Qualche decina di anni fa, non secoli, nel comune di Carinola vivevano numerose famiglie che si fregiavano del titolo di “don” o “donna” a seconda del sesso. Queste famiglie oltre a detenere il potere economico, logicamente non in egual misura, detenevano anche il potere politico. Tale potere veniva esercitato con tutti i difetti moderni del sottogoverno, o peggio. Il posto sul Comune di impiegato veniva assegnato al parente, i posti più umili agli altri. La maggioranza dei cittadini che per censo non appartenevano alla casta criticavano e biasimavano tale sistema ma lo accettavano molto più di oggi. La casta di allora, tra tantissimi difetti, da giudicare però nel contesto dei tempi, aveva un grandissimo pregio: il decoro. Era obbligatorio il comportamento decoroso nell’azione amministrativa in tutte le sue fasi. Era un obbligo associato a quello dell’onestà a cui nessun amministratore si sottraeva. A quella stagione seguì quella della borghesia che con il boom economico si moltiplicò a dismisura: avvocati, notai, medici, imprenditori ecc. Questa nuova casta logicamente oltre al potere economico si impossessò anche di quello politico. Il potere veniva esercitato per la parte negativa allo stesso modo delle caste precedenti con una forte attenuazione dei concetti di etica,decoro e onestà. In quel periodo tutto il popolo partecipava all’azione amministrativa esercitando un controllo pressante su di essa. Nel consesso comunale era sempre presente la rappresentanza della vecchia classe politica, anche se in misura minoritaria che assicurava un minimo rispetto dei principi morali. Dopo la stagione dei professori , di cui Prodi è l’ultimo esemplare rimasto, abbiamo la stagione degli attori: Berlusconi, D’Alema, Casini, Fini, Bertinotti. ecc. a Roma mentre a Carinola abbiamo: Di Biasio, Mannillo ecc. Per questi l’etica, il decoro sono termini sconosciuti, l’unica dote da ostentare è la faccia tosta e il sorriso beffardo a 35 denti. Con questa classe politica i principi di etica e decoro, per non parlare di altro, già attenuati prima che arrivassero loro, sono quasi spariti, non ci si preoccupa nemmeno dei più elementari servizi come l’igiene o la raccolta dei rifiuti lasciando gli abitanti a razzolarci dentro per mesi.
Anche in queste amministrazioni sono rimasti i rappresentanti di quelle famiglie che facevano dell’etica e del decoro il loro più grande impegno, preferendo morire di fame per non venire meno ad essi. Nell’amministrazione attuale di Carinola coloro che dovrebbero rappresentare i valori anzidetti dovrebbero essere Mazzucchi e Marrese, non certo Di Biasio che non si sa quali principi ha appreso oltre quello delle sceneggiate e delle pantomime. Soprattutto questi due se fossero rispettosi dei loro avi dovrebbero incalzare il sindaco e costringerlo a trovare una soluzione all’orripilante situazione della montagna di rifiuti che tengono ormai nel giardino di casa. Invece si sono appiattiti sulle posizioni del loro capo omologandosi a lui moralmente e non sanno fare altro che pigolare intorno a lui ripetendo incessantemente "Pascà ma quando lo fai arrivà l’esercito?”