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sabato 27 aprile 2013

L'incubo di Santa Cruz


   Erano passate da poco le 2 di notte  e il rumore di un cavallo al galoppo, squarciò il silenzio della piazza di Kasanovia.

   Emissari del potente Cerusico cavalcavano verso il borgo di Santa Cruz, e portavano funeste notizie dalle terre di confine. Erano gli inizi di maggio e le donne di Kasanovia erano impegnate nella solita infiorata. La notizia era chiara, la guerra era di nuovo vicina, e pronta a dare morte e distruzione a Calenum. Per la paura alcune donne si barricarono in casa, altre si riunirono  in preghiera, altre continuarono con più vigore ad abbellire la strada, per il passaggio della madonna il giorno successivo. Gli emissari arrivano a santa Cruz e svegliarono il potente Cerusico, il quale tentennava ad aprire la porta, vista l’ora.

   Aperto l’uscio,  riportarono quanto visto. Sul monte massico, un vecchio pastore eremita, aveva prestato la propria dimora per un terribile convivio. Il conte Biasox in persona, con l’armatura tirata a lucido, illustrava il piano ai suoi nuovi e vecchi alleati. C’erano proprio tutti, da Giano Bifronte, e Toninus Paganus. Questi erano tutti ben visibili, mentre c’era un uomo di corporatura robusta che coperto dall’ombra della buia stanza , gli emissari non riuscirono a riconoscere. Il Potente Cerusico, dopo aver udito la notizia, fece chiamare il vescovo, e accompagnato da Pie donne, nella notte si recò nella cripta di San Bernardo in preghiera. Indeciso tra arrendersi  o combattere, mentre pregava si addormentò in un sonno profondo. Nel sonno udì una voce :  “Giggino! Sono qui! Abbassa lo sguardo”: era un grosso e corpulento tasso vestito da generale della P.M. (Polizia segreta di Calenum)!!

   Il cerusico si svegliò all’improvviso implorando contro il  maledetto tasso che lo perseguitava dai tempi del Polo scolastico! Allora ordinò di  essere riaccompagnato a casa,  e con le Pie donne al seguito s’incamminò verso santa Cruz. (qualcuno narra che le “Pie” donne fossero le stesse che ricevevano incarichi a corte)  Ormai era l’alba, e il peso della notte insonne si faceva sentire. Ma il potente Cerusico non aveva ancora ben capito,  il significato del sogno e con un leggero dormiveglia continuava a pensare alla familiare divisa indossata dal tasso, venutogli in sonno,  ma senza trarne nessun collegamento. E soprattutto pensava a  chi fosse l’uomo nell’ombra, non riconosciuto dai suoi emissari.

Continua…


Traduzione Aldo Li monoci 789 d.c