Questa prima tornata di scavi a Foro Popilio si è purtroppo conclusa e i giovani studenti o già laureati in Archeologia e Beni Culturali ci lasceranno. Per poco spero. Insieme a loro vanno ricordati anche alcuni soci dell’Archeoclub locale e altri appassionati di storia e archeologia che hanno condiviso lavoro, fatica ed entusiasmo
Più volte siamo stati a trovarli e a condividere con loro quest’esperienza unica, faticosa ma elettrizzante, che li ha accomunati negli studi, nel lavoro e soprattutto nel piacere di stare insieme, consapevoli di stare vivendo qualcosa di eccezionale.
Su tutti loro si è distinta la guida altamente professionale del prof. Carlo Rescigno che ha diretto, organizzato, spiegato, assegnato compiti, qualche volta rimproverato, si è amareggiato come e più di loro per le visite notturne dei tombaroli, ma soprattutto ha gioito con loro per ogni ritrovamento, piccolo o grande che fosse, rivelandosi il collante che ha tenuto insieme l’intera squadra. Questo instancabile team operativo è stato seguito costantemente anche dal dott. Francesco Sirano, soprintendente di zona, che non ha fatto mancare la sua presenza e il suo supporto professionale nonché la sua sorveglianza.
E’ stato un piacere conoscere questi ragazzi che con grande abnegazione e responsabilità hanno portato a termine i compiti loro assegnati giornalmente sotto lo spietato sole estivo e ci dispiace che sia finita qui per ora, come dispiace anche a loro.
Si è fatto quanto basta per approntare la necessaria documentazione. Ora spetta all’Amministrazione presentare il progetto per ottenere i cospicui fondi necessari a proseguire, così come spetta all’Amministrazione fare in modo che la zona sia sorvegliata costantemente per evitare gli spiacevoli episodi come quelli che si sono purtroppo verificati e continuano a verificarsi.
Spetta soprattutto alle forze dell’ordine responsabili del territorio staccarsi un po’ dalle comode scrivanie per garantire il proprio servizio di controllo, notturno e diurno, al Comune e alla cittadinanza altrimenti, in meno che non si dica, il luogo diventerà una formaggiera. Forse sarebbe il caso di dotare il sito di un casa-container dove alloggiare eventuali custodi. Sarebbe un’ ulteriore spesa per il Comune ma non vediamo modo diverso per una sorveglianza costante e continua.
Che dire? Ci auguriamo che venga adottata ogni possibile precauzione per mettere il sito in sicurezza o il nostro patrimonio artistico sarà esposto al feroce vandalismo di questi figuri che vivono solo di espedienti.
Per quanto riguarda i ragazzi che ci lasciano, guardiamola da questo punto di vista: non è la fine di una bella esperienza, ma è solo l’inizio.
Q8
Più volte siamo stati a trovarli e a condividere con loro quest’esperienza unica, faticosa ma elettrizzante, che li ha accomunati negli studi, nel lavoro e soprattutto nel piacere di stare insieme, consapevoli di stare vivendo qualcosa di eccezionale.
Su tutti loro si è distinta la guida altamente professionale del prof. Carlo Rescigno che ha diretto, organizzato, spiegato, assegnato compiti, qualche volta rimproverato, si è amareggiato come e più di loro per le visite notturne dei tombaroli, ma soprattutto ha gioito con loro per ogni ritrovamento, piccolo o grande che fosse, rivelandosi il collante che ha tenuto insieme l’intera squadra. Questo instancabile team operativo è stato seguito costantemente anche dal dott. Francesco Sirano, soprintendente di zona, che non ha fatto mancare la sua presenza e il suo supporto professionale nonché la sua sorveglianza.
E’ stato un piacere conoscere questi ragazzi che con grande abnegazione e responsabilità hanno portato a termine i compiti loro assegnati giornalmente sotto lo spietato sole estivo e ci dispiace che sia finita qui per ora, come dispiace anche a loro.
Si è fatto quanto basta per approntare la necessaria documentazione. Ora spetta all’Amministrazione presentare il progetto per ottenere i cospicui fondi necessari a proseguire, così come spetta all’Amministrazione fare in modo che la zona sia sorvegliata costantemente per evitare gli spiacevoli episodi come quelli che si sono purtroppo verificati e continuano a verificarsi.
Spetta soprattutto alle forze dell’ordine responsabili del territorio staccarsi un po’ dalle comode scrivanie per garantire il proprio servizio di controllo, notturno e diurno, al Comune e alla cittadinanza altrimenti, in meno che non si dica, il luogo diventerà una formaggiera. Forse sarebbe il caso di dotare il sito di un casa-container dove alloggiare eventuali custodi. Sarebbe un’ ulteriore spesa per il Comune ma non vediamo modo diverso per una sorveglianza costante e continua.
Che dire? Ci auguriamo che venga adottata ogni possibile precauzione per mettere il sito in sicurezza o il nostro patrimonio artistico sarà esposto al feroce vandalismo di questi figuri che vivono solo di espedienti.
Per quanto riguarda i ragazzi che ci lasciano, guardiamola da questo punto di vista: non è la fine di una bella esperienza, ma è solo l’inizio.
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