È a dir poco dirompente l’impatto che sta avendo la consegna delle bollette per il conguaglio della TARES 2013. A dicembre abbiamo pagato la cosiddetta maggiorazione di 0,30 € per metro quadrato (quei fondi erano destinati allo Stato), e ora l’ultimo atto della tassa che, nata per sostituire l’odiata TARSU, è diventata anch’essa una specie di incubo per i cittadini (Carinolesi soprattutto…), che si vedono costretti ancora una volta a subire senza alcun riguardo, neanche fossero sudditi di un capriccioso feudatario medievale che abita nel Palazzo Comunale.
A far scalpore, o meglio, a dar fastidio proprio, non è tanto la mediamente enorme cifra che costituisce questo conguaglio (è brutto dirlo ma, ahinoi, a queste tasse spropositate i nostri cari Amministratori ci hanno fatto abituare), quanto il non previsto pagamento rateale che renderebbe quantomeno più sopportabile quella che è una vera e propria mazzata.
Ripetiamo: M-A-Z-Z-A-T-A!
Perché? Per quale motivo non si dà un po’ di ossigeno a chi comunque è angariato tutto l’anno e che in ogni caso dovrà pagare? Come mai dal 18-10-2013, giorno della sessione straordinaria n° 38 del Consiglio Comunale in cui fu approvato il regolamento TARES, solo adesso ci si impone di pagare entro un mese e per di più in rata unica?
Nessuna legge impone ad un’Amministrazione Comunale la riscossione in un’unica soluzione, anzi a queste è lasciata la più totale discrezionalità di rateizzazione, prova ne sia il fatto che l’anno scorso questa tassa venne pagata in 4 rate. Solo difficoltà amministrative, carenze decisionali, ostacoli politici, oppure, cosa gravissima che posso solo immaginare non essendo tecnici, errori nei calcoli, possono spiegare una simile, vergognosa, noncuranza da parte di chi amministra nei confronti dei propri cittadini.
Sul foglietto che le accompagna vi è specificata la possibilità di chiedere «eventuali chiarimenti e/o rettifiche in ordine al presente atto […] il martedì e giovedì»: beh sono certo che non poca gente si recherà per chiedere spiegazioni all’Ufficio TARES. Ancora una volta i nostri Amministratori dimostrano che il pozzo del cattivo gusto è per loro senza fondo, ma purtroppo i primi a pagare siamo ancora una volta noi “sudditi”, sempre più tartassati.
Una qualche, concreta, spiegazione dovranno pur fornirla, non credo si possano illudere che qualcuno prenda come giustificazione valida i lavori che casualmente oggi si stavano effettuando all’illuminazione pubblica (ricordiamo che la TARES servirebbe pure a questo). Ma è solo un caso?
TARESSATO