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martedì 26 giugno 2007

dialoghi....

Dopo che il vicesindaco Mannillo, ha attaccato il comandante Tuozzi e i vigili urbani di essere “controllori e controllati” in merito alla raccolta dei rifiuti nelle frazioni calene, alludendo alla cattiva gestione che i vigili hanno in questo settore, vi sono stati parecchi brusii. L’attacco ha creato di fatto una contraddizione, o almeno ha messo in luce quanto i rapporti fra loro siano quanto meno falsi. Intanto il sindaco ha richiamato il suo vice a gran voce...Ed ecco inutili discorsi in piazza, il giorno dopo il cazziatone, e la figuraccia di Mannillo (avendo tentato di negare, inutilmente, a Tuozzi le dichiarazioni apparse sul giornale)... che furbo quel Mannillo.

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T- Davvero hai sentito tutto?Sei terribile..

S-Si, ma devi promettermi che non lo dirai a nessuno.

T-Scherzi?Guarda che dicendo cosi’ mi offendi...

S-Quello che posso dirti è che il sindaco gli ha fatto una tirata di orecchi..comunque le cose non stanno tanto bene.. hanno da dire continuamente contro gli altri , per accaparrarsi simpatie, consensi ultimamente quasi sempre per colpa di Mannillo, vorrebbe comandare tutto, ma poi Pasquale lo richiama, lo cazzea, e se ne torna a cuccia.

T-Eh si vorrebbe fare il sindaco l’anno prossimo ma...dove va?

S- Dopo quello che ha fatto a Tuozzi, l’ha attaccato e poi ha abbassato le orecchie come un asino che porta un padrone pesante. Cosi’ perde ancora più punti. Nel suo partito, poi, le cose vanno meglio per Mancini, anche se Mancini pare che debba fare tutto quello che gli dice di fare Pasquale...Eh si Pasquale ce sap’ fa.. Comunque Mannillo ha preso un altra batosta..

T-Evidentemente se la merita..

S-Eh chi non se lo merita. Questi politici ci hanno stancati...sempre le stesse bugie. Non penseranno mica che stiamo diventando tutti sordi? anche dall’altra parte non c’è di chi fidarsi. Marcantonio e Mattia cospirano come api laboriose...Mattia apre circoli, fonda giornali ma alla fine è tutto inutile, vinceranno di nuovo loro...sono più compatti.. e poi il centro-destra ha perso pezzi, ora non è mica come cinque anni fa...anche se loro potrebbero avere la spalla di Massimo Grimaldi. Comunque anche loro si stanno bisticciando per il sindaco: Mattia dice una cosa, Marcantonio un’altra e Massimo un’atra ancora..

T-Che casino...ma come si può pensare solamente ad una cosa?(non parlo di quella cosa..magari.. avremmo sicuro più malattie virali, ma saremmo beati, sereni come non mai) Cioè, dico io, fino a che punto interessa amministrare la cosa pubblica a questi signori, per il benessere comune? Non è che un politico debba pensare solamente al benessere comune, non credo che esistano di questi esseri, ma nemmeno farsi solo i cazzi suoi..

S- Infatti, dovrebbero crescere di autorevolezza, ma permettere sopratutto il progresso alla comunità che gli ha dato fiducia..

T- Va bè stiamo sparando cazzate, perché non credo che queste cose sfiorino nemmeno lontanamente i nostri vecchi volponi..

S-A loro interessa....va bè scusa hai ragione.. lasciamo perdere, è inutile..però sai mi ha fatto ridere il fatto che Mannillo ha preso quella cazziata..

T-Almeno questo, ci fanno ancora ridere...


Fidia

domenica 24 giugno 2007

Fuga nel mondo delle favole

Altro che biennale di Venezia o Moma di New York, per i veri appassionati d’arte una tappa obbligatoria è Palazzo Novelli. Proprio così: le stanze di Palazzo Novelli per tutta l’estate accoglieranno alcune istallazioni a cura della cooperativa Lilladis, la quale ha partorito un prodotto artistico che farebbe invidia ad artisti del calibro di Picasso, De Chirico, Modigliani eccetera, i quali di fronte ad una tale mostra butterebbero pennelli, tele e tavolozze. La mostra in questione è una retrospettiva sul mondo delle favole. Proprio così: la cooperativa Lilladis, con una cura certosina, di tre giorni circa, ha posto all’attenzione dei carinolesi il profondissimo tema delle favole. Cenerentola, Cappuccetto Rosso, Biancaneve, che in maniera struggente portano lo spettatore in una dimensione mista a commozione e gioia. Sfido tutti, soltanto per pura curiosità, a farvi un giro e vedere sta cosa. All’inizio si viene veramente investiti da cascate di interrogativi, poiché la cosa è presentata come seria e di profondo spessore artistico culturale, e poi ad un tratto lo spettatore è portato a pensare: “ Ma ke è sta strunzata”. Manichini vestiti da principi azzurri, da lupi e matrigne: è questa l’opera della cooperative Lilladis, che sicuramente ha usufruito di un cospicuo contributo da parte del comune. Infatti, la parola cooperativa in un certo senso non può non farci immaginare che la Lilladis non abbia ricevuto soldi per l’allestimento dell’opera. E pensare che fino a che la scuola chiudesse, accorrevano classi di bambini da Carinola e dai paesi limitrofi. E che cosa c’è da far vedere alle scolaresche? Non credo che dei manichini possano offrire qualcosa di educativo. Presupposto diverso dell’amministrazione, che dando il via libera a tale iniziativa, non solo ha precluso la possibilità ad artisti e artigiani locali di proporre le proprie opere che più delle favole della Lilladis, avrebbero offerto il vero lato culturale del Comune, senza nemmeno un soldino. Invece, Palazzo Novelli è attualmente casa di manichini che, provare per credere, fanno veramente ridere. Anche se da ridere non vi è molto, in quanto anche questo dato evidenzia come a Carinola in tutti i campi ciò che regna sono i clientelismi e l’ignoranza.

Picazzo

(per gli appassionati di arte: a breve saranno pubblicate le foto del "fantastico" allestimento, anche se vi avvertiamo che per provare il brivido bisogna vederlo di persona!)


giovedì 21 giugno 2007

La "mezza" sanpietrinata


Caro vice sindaco Mannillo non ti pare che manchi qualcosa a via Grancelsa? Non ti pare che sia veramente bruttissima la strada, attualmente ? E meno male che i lavori erano finalizzati alla valorizzazione del sito, a me sembra proprio una valorizzazione non molto riuscita. Non è che si sono finiti i soldini? Così come qualcuno dice in giro? Decisamente troppe domande, è vero, allora facciamo delle esclamazioni. Far credere che i lavori sono stai interrotti per il corretto svolgimento della festa di maggio non è carino! Ma che siamo fessi! E poi se anche fosse così la festa è finita da molto! Ma non ti accorgi che attualmente è proprio orribile via Grangelsa! O meglio, finché ci si limita a stare a piazza De Rosa sembra davvero una bella cosa, ma appena superi casa Mannillo si ritorna nel grigio asfalto, che vedendo il risultato dei lavori forse forse era meglio rimanerlo, il brutto catrame il quale non valorizzava la storicità del luogo, neanche fosse Pietralcina. Per non parlare che ci sono i residenti davvero incazzati, ci sono alcune signore, e non dico bugie, che hanno invocato la forca, in quanto non solo la strada non è stata completata, ma diversi tasselli si stanno già staccando dal suolo. Un lavoro fatto male, troppo velocemente e soprattutto non finito, caro vice sindaco. L’idea non era male, peccato che come al solito non ha rispettato le aspettative di tutti e forse neanche le tue. Adesso mica dobbiamo aspettare i caldi giorni della campagna elettorale per vedere la strada ultimata? Spero proprio di no e che figura facciamo con l’arrivo dei turisti che da tutta Italia arrivano per osservare il borgo storico riportato a nuovo splendore? Vediamo di fare qualcosa.

Un Casanovese

martedì 19 giugno 2007

Il neorealismo a Carinola

Non è certamente convinzione comune, anche se si potrebbe tranquillamente cominciare ad affacciare l’idea che intendo proporre, che i Consigli comunali (come tutte le possibilità pubbliche che un politico ha a disposizione) sono le occasioni migliori per mettere in pratica tutti le maschere apprese nei laboratori teatrali, che i nostri politici instancabilmente seguono. Non è una stronzata: i politici sono i migliori interpreti. Divenuti artisti dopo anni di sudato lavoro..cenette in una notte di mezz’estate (magari a Roccamonfina), lunghissime campagne elettorali (magari anche in comuni vicini) ora battibeccano come acide zitellone. Certamente più si va in alto e più può cogliere la finezza della fesseria, com’è ben articolata la bufala che si deve far credere ai possibili elettori, in modo da persuaderli a votarli alle prossime elezioni. Ma a noi di questi non importa, a noi interessano i nostri. I nostri hanno più o meno questa dizione : “perché noi, si noi, cambieremo il mondo, spazzeremo via l’attuale classe dirigente guidata da tredici anni da Pasquale Di Biasio..” E’ possibile che queste son parole che potrebbero uscire dalla bocca di un Mattia Di Lorenzo il giovane di An che...

“oh no per carità lasciamo in pace Di Biasio...tutti con lui ce l’hanno.” E queste di chi saranno..? Un momento non perdiamo il filo. Parlavamo di arte, di teatro e perché no di spettacoli. L’ultimo spettacolo davvero interessante, l’ho visto a Palazzo Petrucci venerdi’, c’era quel regista famoso... “Aspetta, come si chiama, ora mi sfugge quel neo-realista francese.. Ah si.. Ora ricordo.. Pascal Di Bià, famosissimo a Cannes! Come ho fatto a non ricordarlo subito..”

Si, si proprio lui. Ha diretto magnificamente. Basti evidenziare la rapidità della conclusione, la fine, il senso della caducità della vita ...Si in effetti quel consiglio comunale è durato il tempo di un caffè e di una sigaretta. Realismo puro. Tre gli interventi: Mattia, lui, e di nuovo Mattia. Sembra adatto per un titolo di un film, non credete?..” un momento, scusa, era il titolo del film che hanno proiettato venerdi’ a Palazzo Novelli, non ricordi..?”. Ma non essere ridicolo, e stai attento a quello che dici!! “tu lo stai dicendo, e poi pure se fosse? O almeno in passato sono stati vicini, io ho sentito che sono stati anche a cena fuori, d’amore e d’accordo?E poi come si fa a rappresentare cosi’ bene una performance, se regista e attore non sono d’accordo almeno sulla poetica del film, sulla sceneggiatura..?” Eh beh, in effetti hai ragione, anche Fellini e Mastroianni erano tanto vicini....Ma qualcosa ancora non mi convince, o forse si....Voi che pensate?Per concludere voglio solo ricordare il prossimo spettacolo a fine Giugno. Tanto oramai la stampa ha esclusivamente questo compito, quello di ricordare, riportare le loro finte, patetiche, parole..

Micco de’ Carani

lunedì 28 maggio 2007

No se Puede Ser Bueno....

Se l'inventrice della parola milleurista (dall'originale: mileurista) avesse riscosso i diritti d'autore, a quest'ora nuoterebbe nell'oro. Ma la cosa più probabile è che Carolina Alguacil continui a essere povera come quel giorno d'Agosto del 2005 durante il quale parlò dell'esistenza di un gruppo sociale i cui componenti hanno: un'età comune (intorno ai 30 anni), gli studi (universitari), le lingue (due o tre, a volte di più), master (molti), il gusto di vivere in città, così come l'impossibilità di risparmiare, di avere figli e di rendersi indipendenti (molti vivono con i genitori o condividono un appartamento).
Lo ha fatto tramite una lettera diretta al direttore di El País nella quale si riferiva a quelle persone che guadagnano intorno ai mille euro con il nome di milleuristi, parola che dalla pubblicazione della sua lettera si è ripetuta così tanto che già forma parte del nostro bagaglio culturale, (un linguista direbbe che sta quasi per lessicalizzarsi). Ci sono avvenimenti che attraversano la realtà senza passare per il linguaggio e altri che attraversano il linguaggio senza passare per la realtà. La Spagna, per riportare un esempio, si è rotta mille volte tramite la lingua durante gli ultimi tre anni, ma nessuna in realtà. Invece, questa generazione di milleuristi esisteva nella realtà, ma non nel linguaggio fino a quando Carolina Alguacil gli ha dato un nome, come Dio agli animali, e sono arrivati su di lei gli studiosi del comportamento, che, catalogando il campione, hanno scoperto il suo habitat, i suoi costumi sociali e venerei, la sua formazione, il suo grado di ansia, il suo modo di comunicare con il mondo...
In questo modo abbiamo saputo che mangiano in ristoranti asiatici con menù di sette euro, che svolgono lavori inferiori alla loro preparazione accademica, che condividono appartamento e frigorifero con altri milleuristi, con i quali a volte si accoppiano senza effetti riproduttivi, e che sebbene al principio la situazione pare gradevole (quasi tutti conoscono la serie Friends), a poco a poco che passa il tempo l'angoscia li divora dentro e fuori, come fosse una termite. “Non so cosa mi accadrà ”, diceva Carolina a un redattore de El País che andò a farle una intervista.
La Spagna non si rompe, alla fine, ma si sbriciola in questi giovani che a partire dai 35 anni sono scagliati al secchio dell'immondizia con i resti del festino capitalista al quale sono serviti come dessert. Il postmilleurista non serve neanche come cibo per cani, il cui stomaco è inabile alla digestione di lingue, master, erasmus e altri titoli e borse di studio che formano parte della sua anatomia. Se li porta il vento senza che abbiano creato un sindacato, fatto una rivoluzione o, più semplicemente, lavorato in proprio. I banconi dei bar alla moda sono pieni di pubblicisti, medici, avvocati, ingegneri e psicologi capaci di maledire in tutte le lingue comunitarie. Vita da cani.
Sicuro che lei ha un milleurista a tiro: suo figlio, suo fratello, sua cognata, il suo vicino (suo padre no, già abbiamo detto che i milleuristi non si riproducono). A volte li si vede in gruppo, per la strada, manifestando per il prezzo della casa, con cartelli che dicono “un rene per una stanza”, “stop alla speculazione”, o “non avrai una casa nella tua fottuta vita”. Sono gente pacifica, beh con la loro dimensione e un poco di organizzazione potrebbero ribaltare ogni cosa. NON SI PUO' ESSER BUONI.


Questo articolo è stato estratto dal quotidiano El País del giorno 7 Maggio 2007. L'articolo è del famoso scrittore Juan José Millás e tradotto da me appositamente per il nostro caro Quiquiri. Ciò che c'è scritto è ovviamente riferito alla Spagna, paese da cui proviene tanto l'autore come il quotidiano, ma io penso che il suo significato si possa estendere a tutte le nazioni dei nostri giorni o per lo meno a quelle dell'Europa... che io conosco. Perché è proprio vero a questo mondo NO SE PUEDE SER BUENO.

Mr. Flick

mercoledì 16 maggio 2007

Incontri Agresti



...clicca sull'immagine per visualizzarla nelle sue dimensioni originali...





Idee culturali estive

Quando si parla di cultura a Carinola, purtroppo, ci viene un forte senso di nausea con fitti attacchi di vomito, in quanto inevitabilmente il nostro turpe pensiero cade sul premio Moscati e il premio Matilde Serao. Non vogliamo dire che sono eventi da non fare, ma aldilà della pelliccia della “farmacesta” e del sindaco Di Biasio che sbava mentre guarda le gambe della presentatrice di uno mattina, di culturale mi rimane davvero poco. Iniziative che non ci dispiacciono, ma allo stesso tempo credo che sia decisamente riduttivo fare di questi due momenti “il fiore all’occhiello” degli eventi culturali carinolesi. Alla fine, le persone che vanno al premio Matilde Serao aspettano più il buffet che il vincitore e spesso si addormentano nell’ascoltare le novelle della scrittrice. Eventi che diventano propaganda politica gratuita e occasioni per mostrare il vestito migliore, fingendo che, sottosotto, non siamo così insensibili alla cultura. Crediamo che si possa fare decisamente di più, basta che il nostro caro assessore alla cultura Elisa Mazzucchi decida una buona volta di prestare orecchio ad iniziative che non si fermino alla classica stretta di mano. Non è nuovo il fatto che più di una volta idee così dette alternative( che in altre realtà sono praticamente all’ordine del giorno) siano accantonate dietro la classica frase “ cà ‘n’ce stann’ i’ soldi!!!!”. Ok non stiamo a New York, ma nel momento in cui vi siano proposte definibili come culturali, realizzabili grazie a somme non troppo ingenti ( tipo 4.000 euro), si potrebbe pensare ad una delibera, considerando i 100000 euro previsti per la cultura e ripetiamo 100000 euro per la cultura???????? Oppure d’estate dovremmo accontentarci del solito palloso e triste Mimì Palmieri? che a dirla tutta ha decisamente sfracassato i maroni. Crediamo che dopo anni di melodie napoletane si potrebbe ovviare al carissimo Mimì. L’idea è questa. Traendo spunto da eventi che si sono col tempo consolidati in realtà più o meno vicine alla nostra terra, (basta spostarci a Teano Jazz, teatri di Pietra a Sessa Aurunca) si potrebbe pensare di sovvenzionare(seriamente, non per la serie “fate,fate poi si vede, non vi preoccupate..la delibera è pronta sicuro!!) una tre giorni d’arte all’interno dell' ex carcere femminile a Carinola. Questa struttura è da parecchi anni abbandonata ai roghi, topi e agli utensili dell’ufficio tecnico, e non è fantascienza pensare che un tale edificio possa diventare per tre giorni un vero museo d’arte contemporaneo. Infatti, con una somma piccolissima si potrebbe pensare di organizzare un week end nel clou dell’estate all’insegna dell’arte e della musica, con dibatti inerenti proprio alla politica della rifunzionalizzazione delle strutture comunali attualmente inutilizzate. Pensare che un carcere, un tempo luogo di reclusione, diventi momento di libera creatività e di aggregazione tra giovani e meno giovani, è sicuramente( crediamo) un dato da non sottovalutare, che in maniera tangibile stimoli veramente la collettività, e non provochi il sonno nell’aspettare il buffet dopo i premi succitati. La seconda delle nostre idea che ugualmente alla prima, necessita di una sovvenzione non superiore al costo del nostro caro Mimì ( 4000 euro come già si è detto) è quella di organizzare un Festival del teatro a Carinola. Un festival che accolga per una settimana due compagnie teatrali, provenienti dagli ambienti napoletani e romani, affiancati naturalmente dalla compagnia locale A’ scarpasciota, i quali per l’intera settimana, in tutte le frazioni di Carinola daranno vita a spettacoli teatrali diurni e serali. Spettacoli messi in scena da attori professionisti che ci illustreranno generi poco conosciuti dalle nostre parti che allo stesso modo del teatro tradizionale ci regalerà emozioni da non sottovalutare. Gli spettacoli itineranti toccheranno i luoghi più suggestivi del nostro comune, tipo la basilica di S.Maria in Foro Claudio, il convento di S.Francesco, piazza Castello, e luoghi che potrete ovviamente suggerire. Crediamo di aver parlato troppo, in ogni caso le idee ci sono e nella peggiore delle ipotesi, che tali eventi da noi immaginati siano l’ennesimo momento propagandistico, l’importante è vedere qualcosa di nuovo. Se l’idea vi solletica scrivete al quiquirì, commentate a questo post, fatevi sentire!


Depopa & Micco

Il giovane Ferraro

Da circa una settimana, i tifosi casanovesi sono tutti al settimo cielo poiché, è ormai noto che, il 23 maggio sarà allestito un maxi schermo nella piazza Maggiore De Rosa, affinchè tutti possano godere della finale di champions league. Tutto questo per gentile concessione del caro comune che, dopo una richiesta inoltrata formalmente dalla comunità casanovese, tramite una raccolta firme (la più fulminea mai vista nella storia delle raccolte firme: il foglio c’era, ma pochi l’hanno visto), ha immediatamente predisposto l’evento. Noi lodiamo questa iniziativa che darà modo ai tifosi e a chiunque voglia di potersi incontrare in una gioiosa atmosfera di festa nazional-popolare dal gusto agonistico (manco fossero i mondiali), però….c’è sempre un però.
Per questo evento il comune ha tempestivamente stanziato la somma di 200 euro.
Nonostante la felicità per questa grande “iniziativa culturale”, un tarlo s’è insinuato nei nostri cervelli e ci ha fatto ritornare indietro nel tempo a data 8 Dicembre 2006. Caro vice sindaco, rimembra lei quel lontano giorno in cui, in pompa magna, si recò a testimoniare con la sua presenza l’impegno preso e mantenuto per questi giovinastri, altrimenti vittime di strada, droga e quant’altro??
Noi non l'abbiamo dimenticato, ma, più di noi, è rimasto nella memoria (e nella “sacca”) di un certo Alberto Ferraro, il quale, senza mezzi termini, è stato da voi preso per il culo.
È un’illazione pure questa, oppure avete dimenticato? Per chi non ne fosse a conoscenza, lo scorso 8 Dicembre si tenne un corso di maschere teatrali, della durata di due giorni, organizzato dal suddetto Alberto, il quale si impegnò nella realizzazione completa (mettere a disposizione i locali, nutrire i partecipanti, recuperare il materiale, chiamare il maestro e alloggiarlo a proprie spese). Tale progetto fu presentato anche in un consiglio comunale, verso la metà di Novembre, in cui venne sottolineata la caratura del nostro assessore alla cultura, il quale, non appena l’ingenuo organizzatore prese la parola per illustrarlo, ne approfittò per accendersi una sigaretta ed illuminare la platea con un conciso e connotante contributo: “Ce veremm ropp”.
L’idea originaria del giovane Ferraro era quella di autofinanziarsi mettendo una quota di partecipazione, ma lo scaltro Mannillo, cogliendo la palla al balzo, si impegnò affinché il Comune patrocinasse e sovvenzionasse completamente il progetto con 500 euro.
Il caro Alberto, dopo lunghe e penose tribolazioni, è al fin riuscito-circa un mese e mezzo fà a vedersi retribuito solo della metà del sovvenzionamento (250 euro) e non sa se e quando riuscirà mai ad avere il resto della cifra. Ora vi sembra giusto finanziare altri progetti (a prescindere dal loro valore), quando si hanno ancora debiti da saldare? Noi non siamo contro il maxi-schermo o contro la champions, anzi, non ce ne po’ fregà de meno, però ci pare (noi siamo sempre in malafede), che l’unico proposito dietro questo modo di agire sia una sporca e subdola propaganda demagogica. Si sa che ufficiosamente la campagna elettorale già è iniziata e questo è solamente il primo contentino che fa da cornice a cene, sorrisi e strette di mano. Ora ci rivolgiamo a voi cari Politici, quanto pensate ancora che funzionerà questa storia? Come pretendete di essere ancora credibili e votabili?
Con quale coraggio parlerete ancora di politiche giovanili (perché “ I giovani sono il futuro, dobbiamo investire sui giovani, Casanova deve risorgere a partire da voi e bla bla bla”) dai balconi del vostro insulso potere?
E soprattutto, con quale fegato ci verrete di nuovo a rinfacciare il nostro menefreghismo, oppure che siamo privi di iniziative e di interessi, quando poi al primo fesso che cerca di proporre qualcosa di costruttivo rifilate un trattamento del genere? Infatti, il fesso in questione, dopo questa “bella” esperienza, è diventato il primo a scoraggiare chiunque possa chiedergli consiglio per un eventuale futuro progetto.
PS: po’ ricete che ce facemm…..
PPS: E mò ate voglia a mette maxi-schermi…….

Thelma e Louise

giovedì 10 maggio 2007

Il Ratto e la Montagna - II . Il Sogno


In realtà non c’era nessun programma dietro Clonating Freedom, nessuna pianificazione, nessun disegno, nessuna aggressiva politica aziendale, niente di quello che ci si aspettava dalla World Bank insomma, solo un sogno, il Sogno di Calzini Bucati. Un sogno che era iniziato tanto tempo prima, in un’assolata mattina di luglio. Erano appena le 8 del mattino, e già un sole assassino si levava su tutto il New Hampshire. Da lì a poco sarebbero cambiate le sorti dell’intero pianeta, ma Calzini non lo sapeva, nessuno in verità ci aveva pensato, faceva troppo caldo per pensare. D'altronde in quella dannata estate del 1944 c’era ben altro a cui pensare, i Capoccioni su a Washington avevano pensato bene di andarsi a sporcare le mani in Europa, che li lasciassero spolpare dal loro Cerbero. Maledetti lascivi libertini, pervertiti e molli, oberati sotto il peso schiacciante della loro fottuta tradizione, della loro strafottuta Storia. Cosa avevano mai fatto gli Europei per loro? Un cazzo di niente, proprio un cazzo di niente. Sapevano solo continuare ad immigrare, portando il loro fetore insieme a branchi di informi sudici bambini nella loro Terra…..e poi l’Europa era troppo vicina all’Africa, troppo vicina, cosa ne sarebbe potuto mai venire di buono? Un cazzo di niente, proprio un cazzo di niente. Questo pensava Calzini, mentre si sistemava la divisa davanti lo specchio, e notò che, come sempre gli accadeva quando pensava troppo forte, la sua faccia era diventata paonazza, di un bel color mattone, mentre una vena bluastra gli pulsava sulla tempia destra. Il reverendo gli aveva raccomandato di non pensare troppo forte, che quando pensava troppo forte poi si sentiva male, e poi era già in ritardo.
Quello era il suo primo giorno di lavoro, Calzini aveva 16 anni ormai e doveva cominciare a rendersi utile per la sua comunità, ma era così stupido da non poter imparare nessun mestiere. La sua famiglia aveva provato da ogni singolo commerciante e artigiano di Bretton Woods, ma il loro figliolo proprio non riusciva. E così era già trascorso tutto giugno, quando il reverendo che aveva preso a cuuuuu……ore la situazione del povero ragazzo, gli aveva trovato un posto che sembrava proprio adatto a lui. Aveva sentito che dal 1° al 22 del mese di luglio si sarebbe tenuta una conferenza giù a Bretton, e che cercavano personale di serivizio. Il piccolo Calzini non avrebbe dovuto far altro che stare impalato davanti un porta aspettando che la sera arrivasse. Il giovane si era preparato a puntino, e si sentiva proprio un grand’uomo nella sua divisa bordeaux, ma doveva sbrigarsi chè già era in ritardo. Sì bravo Calzini, in ritardo il I giorno di lavoro, proprio perfetto, l’avrebbero detto al reverendo, lui che si era tanto prodigato e affannato per trovargli un lavoro decente. Si immaginò la scena del rimprovero, la faccia grassa del reverendo china sulla sua, il suo alito che sapeva di cetriolini sott’aceto e “whiskey da bagno”, le sue mani che lo mondavano dal peccato, proprio dove lui non poteva toccarsi…..Doveva tagliare per il bosco.
Così avrebbe guadagnato del tempo prezioso, sarebbe arrivato in orario, e avrebbe rimediato al suo errore, aveva pensato troppo agli Europei, maledetti Europei. Giurò che avrebbero pagato anche per quello, e si avviò di corsa tra gli alberi.
Mentre trottava sudando, Calzini scorse la figura di un uomo in bicicletta che lo precedeva. L’uomo pedalava lentamente, e canticchiava qualcosa di cui il ragazzo non riusciva ancora a coglier il senso, ma presto l’avrebbe raggiunto. Mentre si avvicinava allo strano uomo, Calzini pensò che già aveva sete e che quel dannato caldo e quella corsa a perdifiato di certo non l’avrebbero aiutato, quando iniziò a distinguere le parole della canzone:
One pill makes you larger
And one pill makes you small
And the one that your mother gives you
Don’t do anything at all
Go ask Alice
When she’s ten feet tall….
L’uomo sulla bicicletta si fermò di colpo, sentendo qualcuno arrivargli alle spalle, si girò lentamente sorridendo, ed esordì in uno strano inglese: “Bon Ciorno karo racazzo, dove vai così in fretta? Non zai forze che la fretta essere kattiva conzigliera?”. Calzini si fermò riprendendo fiato, quell’uomo gli risultava simpatico, anche se c’era qualcosa che non riusciva a capire, forse quegli occhi così grandi, o quel sorriso, aveva un che di innaturale. “Buon Giorno signore, io sono Calzini Bucati”.
“Calzini Bucati, che nome curiozo” disse fra sé e sé l’uomo che ormai era sceso dalla bicicletta.
“ Oh ma che cafone, scuza questo essere imperdonabile da parte mia, ancora non mi sono presentato. Io zono Doktor Albert H. ma tu puoi chiamarmi Al”
“Buongiorno Al, mi scusi ma sono già in ritardo, sa oggi è il mio primo giorno di lavoro….”
“Non korrere così racazzo, tu sembra essere akkaldato, perché non siede qui con me, zuo amico Herr doktore, e provi la mia nuova bevanda?” Così dicendo estrasse dal panciotto una boccetta che conteneva un liquido blu, e la agitò con fare giocoso davanti gli occhi di Calzini. “Facciamo un patto, mio ciovane amiko, tu assaggia la mia bevanda e io ti do un passaggio sulla mia bicikletta fino in paese. Ja?”.
“Ok” rispose Calzini. Al intanto con una mossa fulminea aveva preso un contagocce, e aveva lasciato cadere poche gocce nella bocca del ragazzo . “Queste basteranno” mormorò tra sé. Calzini aveva sentito sulla lingua uno strano sapore, come quando ti metti del ferro in bocca, ma soprattutto rimase deluso dalla modica quantità. “Ehi amico m’hai buggerato, la tua bevanda fa schifo, sa di ruggine, sai una cosa? la Dr. Peppers è molto meglio”.
Al guardò il ragazzo con aria divertita “Non essere impaziente mio ciovane amico, ora devi solo aspettare:” e scoppiò in una fragorosa risata.
“Vieni zali sul portapakki, ti accompagno a Bretton Woodz, così intanto ti rakkonto la mia ztoria”.
I due si avviarono e l’uomo iniziò a raccontare: Come avrai cià kapito io non zono Amerikano, io essere nativo di Baden in Switzerland, io avere studiato Zurich, kimika orcanika. E poi io inizia a lavorare alla Sandoz. Tu conosci Sandoz?”
“Nossignore, non conosco nessun con quel nome” rispose il ragazzo mentre iniziava a sentirsi la lingua gonfia e intorpidita. Al represse una risata e continuò il suo racconto “un ciorno, cirka ein anno fa, era il 16 aprile 1943, incidentalmente mie dita entrarono in kontatto con la bevanda che stavo inventando, e lì capìì. Da allora ciro il mondo con la mia bicikletta, portando a tutti la mia crande skoperta”
“Ma signore, non capisco, cosa sta cercando di dirmi. Mi sento strano, mi gira la testa.”
Al si girò a guardare Calzini e disse “Sei quasi pronto amiko, siamo arrivati al tuo Bretton, scendi”. Calzini si presentò sbandando al suo capo e farfugliò “Buongiorno signore sono Calzini, mi manda il reverendo Manson”. Il Capo guardò prima l’orologio poi Calzini con occhio torvo: “ah sei lo Stupido, bè qui non siamo in chiesa ragazzo, non tollero ritardi, alla prossima sei fuori! E….un ‘altra cosa cos’hai fatto alla tua faccia, è rossa come un pomodoro!!! E quegli occhi….non avrai mica bevuto ragazzo?non ti sarai mica ubriacato?”
“Nossignore non ho bevuto alcohol signore, solo uno strano liquido blu che mi ha offerto Al” rispose il ragazzo.
“Al, e chi diavolo sarebbe Al?”
“Signore Al è l’uomo sulla bicicletta…..l’amico di Sandoz, lui mi ha dato un pass….”
“Senti piccolo stronzo cacasotto, porta il tuo dannato stupido culo fuori di qui, datti una sciacquata alla faccia, e mettiti al lavoro!!!! E non parlare più delle tue stupide stronzate, altrimenti ti rispedisco a casa!!! Sono stato abbastanza chiaro????
“Sissignore, chiarissimo signore”
“E allora fuori dai coglioni!!!!!”
Calzini corse via incespicando, mentre nell’ufficio da cui era appena uscito, il suo boss aprì un cassetto da cui estrasse una bottiglia di Bourbon e bevve una lunga sorsata. Poi con un espressione disgustata disse ad alta voce “Questi fottuti ragazzi saranno la rovina dell’America. Bah ma è così che sta girando….” e si alzò dalla sua sedia scoreggiando.
Calzini ora era in bagno con la testa sotto il getto dell’acqua fredda mentre la stanza continuava a danzare e a sciogliersi, non capiva cosa diavolo gli stava accadendo ed aveva paura. Maledisse Al, Sandoz e la loro maledetta bevanda, non poteva lavorare in quelle condizioni. A un certo punto sentì il rumore dello sciacquone e un uomo uscì da un bagno, e gli si avvicinò sorridendo. Era un uomo non troppo alto, con un naso a patata, le sopracciglia cespugliose, e due piccoli occhi porcini e cattivi. Si accovacciò accanto al ragazzo e afferrandogli il collo gli sputò in faccia: “Senti piccolo bastardo, guardati sei strafatto come un fottuto Hippy.”
“Cos’è un hippy signore?” riuscì a mugolare Calzini.
L’uomo gli mollò un ceffone e riprese a parlare: “Un hippy è un fottuto capellone rottinculo comunista, non osare interrompere più il Presidente!!”. Poi con un tono più basso continuò “ io vengo da lontano ragazzo, da un altro tempo, e da dove vengo io sono quasi alla frutta, hanno già quasi sgamato l’impiccio al Watergate hotel ma ciò non deve interessarti, tu sei il fulcro temporale che mi permetterà di tornare in vita. Ascoltami so che tu sei un buon americano, un buon patriota. Bene devi sapere che l’America in questo secolo crescerà spaventosamente, e all’inizio del prossimo arriverà a possedere tutta la terra, ma questo non è un bene anzi, noi dobbiamo guardarci dal Nemico. Ma è meglio che tu non sappia di più, tieni questa busta, dentro ci sono delle istruzioni. Le leggerai dopo che ti sarai laureato in economia, e dopo che sarai a capo del WB. Fino ad allora ricorda, io veglierò su di te e sul tuo operato, che L’America prevalga”. L’uomo si dissolse in una nuvola rossa e non restò più niente di lui.
Calzini fu ritrovato steso sul pavimento del bagno che ripeteva ossessivamente “Sì signor Presidente, che l’America prevalga. Sì signor presidente, che l’America prevalga”.
Calzini fu cacciato a calci in culo dal palazzo di Bretton Woods, dove in quei giorni si decideva il destino del mondo, la World Bank e il FMI sarebbero nati in quei giorni, ma né Calzini sapeva ancora cosa fossero, né Keynes né nessun altro avevano pensato che quel ragazzo ubriaco un giorno ne sarebbe stato a capo.
Il 9 marzo 2009 alle ore 9:35 di mattina fu clonato l’ex presidente Richard Milhous Nixon.
E il balletto incominciò…..
Capotato

Vivere una sola vita

Vivere una sola vita

in una sola città

in un solo Paese

in un solo universo

vivere in un solo mondo

è prigione.

Amare un solo amico,

un solo padre,

una sola madre,

una sola famiglia

amare una sola persona

è prigione.

Conoscere una sola lingua,

un solo lavoro,

un solo costume,

una sola civiltà

conoscere una sola logica

è prigione.

Avere un solo corpo,

un solo pensiero,

una sola conoscenza,

una sola essenza

avere un solo essere

è prigione.

Ndjock Ngana

segnalato da Cyberscanner

mercoledì 9 maggio 2007

Il Ratto e la Montagna - I

Cari lettori, qui inizia un racconto che per la sua lunghezza, ma soprattutto per il fatto che non l’ho ancora finito, vedrà la luce a puntate, se e quando mi andrà di finirlo.
La storia e i personaggi sono da considerarsi opera di fantasia, e ogni riferimento a fatti e persone sarà da imputare esclusivamente al vostro malanimo.
Con questo vi saluto cordialmente e vi esorto a farvi sentire con le vostre parole e non per bocca di altri.



Aprile 2017, in un luogo imprecisato dell’Inevitabile Sud.
Raffineria C77, l’aria è calda nell’edificio di lamiera ondulata, ha una sfumatura rosata. Falene sbattono impazzite sotto i neon tremolanti, mentre gatti smagriti barcollano tra i miei piedi miagolando, e svogliatamente strusciano i loro corpi impellicciati contro le mie gambe. Assuefatti e strafatti fino al midollo, ma ne chiedono ancora. L’aria ne è satura, ma ne chiedono ancora.
Siamo bravi padroni noi, e ogni tanto qualche caccola cade, loro potrebbero saltare e prendersela con la forza, ma preferiscono cosi’. A volte sono cosi’ fatto anch’io che il miagolio incessante si fonde con l’assenza dei miei pensieri , e il loro strusciare diventa un loop, lento fluire e rifluire, come di acque calde che mi lambiscono i polpacci.
C’è n’è a volontà, ce ne sarà per sempre, e i gatti lo sanno, ma come i “Selvaggi” continuano a danzare, aspettando che la pioggia cada. Continuano a giocare il loro ruolo. E noi lo sappiamo, ma ogni mattina ci accalchiamo ondeggianti e famelici di fronte i Junk-Mat in attesa che la pioggia cada anche per noi…e lei arriva, inevitabilmente arriva. Continuiamo a giocare il nostro ruolo. Siamo esseri abitudinari e ripetitivi.
C’è n’è a volontà , ce ne sarà per sempre.
Siamo esseri abitudinari e ripetitivi.
C’è n’è a volontà, ce ne sarà per sempre.
Siamo esseri abitud….il giro di affari del mercato della droga è secondo solo a quello delle armi. Lo Stato italiano combatte la droga in ogni sua forma. Lo Stato italiano? Oh cazzo, da quanto tempo non si chiama più cosi’? Quanto tempo è passato dall’istituzione del Protettorato? E poi, la crisi energetica, il riscaldamento globale, il terrorismo, lo scontro di civiltà, Berlusconi si lecca le ferite, Prodi fascista, l’Italia estromessa dall’UE, l’Italia diventa protettorato USA, la guerra in Afghanistan, la guerra in Iraq, la guerra in Iran, Cindia che bussa insistentemente alla porta, l’Italia diventa il 51esimo Stato dell’Usa, la Ue diventa Protettorato Usa, i primi centri di Americulturazione aprono in Sud Italia su idea di Borghezio, per combattere la mentalità mafiosa, centri di Americulturazione aprono in tutt’Italia, lentamente si diffondono in Europa e nel mondo. Gli Usa si trasformano in Usw (United States of the World), grande rivolta della popolazione per la perdita della A di America, G,.W Bush alla fine del terzo mandato, è al minimo storico di popolarità da quando alla premiazione degli oscar 2004, preso dall’ira, uccide Michael Moore offrendogli un Big.Mac all’ebola, in quel frangente il presidente si giustificò con un “Gli incidenti possono capitare…”. Beppe Grillo morto in un incidente, i due Guzzanti morti in un incidente, ma non erano tre? No tanto la piccola già lavorava per la Fox; Luttazzi morto in un incidente, Travaglio morto in un incidente, insomma tutti i cantanti registi attori scrittori artisti saltimbanchi e vari che in passato avevano minimamente rotto il cazzo, e che quindi potevano farlo ancora, morti in incidenti o integrati o semplicemente scomparsi. Le scelte a quel punto, nell’anno Domini 2009 erano due : o volontariamente firmavi e passavi da sei mesi a data da destinarsi nel centro di Americulturazione più vicino a casuccia tua oppure….beh gli incidenti possono capitare.
Già il 2009 l’anno dello stallo. Alla viglia delle elezioni Bush è al minimo storico, tutto il genere umano si accinge a diventare un grasso stupido consumatore Americontento, non ci sono più nemici: Bin Laden lavora nell’esecutivo della Lockheed ed è il maggiore azionista della Boeing, Hussein a capo della Petronas e della Monsanto, Ahmadinejad supervisiona il Programma Nucleare Mondiale. Sulle bandiere degli Stati satellite campeggiano i loghi di importanti multinazionali, su quella Thailandese c’è il simbolo Nike, su quella Cubana, ormai sponsorizzata dalla Coca-Cola, campeggia la scritta Cuba-Libre con il famoso carattere made in Atlanta. Anche il Natale è migliorato ed al posto di incenso, oro e mirra, i tre magi portano un mac-menù, un litro di benzina, e una scorta di prozac e antidolorifici. Le auto, le case, la vita, tutto diventava più sicuro, mentre gli incidenti inspiegabilmente erano aumentati. Ma la gente se ne fotteva, preferiva guardare la tv o suicidarsi piuttosto perfino di andare a votare.
Ma questo no, era sacrilego, la Democrazia con la D maiuscola doveva reggere, avevano triturato i maroni a tutti fin dal piano Marshall per ESPORTARE LA DEMOCRAZIA, non poteva finire cosi’, non ora, c’era bisogno di una svolta. E la svolta arrivò.
L’8 Marzo 2009, la World Bank con decreto ministeriale dà il via al programma Clonating Freedom. L’operazione era semplicissima e consisteva nel clonare grandi personalità carismatiche del passato per guidare il Nuovo Corso e altrettante per opporvisi in maniera controllata.
E allora il balletto incominciò…………..

Capotato

Il Dramma Rifiuti


Pochi giorni fa, mi raccontavano, che almeno fino alla fine degli anni ’70, prima che il cosiddetto boom-economico toccasse, timidamente, Casanova, “le nostre strade, i nostri ciglioni, i dirupi, i cantoni” non erano per nulla destinati ad essere sversatoi di pezzi d’intonaco, o di plastica, di rottami, di elettrodomestici. Nelle strade, ancora per metà rurali, si potevano perlopiù trovare residui di cartacce, pacchetti di sigarette vuoti, carte dei gelati; mentre era più facile trovare “cacate ‘e ciucciu” o di pecore. L’aumento della produzione di plastica, aggiunto a quello febbrile degli elettrodomestici (da poco pare sia stato brevettato l’elettrodomestico che mastica il cibo al tuo posto) ha certamente generato una stragrande quantità di rifiuti dei quali è diventato, per i rari esseri dotati di “coscienza”, davvero complicato disfarsene. Un momento, “è questo un sano atteggiamento campanilistico”, nel senso che magari queste stesse frasi le avrete lette, e sentite, centinaia e centinaia di volte. “Non annoiarmi, basta”mi direte, “non serve a nulla scrivere di queste cose, tanto ci sono “loro” che si occupano”, con le efficienti società di bacino, “dello smaltimento dei rifiuti in Campania”. E va bene, finiamola qui. “Neanche serve a nulla”, mi direte, “fin quando non cambiano le cose”. Le cose però, permettetemi, non cambieranno, poiché oggi (credetemi è proprio di oggi questa dichiarazione degli analisti) la camorra protrae l’emergenza per due motivi:è più facile accedere ai soldi del Commissariato, e non è ancora attrezzata per gestire la raccolta differenziata. Questo dato è emerso da un articolo di La Repubblica, dopo la scoperta dei carabinieri di una discarica, gestita dalla camorra, a san Nicola la Strada su un terreno demaniale. Lasciando agli inquirenti il duro lavoro di combattere la camorra, su questa e su altre miniere d’oro (leggete spaccio di droga) magari, noi potremmo, semplicemente cominciare a riciclare, a concentrarci sulla differenziazione dei rifiuti. E’ in atto, in effetti, il progetto del nostro vicesindaco Mannillo, di effettuare la raccolta porta a porta in tutto il comune di Carinola. Ma dopo il precedente di sopra non credete che bisognerà, a tutela del nostro futuro, seguire che fine faranno i rifiuti differenziati?non è questo per mancata fiducia nel nostro vicesindaco, piuttosto perché sono campano, casertano.
Micco dei Carani