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lunedì 1 ottobre 2007
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martedì 25 settembre 2007
...Rassegna Stampa....
per questo stiamo mettendo su una sezione speciale del Quiquirì dedicata alle nostre e alle vostre segnalazioni, le cui fonti possono essere le più svariate, dai blog più o meno locali ai giornali nazionali e internazionali...
domenica 23 settembre 2007
giovedì 20 settembre 2007
mercoledì 19 settembre 2007
Espugnare la Bastiglia?
“La terra trema ormai sotto i piedi della Casta”: esordisce cosi’ l’editoriale di Giovanni Sartori apparso sul Corriere dell Sera di oggi, continuando: “Per la prima volta il popolo bue la minaccia davvero. Finora i signori del potere se ne sono infischiati della rabbia crescente di un elettorato che si sente irretito nell’impotenza (a dispetto dei rombanti discorsi che lo proclamano, poverello, sempre più sovrano). Ma ecco che, inaspettatamente, Beppe Grillo entra nella tana del nemico e, alla festa dell’Unità di Milano, spara a mitraglia contro gli ottimati Ds. Fino a meno di un anno fa Grillo sarebbe stato subissato dai fischi; invece, è stato subissato da applausi. Un episodio che richiama alla mente la caduta della Bastiglia. Di per sé quell’evento della rivoluzione francese fu un nonnulla; ma ne divenne il simbolo. Forse sto forzando troppo i fatti. Forse. Vediamo perché. Intanto, e in premessa, cosa si deve intendere per «antipolitica »? La dizione è ambigua: sta per «uscire» dalla politica, estraniarsi; oppure per «entrare» a tutta forza nella politica per azzerarla (il caso di Grillo). Ciò premesso, le novità sono due. Primo, Grillo entra in politica avendo prima creato una infrastruttura tecnologica di supporto e di rilancio: Internet, blog, e un radicamento territoriale assicurato, ad oggi, dai 224 meet up (gruppi di incontro) che in un giorno raccolsero 300 mila sottoscrittori per una legge di iniziativa popolare”. “Primo. Misurare la forza di Grillo con riferimento ai suoi predecessori sarebbe una grave sottovalutazione. Secondo. Grillo ci sa fare. Non propone un nuovo partito (il 32˚, come ironizzano a torto gli altri 31), ma un movimento spontaneo che li spazzi tutti via. Inoltre ha messo subito il dito sul ventre sensibile della Casta: il controllo dei voti. Se vogliamo davvero sapere quale sia lo stato di putrefazione del Paese, la fonte non è Grillo ma il libro La Casta di Stella e Rizzo. Quel libro ha venduto un milione di copie—un record di successo mai visto — eppure non ha smosso nulla. Gli italiani dovrebbero esprimere la loro protesta «razionale» continuando a comprarlo. Ma anche così dubito che la Casta ascolterebbe. Perché Stella e Rizzo non controllano voti. Invece Grillo sì. Lo ha già dimostrato e si propone di rincarare la dose al più presto. Per le prossime elezioni amministrative Grillo sosterrà liste civiche spontanee «certificate » (da lui) che escludano iscritti ai partiti e personaggi penalmente sporchi. Ne potrebbe risultare uno tsunami. Anche perché il grillismo capitalizza, oggi, sulla retorica (ipocrita) di esaltazione dello «spontaneismo» dispensata da anni sia da Prodi come da Berlusconi. Hegel elogiava la guerra come un colpo di vento che spazza via i miasmi dalle paludi. Io non elogio la guerra, e nemmeno approvo le ricette politiche «al positivo» del grillismo (a cominciare dalla stupidata della ineleggibilità di tutti dopo due legislature; stupidata che l’oramai infallibile incompetenza del nostro presidente del Consiglio ha già approvato). Ciò fermamente fermato, confesso che una ventata — solo una ventata — che spazzi via i miasmi di questa imputridita palude che è ormai la Seconda Repubblica, darebbe sollievo anche a me. E certo questa ventata non verrà fermata dalla ormai logora retorica del gridare al qualunquismo, al fascismo, e simili”.
Commentare su un editoriale cosi autoescplicativo non e’ facile, e forse inutile: vorrei solo fare una piccola considerazione sul nuovo “movimento” (non nel senso di “movimento politico” alla classica) che sta emergendo in questi ultimi mesi. Vorrei farla sopratutto rispetto al contesto locale, nel quale questo blog si muove e nel quale cerca di mantenere lo sguardo. A dimostrazione di quanto, anche nel nostro piccolo paese, i “feudatari” abbiano qualche recondita paura della plebe da loro amministrata, stanno i numerosi commenti di chi, ancora non capendo nulla del siginificato di questo blog, ci accusa di essere una volta “comunisti”, o “conservatori”, “vestiti di sinistra ma che votano a destra”. Ovviamente non mancano quelli esplicitamente risentiti dalla possibilita’ che si formi una nuova lista completamente alternativa alle gia’ presenti. A titolo esemplificativo, leggete questo (che tra l’altro ho trovato divertentissimo):
State facendo tutto sto casino per candidarvi.
Potevate dircelo prima.
Chi di voi farà il candidato Sindaco?
Ma sai che risate.
Giocherò i numeri al lotto!
14 u mbriaco
71 l'omme e merda
77 il diavolo
78 la pubblica donna che ne sa uno più del diavolo!!
Scacco matto!!!!!
la buonanima del Vicerè
dimentica 79 a femmena zoccola e mariola!
A parte che per l’indiscutibile “simpatia”, ho scelto questo commento perche’ secondo me piu’ di altri da’ l’idea di quanto sia fastidioso per i feudatari e i loro valvassori il solo pensare alla possibilita’ di trovarsi nel loro cammino, che considerano gia’ tracciato, ad avere a che fare con persone che non condividono le loro logiche. Le elezioni si avvicinano, e la possibilita’ di perdere anche pochi voti si traduce in reazione anche violenta a qualsiasi tipo di critica, cercando di mettere alla berlina e ridicolizzando chi sembra impossibile da convincere a passare dalla propria parte. Deve essere un po’ frustrante, immagino, vedere che un tale sentimento di “protesta” si svolge secondo logiche nuove, non comprensibili per chi e’ abituato ad offire il caffe’ e a vestirsi inspiegabilmente in modo piu’ elegante sotto il periodo elettorale. Con cio’, come chi legge queste righe senza pregiudizi avra’ capito, non voglio dire che bisogna formare o non formare una lista civica per le prossime elezioni. Voglio solo ricordare che se qualcosa di nuovo sta iniziando, ed io ho l’impressione che sia cosi’, per chi non lo avra’ capito in tempo non saranno tempi facili.
77 (con un po’ di 78)
..ricordi...
Facoceroinnamorato
martedì 18 settembre 2007
sabato 15 settembre 2007
Il messaggio cristiano e il cyber-prete
Stiamo decisamente vivendo in un momento storico di violente contraddizioni, assuefatti da consuetudini date per scontate, che rivelano quanto sia debole la nostra capacità di distinguere ciò che appare da quello che realmente è. E’ chiaro, che ciò che abbiamo or ora affermato è una questione millenaria su cui sono stati scritti fiumi di parole. Ma noi vogliamo concentrare, in particolare, la nostra attenzione sul rapporto che lega la società odierna con gli uomini di chiesa e i dogmi ad essa connessi. Non è un caso che, oggi più che nel passato, si respiri nella nostra società un senso di distacco, di sfiducia, verso le opere che i prelati e la chiesa corrotta in generale pongono in essere. Certo, non tutto il mondo della chiesa procede in questa direzione, in quanto vi sono tanti sacerdoti che ancora sono legati al primitivo messaggio cristiano, basato sulle opere caritatevoli e sulla parola che Cristo ci ha lasciato, ma che nel corso dei secoli è stato travisato da chi credeva di dover amministrare un regno terreno anziché spirituale. Di recente, le cronache nazionali e mondiali hanno riportato episodi quanto meno contraddittori che hanno coinvolto tutto il mondo della chiesa suscitando smarrimento nei credenti e sdegno nel mondo laico. Basti pensare alla penosa vicenda del missionario padre Bossi(sequestrato nelle Filippine mentre operava nel segno di Cristo) rispetto a quello che accade nelle piccole diocesi in cui l’ingerenza della chiesa, seppur radicata, contrasta con il primitivo messaggio cristiano. Sotto gli occhi di tutti nella nostra comunità si sono e , cosa ancoro più grave, continuano a verificarsi atteggiamenti che minano, anziché consolidare, le basi sociali. Uno tra gli esempi più recenti, che potrebbe avvalorare il nostro pensiero, è dato dal comportamento assunto dal parroco della comunità di Casanova, il quale di fronte a fenomeni quale la povertà, il disagio giovanile, l’emarginazione sociale, la tossicodipendenza, non scende in campo limitandosi a deplorare questo e quello dal pulpito, svalorando l’omelia dall’enorme risonanza che può avere tra le masse. Dove è finito lo spirito missionario e caritatevole che Cristo, e quindi la chiesa, hanno sempre posto come cardine della religione cristiana? Dalle nostre parti i problemi ci sono e come ed il parroco non può credere di risolvere le cose nominando “i masti e festa”, comprando computer, telefonini di ultime generazioni, viaggi all’estero, tecnologie varie, feste per tutte le età e anniversari vari. I momenti di aggregazione sono cose degne di lode, per carità , ma a questi vengono prima altre problematiche quali appunto la povertà, l’emarginazione, e i disagi a cui è incatenata la nostra società ogni giorno. In fondo, caro don Carlo, noi ti portiamo stima, proviamo ad immaginare quanto sia dura la missione a cui sei preposto, però potresti liberarti da quell’evidente attaccamento ai beni materiali e dedicarti fattivamente alle problematiche sopra esposte che oltre ad avere un’utilità maggiore rinsaldano il tessuto sociale della nostra comunità.
Jean Michelle du Califf’ & Jean Paul Marat
lunedì 10 settembre 2007
Qualcosa si sta muovendo....
Siccome il sito di Beppe Grillo e' completamente intasato (un milione di visite ieri e ancora di piu' oggi: circa 4 volte piu' dei lettori quotidiani del Corriere della Sera, giusto per dare un'idea), alleghiamo un brano del suo post scritto dopo il V-Day dell' otto settembre... una manifestazione che ci fa pensare di non essere soli a voler combattere contro un certo tipo di politica e che ci da' un incoraggiamento a continuare, anchenel nostro piccolo ambiente locale e apparentemente senza importanza. Girando sulla rete ci si rende conto ormai della nascita di piccole e grandi realta' di discussione... di cui a breve anche i nostri feudatari e valvassini dovranno fare i conti.
p.s. il nostro blog e' stato aggiunto ai collegamenti "amici di Beppe Grillo" a livello nazionale come uno degli esempi di nuova partecipazione alla politica locale...
Oggi inizia un nuovo Rinascimento fatto dagli italiani. L’otto settembre
del 1943 i Savoia scappavano a Pescara. Dietro di loro lasciavano un’Italia allo
sbando. Oggi non è cambiato nulla. Il Parlamento è occupato da abusivi scelti
dai segretari di partito. Non scappano più, non ne hanno bisogno. Vivono in un
mondo a parte tra scorte e televisione. Politici... una parola che non vuol dire
più un c...o. Politici di professione. Professionisti abusivi. Altro che i
posteggiatori, i lavavetri e le puttane. Gli abusivi sono loro. Nessuno li ha
eletti. Ci hanno tolto anche la libertà di votare il candidato.Non voglio che i
partiti decidano chi deve essere eletto in Parlamento. E neppure che i ministri
siano sorprese nell’uovo di Pasqua. Prima di votare va detto chi saranno i
ministri, chi sarà il ministro della Giustizia. Se scelgono Mastella, allora a
votare ci vanno loro. Se lo eleggono loro. Alle primarie a pagamento ci vanno
loro.LORO, l’incantesimo della delega. A TUTTO CI PENSERANNO LORO.Siete VOI che
dovete riprendere in mano la vostra vita. Ritornare a fare politica ogni giorno.
Al supermercato, a scuola, sul lavoro, al semaforo, nella natura, nel vostro
condominio.Non c’è nessuno dall’altra parte del muro. Se bussate, la porta
rimarrà chiusa. Non credete più ai giornali e alle televisioni. Mentono,
mentono. Banche, media, politica, grandi aziende sono la stessa cosa. Le stesse
persone. Un mostro che divora il Paese, che vi fa credere quello che vuole, che
intervista in ginocchio prescritti, mafiosi, corrotti e corruttori. Li trasforma
in persone oneste, in statisti. Ma sono solo dei poveri cialtroni che in altri
Paesi dovrebbero nascondersi dalla vergogna. Che esempio darete ai vostri figli,
forse Corona, Previti, lo psiconano, Pomicino, Ricucci, Fiorani in mutande,
Geronzi neo presidente di Mediobanca che decide dei destini della finanza del
Paese? Più fai schifo più sei famoso? Più delinqui più hai successo? E’ questo
che volete?Il ministro Amato si dice preoccupato che, o la sinistra al Governo
dà una sterzata chiara sull’ ordine pubblico, o ci sarà una “svolta
fascista”.Amato, il tesoriere di Craxi che non sapeva mai niente. Stava sempre
in ufficio a studiare. Il cinghialone portava i miliardi all’estero e lui non
sapeva.Dov’eri Amato quando avete scarcerato un anno fa 26.000 criminali? Lo
avete fatto per evitare che gli amministratori pubblici, i vostri compari, i
furbetti della politica finissero in galera. Non dirmi che non lo sai. E ora ci
parli di svolta fascista. Di summit sulla sicurezza. Qui non c’è nessuna svolta
fascista, c’è quella del buon senso, c’è la svolta del calcio in culo a chi ha
votato l’indulto. I nomi li sappiamo e anche i cognomi. Li faremo tutti alle
prossime elezioni. Questa gente in Parlamento non ci deve tornare mai più.
Quanti morti, stupri, furti ha causato l’indulto? Chi paga? Forse il ministro di
Casta e Ingiustizia Mastella venderà i suoi appartamenti romani per risarcire la
famiglia dei coniugi di Gorgo al Monticano?Il pesce puzza dalla testa e c’è un
odore di fogna in giro da non resistere. Viviamo con il naso turato. Voglio
ritornare a sentire l’odore della vita. Bisogna sturare i tombini. Aria pura,
acqua pura. Nelle nostre vite e nella vita pubblica.Piazza Maggiore è strapiena:
100.000, 150.000 persone? 220 città italiane e 20 città nel mondo sono collegate
con noi. E’ la prima volta che succede. E’ la forza della Rete,
dell’informazione libera. E’ la nostra Woodstock della legalità. Ameno 300.000
persone hanno firmato oggi per un nuovo Rinascimento. Per una legge di
iniziativa popolare, per dare dignità al Parlamento, in tre punti:- no ai
condannati in Parlamento- no ai politici di professione, due legislature e poi
tornino al loro lavoro- si alla preferenza diretta.Le firme necessarie le
abbiamo ottenute in una mattina. La gente ha fatto la fila per ore contenta per
poter firmare. Porterò questa proposta di legge in Parlamento, la leggerò e
vedremo tutti in faccia chi si opporrà.Questo è un Paese di sudditi, ma
costituzionali. Possiamo solo votare le persone scelte dai partiti e qualche
volta dire no a una legge con il referendum. Non esiste un referendum
propositivo. Ma i partiti se ne fregano anche dell’esito dei referendum. Per
fare la legge elettorale nel 2005 il centrodestra ha buttato nel cesso il
risultato del referendum del 1992.Nel medioevo avevamo più diritti di oggi. Per
questo ci vuole un nuovo Rinascimento. La vita è nelle vostre mani. La politica
deve creare felicità, voglia di futuro, bellezza.Voglia di lavoro, di
creatività, di famiglia.Hanno rubato il futuro a una generazione. l’hanno resa
schiava a norma di legge. Mi hanno scritto in 25.000 per spiegarmi quale miseria
fosse diventato il lavoro. 4 euro all’ora, due mesi di lavoro e poi a casa. Ho
raccolto le loro testimonianze in un libro. Il premio Nobel per l’economia
Joseph Stiglitz ha scritto: “A cosa serve far studiare i vostri figli per poi
fargli girare le patatine fritte. Risparmiate i soldi della laurea.”. Ichino che
mi hai dato del terrorista citando un articolo falso, non scritto da me, sul
Corriere della Sera, mi senti? Ti ho invitato, ma non ti vedo. Ti dico allora
una sola parola: “Vaffanculo!” Ci sono più di cinque milioni di precari in
Italia, vogliamo fare finta di niente? Aspettare che arrivino a dieci milioni,
venti milioni? C’è una verità che nessuno vuole dire: manca il lavoro. E se
manca il lavoro allora arrivano le leggi che regolarizzano il precariato. Perchè
i ragazzi non hanno scelta. O quello, o emigrare. Se ci fosse un vero mercato
del lavoro le leggi sul precariato sarebbero ignorate. Le imprese farebbero
carte false per assumere un ingegnere, un tecnico.Alla nostra Woodstock è
presente chi vuole un’altra Italia, un vero Bel Paese, un’ Italia dei cittadini
che non racconta e non si racconta più balle. Partiamo adesso, non ci fermeremo
più.Oggi ci saranno verità e musica.Insieme ce la faremo. Siamo tanti, milioni,
dobbiamo solo svegliarci da un incantesimo. Per sorridere alla vita e essere
felici. Per un nuovo Rinascimento.Beppe Grillo (http://www.beppegrillo.it/)
La Redazione Quiquiri
mercoledì 5 settembre 2007
La Sagra dell'Olio a Casanova
Si è felicemente conclusa la terza edizione della sagra dell’olio tenuta a Casanova. La manifestazione, molto bene organizzata come le precedenti, ha avuto una grossa partecipazione anche dai paesi limitrofi. Nella consueta conferenza tenuta da tecnici competenti è stato spiegato come si produce un olio extravergine di qualità: giusta maturazione alla raccolta, trasporto, come si aumenta il valore con l’iscrizione D.O.P. all’ente certificatore e le autorizzazioni necessarie per l’imbottigliamento. Non è stato spiegato pero’ come e a chi vendere questo prodotto ottimo e certificato. I lavori al contrario si sono conclusi con la proposta di prevedere nel bilancio comunale una somma più sostanziosa per la sagra dell’olio 2008 per istituire un premio aperto ai produttori di olio a livello industriale, cioè l’antitesi del prodotto pregiato di nicchia che si produce a Casanova di Carinola. Invece di sprecare ulteriori risorse economiche con premi inutili si potrebbe bandire un finanziamento annuale a favore di qualche frantoio della zona con mentalità imprenditoriale aperta e disposto a rischiare qualche euro. Questi dovrebbe provvedere al disbrigo di tutte le formalità burocratiche necessarie per tutti i produttori che aderirebbero all’iniziativa, ritirare le olive controllandone la qualità, imbottigliare e commercializzare. Il pagamento ai produttori potrebbe avvenire anche alla fine della campagna di vendita, il ritardo nella riscossione sarebbe compensato dal prezzo maggiorato.
Questo è l’unico modo per commercializzare ad un prezzo equo un olio che è tra i migliori d’Italia, soprattutto legalmente, in quanto la vendita di olio sfuso è vietata dai regolamenti comunitari.
Questa è una proposta concreta: il resto sono chiacchiere, anche se ben fatte. Alla fine questa idea, a nostro avviso più costruttiva e fattibile rispetto alle parole in libertà del convegno della sagra, sarà destinato ad essere giudicato l’ennesima provocazione del “giocattolo quiquiri” privo di effettiva credibilità. Forse è vero. E’ solo un gioco, ma un gioco serio diversamente dalle parole pronunciate dalle solite facce che per il terzo anno di fila puntano il dito verso i medio piccoli coltivatori, colpevoli di non aver uno spiccato senso imprenditoriale. Io credo che per risollevare le sorti dell’economia agricola carinolese non basta aspettare un dibattito di un sagra di fine estate (nata per capriccio politico) alla presenza di quattro gatti assopiti dai soliti discorsi. Prima parla il patron della sagra con i soliti discorsi di rito, poi è il turno dell’agronomo di turno che con sigle e “innovativi” metodi di produzione assopisce i quattro gatti presenti, quindi è la volta del solito “frantoiano” il quale dice che più di quello non può fare per poi passare la palla al politico di turno che si butta a capofitto nella propaganda politica, un concorso e festa e farina per tutti che ombrano la forca sul nostro collo. O meglio la forca pende sugli agricoltori che da anni versano in uno stato di semi abbandono, in una condizione agonizzante che non vede improvvisi rinsavimenti. Parole, parole, parole cantava Mina ed solo questo che ne viene fuori. Scaricare le colpe di un mancato decollo dell’economia agricola locale verso i medio piccoli coltivatori credo che sia offensivo verso tutti coloro che da anni lavorano il proprio appezzamento di terra senza un’assistenza continua. Non preoccupatevi, l’anno prossimo ci sarà nuovamente la sagra dell’olio, (poi chissa’, magari la nuova amministrazione ha il suo bacino elettorale in qualche altra produzione...) che dirà sicuramente qualcosa di nuovo, cioe’ che la situazione è ulteriormente peggiorata. Con questo non voglio dire che non debba essere ripetuta la sagra, ma non bisogna illudersi che oltre alla musica e ai piatti tipici eventi del genere possono effettivamente tangere sulla situazione agricola carinolese. Mio padre dice che chi parla di agricoltura con giacca e cravatta difficilmente si è mai sporcato i piedi di terra. Rimanendo nell’orbita delle citazioni mi viene in mente il finale di un racconto nostrano, ovvero: “hai mai vistu i zencheri e mete?”*.
* hai mai avuto occasione di vedere un manipolo di zingari impegnati nel faticoso lavoro della mietitura?”.
martedì 4 settembre 2007
"Impossible is nothing"
venerdì 31 agosto 2007
La guerra dei Cassonetti. Capitolo II - l'incantesimo della parola di burro
Ma, questa, è un’altra storia.