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sabato 24 maggio 2014

La rabbia e la speranza


 La campagna elettorale finalmente è terminata col sollievo di tutti. Certamente la peggiore degli ultimi anni, infarcita di insulti ed accuse reciproche, senza l'ombra di un programma. Ognuno ha usato i propri slogan per sostenere il proprio partito o contro gli altri. Lo slogan migliore è certamente quello di rabbia e speranza che è quello che più identifica l'italiano con un pizzico di cultura e di onestà. 

 La rabbia di chi si vede aumentare ogni giorno le tasse senza riuscire a capire l'ammontare. La rabbia di chi deve pagare dei professionisti per pagare le tasse. La rabbia di chi non riesce a trovare un qualunque lavoro ed è accusato di non voler lavorare. La rabbia di chi vede le proprie tasse usate per i viaggi della Boldrini e della sua corte o di Renzi per la campagna elettorale. La rabbia nel leggere di stipendi a cinque zeri o addirittura milionari di chi non riesce a raggiungere i mille euro. La rabbia nel leggere di scandali continui nelle banche sovvenzionate dallo stato mentre non si riesce ad avere un prestito di qualche centinaio di euro. La rabbia di chi assiste al vilipendio della democrazia con l'abolizione del voto per le province e per il senato. La rabbia di chi assiste alla trasformazione della repubblica in monarchia con a capo un vecchio comunista. La rabbia di chi assiste alla scalata del potere di persone insignificanti nominate da forze oscure. La rabbia di vedere tante persone che assistono indifferenti allo scempio continuo di questo stato. La rabbia nel vedere la più bella nazione del mondo comdannata ad un rapido declino perchè nelle mani di politici incapaci. La rabbia nel vedere i monumenti unici al mondo affidati a persone ignoranti o a ricercatori dell'appalto facile. La rabbia di vedere una classe politica autorefereferenziale lontana dai problemi delle persone comuni.

 Fortunatamente c'è la speranza che tutto o qualcosa cambi eleggendo giovani onesti e volenterosi di porre freno a questo disastro. La speranza che è che votando il M5S si eleggano persone che rappresentino gli interessi dei cittadini in una Europa fatta di burocrati superpagati e banchieri senza scrupoli. 

 La speranza che questa ventata di onestà spazzi via un parlamento di nominati e di bellocce chiacchierine. La speranza che siano sostituiti da persone capaci che si dedichino a risolvere i problemi non ad aggravarli. La speranza che tutti quelli che hanno provocato questo disastro spingendo l'Italia al fallimento siano allontanati per sempre dalle istituzioni. La speranza che tutti capiscano che questo è il momento di agire votando nel modo giusto o restare nella rabbia fino alla prossima concessione di voto.

Cittadino speranzoso 

mercoledì 14 maggio 2014

Elezioni europee, ecco come funziona



Il 25 maggio dalle 7 alle 23 siamo chiamati ad eleggere i nostri rappresentanti del Parlamento europeo e per la prima volta indicheremo il candidato presidente della Commissione (ossia il capo del Governo dell'Ue con poteri esecutivi).

 L’Italia elegge  73 eurodeputati, così spartiti tra le cinque circoscrizioni nelle quali la legge elettorale elettorale in vigore per le europee divide il nostro Paese:

Italia nord occidentale (Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia): 20 seggi

Italia nord orientale (Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna): 14 seggi

Italia centrale (Toscana, Umbria, Marche, Lazio): 14 seggi

Italia meridionale (Campania, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria): 17 seggi

Italia insulare (Sicilia, Sardegna): 8 seggi.

A Carinola la scheda in cui votare è di colore arancione, bisognerà quindi fare una X sul simbolo della lista, e scrivere fino a tre preferenze ( cognome del candidato al parlamento), a condizione che solamente due di essi possono  essere dello stesso genere. La terza preferenza, ad esempio in caso di due candidati uomini, dovrà andare ad una donna, altrimenti sarà annullata in sede di scrutinio.

Ed ecco i candidati alla presidenza della Commissione già palesati:

Martin Shultz, tedesco, progressista, Pse.

Guy Verhofstadt, belga, liberale, Alde.

 Alexis Tsipras, greco, sinistra, l'altra Europa. 

José Bova e Ska Keller, Verdi Europei.

Jean Claude Juncker, lussemburghese, conservatore, Ppe.

Ed ecco, infine, tutte le liste presentate, (da ilPost.it) con i nomi di tutti i candiati: 
Italia Meridionale
(Campania, Calabria, Basilicata, Abruzzo, Molise, Puglia)



Andiamo a votare, decidiamo noi chi ci governa.





martedì 6 maggio 2014

La chiesa è sempre avanti


La notizia dell'avvicendamento dei sacerdoti all'interno della diocesi di Sessa A. ha colpito molti. In particolare la comunità di Casanova in quanto anche il proprio parroco sarà trasferito in altra sede. 

Moltissimi hanno espresso il loro rammarico per tale decisione proclamando il proprio affetto all'attuale parroco. Don Carlo ha saputo negli anni istillare la sua bontà innata in tutti coloro che lo hanno contattato, in particolare i bambini. E' stato un parroco che oltre alle attività religiose si è anche interessato delle problematiche amminitrative dei suoi assistiti. Quella da ricordare è di quando si oppose all'amministrazione comunale che tentava di creare una discarica a pochi metri dalle case di Casanova. Quell'episodio gli alienò le simpatie di qualche politicuccio paesano ma accrebbe molto la sua figura di pastore.  
Il suo spostamento non è dovuto ad una pensata del vescovo ma a precise direttive del Papa che vuole i sacerdoti al completo servizio della comunità. Per far questo è giusto che ci sia rotazione degli incarichi in modo che i sacerdoti accrescano la propria esperienza ridandola alle comunità guidate da loro di volta in volta. L'avvicinamento della chiesa al popolo che ogni giorno il papa testimonia con la sua opera purtroppo si traduce anche in azioni dolorose come queste. La chiesa se è viva e prospera da migliaia di anni lo deve proprio al suo continuo rinnovamento. Un cambiamento al meglio vero e reale, non a parole, che si traduce in un seguito di milioni di persone. 
Al contrario la politica italiana, nonostante slogan ripetuti di rinnovamento, resta ancorata al passato. Si sono impadroniti delle istituzioni e le dispensano agli amici indipendentemente dalle loro capacità, premiando addirittura il più incapace. Un esempio lampante di quanto affermato è la Picierno capolista ale elezioni europee. Ministri incapaci, dirigenti di enti che vivono alla giornata, operatori di giustizia inetti, forze dell'ordine allo sbando per mancanza di ordini precisi. Questo è lo stato che fa comodo alla classe dirigente attuale. Questi signori si sono trovato un posto comodo e ben pagato e là resteranno a vita perchè inamovili. Vivono tranquilli godendosi i propri privilegi indifferenti ai problemi dei cittadini. La chiesa rinnovandosi resta sempre giovane e rigogliosa tendendo a restare tale nei secoli. Lo stato italiano è vecchio e autoreferenziale pertanto non ha futuro e facilmente finirà con l'essere distrutto e con esso i mandarini che lo presiedono.

Suddiacono 

domenica 27 aprile 2014

Il diritto al lavoro (stagionale)



"Il diritto al piacere potrebbe essere considerato come l'altra faccia del diritto al lavoro, che è uno dei diritti fondamentali a cui sembra che ultimamente abbiano tutti abdicato. Tutti si mettono d'impegno a degradare questo tema, parlando del lavoro come di una specie di regalo, invece che di un diritto, dimenticando che la difesa del lavoro è la difesa dell'unica arma di lotta dei lavoratori. Ecco, il sistema che attenta al diritto al lavoro è lo stesso che nega poi ai lavoratori, alla parte di umanità che non è ricca, il diritto al piacere. Inteso non come lusso, ma come la libertà che ti garantisce gioie semplici, anche solo passeggiare per la tua città, contemplare la vita, guardarti intorno e scoprire piccoli elementi di felicità." (L. Sepúlveda)
Ebbene, a Carinola, siamo messi molto male sul fronte lavoro: si arranca quando si ha un salario dignitoso, diviene difficile quando il lavoro è saltuario. Peggio ancora quando non lo si ha proprio un lavoro. Un senso di desolazione e abbandono si respira nelle strade. Eppure, non si deve disperare in questi momenti, e qui che gli uomini e le donne trovano idee e soluzioni per andare avanti, dignitosamente. 
Il problema è che l'amministrazione De Risi risulta talmente immobile da essere essa stessa un caso disperato, invece di essere un punto di riferimento per la comunità. Qualcuno potrà obiettare, cosa puo' fare un'amministrazione per creare lavoro? Ebbene, puo' fare qualcosa, anche solo in termini di lavoro stagionale. Facciamo un esempio. Possiamo immaginare la formazione di una lista per assumere durante i mesi estivi, una decina di operatori polivalenti del verde pubblico, residenti nel Comune. Meglio se nella lista vi fossero insieme giovani e adulti, ovviamente tutti con una seria motivazione e qualche esperienza nel settore. In questo modo,  invece di fare la solita gara e affidare i lavori (quindi i soldi) ad una ditta esterna, si lancerebbe un bel segnale. 

I vantaggi di questa trovata a nostro avviso sono questi: si sostengono una decina di famiglie per qualche mese, e allo stesso tempo si mettono in luce le strade, i vicoli, i beni architettonici, le piazze, insomma tutti gli spazi attualmente invasi da erbacce e rovi.

Cosi', per riprendere il pensiero di Sepulveda, potremmo almeno farci delle belle passeggiate, per cogliere la bellezza dei nostri luoghi. Un briciolo di felicità che farebbe bene a tutti, anche agli invidiosi che avranno qualcosa di cui parlare.

(Il sindaco e l'assessore al ramo, potrebbero seriamente pensarci su) 


venerdì 4 aprile 2014

Lettera al Sindaco sulle tasse

Caro Sindaco,

Con la TARES hai fatto una brutta figura ma hai potuto rimediare. I cittadini hanno attivato consiglieri, partiti ed associazioni che ti hanno indotto a metterci una pezza. Vedremo dai prossimi bollettini se non è peggiore del buco.
Nel frattempo, non se se è collegato, i dipendenti dell’ufficio tributi sono passati ad altri incarichi e cominciano a piovere affidamenti diretti ad una ditta del settore.
Lo so che a pensar male è peccato ma non avrai mica intenzione di affidare i tributi all’esterno? Se l’hai pensato, ti prego di fare una telefonata al tuo collega di Alife che è dovuto passare attraverso varie sentenze per sfuggire alla Pubblialifana di Piedimonte Matese ed oggi si è attrezzato con persone, programmi ed imbustatrice per fare tutto in casa.
Perché con i privati si paga anche quando sbagliano, non c’è dialogo e, ciò che è peggio, sono più i soldi che si tengono loro che quelli che danno al comune.
Già tuoi predecessori ci hanno venduto il cimitero e la pubblica illuminazione per 20 anni, Tu non vorrai mica vendere le nostre tasse?
Non so se te ne sei accorto, dall’alto dei tuoi tre stipendi pubblici uniti alle visite (a proposito, perché ti sei ripreso l’indennità da sindaco a cui avevi rinunciato durante la campagna elettorale?), ma noi i soldi per pagare non li abbiamo più, facciamo molti sacrifici, almeno lasciaci la possibilità di protestare quando sbagliate e di … prenderci qualche giorno in più quando è necessario.
Spero di sbagliarmi e che non c’è niente di vero perché proprio non possiamo permettere che altri avvoltoi vengano a nutrirsi dei nostri cadaveri.


cittadino tartassato

giovedì 3 aprile 2014

La Madonna rubata che salvava dal degrado



E' di questo pomeriggio una notizia sconcertante, apparsa su un noto sito di informazione casertano: una statuetta della "Madonna dei Raggi" è stata rubata a Mondragone, zona mare, viale Europa precisamente. Ma non è tutto. La Madonna era stata collocata da alcuni cittadini con uno scopo ben preciso e che sarebbe interessante approfondire anche dal punto di vista antropologico. Quale?
E' di questo pomeriggio una notizia sconcertante, apparsa su un noto sito di informazione casertano: una statuetta della "Madonna dei Raggi" è stata rubata a Mondragone, zona mare, viale Europa precisamente. Ma non è tutto. La Madonna era stata collocata da alcuni cittadini con uno scopo ben preciso e che sarebbe interessante approfondire anche dal punto di vista antropologico. Quale?



Ebbene, per dissuadere i barbari ad abbandonarvi sacchi di spazzatura che degradavano quel luogo, un gruppo di persone aveva pensato bene di collocarvi una madonnina, in modo tale da provare a scoraggiare gli sversamenti. E l'idea ha funzionato. La strada in questione, da qualche mese, aveva ritrovato grazie alla statuetta un certo decoro, per la gioia dei residenti, le maestre ed i bambini che frequentano un asilo materno. Fino a ieri, ed ora?

A quanto i residenti, fautori dell'iniziativa, non intendono mollare.

In effetti, l'ingegnosità di questa trovata è senz'altro da riconoscere. Pensate solo un momento: la gente che fino al giorno prima era mal abituata a lasciare tranquillamente il suo sacco d'immondizia, di fronte alla madonnina hanno cominciato ad esitare, quindi cambiato idea. Perchè? Proprio questo sarebbe interessante scoprire, ossia che cosa ha operato una statuetta nelle menti per indurle ad invertire l'idea di partenza. Certo, qualcuno ora risponderà che sarà andato a buttarlo altrove il sacchetto ed aggiungo non possiamo mica pensare di collocare santi e madonne dappertutto. 

E voi cosa ne pensate? Qual'è la vostra idea che suggerireste per dissuadere i barbari ad abbandonare rifiuti, nelle piazze, strade e campagne?







martedì 1 aprile 2014

....VOTIAMO DESTRA, VOTIAMO A SINISTRA. IO VOTO ALTRO PERCHE NUN VE REGGHE CHIU!!!

La nuova organizzazione della macchina è partita ufficialmente lo scorso 1 gennaio, ma i conflitti e le rivendicazioni sono di grande attualità tra i consiglieri regionali della Campania. Oggetto del contendere, come spesso è accaduto in passato, la collocazione di dipendenti comandati e distaccati. Da inizio anno, anche alla luce della recente inchiesta sui costi del Consiglio, ogni gruppo ha a disposizione un budget che non deve superare altrimenti i soldi li deve cacciare di tasca propria. Per non sforare il tetto massimo, alcuni collaboratori – che in molti casi prestano servizio presso i rispettivi capigruppo – sono stati incardinati nelle commissioni. Tutto regolare, secondo le norme, ma forse inopportuno stando a sentire molte voci nel Palazzo perché “così i costi vengono sostenuti dalle commissioni”. Inoltre, nelle ultime ore, il neocapodipartimento Francesco Capalbo – a quanto apprende RETENEWS24 – ha firmato una lettera di rientro per i distaccati dalla Giunta regionale che si occupavano di un settore alquanto “vago” come quello dei rapporti tra Giunta e Consiglio (Angela Calabrese, Antonio Grimaldi e Daniele Muoio). 

In generale, tengono banco le polemiche sui comandati nelle commissioni. Nell’isola F13 circolano nomi e appartenenze dei comandati e spuntano anche parentele incrociate. Alla II commissione permanente presieduta da Massimo Grimaldi (gruppo Caldoro presidente) figura come responsabile Giuseppe Oliviero, fratello del capogruppo del Psi, Gennaro Oliviero, che a sua volta ha preso come responsabile di segreteria del suo gruppo il fratello di Grimaldi, Pasquale: in molti fanno notare che ci sarebbe una norma dell’Ufficio di Presidenza di dicembre 2013 con cui si vietava “l’assunzione fino al terzo grado di qualsiasi parente o affini a vario titolo”. Alla I commissione di Angelo Marino (Caldoro presidente) ci sono due comandati su tre; alla III commissione guidata da Giovanni Baldi ne figura uno solo, Renato Coppola, proveniente dalla Provincia di Salerno; alla IV commissione presieduta da Pasquale Giacobbe (Forza Campania) ci sono quattro distaccati; alla V guidata da Michele Schiano (Fi) figurano due comandati (Pio Cuomo dal Comune di Napoli e Salvatore Di Procolo dalla Sepsa e un distaccato); alla VI presieduta da Antonia Ruggiero (Forza Campania) c’è un comandato dalla Sepsa, Carmine Del Mastro; alle VII di Luca Colasanto (Fi) due comandati (Giovanni Biele dal Ministero della Pubblica Istruzione e Salvatore Pollastro dal Comune di S.Agata de’ Goti; alla VIII presieduta da Pietro Foglia (Udc) un comandato dall’Asi di Avellino (Carmelo Azzoug) e uno dalla Clp (Geremia Perrone). Come commissioni speciali, alla Trasparenza di Nicola Caputo del Pd come comandato c’è Renato Cocchiaro dal Miur; alle Politiche giovanili presieduta da Rosetta D’Amelio del Pd uno sempre dal Miur, Mario Del Goleto; alle Bonifiche ambientali di Tonino Amato del Pd figura il comandato dalla Sma, Fabio Russo; all’organismo che si occupa di mobbing presieduto da Donato Pica sempre Pd, è stato collocato Egidio Milone proveniente dalla Società Agroccupazione srl; nella commissione Anticamorra guidata dal democratico Gianfranco Valiante c’è un comandato, Carmine D’Angelo, dipendente di BusItalia Sita nord. In tutti i casi citati si tratta di lavoratori irreprensibili, la cui collocazione però sta sollevando un polverone. 

( DA RETENEWS24)

venerdì 28 marzo 2014

IL BEL PAESE DEI BUROCRATI


In italia c'è un mostro che lavora in silenzio ed indisturbato per complicare la vita dei cittadini. Questo è la burocrazia ai vertici della quale ci sono amici e parenti dei politici. Pecularietà principale del burocrate è l'irresponsabilità dei propri atti pertanto si può permettere qualunque errore o abuso senza pagare. Esempio molto chiaro di quanto scritto sopra è la vicenda tares a Carinola. Tutto è stato sistemato con un manifesto dell'""amministrazione comunale"" che annuncia che gli errori saranno corretti.Nessun responsabile, nessuno che rimborsi almeno il costo della carta e delle spese postali. Oltre questa penosa vicenda attualmente un altro provvedimento burocratico tormenta i cittadini carinolesi. Dal 2010 qualche grande esperto governativo ha fatto approvare un dlgs, precisamente il n.205/2010 che vieta la bruciatura delle sterpaglie e dei residui della potatura. Il decreto all'art 13 assimila i rami di olivo , di vite, di pesco ecc. ai normali rifiuti e come tali devono esser trattati.Il provvedimento non dà indicazioni di come smaltire questi ""rifiuti"" nè disposizioni ai sindaci di attrezzarsi per raccoglierli.Ha creato il problema ed i cittadini devono arrangiarsi per risolverlo, ognuno con la propria inventiva. Chi riesce a triturali con un trattore è a metà dell'opera ma chi ha i terreni in collina deve inventare altri metodi. I più usati sono quelli di accatastarli in una parte dl terreno o lasciarli direttamente al suolo come nel caso di sfoltimento dei boschi. Questo probabilmente provocherà incendi in estate. Altri li buttano nei canaloni e facilmente contribuiranno a fermare le acque con possibilità di qualche inondazione in inverno. Al burocrate questi problemi non interessano, lui non è mai stato in campagna nè conosce una pratica agricola e delle difficoltà che ha creato, nè gli interessano. Ai probabili incendi e inondazioni bisogna aggiungere le malattie fitosanitarie che si propagheranno per la mancata bruciatura dei rami infetti. Pagherà il burocrate nel caso si verifcassero queste disgrazie? Certamente no, lui vive nel bel paese.Come al solito pagheranno i cittadini sudditi con nuove tasse e disagi, per loro è sempre più un bruttissimo paese.


Coltivatore carinolese

mercoledì 19 marzo 2014

Permesso per un giorno


Bella serata di festa ieri sera a Casanova per il tradizionale focaraccio di San Giuseppe. La festa si è svolta con una temperatura mite sotto un cielo stellato illuminato da una bellissima luna piena. 
Tutto si è svolto come da tradizione con i focaracci dislocati qua e là nei vari rioni del paese. Il numero è stato molto inferiore rispetto agli altri anni a causa del noto decreto sulla terra dei fuochi. Per giorni si è paventato l'annullamento dei focaracci in quanto il sindaco non autorizzava l'accensione dei falò. Nei giorni scorsi il comitato festeggiamenti di Casanova aveva inoltrato formale richiesta per organizzare un falò nella piazzetta antistante la casa parrocchiale. La risposta era stata negativa anche se fornita a voce come prassi da queste parti. Qui si usa molto la modalità di non rispondere per iscritto ma di far arrivare la risposta con qualche intermediario specialmente se negativa. Mettere un diniego nero su bianco significherebbe motivarlo con leggi e regolamenti con la possibilità di qualche errore pertanto si preferisce la risposta orale. Un lettore sprovveduto biasimerebbe chi non si oppone a questo modo di fare solo perchè non conosce queste zone. Ribellarsi apertamente avrebbe significato compromettere la festa patronale in quanto per realizzarla si ha bisogno dei permessi del comune.
La reazione del comitato formato in gran parte da giovani preparati è stata comunque forte e molto intelligente. Hanno affisso presso tutti i locali un biglietto con l'avviso che non ci sarebbe stato il focaraccio per mancata autorizzazione da parte del sindaco. L'avviso ha certamente influito sul sindaco che ha ripensato la sua decisione per evitare l'ennesima figura barbina. Lui sapeva benissimo che nel comune limitrofo dove si celebra la stessa festa il sindaco da tempo aveva firmato le autorizzazioni necessarie. Pertanto si è deciso ad autorizzare l'accensione dei falò solo per il giorno 18 Marzo. 

Purtroppo il focaraccio del comitato festa comunque è stato annullato per mancanza dei tempi tecnici per farsi fornire pizze e calascioni dai forni. Nonostante le difficoltà burocratiche i vari focaracci che sono stati accesi sono stati più belli del solito. I più grandi sono stati preparati davanti al bar Charlie Brown a cura dei proprietari e presso il giardino delle case popolari. Qui la serata è stata accompagnata dal gruppo folk "I bottari di Sant'Andrea" che hanno suonato fino a tarda ora. Oltre a questi sono stati accesi tanti altri in case private, uno su tutti quello organizzato dal supermercato Palmieri per i clienti e non. Presso tutti i falò sono stati serviti i tradizionali fagioli con le cotiche innaffiati da vino in abbondanza. Quest'anno il menù è stato arricchito con una quantità impressionante di pancetta, salsiccia e bistecche arrostite sulla brace dei falò. La festa si è protratta oltre la mezzanotte e molti erano timorosi che arrivasse qualcuno a multarli visto che il permesso era valido fino alla mezzanotte. Comunque tutto positivo nonostante il sindaco per alcuni, grazie al sindaco per altri.

Il gazzettino casanovese

domenica 16 marzo 2014

per il Sindaco

qualche giorno fa abbiamo ricevuto un post a nome "Il Sindaco" titolato "quando si vuole bene alla propria città". 
Non è stato pubblicato in quanto, essendo stato inviato dal form anonimo, non possiamo essere certi dell'identità di chi l'ha scritto. Se l'autore fosse davvero il sindaco lo invitiamo a confermarcelo all'indirizzo email redazione@ilquiquiri.com. In generale, per chi voglia scrivere post identificandosi, preghiamo di mandare sempre un'email, per evitare la possibilità della sostituzione di persona. Grazie

La Redazione

sabato 15 marzo 2014

Vogliamo parlare del polo scolastico?



E parliamone. Tra crolli a nord e a sud di Carinola, credo sia proprio questo il momento giusto per parlarne. Per dire cosa? Per dire che soltanto degli irresponsabili, per non usare un altro termine, potevano pensare di costruire un polo scolastico su uno sperone di tufo non protetto da possenti mura di contenimento capaci di opporsi a eventuali smottamenti del terreno dovuti piogge o ad allagamenti dell’area a causa delle vicinanza del ruscello. Per non dimenticare i terremoti, ultimamente così reali.  E’ vero, la struttura è antisismica, ma è davvero un paradosso costruire una struttura antisismica su un terreno franabile! 

Cosa si nasconde dietro questa scellerata decisione? Ve lo dico subito, senza mezzi termini. Si nasconde la solita  politica clientelare che favorisce i protetti, i portatori di voto, a discapito di tutti gli altri, persino della sicurezza dei nostri ragazzi che in quella scuola dovrebbero passare metà della loro giornata per nove mesi l’anno.
Secondo accordi di favoritismo politico, si  doveva scegliere “quel” terreno, comprarlo e farci il polo. A guadagnarci sarebbe stato il proprietario di un terreno che non poteva essere sfruttato in altro modo.  E così si è fatto un polo scolastico nel più infelice dei luoghi. 

Si è visto subito che il luogo non era appropriato, appena il terreno ha cominciato a franare e scivolare giù dallo sperone a causa di smottamenti del terreno. Intanto il guaio era fatto, i soldi spesi, il proprietario accontentato. Ora la ASL si rifiuta di dare l’agibilità per l’apertura a meno che non venga costruito un muro di contenimento di qualche milione d’euro. E i signori amministratori che volevano gabbare, sono stati gabbati. La prima reazione è quella di dire: se lo meritano. Tutto si può sopportare da questi signori, tranne che si metta a rischio la sicurezza dei nostri ragazzi. Ma pensandoci bene, saremo sempre noi cittadini a pagare per gli errori di questi signori. Siamo noi che, in qualche modo, pagheremo altre spese da farsi, mentre loro troveranno il modo di favorire qualche altro protetto.

quiproquo

lunedì 10 marzo 2014

Considerazioni sui crolli

Mi era stato chiesto di fare un pezzo sul Carnevale che, dopo anni, rivive di nuovo a Casanova. Perché no, avevo pensato. Dopo tutto, è bene che ci si diverta un po’. La vita per fortuna è fatta anche di questi momenti… E invece oggi mi sembra molto stonato parlare di carnevale e di divertimento.  Mentre i ragazzi danzano contenti nei loro costumi colorati, io penso a ben altri travestimenti che celano, sotto maschere di cortesia e compiacenza, voracità e   indifferenza.
Carinola muore nel peggiore dei modi, colpita da chi dovrebbe tutelarla e non lo fa, da chi dovrebbe amarla e invece la sfrutta, da chi dovrebbe valorizzarla e invece se ne sta lì a vederla morire, senza muovere un dito. Carinola muore colpita soprattutto dall’ indifferenza. Di tutti.

Sono stato a vedere i crolli di questi ultimi giorni e quello che hanno visto i miei occhi non è cosa da poco. Il Castello è ormai perduto; crollato su se stesso. L’unico vano al piano terra è completamente sommerso dai detriti piovuti dal piano superiore. Enormi crepe si sono aperte lungo i muri perimetrali e un lato si è completamente staccato dal corpo di fabbrica. Quanto tempo impiegherà a crollare ciò che è rimasto in piedi? Molto poco. 
Pretendere di recuperare il Castello è come pretendere di andare sulla luna. In questo Comune dove non si fa neanche la manutenzione ordinaria delle strade, figuriamoci se si recupera il Castello! E così uno dei simboli di Carinola è perduto per sempre; è triste dirlo ma è così.

L’altro crollo, quello sotto l’Annunziata, nelle mura medioevali della città, mi ha lasciato a bocca aperta: me l’aspettavo più piccolo e invece è un crollo enorme. Grossi pezzi di tufo sono rotolati giù per la scarpata, mostrando un notevole  squarcio nelle mura. La colpa di questo crollo è palese e va imputato a chi ha permesso una costruzione abusiva su un muro medioevale che non ha retto al peso ed è letteralmente “crepato”. 
Chi sono stati i grandi intelligentoni a progettare una struttura simile e a dare il permesso di costruire in quel modo? Lo sappiamo benissimo chi è stato: la politica del magna magna, dei favoritismi, del nepotismo, del clientelismo. Tutto si fa per qualche voto che porta in alto, dove si può decidere e manovrare e dove si può anche riempire la tasca. Soprattutto riempire la tasca.  Che interessa agli amministratori di ieri e di oggi  di quattro pietre che crollano? 

Il terzo crollo l’ho visto dal buco del portone della casa privata in cui è avvenuto. Anche qui c’entra la politica dell’indifferenza. Carinola è una realtà molto particolare, piena di angoli bellissimi e di case splendide che vengono studiate nelle università perché tipiche del periodo aragonese-catalano. Forse questa città avrebbe bisogno di vincoli, di cure specifiche da parte anche del cittadino che vi abita: perché non sono stati mai messi vincoli di nessun genere? E perché, se ci sono, non vengono fatti rispettare?  
Se Carinola sta morendo in tutti i sensi, lo dobbiamo solo all’ incapacità delle amministrazioni che hanno sempre preferito la vita facile all’ impegno di tutelare il grosso patrimonio artistico che ci appartiene.

Ma non è finita qui, c'è un altro mostro moderno costruito su un arco medievale già in parte lesionato. Se ci sarà, quindi, un  nuovo crollo,  a chi daremo poi la colpa?


Stammu'Nguajati




venerdì 7 marzo 2014

Da Berlusconi a Berluschino?


Dal giorno in cui Renzi ha vinto le primarie del PD per la carica di segretario è perennemente alla ribalta. E' presente su tutti i giornali,  su tutte le tv oltre che su facebook e su twitter. Ormai tutti conoscono i suoi programmi ed i suoi progetti per il rilancio dell'Italia ed il benessere degli italiani. Ha promesso l'approvazione di una legge elettorale che assicuri al governo efficienza e stabilità. Ha promesso la riforma della pubblica amministrazione e della giustizia civile. Ha promesso la riforma del fisco. Ha promesso la ristrutturazione di tutti gli edifici scolastici e la riforma della scuola. Ha promesso la riforma del mercato del lavoro senza dimenticare i disoccupati che a breve riceveranno un sussidio per poter sopravvivere.
Queste promesse che sono solo una parte di quelle esposte da lui ricordano tanto quelle che permisero nel 1994 a Berlusconi di vincere le elezioni. Sicuramente anche Renzi se fosse riuscito ad avere le elezioni le avrebbe stravinte ma il presidente della repubblica non le vuole. Agli occhi di molti il mancato passaggio elettorale lo rende un usurpatore a capo di una banda di abusivi, dichiarati tali da una sentenza della corte costituzionale. Questo suo peccato originale genera molti dubbi sulla possibilità  che possa diventare una realtà nel panorama politico. Perplessità maggiori sono scaturite dai nomi inseriti nel suo governo e dalla maggioranza eterogenea che lo sostiene. Pochi pensano che i ministri che ha scelto e quelli che gli hanno imposto possano realizzare le riforme radicali che lui promette. Le varie Madia, Boschi , Pinotti, Orlando ecc. non danno l'impressione di essere persone super preparate, a meno che lui non pensi di fare tutto da solo. Inoltre la sua maggioranza di governo non gli assicura quella compattezza che gli serve. Quasi tutti si trovano là per caso o grazie a qualcuno  con l'unico scopo di assecondare chi li ha fatti eleggere che non è Renzi. Approvare qualche riforma li terrorizza in quanto pensano che li potrebbe avvicinare al giorno del voto. Poi nel Pd c'è il partito nel partito composto dagli ex comunisti che sono sempre pronti a fargli lo sgambetto per sostituirlo con qualcuno dei loro. Questa situazione lo rende piccolo e vulnerabile anche se la stampa amica continua a paragonarlo a Blair dal quale lo separa la mancanza assoluta di fatti. Per ora l'unico risultato del suo governo è stato l'aumento della tassa sulla casa che è riuscito a far passare come approvata dal governo precedente. Se nei prossimi giorni non riuscirà a produrre qualche atto concreto i dubbi sulle sue capacità del fare aumenteranno. Anche i suoi più accaniti sostenitori inizieranno a considerarlo come Berlusconi cioè tutte promesse e niente fatti. C'è una differenza, Berlusconi  ha i suoi capitali e le sue aziende oltre ad un certo seguito elettorale. Renzi se fallisse sarebbe solo un Berluschino che dopo la parentesi di gloria finirebbe nel dimenticatoio con quelli che lo hanno preceduto.

Preoccupato