Chi sta lavorando così alacremente sul Puc (Piano Urbanistico Comunale) che non trova nemmeno il tempo di parlarne e di dirlo in giro? GiGGi? L’Ingegnere Martullo? Chissà! Eppure nel programma di M’Impegno il Comune ( con tutti i filistei ) si parlava molto chiaro: approvazione del Puc entro il 2011. Cazzarola, ma allora l’hanno già approvato e nessuno se ne è accorto?
Siamo seri. Sui giornali il sindaco dice che si è in dirittura d’arrivo, in realtà le riunioni di maggioranza si sono interrotte a luglio. Qualcuno può rispondere che cinque o sei incontri sono bastati; benissimo, ma allora che cosa si sta aspettando?
In gioco c’è tantissimo. Per prima cosa la trasformazione del territorio a lungo termine e tutto questo passa per il recupero e la tutela degli spazi architettonici, la salvaguardia della natura, quindi dell’ambiente e della difesa del suolo dai rischi derivanti da calamità naturali.
Altro discorso per l’articolazione delle reti infrastrutturali e dei sistemi di mobilità. Infine, ma non in ordine d’importanza, l’individuazione delle aree di edificazione- urbane ed extraurbane - aree artigianali, commerciali e industriali. In tempi come questi un Puc che ascolta l’Europa, quindi che si predispone all’arrivo di investimenti e finanziamenti, sarebbe una porta aperta allo sviluppo del lavoro nel Comune o almeno che permetta di programmare ed avviare attività che nel giro di pochi anni possano trasformarsi in lavori veri e propri.
Intanto, tutto questo silenzio, ci spaventa. Che cosa state combinando? Sindaco, allora, che ne è del Nostro Puc? Dov’è nascosto? Giggi trovalo e fallo vedere a tutti!
E adesso, però, se siamo ancora in tempo vorremo lanciare un’idea. Avviare un censimento degli edifici e dei capannoni sfitti ed abbandonati in tutto il Comune. Per fare cosa? Mercati dei piccoli produttori che lavorano in bio, spazi per fiere-mercati coperti in caso di pioggia, eventi, teatri, cinema, ovviamente traendo fondi regionali ed europei. E’ vero Giggi che sei stato Bruxelles? Raccontaci qualcosa…
Penni Vendolo
In gioco c’è tantissimo. Per prima cosa la trasformazione del territorio a lungo termine e tutto questo passa per il recupero e la tutela degli spazi architettonici, la salvaguardia della natura, quindi dell’ambiente e della difesa del suolo dai rischi derivanti da calamità naturali.
Altro discorso per l’articolazione delle reti infrastrutturali e dei sistemi di mobilità. Infine, ma non in ordine d’importanza, l’individuazione delle aree di edificazione- urbane ed extraurbane - aree artigianali, commerciali e industriali. In tempi come questi un Puc che ascolta l’Europa, quindi che si predispone all’arrivo di investimenti e finanziamenti, sarebbe una porta aperta allo sviluppo del lavoro nel Comune o almeno che permetta di programmare ed avviare attività che nel giro di pochi anni possano trasformarsi in lavori veri e propri.
Intanto, tutto questo silenzio, ci spaventa. Che cosa state combinando? Sindaco, allora, che ne è del Nostro Puc? Dov’è nascosto? Giggi trovalo e fallo vedere a tutti!
E adesso, però, se siamo ancora in tempo vorremo lanciare un’idea. Avviare un censimento degli edifici e dei capannoni sfitti ed abbandonati in tutto il Comune. Per fare cosa? Mercati dei piccoli produttori che lavorano in bio, spazi per fiere-mercati coperti in caso di pioggia, eventi, teatri, cinema, ovviamente traendo fondi regionali ed europei. E’ vero Giggi che sei stato Bruxelles? Raccontaci qualcosa…
Penni Vendolo
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