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giovedì 3 aprile 2014

La Madonna rubata che salvava dal degrado



E' di questo pomeriggio una notizia sconcertante, apparsa su un noto sito di informazione casertano: una statuetta della "Madonna dei Raggi" è stata rubata a Mondragone, zona mare, viale Europa precisamente. Ma non è tutto. La Madonna era stata collocata da alcuni cittadini con uno scopo ben preciso e che sarebbe interessante approfondire anche dal punto di vista antropologico. Quale?
E' di questo pomeriggio una notizia sconcertante, apparsa su un noto sito di informazione casertano: una statuetta della "Madonna dei Raggi" è stata rubata a Mondragone, zona mare, viale Europa precisamente. Ma non è tutto. La Madonna era stata collocata da alcuni cittadini con uno scopo ben preciso e che sarebbe interessante approfondire anche dal punto di vista antropologico. Quale?



Ebbene, per dissuadere i barbari ad abbandonarvi sacchi di spazzatura che degradavano quel luogo, un gruppo di persone aveva pensato bene di collocarvi una madonnina, in modo tale da provare a scoraggiare gli sversamenti. E l'idea ha funzionato. La strada in questione, da qualche mese, aveva ritrovato grazie alla statuetta un certo decoro, per la gioia dei residenti, le maestre ed i bambini che frequentano un asilo materno. Fino a ieri, ed ora?

A quanto i residenti, fautori dell'iniziativa, non intendono mollare.

In effetti, l'ingegnosità di questa trovata è senz'altro da riconoscere. Pensate solo un momento: la gente che fino al giorno prima era mal abituata a lasciare tranquillamente il suo sacco d'immondizia, di fronte alla madonnina hanno cominciato ad esitare, quindi cambiato idea. Perchè? Proprio questo sarebbe interessante scoprire, ossia che cosa ha operato una statuetta nelle menti per indurle ad invertire l'idea di partenza. Certo, qualcuno ora risponderà che sarà andato a buttarlo altrove il sacchetto ed aggiungo non possiamo mica pensare di collocare santi e madonne dappertutto. 

E voi cosa ne pensate? Qual'è la vostra idea che suggerireste per dissuadere i barbari ad abbandonare rifiuti, nelle piazze, strade e campagne?







martedì 1 aprile 2014

....VOTIAMO DESTRA, VOTIAMO A SINISTRA. IO VOTO ALTRO PERCHE NUN VE REGGHE CHIU!!!

La nuova organizzazione della macchina è partita ufficialmente lo scorso 1 gennaio, ma i conflitti e le rivendicazioni sono di grande attualità tra i consiglieri regionali della Campania. Oggetto del contendere, come spesso è accaduto in passato, la collocazione di dipendenti comandati e distaccati. Da inizio anno, anche alla luce della recente inchiesta sui costi del Consiglio, ogni gruppo ha a disposizione un budget che non deve superare altrimenti i soldi li deve cacciare di tasca propria. Per non sforare il tetto massimo, alcuni collaboratori – che in molti casi prestano servizio presso i rispettivi capigruppo – sono stati incardinati nelle commissioni. Tutto regolare, secondo le norme, ma forse inopportuno stando a sentire molte voci nel Palazzo perché “così i costi vengono sostenuti dalle commissioni”. Inoltre, nelle ultime ore, il neocapodipartimento Francesco Capalbo – a quanto apprende RETENEWS24 – ha firmato una lettera di rientro per i distaccati dalla Giunta regionale che si occupavano di un settore alquanto “vago” come quello dei rapporti tra Giunta e Consiglio (Angela Calabrese, Antonio Grimaldi e Daniele Muoio). 

In generale, tengono banco le polemiche sui comandati nelle commissioni. Nell’isola F13 circolano nomi e appartenenze dei comandati e spuntano anche parentele incrociate. Alla II commissione permanente presieduta da Massimo Grimaldi (gruppo Caldoro presidente) figura come responsabile Giuseppe Oliviero, fratello del capogruppo del Psi, Gennaro Oliviero, che a sua volta ha preso come responsabile di segreteria del suo gruppo il fratello di Grimaldi, Pasquale: in molti fanno notare che ci sarebbe una norma dell’Ufficio di Presidenza di dicembre 2013 con cui si vietava “l’assunzione fino al terzo grado di qualsiasi parente o affini a vario titolo”. Alla I commissione di Angelo Marino (Caldoro presidente) ci sono due comandati su tre; alla III commissione guidata da Giovanni Baldi ne figura uno solo, Renato Coppola, proveniente dalla Provincia di Salerno; alla IV commissione presieduta da Pasquale Giacobbe (Forza Campania) ci sono quattro distaccati; alla V guidata da Michele Schiano (Fi) figurano due comandati (Pio Cuomo dal Comune di Napoli e Salvatore Di Procolo dalla Sepsa e un distaccato); alla VI presieduta da Antonia Ruggiero (Forza Campania) c’è un comandato dalla Sepsa, Carmine Del Mastro; alle VII di Luca Colasanto (Fi) due comandati (Giovanni Biele dal Ministero della Pubblica Istruzione e Salvatore Pollastro dal Comune di S.Agata de’ Goti; alla VIII presieduta da Pietro Foglia (Udc) un comandato dall’Asi di Avellino (Carmelo Azzoug) e uno dalla Clp (Geremia Perrone). Come commissioni speciali, alla Trasparenza di Nicola Caputo del Pd come comandato c’è Renato Cocchiaro dal Miur; alle Politiche giovanili presieduta da Rosetta D’Amelio del Pd uno sempre dal Miur, Mario Del Goleto; alle Bonifiche ambientali di Tonino Amato del Pd figura il comandato dalla Sma, Fabio Russo; all’organismo che si occupa di mobbing presieduto da Donato Pica sempre Pd, è stato collocato Egidio Milone proveniente dalla Società Agroccupazione srl; nella commissione Anticamorra guidata dal democratico Gianfranco Valiante c’è un comandato, Carmine D’Angelo, dipendente di BusItalia Sita nord. In tutti i casi citati si tratta di lavoratori irreprensibili, la cui collocazione però sta sollevando un polverone. 

( DA RETENEWS24)

venerdì 28 marzo 2014

IL BEL PAESE DEI BUROCRATI


In italia c'è un mostro che lavora in silenzio ed indisturbato per complicare la vita dei cittadini. Questo è la burocrazia ai vertici della quale ci sono amici e parenti dei politici. Pecularietà principale del burocrate è l'irresponsabilità dei propri atti pertanto si può permettere qualunque errore o abuso senza pagare. Esempio molto chiaro di quanto scritto sopra è la vicenda tares a Carinola. Tutto è stato sistemato con un manifesto dell'""amministrazione comunale"" che annuncia che gli errori saranno corretti.Nessun responsabile, nessuno che rimborsi almeno il costo della carta e delle spese postali. Oltre questa penosa vicenda attualmente un altro provvedimento burocratico tormenta i cittadini carinolesi. Dal 2010 qualche grande esperto governativo ha fatto approvare un dlgs, precisamente il n.205/2010 che vieta la bruciatura delle sterpaglie e dei residui della potatura. Il decreto all'art 13 assimila i rami di olivo , di vite, di pesco ecc. ai normali rifiuti e come tali devono esser trattati.Il provvedimento non dà indicazioni di come smaltire questi ""rifiuti"" nè disposizioni ai sindaci di attrezzarsi per raccoglierli.Ha creato il problema ed i cittadini devono arrangiarsi per risolverlo, ognuno con la propria inventiva. Chi riesce a triturali con un trattore è a metà dell'opera ma chi ha i terreni in collina deve inventare altri metodi. I più usati sono quelli di accatastarli in una parte dl terreno o lasciarli direttamente al suolo come nel caso di sfoltimento dei boschi. Questo probabilmente provocherà incendi in estate. Altri li buttano nei canaloni e facilmente contribuiranno a fermare le acque con possibilità di qualche inondazione in inverno. Al burocrate questi problemi non interessano, lui non è mai stato in campagna nè conosce una pratica agricola e delle difficoltà che ha creato, nè gli interessano. Ai probabili incendi e inondazioni bisogna aggiungere le malattie fitosanitarie che si propagheranno per la mancata bruciatura dei rami infetti. Pagherà il burocrate nel caso si verifcassero queste disgrazie? Certamente no, lui vive nel bel paese.Come al solito pagheranno i cittadini sudditi con nuove tasse e disagi, per loro è sempre più un bruttissimo paese.


Coltivatore carinolese

mercoledì 19 marzo 2014

Permesso per un giorno


Bella serata di festa ieri sera a Casanova per il tradizionale focaraccio di San Giuseppe. La festa si è svolta con una temperatura mite sotto un cielo stellato illuminato da una bellissima luna piena. 
Tutto si è svolto come da tradizione con i focaracci dislocati qua e là nei vari rioni del paese. Il numero è stato molto inferiore rispetto agli altri anni a causa del noto decreto sulla terra dei fuochi. Per giorni si è paventato l'annullamento dei focaracci in quanto il sindaco non autorizzava l'accensione dei falò. Nei giorni scorsi il comitato festeggiamenti di Casanova aveva inoltrato formale richiesta per organizzare un falò nella piazzetta antistante la casa parrocchiale. La risposta era stata negativa anche se fornita a voce come prassi da queste parti. Qui si usa molto la modalità di non rispondere per iscritto ma di far arrivare la risposta con qualche intermediario specialmente se negativa. Mettere un diniego nero su bianco significherebbe motivarlo con leggi e regolamenti con la possibilità di qualche errore pertanto si preferisce la risposta orale. Un lettore sprovveduto biasimerebbe chi non si oppone a questo modo di fare solo perchè non conosce queste zone. Ribellarsi apertamente avrebbe significato compromettere la festa patronale in quanto per realizzarla si ha bisogno dei permessi del comune.
La reazione del comitato formato in gran parte da giovani preparati è stata comunque forte e molto intelligente. Hanno affisso presso tutti i locali un biglietto con l'avviso che non ci sarebbe stato il focaraccio per mancata autorizzazione da parte del sindaco. L'avviso ha certamente influito sul sindaco che ha ripensato la sua decisione per evitare l'ennesima figura barbina. Lui sapeva benissimo che nel comune limitrofo dove si celebra la stessa festa il sindaco da tempo aveva firmato le autorizzazioni necessarie. Pertanto si è deciso ad autorizzare l'accensione dei falò solo per il giorno 18 Marzo. 

Purtroppo il focaraccio del comitato festa comunque è stato annullato per mancanza dei tempi tecnici per farsi fornire pizze e calascioni dai forni. Nonostante le difficoltà burocratiche i vari focaracci che sono stati accesi sono stati più belli del solito. I più grandi sono stati preparati davanti al bar Charlie Brown a cura dei proprietari e presso il giardino delle case popolari. Qui la serata è stata accompagnata dal gruppo folk "I bottari di Sant'Andrea" che hanno suonato fino a tarda ora. Oltre a questi sono stati accesi tanti altri in case private, uno su tutti quello organizzato dal supermercato Palmieri per i clienti e non. Presso tutti i falò sono stati serviti i tradizionali fagioli con le cotiche innaffiati da vino in abbondanza. Quest'anno il menù è stato arricchito con una quantità impressionante di pancetta, salsiccia e bistecche arrostite sulla brace dei falò. La festa si è protratta oltre la mezzanotte e molti erano timorosi che arrivasse qualcuno a multarli visto che il permesso era valido fino alla mezzanotte. Comunque tutto positivo nonostante il sindaco per alcuni, grazie al sindaco per altri.

Il gazzettino casanovese

domenica 16 marzo 2014

per il Sindaco

qualche giorno fa abbiamo ricevuto un post a nome "Il Sindaco" titolato "quando si vuole bene alla propria città". 
Non è stato pubblicato in quanto, essendo stato inviato dal form anonimo, non possiamo essere certi dell'identità di chi l'ha scritto. Se l'autore fosse davvero il sindaco lo invitiamo a confermarcelo all'indirizzo email redazione@ilquiquiri.com. In generale, per chi voglia scrivere post identificandosi, preghiamo di mandare sempre un'email, per evitare la possibilità della sostituzione di persona. Grazie

La Redazione

sabato 15 marzo 2014

Vogliamo parlare del polo scolastico?



E parliamone. Tra crolli a nord e a sud di Carinola, credo sia proprio questo il momento giusto per parlarne. Per dire cosa? Per dire che soltanto degli irresponsabili, per non usare un altro termine, potevano pensare di costruire un polo scolastico su uno sperone di tufo non protetto da possenti mura di contenimento capaci di opporsi a eventuali smottamenti del terreno dovuti piogge o ad allagamenti dell’area a causa delle vicinanza del ruscello. Per non dimenticare i terremoti, ultimamente così reali.  E’ vero, la struttura è antisismica, ma è davvero un paradosso costruire una struttura antisismica su un terreno franabile! 

Cosa si nasconde dietro questa scellerata decisione? Ve lo dico subito, senza mezzi termini. Si nasconde la solita  politica clientelare che favorisce i protetti, i portatori di voto, a discapito di tutti gli altri, persino della sicurezza dei nostri ragazzi che in quella scuola dovrebbero passare metà della loro giornata per nove mesi l’anno.
Secondo accordi di favoritismo politico, si  doveva scegliere “quel” terreno, comprarlo e farci il polo. A guadagnarci sarebbe stato il proprietario di un terreno che non poteva essere sfruttato in altro modo.  E così si è fatto un polo scolastico nel più infelice dei luoghi. 

Si è visto subito che il luogo non era appropriato, appena il terreno ha cominciato a franare e scivolare giù dallo sperone a causa di smottamenti del terreno. Intanto il guaio era fatto, i soldi spesi, il proprietario accontentato. Ora la ASL si rifiuta di dare l’agibilità per l’apertura a meno che non venga costruito un muro di contenimento di qualche milione d’euro. E i signori amministratori che volevano gabbare, sono stati gabbati. La prima reazione è quella di dire: se lo meritano. Tutto si può sopportare da questi signori, tranne che si metta a rischio la sicurezza dei nostri ragazzi. Ma pensandoci bene, saremo sempre noi cittadini a pagare per gli errori di questi signori. Siamo noi che, in qualche modo, pagheremo altre spese da farsi, mentre loro troveranno il modo di favorire qualche altro protetto.

quiproquo

lunedì 10 marzo 2014

Considerazioni sui crolli

Mi era stato chiesto di fare un pezzo sul Carnevale che, dopo anni, rivive di nuovo a Casanova. Perché no, avevo pensato. Dopo tutto, è bene che ci si diverta un po’. La vita per fortuna è fatta anche di questi momenti… E invece oggi mi sembra molto stonato parlare di carnevale e di divertimento.  Mentre i ragazzi danzano contenti nei loro costumi colorati, io penso a ben altri travestimenti che celano, sotto maschere di cortesia e compiacenza, voracità e   indifferenza.
Carinola muore nel peggiore dei modi, colpita da chi dovrebbe tutelarla e non lo fa, da chi dovrebbe amarla e invece la sfrutta, da chi dovrebbe valorizzarla e invece se ne sta lì a vederla morire, senza muovere un dito. Carinola muore colpita soprattutto dall’ indifferenza. Di tutti.

Sono stato a vedere i crolli di questi ultimi giorni e quello che hanno visto i miei occhi non è cosa da poco. Il Castello è ormai perduto; crollato su se stesso. L’unico vano al piano terra è completamente sommerso dai detriti piovuti dal piano superiore. Enormi crepe si sono aperte lungo i muri perimetrali e un lato si è completamente staccato dal corpo di fabbrica. Quanto tempo impiegherà a crollare ciò che è rimasto in piedi? Molto poco. 
Pretendere di recuperare il Castello è come pretendere di andare sulla luna. In questo Comune dove non si fa neanche la manutenzione ordinaria delle strade, figuriamoci se si recupera il Castello! E così uno dei simboli di Carinola è perduto per sempre; è triste dirlo ma è così.

L’altro crollo, quello sotto l’Annunziata, nelle mura medioevali della città, mi ha lasciato a bocca aperta: me l’aspettavo più piccolo e invece è un crollo enorme. Grossi pezzi di tufo sono rotolati giù per la scarpata, mostrando un notevole  squarcio nelle mura. La colpa di questo crollo è palese e va imputato a chi ha permesso una costruzione abusiva su un muro medioevale che non ha retto al peso ed è letteralmente “crepato”. 
Chi sono stati i grandi intelligentoni a progettare una struttura simile e a dare il permesso di costruire in quel modo? Lo sappiamo benissimo chi è stato: la politica del magna magna, dei favoritismi, del nepotismo, del clientelismo. Tutto si fa per qualche voto che porta in alto, dove si può decidere e manovrare e dove si può anche riempire la tasca. Soprattutto riempire la tasca.  Che interessa agli amministratori di ieri e di oggi  di quattro pietre che crollano? 

Il terzo crollo l’ho visto dal buco del portone della casa privata in cui è avvenuto. Anche qui c’entra la politica dell’indifferenza. Carinola è una realtà molto particolare, piena di angoli bellissimi e di case splendide che vengono studiate nelle università perché tipiche del periodo aragonese-catalano. Forse questa città avrebbe bisogno di vincoli, di cure specifiche da parte anche del cittadino che vi abita: perché non sono stati mai messi vincoli di nessun genere? E perché, se ci sono, non vengono fatti rispettare?  
Se Carinola sta morendo in tutti i sensi, lo dobbiamo solo all’ incapacità delle amministrazioni che hanno sempre preferito la vita facile all’ impegno di tutelare il grosso patrimonio artistico che ci appartiene.

Ma non è finita qui, c'è un altro mostro moderno costruito su un arco medievale già in parte lesionato. Se ci sarà, quindi, un  nuovo crollo,  a chi daremo poi la colpa?


Stammu'Nguajati




venerdì 7 marzo 2014

Da Berlusconi a Berluschino?


Dal giorno in cui Renzi ha vinto le primarie del PD per la carica di segretario è perennemente alla ribalta. E' presente su tutti i giornali,  su tutte le tv oltre che su facebook e su twitter. Ormai tutti conoscono i suoi programmi ed i suoi progetti per il rilancio dell'Italia ed il benessere degli italiani. Ha promesso l'approvazione di una legge elettorale che assicuri al governo efficienza e stabilità. Ha promesso la riforma della pubblica amministrazione e della giustizia civile. Ha promesso la riforma del fisco. Ha promesso la ristrutturazione di tutti gli edifici scolastici e la riforma della scuola. Ha promesso la riforma del mercato del lavoro senza dimenticare i disoccupati che a breve riceveranno un sussidio per poter sopravvivere.
Queste promesse che sono solo una parte di quelle esposte da lui ricordano tanto quelle che permisero nel 1994 a Berlusconi di vincere le elezioni. Sicuramente anche Renzi se fosse riuscito ad avere le elezioni le avrebbe stravinte ma il presidente della repubblica non le vuole. Agli occhi di molti il mancato passaggio elettorale lo rende un usurpatore a capo di una banda di abusivi, dichiarati tali da una sentenza della corte costituzionale. Questo suo peccato originale genera molti dubbi sulla possibilità  che possa diventare una realtà nel panorama politico. Perplessità maggiori sono scaturite dai nomi inseriti nel suo governo e dalla maggioranza eterogenea che lo sostiene. Pochi pensano che i ministri che ha scelto e quelli che gli hanno imposto possano realizzare le riforme radicali che lui promette. Le varie Madia, Boschi , Pinotti, Orlando ecc. non danno l'impressione di essere persone super preparate, a meno che lui non pensi di fare tutto da solo. Inoltre la sua maggioranza di governo non gli assicura quella compattezza che gli serve. Quasi tutti si trovano là per caso o grazie a qualcuno  con l'unico scopo di assecondare chi li ha fatti eleggere che non è Renzi. Approvare qualche riforma li terrorizza in quanto pensano che li potrebbe avvicinare al giorno del voto. Poi nel Pd c'è il partito nel partito composto dagli ex comunisti che sono sempre pronti a fargli lo sgambetto per sostituirlo con qualcuno dei loro. Questa situazione lo rende piccolo e vulnerabile anche se la stampa amica continua a paragonarlo a Blair dal quale lo separa la mancanza assoluta di fatti. Per ora l'unico risultato del suo governo è stato l'aumento della tassa sulla casa che è riuscito a far passare come approvata dal governo precedente. Se nei prossimi giorni non riuscirà a produrre qualche atto concreto i dubbi sulle sue capacità del fare aumenteranno. Anche i suoi più accaniti sostenitori inizieranno a considerarlo come Berlusconi cioè tutte promesse e niente fatti. C'è una differenza, Berlusconi  ha i suoi capitali e le sue aziende oltre ad un certo seguito elettorale. Renzi se fallisse sarebbe solo un Berluschino che dopo la parentesi di gloria finirebbe nel dimenticatoio con quelli che lo hanno preceduto.

Preoccupato


Crolliamo. [Anche dentro]. Ricostruiamo dalle macerie.


Altri crolli importanti: un grido dei luoghi che abbiamo abbandonato a se stessi. Crolla una grossa parete di un'antica abitazione privata del centro storico di Carinola (P. Umberto) a ridosso di Rio Pozzano. 


E nella stessa giornata cede una parte di fabbricato in via San Matteo, confinante con Palazzo Marzano, bellezza architettonica catalana che pero' non interessa a nessuno, o quasi. Le cause sono diverse, i crolli si sono verificati in due abitazioni dove non vive nessuno, vetuste, alle quali si sommano le piogge insistenti delle ultime settimane, infine la poca o assente manutenzione. 

Di fatto, non prendersi cura dei luoghi significa non prendersi cura di noi stessi, delle nostre vite. Viviamo nei nostri paesi come se non fossero veramente i nostri, nelle nostre terre, dove "all'ulivo si abbraccia la vite", lasciando che l'erbacce le invadano, avvolgano alberi da frutto. Lasciamo che i barbari abbandonino nelle campagne cose di ogni tipo, anche automobili. 

Eppure, dalla cura dei luoghi si puo' ripartire, o almeno in altri comuni del Sud è quanto avviene oggi http://www.lalunaeicalanchi.it/, nella convinzione che ci sono altre possibilità di rivivere i paesi, sforzandosi di incrociare azioni civili e buone pratiche amministrative. Ritrovando lo spirito di vivere in comunità ad esempio. 

A Carinola un sistema di associazioni funzionali come quello che abbiamo non basta, anche se fanno tanto per la creazione di eventi e che vanno sicuramente incentivate: il vero problema è che la programmazione politico-amministrativa è del tutto assente, o almeno inefficace, in termini di tutela e di valorizzazione dei luoghi, sia naturali, architettonici, archeologici.

Credo che ci sia un rapporto tra i crolli materiali e quello dei valori, delle idee, che stiamo vivendo; ma credo pure che possiamo ritrovare la forza di ricostruire cominciando dal far crollare definitivamente quel che resta di una classe politica al governo del Comune arretrata, patetica, superficiale. 

E poi seminare.


"Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti possa cambiare il mondo.
 In realtà è l'unico modo in cui è sempre successo." 

(Margaret Mead)


(foto concesse da Domenico Tuozzi)

M.A.S.

martedì 25 febbraio 2014

Nuova stazione di servizio: (cercasi benzinai, gommisti, meccanici)

Nuova area di servizio apre per fornire benzina, gomme, ristoro, assistenza meccanica ed altro. Pertanto abbiamo bisogno di gommisti, benzinai, meccanici della parola e del pensiero.
Dalla Ferrari al più malandato catorcio, tutti passano di qui: per fare benzina, per equilibrare le ruote, per revisionare i freni, per il cambio delle ruote o dell’olio, per un momento di ristoro al bar.
E noi qui siamo disponibili, educati dalla cultura e da una coscienza esigente, ad offrire il servizio. Innanzitutto a noi stessi, alla nostra auto che quotidianamente deve destreggiarsi nel caotico traffico della volgarità e dell’ipocrisia, della menzogna e della pornografia mentale, in mezzo al chiacchiericcio che mortifica l’essenza più profonda dell’uomo: la sua intelligenza, la sua umanità.
Soprattutto la sua libertà, quella vera, quella priva del mostro del PREGIUDIZIO. 
Noi, crediamo di esserlo, ma non siamo liberi, non sappiamo essere liberi. La nostra mente è condizionata perennemente dal pensiero altrui, si sente soggiogata da linguaggi ed idee contro le quali non abbiamo più la forza di contrapporci. Non sappiamo più ubbidire a noi stessi, alla parte più intima, più profonda di noi stessi. Consciamente o no, ubbidiamo a qualcosa che è fuori di noi, acriticamente, addormentando sempre di più la nostra coscienza. Non sappiamo più parlare e tanto meno pensare. E’ qui sta il problema più grosso, il centro, il nucleo della realtà. Il linguaggio ed il pensiero.
Da anni, da decenni, sono convinto che il problema essenziale sta tutto qui. 
Se ci fate caso, se riuscite a leggere la realtà, non quella apparente, potreste accorgervi che l’esigenza, la ricerca di un nuovo linguaggio, sia pure inconsciamente,  se lo sono posto tutti, senza riuscirci, anzi peggio! falsandolo, degradandolo ancora di più.
Il berlusconismo lo ha completamente svuotato di significato, solo parole risonanti come “caccafanti”, il vaffanculismo grillino, buono per i gonzi, contrariamente da come credono quelli di bocca facile, è antimoderno e distruttivo. Il furbismo renziano potrà anche portare a qualche risultato politico ma non a risolvere il problema essenziale.
L’unico linguaggio nuovo,  rivoluzionario, efficace è quello del Papa. Il mio nome sia Francesco. E’ bastata questa semplice frase ed è nato un linguaggio nuovo. Tanto nuovo e sorprendente che ancora non riusciamo a rendercene conto, incrostati come siamo da linguaggi fasulli, superficiali, inconcludenti, vuoti che, quotidianamente, ci bombardano da ogni parte.
IL PENSIERO, questo frutto del nostro cervello, deviato, bacato, smarrito. Non sappiamo più pensare. Pensiamo, sì, ma come? cosa? Come pensiamo? Cosa pensiamo? Mi accorgo che è ora di smettere. Di salutarvi augurandovi la buonanotte. Andate a letto lentamente, molto lentamente e mentre vi spogliate chiedetevi: come penso? Cosa penso?
P.S. Ho voluto mandare queste righe come piccolo contributo alla discussione sulla nascita della Pro Loco di cui mi è giunta voce. Solo per mettere qualche pulce negli orecchi. Solo per gettare un sassolino nello stagno.
P.P.S. Se qualcuno dirà che in qualche modo ho inteso fare politica con questo scritto, la mia risposta è un lampante:SI! Io ho sempre fatto politica, attenendomi compiutamente al significato della parola: politico=colui che tende al bene della cittadinanza. Non ho mai fatto “partitismo”. Ho fatto politica.
P.P.P.S. Ma dove presentarsi per essere assunto dalla nostra STAZIONE? Diamine! Dovunque! In casa, nella scuola (soprattutto), per strada, nel Consiglio Comunale….
Dovunque vuoi misurarti con la tua coscienza, con la tua cultura, con la tua libertà. Per poterti esprimere profondamente, per essere testimone della memoria storica e artefice di strumenti per costruire un futuro-culturale, sociale, economico più degno nel nostro territorio. Bisogna creare BELLEZZA, per salvarci. Cosa intendo per BELLEZZA potrei spiegarlo una prossima volta se queste parole, come temo, non cadranno nel vuoto.
Che tutti i vostri sensi siano sempre vigili. Ed ora a letto.
Ma lentamente, molto lentamente.

El Coyote

giovedì 20 febbraio 2014

Mazzata in un'unica rata

























È a dir poco dirompente l’impatto che sta avendo la consegna delle bollette per il conguaglio della TARES 2013. A dicembre abbiamo pagato la cosiddetta maggiorazione di 0,30 € per metro quadrato (quei fondi erano destinati allo Stato), e ora l’ultimo atto della tassa che, nata per sostituire l’odiata TARSU, è diventata anch’essa una specie di incubo per i cittadini (Carinolesi soprattutto…), che si vedono costretti ancora una volta a subire senza alcun riguardo, neanche fossero sudditi di un capriccioso feudatario medievale che abita nel Palazzo Comunale.



A far scalpore, o meglio, a dar fastidio proprio, non è tanto la mediamente enorme cifra che costituisce questo conguaglio (è brutto dirlo ma, ahinoi, a queste tasse spropositate i nostri cari Amministratori ci hanno fatto abituare), quanto il non previsto pagamento rateale che renderebbe quantomeno più sopportabile quella che è una vera e propria mazzata.

Ripetiamo: M-A-Z-Z-A-T-A!

Perché? Per quale motivo non si dà un po’ di ossigeno a chi comunque è angariato tutto l’anno e che in ogni caso dovrà pagare? Come mai dal 18-10-2013, giorno della sessione straordinaria n° 38 del Consiglio Comunale in cui fu approvato il regolamento TARES, solo adesso ci si impone di pagare entro un mese e per di più in rata unica?

Nessuna legge impone ad un’Amministrazione Comunale la riscossione in un’unica soluzione, anzi a queste è lasciata la più totale discrezionalità di rateizzazione, prova ne sia il fatto che l’anno scorso questa tassa venne pagata in 4 rate. Solo difficoltà amministrative, carenze decisionali, ostacoli politici, oppure, cosa gravissima che posso solo immaginare non essendo tecnici, errori nei calcoli, possono spiegare una simile, vergognosa, noncuranza da parte di chi amministra nei confronti dei propri cittadini.

Sul foglietto che le accompagna vi è specificata la possibilità di chiedere «eventuali chiarimenti e/o rettifiche in ordine al presente atto […] il martedì e giovedì»: beh sono certo che non poca gente si recherà per chiedere spiegazioni all’Ufficio TARES. Ancora una volta i nostri Amministratori dimostrano che il pozzo del cattivo gusto è per loro senza fondo, ma purtroppo i primi a pagare siamo ancora una volta noi “sudditi”, sempre più tartassati.

Una qualche, concreta, spiegazione dovranno pur fornirla, non credo si possano illudere che qualcuno prenda come giustificazione valida i lavori che casualmente oggi si stavano effettuando all’illuminazione pubblica (ricordiamo che la TARES servirebbe pure a questo). Ma è solo un caso? 

TARESSATO

martedì 11 febbraio 2014

Pro – Loco o Pro – Litica



Le elezioni per il Direttivo della nuova Pro Loco si sono svolte con non poche polemiche, infatti, mentre a CARINOLA e CASANOVA ha prevalso il buon senso e l’unità (chapeau!) a NOCELLETO invece hanno prevalso le individualità, le invidie e la vecchia becera politica.
Carinola è stata il fulcro della battaglia e non solo geograficamente ma anche strategicamente. L’idea di fare ripartire la Pro Loco è stata avanzata al Sindaco proprio dal “gruppo di Carinola”, solo che subito dopo aver incassato il “sì” da parte del Primo cittadino si sono ritrovati di sbotto assaliti da mille politicanti provenienti da ogni angolo del Comune che volevano impossessarsi della Pro Loco , in primis L’assessore Di Maio che subito si è data da fare per inserirsi nell’organizzazione e giostrare le operazioni di voto (ATTENZIONE! lo scopo della Di Maio era quello di non fare entrare la politica nella Pro Loco….mah).
Capitolo I – Riunione conoscitiva.
Il primo passo per la creazione della Pro Loco è stato quello di invitare tutte le Associazioni presenti sul territorio. A Palazzo Novelli quel giorno erano presenti i rappresentanti di molte Associazioni (circa 15) ed una rappresentante della Pro Loco di Sessa Aurunca invitata dalla Di Maio per aiutare le Associazioni a scrivere lo Statuto, grazie però all’intervento di alcune Associazioni (AABC e CCC) si decise di rinviare qualsiasi decisione perché almeno altre 10 Associazioni presenti sul territorio non erano state invitate. Al termine di una lunga discussione fu deciso di invitare quante più associazioni possibili per il lunedì successivo.
Capitolo II – Riunione decisionale.
In effetti l’Assessore Di Maio si sbagliava, le Associazioni presenti sul territorio erano molte di più, infatti quel giorno se ne contarono circa 25. Si decise di creare un Comitato pro tempore per stilare una bozza di Statuto da presentare all’Assemblea dei Soci e contestualmente decidere i tempi ed i modi per aderire.
Capitolo III – Costituzione dell’Assemblea ed approvazione dello Statuto.
Tutto sembrava andare per il verso giusto fino a quando non è arrivato un vero e proprio terremoto di adesioni da Nocelleto (170 su 299). Tutte le Associazioni presenti sono rimaste senza parole ed hanno avuto il dubbio che la politica nocelletese, la solita politica nocelletese, si fosse mossa per conquistare la Pro Loco e si sono comportate di conseguenza.
La discussione dello Statuto, che doveva essere una semplice formalità, si è trasformata in un vero e proprio scontro tra Associazioni apolitiche ed Associazioni politicizzate, ma fortunatamente le Associazioni apolitiche hanno prevalso ed hanno chiesto ed ottenuto l’elezione degli ormai famosi 8 + 1 che garantiva così una maggiore “protezione” dall’assalto nocelletese.
Capitolo IV – Gli schieramenti politici.
La rivolta delle Associazioni ha spiazzato la politica nocelletese, ovvero, il Centrosinistra facente capo ai Di Biasio alleato con l’ex Assessore Pagano, ed il Centrodestra facente capo a Di Maio, De Risi e Grimaldi, quest’ultimo non in prima persona ma tramite il suo tutto fare Nardelli e portaborse vari.
Capitolo V – La mossa vincente.
La situazione Nocelletese alla luce della modifica dello Statuto era molto incerta, infatti si contavano ben 4 Candidati: Sorvillo, con circa 80 tessere (centrosinistra) – Cecere con circa 40 tessere (centrodestra) – Razzino, con circa 30 tessere (AABC) – Stoto, Di Spirito e Frascati con circa 50 tessere (ACEN).
A questo punto la Di Maio, in una situazione totalmente incerta, rischiava di fare brutta figura nel proprio feudo politico, e doveva trovare l’intuizione vincente, ossia quella di riuscire a politicizzare le due Associazioni, appropriarsi dei loro voti, e sconfiggere così il centrosinistra.
Vi riesce con una mossa al 90’, impadronendosi di fatto delle due Associazioni, (facendo ritirare i candidati Di Spirito e Frascati per l’ACEN, Razzino per l’AABC e scaricando Cecere da lei precedentemente candidato), e puntando tutto sul suo nuovo candidato Stoto (ACEN), blindando la sua elezione con le alleanze ottenute a S. Croce (Iannettone) e a S. Donato (Garofalo).
Capitolo VI – Conclusione.
Stoto e Garofalo risultano i primi eletti con 145 preferenze e Iannettone terza con 131 preferenze. Centrosinistra e Di Biasio battuto. 1 - 0 palla a centro. Risultano eletti anche Valente con 18 preferenze (Casanova) – Sorvillo con 91 preferenze (Nocelleto) - D’ausilio 16 con preferenze (Carinola) – Ruosi con 9 preferenze (s. Ruosi) – Fusco con 2 preferenze (Ventaroli) – Torrico con 52 preferenze (Casale).
Capitolo VII – previsione.
Considerati i risultati, quale candidato del centrodestra farà il Presidente? Garofalo, Stoto o Iannettone? Vedremo……
Capitolo VIII – scrivetelo voi Associazioni…….

Anonimo

giovedì 6 febbraio 2014

Pro Loco: braccio di ferro tra forze politiche

L’ingenuo che pensa che l’attuale costituzione della Pro Loco carinolese sia un atto di giustizia politica per la crescita del territorio, si sbaglia di grosso! Non è altro che l’ennesimo tentativo di accumulare  a proprio vantaggio quanti più voti è possibile mediante una mirata distribuzione di finanziamenti pubblici. Stupidaggini? Provate a pensarci un po' su.
Da qualche anno il centro del potere politico si è spostato a Nocelleto, prima con Di Biasio e poi con Grimaldi, due grandi giocatori. Entrambi conoscono molto bene l’arte della politica contemporanea, ossia l’arte di incantare i gonzi con bugie, promesse, belle parole e, soprattutto, qualche regaluccio. 
Forse non lo crederete, ma i gonzi esistono ancora; o perché lo sono sul serio o perché gli fa comodo esserlo, tanto non hanno nulla da perdere. 


Ebbene, dopo il fallimento dell’amministrazione grimaldiana, sembra che Di Biasio sia pronto per  scendere di nuovo in campo e riprendersi il “suo” Comune. Allora comincia a preparasi la piazza. E poiché l’avversario che ha di fronte non è uno sprovveduto ed è, inoltre, di Nocelleto come lui, deve darsi da fare il doppio per recuperare, nel suo paese, quei voti che magari hanno cambiato destinazione alle scorse elezioni, e possibilmente conquistarne qualcuno in più. 
Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da ridere!

Come sempre, si gioca a colpi bassi: da una parte i grimaldiani cercano di conservare potere e consensi, dall’altra i dibiasiani cercano di riprenderselo. Con quali armi si gioca questa sporca partita? A suon di iscrizioni illecite alla Pro Loco: costringendo la gente ad iscriversi e pagando le iscrizioni di tasca propria. Più soci si riesce ad  arruolare in questi eserciti brancaleonini, più possibilità si hanno di assicurarsi la fetta più grande e vincere la partita. Il vero scopo sarebbe infatti quello di avere sempre la maggioranza in qualsiasi decisione della Pro Loco e poterla così manipolare a proprio vantaggio. 
Ma non tutti dormono come si potrebbe credere. E non a tutti i cittadini di Nocelleto piace essere usati in questo modo; anzi, sono i primi a ribellarsi.


In questo nauseante bailamme,  i comuni mortali, in veste di soci politicamente disinteressati, pur sapendo perfettamente come stanno le cose, non si tirano indietro, ma giocano con determinazione la loro partita. Chissà che tra i due litiganti, non sia il terzo a godersela!



Fuj Pascalinu