E’ molto possibile che accada questo: l’idrofoba guerra fra bande che stanno inscenando in questi giorni, Massimo Grimaldi da una parte e Gennaro Mannillo - Mattia di Lorenzo dall’altra, prenderà corpo, muterà in sole due liste, si esalteranno dai balconi e una di loro andrà in maggioranza. A novembre o ad aprile non importa, il fatto è che saremo di nuovo di fronte, più o meno, agli stessi nomi, molti dei quali vecchie conoscenze, poche competenze, tanta voglia di non far. Ah, dimenticavo, tutte e due si doteranno di un bel, bel programma, zeppo di punti e di pagine, splendide foto del comune, carico di storie e fabulae che troveremo sotto i nomi di “formidabile progetto per lo sviluppo totale di tutta la comunità, delle risorse unite, dei bla, dei ble e quindi dei blu..”. E così via per tutte le deleghe degli assessori. Un’altra utopica illusione di “cambiamento” (e quante volte la risentiremo ancora sta parola) che negli ultimi vent’anni, più o meno gli stessi trafficanti della politica, (che come camaleonti guadano dalla minoranza alla maggioranza in tempi diversi), vendono e rivendono, come se il momento del voto fosse un mercato malinconico, programmi di coriandoli e stelle filanti. Per carità, qualcuno ci ha creduto veramente in questi programmi, ad altri non interessa credere, ma andare sul comune, altri sono addirittura peggio. Eppure pigliano decine e decine di voti, alcuni più di trecento. Ebbene il quadro è surrealista, sicuramente da cinema, ma quale potrebbe essere una via d’uscita? Beh, l’utopia, mi viene detto. Forse diventa sempre più strano desiderare una terza lista, una quarta o una quinta, di facce nuove, con qualche giovane, consapevoli dei ruoli, con conoscenze e competenze e soprattutto con voglia di fare. Scusate ma se i loro programmi, messi a punto da superstiti politici (come Marrese, di Lorenzo..) da liberi professionisti (medici, geometri, commercialisti e avvocati) e che negli ultimi anni non hanno prodotto nella realtà dei fatti un miglioramento prospettato sulla carta (per carità non penserete mica al caso di Marinaleda!), non sono forse anch’essi utopici tanto quanto lo può essere un nuovo programma? Certo non è semplice conquistare la fiducia, anche perché alle spalle dell’utopica lista che stiamo immaginando, bisogna che vi siano gruppi di lavoro, formazione sui diritti-doveri del consigliere comunale, competenze nel presentare un progetto (Regione, UE..), conoscenza del territorio e del mondo...
(In)sana utopia? Allora che altro si può fare? Certo che questi Magi persiani non svaniranno con qualche incantesimo, occorre la forza dei sogni.
Caccia da Nova
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