Quando passo per la strada non posso fare a meno di gettare uno sguardo alle montagne che circondano il paese. Mi riesce difficile immaginare che possano essere state boscose ed ombrose come raccontano i vecchi. Ora quello che vedono i miei occhi sono solo pietre su pietre affioranti da poca terra brulla. Sono solo cespugli di strame secchi e stentati.
Aridità è la parola che oggi le contraddistingue. E non è solo colpa dei cambiamenti climatici.
Che cosa le ha ridotte così?
L’incoscienza le ha ridotte così.
L’incoscienza e l’interesse di chi non si è fatto scrupolo di sfruttarle e farle sfruttare indiscriminatamente, fino a ridurle a una pietraia.
Ormai non c’è più niente da sfruttare o c’è ben poco!
Gli incendi boschivi sono stati sicuramente la piaga che per tanti anni ha afflitto le nostre montagne, causando un’alterazione chimico-fisica del suolo, un’ erosione superficiale con perdita del suolo fertile e una diminuzione della capacità di infiltrazione, tutti effetti deleteri che hanno portato i nostri colli quasi alla desertificazione.
Per dirla in parole semplici e molto comprensibili, dove passa un incendio non cresce più nulla, per molti anni, se non l’erba che può far tanto comodo a qualcuno.
Gli incendi non sono stati e non sono, però, l’unico problema del nostro territorio montuoso.
Ce n’è un altro, non meno distruttivo, che si ripete ogni anno e che anche quest’anno è già in piena attività: il taglio indiscriminato degli alberi.
Si taglia a più non posso, senza concessioni e senza permessi, e quindi esentasse; si distruggono le ultime piccole oasi di alberi d’alto fusto che ancora resistono in tanta aridità. Si vende legna a discapito dei cittadini carinolesi che, ignari, vengono privati del verde che a loro appartiene, per il vantaggio e le tasche di pochi.
E in tutto questo, gli organi tenuti al controllo di questi abusi non sono presenti. Non denunciano e non prendono provvedimenti. La Forestale è latitante.
Si finge di non vedere… di non sapere.
Personalmente non accetterò mai questa politica del ‘magna magna’ basata sui favoritismi e sull’ingrasso dei pochi a discapito di tutta la collettività, perché credo che sia uno degli abusi più meschini fatto sia al territorio che ai cittadini.
Ci sono modi più civili e meno dannosi di tagliare e commerciare legna ed è quella della via legale, con concessioni provinciali e coi dovuti accorgimenti delle zone soggette al taglio.
Esistono, per chi non lo sapesse, delle Leggi nazionali (D.Lgs n. 42/2004, art.130,142, 149; D.Lgs n. 227/2001, art.6) e delle norme regionali che regolano il taglio colturale e tutelano il patrimonio forestale: sono quelle le vie da seguire. Le vie più facili e più convenienti (per i pochi) non sempre sono le migliori.
Le ragioni della legalità non sono difficili da capire: a parte il dovere civico, se un taglio viene fatto con precisi criteri tecnici, che mirano a mantenere sano il bosco e a permettere la nascita e la crescita di nuove piante, l’ambiente naturale non ne risentirà e la fiamma che d’inverno rallegra i nostri camini non ci sarà costata la distruzione del nostro patrimonio boschivo!
Non sarebbe ora che si cominciasse a percorrere la via della legalità e della protezione ambientale anche in questo? E non sarebbe ora che chi è tenuto a controllare lo facesse? Sicuramente ne saremmo beneficiati tutti e il nostro ambiente sarebbe salvaguardato.
Galatea
Potranno recidere tutti i fiori,
RispondiEliminama non potranno fermare la primavera.
(pablo Neruda)
Si, sono assolutamente d'accordo, è necessario che gli organi preposti vigilino su questo cancro che rischia di distruggere le nostre care colline in un paio di lustri.
RispondiEliminaQuel senso di frustrazione e impotenza che si avverte trovandosi di fronte a situazioni del genere, sapendo benissimo che quei corbezzoli tagliati, quelle querce o quei lecci non sono nati come legna da ardere e che quei monti forse non torneranno come prima. "Mi rendo con nche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambiente senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poichè non lotteremo per salvare ciò che non amiamo (ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto)..dobbiamo fare spazio alla natura nel nostro cuore." (S.J. Gould)
RispondiEliminasi sa benissimo quali sono le famiglie che ogni anno fanno profitti sulle nostre montagne
RispondiEliminatagliando alberi...soprattutto querce
devono pagare per quello che hanno fatto
e quello che tutt'ora fanno
a calci in bocca dio can
Sono la fautrice di alcune denunce fatte a riguardo dei tagli illegali che regolarmente vengono effettuati nei boschi del demanio. Debbo dire che, nonostante alcune pressioni effettuate alla guardia forestale, sino ad adesso non sono riuscita ad ottenere granchè.Quel senso di profonda frustrazione, di cui si scrive nel post precedente, io lo avverto ogni qualvolta vedo sfilare sotto la mia finestra (quotidianamente),decine e decine di fusti di querce, affettati e trasportati in tutti i Comuni limitrofi. Ai Comuni interessati (Falciano ,Sessa e Carinola),lo scorso anno, sono pervenute da parte di Legambiente, lettere di denuncia a riguardo,ma in verità,nessuno di loro ha preso a cuore la situazione.Aspetto ora,visto la precedente sollecitazione caduta nel vuoto e visto l'emergenza boschiva che a breve ci troveremo ad affrontare, non dalle autorità, ma dal comune cittadino, una risposta pronta e di forza se necessaria.Cominciamo ad esporci senza paura,non c'è illegalità che non possa scomparire col volere del popolo intero(vedi Vaglie). Dunque, denunciamo senza timore chi si appropria e fa scempio del nostro ambiente, ricordiamoci che ciò che loro tagliano ci appartiene,è nostro!
RispondiEliminaCiao, ben detto! Ma si sa che la latitanza delle istituzioni non fa più cronaca, almeno alle nostre latitudini!
RispondiEliminaCarinolese dalla Svizzera
facciano i nomi chi sa.
RispondiEliminaE una volta fatti i nomi, che si fa? si va a denuciarli? Nessuno correrebbe il rischio di farsi 'certi' nemici che ti renderebbero la vita difficile e ti riempirebbero la giornata di dispetti, diciamocelo chiaramente. L'unica cosa da farsi veramente è far funzionare le istituzioni preposte al controllo. E questo potrebbe farlo la nuova associazione nata per il controllo del territorio. Speriamo siano veramente così svegli come vogliono far capire dal nome che si sono dati.
RispondiEliminax12.51 per favore non disturbare quelli che non dormono, non lo fanno perchè si stancano anche a dormire, queste non sono cose perloro (e nemmeno le altre). Il problema dei boschi è serio per colpa delle istituzioni. La Regione Campania qualche hanno fa ha votato una legge che non obbliga a richiedere autorizzazione alcuna per estensioni di bosco fino a 2, dico due ettari, equivalenti a 6mogge, nella misura locale. Siccome nella zona nessuno possiede 2 ettari di bosco nessuno ha bisogno dell'autorizzazione. Quindi quelli che tagliano lo fanno in piena legalità. Se non mi credi rivolgiti al C.F,S. di Castelvolturno o Roccamonfina che ti confermeranno quanto su scritto. Puoi farlo anche telefonicamente, sono funzionari gentili e disponibili. Prima di minacciare denunce o altro aggiornati sulle leggi attuali, rischi di denunciare la persona sbagliata. Informa Galatea che questa materia è di competenza della regione su delega dello stato, perciò dopo i DLgs che ha citato si deve leggere pure le leggi applicative approvate dalla regione. Fare i giuristi in Italia è mestiere difficilissimo per le miriadi di leggi esistenti. Difficile per tutti tranne che per uno,i lettori del quiquiri sanno chi.
RispondiEliminaPer il sapientone delle 14.43
RispondiEliminaè probabile che non hai compreso che questi tagli vengono effettuati anche nel demanio.