Domenica 17 p.v. si voterà per il cosiddetto referendum sulle trivelle. Non bisogna leggere il testo su cui si vota altrimenti si rischia di non capire il problema che invece è semplicissimo. Se si vota sì, le società che hanno avuto una concessione per l’estrazione degli idrocarburi devono smontare gli impianti alla data della scadenza della concessione. Se si vota no si concede alle società di usufruire della concessione fino ad esaurimento del giacimento. Viene spontaneo pensar male e quindi che facilmente il giacimento non si esaurirà mai, ma solo per non dover affrontare gli enormi costi dello smontaggio degli impianti. In tutto il mondo rispettare i termini di un contratto è qualcosa di ovvio, in Italia invece ci vuole un referendum. Quindi votare sì dovrebbe obbligare le società petrolifere a rispettare le scadenze e questo è il primo effetto. Il secondo non meno importante è che votando "SI" si ha l’occasione per tirare una sberla al nostro governo amico dei petrolieri. Non bastavano le intercettazioni che hanno svelato qualche intrallazzo dei nostri governati, ma addirittura invitano i cittadini a non recarsi a votare. Visto che danno questa possibilità, non bisogna lasciarsela scappare e tutti i cittadini normali cioè non invischiati con la politica dovrebbero votare. Sarebbe una bellissima giornata se lunedì mattina ci svegliassimo con un referendum che ha raggiunto il quorum e con la vittoria del sì. Avremmo il piacere per qualche giorno di sentire meno sproloqui da parte del nostro premier cazzone e fargli capire che gli italiani non sono tutti imbecilli come li considera lui. Forse si costringerebbe al silenzio anche il presidente emerito comunista che con i suoi nove anni di mandato ha ridotto l’Italia in recessione. Si manderebbe a questa classe dirigente, servi dei poteri forti, un messaggio che sarebbe un'anticipazione dello sfratto che avranno, non appena daranno la possibilità di votare anche per il parlamento.
Sarà così? Votiamo ed aspettiamo.
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venerdì 15 aprile 2016
domenica 10 aprile 2016
LA MOGLIE DI PILATO
Dai vangeli apocrifi cioè quelli non riconosciuti ufficialmente dalla chiesa si viene a conoscenza della moglie di Pilato. Si legge che il suo nome era Claudia Procula e viene menzionata come moglie devota al marito e molto intelligente. Si legge che cercò in tutti i modi di fare pressione su Pilato affinché salvasse la vita a Gesù. Gli raccontò di aver passato notti insonni pensando alla decisione che doveva prendere il marito e pertanto voleva aiutarlo con tutte le sue forze. La cronaca di questi giorni porta alla ribalta una strana coincidenza con la storia del Vangelo. Un’altra Claudia ed un altro Pilato nelle persone del consigliere regionale Grimaldi e di sua moglie. Anche questa è una donna intelligente e devota al marito. Anche lei dopo aver assistito a giorni e giorni di preoccupazioni del marito ha deciso di tentare di aiutarlo. Anche Grimaldi come Pilato deve decidere del destino di due persone o forse tre. Deve decidere chi designare a candidato sindaco di Carinola tra Antonio Russo e Rosa Di Maio o confermare il sindaco uscente Derisi. Da bravo Pilato moderno ha pensato di aggirare la decisione proponendo un quarto nome così da tenerseli tutti buoni amici. Ormai è da qualche mese che fa trapelare questo suo pensiero e vorrebbe arrivare al più presto a lavarsene le mani. La moglie molto più intelligente del Pilato nostrano ha compreso il grave errore che sta per commettere il marito e prova a salvarlo accusando tutti gli amministratori della sindacatura in scadenza. Il suo nobile gesto anche se merita un plauso dal lato umano difficilmente riuscirà nello scopo che si prefigge. Il consigliere Grimaldi è stato assente per cinque anni dalla vita amministrativa del comune di Carinola tranne in alcuni momenti poco felici. Ha caldeggiato la nomina del comandante dei vigili invece di assumere due o tre vigili giovani. Ha voluto la realizzazione del polo scolastico senza mai farlo funzionare. Ha interferito pesantemente sulla nomina dei tecnici comunali e sulle nomine di consulenti vari. Non ha mai sollecitato l’amministrazione a realizzare qualche opera pubblica tantomeno ha procurato qualche finanziamento da parte della regione dove lui era un attore primario. Non ha favorito in alcun modo il decoro del comune e la conseguente crescita morale e civile degli abitanti. Nulla di nulla in particolare nella frazione Casanova che è ridotta in uno stato pietoso. Nessuna moglie e nessuna tattica lo potrà salvare dalla figuraccia che si appresta a fare come non ci riuscì Claudia con Pilato così non riuscirà Alessandra con Grimaldi. Lui ha sempre pensato che un sorrisetto ed una pacca sulla spalla dei suoi concittadini una decina di giorni prima del voto gli avrebbero assicurato il consenso ancora per cinque anni ma questa volta non sarà così. In tantissimi stanno aspettando le elezioni comunali per dirgli con il loro voto contrario di tornare dove è stato per cinque anni senza mai ricordarsi di loro.
venerdì 25 marzo 2016
Lo chiamavano E.I.C.
Facilmente questa sigla è
sconosciuta a quasi tutti, in quanto nessun organo di informazione ne ha
parlato. Neanche Il Mattino, il giornale più diffuso al sud, ha dedicato un
rigo a questa sigla, evidenziando che questo è il volere dei poteri forti che ne
detengono la proprietà. Ebbene EIC è l’acronimo di Ente Idrico Campano, che
assicurerà l’acqua ai cittadini campani nei prossimi anni. La legge che lo ha
istituito è infarcita di belle parole come: rinnovamento, efficienza, economia,
razionalizzazione delle sorgenti e della distribuzione ecc. ecc. Leggendo l’introduzione
sembrerebbe che il nuovo capo della regione Campania abbia fatto approvare
qualcosa di rivoluzionario nell'interesse dei cittadini, ma rileggendo la legge
in modo più attento, si scopre che non è altro che l’ennesimo carrozzone dove
lavoreranno, si fa per dire, gli amici degli amici e i loro figli. Infatti tale
ente non è altro che la fotocopia dei vecchi consorzi idrici, alcuni dei quali,
come quello di Caserta, oberati di debiti. Nessun riferimento al concetto di
acqua pubblica per il quale hanno votato milioni di italiani, nessuna legge
quadro per la distribuzione e fatto gravissimo, nessun riferimento alle
tariffe. La legge dice che sarà un ente con personalità giuridica di diritto
pubblico dotato di piena autonomia e di organismi amministrativi contabili. Tradotto
in breve, sarà un altro ente che potrà riscuotere e spendere senza controllo.
Sarà amministrato da un presidente e un consiglio di amministrazione, oltre che
da un direttore generale e un consiglio distrettuale. Tutti questi personaggi
potranno decidersi lo stipendio e anche la retribuzione accessoria per loro ed
i dipendenti. Facilmente, come accade in tutti questi enti, saranno elargiti
emolumenti a pioggia dal presidente fino all'ultimo dipendente. Tutti i comuni
dovranno aderire forzosamente ed anche Carinola lo ha fatto nel silenzio
generale della politica. Tutti a favore tranne il dott. Giacca che in questa
occasione ha dimostrato di sapere, quando vuole, amministrare le risorse
pubbliche come quelle personali. Si dirà che votare contro non sarebbe servito
a nulla, ma non è così, in quanto se molti comuni avessero espresso il loro
parere contrario, si sarebbe potuto anche migliorare il testo della legge o almeno
fissare i limiti di spesa, mentre in questo modo tutto è demandato alla politica
peggiore. Probabilmente avranno votato a favore per paura di non entrare un
domani nel consiglio di amministrazione e chissà ricoprire un giorno la carica
di presidente; forse addirittura anche di direttore generale, visto lo scarno curriculum
richiesto dalla legge per ricoprire tale incarico. A Carinola si continua a
discutere su chi dovrà ricoprire la carica di sindaco, ma nessuno accenna a
questi problemi, le cui conseguenze ricadranno inevitabilmente sulla testa di
tutti i cittadini. Le bollette dell’acqua saranno compilate con gli stessi
criteri di quelli usati per quelle del gas e dell’elettricità, dove i balzelli
sono il sessanta per cento del consumo di energia. Tutto questo a dispetto dell’acqua
pubblica e della trasparenza ma soprattutto, aspetto non trascurabile, a
dispetto delle tasche dei cittadini sempre più svuotate.
giovedì 17 marzo 2016
Speriamo che almeno sia donna
mercoledì 9 marzo 2016
Incredibile ma vero
Da qualche mese circolava la voce della realizzazione di un parcheggio all'interno della scuola elementare di Casanova. Visto il periodo elettorale sembrava una boutade di qualche antagonista dell'amministrazione in carica per screditarla agli occhi degli elettori.Da indiscrezione col passare dei giorni è diventata notizia di dominio pubblico. Non è stato difficile conoscere anche i particolari del progetto parlando con un componente della giunta. Il progetto prevederebbe la creazione di pochi posti auto dietro l'edificio scolastico. Per garantire l'incolumità dei bambini verrebbe eretto un muro divisorio all'ingresso del passo carrabile. Il muro renderebbe impossibile l'accesso al parcheggio dei bambini tranne se si calassero da qualche finestra.La spesa sarebbe supportata dai fondi per il decoro urbano già a disposizione dall'amministrazione. Per chi legge è qualcosa di incredibile pensare di adibire il piccolo spazio verde di una scuola a parcheggio invece è vero ed il progetto è ormai in stato avanzato di realizzazione.Non c'è bisogno di commentare un progetto che certamente è irricevibile e tutti si dovrebbero impegnare per impedirne la messa in pratica. Se si realizzasse oltre il danno si avrebbe anche la beffa perchè tante sono le priorità della frazione di Casanova abbandonata da decenni all'incuria totale.Senza voler ripetere tutte le necessità primarie, in primis la mancanza di acqua in alcuni rioni, basta guardare l'edificio scolastico della frazione. Già all'esterno sembra un bersaglio usato per il tiro a segno con l'intonaco rotto e la pittura quasi inesistente. All'interno porte scardinate e le stesse finestre di quando fu edificata la struttura più di cinquantanni fà. Il riscaldamento è assicurato, si fà per dire, da una vecchissima caldaia a gasolio che oltre ad essere altamente inquinante è molto pericolosa a causa della sua vetustità. Problemi semplici e non insormontabili, normale manutenzione che ogni anno si dovrebbe fare. Invece di eseguire piccoli lavori dovuti per la decenza della scuola incredibilmente si pensa alla realizzazione di un progetto assurdo. Misteri carinolesi dalle finalità che pochissimi possono capire. Se le coscienze sopite da tempo dei casanovesi si sveglieranno e si batteranno insieme ai genitori dei bambini e al corpo docente difficilmente riusciranno a realizzare questo insensato progetto che potrebbe restare anche l'ennesima incompiuta.
Collaboratore scolastico
sabato 5 marzo 2016
Biasox il Caino
La primavera era ormai alle porte e le prime giornate di
sole baciavano le ridenti contrade della contea di Calenum. Mancava qualche
mese per il suffragio generale che avrebbe designato il nuovo conte per cinque anni.
In quel tempo la contea era governata da Don Luis de Santa Cruz cerusico di
corte del celeberrimo conte Biasox, signore di quelle terre per volontà di Dio
e sua. Come si ricorderà il Conte era stato oggetto di una congiura da parte
del suo cerusico che si era alleato con i suoi avversari e grazie a loro
governava la contea. Per anni Biasox si era tenuto lontano dalla contea per il
gravoso impegno che aveva al ministero delle acque dove era impegnatissimo
nell’esigere cospicue regalìe per l’erogazione del prezioso liquido.
Comunque il suo pensiero era concentrato su Calenum e
segretamente e instancabilmente tramava per impossessarsi del trono della
contea. Nessuno lo aveva più visto da anni ma alcuni servi della gleba giuravano
di averlo avvistato nel cuore della notte per le vie di Calenum. Non si
sbagliavano: l’astuto Biasox tesseva la sua tela che si ingrandiva ogni giorno
di più. Aveva contattato Giano Trifronte facendogli sottoscrivere anche un
documento associativo ma dopo averlo abbracciato e baciato, conoscendo bene la sua
doppiezza incaricò due suoi scagnozzi di tenerlo sempre sotto controllo. Aveva
portato nella sua fazione anche Antimus Mutus, operazione molto più facile in
quanto era bastato promettergli un appannaggio mensile perpetuo. L’operazione
più importante era stata di riportare tra i suoi sostenitori anche don Luis de
Santa Cruz, ormai appagato nel suo desiderio di pavoneggiarsi nelle vesti di
conte. Inoltre aveva ingaggiato come capo della sua sicurezza personale
l'ex capo dei pretoriani della contea Marius Tigellino.
Tutto questo lavoro il vecchio conte non lo aveva fatto per
sé, ormai troppo stanco e con i forzieri stracolmi di monete d’oro da non avere più dove metterle.
Il suo grande desiderio era di assicurare il trono della contea che considerava
suo per sempre alla sua discendenza familiare. Aveva pensato di mettere sul
trono sua figlia la duchessina Jusina de Biasox e pertanto riuniti tutti i
familiari ed i suoi scherani aveva lanciato la proposta. Il vecchio conte ebbe
però una brutta sorpresa: il germano Franciscus de Biasox avanzò il suo diritto
al trono come legittimo erede secondo la legge salica di Calenum. Il vecchio
conte istintivamente mise la mano sull’elsa della sua spada con l’intento di
sgozzarlo ma si trattenne per opportunità politica e per mancanza di forza e
pertanto fece finta di acconsentire. Biasox poteva anche accusare il fratello
di ingratitudine in quanto era stato lui che lo aveva fatto assumere come
stalliere della contea e grazie al potere del fratello aveva espletato sempre
alti incarichi. Anche grazie alla sua avvenenza e al suo savoir faire per cui
era soprannominato lo sciupapuelle di Calenum era riuscito perfino a diventare
il vice del magistrato della contea.
Biasox usò contro di lui tutta la sua abilità diplomatica e
facendo finta di assecondarlo organizzò il suo tranello invitandolo a trovarsi
un gruppo di persone che lo affiancasse nel futuro governo.
Nottetempo sguinzagliò i suoi bravi a convincere tutti i
possibili candidati con le buone ed anche con le cattive a non rendersi
disponibili e così fu. Tutti gli amici di Franciscus erano anche clienti di
Biasox, chi riceveva un obolo dalla contea, chi una promessa di lavoro presso
il ministero delle acque, chi una carica onorifica. Tanti altri avevano
ricevuto l'ultima invenzione di quei tempi: un lavatoio in pietra lavica e il
permesso di usufruire della sorgente pubblica senza pagare la tassa prevista.
Il povero Franciscus provò a contattare gli amici della sua cerchia di nobili
ma tutti con qualche scusa rifiutarono. Si rivolse perfino a qualche servo
della gleba ma anche quelli gli dissero di no. Dopo inutili tentativi di giorni
e notti fu costretto ad abbandonare il suo proposito e colpito da un forte
esaurimento fu ricoverato nel lazzaretto di famiglia e non si riprese più.
Eliminato il temibile ostacolo Biasox presentò la figlia alla nobiltà di Calenum
ed ai numerosi bifolchi e giurò a sé stesso e agli astanti che lei sarebbe
stata la futura contessa di Calenum e dopo di lei i figli ed i figli dei figli.
Il marchese del grillo
sabato 27 febbraio 2016
Occasione persa
Ormai è certo la Santa Messa in diretta dal comune di Carinola si farà il 28 di Febbraio p.v. Precisamente sarà celebrata nella chiesa parrocchiale di Casale di Carinola. Come e perchè questa scelta nessuno lo sà e nulla è trapelato dalle alte sfere. Si parla di un prete consulente della rai che decide autonomamente sulle location della messa domenicale in diretta. Si dice che il vescovo di Sessa A. che celebrerà la messa non abbia contribuito alla decisione, tantomeno il sindaco di Carinola. L'evento è qualcosa di eccezionale perchè è la prima volta che si verifica nel comune di Carinola e doveva essere sfruttato meglio. La Messa domenicale trasmessa in diretta dalla rai ha diffusione in tutto il mondo, perciò è seguita da milioni di spettatori cattolici ed in particolare italiani residenti all'estero. Oltre all'aspetto religioso, dall'evento tutti cercano di ricavare un ritorno, mostrando le bellezze del territorio. Anche in questa occasione ci sarà come al solito un breve scorcio sulle bellezze paesaggistiche ed artitiche del comune ospitante, seppur certamente non sufficiente ad evidenziarle. Sarebbe stato meglio che la celebrazione avvenisse nella chiesa dell'Episcopio a Ventaroli o nella cattedrale di Carinola o nel convento di San Francesco di Casanova. Monumenti prestigiosi che pochi conoscono ma che sono unici per l'arte che racchiudono tra le proprie mura. Sarebbe stato un biglietto da visita di Carinola eccezionale, che avrebbe potuto attrarre la curiosità di tanti appassionati di arte. Purtroppo la scelta è caduta su una chiesa come tante altre migliaia in Italia e nel meridione. Chiesa bellissima e tenuta benissimo, ma senza alcuna opera d'arte capace di far diventare una trasmissione televisiva occasione di ritorno economico. Si è preferito una chiesa anonima ad un tesoro artitisco come la chiesa dell'Episcopio di cui ne esiste solo un'altra, che è la basilica di Sant'Angelo in Formis. Gli affreschi del x secolo, o meglio quelli che restano, sono unici come pure i mestieri che raffigurano. Le colonne che portano direttamente alla magnifica abside affrescata, sembrano un percorso verso la redenzione. Assistere ad una funzione religiosa in quella chiesa è qualcosa di veramente emozionante in quanto ci si sente insieme a migliaia e migliaia di antenati, oltre che ai primi cristiani che vi hanno pregato. Unica nota positiva della vicenda, la solerzia con cui l'amministrazione carinolese ha reso praticable la strada per raggiungere la chiesa per permettere il transito ai camion della rai. Non è servito e sarà una occasione persa in quanto, invece di mostrare un tesoro di Carinola, mostremo la chiesa di Casale, facendo commuovere i casalesi lontani, diciamo che almeno, servirà a questo.
lunedì 8 febbraio 2016
Carinola senza futuro
Da qualche mese si discute di città
futura, di rilancio del comune, di innesto di forze fresche e di
associazioni progressiste che dovrebbero rilanciare il comune di
Carinola. Ottimi propositi, corredati da ottime frasi ad effetto, pronunciate però da persone inaridite dagli anni e da un vecchio
modo di operare. Questi discorsi sono fatti da una oligarchia vecchia
di decenni logorata da dibattiti al solo fine del desiderio di potere
e la legislatura trascorsa ne è un esempio lampante. I nomi sono quelli
di sempre, De Risi, Russo, Di Biasio, Marrese, Di Maio, affiancati da
qualche accolito di secondo ordine. Già hanno iniziato a riunirsi, anche tramite interposte persone ed appena finita la barzelletta
della proposta di lista unica si disporranno in due liste
contrapposte. La lista unica è inattuabile perché l’obiettivo di
ognuno di loro è ricoprire la carica di sindaco e, purtroppo o per fortuna, c’è
un solo posto disponibile. Se fosse possibile come con le vecchie
normative di ruotare, facilmente avrebbero raggiunto l‘accordo
sulla lista unica. Fare il sindaco a Carinola per loro non è
difficile in quanto gli interventi da realizzare sono gli stessi da
trent’anni a questa parte. Portare avanti l’inutile piano
regolatore e come da trenta anni distribuire compensi al sempiterno
ing. Di Santa Croce, a geologi , agronomi, tecnici ed
amministrativi vari. Elargire contributi ai tantissimi poveri di
Nocelleto senza verificarne l’isee, incarichi a tutti gli avvocati
dei dintorni e se capita qualche incarico tecnico per qualche
lavoretto finanziato dalla regione, oltre a pagare regolarmente la Sacom e
l’impresa di raccolta rifiuti. Per i fondi non ci sono problemi, si
attinge dai proventi delle tasse più alte d’Europa decurtate dalla
percentuale per qualche società esterna individuata dal sindaco.
Volendo si può anche assumere qualche tecnico amico o anche qualche
nuovo impiegato comunale, purché abbia la residenza fuori comune in modo tale da evitar litigi. Atti già visti e ripetuti negli anni
che non danno alcuna difficoltà nel ripeterli a nessuno di questi
personaggi vecchi del mestiere. A fianco di queste osservazioni che
possono sembrare critiche ma sono la realtà, bisogna anche esprimere
alcune considerazioni in difesa dei dinosauri carinolesi. Sono gli
unici che si interessano giornalmente, anche se a modo loro, della
cosa pubblica che bene o male ha bisogno di essere guidata. L’assenza
di partecipazione delle masse popolari e dei giovani in particolare, ha comportato la vita eterna dei soliti noti con nessi e connessi.
Purtroppo tranne qualche timido tentativo nel periodo elettorale non
c’è interesse per la vita politica del comune da parte dei
giovani. Azione che deve essere giornaliera e che comporta anche
sacrificio personale ed a volte economico. La mancata progettualità,
la mancanza di sogni dei giovani si manifesta anche nella situazione
di questo blog aperto per esprimere le loro idee che evidentemente
mancano. Difficile raccogliere frutti senza aver seminato in
concorrenza con agricoltori che lavorano giorno e notte come Russo,
Marrese , Dimaio e Dibiasio. La mancanza di partecipazione dei
giovani e delle loro idee certamente moderne condanna questo comune
a renderlo senza futuro e sempre più arretrato.
PopUp
domenica 13 dicembre 2015
Giubileo della poca misericordia
Domenica 13 Dicembre alle ore 17 il vescovo di Sessa Aurunca celebrerà il giubileo aprendo solennemente la porta della cattedrale. Leggendo l'avviso ho ricordato il volto tirato e tristissimo di p Giovanni, il custode del convento di Casanova, di qualche domenica fa. Ho ricordato i suoi occhi pieni di lacrime, a stento trattenute, proprio a causa del giubileo come solo poi si è capito. Le sue parole farfugliate ed evidentemente trattenute per non trascendere, informavano i fedeli della telefonata che aveva ricevuto di prima mattina. Stava ancora sonnecchiando quando era stato svegliato da una telefonata del vescovo. Questi gli chiedeva se fosse vero che avesse intenzione di inaugurare il giubileo al convento di san Francesco senza il suo permesso. Dal tono della voce del vescovo capiva che più di una richiesta di informazioni era una dura censura verso il suo operato. Il vescovo gli diceva che aveva ricevuto un fax con la foto di un manifesto informativo sull'avvenimento in questione. Padre Giovanni capito di che parlasse gli spiegò che si trattava semplicemente di un concerto per celebrare il giubileo senza apertura di nessuna porta. Qualche fedele aveva fotografato la testata del manifesto del concerto in onore del giubileo e lo aveva inviato al vescovo provocando l'equivoco. Giustificata la rabbia di padre Giovanni verso l'informatore ed anche verso l'informato anche se trattenuta. Assurdo che esistano persone che si professano cristiani che possano agire in questo modo. Più assurdo che un vescovo possa incoraggiare questi comportamenti per tenere sotto controllo un sacerdote. Un francescano che ogni giorno si sacrifica per il bene del convento che gli è stato affidato, sacrificio anche economico per la manutenzione continua di cui ha bisogno. Il suo impegno per offrire tante iniziative culturali come il concerto degli allievi musicisti di Santa Cecilia, vari premi di alto livello, oltre alla collaborazione offerta a varie associazioni culturali. Questa sua frenetica e fruttuosa attività viene vista come concorrenza sleale da qualcuno molto poco cristiano. Questi topi di sagrestia intendono la professione della fede come un commercio o come pura attività politica, in cui bisogna a tutti i costi contrastare la concorrenza. Se non si vuole riconoscere a padre Giovanni ed ai suoi collaboratori e collaboratrici il merito del suo lavoro, almeno gli si conceda di lasciarlo in pace in ossequio agli insegnamenti di papa Francesco sulla misericordia cristiana.
Arcipre
sabato 28 novembre 2015
Verrilo Funeral Service
La campagna propagandistica della ditta Verrillo continua senza sosta nel nostro comune.
E’ la seconda volta che piazzano lo stesso manifesto. La prima volta che l'ho letto, dopo essermi fatto una risata, l’ho
cordialmente ignorato; ora, come cittadino, mi sento un po’ preso in giro. Cosa
credono questi signori, che i cittadini carinolesi siano idioti?
Scrivono a lettere cubitali, su un manifesto, quello che sono i
comportamenti scorretti della concorrenza che , secondo loro, sguinzaglia i propri segugi per
accaparrarsi un funerale. Peccato che i comportamenti che deplorano siano stati
essi stessi a praticarli per primi! O forse credono che non abbiamo notato
le loro squallide manovre?
In qualsiasi casa c’era un malato grave, fuori si piazzavano due avvoltoi pronti ad aspettare il decesso, per racimolare quel misero 50 euro di
mancia per avergli procurato un cliente. Qualche volta, gli avvoltoi si sono
fatti avanti anche prima del decesso.
Ora i Verrillo sentono il dovere di
avvisare la popolazione che ci sono persone che danno falsi consigli ed indirizzano eventuali clienti verso un servizio funebre diverso dal loro. Ma guarda!
Lucrare sulla morte e sulle disgrazie delle persone è stato sempre qualcosa di vomitevole, ma qualcuno è più vomitevole degli altri.
Se dovessi aver bisogno di un servizio funebre, sicuramente mi rivolgerei a chi mostra almeno un po' di rispetto per la morte degli altri, non ad altri.
Sempreverde
venerdì 10 luglio 2015
La Sagra del cinghiale
Il diciannove di questo mese a Casanova
si terrà la prima sagra del cinghiale. Evento organizzato dai
cacciatori di cui, anche se non si può dire, la maggior parte di
essi sono dei bracconieri. Sì, il bracconaggio da anni sembra quasi
diventato cosa normale, cosa che non stupisce o indigna. Sia chiaro
che non sono contro la caccia a patto che venga fatta secondo le
regole, le quali sul piano teorico salvaguardano fauna e flora senza
intaccare il “divertimento” dei cacciatori. Ma le regole sulle
nostre colline non vengo mai rispettate. Lacci a tutto spiano ovvero
la barbara tecnica che blocca i cinghiali tra fili di ferro nascosti
nella vegetazione. Pallottole e armi non convenzionali, battute
fuori stagione e dove non è permesso, boschi pieni di bossoli. Per
non parlare di scrofe gravide uccise, cani sacrificati e tante
illegalità che sul monte Massico sono normale amministrazione. Sono
consapevole degli insulti che riceverà questo pezzo ma credo che
bisognerebbe essere il meno ipocriti possibili il 19 quando
assaggeremo del buon cinghiale. Sicuramente le delizie proposte alla
sagra non saranno il frutto di battute di caccia fuori legge ma, per
quanto mi riguarda, credo sia doveroso evidenziare che ciò che
succede sulle nostre colline è lontano km dal concetto di caccia
etica.
Personalmente ( non me ne vogliano gli
ambientalisti) credo che il CACCIATORE vero è più ambientalista di
un ambientalista, in quanto per preservare la sua passione preserva
l’ambiente naturale. Il cacciatore vero spara ciò che si può
sparare e non fa stragi solo per fare il tronfio verso gli amici,
purtroppo però sul Massico ci sono pochi cacciatori e moltissimi
bracconieri, tutti lo sanno ma non importa a nessuno.
La lobby dei bracconieri, dalle nostre
parti, è più forte delle lobby delle banche, pensiamo infatti alla
mobilitazione contro la proposto di trasformare le nostre colline in
aree protette, possibilità subito cestinata in quanto tutte le forze
politiche avrebbero perso voti e credibilità da tutte quelle persone
vicine alla lobby della scoppetta.
Il 19 tutti a
mangiare cinghiale a Casanova e chi se ne frega degli sfregi
eternati dai soliti noti perché, diciamocela tutta, i bracconieri
dalle nostre parte sono delle star, tutti conoscono le loro identità
ma non si può dire, denunciare altrimenti pare brutto ed è proprio
tale concetto, al limite della camurria, che distrugge tutto. Ora,
non fraintendetemi, non sto assolutamente dicendo che il male del
nostro territorio sono i cacciatori anzi i bracconieri ma il fingere
di non sapere e/o di non vedere, questo sì che è un male mortale.
E’ sempre così, tutti sanno ma non
si può dire perché pare brutto e quindi chi se ne frega dei
cinghiali, dei boschi che prendono fuoco, degli incivili che
inquinano le campagne e così via, tanto il 19 mangeremo cinghiale e
tutto sarà perdonato a tutti.
Una sola cosa chiedo a chi legge questo
pezzo, di farsi una piccola domanda mentre inforchettiamo una
squisita pappardella: cosa danno i cacciatori/bracconieri al nostro
territorio?
Avete mai visto o saputo di un
cacciatore che un giorno ha lasciato a casa il proprio fucile per
dedicarsi, per esempio, alla raccolta dei bossoli o dei rifiuti
lasciati in collina?
Avete mai visto o saputo di un
cacciatore che abbia provato a cacciare un piromane?
Io no ma spero di sbagliarmi.
Buon cinghiale a tutti
mercoledì 1 luglio 2015
Segnalazione Importante
Con la presente vi segnalo che stanno pervenendo ad alcuni utenti del Servizio Acquedotto del Comune di Carinola, alcuni avvisi Bonari di pagamento inviati da Equitalia, per consumi di acqua mai effettuati. La stima dei consumi per gli anni 2011, 2012 e 2013 per alcuni utenti, molti peraltro non residenti, è stata fatta sulla base di valutazioni forfettarie, pur essendo accessibili in molti casi i contatori pere rilevarne la lettura ed esistendo in molti casi la lettura rilevata di gran lunga inferiore alla stima effettuata.
Per cui ci sono persone (tra cui anche molti anziani) che hanno ricevuto avvisi di pagamento per consumi pari al doppio di quello ad oggi (2015) effettuati.
Molti di questi utenti sono costretti a recarsi in Comune per far rettificare la richiesta di pagamento, ma sono invitati a presentare una richiesta al Protocollo senza la certezza dei tempi in cui le bollette saranno riemesse e soprattutto senza la certezza che il Comune richieda ad Equitalia la sospensione dell’emissione delle Cartelle Esattoriali conseguenti all’avviso bonario con emissione veloce di uno Sgravio Parziale. E’ una cosa gravissima perché Equitalia interpellata ha dichiarato che per non procedere con l’emissione delle cartelle esattoriali, il Comune deve emettere subito uno Sgravio Parziale per il cittadino sulla base delle letture reali comunicate e della documentazione presentata, e l’utente con questo sgravio dovrebbe recarsi presso Equitalia stessa per bloccare l’avviso di pagamento errato e pagare quanto invece dovuto; ma questo il Comune non lo sta facendo e sta solo accettando i ricorsi che non si saprà se e quando saranno esaminati.
E’ molto probabile quindi che molti di questi utenti si ritroveranno fra un anno o due con una Cartella di Pagamento illegittima, maggiorata dai costi e dalle sanzioni, e saranno costretti a far ricorso, con ulteriore dispendio di Costi e Tempo oltre ad avere per tutto questo tempo una situazione debitoria in itinere con Equitalia. Tutto questo per una inefficienza dell’Amministrazione Comunale, che dovrebbe invece per la "legge sull'autotutela" (ai sensi dell'Art. 68 del DPR n.287/92, dell'Art.2 quater del DL n.564/94 convertito nella legge 656/94 e del DM n.37/97) riparare tempestivamente ai propri errori palesi.
lunedì 25 maggio 2015
Tra Lui e Lei sceglier non saprei
La consultazione elettorale per il rinnovo del consiglio
regionale della Campania è ormai alle porte. Il comune di Carinola presenta due
candidati, uno di centrodestra ed una di sinistra. Da giorni il bel faccione di
Massimo Grimaldi sorride da ogni angolo di strada invitando tutti a dare il massimo, che ovviamente si traduce in
date il voto a Massimo. L’altro volto sui muri è quello di Giuseppina Di Biasio, figlia d’arte del sindaco emerito di Carinola per oltre un decennio. Grimaldi da cinque anni è scomparso dalle
contrade carinolesi, dedicandosi a quelle
aversane forse più redditizie elettoralmente parlando. Tranne qualche fugace
apparizione nella sede comunale per dare disposizioni alla sua giunta, quasi mai
si è fermato a chiacchierare con i comuni mortali come faceva all’inizio della
sua carriera. Ormai non ha bisogno del
loro voto visto che con due legislature si è assicurato una ricca buonuscita ed
un altrettanto corposo vitalizio. Comunque è da giustificare se si ferma di più nell’agro aversano, lì ci vivono
centinaia di migliaia di persone e pertanto il consenso elettorale è molto più
cospicuo. Purtroppo però ogni tanto qualche amico di quelle parti lo cita nelle
proprie dichiarazioni ai giudici e per
lui sono grattacapi. La figlia di Di Biasio, come da tutti conosciuta, non è
valutabile in quanto non si è mai cimentata nell’agone politico. E’ stata
oggetto delle cronache cittadine soltanto perché alcuni sostenevano che
lavorasse presso lo studio a cui il padre procurava delle consulenze. Semplici
cattiverie di paese, che colpiscono qualunque brava ragazza. L’unico suo merito al momento è quello di essere "la figlia di", che di questi tempi non è poco. Criticarla non
si può ma nemmeno sostenerla in quanto si ha l’impressione che votando lei si
voti suo padre. Si ha la netta
sensazione che il padre l’abbia candidata per racimolare qualche migliaio di voti per aspirare a qualche altra poltrona visto che
quella che ha è traballante se non rotta. Per quanto considerato fin ora, scegliere tra i due, come un giusto
senso di campanilismo imporrebbe, è davvero difficile. La lista di
Grimaldi ha in Giggino a purpetta l’esponente di punta. Per chi non lo sapesse
è un condannato a cinque anni di reclusione per i suoi rapporti con la nuova
camorra organizzata di Raffaele Cutolo. La lista del pd sostenuta da Di Biasio è
infarcita di condannati ed inquisiti
insieme ad ex esponenti del centrodestra e qualche fascista non ex. Il quadro è
deprimente per chi vota per avere una
buona ed onesta amministrazione. Semplicissimo scegliere per chi pratica il
voto di scambio con un favore avuto o da avere. Difficilissimo per il cittadino
onesto che vorrebbe le istituzioni rappresentate da persone oneste e che
amministrino nell’interesse della comunità e non dei singoli. Per questi
cittadini, se sono veramente onesti, il problema della scelta tra questi due
candidati non deve essere presa nemmeno in considerazione ed il loro consenso
andrà sicuramente ad altri.
Orpheus
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