Non arringa più alla folla con discorsi altisonanti dall’alto di balconi, ma fa battutine spiritose attraverso le telecamere. Non ha il viso duro e chiuso che incute timore, ma è sorridente e positivo anche quando dal cielo gli piove addosso merda. Non da purghe ai dissenzienti, ma pesanti bustarelle! Non ha ai suoi ordini un esercito che impone idee e comportamenti con la forza, ma un network televisivo che impone idee e comportamenti mediante un morbido e indolore lavaggio del cervello.
Il dittatore di oggi è un magnate della finanza e tratta il popolo al pari di operai di un’azienda commerciale: solo chi produce il massimo va avanti, gli altri sono esuberi e non sono necessari; possono tranquillamente rimanere a casa, senza stipendio, come gli 87.000 insegnanti che si sono trovati improvvisamente disoccupati, pur avendo, magari, un mutuo sul groppone.
Quelli che hanno la fortuna di conservare il lavoro devono, e dico devono, imparare a lavorare senza fiatare e produrre, produrre, produrre!
I fannulloni poi sono le pecore nere dell’azienda, solo che la definizione della parola è molto cambiata. Fannulloni non sono più quelli che timbrano il cartellino e se ne vanno a fare la spesa, ma anche quelli che rimangono a casa un paio di giorni perché magari hanno la febbre a 40. Oggi ammalarsi è pericoloso, perché puoi ritrovarti con la qualifica di fannullone addosso, a rischio di rimanere senza stipendio o senza lavoro! La malattia, nella nuova azienda Italia, è parola vergognosa. Affidarsi a San Gennaro, o altro Santo, che ci dia salute 365 giorni all’anno, è d’obbligo.
Il dittatore di oggi non ha un nome rozzo e disarmonico come quello di ieri; ha un nome armonioso, che riempie la bocca: Silvio Berlusconi. Che finezza!
Entrambi i personaggi, quello di ieri e quello di oggi, hanno in comune una megalomania patologica che li ha portati verso l’imperialismo. Per il primo, quello autarchico; per il secondo, quello finanziario.
Tra i due, una profonda differenza c’è, bisogna ammetterlo. Mentre quello lì realmente pensava di riuscire a far grande l’Italia, farne un impero come quello romano, e a quell’idea aveva asservito tutto se stesso, questo qui vuole riuscire a far grande solo se stesso e a difendere il suo impero personale. E a quest’idea vuole asservire tutta l’Italia.
Come sia riuscito a mettere su un impero finanziario di quella sorta, possiamo immaginarlo. Come sia riuscito a diventare più volte Presidente del Consiglio lo sappiamo: le grandi manovre e le grandi promesse che ha dovuto fare per tenersi buono uno come Bossi sono note a tutti, soprattutto a noi meridionali. Il cagnolino Fini non merita neppure di essere considerato, tanto è inesistente.
Per quanto riguarda asservire tutta l’Italia, sembra ci stia riuscendo. Come? Con una dispendiosa ‘campagna acquisti’!
Quando riesci rendere tuo suddito un capoccione alla guida di qualche cosa, tutto il resto viene dietro da solo. Nessuno vuole perdere un posto di lavoro e il Berluska questo lo sa. Quindi la sua politica di compra-vendita è: compri mille, paghi uno.
Vuoi che il tg1 ti faccia passare solo le notizie che ti fanno comodo e ti tenga in sordina le altre? Comprati il direttore e otterrai quello che vuoi. Se poi riesci a comprarti tutta la Rai, puoi fare sogni tranquilli. Be’ certo, un direttore di un tg nazionale costerà parecchio, ma al nostro eroe i soldi non mancano… Vuoi che un’importante testata giornalistica penda dalla tua parte? Comprati il giornale e diventane il proprietario, senza badare a spese! Se hai in mano l’informazione pubblica, hai in mano tutto il paese! A volte però bisogna spendere anche di più. Se vuoi che la tua maggioranza parlamentare sia sempre coesa e faccia passare le leggi che desideri, ebbene allora li devi tenere tutti a stipendio, altrimenti qualcuno comincia a fare le bizze e il palazzo potrebbe crollare!
Ecco allora che passa una legge come il lodo Alfano, scandalosamente viziato di incostituzionalità e che viola il principio di uguaglianza sancita nella nostra Costituzione. Ma che importa? L’importante è che tutti i processi del premier siano stati annullati. Il resto sono inezie.
Non manca, in questo nuovo regime, la componente razzista. Le vittime di turno siamo noi meridionali e gli extracomunitari. Per tanti motivi; prima di tutto perché attendiamo ai posti di lavoro che sono al nord, usurpandone la ricchezza, e poi perché noi meridionali siamo dei fannulloni per antonomasia, quelli del tir’ a campa’. Non abbiamo il senso della produttività che hanno quelli del nord e non ci meritiamo la considerazione di questo governo!
Il nostro modo di esistere ci rende negativi: neanche come insegnanti valiamo un granché. Dobbiamo aggiornarci, formarci, altrimenti non siamo degni di insegnare a studenti settentrionali e non riusciamo a stare al passo con le spinte culturali settentrionali! Dobbiamo aggiornarci soprattutto sulle verità storiche, che non sono quelle finora raccontate, ma hanno una valenza diversa, a lungo alterata o tenuta nascosta. Ecco perché è opportuno riscrivere la storia e rifare i testi scolastici!
Vuoi vedere che l’Unità d’Italia non è mai avvenuta?...Boh! Ecco perché Bossi vuole a tutti i costi il federalismo fiscale! In fondo, che cosa ha da spartire lui con noi meridionali?!
Dopo vorrà quello costituzionale e ritorneremo al punto di partenza ...
Bossi, nella sua profonda ignoranza, non sa e non vuole sapere che tutte le ricchezze del nord sono venute dal sud, sia come capitali liquidi confiscati, sia come mano d’opera sfruttata fino all’inverosimile. Se non fosse stato per le ricchezze e la forza lavoro del sud, il nord oggi sarebbe un paese del terzo mondo. Invece, privati di tali ricchezze, lo siamo noi e ai nostri attuali governanti sta bene così! E quella camorra che oggi fingono di combattere mandando l’esercito a Castelvolturno, è stata per anni, ed è, il braccio sporco che li ha fatti crescere a nostro danno.
Fringuello linguacciuto