Facilmente questa sigla è
sconosciuta a quasi tutti, in quanto nessun organo di informazione ne ha
parlato. Neanche Il Mattino, il giornale più diffuso al sud, ha dedicato un
rigo a questa sigla, evidenziando che questo è il volere dei poteri forti che ne
detengono la proprietà. Ebbene EIC è l’acronimo di Ente Idrico Campano, che
assicurerà l’acqua ai cittadini campani nei prossimi anni. La legge che lo ha
istituito è infarcita di belle parole come: rinnovamento, efficienza, economia,
razionalizzazione delle sorgenti e della distribuzione ecc. ecc. Leggendo l’introduzione
sembrerebbe che il nuovo capo della regione Campania abbia fatto approvare
qualcosa di rivoluzionario nell'interesse dei cittadini, ma rileggendo la legge
in modo più attento, si scopre che non è altro che l’ennesimo carrozzone dove
lavoreranno, si fa per dire, gli amici degli amici e i loro figli. Infatti tale
ente non è altro che la fotocopia dei vecchi consorzi idrici, alcuni dei quali,
come quello di Caserta, oberati di debiti. Nessun riferimento al concetto di
acqua pubblica per il quale hanno votato milioni di italiani, nessuna legge
quadro per la distribuzione e fatto gravissimo, nessun riferimento alle
tariffe. La legge dice che sarà un ente con personalità giuridica di diritto
pubblico dotato di piena autonomia e di organismi amministrativi contabili. Tradotto
in breve, sarà un altro ente che potrà riscuotere e spendere senza controllo.
Sarà amministrato da un presidente e un consiglio di amministrazione, oltre che
da un direttore generale e un consiglio distrettuale. Tutti questi personaggi
potranno decidersi lo stipendio e anche la retribuzione accessoria per loro ed
i dipendenti. Facilmente, come accade in tutti questi enti, saranno elargiti
emolumenti a pioggia dal presidente fino all'ultimo dipendente. Tutti i comuni
dovranno aderire forzosamente ed anche Carinola lo ha fatto nel silenzio
generale della politica. Tutti a favore tranne il dott. Giacca che in questa
occasione ha dimostrato di sapere, quando vuole, amministrare le risorse
pubbliche come quelle personali. Si dirà che votare contro non sarebbe servito
a nulla, ma non è così, in quanto se molti comuni avessero espresso il loro
parere contrario, si sarebbe potuto anche migliorare il testo della legge o almeno
fissare i limiti di spesa, mentre in questo modo tutto è demandato alla politica
peggiore. Probabilmente avranno votato a favore per paura di non entrare un
domani nel consiglio di amministrazione e chissà ricoprire un giorno la carica
di presidente; forse addirittura anche di direttore generale, visto lo scarno curriculum
richiesto dalla legge per ricoprire tale incarico. A Carinola si continua a
discutere su chi dovrà ricoprire la carica di sindaco, ma nessuno accenna a
questi problemi, le cui conseguenze ricadranno inevitabilmente sulla testa di
tutti i cittadini. Le bollette dell’acqua saranno compilate con gli stessi
criteri di quelli usati per quelle del gas e dell’elettricità, dove i balzelli
sono il sessanta per cento del consumo di energia. Tutto questo a dispetto dell’acqua
pubblica e della trasparenza ma soprattutto, aspetto non trascurabile, a
dispetto delle tasche dei cittadini sempre più svuotate.