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venerdì 25 marzo 2016

Lo chiamavano E.I.C.

Facilmente questa sigla è sconosciuta a quasi tutti, in quanto nessun organo di informazione ne ha parlato. Neanche Il Mattino, il giornale più diffuso al sud, ha dedicato un rigo a questa sigla, evidenziando che questo è il volere dei poteri forti che ne detengono la proprietà. Ebbene EIC è l’acronimo di Ente Idrico Campano, che assicurerà l’acqua ai cittadini campani nei prossimi anni. La legge che lo ha istituito è infarcita di belle parole come: rinnovamento, efficienza, economia, razionalizzazione delle sorgenti e della distribuzione ecc. ecc. Leggendo l’introduzione sembrerebbe che il nuovo capo della regione Campania abbia fatto approvare qualcosa di rivoluzionario nell'interesse dei cittadini, ma rileggendo la legge in modo più attento, si scopre che non è altro che l’ennesimo carrozzone dove lavoreranno, si fa per dire, gli amici degli amici e i loro figli. Infatti tale ente non è altro che la fotocopia dei vecchi consorzi idrici, alcuni dei quali, come quello di Caserta, oberati di debiti. Nessun riferimento al concetto di acqua pubblica per il quale hanno votato milioni di italiani, nessuna legge quadro per la distribuzione e fatto gravissimo, nessun riferimento alle tariffe. La legge dice che sarà un ente con personalità giuridica di diritto pubblico dotato di piena autonomia e di organismi amministrativi contabili. Tradotto in breve, sarà un altro ente che potrà riscuotere e spendere senza controllo. Sarà amministrato da un presidente e un consiglio di amministrazione, oltre che da un direttore generale e un consiglio distrettuale. Tutti questi personaggi potranno decidersi lo stipendio e anche la retribuzione accessoria per loro ed i dipendenti. Facilmente, come accade in tutti questi enti, saranno elargiti emolumenti a pioggia dal presidente fino all'ultimo dipendente. Tutti i comuni dovranno aderire forzosamente ed anche Carinola lo ha fatto nel silenzio generale della politica. Tutti a favore tranne il dott. Giacca che in questa occasione ha dimostrato di sapere, quando vuole, amministrare le risorse pubbliche come quelle personali. Si dirà che votare contro non sarebbe servito a nulla, ma non è così, in quanto se molti comuni avessero espresso il loro parere contrario, si sarebbe potuto anche migliorare il testo della legge o almeno fissare i limiti di spesa, mentre in questo modo tutto è demandato alla politica peggiore. Probabilmente avranno votato a favore per paura di non entrare un domani nel consiglio di amministrazione e chissà ricoprire un giorno la carica di presidente; forse addirittura anche di direttore generale, visto lo scarno curriculum richiesto dalla legge per ricoprire tale incarico. A Carinola si continua a discutere su chi dovrà ricoprire la carica di sindaco, ma nessuno accenna a questi problemi, le cui conseguenze ricadranno inevitabilmente sulla testa di tutti i cittadini. Le bollette dell’acqua saranno compilate con gli stessi criteri di quelli usati per quelle del gas e dell’elettricità, dove i balzelli sono il sessanta per cento del consumo di energia. Tutto questo a dispetto dell’acqua pubblica e della trasparenza ma soprattutto, aspetto non trascurabile, a dispetto delle tasche dei cittadini sempre più svuotate.