
Anche un giornale che tratta la cronaca locale ha commentato la disgrazia con gli stessi termini aggiungendo dei particolari che nulla avevano da spartire con la triste vicenda. Il giornale ha rivangato fatti di quindici anni fa che avevano interessato la vittima quando era poco più di un ragazzo. Ha scavato negli archivi giudiziari per trovare una causa penale in cui era rimasto coinvolto il giovanotto durante il servizio militare. Il poveretto fu accusato di essere l'autore dell'incendio doloso della reggia di Caserta riportando anche una condanna. Ancora peggio ha fatto un blog locale che oltre a questo incidente giudiziario è andato a scavare una vicenda che coinvolse la giovane vittima quando era un ragazzo. Questi come tutti i ragazzi ebbe una controversia col padre che non voleva compargli il motorino e minacciò di lanciarsi dal costone di una cava se non lo avesse accontentato.
In molti sono rimasti costernati nel leggere questi particolari che non apportano nulla alla dolorosa vicenda. Chi ha scritto quegli aneddoti lo ha fatto esclusivamente per suscitare un interesse morboso sulla vita della vittima ed alimentare il pettegolezzo. Pseudo giornalisti che imitano la parte peggiore della stampa italiana: quella torbida e rivolta a stimolare gli istinti peggiori dell'animo dei lettori. Purtroppo questa constatazione del modo di fare giornalismo più in generale porta a pensare che non si sta discutendo del giorno degli sciacalli ma del tempo degli sciacalli. Invece di avere e chiedere pietas per una povera vittima si fruga nel suo passato per generare curiosità morbose di cui non c'è alcun bisogno.
Forsyth