L’insegnamento che ci viene da questo detto antico è che molte volte aspetti con ansia che si realizzi qualcosa che ti sta a cuore, che immagini bellissima e una volta realizzata scopri bruttissima o non come te l’aspettavi. Il detto si è avverato con il campanile dell’orologio di Casanova. Dopo mesi di lavoro, anche con qualche traversia burocratica che ha allungato i tempi, finalmente sono sparite le impalcature e si è potuto osservare il lavoro quasi ultimato. Al primo sguardo esce spontanea una esclamazione positiva, subito frenata però dalle moltissime imperfezioni che si rilevano.
Prima di tutto il colore chiaro ed uniforme che appiattisce le forme, facendo scomparire le colonne, i cornicioni e le greche che il progettista aveva previsto proprio per movimentare la sua opera. Il marmo scuro usato (speriamo sia marmo), sembra sistemato così come comprato senza tagliarlo secondo il profilo della torre. La corona che campeggia lo stemma del comune nella parte che dà sulla piazza, è simile ad un cerchio ammaccato su un lato.
C’è un cavo elettrico pendente che alcuni iniziano a credere che sia un istallazione artistica postmodernista.
Questi sono solo alcuni rilievi grossolani all’esecuzione dell’opera, che dà l’impressione più di una buona tinteggiatura che di un restauro. Se doveva solo essere imbiancato si poteva fare pure a meno degli architetti che hanno seguito, o avrebbero dovuto seguire, i lavori. Anche se non è mancato un estimatore dell’opera, che l’ha definita: “una torre d’avorio ideale che punta al cielo, simbolo della trasparenza dell’amministrazione comunale”.
Bisogna precisare che i rilievi su esposti sono di gente ignorante che si affida al proprio gusto del bello e al proprio spirito critico. E’ possibile che non essendo tecnici, non comprendano il nuovo momento artistico che vivono. Così come nei secoli scorsi non fu compreso lo stile innovativo di Michelangelo, Caravaggio, di Picasso o di Van Gogh, qui non si comprende il nuovo stile imperante che è quello del Moulin Blanche (Mulino Bianco) . Abbiamo notato che questo restauro è identico a quello della chiesa della Grangelsa, stile, che come disse un famosissimo critico al vedere il santuario: “ci riporta all’infanzia, con quel bianco che fa rinascere il candido della purezza del bambino". Qui sì che l’artista ha seguito le parole e gli insegnamenti del caro Wordsworth che diceva: "the child is the father of the man”. Adesso non lo comprendiamo ma nei secoli futuri sicuramente sarà apprezzato.
Nel frattempo però, con chi ce la dobbiamo prendere? Subito i critici si sono spaccati , come per tutto, in due partiti, quello del sindaco uscente e di quello attuale. I simpatizzanti di Mannillo subito si sono scatenati accusando Di Biasio di aver ingaggiato un architetto suo amico e quindi sarebbe lui il responsabile degli inconvenienti rilevati . A questi hanno risposto i supporters di Di Biasio asserendo che è compito dell’amministrazione in carica controllare la perfetta esecuzione dei lavori e pertanto, se non non fossero soddisfacenti, l’unico responsabile è Mannillo, inteso come amministrazione, che non deve pagarli. La discussione continua e non sembra che arrivi a conclusione, pertanto la domanda “cu chi ta vuò piglià?” resta senza risposta. Vuoi vedere che alla fine se la pigliano a quel posto i cittadini? Come sempre d’altronde.
Le Corbusier da Casanova
Prima di tutto il colore chiaro ed uniforme che appiattisce le forme, facendo scomparire le colonne, i cornicioni e le greche che il progettista aveva previsto proprio per movimentare la sua opera. Il marmo scuro usato (speriamo sia marmo), sembra sistemato così come comprato senza tagliarlo secondo il profilo della torre. La corona che campeggia lo stemma del comune nella parte che dà sulla piazza, è simile ad un cerchio ammaccato su un lato.
C’è un cavo elettrico pendente che alcuni iniziano a credere che sia un istallazione artistica postmodernista.
Questi sono solo alcuni rilievi grossolani all’esecuzione dell’opera, che dà l’impressione più di una buona tinteggiatura che di un restauro. Se doveva solo essere imbiancato si poteva fare pure a meno degli architetti che hanno seguito, o avrebbero dovuto seguire, i lavori. Anche se non è mancato un estimatore dell’opera, che l’ha definita: “una torre d’avorio ideale che punta al cielo, simbolo della trasparenza dell’amministrazione comunale”.
Bisogna precisare che i rilievi su esposti sono di gente ignorante che si affida al proprio gusto del bello e al proprio spirito critico. E’ possibile che non essendo tecnici, non comprendano il nuovo momento artistico che vivono. Così come nei secoli scorsi non fu compreso lo stile innovativo di Michelangelo, Caravaggio, di Picasso o di Van Gogh, qui non si comprende il nuovo stile imperante che è quello del Moulin Blanche (Mulino Bianco) . Abbiamo notato che questo restauro è identico a quello della chiesa della Grangelsa, stile, che come disse un famosissimo critico al vedere il santuario: “ci riporta all’infanzia, con quel bianco che fa rinascere il candido della purezza del bambino". Qui sì che l’artista ha seguito le parole e gli insegnamenti del caro Wordsworth che diceva: "the child is the father of the man”. Adesso non lo comprendiamo ma nei secoli futuri sicuramente sarà apprezzato.
Nel frattempo però, con chi ce la dobbiamo prendere? Subito i critici si sono spaccati , come per tutto, in due partiti, quello del sindaco uscente e di quello attuale. I simpatizzanti di Mannillo subito si sono scatenati accusando Di Biasio di aver ingaggiato un architetto suo amico e quindi sarebbe lui il responsabile degli inconvenienti rilevati . A questi hanno risposto i supporters di Di Biasio asserendo che è compito dell’amministrazione in carica controllare la perfetta esecuzione dei lavori e pertanto, se non non fossero soddisfacenti, l’unico responsabile è Mannillo, inteso come amministrazione, che non deve pagarli. La discussione continua e non sembra che arrivi a conclusione, pertanto la domanda “cu chi ta vuò piglià?” resta senza risposta. Vuoi vedere che alla fine se la pigliano a quel posto i cittadini? Come sempre d’altronde.
Le Corbusier da Casanova
alla fine sempre le stesse cose ovvero approssimazione, cattivo gusto e per la seria t'hammo fatto u favore. ma basta e che cazzo ma sempre sto modo di fare a far vedere. a sto punto preferisco la rovina che i lavori a far vedere così comeè successo sulla grangelsa al convento e come sicuramente succederà alla basillica in foro claudio . la cultura a carinola e solo un altro modo per intrallazzare. morite.
RispondiEliminaCon questi personaggi "o'mellone esce sempe biancu"
RispondiEliminaI LAVORI NON SONO TERMINATI, COME PURE NON SONO DURATI MESI(FA PARTE DEL VOSTRO STILE, OVVIAMENTE, SCRIVERE LE MEZZE VERITA').
RispondiEliminaMANNILLO NON HA PAGATO NESSUNO, NEANCHE IL CONTRATTO E' STATO SOTTOSCRITTO.
CONTINUATE A SCRIVERE CON APPROSSIMAZIONE POI I FATTI VI SPUTTANERANNO E MANNILLO (VOSTRO COMPAGNO) FARA' IL VICERE' A VITA (CON POLLI COME VOI CHE CONTINUERANNO A STARNAZZARE).
IL FRATELLO DEL VICERE'
è vero caro fratello del vicerè i lavori non sono ancora terminati, manca ancora il fiumiciattolo e la ruota del mulino per poter ammirare l'opera in perfetto stile Moulin Blanche
RispondiEliminameglio starnazzare che trafficare. f.f.
RispondiEliminaSi vabbè, ma mulino bianco a parte: l'orologio e' tornato a suonare?
RispondiEliminaNone! Figurate!
RispondiEliminaNon ci sono neanche le lancette!
Le hanno prese forse per pulirle e non le hanno rimesse.
Suonerà, suonerà...
RispondiEliminaPurtroppo!
RispondiEliminaNEL PROGETTO NON E' PREVISTO ALCUN SUONO DELLE CAMPANE.
RispondiEliminaUN NOSTALGICO DELLA "DITTATURA"
DIBIASIANA HA CONVINTO IL POVERO LUIGI DIANA ED ALTRI DUE VECCHIETTI CON PAOLO VINGIONE E L'ARCHITETTO DEL CONTRARIO, BASANDOSI SU DI UN RAGIONAMENTO DI RIBASSO CHE NON STA NE' IN CIELO NE' IN TERRA.
TUTTAVIA L'AMMINISTRAZIONE MANNILLO HA PROFUSO IL MASSIMO IMPEGNO PER TROVARE UNA SOLUZIONE, ED E' CERTO CHE LA TROVERA'COSI' COME HA DIFFIDATO LA DITTA PER LA RIPRESA DEI LAVORI.
DALLA CASA COMUNALE
MI MERAVIGLIO CHE L'AUTORE CONTROLLORE DEL BLOGGER FACCIA PASSARE ESPRESSIONI COME "MEGLIO TRAFFICARE".
RispondiEliminaDALLA CASA COMUNALE
DIMENTICAVO, IL COLORE NON E' BIANCO. MI DICE QUALCUNO CHE E' CREMA NON E' MARRONE.
RispondiEliminaQUINDI NON E'MERDA E SENZA MERDA NON SI TRAFFICA.
DALLA CASA COMUNALE
per "DALLA CASA COMUNALE". Il Quiquiri' e' uno spazio libero e quel "MEGLIO TRAFFICARE" e' il pensiero di qualcuno. Nessuno ha il diritto o l'autorita' di censurarlo, almeno qui... almeno.
RispondiEliminaps. per tua informazione sulla rete usare le lettere maiuscole equivale ad URLARE.
il moderatore (non autore) del blog
Tu che scrivi dalla Casa Comunale(?)e obietti su certe espressioni passate sul blog, non è che sei un esempio di chiarezza e di correttezza grammaticale! Soprattutto per la punteggiatura!
RispondiEliminaDesiderei tanto un intervento dell'architetta raccomandata di Pasquale. Che spiegasse la sua opera, finisce che veramente non avete capito niente. Dalle reazioni della casa comunale ho l'impressione che lo sia anche di Gennaro.
RispondiEliminaCacchio! Avevo fatto una innocente domanda sull’orologio solo per sapere quali erano le intenzioni riguardo alla campana e, ricollegandomi al blog , apprendo che invece,dopo poco, si e’ scatenato “DALLA CASA COMUNALE” con grande copia di maiuscole e dotte citazioni di personaggi locali che non ho il piacere di conoscere (compresi “due vecchietti” che vengono citati utilizzando un tono vagamente canzonatorio; guardi signor “COMUNALE” cha a volte i vecchietti ragionano meglio dei giovanetti). Dovete essere proprio ai limiti dell’esaurimento nervoso!
RispondiEliminaComunque mi sembra di capire “DALLA CASA COMUNALE” che “NEL PROGETTO NON E’ PREVISTO ALCUN SUONO DELLE CAMPANE” e della cosa in verità mi dispiaccio molto; queste parole cancellano la mia speranza di riascoltare un piacevole ricordo d’infanzia.
"Diffidato la ditta per la ripresa dei lavori.." che vuol dire, vogliono che riprendano o che non riprendano. Ho l'impressione che è proprio la casa comunale che scrive!!! Poveri noi.
RispondiEliminascusate ma avete visto l'impegno di spesa per questa opera? "tant spienn quant appienn"
RispondiEliminaè vero chi dovrebbe controllare deve essere il politico di turno visto che di biasio non cè,toccherebbe a mannillo,ma aimè ultimamente è preso a chi nominare all'ufficio tecnico.
per la cittadella scolastica chiedete a lex assessore teodolindo,l'idea e il progetto di chi sono,non certo di derisi e di questa amministrazione. stamane hanno messo dei paletti vicino la chiesa a Nocelleto per non far parcheggiare le auto, oggi pomeriggio li hanno tolti sono proprio barzellette, cosi come i divieti di sosta compaiono e scompaiono.....siamo amministrati da veri maghi !!! ciao a tutti da vbr.
Trovo il colore molto bello, non è bianco ha ragione chi scrive dalla casa comunale.
RispondiEliminaMannillo ed i suoi vi stanno sputtanando, perchè i fatti parlano chiaro (così come il colore del campanile, ma non è detto che sia bianco!!!!)
IL RE
io non c'ho mai capito nulla a dir la verità con chi ci sta amministrando
RispondiEliminax tato Gennaro Mattia e basta.
RispondiEliminaMa quando verrà commissionato il comune di Carinola?
RispondiEliminaAbbiamo molti validi motivi, dalla concussione, all'infiltrazione cammorristica, al falso in atto pubblico etc etc!!
Attenzione alle parole grosse . Se hai fatti da esporre portali a nostra conoscenza,altrimenti contieniti con certe affermazioni.Quello che dici dovrebbe essere corroborato da fatti inconfutabili. Diveramente sono tuoi desideri dettati da rancore o invidia chedevi tenere per te.
RispondiEliminax10,29
RispondiEliminaForse volevi dire: commissariato?
per 12.08 non ti sei accorto che il commentatore precedente ha scritto diveramente e forse voleva dire diversamente. Stai più attento quando correggi.
RispondiEliminaChiederei alla redazione di far leggere questo bellismo e altrettanto inquietante articolo di Roberto Saviano
RispondiEliminahttp://espresso.repubblica.it/dettaglio/Siamo-tutti-casalesi/2042418&ref=hpsp
grazie, l'articolo era stato messo già ieri nella sezione rassegna stampa.
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