
rovenienza che dileggiava la principessa e, come una serpe all’improvviso colpì. I cassonetti tornarono sotto le mura del castello degli Ulivi. Ma, questa, è un’altra storia.

rovenienza che dileggiava la principessa e, come una serpe all’improvviso colpì. I cassonetti tornarono sotto le mura del castello degli Ulivi. 
Il Quiquirì sta in questo periodo nuovamente facendo parlare di se, ma ancora molti sono quelli che non riescono a capire quale sia la funzione di questa nuova maniera di informazione. Quante volte per televisione assistiamo a scelleratezze alle quali vorremmo con tutte le nostre forze controbattere e non possiamo. Quante volte ci capita di ascoltare qualche notizia evidentemente di propaganda al telegiornale che lasciamo passare, che sappiamo sia falsa o mezza vera e alla quale non possiamo controbattere. Quante volte politici fanno promesse che si rivelano il contrario di ciò che in realtà è e non possiamo controbattere. Oggi stesso ho ascoltato dire "Da oggi non ci sarà più Lucignolo bella vita, cult di questi anni, mancherà a noi della redazione di studio aperto come a tutti gli italiani per essere uno dei programmi più riusciti di questi anni". E’ proprio quando sento queste cose che vorrei un qualcosa come il Quiquirì ma a livello nazionale, qualcosa dove poter esporre la propria idea, che in questo caso sarebbe che grazie a programmi come questi sempre più ragazze e ragazzi al mattino prima di uscire lasciano il cervello sul comodino e tutti infighettati si chiudono la porta alle spalle. Tanti che in questi giorni pensano che il Quiquirì sia un covo di nullafacenti, di figli di papà e quant’altro ancora, non hanno capito l’importanza di questa cosa. Senza il Quiquirì oggi come oggi, nel nostro comune, dire ciò che si pensa sarebbe se non impossibile quanto meno invisibile. A tutti quelli che vedono in questa cosa qualcosa di negativo io lancio un j’accuse, a voi che non volete che la gente parli, che non volete che la gente si esprima, che non volete che si mettano su iniziative che non siano di sola pura propaganda, che non si diano dritte da seguire disinteressatamente e non per il puro spirito politico che da noi, al sud, porta sempre ed inevitabilmente alla costruzione di un bel niente. Siamo stanchi di tutto questo, ma non riesco a capire come ancora così tanta gente possa rimanere senza nulla da dire quando finalmente ha a disposizione forse l’unico spazio veramente rimasto libero. Libero perché qui si pubblica tutto (tranne ovviamente commenti che inneggiavano alla camorra, ovviamente censurati), anche critiche contro noi stessi, chiunque scriva un articolo, chiunque voglia esporre la sua idea. Non ho altre parole e tutto questo è al solo fine di spronare un po’ quei non politici che ancora non hanno capito a cosa serve quello che noi stiamo cercando di fare.
Smirne Smirnorum
Come sicuramente tutti i fequentatori del Quiquiri’ sapranno, il territorio di Carinola è stato allacciato alla linea ADSL della Telecom dopo, ma non in conseguenza, delle numerose proteste di chi faceva notare che, mentre tutto intorno si viaggiava ad alta velocita’ (Mondragone, Sessa, Teano ecc), Carinola e Falciano rimanevano ancora indietro, in una materia molto importante non solo, come alcuni credono, per lo svago e il tempo libero ma sopratutto per le attivita’ lavorative e i servizi in genere. Tuttavia, e’ solo per essere carini che si dice “il territorio di Carinola è stato allacciato alla linea ADSL”, in quanto cio’ e’ vero solo in piccola parte, precisamente nelle frazioni di: San Donato, Carinola, Casanova e………….. San Ruosi. Questo fatto è un danno grave per la maggior parte dei carinolesi che come si sa risiedono a Casale e a Nocelleto. Un danno soprattutto per i liberi professionisti, in particolare i commercialisti, che ormai sono obbligati da tempo ad utilizzare i piu’ svariati sistemi per evadere le pratiche, a causa del disservizio telematico (un problema che non tocca il più importante dei dottori commercialisti del comune). Perché il problema non si risolve? Perché le frazioni più popolose del comune non possono usufruire di questo vitale servizio? Le ipotesi sono varie:

Puntando ad un analisi generale dei presunti miglioramenti che le amministrazioni Di Biasio hanno portato al comune di Carinola nei quasi dieci anni di governo è una cosa ardua e difficile. Sfiderei chiunque privato cittadino, e dunque con nessun interesse politico, a dire, cosi’ su due piedi, che il nostro comune ha avuto dei visibili miglioramenti o se è rimasto invariato in molti settori (ambiente, vivibilità urbanistica, opere pubbliche funzionali, cultura, politiche sociali e agricole), o se è il caso addirittura di parlare di fallimento totale. E’ un fatto importante cominciare a munirci di idee solide per quanto riguarda il lavoro amministrativo svolto fino ad ora, poiché fra qualche mese, pensiamo a dicembre-gennaio, saranno tappezzati muri di slogan e volti, alcuni di questi di nostra conoscenza alcuni nuovi, che vorranno il nostro voto per andare ad amministrare il nostro comune. Bisogna, dunque, prima che ciò avvenga operare una sorta di bilancio amministrativo che vada nella direzione di contenuti sentiti e dunque veritieri. Prima di continuare è giusto che anche l’opposizione abbia un giudizio negativo o positivo che sia, in quanto anch’essa ha un enorme lavoro da svolgere ed è quello di fare in modo che vengano rappresentati tutti i cittadini che hanno preferito affidarsi agli avversari dell’attuale maggioranza. Per non essere portati ad esprimere un giudizio generale che forse non può tenere conto dei vari settori, cominceremo a darlo nei vari spicchi di potere, che poi alla fine sono i vari assessorati delegati per l’ambiente al vicesindaco Gennaro Mannillo (ds); cultura dott. Elisa Mazzucchi (margherita); lavori pubblici il sindaco Pasquale Di Biasio; politiche agricole Argene Merola (sdi); istruzione Vincenzo Ceraldi udeur; assessore al personale(ovvero controllo dei dipendenti comunali) Mario Nicolò Margherita; politiche sociali Antimo Marrese. Questa è la giunta comunale che delibera su tutte le questioni inerenti alla vita amministrativa. Ora sulla scorta delle divisioni operate sopra e se credete opportuno dare un giudizio, se volete anonimo, potremmo aprire un dibattito on-line che potrà aprirci nuovi dubbi, chiarirci degli altri e che sarà certamente produttivo per quello che sarà il nostro giudizio per i prossimi volti che si presenteranno alla nostra porta per chiederci il voto. Fino ad ora penso di non essere stato legato a nessun vincolo verso politici di turno, e godendo di una materiale indipendenza politica posso quindi, come ho già avuto modo di ribadire in altre sedi (anche ufficiali), esprimere il mio giudizio quasi interamente negativo delle ultime due consiliature targate Pasquale Di Biasio: per un importante motivo ed è quello che vede il comune di Carinola lontano da uno sviluppo economico e socio culturale, indipendentemente da fattori esterni, tanto promesso dai balconi nelle passate campagne elettorali. Se volete potrei andare molto più a fondo, ma tempo ce n’è, e per ora mi fermo qui. Per quanto riguarda l’opposizione anche qui le cose sono bollenti, in quanto su non poche questioni , quelle più sotterranee, la minoranza non si capisce perché non batte il ferro finchè è caldo, diversamente da quanto è accaduto per esempio sull’incompatibilità, poi risolta, di Di Biasio per la doppia carica di sindaco e presidente del consorzio idrico. Io penso che anche per la minoranza il mio giudizio è quasi interamente negativo. Ai posteri il giudizio.
Micco de’ Carani
dimenticano mai". Lo spiegò ai magistrati l'unico vero pentito della camorra casertana, ricostruendo come i boss avessero atteso 11 anni prima di eseguire la sentenza contro un loro nemico. Hanno fatto calmare le acque, ridotto al minimo l'attenzione sulla vittima e solo a quel punto sono partiti i killer. Clemenza o perdono non gli appartengono: i signori della nuova mafia hanno dimostrato con il piombo e con il sangue che la loro parola è peggio di una fatwa. Perché loro sanno ricordare. Oggi le dichiarazioni raccolte nelle carceri e l'attività informativa nel triangolo dei boss, tra Casapesenna, Casal di Principe e San Cipriano d'Aversa, il feudo dei Casalesi, sono concordi: anche contro Roberto Saviano è stato emesso il verdetto. I padrini hanno lasciato in bianco solo la data dell'esecuzione: "Basta aspettare, verrà il momento giusto. E allora si chiuderanno i conti". L'autore di 'Gomorra' non si sente un condannato a morte. Quando gli poni la domanda, il volto si illumina con un sorriso ingenuo che tradisce i suoi 28 anni. Perché non accetta nemmeno l'idea di essere costretto all'esilio: "Napoli mi manca tantissimo. Come per tutte le cose che si perdono aumenta il carico di nostalgia. La mia esperienza viene da lì". Oggi può tornare a Napoli quando vuole, circondato però da carabinieri e auto corazzate. E ogni movimento deve essere concordato con la scorta. Il che lo spinge a stare chiuso in casa, a leggere e scrivere. Ma senza radici, senza succhiare linfa alla vita reale, tutto diventa un isolamento sterile. Un incubo che fa passare in secondo piano ogni altra preoccupazione. "Paura non ne ho. Fin quando c'è la parola, la possibilità di trasmettere le proprie idee, quella è la vera difesa. Certo, con il mio lavoro ho esposto anche i miei familiari. L'unico motivo per cui ho maledetto il mio libro è per le pressioni che hanno subito i miei cari e di cui non mi perdonerò".


Queste dunque le specifiche della base militare ed anche le uniche informazioni certe e reperibili. Tutto il resto sono voci, supposizioni che si rincorrono. L'attentato terroristico di Al Qaeda doveva avere luogo tra il 1997 e il 2001, che per la base è il momento della sua chiusura. La sua identificazione è sempre stata con il comune di Mondragone, anche se le uniche due entrate visibili si trovano in diverso territorio comunale, ad una distanza di almeno 30 km . Immaginate un piccola catena montuosa che si affaccia sul mare, qui si trova Mondragone; Sessa Aurunca e Carinola sono posizionate, invece, verso l'interno. Se la definizione non è di comodo (Base Nato di Mondragone), si deve immaginare che gli americani abbiano scavato molto, e molto in profondità. Le entrate sono ormai totalmente in rovina. Quella principale è nel territorio di Carinola. Una strada asfaltata, che si dipana sulla collina e giunge ad un grande spiazzo, che ospitava anche una base di atterraggio per gli elicotteri. Ora è piena solo di immondizia, per le varie emergenze rifiuti che si rincorrono in Campania. L'entrata, delimitata da alcune mura con cancello in ferro, mostra soltanto un vecchio sistema di tubi per la corrente elettrica, sul lato destro l'ingresso vero e proprio nella roccia. L'entrata secondaria, situata nel territorio di Sessa Aurunca, è ben nascosta nella montagna. I posti di guardia ormai sono ricoperti da sterpaglie, le torrette di guardia sono diverse e sparse su un vasto territorio della montagna stessa. Da queste si può anche definire sommariamente le dimensioni, notevoli, del complesso militare. Pochi elementi esterni sono ancora visibili anche qui: i soliti tubi arrugginiti, torrette che cadono a pezzi e centraline elettriche. Nessun simbolo identificativo è rimasto, o chissà se mai c'è stato. Le entrate vere e proprie della base scavate nel cuore della montagna sono alte oltre due metri e di forma circolare. Nella colata di cemento che ne ha decretato la fine dell'utilizzo, sono stati lasciati piccoli fori per far passare aria fredda e tesa anche nelle più calde giornate estive.


di Sergio Nazzaro e Dario Alberto Caprio