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domenica 9 gennaio 2011

I banditi del degrado

RU DEGRADO!!!!!!!!  Questa è l’espressione ormai diventata proverbiale che tra noi amici istintivamente s’intona appena entriamo nelle ville comunali, mentre passeggiamo per le strade di Carinola, mentre osserviamo, appunto, il degrado emotivo, culturale che si respira nel nostro comune. Non voglio parlare del cattivo servizio di raccolta, decisamente e proporzionatamente  lontano dall’altissima tarsu che i cittadini pagano. Non voglio parlare dell’abbandono morale che caratterizza molti dei carinolesi come non voglio discutere del disinteresse aggressivo dei giovani i quali, senza nessuna illusione di miglioramento, preferiscono una vecchiaia cerebrale anticipata. Non voglio assolutamente discutere della scemenza  dei finti intellettuali che chiusi nella solitudine dell’associazionismo inconcludente, non propongono nemmeno una briciola di alternativa.  “ RU DEGRATO” che più dannoso della diossina, secondo dopo secondo ci allontana da una qualsiasi svolta economica, sociale, culturale e ci avvicina sempre più nell’impero di Gomorra che fino a qualche tempo fa veniva vista con timore e lontananza. Ovviamente, tutti ,pezzo dopo pezzo, contribuiamo alla costruzione del regno indiscusso de “RU DEGRATO”.  Ma, allo stesso tempo, sono convinto che ci sono personaggi e ripeto personaggi in quanto non possono essere definite  persone, che hanno una  responsabilità maggiore cioè quella di aver determinato, grazie alle loro dinamiche parassitarie e degenerative finalizzate ai loro semplici tornaconti, l’ apertura delle porte del palazzo de RU DEGRATO. Lontano da specificare le singole schifose azioni che sono cosa pubblica, voglio semplicemente dichiarare i nomi ( in ordine sparso) così come si fa nei necrologi,  come nelle liste dei banditi, come per gli imputati ecc.
PASQUALE  DI BIASIO, GENNARO MANNILLO, ANTONIO RUSSO, LUIGI DE RISI,MATTIA DI LORENZO, GIOVANNI MICILLO, ANTIMO MARRESE, ENZO CERALDI, MASSIMO GRIMALDI.  Questi i banditi che amano in maniera sadomasochistica  RU DEGRADO. Questi i banditi che hanno la taglia da un milione di euro. Questi che senza degrado non possono vivere che senza le loro schifezze non sono niente. Personaggi che non hanno nel cuore Carinola come qualcuno dice ma Carinola nel culo se mai. Ovviamente ci sono anche gli altri banditi che non ho messo perché semplici schiavi e hanno una taglia ancora bassa ma potenzialmente tra qualche anno potrebbero diventare sporchi così come i loro maestri. A marzo si vota e tutti sti cosi chiamati politici riempiranno i bar, le strade, illudendo qualche ignorantone di paese, comprandosi qualche voto, costruendo fittizie compagini politiche tutte verso l’unica cosa che conta:  RU DEGRATO.  


Degradato

venerdì 7 gennaio 2011

Pettegolezzi

Sembra che finalmente si sia arrivati ad un accordo. Dopo varie cene e cenette a luci basse e finestre chiuse in quel di Santa Croce e di Nocelleto, il dott. De Risi ha ceduto alle lusinghe dell’on Grimaldi, accettando di candidarsi a sindaco alle prossime elezione. In cambio della sua disponibilità, avrà la promozione a Primario di Cardiologia nell’ospedale di Piedimonte Matese, dove già lavora da anni. Gli sono stati assicurati 2000 voti a Nocelleto e dintorni, con buone possibilità di essere quindi il prossimo sindaco di Carinola.

Ma in politica, si sa, non si fa nulla per nulla e allora, qual è il tornaconto per Grimaldi? Perché un tornaconto c’è, è inutile negarlo. Ebbene, De Risi sarà solo un sindaco di facciata, ma chi realmente amministrerà il Comune sarà il nostro onorevole o chi per lui.

L’uomo libero e indipendente non si è smentito. E’ libero di fare quello gli piace, anche di fare il pupazzo in mani poco affidabili. L’importante è ottenere ciò che si vuole e al prezzo che si reputa giusto.

Al nostro eroe, più che il benessere dei cittadini, la legalità, la salvaguardia ambientale, il rilancio del territorio, interessa soddisfare le sue ambizioni personali e professionali e le sue tasche: se il Comune cadrà nelle mani sbagliate, non credo ci sarà tutto questo e non credo si potrà più sperare in una ripresa economica onesta.

L’altra parte, quella del vecchio barone Di Biasio, conta in un rilancio del PD attraverso il lancio di gentili pulzelle ben determinate ad essere protagoniste e non più comparse.

Bah! Pettegolezzi di palazzo? Staremo a vedere. Mancano pochi mesi alle elezioni e già si respira aria di battaglia su tutti i fronti. Aria fetida.

Di una cosa sono sicuro: si prospetta una gara all’ultimo colpo e molti cadranno feriti.

A meno che……

ID

mercoledì 5 gennaio 2011

Truffa aggravata


Non sono abituato ad imbonire per ottenere linee di credito e, pertanto, se dico che il Quiquiri, da sempre,si è distinto per imparzialità, giustezza giornalistica e senso della misura, lo faccio perché  ne sono  seriamente e profondamente convinto.  Argomenti  bollenti come i casi “Cosentino” e “Ce4”, l’ indagine sui depuratori e le incursioni della GDF presso l’ UTC del Comune di Carinola,  sono stati raccontati con dovizia di particolari e ammirevole piglio cronacale.Ecco perché mi stupisce che il Quiquiri ’ non abbia battuto nemmeno una riga su uno scandalo che si ingigantisce giorno dopo giorno e che riguarda da vicino alcuni esponenti politici locali e qualcuno limitrofo, affatto di secondo piano. Uno scandalo, asciugato, in gergo si dice cosi, perfino dagli implacabili organi di stampa locali quali la Gazzetta e il Corriere di Caserta. Ci sarebbe da chiedersi il perché ……  lo posso solo immaginare…… In ogni caso i siti nazionali  e i casertani Casertasette e Casertace, ancora riportano la notizia che travolge il Consulente del Lavoro carinolese, Giovanni Grimaldi, fratello dell’ on. Massimo e dirigente del Psi di Caldoro, nonchè il coordinatore cittadino di Sessa Aurunca dello stesso partito, l’ imprenditore Corbo con la moglie, colto con le mani nella marmellata. Truffa aggravata ai danni dell’ INPS di Perugia per un ammontare di euro 760mila, dico settecentosessantamila, quella scoperta dai Carabinieri del Comando provinciale di Perugia. Verificare per credere….Con l’ auspicio di un rilancio della notizia. Non per brame revansciste ma semplicemente per equità di cronaca nei confronti dei soggetti tirati in ballo, beninteso  giustamente, dal Quiquiri per le vicende di cui in apertura.  Con i migliori auguri di Buon Anno.

TRUFFA AGGRAVATA - Nei guai  un imprenditore edile di Sessa Aurunca, Raffaele Corbo,  con i cantieri in Umbria  e un Consulente del lavoro, Giovanni Grimaldi, con studio a Carinola, nel casertano.
Contestate gravi  violazioni per l'occupazione di lavoratori in nero e fittizio inquadramento con contratti oltremodo gonfiati e resi per ciò, truffaldinamente,  più convenienti.


PERUGIA – Dieci persone sono state denunciate alle Procure della Repubblica di Perugia e Santa Maria Capua Vetere per il reato di truffa aggravata e falso ai danni dell'Inps del capoluogo umbro e di quello di Terra di Lavoro.

Le  pesanti violazioni contestate riguardano l'occupazione di lavoratori in nero, il fittizio inquadramento dei dipendenti con contratti più convenienti di apprendistato o a progetto, la falsa erogazione di indennità di maternità, malattia e assegni familiari di fatto mai erogate, la fruizione di indennità di cassa integrazione non dovuta. Una vera e propria bomba che deflagra reati gravissimi in uso solitamente alla criminalità organizzata.

L'omissione contributiva complessiva sarebbe di oltre 760mila euro,  anche se l’ importo è destinato a crescere sensibilmente, oltre alle sanzioni di legge.
E' questo il bilancio di un'operazione condotta dai Carabinieri dell'Ispettorato del Lavoro di Perugia, nel quadro delle verifiche nei confronti di una azienda edile con sede in provincia di Caserta, ma operante da anni anche in Umbria e da tempo finita nel mirino della Benemerita per una sequenza notevole di condotte  apparse più che sospette.

I militari, si legge in una nota, in sinergia con i funzionari della Direzione Provinciale del Lavoro e dell'Inps, nell'esaminare oltre un centinaio di posizioni lavorative attivate dall'azienda negli ultimi anni, hanno appurato la dinamica posta in essere,tesa all'evasione sistematica dei contributi per i dipendenti, nonché ad altre condotte illecite, frutto evidentemente di una pianificata e certosina azione richiedente competenze specifiche specie nel campo della consulenza del lavoro.

In particolare, prosegue la nota, sono stati denunciati e per questo versanti ad oggi in posizioni gravissime,  il responsabile della ditta C.R. (Corbo Raffaele, ndr - 34 enne, di Sessa Aurunca), la moglie N.A. (37 enne) e  il consulente del lavoro G.G. (Giovanni Grimaldi, ndr - operante nella provincia di Caserta), incaricato della gestione delle paghe e dei contributi.

La donna, impiegata nella società, è stata denunciata in concorso con il marito per aver prodotto false dichiarazioni reddituali finalizzate alla fraudolenta erogazione di assegni familiari.

I lavoratori dipendenti (T.A. 62 ; P.F. 54 enne, T.A. 58 enne, T.G. 62 enne, A.P. 39 enne, ; D.G.R. 41 enne e D.G.D. 39 enne,) sono stati denunciati per aver percepito indennità di disoccupazione non dovuta in quanto riferita a periodi in cui sono risultati occupati alle dipendenze della ditta.
Sono in corso, per questi fatti, ulteriori accertamenti che  coinvolgono anche altre forze di Polizia, non ultimo il nucleo antifrodi della Guardia di Finanza,  per verificare la procedura di erogazione ed appurare il coinvolgimento di altre persone. 
 

L’ inchiesta nelle ultime ore lascia pensare ad una sua probabile estensioni a macchia d’ olio anche in altre regioni della penisola. Per la cronaca l’ imprenditore sessano è anche Coordinatore del nucleo locale del PSI di Caldoro e lo stesso Commercialista, Giovanni  Grimaldi,  risulta essere  esponente del medesimo  partito oltre che fratello del Consigliere regionale della Campania, on. Massimo Grimaldi.

Fonte: CASERTACE
Martedi 28 dicembre 2010

Maradona

domenica 2 gennaio 2011

Il lestofante

Da alcuni giorni sono apparsi dei volantini con il titolo ""LESTOFANTI"":  l' autore potrebbe essere Gennaro Mannillo oppure un altro componente di Insieme per cambiare.

Mi chiedo e molti cittadini si chiedono: chi potrebbe essere il lestofante a cui si rivolge l'autore?

Potrebbe essere Enzo Ceraldi?

Cerchiamo di capire. Enzo Ceraldi a parte i suoi Hobbies, velina dei dimissionari ed addetto stampa della ""famiglia"" Grimaldi, svolge la professione di Avvocato, gestisce un sito di ""famiglia"", ed è stato per cinque anni badate bene cinque anni dal 2003 al 2008 Assessore alle finanze del Comune di Carinola Amministrazione Di Biasio.

Seguendo le sue teorie sulla tassa dei rifiuti é Lui il responsabile degli aumenti, vi spiego il perchè.

Mannillo sostiene che nei due anni ha migliorato il servizio ed ha aumentato la tassa in modo contenuto in conseguenza delle bonifiche effettuate sul territorio: Selleccola (2000 Tonnellate rimosse e sversate con la somma di Euro 320.000,00 grazie anche alll'intervento dell'Esercito).
Nell'anno 2010 Mannillo in crisi politica ha approvato la tassa per € 2.80 al mq confermata nel bilancio di Previsione 2010.
Nell'anno 2010 i Commissari hanno determinato un aumento di 0,80 al mq portando la tassa ad € 3.60 al mq: la più alta della Provincia di Caserta.
Enzo Ceraldi asserisce che il ruolo sia stato formato con i debiti del passato. Quali debiti? Quelli accumulati dal 2003 al 2008 quando Ceraldi era Assessore. Potrebbe essere Lui il Lestofante a cui si riferiva Mannillo? La risposta ai lettori ed agli elettori attivi e passivi.

Trifasico

venerdì 31 dicembre 2010

Bbuche bbuche


Gentilissimi miei signori, noi vi faremo un grande inchino
siamo sinceri di vero cuore e siamo afflitti pellegrini.

Siamo stati a Bettelemme la capanna a visitare
ru giureo de Gerusalemme non può reggersi e camminare.

Siamo giunti nella grotta giusto a coro di mezzanotte
dove nacque il divino Agnello tra il bue e l’asinello.

Centoquarantaquattromila di fanciulli preparati
furono messi a fila a fila quegli agnelli immacolati.

E San Pietro riparava quelle grandi coltellate.

Ih che fece quel gran Santo venne in sogno a Costantino
e che San Silvestro aveva una specifica divina

Costantino imperatore fu lebbroso di natura
per sanarsi il suo malore ne voleva sentir la cura.

Chiamò dentro il suo capitano e col suo reggimento intero
dette ordine di partire Santo Silvestro a visitare.

Mentre Messa lui diceva poche rape seminava
poche rape lui faceva per far mangiare ai soldati.

Dai soldati istupiditi furono cotte e ben mangiate
con quell’acqua battesimale solo quella lo poté salvare

Bbuche buche e violino cu’ chitarra e mandolino
Mamme e figli  tutti  uniti se ne andavano in allegria.

Nuj tenemmu nu ciucciariegliu ca l’avemma scurtecane
la carne la ramm’a ri gliupi e la pelle a ru bbuche bbuche.

Quant’onore avemm’avuto rent’a sta casa ammu trasutu
e tenetece sempe a mmente ca nuj semmu brava ggente.

Oi Sperlonga mia Sperlonga e persino alla Maddalena
e che Dio ve la guarda a questa vostra bella mugliera.

Oi Sperlonga mia Sperlonga e persino a Santo Vito
e che Dio ve lo guarda  a questo vostro bello marito.

Oi Sperlonga mia Sperlonga e persino a San Giovanni
e che Dio ve li guarda i vostri figli e tutti quanti.

E a voi padrona di casa e cacciatece ‘na bella spasa
d’auciati e susamiegli e ‘na trentina de beccheriegli.

E se poi ci canta il gallo
a tutti quanti buon principio d’anno.

L’anno vecchio se n’è andato e domani è l’anno nuovo
comme ce semmu arrivati auannu, arriveremo da cca a cient’anni (x 3).

Oi Maronna ca ‘Mparavisu stai
libera ‘sta casa da le pene e da ri ‘uai.
Oggi è San Silvestro e nui facemmu festa,
curri padrone ca la 'otta  cola
fa priestu e fa currenne c’amma ine camminenne
fa priestu e nun tardà ru bbuche bbuche  ‘o camminà
ru bbuche bbuche  ‘o camminà
ru bbuche bbuche  ‘o camminà!

Questa lunga e bella canzone augurale di fine anno quasi certamente è giunta a noi dal sessano. Non sappiamo, originariamente, in quale periodo possa  essere collocata, ma sicuramente, passando di anno in anno e di bocca in bocca, ha subito molte modifiche ed alterazioni al punto che alcune parole o frasi sembrano non avere un senso logico.
La canzone si appoggia sulla leggenda e sulla storia di San Silvestro I, Vescovo di Roma, il quale liberò la città da un drago  che seminava fetori e malattie   e che riuscì a guarire l’imperatore Costantino dalla lebbra. Facendolo immergere in una vasca con acqua battesimale invece che in una vasca piena del sangue di fanciulli appena nati, come gli avevano suggerito i medici di corte, il Santo guarì completamente l’ imperatore. La leggenda continua con un documento agiografico dove si afferma che Costantino, prima di imbarcarsi per l’ Oriente, per riconoscenza della sua guarigione donò l’Italia e l’Occidente a Silvestro e depose personalmente  l’atto di donazione sulla tomba di San Pietro. Nello stesso documento fu riconosciuta la supremazia del Vescovo di Roma sui Patriarchi di Alessandria, Antiochia, Gerusalemme e Costantinopoli. Questa grande mistificazione della donazione di Costantino  a San Silvestro andò avanti per tutto il medioevo e solo nel 1440 fu dimostrata  da Lorenzo Valla la falsità del documento che Papa Stefano II aveva divulgato nel 756 per  sottrarre la Chiesa al potere patriarcale bizantino.
Questo canto è il frutto che quel periodo ci ha elargito? In che modo e con quali mezzi è arrivato fino a noi?
Se qualcuno ha delle ulteriori informazioni e se esiste una versione diversa, lo faccia sapere. Saremo ben lieti di ampliare la nostra conoscenza e i nostri studi.
Buon anno a tutti.

Anno Vecchio

martedì 21 dicembre 2010

Una pretesa più che giusta

SI PREGA DI METTERE LE BUSTE  DELL’ IMMONDIZIA  IN APPOSITI  CONTENITORI  PER EVITARE  SPARPAGLIAMENTI DELLA STESSA. GRAZIE.


Volevo armarmi io di scopa e paletta, come ho già fatto più volte, per pulire la nauseabonda immondizia che  staziona intorno  alla mia casa e che da tempo non viene  ripulita. Avevo anche preparato un cartello, quello sopra,  per invitare i cittadini della zona a mettere i loro sacchetti in apposti contenitori, in modo che non vengano dilaniati dai cani randagi e il loro contenuto disperso.
Poi ci ho pensato su e mi sono detta che non è per niente giusto che io mi metta a fare l’operatore ecologico ripulendo la strada, o l’assessore all’ecologia; però è giustissimo, come cittadina, che io pretenda un servizio che ci viene fatto pagare caro e amaro.
E allora, visto che devo pagare circa 800 euro di TARSU, pretendo che le strade vengano ripulite regolarmente da chi è pagato per farlo; pretendo che chi  ha la funzione del ruolo attivi misure informative e disciplinari per prevenire comportamenti disdicevoli, perché noi cittadini abbiamo il diritto di vivere almeno con le strade pulite, senza aspettare che l’immondizia ci venga a finire fin dentro casa.

Chi esplica la funzione di amministratore comunale non può solo pescare nelle tasche dei cittadini per cercare di risanare le casse perennemente fallimentari del Comune, ma deve anche fare in modo che ai cittadini vengano garantiti quei servizi per i quali pagano fior di tasse senza avere in cambio un servizio adeguato. Per di più, l’esazione di questa imposta viene affidata alle esattorie che, in maniera molto scorretta, applicano la riscossione coatta,  imponendo sequestri o ipoteche, per far si che il cittadino paghi ad ogni costo.
Noi cittadini veniamo presi letteralmente per il collo ed allora il minimo che si possa pretendere è un servizio conforme al  prezzo che paghiamo. Comunque, anche i cittadini facciano la loro parte e siano più civili.
Qualcuno può dire il contrario?

Cittadina che paga le tasse

domenica 19 dicembre 2010

Questioni di sicurezza

La sicurezza dei cittadini dovrebbe essere uno dei maggior impegni delle istituzioni nazionali e locali, non solo in termini di piccola o grande criminalità, ma anche di incolumità fisica dovuta a cause naturali. Tra le tante altre cose, Carinola pecca anche nella tutela della sicurezza e dell’ incolumità dei suoi cittadini, alcuni dei quali solo per pura fortuna e loro prudenza non  si sono  visti piombare addosso un lampione della piazza a Casanova.
E’ bastata una nottataccia di gelo e vento perché un lampione della piazza, già deteriorato alla base da ruggine decennale e tenuto in piedi con fil di ferro, e dico fil di ferro, è crollato in avanti sfiorando un’auto parcheggiata. Se  il lampione fosse caduto sull’auto e dentro l’auto vi fosse stato qualcuno a chiacchierare, oggi avremmo potuto piangere una disgrazia.
La fase “prevenire è meglio che curare” a Carinola è del tutto sconosciuta. Nessuno gira, né di giorno né di notte, a controllare gli arredi pubblici per verificare in che stato siano né per verificare che tipo di personaggi circolano nelle nostre strade.
Vigili assenti. Carabinieri pure. Preferiscono la loro sicurezza a quella dei cittadini.
Intanto c’è l’altro lampione, proprio accanto a quello stramazzato al suolo, che ha subìto un’ inclinazione preoccupante, tipo torre di Pisa, e che sicuramente sarà il prossimo caduto di questa silenziosa  guerra dell’indifferenza istituzionale.



 Che facciamo, lo lasciamo là ed aspettiamo la prossima bufera di vento per vederlo stramazzare  o lo togliamo prima?
E mentre nelle sfere alte ci si continua a preoccupare di premi di poesia e di conferenze con personaggi famosi, le sfere basse continuano a guardarsi intorno per cercare di capire chi le libererà dalla monnezza, dai giovani criminali notturni che sparano pistolettate per mostrare quanto siano machi o dai vandali che bruciano cassonetti per il solo gusto di distruggere.



Mah! Sarà questione di opinione e di punti di vista, ma credo seriamente che la prevenzione e la tutela del cittadino bisogna farla nelle strade e non nei Palazzi. Nei Palazzi ci si assopisce; è nelle strade che si vive.

Santa Claus

mercoledì 15 dicembre 2010

Per sognare ... nella realtà

L'isola di Utopia

Vorrei tanto che a Carinola ci fosse un posto dove leggere Frigidaiere (Free Giovani Dai Re), oppure consultare le opere di Cesare Segre; prenotare viaggi su internet per dieci, quindici persone, organizzare corsi e mostre di fotografia. Avere rapporti e scambi con paesi e popoli meno fortunati di noi. Fumare una sigaretta, sfogliare una rivista d’arte o di letteratura. Vedere una pellicola degli anni ’40. Ospitare una compagnia teatrale veneta per due settimane, e poi collaborare alla prima, montare la scenografia, parlare sottovoce prima dello spettacolo. Applaudire, pensare ad una nuova giornata. Collaborare con la compagnia del comune, smontare le scenografie della compagnia veneta, montarle per quella locale, mettere a posto le sedie, distribuire le note di regia, osservare, ascoltare, applaudire. Solite noie per la nostra class politically correct, già annoiati dalle loro perfide idee da cui non sanno liberarsene, poverini. Che cosa vogliono questi da noi? Teatro? fotografie, scambi? E che cazzo ci fanno co ste cose? Perchè le fotografie non  possono vedersele a casa….ahahah…che risate!!

Relegati nei bar o appunto nelle loro case, giovani, vecchi, donne, bambini, hanno pochissimi mezzi e rari spazi per fare cose, per parlare di pittura, creare musica, produrre spettacoli di teatro. Fare letteratura, parlare di politica. Fare controinformazione. Pensare a idee per migliorare la società in cui abbiamo deciso di trascorrere la nostra esistenza. Non voglio degenerare in accuse di sorta come a qualcuno piacerebbe, ma piuttosto ripartire da un’idea, balenatami proprio mentre leggevo ieri per la prima volta Frigidaire, dopo averne solamente sentito parlare da alcuni amici più grandi di me. L’idea è quella di una Repubblica della Cultura indipendente a Carinola, magari una succursale del Quiquiri, che facesse solamente ricezione, promozione, che garantisse ospitalità di espressione ai visitatori di disparate origini e più disinteressati, che desse a noi “viaggiatori della vita" le informazioni di cui tutti abbiamo bisogno per viaggiare. Da qui a organizzare cose il passo è breve, è come un soffio che dalla bocca, passa per la mano. Naturalmente in attesa di uno spazio fisico, concreto, dove stabilire il quartier generale della Repubblica della Cultura indipendente, si attendono risposte, critiche, motti e suggerimenti. E naturalmente iniziative.

Emilio Votaterra

martedì 14 dicembre 2010

I Due Marescialli


Nei prossimi giorni, ma già oggi e nei mesi a venire ancor di più, il Comandante dei Vigili Urbani di Carinola, il sempre verde Colonnello Mario Tuozzi, avrà un bel da fare. Il carico di lavoro cui quotidianamente deve fare i conti e attrezzarsi , inventandosene una più del diavolo, per smaltirlo è già notevole e nulla potrà evitare che si appesantisca ancor di più. E allora saranno guai. Anche perché come se non bastasse la enorme mole connessa alla specificità del corpo,  ci si mette pure uno straordinario aggiuntivo “fuori ordinanza”, tutto carinolese, che onestamente non riguarda il Comandante ma  più specificamente alcuni suoi subordinati che hanno deciso di trasformarsi, e non ne vogliono sapere  di desistere,  in propagandisti politici, ponendo con forza una questione, anche questa paradossale, anzi grottesca e , manco a dirlo, endemica. Di che si tratta? E’ presto detto. Alcuni Marescialli della Polizia Municipale carinolese si sono rimboccate le maniche, cosparso il capo di cenere maturando la ascetica convinzione di  apportare il  loro contributo alla crisi drammatica in cui versa la sanità  nazionale, con particolare riferimento alla incentivazione e al  potenziamento del corpo degli infermieri. Inventati dalla”Corona” inglese ai tempi dei gloriosi fasti imperiali, gli infermieri hanno trovato nei suddetti  Marescialli dei Vigili i loro paladini locali che, pur di dare un fattivo contributo al corpo, non  hanno esitato ad immolare quegli scienziati dei loro figli a tale causa umanitaria chiedendo un piccolo, ma proprio piccolo, sostegno ad un altro missionario, in questo caso della politica,  che risponde al nome del Consigliere regionale Massimo Grimaldi. Anch’ egli votato al rassodamento della pattuglia infermieristica italiana, l’ onorevole nostrano si è sprecato per dare una mano ad i Due Marescialli , assicurando ai loro fanciulli, un corso, si badi bene,  non un posto, da infermiere. Ed in cambio gli zelanti Vigili hanno promesso, e lo stanno mantenendo  non risparmiando fatiche, di spendersi e spandersi  in lodi sperticate a quel tronfio palloncino locale che dicesi onorevole. Sicchè, con tanti problemi che attanagliano il nostro territorio comunale, molti dei quali  di pertinenza  proprio dei Vigili Urbani, nati appunto nell’ Urbe  eterna  degli Imperitori, i due Marescialli si dedicano in divisa e non, in servizio e fuori, a tessere le lodi al Massimo onorevole nel tentativo, tanto grottesco quanto grossolano e per certi versi deprimente se non drammatico, di tirargli la voltata per l’ affermazione alle imminenti amministrative a cui il Massimo ha deciso, facendosi comandare dal cuore(………..), di candidare la spampanata Rosa nocelletese, già servitrice col codazzo familiare, composto da fratelli, fratellini e congiunti di ogni ordine e grado, presso la corte del fu “Grande” Pasquale Di Biasio negli scorsi 15 anni. La domanda nasce spontanea, direbbe Lubrano. Egregio Comandante Tuozzi  è possibile che  due suoi subordinati solo perché hanno avuto dei privilegi personali facciano pubblicamente attività politica, osannando la deplorevole pratica della raccomandazione e lei non ne sappia niente?
E se Lei lo sapesse, come fermamente crediamo, perché non butta di getto due righe e le spedisce alla Procura per  porre fine ad un malcostume conclamato in cui due Vigili ammettono, in pubblico, in privato, in divisa e non, di aver beneficiato dell’ avvilente istituto della raccomandazione, grazie ai buoni uffici dell’ onorevole, senza tema di essere sanzionati?
E’ legittimo e politicamente corretto, che solo perché due signori hanno fatto i loro porci comodi assicurando ai rispettivi figli un “qualcosa”, diciamo cosi, debbano mettersi ad imbonire le gesta di un  onorevole che invece di pensare alla nostra comunità si getta a capofitto nella biasimevole spirale della raccomandazione?
Si attendono risposte. Dal Comandante e non solo! 

Lupowolf

domenica 12 dicembre 2010

Noi, popolo tartassato ed oppresso

Ditemi una cosa voi governanti, amministratori e rispettivi portaborse e leccaculo, che vi riempite la bocca   della parola “popolo” come se fosse una caramella al miele, e che tutto giustificate in nome di questa parola: vi sembra giusto che il popolo debba pagare bollette esorbitanti di monnezza per mancanze ed illeciti che VOI avete commesso? Vi sembra giusto che debba sborsare simili somme indecenti per un servizio che gli viene fornito male o non gli viene fornito affatto? Vi sembra giusto che i nostri striminziti stipendi e tredicesime (per chi ce l’ha) debbano essere penalizzati dalla politica della strafottenza, della prepotenza e della sopraffazione, mentre i vostri lauti stipendi e tredicesime rimangano ben custoditi nelle vostre banche? Vi sembra giusto che il popolo debba arrabattarsi giorno per giorno per tirare a campare, mentre voi riuscite a farvi ville e villette in montagna o al mare?  Vi sembra giusto che voi riusciate ad avere un  posto di lavoro subito pronto per i vostri rampolli, mentre i rampolli dei povericristi diventano vecchi cercando uno straccio di lavoro?
E vi sembra giusto che chi difende il proprio diritto alla salute, all’ istruzione, all’ informazione debba essere manganellato dalla polizia come il peggiore dei delinquenti, mentre i delinquenti veri che siedono tra le sedie del Parlamento e dei Consigli Regionali, Provinciali e Comunali siano riveriti come salvatori della patria?
NO CHE NON E' GIUSTO! Anzi dico di più: è indecente; è disgustoso; è immorale.
Voi che avete tanto caro il “popolo” solo perché esso è lo strumento che vi permette di arricchirvi, sistemarvi, farvi sentire padreterni, siete in realtà i veri criminali perché favorite l’ illegalità e l' ingiustizia per vostro vantaggio e a discapito del popolo. Quello vero. Siete i nuovi Farisei, quelli che uccidono la Verità e la Giustizia per proprio subdolo tornaconto.

In tutto questo vostro vergognoso bailamme amministrativo, una delle cose più ingiuste è che la quota Tarsu si paghi in base alla grandezza della casa e non al numero delle persone che la abitano. Secondo logica, sono le persone a produrre monnezza e non la casa. Ma non a Carinola. dove la logica è molto soggettiva.  L' assurdità per eccellenza, poi, è il fatto che  una sola persona che vive in una casa grande paghi circa 1000 euro, mentre otto persone che vivono in una casa piccola ne paghino 200... Quanta monnezza produce annualmente una sola persona e quanta ne producono invece otto?... Mistero della logica carinolese!
Dal momento che in questo Comune è tutto sui generis, il popolo ha dunque il DIRITTO di sapere che cosa va esattamente a pagare con queste bollette vergognosamente alte. Una raccolta differenziata all' acqua di rosa? Un sistema di depurazione che non ha mai funzionato? Lo smaltimento della monnezza di Napoli? Una tangente camorristica?...  Il minimo che si possa pretendere è una bolletta molto dettagliata per capire, centesimo per centesimo, dove vanno a finire i soldi che paghiamo  perchè quei soldi noi ce li guadagniamo onestamente,  col nostro  lavoro,  e buttarli via a causa  della mala amministrazione è semplicemente oltraggioso.
Come se non bastasse, oltre al danno aggiungete anche la beffa:  due rate si accavallano il 30 e 31 dicembre, giusto per festeggiare la fine dell’anno in armonia! 
Ecco, cari amministratori passati e futuri,  il popolo che voi tanto amate e di cui tanto vi preoccupate per vedere chi lo deve spremere meglio, si è rotto un bel po’ di essere oggetto di tanta  premurosa attenzione. Preferirebbe essere ignorato, in tutto, e non solo in ciò che gli spetta in servizi e diritti.
Ma attenti! Questo stesso popolo che voi sfruttate, umiliate e tartassate impunemente, prima o poi vi stritolerà!

  N.R. 

La monnezza degli esattori

Da giorni gli abitanti del comune di Carinola stanno ricevendo le cartelle della tassa sui rifiuti solidi urbani. Il comune ha affidato con molta eleganza il debito a una società di riscossione, veri vampiri, che non guarderanno in faccia ad alcuno pur di riscuotere quanto dovuto. È come affidare a uno strozzino  il recupero di una somma, solo che in questo caso i creditori sono i cittadini. Berlusconi ha sempre detto che il governo non avrebbe mai messo le mani nelle tasche dei cittadini. Certo non direttamente, ma tagliando fondi agli enti locali questo è il risultato. Il maestro dell’inganno la spunta sempre! Certo è che risulta assurdo per un cittadino  che opera anche la raccolta differenziata, vedersi recapitare delle bollette in cui la somma rateizzata deve essere pagata entro il mese di giugno. Ma l’anno non è composto da 12 mesi? Perché i vampiri a cui si è rivolto il comune impongono un pagamento da concludersi entro giugno? A cosa sono dovute quelle somme così esose se in questo comune si effettua la raccolta differenziata? Affidarsi alle società di riscossione o alla camorra è la stessa cosa, con l’unica differenza che le società di riscossione ti tolgono in un modo o nell’altro quello che le spetta a norma di legge e non vengono con la pistola, ma ti tolgono la vita pignorando le tue cose. Ringraziamo il Commissario prefettizio per voler impinguare le casse del comune con questo sistema. Speriamo che l’ici e altri balzelli non vengano affidati alla stessa società. È  una vergogna! Queste  bollette mandiamole a Villa san Martino ad Arcore, man diamole al nostro presidente del consiglio che continua a dire di non aver messo le mani nelle tasche degli italiani! Vergogna! Vergogna e sempre più vergogna.  Dove sono i vari politicanti locali…. Quando si parla di cose serie scompaiono dalla circolazione… Cittadini ribellatevi. L’unione fa la forza!

DA: Puliamo dalla monnezza umana il nostro territorio

giovedì 9 dicembre 2010

La sottile linea grigia

Viviamo nel tempo della legalità, tutti la predicano istituendo addirittura assessorati ad hoc.  A fianco della legalità si sbandiera la trasparenza sancita addirittura con una legge dello stato alquanto farraginosa. Tra legalità e trasparenza e l'opposto cioè illegalità e burocratese c'è una sottile linea grigia che non permette di capire in quale parte si opera. Per esempio un animale macellato è sano o meno a secondo che sia timbrato dal veterinario o meno. La sua legalità dipende da un timbro che è qualcosa di molto labile. Una vendita  è legale se accompagnata da una fattura se questa viene sostituita con una bolletta di accompagnamento a cui non segue fattura siamo nella zona grigia. L'acqua è potabile o meno, quindi legale se supera una percentuale di purezza stabilita per legge. Se si varia i valore di un elemento da inquinata diventa potabilissima. Un rifiuto urbano che non si può smaltire tale e quale se si approva una deroga da illegale diventa ultra legale. Se una amministrazione comunale paga un sito web ufficiale come simbolo di trasparenza ma non incarica nessun funzionario di curarlo siamo nella zona grigia. Se una amministrazione aumenta le tariffe comunali a dismisura senza pubblicare le motivazioni ci troviamo nella zona grigia che divide la legalità dalla illegalità.  Allo stesso modo se si incarica una ditta privata di depotenziare l'illuminazione publica con la scusa che le luci troppo appariscenti rovinano l'ambiente.

La sottile linea grigia diventa doppia quando in cambio di un servizio ridotto come quello della raccolta dei rifiuti si raddoppia la tariffa. La sottile linea diventa più ampia quando in presenza di tante problematiche si limita l'accesso agli uffici ai cittadini forse per scoraggiarli a protestare.

L'inconcepibile è che questa sottile linea grigia che divide la legalità della politica dall'affarismo politico invece di essere eliminata a Carinola negli ultimi mesi è stata ampliata. L'arrivo dei commissari sul comune di Carinola era stato salutato da molti come un momento di pulizia ed incremento della legalità e della trasparenza.Si aspettavano che avessero esaminato i vari contratti stipulati dagli amministratori uscenti pure per capire se la crisi fosse scatuirita da questi. Ci si aspettava che avessero portato a conoscenza tutti i loro provvedimenti amministrativi e le relative motivazioni. Si ha l'impressione che invece si sia peggiorato e di molto, zero informazioni zero motivazioni. L'unico contatto con la popolazione l'invio quasi settimanale di bollettini sempre più esosi in cambio di un peggioramento quotidiano dei servizi. Si ha quasi l'impressione dell'imposizione di una tangente che si deve versare dietro minaccia,  non il pagamento dovuto di un servizio. Se un delinquente chiedesse mensilmente una tangente sicuramente incorrerebbe nei rigori della legge a Carinola amministratori e funzionari invece le impongono in nome della legge. Chi  giudica e controlla i controllori? E' la domanda senza risposta che aleggia da decenni in Italia.

Carinolese taglieggiato