Vincenzo Conciatori - Il Potere |
La fragile democrazia italiana è soffocata da un’ infinità di interessi particolari: di singoli, di caste e castucce, di logge e loggette, di partiti e partitucci che si sovrappongono agli interessi generali della società. Dal Governo al più piccolo dei Comuni, quest’ andazzo determina una frenetica scalata al Potere che può garantire la salvaguardia dei propri interessi particolari, di quelli degli amici e quelli degli amici degli amici.
Il Potere, con la P maiuscola, sta all’illegalità come il cacio sta ai maccheroni: sono due parole inscindibili, legate da un doppio filo. Nel caso in cui se ne spezza uno, le tiene l’altro, di modo che la loro indissolubilità è sempre garantita.
Avere potere significa avere la capacità di far valere sempre la propria volontà, anche di fronte all’opposizione più dura; significa dirigere persone, influenzandone le scelte e la vita; significa contare su risorse umane e materiali; significa prestigio, rispetto, ricchezza….
Signori DB e G vi dice niente tutto questo?
Il Potere, per esistere, deve appoggiarsi sull’obbedienza; ha perciò bisogno di consensi, tanti consensi, continui consensi e per ottenerli non basta il carisma o la bravura della persona: ci vuole ben altro. Ci vuole reciprocità di compromessi, alleanze, concessioni e, dulcis in fundo, un pizzico di corruzione. Senza questi ingredienti, il Potere non si mantiene più di tanto….
Dott. M e a lei cosa dice tutto questo? Il lato oscuro del Potere conquistato per fini particolari è tuttavia la ricattabilità da parte degli stessi soggetti che hanno sostenuto la scalata.
E’ in questa ottica che dobbiamo vedere la presenza di personaggi ambigui a Carinola, di allarmanti gestioni Sacom, di inquietanti “rotazioni” d’appalti di cui si parla nelle intercettazioni? ... Ora molte cose sono chiare, a cominciare dalla scarsa frequentazione del parcheggio privato accanto al tribunale da parte degli avvocati che preferiscono parcheggiare in strada: chi lavora per la legge non può permettersi di parcheggiare da chi dalla legge è fuori.
Che ci fanno questi personaggi a Carinola? Chi ha venduto il nostro territorio, permettendo loro di stanziarsi da noi? Qualcuno è colpevole. Non solo chi ha permesso loro di "impadronirsi” del carinolese, ma anche chi non si è opposto in tutti i modi a quest’appropriazione, denunciando pubblicamente la situazione, anteponendo così il proprio interesse particolare a quello generale della comunità carinolese.
Dico bene signori politici?
Di tutto ciò se ne terrà conto alle prossime elezioni e si pretenderanno risposte chiarissime e documentabili a queste domande. Chi non saprà essere convincente è meglio non si metta in ballo perché si smonterà qualsiasi tentativo di strumentalizzazione del popolo carinolese.
Adesso basta veramente! Ne abbiamo le scatole piene!
La cittadinanza pretende attenzione ai propri bisogni, ai propri vecchi, ai propri bambini, ai propri malati, al futuro dei propri giovani. La cittadinanza pretende onestà d’intenti e di gestione. Pretende aderenza alla propria storia fatta di lavoro, di sacrifici e di onestà. Quest’indebita trasformazione dell’ integra e generosa indole carinolese in qualcosa di subdolo e di oscuro, in cui il popolo assolutamente non si riconosce, è un atto arbitrario da parte vostra che vi costerà molto caro.
Politici avvisati, mezzi salvati.