Sintomo evidente di questo abbandono è l'assenza continua degli amministratori, anche fisica, dalle stanze del comune, La loro assenza contribuisce a rafforzare quel senso di abbandono e di crisi che si vive in tutto il comune di Carinola.
Da queste brevi considerazioni scaturisce la domanda - perchè no anche a Carinola un governo tecnico? Come si è fatto a Roma si può farlo anche qui. Il sindaco rinuncia alle sue preogative decisionali in favore di una giunta formata da tecnici capaci ai quali viene assegnato un compito da svolgere in un paio di anni. La nuova giunta verrebbe approvata da tutte le forze politiche di maggioranza ed opposizione insieme ad un programma di pochi punti. Alla fine del breve percorso si andrebbe di nuovo alle elezioni che dovrebbero portare chiarezza al problema. Il perchè della indispensabilità di questa soluzione è sotto gli occhi di tutti: l'inerzia assoluta sta comportando conseguenze gravi per i cittadini già pesantemente vessati dalla crisi economica nazionale. Sicuramente anche il sindaco, pur vivendo nel mondo dei sogni, si sarà reso conto di questa necessità, lo farà? A giudizio di chi lo conosce abbastanza bene, difficilmente proporrà una soluzione del genere, lesiva del suo orgoglio di sapiente teorico. Accettare una soluzione simile significherebbe sottoscrivere la sua incapacità o minimo la sua inefficienza.
Pertanto i cittadini devono rassegnarsi a vivacchiare come l'amministrazione senza futuro. Niente efficienza nei servizi, niente PUC, niente nuovi vigili nè comandante, niente riorganizzazione degli uffici, niente sviluppo economico e sociale, solo qualche tassa in più per mantenere in piedi un baraccone rattoppato. Carinola continuerà a vivere scialbamente regredendo ogni giorno di più insieme ai suoi grigi abitanti.
Montini
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