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e lo strafigo EASY DIGITAL TIME
Il Primo Trattato sul Gioco del TreSette risale al 1750, scritto da un tal Chitarella. Esso è compendiato da un decalogo di regole essenziali che determinano lo spartiacque tra l'onesto giocatore e la bestia. Le differenze chiave poi la fanno la capacità di memorizzazione delle carte in uscita e l'esperienza sulla probabilità di vittoria in giocate a rischio.
Ma a distanza di 2 secoli, sono le regole di Chitarella ancora attuali, nel gioco agonistico e violento pieno d'alcool e bullismo dei baracci di periferia? Il presente post intende rivedere con un nuovo occhio critico il decalogo chitarelliano dell'"Onesto Giuocatore":
1. Chitarella dice:
Di prima mano, con il tre, non devi mai bussare.
Un'antica valutazione del più attuale: "Chi bussa perde l'asso". A gioco ancora coperto, dichiarare di comandare sotto un palo da un indubbio vantaggio informativo all'avversario. Numerose scuole aborrono ancora oggi la dichiarazione di Tre. Chi ha il Tre deve vedere scorrere il gioco ed eventualmente intervenire, mai guidarlo. In prima manus soprattuto. Esemplare e Chiarificatore. Validità Attuale: 100%
2. Chitarella dice:
Se hai una rientrata puoi bussare forte e risoluto.
Del genere, fuori tutto, posso riprendere altrove e farmi 2 pali buoni. Solo una bestia potrebbe non eseguire. Validità Attuale: 100%
3. Chitarella dice:
Si usa bussare con tre carte oltre l'ammattatore (carico).
Nel gioco classico, non si chiama un gioco senza averlo almeno terzo, a rischio di subire la "messa a giro" degli avversari del proprio carico. In un gioco prudente, la chiamata dell'Asso Terzo è già un bel rischio, e personalmente l'aborro, ma il Due terzo può essere interessante. Il Tre terzo rischia di essere un gioco molto debole, ed andrebbe chiamato solo se non ci sono alternative migliori. Bussare con il Due secondo è Gioco Estremo a rischio di bestialità. Il Tre secondo si striscia subito e poi si riesce con la più bassa (rischioso anch'esso). Validità Attuale: 70%
4. Chitarella dice:
Col re quarto, accompagnato da cavallo e donna, bussa per malizia.
Altrimenti definito "Liscia e Busso" o Liscio Vero. Se non si ha per riprendere (da lì la chiamata "Fuori la Napoli", magari è meglio starsi zitti. validità Attuale: 50%
5. Chitarella dice:
Con il re o l'asso terzo non si bussa ne' si scarta.
Ponderata specificazione del punto 3. Chiamare Terzo Liscio con il Dieci spesso serve a farselo mettere a giro. Evitabile. Validità Attuale: 100%
6. Chitarella dice:
Sapendo che il compagno ha il tre, gioca il due del tuo ventotto.
Regola spartiacque tra il Giuocatore e la Bestia. Giocando il Due, anche se il Tre non cade, ci si assicura una presa e si constringe eventualmente l'avversario a tirare fuori le figure. Una chiamata con il Ventotto fatta con una scartina è da aborrire, dato che consente all'avversario di tenere il Tre, utilizzare utilmente un Re o un Cavallo e cambiare sicuramente gioco. Validità: 100%
7. Chitarella dice:
Se hai il venticinque col re, e' di regola bussare col tre.
Lo sapevate? Personalmente mi sfuggiva. Bella chicca che aiuta a regolarsi. Validità: 250%
8. Chitarella dice:
Di solito gioca al seme dove scartano gli avversari.
Molto raffinato. Non basta guardare il proprio scarto ma conviene guardare quello degli avversari. Esso probabilisticamente fornisce un informazione doppia e giocare allo scarto combinato dei due spesso garantisce una giocata azzeccata. Un corollario immediato del teorema è quello secondo cui si dovrebbe evitare di fornire all'avversario un informazione troppo facile e diretta sul proprio scarto (se il mio compagno scarta ripetutamente coppe, evitare di farlo anche noi, eventualmente piombando una carta di rientrata) .... Si rischia ovviamente la bestialità. Validità Attuale: 80%
9. Chitarella dice:
E' vergognoso giocare contro lo scarto del tuo compagno e giustificarti che ti eri distratto.
Meditate gente, meditate. Validità: Indiscussa
10. Chitarella dice:
L'avarizia e' sempre una brutta cosa ma alle carte e' deleteria.
Fulminante. Analogo della regola del Sacrificio degli scacchi (e chi dice che il Tressette non è filosofia eh?). Personalmente, che sono risicone di natura e tendo a giocare sulla difensiva (anche a scacchi) dovrei imparare da questa regola a fare meno la Bestia.
11. Chitarella dice:
Preoccupati di fare prima il punto, se vuoi essere buon giocatore.
Regola ambigua. Potrebbe essere un richiamo al vizio inveterato (anche nel sottoscritto) di voler fare l'ultima presa (o altrimenti di "Chiudersi in Mano") sacrificando prese e punti nella fase iniziale ed intermedia del gioco. Va moderata con la precedente. Anche quì andiamo genericamente sul filosofico.
Le mani controverse a cui andrò incontro in futuro potrebbero essere postate per un più ampio commento da parte della comunità scientifica tutta.
(..........Se non smette di piovere, quì sono guai...........)
il tressettista silenzioso
Forse nel Comune ci sarebbe bisogno di un Auditorium. Magari a Casanova che vanta tradizioni teatrali antiche; così si smetterebbe di vedere gli amici della Scarpasciota lavorare come schiavi sotto il sole e con il rischio che un acquazzone scombussoli tutta la grammatica e mandi a monte il lavoro di mesi in un attimo. E si smetterebbe di ritrovarsi tra i piedi dirigenti scolastici così fifoni e mentalmente rigidi, come quello in cui si è incappati quest’anno, che prima di concedere l’esterno della scuola, dico l’esterno, ha preteso domande in carta da bollo! Alla faccia della collaborazione tra scuola e territorio tanto declamata nelle indicazioni del Ministero della Pubblica Istruzione!
Un altro aspetto che certo non aiuta la crescita culturale del nostro Comune è la ben nota e antipatica latitanza dell’ opposizione alle varie manifestazioni culturali dell’Estate Carinolese….
Cultura? Certo, ma solo se è organizzata dalla propria parte politica. Se è organizzata dall’ ‘altra parte’ se ne può fare volentieri a meno! E’ un comportamento questo che ha sempre distinto le nostre Amministrazioni.
Cultura si, ma di ‘colore’!
Così, mentre gli amici si impegnano al massimo per regalare ai concittadini manifestazioni di un certo livello culturale, si può tranquillamente vedere gli ex consiglieri comunali seduti davanti al bar a bere una birretta con gli amici o l’ex assessore alla cultura passeggiare per le strade del paese con noncuranza. Tanto non sono più fatti loro!
E meno male che chi produce cultura non se frega più di tanto di certe cose e lavora senza pregiudizi, sia con quelli di destra che con quelli di sinistra o con quelli di centro, perché la cultura, che piaccia o no, non ha colore politico, anche se si tende a darglielo.