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martedì 6 novembre 2007

...un mare di guai... un mare di idee...


Che cosa è che in questi plumbei giorni veramente desideriamo per il nostro prossimo futuro? Cosa davvero ci auspichiamo che accada per noi stessi e per quelli che vi abiteranno, nel nostro Paese, nel nostro comune? Naturalmente, queste enormi domande potrebbero interessare non solo quelli che sono “lontani”, ma forse anche coloro che pensano più o meno di stabilizzarsi per il futuro in Italia, o più precisamente qui a Carinola. Ma non credo che potranno interessare coloro che hanno già tante volte tergiversato in merito. Giovanni Sartori, recentemente, ha cercato di fare un’analisi, in pochi minuti, sull’attuale situazione politico-istituzionale durante la trasmissione “Parla con me”. Ebbene- sorvolando per fretta i giudizi sul governo Prodi- dopo aver giudicato come “ l’ultima spiaggia il Pd”, consiglia ai nostri parlamentari di adottare per la riforma elettorale il sistema tedesco, come il più attuabile e forse in grado di portare, in futuro, una ventata di rinnovamento nei partiti, attraverso un sistema proporzionale-preferenziale, con soglia di sbarramento al 5%. Questo mi sembra almeno un inizio che questi grassi coccodrilli dovrebbero sforzarsi ad approvare in tempi rapidi. Intanto, sono sicuro, che nessuno avrà ancora pensato alla prima domanda con cui inizia questa pallida serie di periodi. Oppure no, starete già pensando di chi è la colpa, e saprete certamente indicare “questo o quello” per questa o quell’altra cosa. “Si il sindaco una volta ha fatto questo!! lo giuro!!..no!non è vero, è stato quell’altro!!” E’ certamente questo l’atteggiamento che richiederebbe la situazione. Bravissimi, davvero. O forse no è il mio atteggiamento,carico di preclusioni, a suggerire questa probabile reazione. La verità, probabilmente, è che seppur ci importa di chiederci cosa vogliamo per il nostro futuro, preferiamo rimandare la risposta. Preferiamo l’incerto al certo. Un vecchio una volta mi disse che nella vita la cosa più importante fosse farsi le domande giuste, il resto sarebbe venuto provando a rispondervi con onestà e coraggio. Dialogando continuamente con noi stessi e con gli altri dunque. Ma riflettendoci bene forse la mia non è una domanda che può entrare nella categoria delle “domande giuste”. Ma io provo a rispondervi. Quello che mi auspico è che a questa maledetta congiuntura politico-economico, fradicia di pioggia infetta- che spesso nella storia si è presentata alle porte degli uomini- vi si opponga il coraggio, la libertà che da sempre ci hanno fatto voltare pagina. E’ vero il nostro contributo può essere minimo, ma non potrà mai essere, se dato con forza di spirito, vano, illusorio. No, questo la storia non lo insegna. Ebbene, perché cosi’ immobili, stanchi, vinti, davanti a tanta bellezza della nostra italica terra. perché non provare a cambiare le cose. Come? Su questo io sto provando a rispondere, cominciando a farmi delle domande. Chi si presenterà nelle liste come consigliere, chi come sindaco di Carinola, chi sostenitore di entrambi coi propri voti per sperare di prendere una delega, che cosa ci racconterà stavolta? La solita storiella? Ebbene di questi credo che non ne abbiamo bisogno. Bisogna invece che si faccino avanti dei nuovi, anche senili, ma con coraggio negli occhi ed onestà nell’animo. E se questi non esistano a Carinola, e bisognerà prima disegnarli? Ebbene allora penso che chiunque sia d’accordo con me, sarà anche d’accordo ad opporci, con ogni mezzo consentito, ad un nuovo tracollo quinquennale. Altrimenti vuol dire che siamo già in “ un mare di guai”, come sostiene lo stesso Sartori.

Manfredi delle Mattinate


La resa dei conti


E’ vero, dobbiamo dirlo: a volte tra i vari commenti apparsi su questo blog se ne trovano alcuni di pessimo gusto. Parolacce, insulti e nomignoli che forse ci si potrebbe risparmiare. Ma la durezza di alcuni (pochi per la verita’) non dovrebbe oscurare quelli che invece utilizzano questo spazio per dare sfogo alle proprie preoccupazioni, idee e perche’ no, frustrazioni, in modo non “politically correct”. I politici locali, abituati ormai ai loro codici dialettici di comportamento nei quali, volenti o nolenti, riescono a coinvolgere anche gli operatori della stampa locale, sono stati colti di soopresa da questo linguaggio, con il quale, bisogna ricordarlo, hanno iniziato a convivere molto tempo prima dell’ondata di grillismo e “antipolitica” (per chi non ricorda i giorni della distribuzione del quiquiri cartaceo puo’ fare un giro su http://members.xoom.alice.it/quiquiri/ ).
Ora che le elezioni si avvicinano, la paura di perdere consenso sta facendo decidere ad alcuni dei nostri politici che e’ arrivato il momento di passare ai fatti. Stando a quanto riferiscono alcuni dei piu’ recenti commenti, “la settimana scorsa è stato chiamato sul Comune l'Avvocato Iannettone perchè mettesse a punto una denuncia (non so se è stata presentata) alla redazione del quiquirì e con l'occasione si è saputo che il consigliere comunale Di Lorenzo ha esposto alcune decunce facendo anche dei nomi di alcuni ragazzi che secondo lui collaborano con la redazione del quiquirì”. A cio’ aggiungerei le velate minacce ricevute dal colonnello-maggiore-generale-ammiraglio dei …. Vigili Urbani, ad evitare la distribuzione cartacea in assenza di permessi, perche’ cio’ avrebbe potuto compromettere la pulizia della nostra linda e quasi svizzera cittadina (solo che al posto della mucca viola e bianca di Milka abbiamo le magrissime vacche di Vincenzo che ti sbarrano la strada per la via di Falciano, cosa che secondo I Vigili comporta meno pericoli dei nostri volantini).
Oltre a queste, e ad altre azioni che non sto qui ad elencare, il nulla. Saranno impegnati nelle strategie di allineamento-esclusione-famiglianza-questo e’ mio-questo e’ contro-favori pre-elettorali-pescare giovani con famiglie grosse ecc ecc ecc. Il brutto e’ che, temo, queste rimangono ancora, a dimostrazione di quanto ancora dobbiamo progredire, le strategie vincenti.

Zappa e Tridente

giovedì 1 novembre 2007

Il viaggio del Tordo Zip


Il tordo di nome Zip era nato in primavera sulle montagne svizzere al confine con l’Austria nel giardino di una linda casetta. Sin da pulcino era convissuto con gli abitanti del villaggio che gli volevano bene e a volte gli mettevano del cibo sugli appositi trespoli. Aveva trascorso l’estate felice mangiando ciliegie, prugne e more nei giardini delle case. Arrivato l’autunno fu convocato insieme a tutta la famiglia dal capostormo che li informò che l’inverno era alle porte e con esso la neve, quindi dovevano migrare. Chiese di decidere democraticamente in quale luogo passare l’inverno e tutti dissero la propria, c’era chi voleva andare in Spagna, chi in Portogallo, chi in Grecia, chi nell’Africa del nord, tutti luoghi caldi e pieni di olive, il loro cibo preferito. Chiese la parola un tordo nato e vissuto a Basilea, questi propose di andare in Italia e precisamente in Campania spiegando il motivo della sua proposta. Aveva saputo che in quella regione vi sono delle olive saporitissime che nella zona di Carinola vengono chiamate “malevizzole”, proprio perché piacciono ai “malevizzi” (nome dialettale del tordo). Disse poi che ci sono boschi verdi pieni di dolcissimi corbezzoli e il clima è tanto mite che sembra sempre primavera, tanto che la chiamano terra dell’amore che invita tutti a cantare, uomini e animali. E poi aggiunse: "Il ministro dell’ambiente Pecoraro Scanio, grande intenditore di uccelli, è nato e vive in Campania e si batte per la difesa di noi animali. È vero che ha due cognomi e i lavoratori non si devono fidare di lui, ma gli animali si". Aggiunse infine: "ha detto in un convegno a Basilea che in Campania se uno rapina e ammazza un tabaccaio non va in galera, ma se maltratta un animale prende cinque anni di carcere". Questa ultima affermazione convinse tutti e all’unanimità fu scelto di svernare in Campania. Il pomeriggio, dopo aver fatto due o tre voli concentrici sulle case per salutare tutti gli abitanti, lo stormo si mise in volo in direzione sud, Mar Ligure, poi Mar Tirreno infine la Campania. Il tempo era bello, con un piacevole levante che stirava le penne e ne aumentava la velocità, cosicché nel cuore della notte arrivarono in vista delle rive campane. Sulla costa videro una luce abbagliante da cui proveniva una musica dolce di zirli e gorgheggi d’amore. Subito i più giovani si lanciarono in picchiata ma invece di trovare sexy compagne si trovarono impigliati in una rete tesa sul mare fra due barche. Insieme a loro c’erano, fringuelli, pettirossi, pispole, storni e anche qualche beccaccia, tutti insieme uniti nella stessa fine orrenda. Lo stormo continuò con più attenzione pensando ad un piccolo incidente, cosicché quando arrivarono alla pineta e videro un invitante albero secco e illuminato si sentirono sollevati. Da questo proveniva una dolce musica d’amore e zirli di passione, tutto lo stormo vi si lanciò sopra. Appena arrivati nel raggio luminoso, dall’oscurità incominciarono ad arrivare centinaia di fucilate, i poveri tordi si resero conto della trappola, ma era ormai troppo tardi. Quelli posati sull’albero caddero stecchiti. Gli altri volando vorticosamente accecati dalla luce del faro e terrorizzati dal rumore degli spari morirono fucilati insieme ad altri malcapitati uccellini. Il tordo Zip assieme ad altri quattro o cinque riuscì fortunatamente ad allontanarsi dalla trappola. Si rifugiarono in un boschetto aspettando il mattino seguente. Appena incominciò ad albeggiare si rimisero in volo verso le colline dove avrebbero potuto cibarsi di corbezzoli e olive. Da ogni lato arrivavano richiami di ogni genere, zirli, gorgheggi, chioccoli da apparecchiature elettroniche sofisticatissime, che li invitavano a fermarsi, i compagni di Zip lo fecero e caddero uno a uno crivellati dai pallini. Il tordo Zip capito che erano tutte trappole e in mezzo a che gente era capitato volò in alto, portandosi fuori tiro, ma quei forsennati gli sparavano ugualmente. Dall’alto, oltre ai suoi compagni superstiti, vide morire stormi di ingenue allodole che fiduciose si lanciavano sui richiami elettronici, facendosi sterminare. Si alzò ancora di più puntando alla cima del monte Massico, pensando, "Non mangerò le olive malevizzole ma almeno sopravviverò"!! Così si posò su di un albero nel bosco sulla cima del monte. Pensò "Sono salvo!". E mentre tra sé e sé rifletteva su questo, una pioggia di pallini lo trafisse… lo aspettavano anche là. E così finì il viaggio del nostro caro tordo Zip.
P.S. Purtroppo questa storia è vera.
The Big Hunter

giovedì 25 ottobre 2007

...Riflessioni...


Sono perplessa, e nel mio caso scrivere non vuol dire dare informazioni ma è la conseguenza di un bisogno di averne.
Sfoglio le pagine di stampa “alternativa”, mi considero dotata di buonsenso se provo orrore e rabbia nell’apprendere Terribili Verità costantemente insabbiate dal Potere (qualunque cosa questo voglia dire), poi mi sento a mia volta impotente perché non capisco come si possa spezzare la catena.
A questo punto arriva la confusione, perché non si può abbattere un nemico che non si conosce, lo sa anche un bambino.
È quindi d’obbligo chiedersi: ma cos’è veramente il Potere?
Sono gli uomini di potere? - un po’ scontato, forse.
O è forse un’ Entità Ultraterrena che si serve degli uomini per rigenerarsi costantemente? - carina questa, eliminerebbe ogni problema di tipo “morale”, ma forse è un po’ medievale…
O è un’altra di quelle grandi finzioni di cui l’uomo ha bisogno per non delirare di fronte alla propria totale incapacità di autocomprensione? – forse un po’ troppo scontata anche questa ipotesi e poi, parliamoci chiaro, non spiega proprio niente.
Dilemma troppo grande, passo ad altro perché comincio a sentirmi stupida.
Dicevamo delle Terribili Verità.
Che bello, anche queste portano ad un enigma: sono semplicemente impossibili da insabbiare completamente, o ne viene volontariamente lasciata una piccola traccia per far sì che poveri sventurati, credendo di essere portatori di Conoscenza e Libertà, in realtà stiano semplicemente avendo la loro parte nella Strategia del Terrore? Non voglio credere che sia così, un pensiero troppo qualunquista e che giustifica l’inattivismo. Eppure non riesco a non restare nel dubbio, e a volte immagino che tutte queste persone, in pericolo costante oppure addirittura martiri di grandi ideali, in realtà stiano solo facendo il gioco di ciò che vogliono combattere.
E il dubbio resta e si rafforza, perché la paura è debolezza (e debole è notoriamente il contrario di potente), e non si può non aver paura di fronte ad un ignoto che ogni tanto svela qualche sua parte, ed ogni tanto il suo contrario, entrambi devastanti.
L’Agnosticismo non è una via perseguibile, ho bisogno di decidere cosa è giusto e cosa sbagliato.
O almeno sapere in che direzione muovermi, così la mia vita sì che avrebbe un senso!
Insomma, mourir pour des idées c'est bien beau, mais lesquelles ? (G. Brassens)

Antiope

Linea Verde: La Margherita


Oggi ci occuperemo di floricoltura e particolarmente delle caratteristiche biologiche del piccolo fiore comunemente chiamato margherita. La Margherita, diversamente da come può apparire, ovvero un fiore piccolo e delicato, è sicuramente uno degli organismi più resistenti in natura. La Margherita si adatta con una certa facilità ai più svariati cambiamenti climatici. Cambia la stagione? Non c’è problema La Margherita non appassisce ma si rinvigorisce. I suoi petali sono sempre più rigogliosi nonostante i cambiamenti di stagione. La Margherita è un organismo che attecchisce con molta facilità e con uguale vigore, nei terreni più diversi. La Margherita predilige terreni come associazioni culturali, associazioni sportive e da non molto alcuni studiosi hanno constatato che La Margherita è particolarmente predisposta per i comitati festeggiamenti di matrice religiosa. Inoltre, La Margherita non disdegna di crescere anche nelle cooperative, ad esempio di pulizia. Insomma, La Margherita anche se non la si vede vive e come! Sempre dai nostri studi abbiamo notato come La Margherita ogni cinque anni, puntualmente nei mesi prima di maggio, si riproduce inverosimilmente inserendosi nei settori suddetti. Un aspetto sicuramente singolare che fa de La Margherita un organismo decisamente atipico, in quanto ancor prima della primavera la ritroviamo praticamente d’ovunque. È stato osservato come simbioticamente La Margherita si congiunge con un altro organismo, cioè la quercia. Due organismi per forma e caratteristiche apparentemente diversi che, in procinto di cambiamenti climatici, si incatenano in un unico essere biologico. Sicuramente singolare osservare come due organismi di matrice biologica diversa si uniscano per meglio sopportare i cambiamenti. Si potrebbe parlare di lotta per la sopravvivenza? Chi può dirlo.... Ciò che invece possiamo dire con certezza e come La Margherita riesca a sopravvivere pur coabitando con l’albero della quercia in maniera autonoma. Fatto di particolare interesse scientifico è la constatazione del primato biologico che La Margherita continui ad conservare. In un piccolo villaggio di campagna chiamato Carinola si è potuto osservare come l’apparenza inganna. Infatti, nonostante l’apparente fragilità de La Margherita, il piccolo fiore è riuscito, prima ad unirsi e subito dopo a dominare un organismo decisamente più grande come la quercia. Un fatto sicuramente anomalo che porterà a Carinola esperti da tutto il mondo per osservare il fenomeno di supremazia del piccolo fiore de La Margherita. Un fenomeno che non poche preoccupazioni sta scaturendo nei cittadini del villaggio di Carinola che, giorno dopo giorno si vedono spuntare da ogni dove margherite dallo stelo simile a quello di un tronco.


Depopa


domenica 21 ottobre 2007

Cattivi Maestri



"Io credo che Prodi sia il migliore Presidente del Consiglio della storia Repubblicana": cosi' dice il nostro vicesindaco.

Io so perche' la pensa cosi: non solo crede che sia il migliore, ma lo considera un esempio da seguire.

L'ultimo post del blog di Beppe Grillo ne e' la prova:




"Ricardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, sottosegretario alla Presidenza
del Consiglio, ha scritto un testo per tappare la bocca a Internet. Il disegno
di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun
ministro si è dissociato. Sul bavaglio all’informazione sotto sotto questi sono
tutti d’accordo.La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito
debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni,
produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini
di lucro.I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e
scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video.L’iter proposto da Levi
limita, di fatto, l’accesso alla Rete.Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo
iter per creare un blog?La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un
blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto
all’albo come direttore responsabile.Il 99% chiuderebbe.Il fortunato 1% della
Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di
omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis
del codice penale. In pratica galera quasi sicura.Il disegno di legge Levi-Prodi
deve essere approvato dal Parlamento. Levi interrogato su che fine farà il blog
di Beppe Grillo risponde da perfetto paraculo prodiano: “Non spetta al governo
stabilirlo. Sarà l’Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo
regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute alla registrazione. E
il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà discussa e approvata dalle
Camere”.Prodi e Levi si riparano dietro a Parlamento e Autorità per le
Comunicazioni, ma sono loro, e i ministri presenti al Consiglio dei ministri, i
responsabili. Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia"

A me sembra, su una scala piu' grande, un metodo molto simile a quello che i nostri prodini stanno usando per farci chiudere.

Voi cosa ne pensate?


Il Bufalo

lunedì 15 ottobre 2007

PerDenti

Fumo e tanti coriandoli, festa effimera e nulla di piu’ per il referendum che ha tenuto a battesimo il Pd. Piu’ che il suono delle trombe di una propaganda mediatica indispensabile per dare ossigeno a una coalizione che non riesce a stare assieme e a sorreggere il governo quotidianamente sbugiardato, e’ il caso di suonare le campane a morto per la fine miserevole di recenti certezze. Il successo di Veltroni, significa infatti la sconfitta sonora di Prodi che solo due anni fa aveva avuto un milione di gradimenti piu’ del sindaco che non sa tappare le buche della sua citta’. È stata poi ufficializzata la spaccatura del fronte della sinistra. Ora il Pd vaga nel mare della politica senza mete e soprattutto senza un programma che lo distingua dagli altri. Non e’ una considerazione polemica, ma un drammatico paradosso che la sinistra moderata deve affrontare con impegno e una buona dose di preoccupazione. Si pretende di aver fatto nascere un partito da genitori palesemente differenti, cioe’ da un’ammucchiata: meta’ marchisti-leninisti, un’altra parte cattolici, e un’altra componente ancora laico-riformista. Un guazzabuglio che fara’ la stessa fine dell’Ulivo rinsecchito perche’ privo di radici, ovvero di identita’ comune.IDEM QUI A CARINOLA. Luigino Diana, alias "PUMMARUOLO", per esempio, si trova a braccetto con i catto-comunisti che ha sempre combattuto. L'unico interesse: OBBEDIRE AGLI ORDINI DI SCUDERIA PER NON LASCIARSI SCAPPARE LE POLTRONE E CONTINUARE A PAPPARE SUL COMUNE DI CARINOLA A DISCAPITO DEI CARINOLESI ONESTI.

Iacopone da Todi

mercoledì 3 ottobre 2007

Giovedi’ 12 Aprile 2141


Passava tutte le mattine al Caffè Nemo seduto ad un tavolino a fare colazione, e dopo aver distrattamente dato un’occhiataccia ai giornali fermava in un taccuino le impressioni mattutine o rileggeva quelle della sera prima che forse tanto tedio gli avevano procurato.
Giovedi’ 12 Aprile 2141, undici e venti della sera .
Se domani mi ricorderò che son vivo allora vuol dire che berrò una bottiglia di scotch in un camposanto, aspettando fino a che gli occhi non piangano più sangue e che la mia voce non ritorni a leccare ali di crisalidi ...
Era cosi’ triste ultimamente che non trovava pace: la routine lo stava annullando. In città non conosceva quasi nessuno. Tutti, dal vicino di casa al panettiere di fiducia, non erano che fumose figure a cui sommessamente stringeva la mano, ma spesso si limitava ad alzare lo sguardo a cui seguiva un impercettibile cenno della testa. L’altra mattina però non andò come tutte le altre. Decise di passare la mattinata sfaccendato e di andare a lavoro solo nel pomeriggio, beccandosi la sanzione. Lesse quasi tutto il giornale con molta attenzione e rimase ovviamente colpito da un pezzo di un ignoto inviato, Stewart J. Smile, che in particolare analizzava l’ultimo provvedimento governativo sull’uso del dispositivo, il quale era stato ridotto dal numero di diciotto a dieci ore al giorno. Il Governo Centrale delle Palle Mobili, infatti, aveva deciso di invertire moderatamente la rotta per motivi finanziari.Il genere umano riusciva a vedere attraverso il “Dispositivo Oculo”-ultimissima invenzione tecnologica, imposto tre anni prima dal Governo di Transizione-Permanente- il quale permetteva non solo a tutti di vedere tale e quale a come vedevamo prima, ma dava anche l’impressione di poter regolare la luce o il tono delle ore, del giorno e della notte. Era in pratica come indossare ininterrottamente un paio di occhiali gialli regolabili in diverse tonalità a seconda del gusto e del momento. La gente ormai non vi faceva più caso, andava tranquillamente a messa, in vacanza, mangiava, studiava, lavorava, faceva shopping (poco a dir la verità in quanto ogni giorno la stessa maglietta poteva avere un colore diverso), faceva all’amore- diversi erano quelli che ogni sera cambiavano compagna passando da mora a bionda, a mulatta in più di cento gradazioni, lo stesso avveniva anche per le donne- e infine dormivano. Solo allora era concesso di resettare il dispositivo. E ora invece si cercava di invertire la tendenza o quanto meno di ridurre il tempo di liberalismo visivo. L’autore del pezzo Stewart J.Ken, di tendenze opposte al Governo, suggeriva addirittura di ritornare allo “stato primitivo di visibilità e soprattutto di coscienza dopo tanti anni di oscuro conformismo e di pauroso asservimento, tanto più che Loro- continuava il periodo- ne sono stati esclusi da sempre da questo assurdo provvedimento che ci ha resi indegni di esser definiti umani e che ora per un chiarissimo tornaconto economico legato al mercato(infatti perfino le prostitute avevano finito per cambiare mestiere) cercavano di cambiare tattica.” Federico era perfettamente d’accordo con quanto diceva e a dire la verità era da anni che la pensava cosi’. Però si domandava perché non aveva mai fatto nulla? D’altronde nessuno controllava se a casa resettavi il dispositivo. Inoltre se ti beccavano in strada ti mandavano in esilio nel Secondo Emisfero dove la rivoluzione tecnologica delle macchine non era riuscita ad attecchire e si poteva ricominciare daccapo. Cosa ci faceva, dunque, li’ tra tanti poveri diavoli ciechi? Doveva fare qualcosa, ma cosa?Decise di strapparsi il dispositivo, proprio li’ davanti al Caffè Nemo,e la prima cosa che provò fu la piacevole sensazione della brezza dell’Austro. Gli sembrò di veder il vento... Poi cominciarono gli OhOhoohhOOh!, gli Ahaahhahah! Oh Mio Dio che cosa ha fatto!!??-Cosa ho fatto?Voglio solamente ricominciare a vedere con i miei occhi, nulla di più -rispose a tutti Federico.
- E lei è sicuro-fece un passante con un logoro soprabito grigio- di poter vedere le cose come sono realmente?Non crede che ciò sia impossibile come è stato dimostrato dai nostri scienziati?
Federico allora lo guardò benevolmente in volto e iniziò a parlare quando…. –Ma cosa mi succede?-si chiese in pieno delirio il passante-che non aveva mai assistito ad un caso di dannazione-tecnologica, e per di più aveva il dispositivo regolato alla tonalità rosso-tramonto dei tropici.
Altri passanti si fermarono, allora gli<<>> pian piano si infittirono vedendo che tutti scomparivano man mano alla luce del sole che ora solo Federico riusciva a cogliere nella sua nitidezza millenaria.
Si seppe in seguito che Federico fu spedito nell’altro Emisfero dove si era liberi dal dispositivo e da altre forme di costrizione a cui il Governo delle Palle Mobili aveva abilmente abituato milioni di sudditi. Nel cuore di un paese ricominciò a vivere, svolgendo altre faccende, altri lavori, occupando secondo i propri istinti e la propria virtù il proprio tempo prezioso, godendo delle quotidiane meraviglie, come pranzare col sole sulla tovaglia discorrendo in famiglia di ortaggi di stagione e dell’ ottimo Falerno, ormai lontano da quei tanti che vedono nell’ uniformarsi come l’unico comportamento da tenere da chi vive in questo traboccante, ma cosi’ buio, nuovo millennio.
Manfredi delle Mattinate.

lunedì 1 ottobre 2007

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martedì 25 settembre 2007

...Rassegna Stampa....

Tante volte capita che, girando su internet, incontriamo notizie che ci fanno strabuzzare gli occhi e che, sopratutto, ci lasciano stupiti. Nessuno infatti ne parla sui canali di informazione "ufficiali", come i telegiornali o la carta stampata, seppur sia evidente la loro importanza...

e qual è il bisogno che sentiamo quando ci troviamo di fronte a questo tipo di articoli, spesso scritti su blog o giornali on-line (a volte in realtà anche sulle edizioni on-line dei giornali ufficiali, che però si guardano bene dal pubblicarli su carta)? Certamente quello di fare in modo che il maggior numero di persone possibile ne venga conoscenza...

per questo stiamo mettendo su una sezione speciale del Quiquirì dedicata alle nostre e alle vostre segnalazioni, le cui fonti possono essere le più svariate, dai blog più o meno locali ai giornali nazionali e internazionali...


è un'iniziativa per la quale è importante la più ampia partecipazione, per cui invitiamo tutti ad inviare il link degli articoli che si vogliono segnalare all'indirizzo redazione@ilquiquiri.com o, se preferite mantenere l'anonimato sulla vostra casella di posta elettronica, ad inserirli come commento a questo post. A momenti sarà messa un'apposita sezione "Rassegna Stampa" nella barra laterale.




La Redazione Quiquirì

domenica 23 settembre 2007

giovedì 20 settembre 2007

Dark Room

Vignetta inviata da WANG FU, clicca sull' immagine per ingrandirla