Linee di indirizzo del Piano Urbanistico Comunale: quindici pagine che cominciano male e finiscono peggio. Nel mezzo, bisogna riconoscerlo, tante belle idee e proposte per rilanciare il territorio che per il momento possiamo solamente leggere nella delibera n°19 del 28 febbraio scorso. Si tratta di un atto partorito dall'assessore all'Urbanistica e che servirà come base per i progettisti del Puc, strumento strategico di pianificazione e sviluppo, su cui la Giunta De Risi Marrese Russo, ha aperto pure un Forum. Speriamo solo che questo non serva solo a far scena.
Dicevamo, si parte male quando all'inizio dell'atto d'indirizzo si definisce Carinola la "Bomboniera del litorale Domitio". Perchè storpiare le cose? Pensiamo che sarebbe stato piu' semplice e nobile riprendere la definizione Rosi-Venturi, "Carinola, Pompei del Quattrocento", originale, dal forte richiamo turistico e con valenza storica. Qualcuno sembra che l'abbia già fatto notare, ora speriamo nel buon senso.
Nel mezzo,quindi, troviamo tanti "Piani", recupero dei centri storici, percorsi turistici, sicurezza idreogeologica del territorio, impianti fotovoltaici, naturalmente Bandiera Blu, addirittura rilancio del mercato settimanale, sostegno ad agriturismi, insomma sembra di leggere un piano di sviluppo d'un Comune della Toscana o del Veneto.
Benissimo, solo che scivolando verso la fine s'incontra il Piano energetico comunale e tra i punti, la costruzione di un impianto di compostaggio della frazione organica dei rifiuti. Cos'è sta roba?Bene, non vorremmo avere pregiudizi se non ci fossero stati negli anni scorsi almeno tre loschi tentativi d'impiantare discariche, affari e malaffare a Carinola. Tanto per cominciare nel programma elettorale ImpegnoinComune, semmai si parla di isole ecologiche, ma mai di siti di compostaggio. O allora si tratta di un sito a sola ricezione comunale? E se si quali garanzie, dove sarà localizzato e chi lo gestirà?
Comunque, non provateci nemmeno stavolta, altrimenti ci arrabbiamo.
Chat
venerdì 28 giugno 2013
sabato 22 giugno 2013
Diritti gay, l'oppio della sinistra
I diritti dei gay sono sempre stati uno dei vessilli della sinistra italiana. Qualunque governo guidato da
uomini della sinistra sventola qualche nuova legge per i gay. Qualunque manifestazione di questi trova sempre qualche esponente di alto livello di sinistra che interviene.
L'ultimo raduno che si è tenuto a Roma ha avuto la partecipazione ufficiale di un ministro e del presidente della camera oltre a molti deputati. Essere gay è per la sinistra è l'unico valore che ancora la differenzia dai partiti di centrodestra in quanto per tutto il resto sono ormai omologati. Essere gay è stato sempre sinonimo di libertà, progressismo oltre che di lotta civile. La sinistra italiana che pensa di incarnare questi valori ha arruolato tutte le categorie di gay. Siccome il numero dei gay è in forte incremento anche per la conquistata libertà di dichiararsi vengono corteggiati e coccolati. Fino a che punto lo facciano per quello che rappresentano o per mero calcolo elettorale è da verificare. Hanno avuto il deputato transgender poi la lesbica adesso quello omosessuale classico. La categoria dei gay è stata sempre rappresentata in parlamento nelle fila della sinistra dando loro più risalto che ai lavoratori.
Perfino il governo dell'abatino Prodi propose una legge per loro che poi sparì nel nulla adesso ci riprova questo governo ma il finale sarà lo stesso. La sinistra che pensa solo alla propaganda e poco a risolvere i problemi di chi la vota non farà mai l'errore di approvare una legge risolutrice per i gay. Sono interessati solo al loro consenso e perciò devono tenere sempre attivo il problema facendo finta di volerlo risolvere. Successe lo stesso nel dopoguerra quando fecero credere ai contadini che avrebbero avuto la terra diventandone padroni. Ripeterono il giochetto quando la nazione fu fortemente industrializzata facendo credere agli operai che avrebbero condiviso gli utili. Hanno distrutto l'agricoltura e le fabbriche ed i lavoratori sono ridotti peggio di prima.
Probabilmente faranno lo stesso con i gay difendendoli in ogni momento e promettendo chissà quali diritti dando loro al massimo un registro dove iscriversi. Come tutte le battaglie della sinistra anche quella per i diritti dei gay finirà nel nulla per i gay ma con tanti voti per gli esponenti della sinistra che sono maestri nell'addormentare le coscienze.
Oscar Wilde
mercoledì 12 giugno 2013
Facciamo
un gioco, scateniamo l’immaginazione.
Sogno
un Comune senza affari, pure senza soldi ma con un sindaco nuovo, giovane,
donna o uomo che sia, che abbia idee, mille idee vere per renderci felici. Tutti
felici, non qualcuno.
Sogno
un Comune dove non esistano terreni incolti, perché un mercato settimanale
raduna agricoltori e centinaia di utenti.
Sogno
un Comune dove lavori un ufficio del turismo.
Sogno
un Comune con una ditta locale che raccolga veramente i rifiuti differenziati.
Sogno
un Comune dove i vecchi politicanti dicano “ si è vero, mo basta, facciamo qualcosa di
serio, è meglio che ce ne stiamo a casa”.
Sogno
un Comune dove i cittadini siano forti, lottino, a viso aperto, tutti i giorni,
per difendere i propri diritti.
E voi, mica sognate ancora?
mercoledì 29 maggio 2013
Catilina ,exi ex urbe;libera rem publicam metu, in exilium abi!
L’ Amministrazione Comunale è a lavoro
ormai da 2 anni, eppur con sforzi immensi d'immaginazione, la popolazione
ancora non riesce a percepire nessun beneficio, nè in termini di servizi nè di una gestione oculata delle spese.
Il territorio si presenta in pessima
condizione su tutto il comune.
Manca la pulizia, mancano opere pubbliche
d'immagine, a chi per caso si trova a passare per le nostre zone.
Ma
intanto quando occorre pagare consulenze faraoniche ai vari "Enzo
Piano" ingaggiati dalla nostra amministrazione all'improvviso "il
cash"si materializza e viene veicolato dalla tesoreria per pagare
importanti consulenze.
Per non parlare delle
cifre con cui sono state pagate le ditte per la raccolta rifiuti, con
transazioni sottotono e silenti, ma dall'entità nemmeno immaginabile per
un piccolo comune come Carinola...
Carinola di ELDORADO, per alcuni oseremo
ironizzare, ma con rabbia e perplessità.
Perché l'altra faccia della medaglia
non è dorata come la famosa città dell'oro,
bensì' bianca e blu : il colore delle
cartelle esattoriali, dell' acqua e della spazzatura.
(con tanto di addizionale per lo smaltimento delle acque reflue, quando tutti sanno che manca il depuratore al nostro acquedotto, anzi pare che manchi l'intera impiantistica, ma questa è una storia da trattare in seguito).
E' grigia e mesta come il cuore gonfio di
rabbia degli operatori ecologici licenziati, ove non c'è stata nessuna trattativa di
reintegro.
E bianca e incredula come quella di chi
si presta a giochi,sulla mancanza o meno di una firma su un atto
pubblico.
C'è rassegnazione, c'è
consapevolezza, che cambiare è impossibile.
Da una lista con questo nome :
"Impegno in Comune"ci aspettavano altri risultati e altre
prospettive.
Sembra che l'impegno ce
lo mettono e tanto , ma non per risolvere i problemi della gente !
Ma solo per elargire laute
consulenze!!
Ora vedremo con il tanto
sbandierato finanziamento,che colore potremmo attribuire,
speriamo il blu del
mare, perché altrimenti ci sarà rimasto solo il blu del cielo a Carinola.
Il blu di una notte scura che sembra non passare mai.
Arcobaleno
lunedì 27 maggio 2013
Oggi vi presento un paesologo
Franco Arminio è uno scrittore e poeta nato in Irpinia che se ne va in giro per i paesi d’Italia a vederli per poi raccontarli. Viaggia parecchio, ascolta la voce di chi non ha niente o poco da dire, poi scrive, parla, incontra le facce dei paesi desolati, stringe mani vigorose e sporche di chi fa cose e ricostruisce pian piano dalle macerie. A tutti parla di paesologia, una fusione tra poesia e geografia ha detto qualcuno, una scienza che inizia proprio con lui. La sua scrittura mi ha fatto bene, la sua visione dei paesi mi aiuterà a capire cosa siamo diventati. Qualche giorno fa è uscito il suo ultimo libro (Geografia commossa dell’Italia interna, Bruno Mondadori ) ma in attesa di averlo riproponiamo scorci di qualche anno fa. Ora sotto gli occhi abbiamo un suo pezzo, la Repubblica della paesologia.
Alcuni passaggi mi hanno colpito. “…I paesi non sono morti, ci sono ancora, sono malati, esattamente come è malato tutto il pianeta. C’è una parola che può riassumere tutto: desolazione. Si tratta di una malattia nuova per i paesi. Prima c’era la miseria, c’era il mondo mirabilmente descritto da Carlo Levi, c’era la lontananza e l’oppressione, c’era la comunità dei poveri, degli umili. Siamo passati dalla civiltà contadina, a volte crudele, perfino spietata, a questa cosa oscena che chiamo modernità incivile”. Penso a Ventaroli, San Donato, Casanova. Carinola il comune dei paesi disgiunti e dei borghi abbandonati alla loro bellezza fatta di rovi e solitudine. E ancora, “Scrivo a oltranza di luoghi che perdono abitanti e di abitanti che hanno perso i loro luoghi”. Dalle nostre parti accade qualcosa di simile, siamo proprio noi che perdiamo ogni giorno i nostri palazzi, ruscelli, fontane, case, strade di campagna, casini.
Qualcuno di noi si emoziona ancora per tutto questo perdere e cerca disperatamente aiuto. Altri hanno dimenticato come si fa. Le occasioni e le soluzioni giungeranno se saremo capaci di ritrovare “una nuova etica, un umanesimo delle montagne” scrive ancora Arminio.
Ecco che oggi piu’ che mai, tornando in città lontane dopo qualche giorno in paese sento che dovremmo semplicemente provare a fare qualcosa.
Basta una passeggiata,
il sole che passa nelle fronde di quercia,
che acceca di bellezza. Della nostra bellezza.
domenica 19 maggio 2013
venerdì 10 maggio 2013
Lettera all'assessore Antonio Russo
Queste righe intendono semplicemente invogliare a prendersi
cura del territ orio,
in particolare di alcuni spazi caduti nel più totale degrado, frutto
dell’abbandono urbano quale coerente conseguenza di una più complessiva
degenerazione sociale.
In riferimento a quanto premesso, preme allo scrivente, in
questa sede, seppur riduttiva, rivolgere alla Sua autorevole attenzione, una
riflessione concreta, in virtù della sua decennale esperienza maturata in ambit o polit ico-amministrativo,
tenendo conto dell’importante ruolo istit uzionale
assunto nell’attuale giunta cit tadina.
.
Vengo subit o al
problema: abbandono e degrado della villa comunale di Casanova, medesime problematiche
per il campetto sportivo.
Pur riconoscendo il limit e
delle deleghe attribuit egli - edilizia
sportiva e relativa gestione di competenza del Suo illustre Collega, Assessore Francesco Di Spirit o - confidiamo, ugualmente, in un suo preciso e
puntuale interessamento o, cosa migliore, in un'azione polit ico-amministrativa congiunta.
Sono stato raggiunto da un amico qui a Parigi, il quale mi
ha descrit to un quadro piuttosto
desolante della sit uazione urbana e
sociale del Comune, ma più di tutto sono rimasto colpit o
dal furto di tombini nella villa comunale di Casanova.
Un fatto grave si ma che rivela tutto il suo carattere
grottesco e inaudit o, segno di una
evidente decadenza strutturale.
Successivamente, partendo da tale argomentazione si è, via
via, parlato della struttura del campetto sportivo, dove gli spogliatoi restano
tuttora incompleti e, cosa gravissima, il campo versa nell'abbandono più
totale.
.
Un’azione polit ica
e amministrativa degna di questo nome avrebbe saputo trasformare negli anni il
campetto in un impianto capace di accogliere discipline sportive di vario tipo,
trasformarsi in attivit à ricettiva
ed in forma occupazionale attraverso l'organizzazione di un vero e proprio
centro sportivo di qualit à.
L'azione polit ica
amministrativa è andata nel senso contrario, disinteressandosi, per motivi
incomprensibili.
Tutti capiscono che se la struttura sportiva fosse riabilit ata e vissuta, la stessa villa comunale ne
gioverebbe, naturalmente con adeguata manutenzione settimanale.
In definit iva, la
riflessione volge ad un punto concreto di proposta: promuovere un tavolo cit tadino finalizzato alla concertazione, con tutti
gli attori istit uzionali presenti
nella Nostra Comunit à, per poter predisporre,
nei modi e nei tempi, una precisa proposta progettuale, entro l'otto giugno
prossimo, indirizzata al Dipartimento per gli Affari Regionali, il Turismo e lo
Sport per accedere, come spero che a Lei sia notorio, al Fondo per lo sviluppo
e la capillare diffusione della pratica sportiva in concerto con associazioni
del Comune che si occupano di sport avendo requisit i
di competenza e spirit o di passione.
Ecco il link relativo al decreto: http://www.sportgoverno.it/media/70147/decreto_pratica_sportiva.pdf.
Confidando di un Suo preciso quanto immediato riscontro, in attesa di Sue indicazioni al riguardo, l’occasione mi è gradit a per porgeLe i miei più Cordiali Saluti.
Michele Sorvillo
lunedì 6 maggio 2013
Gli indifferenti
Se Moravia avesse trascorso qualche giorno a Carinola sicuramente avrebbe ambientato qui il suo celebre romanzo .
A Carinola il degrado amministrativo ed economico viene vissuto nell'indifferenza totale della popolazione. Sulle loro spalle scivola qualunque avvenimento senza scuoterli minimamente. Eppure nel corso degli anni quasi tutte le amministrazioni hanno cercato di risolvere il problema. Si sono susseguite negli anni, amministrazioni che hanno progettato lavori pubblici solo per arricchire imprenditori e tecnici. Amministrazioni che sono entrate in contatto con la camorra provocando lo scioglimento del consiglio comunale. Nulla, nessuna reazione. Hanno appaltato i servizi economici a prezzi astronomici lo stesso senza risultati. Allora i maggiorenti del comune hanno pensato di ingaggiare un sindaco medico che potesse curare meglio i cittadini da questa oscura malattia. Il poveretto si è messo subito al lavoro convinto di poter guarire i carinolesi convinto di essere bravo come medico ma ancor più bravo come amministratore. Ha iniziato col vestirsi sempre di rosso cercando di strappare un sorriso almeno ai bambini , nulla. Li ha privati dell'acqua e della viabilità , nulla .
Ha incrementato notevolmente l'inquinamento ambientale anche con l'amianto, nulla nessun segnale di reazione. Allora ha provato a toccarli nella tasca aumentando le tasse a dismisura , nulla. Ha aumentato il costo dei servizi licenziando contemporaneamente un pò di persone, nulla. Non volendo arrendersi è ricorso all'ultimo tentativo quello di ingaggiare un nuovo comandante di vv uu. assumendo un forestiero che sarà pagato con le tasse dei carinolesi sperava di creare una protesta tra i giovani laureati che dovrebbero aspirare a quel posto ma senza esito. Ormai gli restano a disposizione solo due soluzioni per risolvere la gravissima epidemia. O farli frustare tutti dal comandante che si è scelto o dimettersi permettendo a qulcun altro di provarci. Chiunque sarà il successore certamente fallirà in quanto non riuscirà a far meglio del sindaco attuale. Questi nonostante i suoi sforzi inventivi e la sua riconosciuta capacità non è riuscito nemmeno a scalfire la cappa di indifferenza che avvolge i carinolesi.
Speranza
venerdì 3 maggio 2013
...... Il Fascio-Vivente.....
In questo periodo vaga nell'inquietudine l'anima d'un fascio-vivente. Sulla pagina Fb di tribuna politica lo zombie Mattia non perde tempo a postare commenti in continuazione, per altro qualunquisti che fanno invidia anche a Grillo, in merito alla situazione italiana e carinolese. Quando scrive questi post crede proprio che la gente sia stupida e che non abbia memoria, ma si sbaglia e leggendo alcune sue frasi mi viene il dubbio che sia proprio lo zombie in questione ad averla persa. Quindi rinfreschiamola un po’.
Il fasciovivente dopo anni e anni di inconsistente opposizione ha trovato la sedia in maggioranza solo grazie alla genuflessione a Grimaldi aprendo una grande storia d’amore in quei mesi con il compagno Mannillo degna dei migliori romanzi harmony. Il fascio vivente dimentica, poi, che alle ultime elezioni si è venduto a Di Biasio, offendendo i suoi elettori, i quali, diversamente da lui, vivono una vita reale fatta di lavoro e sacrificio e non una vita su tribuna politica dove poter sparare cazzate a fiumi, cercando una sorta di resurrezione. Il fascio vivente, si permette di offendere il sindaco Gigi ( non è una difesa in quanto Gigi è indifendibile) etichettandolo come lupo del matese evidenziando sempre che non è di Carinola trascurando il fatto che lui vive a Caserta e non conosce assolutamente la vita reale del comune e i suoi problemi reali ( non politici), diversamente dai suoi sostenitori e partner di partito che si spaccano la schiena col lavoro.
Percio' il fascio vivente dovrebbe avere la dignità di stare zitto e viversi la sua vita a Caserta presso la segreteria del suo partito (suo appunto) senza postare commenti ipocriti così come la sua storia politica, caratterizzata da accordi sottobanco con chi il giorno prima sputtana dai balconi. Se vuole fare l’uomo di destra deve farsi un bell'esame di coscienza dinanzi ai suoi sostenitori e ricordare che un uomo di destra mai avrebbe accettato la candidatura con Mannillo e Gigi e mai avrebbe accettato di portare l’acqua a Di Biasio. Vergogna.
Ma tanto sono convinto che la gente ha già aperto gli occhi e il tuo vagare in questo purgatorio mediatico come internet si tradurrà in un inferno politico dove per la legge del contrappasso porterai l’acqua a Di Biasio per l’eternità sotto il busto di Mussolini
unodidestravero
mercoledì 1 maggio 2013
LETTA & HOLLANDE, LA NUOVA COPPIA
E' finita da pochi minuti la conferenza stampa di Enrico Letta e di François Hollande, a margine del loro primo incontro politico, che a Parigi scende la pioggia su un pomeriggio dove non ci sono concerti nelle piazze ma almeno tre manifestazioni ( due di sinistra ed una di estrema destra) nella sola capitale. I due rispondono alle domande dei giornalisti dopo aver spiegato i punti del loro confronto all'Eliseo e gli obiettivi che si propongono per i prossimi mesi: unione bancaria europea, abbassamento tassi di interesse, sblocco delle risorse per creare lavoro nei piu' giovani, alleggerimento delle politiche del rigore per rilanciare crescita e sviluppo. Evidentemente i due hanno stretto un forte patto in Europa, che con Monti sarebbe stato impensabile: fatto il lavoro sporco, ottenuto il posto in Senato, ora puo' riposarsi in santa pace. Letta, l'uomo dalle ampie vedute e dalle larghe intese, due giorni dopo la fiducia prende a braccetto la Francia. Ma ora dovranno convincere la Germania ed i Paesi vicini alla locomotiva che è giunto il momento di prendere un nuovo cammino per mostrare un altro volto dell'Europa, quella che non punisce, che non tassa solamente ma che sia capace di creare benessere. Un altro miraggio? La sfida è enorme.
Enrico Letta si è espresso in un buon francese, ha convinto la stampa per la sua determinazione, ma per lui la vera sfida sarà quella di convincere il Parlamento italiano, dove già la battaglia per i sottosegretari sembra piu' importante della battaglia per la creazione del lavoro.
Intanto, oggi primo maggio, in Francia si protesta per le politiche di rigore, per tre milioni di disoccupati e per le scelte di Hollande che non convincono. In Italia pic-nic e concertone a Roma, mentre a Taranto si lotta.
Cosa ne sarà dell'Europa diciamo fra dieci anni?La Cina già grande potenza mondiale, gli Stati Uniti che raggiungono l'indipendenza energetica, Paesi in via di sviluppo ( nel continente africano come altrove) che conoscono margini di crescita rigogliosa, mentre noi europei bloccati dalla fine del lavoro.
Proviamo a rialzarci.
Mi So
Enrico Letta si è espresso in un buon francese, ha convinto la stampa per la sua determinazione, ma per lui la vera sfida sarà quella di convincere il Parlamento italiano, dove già la battaglia per i sottosegretari sembra piu' importante della battaglia per la creazione del lavoro.
Intanto, oggi primo maggio, in Francia si protesta per le politiche di rigore, per tre milioni di disoccupati e per le scelte di Hollande che non convincono. In Italia pic-nic e concertone a Roma, mentre a Taranto si lotta.
Cosa ne sarà dell'Europa diciamo fra dieci anni?La Cina già grande potenza mondiale, gli Stati Uniti che raggiungono l'indipendenza energetica, Paesi in via di sviluppo ( nel continente africano come altrove) che conoscono margini di crescita rigogliosa, mentre noi europei bloccati dalla fine del lavoro.
Proviamo a rialzarci.
Mi So
sabato 27 aprile 2013
L'incubo di Santa Cruz
Erano passate da poco le 2 di notte e il rumore di un cavallo al galoppo, squarciò il silenzio della piazza di Kasanovia.
Emissari del potente Cerusico cavalcavano verso il borgo di Santa Cruz, e portavano funeste notizie dalle terre di confine. Erano gli inizi di maggio e le donne di Kasanovia erano impegnate nella solita infiorata. La notizia era chiara, la guerra era di nuovo vicina, e pronta a dare morte e distruzione a Calenum. Per la paura alcune donne si barricarono in casa, altre si riunirono in preghiera, altre continuarono con più vigore ad abbellire la strada, per il passaggio della madonna il giorno successivo. Gli emissari arrivano a santa Cruz e svegliarono il potente Cerusico, il quale tentennava ad aprire la porta, vista l’ora.
Aperto l’uscio, riportarono quanto visto. Sul monte massico, un vecchio pastore eremita, aveva prestato la propria dimora per un terribile convivio. Il conte Biasox in persona, con l’armatura tirata a lucido, illustrava il piano ai suoi nuovi e vecchi alleati. C’erano proprio tutti, da Giano Bifronte, e Toninus Paganus. Questi erano tutti ben visibili, mentre c’era un uomo di corporatura robusta che coperto dall’ombra della buia stanza , gli emissari non riuscirono a riconoscere. Il Potente Cerusico, dopo aver udito la notizia, fece chiamare il vescovo, e accompagnato da Pie donne, nella notte si recò nella cripta di San Bernardo in preghiera. Indeciso tra arrendersi o combattere, mentre pregava si addormentò in un sonno profondo. Nel sonno udì una voce : “Giggino! Sono qui! Abbassa lo sguardo”: era un grosso e corpulento tasso vestito da generale della P.M. (Polizia segreta di Calenum)!!
Il cerusico si svegliò all’improvviso implorando contro il maledetto tasso che lo perseguitava dai tempi del Polo scolastico! Allora ordinò di essere riaccompagnato a casa, e con le Pie donne al seguito s’incamminò verso santa Cruz. (qualcuno narra che le “Pie” donne fossero le stesse che ricevevano incarichi a corte) Ormai era l’alba, e il peso della notte insonne si faceva sentire. Ma il potente Cerusico non aveva ancora ben capito, il significato del sogno e con un leggero dormiveglia continuava a pensare alla familiare divisa indossata dal tasso, venutogli in sonno, ma senza trarne nessun collegamento. E soprattutto pensava a chi fosse l’uomo nell’ombra, non riconosciuto dai suoi emissari.
Continua…
giovedì 25 aprile 2013
Piccole conversazioni sui nostri paesi. L’origine dell’invidia.
Queste righe sono nate per provare a comprendere il paese in cui ho vissuto, che chiameremo Nonimportacome, alla condizione di collocarlo nel bel mezzo del Suditalia, tra dolci colline incendiate d’estate, borghi assolati e decadenti, ricche rovine archeologiche e infine il mare a pochi kilometri, che respira lontano come un ricordo-dolce.
La vita vi scorre lenta e arida in una non-comunità che si nutre di scolorite memorie dei fasti cattolico-democristiani (‘70, ’80, ’90), abbandonata da generazioni di emigranti, non-governata da una classe politica che si rinchiude sulla cupola, che contagia, privatizza e indebita per non cambiare niente. Prendo il telefono e chiamo un amico.
Ne parliamo per un po’. Vorremmo chiedere aiuto ad un antropologo, ad uno psicologo delle comunità, oppure ad una veggente: tutti e tre ci direbbero in cosa consistono i “nostri problemi” e forse vi troveremmo un fondo di verità. Ma non è quello che vogliamo, quello di cui abbiamo bisogno è di raccontarci al nudo, come pellegrini, specchiarci per un’ora in un ruscello una volta limpido, ora marrone o prosciugato.
Proviamo a capire da dove veniamo. Un mondo contadino lasciato alle spalle, ricco di energia positiva, di valori, di sapere, popolo operoso, popolo ignorante, il quale d’un tratto si è mescolato con una modernità che altrove, in Europa, apparteneva già al passato. Ma quali tracce di tutto ciò conserviamo? Di tutto questo processus ne abbiamo tratto altri frutti o siamo rimasti coi rovi nelle tasche? Certamente, ci si è sforzati di tramandare delle buone tradizioni, ricorrenze dal sapore pagano, l’onesto saper fare, alcune regole sane, la cui fatica di apprendimento sarà stata maggiore, rispetto alla facilità con cui invece si propaga in altri livelli la comune strafottenza per Nonimportacome, peggio il giudizio superficiale e maligno quando pensiamo all’altro, al diverso.
Ci siamo mai chiesti, infatti, quale possa essere l’origine dell’invidia, che dilaga e che in alcuni casi ha sconfitto avvenimenti, associazioni, persone, famiglie intere, senza ragione, senza una logica. Quale è l’origine di queste malattie delle mentalità del Sud? L’ignoranza. Il perdono della chiesa, un’educazione mancata; il fatto di non sentirsi parte della stessa comunità. Eppure una voglia di fare bene insieme molte volte è pure emersa, ma non è mai germogliata in una terra fertile, sempre più avvelenata da immondizia. E se andassimo ancora più lontano penseremmo all’arretratezza che faceva comodo alla democrazia cristiana, il voto di scambio. Il lavoro non sempre meritato. Il discorso è lungo come una camminata d’estate nelle campagne popolate di uliveti, querce, ginestre e vigne di primitivo. Sfoglio delle pagine, trovo dei versi di un poeta, Franco Arminio, un paesologo, nato in Irpinia che dice “Io appartengo solo al mio paese. Sono un dente dentro la bocca del cavallo, un mattone dentro un muro”. E suggerisce: “Porta il tuo paese in testa e avrai sempre una bella vista”. Dopotutto credo che le forze e la voglia per ricostruire Nonimportacome esistono eccome.
Micco
lunedì 22 aprile 2013
golpettini romani
Alla conferenza stampa di Grillo, presso la "Città della nuova economia" a Roma, oltre alle testate giornalistiche e alle emittenti tv nazionali e internazionali, c’era anche il Quiquirì tra gli accreditati e, così abbiamo avuto la possibilità di raccontare quello che il leader del movimento ha dichiarato il giorno dopo l’appello di marciare su Roma, appena confermato nuovamente Napolitano.
Una sala gremita in attesa di Grillo, il quale dopo pochi minuti di ritardo, si presenta tra brusii e acclamazioni. Una conferenza dal sapore di comizio durante la quale, oltre al riconfermare le idee, il pensiero e le strategie del movimento due sono stati i punti più interessanti e importanti, rispetto al clima di tensione che si è respirato (e si continua a respirare) nella capitale, dopo la poco trasparente elezione di Napolitano. Una conferenza stampa, (la prima) evidentemente maturata dopo i possibili ( e ovvi) fraintendimenti che il suo appello di “tutti a Roma” avrebbe potuto provocare tra gli attivisti del movimento e tra i moltissimi cittadini delusi dalla porcata fatta da Bersani. Una conferenza necessaria, per abbassare i toni e per smorzare la rabbia di tutti coloro che, ormai, vedono tra la società civile e le strutture partitiche un muro altissimo e invalicabile. Così, Grillo, dopo aver ridimensionate le sue dichiarazioni non perde occasione per aprire in maniera decisa alla base del Pd, invitando i giovani del partito del kamikaze Bersani a prendere in mano le redini di ciò che resta del partito e iniziare una fase caratterizzata dalla pulizia e da una costruttiva collaborazione.
Un’ apertura non nuova dopo gli appelli di votare Rodotà ma che ora mira dritto al cuore dei giovani delusi che, in questi giorni, simbolicamente hanno occupato le sedi del Pd. Una conferenza durata due ore, durante le quali, Grillo, con i rappresentanti di camera e senato e altri eletti del movimento, oltre a denunciare il “golpettino” ed aprire a sinistra, ha risposto con i soliti concetti alle solite e scontate domande dei giornalisti presenti. La conferenza si chiude con l’appello di andare in piazza e di evitare in qualsiasi modo atti di violenza ecc ecc rimarcando che diversamente dalle definizioni di movimento violento affibbiate un po’ da tutti in questi mesi, i grillini, invece, stanno contenendo e calmando gli animi dei cittadini, imprenditori e di tutte le fasce deboli che incazzatti aspettano di far esplodere la loro giustificata rabbia verso un sistema gestito dai pochi che fanno muro verso le esigenze e le richieste dell’Italia reale la quale quotidianamente, con sofferenza e sacrificio affronta questa crisi voluta dagli stessi che dicono di volerla risolvere.
Si evidenzia, quindi, un quadro molto fragile e pericoloso in cui il movimento, ancor più di ieri, si presenta come punto di riferimento ( grazie alla sua coerenza) anche per tutti quelli che, forti di una ideologia, (sbriciolata in pochi giorni da Bersani e i suoi) hanno dato fiducia alla sinistra e criticato il leader del movimento. Quindi, dopo l’ennesima mazzata che il Pd ha regalato gratuitamente ai suoi elettori, in questo momento storico Grillo, oltre ad essere sempre di più il canalizzatore naturale dell’insofferenza di un popolo stremato dall’indifferenza e dagli interessi della ormai putrida classe politica, si presenta anche come motivatore per la base di quella sinistra che ripudia gli abbracci a Berlusconi.
Freelander
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