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sabato 31 dicembre 2011

Onore al merito



Con la giornata di oggi termina la collaborazione col comune di Carinola del comandante dei vigili urbani Mario Tuozzi. Andare in pensione non è una bella esperienza per molti, esservi costretto non lo è per nessuno. Questa seconda ipotesi sembrerebbe interessare il nostro comandante.  In questa circostanza è consuetudine augurare al pensionando di godersi lungamente la pensione. Parimenti si esprime il rammarico per non vederlo più al suo posto. Questi pronunciamenti molte volte sono di routine ma mai come in questo caso saranno sentiti anche da chi non lo vuole più al suo posto. il comandante Tuozzi è stato il cardine di tutte le amministrazioni che si sono susseguite sul comune di Carinola nella sua carriera. La sua capacità operativa basata sulla sua preparazione ed esperienza sul campo ne ha fatto il punto di riferimento anche per i comuni viciniori. 
A qualcuno non piaceva la sua aria di consapevolezza di capacità ma non era certo colpa sua se altri non erano all'altezza dei loro compiti. Mai nessuno in questo comune ha potuto dire di aver subito un torto da lui, anche chi ha avuto qualche sanzione. Chiunque abbia avuto una contravvenzione, anche se pesante, ha dovuto riconoscere che era stata fatta per esclusivo rispetto della legge non per altri fini, tantomeno politici. La sua serietà e serenità di valutazione ed il suo senso del dovere non gli è stato mai confutato da nessuno e per questo ha subito parecchi attacchi anche nella carne. Inutile dilungarsi sulle qualità della persona, anche se non ricordate restano tutte. Ormai il dado è tratto, compreso di non aver la fiducia dell'amministrazione in carica ha deciso di lasciare il suo posto. Ufficialmente dal suo pensionamento si vantano presunti risparmi per le casse comunali ma si comprende benissimo che è una pezza. Se si volesse risparmiare basterebbe ridurre le posizioni dirigenziali da sei a due massimo tre che per Carinola sarebbero anche troppe. Mai sentito che si spinge il personale al pensionamento per risparmiare specialmente col governo attuale che sta studiando un normativa che permette a chi vuole di restare fino a settant'anni. Se fossero tutti capaci come il comandante Tuozzi potrebbe anche andare bene ma.... ....questo sarà un 'altro articolo. Se lui, come ormai sembra certo, è stato costretto e quindi falso che sia per risparmiare, la spiegazione più ovvia è una sola, non era allineato ala maggioranza. Lui non si è allineato e loro non hanno agevolato il suo cambio di marcia, il risultato è l'addio apparentemente consensuale. Così sembra perchè mancano grida o pugni sul tavolo, un addio da ottimi amici all'apparenza. Tutti sanno che le grandi persone non fanno trapelare i loro veri sentimenti nè li esternano solo per fare confusione. Prossimamente sapremo se questo combattente veterano si ritirerà a coltivare qualche orticello o lo ritrotroveremo nei panni di un attore della politica. Per lui che di politici ne ha conosciuti tanti e che conosce bene anche quelli attuali, debolezze comprese , sarà difficile tirarsi indietro dall'agone politico. Se succedesse per i cittadini carinolesi sarebbe positivo avere una voce in più che li aiuterebbe a conoscere tutti i volti nascosti dell'ammiinistrazione. Queste considerazioni lasciamole per il domani, oggi auguriamo al nosto comandante una  lunga e felice vita da pensionato insieme a tutta la sua famiglia.
Cittadino carinolese 

Bbuche bbuche - le foto















BUON ANNO


giovedì 29 dicembre 2011

La Cantata di San Silvestro

Inizialmente ogni città, paese, contrada, aveva un testo ed una melodia più o meno propria, legata al proprio substrato culturale, e insieme aveva anche un nome preciso per definire la Cantata di San Silvestro: Buche-Buche per alcuni, per altri PutiPù, per altri ancora il Carro della ‘Nferta e così via. Ma alla fine queste “farse natalizie”, o “canti a suffragio”, dalla remotissima tradizione popolare del Meridione (ma che molti vogliono far provenire dal territorio santarpinese), sono semplicemente dei canti augurali, tramandati, con vari mutamenti linguistici e semantici, nel corso dei secoli. Così avviene che in questi giorni la Cantata di San Silvestro bussi ancora alle porte delle case e passi per le piazze, col suo seguito di musici, cantanti per risvegliare una cultura antica e una memoria che si rinnova anno dopo anno.
Come sia nato e quando soprattutto, sono domande di non facile soluzione. Tuttavia, appunto per le misteriose origini che si nascondono dietro di essa, è stata studiata da filosofi, musicologi e antropologi, da G.B. Basile ( che ne parlò per la prima volta nel 1600) a Pasolini, fino a Roberto de Simone che ne ha garantito certa divulgazione scritta.
Naturalmente datarla è quasi impossibile, a causa dei suoi riferimenti alle antiche farse avellane ( addirittura V secolo a.C.). Di sicuro sappiamo però che essa fu vietata varie volte nel corso dei secoli per le strade della Campania. Per ultimo, dal regime fascista, che impediva di andare cantando per le strade e forse pure per i suoi contenuti pagani.
Poi tutto rinasce nel dopoguerra, anche in quel di Casanova. La voglia di ricominciare, il benessere, spinsero Francesco Zuè (artigiano casanovese) a rimpiazzare in qualche modo la cantata locale, andata però perduta. Pensò, insieme ad alcuni, ad una rielaborazione del testo e della musica, integrando con quanto rimaneva delle strofe tramandate, con altre ascoltate nei comuni limitrofi ( Sessa, Casale, Lauro, Cascano, Corigliano, Piedimonte). Una sera di fine anno partì per i vicoli di Casanova, con il suo mandolino, qualche chitarra, alcuni cantanti, ed ovviamente con un suonatore di buche-buche, realizzato artigianalmente.
La tradizione ha resistito, si è rinnovata, con la partecipazione di nuovi componenti, che anche quest’anno porteranno in giro - per case, piazze, vicoli e cortili - la Cantata di San Silvestro, col suo seguito colorato, affascinato, carico di gioia e coperto da un mantello mitico.

micsorv

martedì 27 dicembre 2011

Lettera al direttore

Esimio Direttore,
Le sottopongo un quesito a cui nessun tecnico è riuscito a rispondere.
Oltre la Tarsu il cittadino paga l’ex ECA, l’ex MECA ed il tributo di igiene ambientale, l’arrotondamento (0,30) complessivamente nella misura del 15%.
Mi chiedo e vi chiedo un cittadino paga il 15% in più perché così prevede la Legge, ed è dovuto.
Il 15% in più riscosso coattivamente dall’Equitalia non va al comune, l’Ente non lo prevede in bilancio, non lo riscuote, Equitalia non lo trasferisce al comune.

Girerei il quesito ad una trasmissione satirica, mi troverei in difficoltà per il mio ruolo professionale e politico, Direttore Lei potrà aprire una discussione sul sito e dare una risposta ad una domanda a cui mai nessuno ha risposto.
Lei mi chiederà, perché non ha affrontato la questione a suo tempo debito?
Non so se mi crederà, non ho avuto il tempo, almeno quando ho ricoperto la massima carica.

Tex

lunedì 19 dicembre 2011

Cultura da bere e…… da mangiare


Quando si parla di cultura molti pensano a qualcosa di tedioso e di pesante. Se fossero intervenuti alla bellissima manifestazione organizzata dal Circuito socio-Culturale Caleno avrebbero avuto molti motivi per ricredersi. Questa associazione è nata da poco, senza aiuti pubblici, solo grazie all’entusiasmo di alcuni giovani che hanno concretizzato un loro progetto culturale. Questi hanno deciso di rendere fruibile la cultura nelle sue più alte e molteplici forme ad una platea di fruitori sempre più larga. Per fare ciò hanno ideato un modo innovativo di proporla, fatto di semplici iniziative di facile recepimento da parte di tutti. Innanzitutto hanno avuto la brillante idea di ubicare la sede dell’associazione in un palazzo antico che già di sé è un museo. Solo visitarlo compensa del piccolo sacrificio che si fa per recarvisi. Se poi si sceglie una occasione come quella di ieri sera, si raggiunge il massimo del piacere. Ho avuto la fortuna di essere ospitato per la serata dedicata al vino e sono tornato a casa veramente strabiliato da quello che ho avuto. Una meravigliosa serata possibile anche a Casanova quando si mette in moto la fantasia e la creatività dei giovani specialmente se capaci come Mario, Michele, Pasquale, Salvatore, Angelo, Giorgio, e l’Archimede Pitagorico della compagnia, l’infaticabile Quirino e tanti altri. Ho trovato la sede già pronta con le sedie già occupate in parte da un pubblico non numerosissimo ma di una certa levatura. Ha introdotto la serata il giovane archeologo Riccardo Laurenza che giocava in casa perché di Casanova. Completa e circostanziata la sua dotta dissertazione sui recipienti usati anticamente per il vino Falerno e sulla vita di questo nobile vino. Ha fatto tutta la storia di questo nettare degli dei partendo dalle sue origini fino ai giorni nostri. Ha riportato, tradotto e spiegato tantissime citazioni di scrittori romani, nelle quali si elogiavano le virtù del Falerno considerato nell’antichità il re dei vini. La sua conferenza è stata resa ancora più chiare brochure anche a colori che ha distribuito agli attenti ascoltatori. Dopo un primo assaggio dell’ottimo vino delle cantine Papa la serata è proseguita con l’intervento del titolare delle stesse, Antonio, come tema: la storia del vino. Interessante come la precedente la relazione svolta, ha captato l’attenzione del pubblico presente. Chiaro e completo, l’intervento ha percorso tutta la storia del vino dalla sua nascita ai giorni odierni. Ha iniziato dai Greci che per primi si dedicarono alla cultura di questa pianta magica, passando poi ai romani che ne allargarono la coltivazione ed il commercio. Ha continuato descrivendo l’opera della chiesa che determinò il lancio di questo prodotto a livello mondiale verso tutte le masse popolari. L’aver da sempre sostenuto la misticità del vino che durante la S. messa si trasforma nel sangue di Cristo fece sì che questo diventasse la bevanda più bevuta da tutti. Ha poi dissertato sulle capacità dei Francesi di aver capito per primi le potenzialità economiche di questo prodotto e di essersi dedicato per primi alla sua commercializzazione in tutte le sue forme. Ha tenuto a dire che le aziende vitivinicole italiane non sono da meno come qualità e quantità ma sono frenate da lacci e lacciuoli di un burocrazia asfissiante che ne frena la piena espansione. Ha concluso con l’augurio che qualcosa cambi e con l’auspicio di un intervento dello stato che almeno non ostacoli chi lavora in questo delicato settore. A conclusione ha fatto degustare i vini di punta della sua cantina apprezzati da tutti gli astanti come da chiunque abbia il piacere di assaggiare il fantastico primitivo Campantuono delle cantine Papa. A seguire c’è stato l’intervento musicale di Emilio il notissimo rocker locale che ha allietato la serata con la sua meravigliosa musica. Gli organizzatori hanno tenuto a far sapere a tutti gli intervenuti che nulla è stato pagato per i relatori ed i materiali distribuiti nonchè per il vino il cui costo non è poco. Neanche l’applaudito artista musicale ha voluto il suo solito cachet. Insieme al bere è stato servito anche il mangiare con la sorpresa della bontà e della genuinità delle pietanze offerte in perfetta simbiosi col il nettare degli dei. Si è iniziato con i “ciculariegli” di salsiccia accompagnati dai “friariegli” continuando con fagioni e” noglia” cotti vicino al camino in magnifici e capienti “pignati” di terracotta Si è concluso con un magnifico soffritto di maiale cucinato per l’occasione da Mimì che ha estasiato tutti quelli che lo hanno assaggiato. Da notare che nessun politico ha partecipato alla manifestazione, eppure l’assessore alla cultura di Carinola abita a Casanova e quello della provincia a Nocelleto. Bisogna abituarsi a questo loro modo di fare che li vuole protagonisti solo di manifestazioni vacue organizzate esclusivamente dai loro amici per le quali non lesinano i fondi. Questo non deve scoraggiare chi crede in questa iniziativa anzi deve essere di sprone e di orgoglio il riuscire a fare simili meravigliose iniziative senza aiuti. La riuscita di questa manifestazione come delle tantissime che l’hanno preceduta deve spingere questi giovani a continuare sulla strada intrapresa. L’auspicio più grande è che queste iniziative oltre che arricchire il loro già fornitissimo bagaglio culturale serviranno anche a far appassionare tanti altri che li sosterranno moralmente ed anche economicamente.

SPETTATORE ATTENTO

sabato 17 dicembre 2011

I professionisti della legalità



Dante e la bolgia degli ipocriti
Un fatto di cronaca di questi giorni mi ha colpito profondamente. L'arresto del sindaco di Marsala che da sempre si dichiarava antimafia ed invece è sospettato di farne parte organicamente.  Mi sono ricordato del grande giornalista e scrittore siciliano Leonardo Sciascia. Questi scrisse un articolo, rimasto memorabile, sui professionisti dell'antimafia. Sosteneva con prove inoppugnabili che il dichiararsi antimafia si fosse trasformato in un mezzo di potere. A tal proposito citava nomi di giudici che avevano avuto avanzamenti di carriera, rispetto ad altri più meritevoli, solo perchè dichiaratisi antimafia. Dopo tanti anni ho l'impressione che non siano avvenuti tanti cambiamenti. Allora avevamo i professionisti dell'antimafia, oggi quelli della legalità. Magistrati, poliziotti, preti, avvocati, politici,  personaggi in cerca di notorietà, girano in lungo ed in largo inneggiando alla legalità. Questo fatuo inneggiare a qualcosa di ovvio è sempre tenuto sugli altari da certa stampa servile e prona a qualunque rappresentante del potere. 
Anche a Carinola si sono tenuti  diversi convegni sulla legalità con la sfilata dei soliti noti. Quasi sempre si servono di ragazzotti inesperti o addirittura di bambini come platea ai loro dicorsi inneggiando alla legalità. Oggi come tanti anni fa, meditando attentamente su questi convegni, si conviene sulla loro scarsa utilità per la comunità, ma che apportano piccoli o grandi vantaggi per i predicatori del momento. Una considerazione su tutte: la legalità è uguale per tutti, non l'illegalità. Questa non è la stessa per tutti i territori, non si può paragonare l'illegalità esistente a Carinola con quella dell'Agro aversano o di Scampìa. Perciò se si volesse essere costruttivi in ogni territorio si dovrebbero metere in risalto le illegalità esistenti, chi sono i responsabili, chi dovrebbe combatterle e le modalità per eliminarle. Restando a Carinola, quali sono le illegalità più diffuse? Incendi boschivi, parcheggio selvaggio, furti, smaltimento irregolare dei rifiuti e loro dispersione dell'ambiente, oltre alla sospetta regolarità dei pochi appalti pubblici. 
Monitorare precisamente tutte le ilegalità ed eliminarle non sarebbe un lavoro tanto gravoso. Se si discutesse dei problemi della comunità e si proponessero soluzioni adeguate allora sì che si che farebbe un buon servizio. Ci sarebbe solo un piccolo problema - nella discussione si potrebbe dover arrivare a parlare di rsponsabili - e questo a Carinola, come in tutta Italia non si può fare. A chi può conviene quindi discutere astrattamente di legalità senza mai entrare in problematiche pratiche.  Molti di questi predicatori  potrebbero risolvere tante criticità  con un minimo di impegno, ma per loro c'è più convenienza ad impegnarsi nei convegni. Loro parlano, i politici si mettono in mostra, i giornalisti scrivono, i ragazzi applaudono e l'illegalità prospera.

 Movimento anti illegalità

Stazione Appaltante ed altro

Caro Michele, il pezzo che hai proposto dimostra tutto il merito grazie al quale hai conseguito il tesserino di giornalista/pubblicista. Hai ricostruito una vicenda emblematica con estrema precisione e profondità di indagine. Come altri te ne sono grato e della tua professionalità mi giovo a piene mani per sapere ed approfondire. Ovviamente sta ora a noi lettori porre riflessioni ed esprimere opinioni e commenti.

Lo faccio immediatamente (il post è appena uscito, e tra l’altro è in onda Servizio Pubblico con Vendola) anche perché della circostanza sono stato forse il primo a scrivere sul Quiquirì nel Maggio del 2010  in un articolo che, non a caso, si intitolava UN GIORNO IMPORTANTEPER LA LEGALITA’. In quell’occasione manifestai aperto giubilo per il fatto che il Comune di Carinola avesse aderito, tra i primi,  alla Stazione Unica Appaltante della Provincia di Caserta. Sottolineai che la gara per l’Auditorium (o meglio per il COMPLETAMENTO DEI LAVORI DI ADEGUAMENTO STATICO E FUNZIONALE DI UN EDIFICIO COMUNALE PR ATTIVITA’ CULTURALI SITO IN CARINOLA ALLA VIA PLATANI n. 8) che stava per aver luogo il 10/06/2010 sarebbe stata la prima aggiudicata a Carinola con la nuova procedura a titolarità prefettizia. Mi spinsi a dire che quella era l’alba di un nuovo giorno. Un’alba ancor più luminosa se si considera che, qualche mese prima, il Comune di Carinola sottoscrisse con la Prefettura di Caserta anche il Protocollo di Legalità, un insieme di procedure atte a controllare le ditte partecipanti alle gare di appalto (ed anche quelle aventi con queste ultime rapporti di sub-appaltatori o di fornitori) anche dopo l’aggiudicazione dei lavori, con l’impegno a bloccare il relativo contratto o ad invalidarlo se già sottoscritto, nel caso di intervenuti elementi interdittivi antimafia o anche di elementi considerabili discrezionalmente ostativi dal punto di vista della notizia e dell’accertamento di eventuali rapporti o condotte non legali.

L’enfasi non fu fuori luogo, caro Michele, in quanto da allora è cambiato molto. Come bene hai fatto notare, già dalla prima applicazione l’accoppiata Stazione Unica Appaltante - Protocollo della Legalità ha dimostrato di funzionare. Hai scritto, infatti, che ad aggiudicarsi la gara in parola fu la ditta PEZZELLA RAFFAELE con sede in CASERTA (CE) in VIA PATTURELLI, 141. Tale ditta risultò, in un primo momento e forse (con il senno di poi) un po’ a sorpresa, in regola con i requisiti la cui documentazione veniva richiesta dal bando di gara, requisiti come quelli riguardanti l’assenza di interdittive o di sentenze passate in giudicato che ponessero alla ditta cause ostative alla partecipazione. Tutte le notizie, prima fornite in autodichiarazione, poi attraverso le certificazioni probanti rese in originale, risultavano a posto. Anche il Certificato della Camera di Commercio conteneva, evidentemente, la famosa “dicitura antimafia” che consente alle stazioni appaltanti di conoscere eventuali divieti.  Ciò si evince dai verbali di verifica documentale, di apertura delle offerte, di aggiudicazione provvisoria e di aggiudicazione definitiva (quest’ultimo firmato dall’ing. Lombardo, presidente della Commissione in qualità di Dirigente del settore Tecnico dell’Ente aggiudicatario – la gara fu infatti interamente espletata durante la gestione di Vittoria Ciaramella). Tali verbali hanno data 15/06/2010, 22/10/2010, 02/08/2010, 06/08/2010 e 31/01/2011 (agg.def.). A fronte e all’analisi, anche approfondita, delle carte presentate, le cose non potevano che andare in quel modo e, se non ci fosse stata la nuova procedura della Stazione Unica Appaltante, la ditta Petrella avrebbe cominciato subito i lavori. Lombardo, insomma, firmò l’aggiudicazione definitiva e non poteva fare altrimenti e di lì a poco l’appalto sarebbe stato contrattualizzato. Purtroppo per la ditta vincitrice, tuttavia, la Stazione Unica Appaltante prevede un’ulteriore fase di verifica, anche post-aggiudicazione, che invece prima non veniva contemplata. Infatti gli art.12 e.13 delle “MODALITÀ' OPERATIVE PER IL FUNZIONAMENTO DELLA STAZIONE APPALTANTE UNICA PROVINCIALE” approvate con deliberazione commissariale n. 148 del 29/09/2009 (anche la Provincia era commissariata dopo la fuga mistica di De Franciscis) hanno istituito il Nucleo Investigativo interforze atto a verificare il grado di legalità dei soggetti concorrenti con l’obiettivo che, qualora dalle indagini effettuate anche dopo le sedute di gara “emergano elementi relativi a forme di collegamenti, condizionamenti o infiltrazioni di tipo mafioso nei confronti di un'impresa partecipante a gara d'appalto, la Stazione Appaltante, su informativa del Nucleo predetto, comunicherà tale situazione al Presidente della Commissione di gara” al fine di bloccare la stipula del contratto con la ditta risultata vincitrice ma con problemi di vicinanza alla criminalità organizzata. Per giunta la Stazione Unica Appaltante, onde ottemperare al Protocollo di Legalità, usa inserire, nei disciplinari di sua titolarità, la seguente clausola (nel caso del bando dell’Auditorium al TITOLO VIII -DOCUMENTAZIONE DA PRESENTARSI DA PARTE DELL’ AGGIUDICATARIO E DISPOSIZIONI DA ATTUARSI PRIMA DELLA STIPULA DELCONTRATTO): “L’ aggiudicatario deve trasmettere all’Ente appaltante entro dieci giorni dall’aggiudicazione il Modulo GAP, prescritto dalle istruzioni emanate dal Ministero dell’Interno, in attuazione della legge 10.12.1982 n. 726” . Il GAP è un documento in cui si elencano i dati più importanti della ditta aggiudicatrice di un appalto, degli eventuali sub-appaltatori di cui ci si vuole avvalere ed anche dei titolari delle forniture di cui l’appaltatore avrà bisogno per completare l’opera. Questo per permettere alla Prefettura ed al Nucleo Interforze di proseguire nelle indagini. E difatti, dopo l’obbligo di consegna del Modulo Gap, la Stazione Unica Appaltante avverte, nel disciplinare, che “nell’ipotesi in cui la Prefettura rilevi la sussistenza di cause ostative all’affidamento dell’appalto, ai sensi della legge 13.9.1982 n. 646, la stazione appaltante non ratifica l’esito della gara”.
Ricapitoliamo. Pezzella presentò a suo tempo tutte le carte in regola in sede di gara e, come si evince dal Verbale di aggiudicazione definitiva firmato da Lombardo (presidente Commissione Stazione Unica) nel Gennaio 2011, vinse l’appalto. Entro i canonici dieci giorni presentò il GAP ma a quel punto, come bene ha fatto notare Michele, il Nucleo Interforze cominciò a comunicare qualcosa. Quel qualcosa (citazione di alcuni episodi di versamenti illeciti alla criminalità da parte dello stesso Raffaele Pezzella, di cui l’ultimo il 25 Settembre 2010 – episodio comunque successivo alla data in cui la ditta Pezzella presentò i documenti di gara validi) è contenuto nella nota inviata all’ing. Lombardo e alla Prefettura. A seguito della nota Lombardo bloccò (per Protocollo di Legalità) la stipula del contratto mentre la Prefettura produsse addirittura l’interdittiva antimafia piena. Il ricorso al TAR di Pezzella (ovviamente respinto) ha fatto perdere altri mesi, ma sono stati mesi ben spesi.

In poche parole, se l’Amministrazione Comunale di Carinola non avesse aderito alla Stazione Unica Appaltante della Provincia di Caserta e al Protocollo di Legalità e non l’avesse fatto alla prima ora, oggi Raffaele Pezzella, interdetto successivamente dalla Prefettura per questioni di camorra, starebbe comunque lavorando a Carinola su di un appalto di oltre un milione e mezzo di euro.

Fu l’alba di un nuovo giorno, non mi pento di quello che scrissi nel Maggio del 2010. L’Amministrazione di Gennaro Mannillo cambiò le consuetudini. Forse non vi era nemmeno la piena coscienza della ruscita in termini concreti dell’adesione alla SAU della Provincia di Caserta. Ci si privò della titolarità dell’affidamento degli appalti, in favore della legalità. Fu un’adesione convinta ma quasi istintuale, congenita al mandato di discontinuità che gli elettori avevano impresso a quella consiliatura. Oggi possiamo apprezzare a fondo gli effetti e la forza di quel cambiamento procedurale. Cambiamento epocale. Chiusi tutti i varchi: la criminalità, l’illegalità, non passa.

A distanza di due anni vorrei che si comparasse quanto raccontato da Michele con un altro episodio emblematico: l’affidamento, sia pur momentaneo, all’Ecotransider srl del servizio di ricezione della frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata del Comune di Carinola. L’Ecotransider, durante la gestione commissariale del nostro comune a seguito della cacciata dell’Amministrazione Mannillo, partecipò alla gara di appalto nel Maggio 2011, presso la SUA, classificandosi al secondo posto. Presentò le carte secondo quanto richiesto da bando e risultò, verbali alla mano, in regola con i requisiti, sia amministrativi, sia di salvaguardia dell’ambiente. A vincere fu l’Esogest srl che offrì un prezzo migliore ma, dopo qualche mese, per cause logistiche, dovette interrompere il servizio fornito. Il Comune di Carinola, a quel punto, avrebbe dovuto rimettere velocemente la questione in mano alla Stazione Unica, la quale avrebbe di certo interpellato l’Ecotransider srl, seconda classificata alla gara, riaggiudigando in suo favore i lavori. Non senza richiedere, tuttavia, la compilazione del GAP che avrebbe permesso al Nucleo Interforze di fare le indagini, sia pur veloci. E le indagini avrebbero sicuramente fatto venire alla luce che l’Ecotransider, nel Maggio del 2011 e comunque dopo l’espletamento della gara di appalto, è stata oggetto di una visita ispettiva da parte dei Commissari Prefettizi di Gricignano di Aversa e dell’Arpac, che riscontrarono delle gravi irregolarità nella gestione del sito di stoccaggio, addirittura in ordine alla natura (!) dei rifiuti ospitati a giacenza. A seguito di quella ispezione i Commissari stilarono una durissima ordinanza con cui chiedevano alla Regione Campania di revocare le autorizzazioni. Ma la Giunta Comunale di Carinola, in questo caso, si comporta in modo sconcertante. Snobba completamente la Stazione Unica Appaltante ed affida direttamente (tra l’altro a prezzi maggiorati rispetto ai dettami del Codice degli Appalti Pubblici di cui al Dlgs 163/2006) all’Ecotransider i lavori sospesi dall’Esogest, non chiedendo alcuna documentazione a corredo (nemmeno le autorizzazioni che, dopo sei mesi, non sarebbero più valide)e tantomeno facendo compilare il GAP destinato al nucleo interforze. La procedura regolare si sarebbe potuta avviare e concludere in un paio di giorni. Non c’era tempo hanno risposto in Consiglio Comunale all’interrogazione in proposito mossa dal Gruppo Coraggio e Libertà. Un passo indietro, anzi cento passi indietro. In questa maniera si comunica che per l’illegalità il nostro comune  offre di nuovo uno spiraglio d’entrata.

Ultima considerazione. Che bel progetto è quello dell’Auditorium. E’ straordinario. Se la redazione del Quiquirì non l’avesse spedisco copia di tutto (Documento 1 e Documento 2). Un’opera meravigliosa. Progettata dall’Arch.Fiorillo su incarico dell’Amministrazione Comunale. Per la prima volta dopo tanti anni giovani tecnici locali valorizzati. Da quanto tempo non si procedeva all’affidamento della progettazione di un’opera così importante ad un tecnico di gran valore ma col cognome meno abituale. Oggi l’arch.Fiorillo è meritatamente a capo dell’Ufficio Tecnico di Carinola, dopo aver superato un percorso irto di insidie e dopo aver dovuto ricorrere alla giustizia amministrativa.

Un abbraccio, caro Michele, che estendo a tutti.

                                                                                                                                    L’Olandese

giovedì 15 dicembre 2011

Succede a Gomorra


Carinola. Auditorium, una ditta vicina al clan dei casalesi tenta, per due volte, di mettere le mani sui lavori. Il calcestruzzo del clan casertano prova ad infilarsi nel Comune. Ma la cosa strana è che fu la stessa Stazione unica appaltante ad aggiudicare i lavori nel 2009 dopo l’arrivo di un finanziamento regionale per il completamento dei lavori di adeguamento statico e funzionale di un edificio comunale per attività culturali. Parliamo dell’Auditorum in via Platani, costretto a restare all’ombra della decadenza per tutto quanto avviene negli uffici amministrativi e nei tribunali. Siamo nel 2009, amministrazione Mannillo, quando giunge dalla Regione un finanziamento di un milione e seicento mila euro destinato al rifacimento funzionale dell’ex carcere mandamentale. La gara sarà aggiudicata in Provincia, presso la Stazione unica appaltante, dopo l’adesione al nuovo ufficio della legalità. Raffaele Pezzella arriva primo. Passano un paio di anni e la Prefettura dopo alcuni accertamenti, si accorge che la ditta Pezzella ha qualcosa che non va sul suo curriculum penale.
Così scatta l’interdittiva antimafia, giunge il decreto all’Ufficio Tecnico. La patata bollente passò allora in mano ai commissari straordinari, precisamente finì sulla scrivania dell’allora responsabile Utc, Antonio Lombardo, il quale però senza indugi revocò la gara con un procedimento di annullamento. Tuttavia la ditta Pezzella non si arrende - dopo l’emissione di un’ interdittiva antimafia della Prefettura e la conseguente revoca dei lavori - decide di trascinare il ricorso davanti al Tar della Campania. Ma anche qui gli va male. Infatti, il nove dicembre scorso, è stata emessa la sentenza, nella quale si legge come “La società ricorrente (dunque la ditta Pezzella ndr) denuncia innanzitutto carenza di motivazione del decreto di revoca e della presupposta misura interdittiva. Il motivo è infondato”, assicurano i giudici del Tar. Infatti, “Vale premettere – si legge ancora nella sentenza -che il Pezzella è stato già destinatario di informative prefettizie (n. prot. n. 531/12b.16/ant/area 1^ del 20 marzo 2008 e prot. n. 531/12b.16/ant/area 1^ del 20 marzo 2008), nelle quali il giudizio di sussistenza di pericolo di condizionamento da parte della criminalità organizzata viene basato dal Prefetto di Caserta sul coinvolgimento dello stesso in un procedimento penale diretto contro esponenti del clan Farina”.

E ancora più avanti si legge come “L’attuale giudizio di pericolosità mafiosa, oltre a riprendere gli elementi già scrutinati in sede giurisdizionali, prende le mosse dalla nota dei Carabinieri di Caserta del 25 settembre 2010 che evidenzia un ulteriore episodio (oggetto di procedimento penale sfociato in un’ordinanza di custodia carceraria) in cui il Pezzella è accusato di aver pagato un’ulteriore tangente agli esponenti del medesimo clan, nell’ambito dell’esecuzione di lavori in sub-appalto nel Comune di Santa Maria a Vico. Tale episodio è stato ripreso nella relazione stilata in data 16 febbraio 2011 dal Nucleo Investigativo Interforze della Provincia di Caserta, istituito presso la locale Stazione Unica Appaltante, unitamente alla circostanza che il Pezzella è stato incriminato e sottoposto alla misura custodiale (ordinanza n. 53 del 21.1.2011 del G.i.p. presso il Tribunale di Napoli) per una serie di false fatturazioni in favore della società Beton Campania s.r.l., produttrice di calcestruzzo”.
MicSor

mercoledì 14 dicembre 2011

Fetida acqua stagnante

L'immobilismo dell'amministrazione non è cosa nuova, ma al di là dei soliti giudizi politici e non, ciò che mi infastidisce è la strafottenza di alcuni assessori rispetto alle responsabilità che hanno verso i propri cittadini. Gli assessori scelti e voluti da Grimaldi nulla stanno proponendo, nulla stanno facendo. Le giunte sono quasi ridotte a mere formalità. Gli specifici rami gestionali sono ormai secchi ancor prima di dare qualche bocciolo. Fallimentare la scelta di Passaretti, che si è semplicemente limitato a vedere i boschi bruciare e a piazzare qualche cestino. Politiche sociali inesistenti, idee nuove relative all'urbanistica: zero. Cultura uccisa. E forse chi più provoca delusione e fastidio è proprio l'assessore alla cultura Antonio Giorgio che, per volere di Grimaldi, ricopre un ruolo che non sa assolutamente ricoprire.
Si dice, che Grimaldi abbia volutamente scelto questa poltrona per Giorgio proprio per mostrare la sua incapacità e bruciarlo per sempre. Un gioco che, se vero, sicuramente non regala nulla di buono ad una comunità che nella cultura potrebbe ritrovare molte risorse. Purtroppo, Giorgio, tronfio di strafottenza, preferisce fare il fantasma anziché smentire la sua incapacità amministrativa.
Giorgio non ha mai partecipato ad una giunta, non ha mai proposto un piccolissimo progetto, non ha mai espresso una piccola idea. Buio assoluto. L'assessore alla cultura, diversamente da un giovane amministratore come Passaretti, ha una lunga esperienza politica che dovrebbe suggerirgli di fare un passo indietro per evitare ulteriori delusioni da parte di chi lo ha votato.

Poi, non si esclude che l'assessore in questione sia così preso a dare una mano a chi gli ha espresso fiducia che proprio non conviene mollare. Supposizioni, nulla di più, che non possono distrarci dal vuoto che l'assessore sta offrendo con il suo irresponsabile modo di "non" fare. L' assessore alla cultura dovrebbe rendersi conto che comportandosi così non fa del bene a nessuno. Non fa del bene alla comunità e neppure a se stesso in quanto uomo politico, quindi uomo pubblico con precisi doveri. Non ha mai presieduto un evento culturale, non conosce, se non per sentito dire, le associazioni presenti sul territorio e non ha mai chiesto aiuto e non ha mai dato aiuto.
Questo l'errore più grande, non allungare la mano verso i giovani e meno giovani che potrebbero proporre, consigliare, costruire in nome della cultura sotto il coordinamento dell'assessorato al ramo. Ma dall'assessore nessun segnale. A questo punto, non si comprende il motivo per cui non lasci la sedia e perchè il sindaco non dia una bella strigliata all'assesore Giorgio che, forse, sta assecondando i piani di Grimaldi. L'unico vero responsabile di questo nulla.

Facocerointellettuale

martedì 6 dicembre 2011

A Carinola perchè no?



La situazione politica amministrativa carinolese ricorda molto quella nazionale. E' sotto gli occhi di tutto lo stallo dell'amministrazione che non riesce a muoversi di un centimetro. L'opposizione di Russo e Marrese, inizialmente celata, si fa ogni giorno più evidente e più incisiva. Dall'iniziale astensione sono arrivati a votare con l'opposizione in diverse occasioni facendo traballare il sindaco, già tremolante di per sè. Come il governo Berlusconi così l'amministrazione De Risi tira a campare senza realizzazioni concrete nè progetti futuri. Continua a rappezzare le buche che si formano nell'amministrazione senza riuscire ad impedire che si formino delle altre. Un pò come le strade del comune che a causa delle tante buche sono diventate estremamente pericolose costringendo chi le percorre a guidare con estrema attenzione. Allo stesso modo, le falle nell'amministrazione costringono il sindaco ad esser guardingo per evitare agguati da parte dei suoi scaltri oppositori di maggioranza. Questa situazione comporta l'immobilismo della machina comunale che appare  abbandonata a sè stessa. 
Sintomo evidente di questo abbandono è l'assenza continua degli amministratori, anche fisica, dalle stanze del comune, La loro assenza contribuisce a rafforzare quel senso di abbandono e di crisi che si vive in tutto il comune di Carinola.

Da queste brevi considerazioni scaturisce la domanda - perchè no anche a Carinola un governo tecnico? Come si è fatto a Roma si può farlo anche qui. Il sindaco rinuncia alle sue preogative decisionali in favore di una giunta formata da tecnici capaci ai quali viene assegnato un compito da svolgere in un paio di anni. La nuova giunta verrebbe approvata da tutte le forze politiche di maggioranza ed opposizione insieme ad un programma di pochi punti. Alla fine del breve percorso si andrebbe di nuovo alle elezioni che dovrebbero portare chiarezza al problema. Il perchè della indispensabilità di questa soluzione è sotto gli occhi di tutti: l'inerzia assoluta sta comportando conseguenze gravi per i cittadini già pesantemente vessati dalla crisi economica nazionale. Sicuramente anche il sindaco, pur vivendo nel mondo dei sogni, si sarà reso conto di questa necessità, lo farà? A giudizio di chi lo conosce abbastanza bene, difficilmente proporrà una soluzione del genere, lesiva del suo orgoglio di sapiente teorico. Accettare una soluzione simile significherebbe sottoscrivere la sua incapacità o minimo la sua inefficienza. 

Pertanto i cittadini devono rassegnarsi a vivacchiare come l'amministrazione senza futuro. Niente efficienza nei servizi, niente PUC, niente nuovi vigili nè comandante, niente riorganizzazione degli uffici, niente sviluppo economico e sociale, solo qualche tassa in più per mantenere in piedi un baraccone rattoppato. Carinola continuerà a vivere scialbamente regredendo ogni giorno di più insieme ai suoi grigi abitanti. 

Montini

venerdì 2 dicembre 2011

Novantesimo Giggino


Dalla Trasmissione di Sky ATTENTI A QUEI DUE di Vialli, al sito di BOBBY.



Carinola, 30/11/2011 la partita di tutte le partite. Maggioranza contro opposizione. Fischio d’inizio alle ore 19.00. La squadra capitanata dal Capitano de Risi scende in campo con motivazione alle stelle, ma presto deve fare i conti con due pesanti assenze. Il cursore di fascia sinistra Antimus soprannominato PD (per via del suo magico Piede Destro) e l’immarcabile bomber di razza RUSSO , che nel suo score personale può vantare circa 300 goal all’attivo, bomber di numerose squadre(PDL –DC- UDC- ecc ecc) oscurato dopo la stagione da Capitano del Carinola da un fortissimo Biasiox che lo ha tenuto in panchina per ben 10 anni prima di restituirgli il testimone e prima di appendere le scarpette per dedicarsi al ruolo di PORTA ACQUA sponsorizzato dal CITL. 
Inizia in attacco la formazione di Minoranza con l’inesauribile ZANNINI, coraggioso attaccante dell’opposizione che tira forte in porta e porta in vantaggio la formazione dell’opposizione, con il portiere della nazionale Passaretti che rimane immobile a guardare il pallone che si INSACCA alle sue spalle come se fosse in stato di trans(IDER). La formazione di Casa si difende a voce alta con il Capitano e il suo vice (o forse il vice è il capitano???) ma non riesce a capitalizzare. SENZA VOTO NARDELLI E DI SPIRITO che non toccano un solo pallone da maggio. Buona la prova di D’ANGELO che non si è presentata

Bisteccone Galeazzo


mercoledì 30 novembre 2011

I soliti ignoti devastano l'ambiente

Alla Cava di Vaglie, sversamenti illeciti di rifiuti inerti ed ingombranti con cadenza giornaliera. Cresce l’indignazione delle associazioni e della comunità per un fenomeno che non accenna a fermarsi. Nelle campagne poi i sacchetti abbandonati sono all’ordine del giorno, ma il nuovo fenomeno che sta attecchendo sulla Cava di Vaglie preoccupa in misura maggiore per svariati motivi. Il primo è che il sito dismesso è composto da vari spaziali anche abbastanza larghi, accessibili ad automobili e a mezzi pesanti: ai bordi tanti piccoli cumuli vanno crescendo sotto gli occhi di tutti. Di questo passo ci si avvia verso quella che comunemente si definisce una discarica a cielo aperto. Naturalmente illecita ed illegale. Bisogna bonificare e chiudere il sito, ma intanto dove sono i controlli? Chissà. Infuriati i proprietari terrieri che denunciano gli episodi di sversamenti, per la maggior parte proveniente da materiale inerte, ma a cui si aggiungono anche altri tipi di rifiuti: un cumulo di vecchie scarpe, materassi, vetro. In ogni caso per la maggior parte sono scarichi di inerti provenienti da piccoli lavori di rifacimento edilizio, consumati tra le mura domestiche.

La Cava di Vaglie fu oggetto di individuazione come sito provvisorio di ecoballe nel 2007, scongiurato da una vivace protesta a cui tutta la popolazione partecipò con blocchi ad oltranza fino all’indicazione di un sito alternativo in località Carabottoli. Ebbene a distanza di qualche anno gli stessi cittadini che si opponevano alla ecoballe, ora vi portano rifiuti domestici che è possibile smaltire altrove o che addirittura sono ritirati dalla Esogest (vetro, indumenti, materassi). Praticamente un controsenso.
Per quasi metà comunale, la Cava di Vaglie appartiene anche ad un privato, titolare tra l’altro di una ditta che opera nel campo delle attività estrattive. Questi nel 2008 provò a riprendere le attività di scavo, ma tutto il consiglio comunale si oppose alla riapertura delle attività estrattive. Ora però la comunità chiede all’amministrazione di mettere in sicurezza la Cava, provvedere ad un perimetrazione della parte comunale, ideare un progetto di tutela degli spazi, dove insiste anche un pozzo d’acqua.

Michele Sorvillo

martedì 29 novembre 2011

A.A.A. PUC cercasi...

Chi sta lavorando così alacremente sul Puc (Piano Urbanistico Comunale) che non trova nemmeno il tempo di parlarne e di dirlo in giro? GiGGi? L’Ingegnere Martullo? Chissà! Eppure nel programma di M’Impegno il Comune ( con tutti i filistei ) si parlava molto chiaro: approvazione del Puc entro il 2011. Cazzarola, ma allora l’hanno già approvato e nessuno se ne è accorto?
Siamo seri. Sui giornali il sindaco dice che si è in dirittura d’arrivo, in realtà le riunioni di maggioranza si sono interrotte a luglio. Qualcuno può rispondere che cinque o sei incontri sono bastati; benissimo, ma allora che cosa si sta aspettando?
In gioco c’è tantissimo. Per prima cosa la trasformazione del territorio a lungo termine e tutto questo passa per il recupero e la tutela degli spazi architettonici, la salvaguardia della natura, quindi dell’ambiente e della difesa del suolo dai rischi derivanti da calamità naturali.
Altro discorso per l’articolazione delle reti infrastrutturali e dei sistemi di mobilità. Infine, ma non in ordine d’importanza, l’individuazione delle aree di edificazione- urbane ed extraurbane - aree artigianali, commerciali e industriali. In tempi come questi un Puc che ascolta l’Europa, quindi che si predispone all’arrivo di investimenti e finanziamenti, sarebbe una porta aperta allo sviluppo del lavoro nel Comune o almeno che permetta di programmare ed avviare attività che nel giro di pochi anni possano trasformarsi in lavori veri e propri.
Intanto, tutto questo silenzio, ci spaventa. Che cosa state combinando? Sindaco, allora, che ne è del Nostro Puc? Dov’è nascosto? Giggi trovalo e fallo vedere a tutti!
E adesso, però, se siamo ancora in tempo vorremo lanciare un’idea. Avviare un censimento degli edifici e dei capannoni sfitti ed abbandonati in tutto il Comune. Per fare cosa? Mercati dei piccoli produttori che lavorano in bio, spazi per fiere-mercati coperti in caso di pioggia, eventi, teatri, cinema, ovviamente traendo fondi regionali ed europei. E’ vero Giggi che sei stato Bruxelles? Raccontaci qualcosa…


Penni Vendolo

sabato 26 novembre 2011

Requiem per un Comune

Carinola muore. E’ ormai ridotta all’agonia irreversibile e si aspetta solo il sacerdote che possa dargli l’estrema unzione per farlo morire in pace con Dio e con gli uomini. Ma il sacerdote non arriva perché, guarda caso, anche lui è ridotto maluccio e non ce la fa più a tenere il passo coi tempi. Allo stesso tempo, nel suo egoismo, non vuole cedere il suo posto ad prete più giovane che possa sollevare la sorte della comunità carinolese.

E’ un po’ la vicenda politica di questo Comune: nessuno vuole cedere il passo a chi potrebbe camminare più veloce, sentendosi migliore degli altri oppure indispensabile. Ma non esiste l’indispensabilità. Esiste solo la voglia di fare che in questa amministrazione è completamente defunta. Chi pensava che sarebbe cambiato qualcosa con l’amministrazione De Risi, è rimasto completamente deluso: è un’amministrazione completamente assente e priva di slanci.

E’ vero che tutto il Paese è in agonia, ma proprio in un momento come questo si dovrebbero vedere da parte delle amministrazioni più toste, azioni amministrative, anche piccole, volte a dare un minimo di speranza ai cittadini. Invece nulla. Si aspetta la morte come qualcosa di inevitabile.
Rifiutiamoci di morire! Rifiutiamoci di sentirci inevitabilmente condannati e pretendiamo azioni amministrative che possano infondere un po’ di vita a questo Comune agonizzante. Chiunque ha delle proposte da fare, le faccia. E dimostriamo che i carinolesi non meritano un’ amministrazione come questa, ma meritano sicuramente un’attenzione maggiore; soprattutto un'amministrazione più dinamica.

cicaleccio

giovedì 24 novembre 2011

Ai lettori


Moltissime sono state le rimostranze dei lettori  verso l’ abolizione dell’anonimato e moltissime sono state anche le richieste di un ripristino dello stesso. Siccome il nostro scopo è soprattutto quello di dare un servizio, per quanto piccolo, alla comunità, non possiamo ignorare le lamentele e le richieste dei cittadini. Abbiamo perciò deciso di ritornare a permettere commenti anonimi. 

Tutto sarà come prima; i lettori possono continuare a commentare in anonimo  gli articoli, accusando, criticando, evidenziando le cose che non garbano in questo Comune e che non vanno a favore dei cittadini. Sta ai lettori stessi mantenere sempre un contegno accettabile e non cadere nella volgarità e nell’offesa gratuita. Se così fosse saremo costretti ad eliminare quei commenti che offendono la vita e la dignità  personale dei singoli.  

La redazione

mercoledì 16 novembre 2011

Forza super Mario!

Dalle ultime notizie sembra che la nascita del governo Monti abbia buone prospettive di riuscita. Tutte le forze politiche, escluso la lega,hanno dato il loro assenso per la formazione del nuovo governo. L'approvazione da parte dei partiti delle linee guida del nuovo esecutivo è alquanto tormentato ed è facilmente intuibile, visti i diversi interessi rappresentati. Stesso discorso per i nomi dei ministri che entrano ed escono in continuazione dalla lista. Sembra che l'idea del presidente della repubblica, sia ormai realtà.

All'inizio a molti il progetto di un governo di unità nazionale era sembrato una utopìa, viste le acredini esistenti tra gli schieramenti politici. Invece la sua saggezza ed il suo impegno costante hannofatto sì che un governo solo virtuale stia diventando una bella realtà in pochi giorni.
Molte le accuse di attacco alla democrazia ed alle regole costituzionali ricevute ma un buon fine giustifica i mezzi. Il presidente della repubblica non ha infranto le regole democratiche ma le ha solo forzate un pò.
Siccome è stato chiaro, dal primo momento, che tali modalità di condotta tendevano ad un nobile scopo tutti le hanno accettate di buon grado. Tutti hanno riconosciuto che il presidente non ha agito per interesse personale o di altri ma esclusivamente per il bene del paese. Il bene quello vero, non quello teorico sbandierato mille volte al giorno da tutti i mestiranti della politica.

Ricorrere a questa soluzione è stata una necessità obbligata in quanto tutto il parlamento italiano è squalificato davanti al suo popolo ed alla comunità internazionale. Trascorrere anni a farsi i dispetti reciproci, a discutere di escort e giudici o dellenottate del premier, hanno distrutto la credibilità della classe politica italiana.
Questa mossa dovrebbe rendere l'Italia più presentabile nel consesso europeo e mondiale sostituendo anche il balbettante ministro degli esteri. Senza dimenticare la sostituzione del ragioniere di Sondrio che ha sempre sostenuto di avere tenuto i conti dello stato sotto controllo senza però accorgersi del profondo rosso verso il quale precipitavano. La sostizione del ragioniere con un professore, che oltre ad insegnare economia la pratica pure ai più alti livelli, è di ottimo auspicio per il bilancio dello Stato. Se manterrà la sua parola di imporre dei sacrifici giusti ed eguali, alla fine della sua avventura tutti ci avranno guadagnato. Se poi darà pure una razionalizzazione alla macchina burocratica statale che ormai sbanda da tutte le parti, sicuramente il suo lavoro avrà raggiunto il top. Non resta che aspettare ed evere fiducia in una personalità con basi di cemento e non di cartapesta, intrisa di sola apparenza, come i politici nostrani.
Tutti devono essere pazienti ed aspettarsi anche qualche momento buio, dovuto a qualche sgambetto della mala politica che non è certo scomparsa della scena. Se è un super sicuramente saprà saltare gli ostacoli che si frapporranno tra lui ed un periodo più tranquillo. Per adesso tutti sono obbligati a gridare forza super Mario, fra qualche mese i risultati del suo lavoro si vedranno e sicuramente saranno apprezzati da tutti.

Anonimous

lunedì 14 novembre 2011

Il governo di topo Gigio

Non tutti ricordano le vignette di Forattini che rappresentavano Giuliano Amato con le vesti di Topo Gigio per la sua forte somiglianza con lo stesso. Si apprende dai media che sarà la personalità più importante dopo Monti, che farà parte del suo governo. Forse non tutti sanno che questo signore è un rapinatore di vecchiette in quanto rubò parte dei risparmi di tutte le vecchiette italiane. Con quei soldi finanziò il suo stipendio di trentunomila euro al mese e quelli dei suoi pari. ll professor Monti, bravissimo per decreto, lo segue a ruota. Per il suo disturbo di aver accettato la guida del governo re Gigio primo lo ha nominato senatore a vita con un appannaggio mensile di oltr venticinquemila euro al mese più lo stipendio di primo ministro .

Lo stesso monarca lo vuole capo del governo e così sarà .per questo ha seguito procedure inusitate che hanno permesso di nominarlo premier prima che quello in carica si dimettesse.Questi due personaggi insieme fanno tremare i polsi solo a guardarli eppure tanti sconsiderati applaudono o addirittura mettono le bandiere al balcone. Come sia possibile applaudire questi tristi figuri dei quali si intuisce il lavoro sporco che devono portate a termine è un mistero.Il loro compito è chiaro , eliminare le pensioni, tassare la casa, prima o seconda per loro pari sono, ed inventarsi qualche altro balzello per risanare il bilancio. Se questi signori avessero intenzione di tagliare parte dei costi parassitari, altamente indecorosi della politica, si potrebbero pure applaudire invece questo non fa parte dei loro programmi.

Nonostante questi foschi presupposti tantissimi italiani applaudono questo premier anomalo sperando chissà cosa. Non comprendono che questi signori sono stati delegati dai partiti a svolgere il lavoro sporco che competeva loro. Quello che preoccupa di più è la scarsa cultura democratica di tanti che non comprendono che chiunque debba governare, anche se fosse Gesù Cristo, dovrebbe essere designato dal popolo. Chiunque non si attenga a questo principio elementare è un probabile dittatore. Purtroppo in Italia la cultura democratica va scemando e si ha il timore che potrebbero anche scomparire del tutto. Si è avuto un piccolo assaggio a Roma dove sono stati proibiti tutti i cortei senza che nessuno si sia opposto. La contadina del nord, attuale segretario del più importante sindacato del paese ha vidimato quel divieto antidemocratico portando i suoi iscritti a Roma richiudendoli in una piazza. Il bello che chi ha imposto quel divieto è un sindaco, ex fascista, che sulle dimostrazioni di pizza ha creato la sua fortuna politica. I festeggiamenti di questi gonzi continueranno ancora per poco.
Festeggeranno fino a quando e sarà presto, il governo di topo Gigio, presieduto dal professore della BCE, toglierà dalle tasche degli stolti che lo applaudono i pochi spiccioli che hanno in tasca.

Sempostesso

mercoledì 9 novembre 2011

maestri e discepoli della politica carinolese

In questi giorni in maniera pubblica e non i soliti cospiratori specializzati nella politica del pettegolezzo, i cultori della politica personalistica si incontrano per tessere le solite trame antagoniste con la speranza di riportare alcuni interessi tra le lo loro mura domestiche, tra i loro tifosi ormai ridottissimi visto che molti di essi hanno preferito imbarcarsi sulla nave del più forte. Tra i politici da 4 soldi (cioè tutti) mi inteneriscono particolarmente Mattia di Lorenzo, Marcantonio e Marrese i quali prima erano amici poi sono diventati nemici, causando lo scioglimento dell’ armata brancamannillo e, oggi, iniziano a sbaciucchiarsi nuovamente. Sia chiaro, non voglio assolutamente attaccare questi per difendere il non lavoro della non amministrazione grimaldiana in quanto tutti sappiamo che a Carinola i politici non esistono ma esistono solo i soliti favori tra i soliti falliti che non potendo realizzarsi nella vita personale lavorativa devono percorrere strade alternative e poco limpide.
 Chiarito questo, ritorniamo sui personaggi succitati ovvero Mattia il fancazzista, Marcantonio il traditore e Marrese il venduto. Il Mattia, trombato e, quindi, escluso dalla partecipazione alle cosa pubblica può soltanto fare ciò che sa fare, ovvero spettegolare, dire bugie prima a uno e poi ad un altro camminando nell’ombra ai margini della vita sociale carinolese in modo da evitare brutte figure. Addirittura c’è chi sostiene che il fancazzista insieme all’altro disoccupato politico Mannillo (il quale, la sera lo sputtana e la mattina lo ama) si dilettano a comporre volantini anonimi scritti male e sulla falsa riga del Qu1iuiri quasi a tentar di confondere le tracce. Purtroppo per loro tutti conoscono i loro metodi e quando si vede un volantino anonimo tutti dicono “ah questo è di Mattia e  Gennaro” scuotendo il capo in senso di pietà. 
Detto questo, vorrei esporre ciò che penso dei non politici carinolesi usando la figura di Mattia come esempio. Mattia,infatti, è l’emblema del cattivo politico, di chi subdolamente ha confuso il concetto di politica con il concetto di impiego. Mattia è ormai noto che di lavorare proprio non ne vuole sapere e lo stesso per Marcantonio e Marrese. Per quanto riguarda gli ultimi due gli è andata di lusso con l’ennesimo tradimento e possono ancora respirare aria di municipio, aria di favori, sicuramente non così fresca come nei mesi passati ma sempre aria sana per i nostri politiciucci. Diversamente a Mattia le scorse elezioni lo hanno trombato, e ora è politicamente azzerato. Quindi come occupa il tempo Mattia? Semplice, trascorre le sue giornate nel tessere accordi bislacchi praticamente con tutti. Oggi con Marcantonio domani con Marrese quindi con Galdieri e poi con Gennaro, insieme al quale la sera mangia e mangia e appena arriva la grappa subito lo smerda senza se e senza ma per poi limonare come due adolescenti di primo bacio. Mattia è l’esempio tangibile del politico carinolese che nulla dà alla comunità in quanto deve cercare disperatamente di trovare qualcosa per se. Non me ne voglia Mattia ma così come ho detto è preso come esempio della mala politica che continua anche nei giovani amministratori. Pensiamo infatti al Di Spirito che provenendo proprio dalla scuola alleanzina piano piano sta imparando che il politico a carinola è un mestiere facile e garantito, lontano dal sacrificio sui libri o nelle fabbrica o negli uffici. Il Di Spirito impara bene ad essere un politico carinolese che pur non capendoci un cazzo di cosa significa amministrare sta imparando a vestirsi come i suoi maestri, Hogan ai piedi, pancia da politico, giacca da rappresentante di aspirapolvere, macchina da cafone nocelletese con accelerata pronta ogni qualvolta si passa avanti al bar. Impara bene anche la D’angelo ( si chiama così?) la quale non capendo cosa fare in comune ha ben deciso di costruirsene uno su misura per lei, dando vita al comune dei ragazzi. Bene signora bene, neanche Mattia ha mai pensato a un modo così originale per evitare le responsabilità amministrative. Vogliamo parlare dell’assessore Passaretti? No? Si, avete ragione è proprio inutile parlare di una persona inesistente. Nardelli? dai vi prego parlare di nardelli è come sparare sulla croce rossa. Grimaldi? Non sono discorsi da fare è decisamente pericoloso per lo stomaco. Insomma tutti stanno imparando cosa significa fare il politico a carinola e a questo punto mi viene il dubbio che forse era meglio Mattia almeno non faceva un cazzo ma era bravo a mostrarsi stanco di lavoro.

 FACOCEROAUTUNNALE.

domenica 6 novembre 2011

Il sindaco dei bambini


In questo periodo di crisi, gli enti locali, in particolare i Comuni, sono attanagliati dalla forte crisi economica che interessa tutta l'economia mondiale. La mancanza di fondi si ripercuote sulle normali attività amministrative dei Comuni con conseguente taglio di risorse per l 'assistenza sociale e per le manifestazioni culturali. Tra tutti i Comuni d'Italia ce n'è uno solo che non soffre di questa situazione. L'intelligenza dei suoi cittadini ha fatto sì che sia stato eletto un sindaco con tante idee innovative rivolte in particolare ai bambini. Lui è convinto che gli adulti siano irrecuperabile e pertanto bisogna pensare al domani, dedicandosi ai cittadini più piccoli.

Il sindaco di questo Comune fortunato non è quello stereostipato in giacca e cravatta; lui veste sempre in tenuta sportiva con qualche capo di colore rosso. Gli avversari sostengono che lo faccia per ricordare le sue origini di comunista, la verità è che lo fa è per essere più simpatico ai bambini. La sua azione è dedicata solo a loro ignorando completamente le esigenze delle persone mature che se la sanno vedere da soli. Lui non si interessa di lavori pubblici, tanto meno di lavoro per i giovani o delle esigenze del personale comunale. Unico atto sul personale è stato il licenziamento del comandante dei vigili urbani in modo da non dare fastidio ai cittadini indisciplinati.

Non vuole sentir parlare di bollette dell'acqua né della raccolta dei rifiuti e della relativa tassa. Non gli interessano i depuratori, tanto meno la viabilità o le telecomunicazioni. L'unica attività che lo assorbe completamente è organizzare iniziative per i bambini in modo da essere ricordato come il sindaco di questi. Ha ideato il consiglio comunale per i ragazzi per insegnare loro come si vincono le elezioni anche con pochi voti. Poi ha organizzato una conferenza sulla legalità per illustrare loro come si vive bene a Scampìa.

Allo scopo ha invitato un prete molto pratico della vita di quelle parti. Perfino i manifesti per la festa delle Forze Armate sono stati stampati con protagonisti i bambini. Invece del solito militare con il solito mezzo militare ha voluto due bambini che tenendosi per mano fanno gli auguri.
La sua idea più geniale è quella di mandare i bambini a scuola a piedi, peccato che ogni volta piova a dirotto.

Che bravo questo sindaco, che fortuna per i suoi amministrati che vengono tenuti lontani dai grattacapi che infastidiscono i cittadini degli altri Comuni! Che bello avere un sindaco dei bambini! Si pensa al bello del futuro, ignorando il brutto del presente. Tutti gli augurano di restare in carica a vita per rendere felici tutti per sempre, rendendo il suo comune il più invidiato. Volete sapere questo comune felice quale è? Semplicissimo girateli tutti e quando troverete un sindaco vestito di rosso siete arrivati.

Un bambino felice

venerdì 4 novembre 2011

La Padania e la Terronia

Le ultime dichiarazione del sig. Umberto Bossi, oltre ad essere squisitamente schifose (come lui d’altra parte) palesano un’ignoranza culturale che pari alla sua non la troviamo neanche nei bassifondi di Napoli. Lui, dal grande cuore e dal cervello più grande ancora (come quello di una gallina), la crisi la risolverebbe con un’operazione chirurgia: un’amputazione.. E cosa amputerebbe? Il Sud, il braccio cancrenoso dell’Italia.
Secondo lui, siamo noi meridionali la causa della crisi di tutta l’Europa, noi che impoveriamo il Nord perché succhiamo la loro ricchezza visto che le tasse pagate a Nord servono a pagare le pensioni del Sud. E quelle pagate a sud a cosa servono? A niente. E allora di questo Sud fannullone e bighellone che cosa ne vogliamo fare? Un colpo di bisturi e –zac! – lo togliamo definitivamente di mezzo. Intanto lo mettiamo in gabbia, nelle “gabbie previdenziali” perché è giusto che chi produce meno debba avere pensioni più basse!...
Il signor Bossi che si fregia del simbolo del guerriero medievale, non sa che il sud può fregiarsi di altrettanti allettanti simboli, forse meno affascinanti del suo, ma sicuramente più efficaci: bastoni e scoppette.

Neanche sa il signor Bossi che il se il Nord oggi è ricco, lo è per due motivi fondamentali: per il grosso capitale sottratto, a suo tempo, al Regno di Napoli e che ha permesso al Nord di investire e crescere in fabbriche ed aziende; per la manodopera meridionale sottopagata e sfruttata per decenni.

Oggi parla di eliminare il Sud dal resto dell’Italia. Io invece eliminerei lui e i suoi adepti che neanche hanno rispetto del sangue del Sud servito a liberare il Nord dalla dominazione austriaca.
E ancora mi chiedo come si può tollerare gente simile che dovrebbe stare in galera e invece è un ministro del governo italiano. Gli fa schifo “Roma ladrona”, ma non i soldi che percepisce da Roma per dire le sue immense stupidate!

Schifato

lunedì 31 ottobre 2011

Malcontento generale

Il malcontento impera da nord a sud in quasi tutte le classi sociali, che si vedono tartassate da ogni lato. I diritti dei lavoratori e dei cittadini si fanno sempre più aleatori fino a scomparire del tutto. La società italiana sembra andare verso una nuova forma di schiavismo dove la casta la fa da padrone e i cittadini sono gli schiavi che subiscono ogni sorta di soprusi, che vengono venduti e rivenduti finché servono. Abbandonati a se stessi quando non servono più.
Il malessere che serpeggia in tutta la Nazione suscita scioperi, manifestazioni, proteste più o meno violente contro i governanti, ma anche contro certi amministratori che non hanno considerazione dei problemi reali dei cittadini. E allora la distanza tra le due parti si fa sempre più grande, incolmabile, e la possibilità di intendimento sempre più difficile.

I cittadini carinolesi, dopo la batosta della bolletta dell’acqua, si sentono ancora una volta traditi, abusati, approfittati e protestano come possono nelle piazze, nelle strade, nei bar, nei negozi. I vaffa… e ri pozzun’accire volano in sordina, ma anche ad alta voce perché qualcuno non ha la minima paura di sbraitare contro gli amministratori e l’Equitalia che pescano continuamente e pesantemente nelle tasche dei carinolesi, senza regole e senza tener conto di nulla.

Qualcuno, più ingegnoso o più furbo, si diverte a scrivere volantini e li lascia dove può, invitando la gente a svegliarsi, a protestare, facendo anche capire che non è vero che non ci siano soldi nelle casse comunali, ma che questa amministrazione avrebbe ereditato dalla precedente un milione e trecentomila euro. Sarà vero?

Se sia vero o no, a noi poveri cristi non è dato di saperlo perché la politica carinolese, come quella nazionale, naviga sotto sotto, in acque scure. Una cosa però è senz’altro vera: che i cittadini non sono soddisfatti né dell’operato di quest’ amministrazione né della poca considerazione che essa ha per loro. E' un'amministrazione senza infamia e senza lode, che se non ci fosse affatto sarebbe la stessa cosa.

Il baratro tra l'istituzione Comune e i cittadini si fa dunque sempre più profondo. Ci sarà mai qualcuno che riuscirà a colmarlo?.... possibilmente, non di monnezza.

Sisalvichipuò!

sabato 29 ottobre 2011

Teano si, Teano no....

La maggioranza respinge la mozione Pdl sul ritiro della delibera d’indirizzo, che ha partorito la Convenzione sulla Polizia Municipale con la città di Teano, con soli sette voti a favore dell’irricevibilità della mozione stessa, così come proposto dal sindaco Luigi de Risi.
Ma in aula scoppiano scintille, Antonio Russo si assenta dall’aula al momento del voto, Antimo Marrese si astiene, e pochi minuti prima il vicesindaco Luigi Verrengia, con un intervento niente affatto sibillino, apre ad una ridiscussione interna della questione Convenzione. Piovono tanti “se” e parecchi “ma”; la maggioranza scricchiola palesemente in Consiglio comunale.
La tensione sale. Ma andiamo con calma. Tutto comincia dalla lettura di un documento in cui il sindaco ha spiegato come la delibera non si possa revocare in quanto “ è un atto di indirizzo, quindi non si è sostanziato in effetti concreti” e ancora che la “delibera non ha generato nulla”. Dunque “la revoca è irricevibile”.
Fin qui tutto bene, ma le grane per Luigi de Risi vengono dalla sua stessa maggioranza. Antonio Russo, con un intervento pacatissimo quanto duro, dice in poche parole che “il percorso va rivisto, questa soluzione non è praticabile sia per motivi tecnici che politici”, quindi apre dubbi sulla legittimità stessa della Convenzione fatta attraverso la normativa dell’Unione dei Comuni: “Ma Carinola e Teano non sono nella stessa unione”, annuncia secco l’ex assessore ai lavori pubblici. Insomma, Antonio Russo, senza giri di parole, avverte il sindaco che sulla Convenzione non intende seguirlo. E a lui fa eco Antimo Marrese, quindi il vicesindaco Luigi Verrengia che nel tentativo di mediare si lascia sfuggire - forse volutamente - troppi se e tantissimi forse sulla futura approvazione della Convenzione.
Il messaggio è chiaro. Dalla minoranza poi nulla di buono. Pasquale Galdieri, con dati alla mano, mette in difficoltà il sindaco sul rapporto costi benefici di questa scelta di fondersi con la Polizia Municipale di Teano, invocando alla fine una proroga del comandante Mario Tuozzi. Sulla votazione poi il capogruppo Pdl Franco Giacca abbandona l’aula prima che tutti avessero alzato la mano, probabilmente provato dall’impossibilità di replicare, ma forse ancora di più dalle parole del sindaco, che a proposito della mozione dice che “è scritta male”.
Prova a metterci una toppa il capogruppo Impegno in Comune Rosa di Maio, ma ormai la frittata è fatta. L’assessore provinciale, unica voce per ribattere a tutti – interni ed esterni – e a tutto, ripara sull’attacco dell’Unione dei Comuni, in quanto non sarebbe vincolante, quindi parla di una “Convenzione temporanea”. Infine però sui pareri del responsabile Comando Vigili , spiega che pur avendo “grande rispetto per il Comandante, è un parere non necessario, in quanto non vincolante”. E Mario Tuozzi, seduto in platea, arriccia il naso.

giovedì 27 ottobre 2011

Prova d’esame: il maltempo

Il maltempo incombe su tutt’Italia in maniera davvero disastrosa. Diversi morti e dispersi in Liguria. Strade che si trasformano in fiumi in piena, trascinando tutto quello che trovano lungo il cammino, compreso le persone. Un mare d’acqua e fango si intrufola nei campi, nelle case, nei sottoscale, nei portoni. Le auto si accavallano una sull’altra come fuscelli, trascinate da una furia che niente può arginare; i muri crollano; le strade si spaccano; le montagne franano; Pompei si sbriciola.
Le immagini che vediamo nei Tg sono semplicemente terribili e fanno davvero paura. Soprattutto dovrebbero far tremare gli amministratori, che da quelle immagini dovrebbero ricavarne un potente stimolo alla prevenzione, almeno là dove è possibile. E forse molti lo fanno, chissà. Ma i carinolesi? Sonnecchiano, come sempre.

Ieri, 26 ottobre, giornata di pioggia intensa. Tornando in auto dal lavoro, l’acqua piovana mi correva incontro come un torrente, non avendo dove incanalarsi. Dico: ma ci vuole così tanto a ripulire i canaletti di scolo dei fossi in modo che l’acqua posso incanalarsi in essi?

In paese la situazione non era migliore. Dai punti alti del paese scorreva un fiume d'acqua piovana che le caditoie stradali, completamente ostruite, non raccoglievano. Allora l'acqua scorreva lungo la strada, insinuandosi dove la pendenza le portava.
Ma non si dovrebbero ripulire periodicamente le caditoie? L’ultima volta che l' ho visto fare sarà stata una ventina d’anni fa, se non di più.

Non è un tempo sufficiente per ripulirle?

Ogni anno ripetiamo le stesse identiche cose, ed ogni hanno, immancabilmente, nessun amministratore ne prende nota.
Noi speriamo sempre di cavarcela da questi disastri idro-geologici, ma se dovesse verificarsi qualcosa di simile, anche in piccolo, non credo che i responsabili se la caveranno così a buon mercato. Non potranno dire che non erano stati avvertiti.

Cassandrino

venerdì 21 ottobre 2011

Dichiarazioni ing. Cestrone

Invito la redazione a pubblicare le seguenti dichiarazioni dell'Ing. Vincenzo Cestrone, che ho tratto dalla bacheca del Gruppo Facebook "Tribuna Politica Territoriale On Line". Trattasi di argomentazioni molto attuali, in quanto è di questi giorni la polemica intorno alle cartelle del canone acqua potebile ed acque di rifiuto, che stanno pervenendo ai cittadini, e che hanno riacceso l'attenzione sulla mancaza di depuratori nella rete fognaria carinolese. Si precisa che l'Ing. Cestrone ha inteso, nell'ultimo mese, e sempre utilizzando le pagine del notissimo social network, rendere note altre incredibili verità su alcune opere pubbliche di cui l'Amministrazione Comunale di Carinola guidata dal Sindaco Luigi De Risi sta provocando l'interruzione. La pubblicazione avvenga, se necessario, con la citazione del "trasportatore web", ossia il sottoscritto, che si assume da ora ogni responsabilità riflessa. Cordialità. Emiliano Polia

RIQUALIFICAZIONE DELLA RETE FOGNARIA del COMUNE DI CARINOLA (CE) – REALIZZAZIONE DI IMPIANTI DI DEPURAZIONE – Considerazioni dell’ing. VINCENZO CESTRONE, progettista.

Il sottoscritto ing. VINCENZO CESTRONE, nell’anno 2009, sotto l’Amministrazione dott. Mannillo, veniva incaricato dall’U.T.C., congiuntamente ad un altro ingegnere, di interessarsi della riqualificazione del sistema fognario comunale, curarne le progettazioni e trovarne i finanziamenti, in quanto l’Ente con i propri fondi non può sostenerne la spesa.
In adempimento di ciò, provvedeva a rilevare tutto il sistema fognario comunale (a sue spese e senza ricevere 1 euro dall’Ente), al fine di elaborare una progettazione Preliminare di circa €. 9.000.000,00, che veniva approvata dal Commissario Prefettizio, subentrato nel frattempo, per le note vicende al Sindaco dott. Mannillo.
Pertanto, considerato che tutto il territorio comunale è privo di impianti di depurazione, e nell’intento di risolvere il grave problema igienico - sanitario da sempre esistente e porre fine ad un inquinamento sistematico del sottosuolo e delle arterie fluviali del territorio, sempre senza aver percepito 1 euro dall’Ente, il sottoscritto ingegnere redigeva n. 3 progettazioni definitive di Impianti di Depurazione a servizio di tutto il territorio comunale.
Dette progettazioni, per essere finanziate, dovevano essere inviate urgentemente alla Regione Campania, ma da mesi giacciono nelle stanze dell’U.T.C., dal momento che nessuno si è interessato di guardarli e di trasmetterli agli uffici competenti, sebbene per l’inquinamento sistematico dell’ambiente gli amministratori sono anche passibili di gravi procedimenti penali.
La soluzione, a costo zero per l’erario comunale, del problema DEPURAZIONE, affrontato per la prima volta solo dalla passata AC, grazie alla grande intuizione dell’ex. Sindaco dott. Mannilo, dell’ex. ASS. Russo, e del Geom. Marrese (Ex. Dirigente dell’U.T.C.), non sembra quindi interessare l’attuale classe dirigente comunale.
Dunque, malgrado il progetto redatto dal sottoscritto (ripeto senza essere pagato) sia di oggettiva rilevanza pubblica e la sua realizzazione non dovrebbe essere messa in discussione dai diversi schieramenti politici che fisiologicamente si avvicendano nella gestione della vita amministrativa di una comunità, così non è stato.
Addirittura qualche grande personaggio dell’attuale amministrazione lascia intravedere reati o illegittimità per il sottoscritto per aver redatto a costo zero (dal momento che nessuna competenza professionale gli è stato pagata, né ha presentato parcella), delle progettazioni (anticipando forse qualche migliaio di euro di soldi propri), che avrebbero risolto definitivamente il problema della depurazione e dell’inquinamento ambientale per tutto il territorio comunale.
Al contrario, con una fattiva collaborazione tra il sottoscritto e l’A.C., i depuratori sarebbero già stati tutti finanziati e il territorio comunale (tutti i cittadini carinolesi) ne avrebbe tratto un enorme beneficio.
In conclusione per il disinteresse amministrativo (vari sono stati i solleciti del sottoscritto a cui nessuno degli amministratori ha dato mai risposta), Carinola, sta perdendo una grossa opportunità.
Rispondere a precise logiche di potere, mettere persone incompetenti in posti di grande responsabilità, non produce niente. Io da tempo ho detto basta a tale sistema dei ricatti, rimanendo impassibile al politico di turno: costi quel che costi in quanto, lo ricordo a qualcuno, la professionalità e l’etica non hanno prezzo: sono dei valori.