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lunedì 9 dicembre 2013

Ancora un altro



Ieri un altro giovane di Casanova è partito per il freddo nord a cercare lavoro. Lo chiameremo Arnaldo, nome convenzionale per proteggere la sua privacy. La sua partenza ha lasciato la famiglia e gli amici nel dolore più profondo in quanto all'improvviso si sono resi conto che Arnaldo che consideravano un pulcino è diventato un aquilotto che prova a volare da solo. Arnaldo non è partito per necessità in quanto la sua famiglia gli può dare tutto il necessario ed anche di più. Lui è partito per trovare un lavoro che lo realizzi e lo faccia sentire orgoglioso delle sue capacità. Arnaldo è un giovane che concentra in sè tutte le migliori qualità di un lavoratore perfetto. Voglia di fare da quando aveva pochi anni, ottima preparazione professionale, educazione e rispetto per chi è più bravo di lui il tutto condito da una affabilità innata. Un lavoratore simile sicuramente il giorno dopo il suo arrivo troverà collocazione in qualunque città italiana tranne che a Carinola. Il motivo è semplice: Carinola non offre nessuno spunto lavorativo è l'unico comune italiano privo di qualche azienda con due tre operatori fissi.
Questa situazione comporta che i giovani o siano degli assistiti familiari o debbano emigrare nell'indifferenza di tutti principalmente degli amministratori. Questi in sintonia col governo nazionale la mancanza di introiti per la diminuzione costante dei residenti la compensano con tasse ogni anno sempre più esose. Il loro impegno è solo sull'inventarsi qualche nuova tassa o discutere quale aliquota si debba aumentare. Con la scusa di assicurare i servizi le somme raccolte vengono divise fra gli amici. Gli stessi al momento opportuno ricambieranno il favore economicamente o elettoralmente per far sì che loro restino sempre in sella. 

Centinaia di migliaia di euro per l'illuminazione pubblica ispirata ai cimiteri, centinaia di migliaia di euro per la raccolta sommaria dei rifiuti, il resto per tappare qualche buco e per gli avvocati ed i tecnici amici. Loro si sollazzano in queste spartizioni ed Arnaldo come tanti deve andare a cercare lavoro a Torino. Arnaldo è il caso più vergognoso per loro, ammesso che conoscano la vergogna, in quanto non chiedeva di fare il vigile o lo scribacchino ma un lavoro qualunque anche faticoso. La loro vergogna dovrebbe essere quella di tutti coloro che sostengono questo tipo di politica retriva e distruttiva. Con trecentosessantamila euro per l'illuminazione potrebbero lavorare almeno cinque Arnaldo. Con parte dei seicentomila euro spesi per i rifiuti potrebbero lavorare altri quattro cinque Arnaldo. Con l'appalto cimiteriale regalato alla stessa ditta potevano lavorare altri quattro cinque Arnaldo. Il lavoro ci sarebbe se non per tutti almeno per alcuni, basterebbe liberarsi da certi legami antichi. Come sempre l'amministrazione di Carinola è in sintonia con quella nazionale, solo discussioni, chiacchiere, tasse e l'immobilità assoluta. Nel frattempo i cittadini migliori partono nell'indifferenza generale.

Gazzettino casanovese

domenica 24 novembre 2013

FACILE DIRE PARCO


     Quando si discute di parco regionale in molti si evocano sogni di un ambiente sano non toccato dalla mano dell'uomo dove gli animali vivono felici ed indisturbati. Uno di questi sognatori certamente è l'attuale sindaco di Carinola, gingerino per gli amici. Lui vede le colline di Carinola popolate da volatili che si accoppiano e riproducono felici mentre nel sottobosco grufolano i cinghiali insieme agli istrici e ai caprioli mentre farfalle variopinte si librano sui fiorellini dei prati. 
  
    Li vede attraversati da sentieri ben puliti in cui lui corre vestito della sua tuta rossa. Sogna le scolaresche che passeggiano nei boschi con le maestre che illustrano loro le varietà di fauna e di flora rigogliosa ed intatta. Forse sogna anche la reintroduzione del lupo ed anche qualche orso marsicano che diventerebbe massicano. La realtà è altro in quanto i parchi regionali in questa regione sono realtà ben diversa. I parchi campani furono istitui con la L.R.n. 33 del 1 settembre del 1993 pertanto proprio in questi giorni ricorre il ventesimo anniversario. Un ente che ha venti anni dovrebbe essere super efficiente e vitale invece serve solo a dare lo stipendio a qualche politico sfigato e a dar fastidio a chi ha la sfortuna di abitarvi. Oltretutto basta leggere la legge per rendersi conto che quasi tutta riguarda gli organi direttivi del parco. 

     Se il sindaco invece di sognare facesse una corsetta a Roccamonfina o al lago di Falciano capirebbe cosa vuol dire parco regionale in Campania. A parte i vantaggi per i politici, per i residenti solo impedimenti. Non si può costruire un chiosco con un bagno, non si può costruire nè riattare un' abitazione, non si può tagliare un albero e nemmeno lavorare il terreno profondamente. Qualunque attività deve essere autorizzata e con la burocrazia che è irresponsabile vuol dire non avere risposta e restare fermi per mesi. Se proprio volesse fare qualcosa di positivo e di pratico si leggerebbe la L.R.n. 4 del 30 settembre 2008 che riguarda le comunità montane. Leggendo le finalità delle comunità montane si ha la possibilità di accedere ai finanziamenti per curare i boschi, gli stradelli che li attraversano ed anche fonti di acqua per la fauna. 

    Oltre a tutti i vantaggi sarebbe molto più semplice chiedere di essere inseriti nel territorio della C.M. Santa Croce almeno per la parte collinare. Amministrativamente sarebbe un atto meno complicato bastrebbe avere l'ok della comunità e la presa d'atto da parte della regione Campania. Questa seconda ipotesi forse è troppo semplice e troppo reale per un sindaco sognatore ed una giunta ignava e pertanto continueranno a progettare sogni e discutere del nulla.

Non sognatore

martedì 19 novembre 2013

Lascito al Comune

Da quando si è insediata la nuova giunta la parola d'ordine è stata sempre la stessa, non ci sono soldi.
Non ci sono soldi per le attività culturali, nè per le buche, nè per le bollette nè per qualunque voce non strettamente prevista in bilancio. adesso si è saputa la bella notizia: un pò di soldi ci sono.

La settimana scorsa il notaio ha convocato il sindaco in gran segreto. Oggetto della convocazione era un lascito ereditario che una ricca nobildonna ha devoluto alle casse comunali. L'ammontare è di circa settantamila euro l'anno nella piena disponibilità dell'amministrazione. D'obbligo la successiva riunione di giunta a porte sigillate per decidere dell'utilizzo della somma ricevuta in regalo. Dopo ampia discussione come si dice in questi casi si è giunti ad una decisione a maggioranza. Messe da parte le varie proposte di finanziare un fondo per i poveri o per le emergenze fuori bilancio si è deciso di ripristinare lo stipendio per gli amministratori. 

La vecchia guardia ha sempre sostenuto che spettasse loro l'indennità di carica, oltretutto qualcuno è vissuto sempre solo con quella. Le perplessità del sindaco sono state fugate dall'escamotage che gli è stato proposto. Da volponi della politica gli hanno suggerito di dichiarare che comunque i fondi sarebbero andati in beneficenza. L'unica differenza che invece di uscire direttamente dalle casse dell'economato comunale sarebbero usciti dalle loro ma sempre per lo stesso fine. 

Il sindaco ha avuto più di qualche tentennamento in quanto uno dei punti salienti della sua campagna elettorale era che avrebbe rinunciato all'indennità. Alla luce della proposta degli assessori che rendeva tutti tanto generosi si è fatto convincere ed ha firmato la determina. Dal prossimo anno i poveri del comune potranno contare su settantamila euro che saranno elargiti loro dal sindaco e dalla giunta.

Informatore

Risultati Sondaggio










sabato 9 novembre 2013

Figli di un Dio maggiore

Le polemiche di questi giorni sull'intervento del ministro della giustizia in favore di una sua amica sono
ancora molto accese. Nonostante il palese tentativo di far passare sotto silenzio l'accaduto si continua a dibattere sull'argomento soprattutto grazie al movimento cinque stelle. Anche se hanno la faccia di bronzo comunque si sono visti molti sguardi abbassati in parlamento durante l'audizione del ministro. Il premier Letta addirittura ha omesso volutamente di stringerle la mano come di prassi per far comprendere il proprio imbarazzo. La storia è sempre la stessa in Italia c'è un circolo di potenti a tutti i livelli per i quali non esiste crisi in quanto si proteggono e si scambiano favori uno con l'altro. Approfittando delle amicizie dei genitori i figli ed i congiunti sono tutti superman e guai a chiamarli raccomandati. E' bravissimo il figlio della Cancellieri che ha guadagnato cinque milioni di euro per un anno di lavoro. Lui è stato bravissimo come dice la madre, ma l'azienda è fallita. Adesso è passato in un'altra azienda a cui la madre ha fatto qualche favore e facilmente farà la stessa fine. E' bravissimo Michel Martoni perchè a meno di trenta anni è professore universitario e pertanto ha diritto di definire sfigati i suoi coetanei disoccupati. E' bravissima la moglie di D' Alema, docente nell'università sovvenzionata con i soldi di Monte dei Paschi di Siena anche questa fallita. E' bravissimo il figlio di Bassolino che lavora in una banca con cui il padre ha concluso transazioni vantaggiosissime, per la banca ovviamente. Sono bravissimi i figli di Di Biasio che lavorano nello studio a cui il padre procura gli incarichi. E' bravissima la moglie del consigliere Grimaldi assunta dal presidente del consiglio regionale con lo stipendio di più di centomila euro, bravissimo anche il fratello di Grimaldi che grazie a lui aggiunge seimilacinquecento euro mensili al proprio stipendio di ex vigile. 
Questi sono solo alcuni casi del bel modo di vivere di chi appartiene alla casta, le persone normali? 

Devono solo pagare e votare per loro.

Pagante

giovedì 31 ottobre 2013

Un Tocco a sorpresa


Ma perché mi fissano tutti in questo Bar?

…forse è meglio ordinare qualcosa.

-Ehm, scusi, vorrei un estathè per favore …ah! Solo Birra Peroni dice? (sorriso)  Va benissimo, la conosco anch’io!
-Posso offrirle qualcosa?
-Na flebo zi Mari’..
-Di dove sono? Provincia di Benevento, sono stato trasferito presso un ufficio postale qui vicino e sto cercando una casa in questi paesini, sembrano così tranquilli, assomigliano un po’ ai posti in cui sono nato.. Si si proprio così, uliveti, vigne, boschi verdi.. Come dite, ci sono incendi d’estate? Ah! e come mai? (alzata di spalle di tutta risposta). In che senso “il problema è un altro”?

(silenzio)

-Ehm, e a livello di comune, com’è la situazione? voglio dire il sindaco è di destra o sinistra…(scroscio fragoroso di risate collettivo)

Qualche minuto ancora di risate.

-Invece, le associazioni? che attività ci sono durante l’anno? Ci sono comitati attivi, aperti a forme di protesta o che ne so, a proposte…? In che senso “qua la protesta non prende la linea, non fa campo…”?
(silenzio)

(qualche minuto ancora di silenzio)

-Se so giocare a tressette? Si, ci ho giocato qualche volta.
-Certo mi siedo con voi, cosi approfitto per chiedervi se conoscete qualcuno che affitta una casa qui vicino…
-ah, dopo? prima giochiamo, Va bene. Ho capito, qua si dice “menare il tocco” e così mi assicurate che capisco come vanno le cose da queste parti… sta bene.
Dopo due ore di trentuno a ripetizione e padrone e sotto consequenziali, ( i tavoli intanto sono diventati due) il nostro amico della provincia di Benevento è andato ad urmo. 

Non per questo però cambierà idea sul fatto di trovare casa nel Comune di Carinola.

venerdì 25 ottobre 2013

E' ora di lavorare

Finite le feste per il venticinquesimo anniversario di ordinazione sacerdotale di don Carlo è ora di iniziare i lavori in chiesa. Dopo un mese di preparativi e quindici giorni di eventi si è conclusa la festa per don Carlo. Le manifestazioni di affetto e stima sono state di tutti sia dei collaboratori che dei cittadini indistintamente. La partecipazione di tutta la parrocchia dimostra che quando si opera bene si raccolgono anche i frutti. Chiuso il piacevole periodo di festa è ora di interessarsi della chiesa intesa come edificio. Il complesso monumentale a causa dell'età mostra qualche ruga che deve essere curata. 

Alcune colonne portanti hanno delle crepe vistose e preoccupanti e l'umidità ha iniziato a passare il limite di guardia. Grazie all'interessamento di don Carlo che ha procurato un pò di fondi della CEI si cercherà di ovviare agli inconvenienti. Tra qualche giorno la chiesa sarà chiusa al culto e inizieranno i lavori. Tra i vari lavori da eseguire manca uno altrettanto importante oltre il consolidamento dell' edificio. 

All'ingresso della chiesa fanno bella mostra due tubi di eternit (Amianto) messi là tanti anni fa per sostenere la copertura creata per proteggere il portone dalle intemperie. Tra i tanti ecologisti che vivono a Casanova piena,  di fate turchine e grilli parlanti oltre ad un partito a forte spirito ecologista presente nel consiglio comunale,  nessuno ha notato il pericolo . Eppure ci sono passati vicino tante volte. Tanti ecologisti , tanti tecnici, nessuno dei quali ha notato il pericolo che è reale perché tante persone vi sostano e alcuni vi si appoggiano pure. Oltretutto uno dei tubi è lesionato aumentando il pericolo. Se non si avranno i fondi a disposizione per rimuovere i due tubi di eternit si spera che almeno vengano ricoperti con uno spesso strato di cemento. Si spera che i tecnici attuali siano più attenti di quelli che diressero i lavori del dopo terremoto ed eliminino il problema senza spendere come al solito somme enormi. 


Fata celeste




sabato 12 ottobre 2013

Noi responsabili della morte dell' Annunziata

Questo tempo così piovoso, così umido, così impietoso è proprio quello che ci vuole per i nostri beni culturali che aspettano ancora, ahimè, di essere restaurati. Ma quando?.... E intanto penso all'Annunziata, a quella “chiesa con qualche quadruccio”, come la chiamò un personaggio molto in alto dell'attuale amministrazione, a cui farà molto bene tutta quest'acqua. Essa, l'acqua, continuerà a colpire  i vecchi canali otturati da una fitta, esuberante vegetazione; continuerà a scorrere  lungo  i muri, ad annerirli, ad impregnarli di umidità, a penetrare all'interno, a rovinare gli affreschi. E la quattrocentesca “chiesa con qualche quadruccio” resterà lì imperterrita ad accogliere tutto quello che il cielo e gli uomini le mandano: acqua e indifferenza. Qualcosa si sta muovendo? Lo spero, ma bisogna operare in fretta: il degrado, quando è iniziato, cammina velocemente e solo dei pronti interventi possono fermarlo. Aspettare è sempre un rischio molto grosso e a Carinola, chissà perché, non si ha mai fretta di intervenire. E invece la fretta è necessaria per salvare l' Annunziata o sarà troppo tardi. Ricordiamoci che, oltre a salvare un pezzo importantissimo del nostro patrimonio storico-artistico,  è nostro obbligo morale custodire questi beni per le future generazioni le quali, a ragione, potranno accusarci di non essere stati dei buoni custodi, di aver lasciato cadere per noncuranza un monumento che appartiene a tutte le generazioni carinolesi, passate, presenti e soprattutto future.
Responsabilmente, adoperiamoci con ogni mezzo per salvare l'Annunziata dal degrado, dall'indifferenza e restituiamola al culto, in modo che essa possa vivere e sopravvivere ancora per molti secoli.

 sos





martedì 8 ottobre 2013

Destinazione Berlino (e altrove in Europa)

L'immigrazione italiana a Berlino, vista con gli occhi ( e con i dati) della sociologa Edith Pichler, intervistata dal http://www.corritalia.de/home.2.0.html. Le motivazioni, passate sotto la lente, della nuova fuga verso i Paesi europei in cui si va per trovare un lavoro, un futuro. Perchè si parte? Cosa andiamo a fare in Germania e chi sono i nuovi migranti? Scopriamolo insieme in  questa interessante intervista a cura di Gherardo Ugolini.
http://www.corritalia.de/Dettaglio.26+M598c4246d39.0.html

sabato 28 settembre 2013

Ricordi sporchi d'estate


Negli anni '90 l'estate ci faceva cosi' bene che dimenticavamo di mangiare. L'estate era piena di gente, si correva fra grida e pianti, per tuffarci nel rumore azzurro delle onde. L'estate non finiva piu'. Ecco, ricordo la prima volta che vidi tanta immondizia. Uno del gruppo aveva trovato un "ponte" che portava a Carinola. Organizzammo una spedizione e facemmo rifornimento passando nei campi di frutta. Per la strada che conduce al Convento, vedemmo una grande ammucchiata di sacchi. Restammo li' impalati, qualcuno forse disse qualcosa.
Chissà che passo' nella nostra testa mentre ci tuffavamo in una pesca colta di corsa. 



Qualche anno dopo la musica ci faceva cosi' bene che dimenticavamo di dormire, di tornare a casa. D'estate c'era comunque gente, ma non la vedevamo. Un basso, zaini invicta e le musicassette ci portavano lontano. Un giorno, in una stanza, fondammo un giornale e parlammo nei bar e nelle cucine d'immondizia abbandonata.
Chissà cosa passava nella testa della gente che leggeva la domenica, parole in bianco e nero, sul loro paese. 

Verso la fine dei favolosi anni '90 funzionavano una meraviglia il Ce4 e l'Eco4 al punto che c'era gente che non dormiva la notte per fotterci, anche se non era estate.

Avrei ancora tanti ricordi, forse troppi, ma avevo bisogno di risalire a quelli  piu' lontani.

L'estate è passata da qualche giorno, ma per tutte le stagioni c'è gente che va in giro e nasconde immondizia nelle campagne per sporcare anche i ricordi di quelli che verranno. 

















sabato 7 settembre 2013

Una piacevole sorpresa




Durante il periodo di ferie che ho trascorso a Casanova di Carinola nel mese di Agosto durante una delle mie passeggiate (in macchina) mi sono trovato sulla Grangelsa. In verità non ci sono arrivato per caso ma ci sono andato per visitare la chiesetta dedicata alla Madonna che già conoscevo. Appena arrivato con un pò di disappunto ho trovato un cancello che mi impediva l'accesso. 




Mentre cercavo di trovare un varco è intervenuto in mio aiuto un signore che si è qualificato come segretario della congrega. Dopo avermi fatto entrare attraverso un cancelletto laterale che era semplicemente accostato si è fermato a scambiare due chiacchiere. Mi ha informato che la chiesa con le pertinenze sono di proprietà della congrega, precisando con atto notarile in loro possesso. 

Quando ha notato che sono rimasto colpito dalla pulizia e dall'ordine in cui era tenuta la chiesa ed il giardino mi ha parlato solo lui per una mezz'ora. Mi ha spiegato che i lavori sono stati possibili grazie all'impegno di volontari. Le numerose suppellettili che arredano il giardino, altalena, panchine, tavoli, panche ecc. sono state acquistate con i fondi della congrega. Facendo un pò di economia nella gestione sono riusciti a risparmiare la somma occorrente. Il cancello è stato necessario per impedire l'accesso ai balordi che di notte si servivano del luogo per ubriacarsi e.... per sognare restando lì i resti delle loro imprese. Era un fiume in piena il segretario che aveva notato la mia ammirazione cosicchè ci ha tenuto ad illustrarmi anche i lavori futuri. 


Hanno chiesto ad un privato l'uso dell'energia elettrica per illuminare il santuario tutta la notte. Inoltre appena avranno la disponibilità economica modificheranno la scala di accesso costruendo anche una rampa per i disabili. Sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla tenuta di quel posto che contrasta con i luoghi pubblici del comune e delle strade. 

Ho trovato tutto il comune invaso da cartacce e rifiuti di ogni genere anche se molti mi hanno ripetuto che questa amministrazione sta facendo del suo meglio per il decoro del comune.S e l'iniziativa della Grangelsa si ripetesse anche per qualche altro luogo come la villa comunale o il cortile delle scuole forse le piacevoli sorprese per il turista occasionale aumenteebbero.





Turista occasionale

lunedì 26 agosto 2013

Un contributo "forestiero"

HO PROVATO AD INSERIRE UN COMMENTO, MA NON HA FUNZIONATO, PER CUI RIPROVO QUI, MAGARI QUALCHE REDATTORE PUO' FARLO PER ME, GRAZIE


Salve, 
sono di pignataro maggiore, non capisco un tubo d'arte, ancora meno di teatro d'avanguardia o arte contemporanea. Mi emoziono di fronte a certi quadri classici dell'800, dove vedo corpi ripresi in ogni piccolo particolare, e paesaggi belli come solo l'arte puó creare, e verosimili come fossero stati fotografati.
Sono stato per la prima volta al Lunarte, quasi per caso. Sono partito da Pignataro, a pochi km, per scattare qualche foto, non sapendo bene cosa avrei trovato.
Beh, tutte le premesse per parlare male della manifestazione ci sono, come vedete. 
Peró ho fatto un mio piccolo resoconto su un sito locale, che non nomino per non pubblicizzarlo. Il mio contributo é stato ripreso anche da Casaledicarinola.net. Ringrazio chi ha deciso di farlo.
Mi complimento con tutti per la vivacitá della discussione, ma dall'esterno sono daccordo solo con chi dice che gli articoli sono troppo lunghi... per il resto - forse - il parere di chi viene da fuori e se ne frega delle beghe politiche locali dovrebbe essere preso in considerazione.
Di Lunarte. Di questa edizione almeno, credo possano essere criticate delle cose. La mancanza di adeguata segnaletica per portare i visitatori al borgo dove si svolgeva la manifestazione ed il fatto che é durato poco.
Si parla di finanziamenti pubblici. 
La mia opinione é che in periodo di crisi le poche risorse finanziarie di un ente come il comune i finanziamenti pubblici vadano ridotti al minimo, per dirottare le risorse sulle politiche sociali.
In questi termini credo che la polemica contro il finanziamento concesso potrebbe pure esserci, ma non mi pare che la questione venga posta in questi termini nei commenti (non nell'articolo, che mi perdonerete, non solo non ho il tempo per leggerlo, ma nemmeno la forza).
 Che ci siano stati i finanziamenti dell'ente non mi pare che sia stato nascosto da nessuno. Forse non é stato messo in risalto, ma nei comunicati ho letto che Lunarte godeva "...il patrocinio e il contributo del Comune di Carinola...".
La parte virgolettata l'ho copiata ed incollata dal sito lunartefestival.it
Il termine "contributo" ha un significato che non credo vada spiegato a chi sa usare una tastiera ed un monitor. 
Qual'é la sensazione di chi non capendo d'rte e fregandosene delal politichetta locale viene a Lunarte? "Bravi, che ve set firat e fa"'... 
E basta, é stata na bella manifestazione. 
L'avrei fatta per due giorni. Anche al costo di dover chiedere un contributo maggiore al comune.
Poi sul sito di lunarte si potrebbe chiedere di pubblicare un resoconto delle spese per questioni di trasparenza, ma solo per quello, e non usando termini come "ladrocini" e "ruberie", tranne che non si possano dimostrare o almeno dubitare a fronte di un resoconto che presenti spese anomale.
Come si inquadra il Lunarte nel contesto locale? Io ritengo in tanti modi diversi. Uno per tutti, é un momento di socializzazione e di condivisione in un contesto - quello meridionale - dove molte famiglie purtroppo non potendo fare affidamento su un wellfare funzionante, possono ancora sopravvivere proprio grazie alla rete sociale che le piccole comunitá offrono. 
Oggi a Casanova di Carinola, come a Pignataro Maggiore o in qualunque altro posto "stare insieme" é un valore ancora piú importante che in passato, perché permette di consolidare l'unico vantaggio competitivo delle piccole cittá, la rete di salvataggio per i soggetti deboli rappresentata dalla rete sociali, a trame purtroppo sempre piú larghe.
MI sto dilungando troppo.
Concludo con tre sensazioni che ho ricevuto venendo per la prima vota a Casanova di Carinola oltre che al Lunarte:
1 - bel paesino, molto vitale, anche se senza un'architettura di pregio, come per la maggior parte dei nostri paesi.
2 - bravi, hanno fatto una cosa non popolare e interessante, certamente originale rispetto alla solita sagra della birra
3 - (leggendovi qui sopra) ammazza e come vi prendete a coltellate l'uno con l'atro (mediaticamente, s'intende... e poi da dove vengo io é pure peggio, ma questa é un'altra storia)


Pietro Ricciardi

sabato 24 agosto 2013

La notte magica dell'arte


Si sente ancora nell'aria il ritmo della musica che ha ringiovanito per una intera notte l'antico borgo dei Carani a Casanova. Sull'onda dei successi degli anni precedenti e dell'interesse suscitato nei mezzi di informazione locali e nazionali si è avuta un' invasione di visitatori senza precedenti. Alcuni li hanno stimati in duemila altri di più. Tanti sono venuti ad assistere ai tanti spettacoli teatrali che si sono tenuti in tutti i portoni del borgo. Altri, in maggioranza giovani, sono intervenuti per partecipare alla kermesse musicale che si è protratta fino al mattino. La musica piacevole e ritmata ha coinvolto tutti in una ballata generale che è stato un vero inno alla gioia ed alla spensieratezza che è il sale della gioventù. Questa festa che ormai è una tradizione attesa con ansia da tantissimi aficionados è qualcosa in più delle solite feste. Sicuramente è qualcosa di diverso dalle datate feste della birra o dalle feste patronali limitate da doverosa sobrietà. In questa festa la gioia la fa da padrona e la si poteva leggere marcatamente sui visi di tutti. Sui volti soddisfatti di quelli che  uscivano dai portoni ripetendo  "bravi bravi", sui volti estasiati ed increduli dei tantissimi che ammiravano la performance infuocata di Lucignolo il mangiafuoco indiavolato dall'animo gentile. Allegria ed arte in un connubio perfetto che ha coinvolto tutti. Particolarmente felice l'assessora alla cultura intervenuta alla festa anche in rappresentanza del Sindaco e di tutta l'amministrazione che ha finanziato questa festa unica e grandiosa. Aver finanziato la felicità di una enorme massa di persone dà un senso di soddisfazione che poche volte si ha occasione di cogliere nell'azione amministrativa. I tanti giovani che hanno organizzato e lavorato per ottenere questo grande successo non avrebbero potuto farlo senza il supporto dell'amministrazione comunale che è stata ampiamente ripagata dalla risonanza del'evento in tutta Italia. Non è mancata la nota stonata da parte di qualche scarto della politica che ha vomitato per giorni precedenti insulti ed insinuazioni sul lavoro dei giovani e dell'amministrazione. La loro acredine e malafede è stata cancellata in un attimo  dalla gioia che in tutta la notte ha pervaso la piazza. Il merito più grande degli organizzatori è stato quello di non essersi fatti condizionare dagli immancabili sabotatori di paese alleati con politici desueti alla ricerca di un improbabile riscatto . L'alto spessore degli spettacoli proposti ed il sorriso che ha imperato su tutta la serata ha cancellato tutte le sterili polemiche che accompagnano qualunque iniziativa. Per una notte i Carani, un piccolissimo borgo, sono diventati l'ombelico dell'arte italiana in tutte le sue sfaccettature. L'enorme successo di questa edizione deve esser di sprone per gli organizzatori e per i finanziatori siano essi pubblici o privati. Il segreto del grande successo è semplicissimo, lavorare per l'arte e per far divertire e divertirsi, non per miserabili calcoli politici che guastano tutto. Fino a questa edizione ci sono riusciti si spera sia così anche nei prossimi decenni nei quali si ripeterà il grande spettacolo della felicità.
fanlunarte