Inesorabilmente le lancette dell’ orologio compiono il loro giro a cui fa da triste riscontro lo scorrere, altrettanto inarrestabile, delle pagine del calendario. Passano i giorni, se li conti anche i minuti e perfino i secondi, e si approssima ineludibile la data delle elezioni. E con essa, buona novella nel “panta rei” generale, l’ inarrestabile ascesa al tramonto dei tre più disperati politici che oggi esprime il Comune di Carinola : Pasquale Di Biasio, Gennaro Mannillo e Antonio Russo. Appartenenti alla stessa specie di Dinosauri fuori stagione , i famigerati tre ancora si dimenano per ogni dove nel tentativo patetico e improbabile di salvare la pelle salpando su qualche Arca che tuttavia , a meno di colpi di scena dell’ ultima ora ,quantunque si aggirasse per quel Mare Magnum del teatrino politico carinolese, non darà loro diritto di accesso a bordo. Affatto diversi, hanno in comune la dote della “tuttologia” e quella di sentirsi, per effetto di essa, almeno 20 spanne al di sopra degli altri. Tutti e tre hanno già occupato lo scranno di “primus inter pares” dei carinolesi e ovviamente sono convinti di aver lavorato con zelo e merito e, per questo, vorrebbero, anzi pretendono, di ritornarvi e nemmeno prendono in considerazione, neppure lontana, neppure remota, una alternativa alla loro consumata sapienza e al loro mastodontico cervello. Russo batte il territorio comunale palmo a palmo, manco fosse una trottola, pensando di esercitare ancora un potere persuasivo su qualche malcapitato interlocutore, quando lo trova. Già perché in molti, quasi tutti invero, ormai, quando lo scorgono da lontano se la danno a gambe , tanto è diventato tedioso e insopportabile con le sue teoria-truffa, tutte protese a gettar fango all’ indirizzo del suo “sodomizzatore” finale : Massimo Grimaldi. Di Biasio, dopo aver fatto “specchio mio specchio” al risveglio, di buon ora, a casa, prima di uscire ed essersi convinto delle sue divine virtù, invia in avanscoperta le donne del PD, certo più guardabili della Bindi ma , come lei, abbastanza vacue sotto il profilo dell’ efficacia argomentativa . Mannillo invece si ritorce su stesso, inventa teorie, stira e ammira, sforna nomi da bruciare e non si accorge che è terminato in fuori gioco da almeno tre mesi , sicchè i suoi cerini non producono fiamma e a furia di sfregarli per appiccare il rogo in cima al quale ha riposto i suoi competitori, da giustiziare per lesa maestà s’ intende, non si avvede che il cerino usato sta per emettere scintille incendiarie nella parte finale dell’ asticella, ossia tra le sue mani. Insomma, i tre giurassici esemplari sono proprio alla frutta : non gli resta che far piccini dispettucci, ricorsi anonimi, offendere alle spalle ; cattiverie da comari in astio, calunniare come rivali ai ferri corti e proni a far uso di qualsiasi espediente pur di veder soffrire, anche per lo spazio di un attimo, l’ antagonista, screditare a furia di vomitare una miscela di cui solo le fiere malvagie come loro dispongono : un micidiale preparato intriso di fiele e sterco! Nulla potranno però al fine di arrestare l’ epilogo di un ciclo , di una epoca, di un periodo, di un’ era, mettetela come volete, chiamatela come meglio reputate, tanto il risultato non cambia e può essere sintetizzato con un solo angosciante(per loro) termine: Fine. I Dinosauri carinolesi tra poco più di 100 giorni saranno un pagina amara che molti ricorderanno con rabbia, altri con magone e traumatica preoccupazione di ritorno e, molti ancora, non rammenteranno neppure(menomale, beati loro). Che passino i cento giorni !!!! Grazie a Dio saremo liberi… e gli esemplari preistorici TROMBATI, PER SEMPRE!!!! La provvidenza esiste, aveva ragione Manzoni! E il tempo è GALANTUOMO.
Quiquirigno22