Quando ero bambino, litigavo continuamente con mio fratello più piccolo a cui facevo sempre dispettucci. E lui, furioso, mi diceva piagnucolando: “mo’ ci’u vac’a dice a mammà e te facciu vatte!”
Questa frase mi è venuta in mente sentendo, qualche giorno fa, una notizia al tg: Ignazio La Russa , ministro della Difesa, ha disapprovato Roberto Maroni, ministro dell’Interno che, facendo le sue considerazioni sui fatti di Castelvolturno, ha etichettato l’episodio come “guerra civile”.
La cosa mi ha fatto molto sorridere, ma mi ha fatto anche molto pensare.
Da un episodio così banale e anche umoristico, se vogliamo, traspaiono i rapporti di sudditanza e complicità che uniscono tutti i membri di questa maggioranza parlamentare al loro leader Berlusconi e le concessioni che quest’ultimo fa per tenerseli tutti buoni.
Il Berluska è la piovra che li tiene tutti avvinghiati a sé. E’ l’entità pensante che non ammette deviazioni di pensiero. Chi per caso, o per volere, mette in moto il proprio cervello e comincia a pensare autonomamente, viene subito riportato nei ranghi mediante la solita zolletta di zucchero.
Non voglio soffermarmi sull’aspetto politico che viene ampiamente discusso in ogni spazio mediatico e non. Voglio soffermarmi proprio su questo aspetto: la possibilità di pensare nell’attuale maggioranza.
Non esiste, in questa maggioranza, l’individuo pensante. Esiste invece l’uniformità di pensiero, o meglio l’uniformità al pensiero del capoccia.
Chiunque segua i tg o legga i giornali, può rendersi facilmente conto che i parlamentari di maggioranza sono sempre tutti concordi su tutto. Non si smentiscono mai gli uni con gli altri. La pensano tutti allo stesso modo. Non tanto sulle cose del governo su cui è bene siano tutti d’accordo, quanto su ciò che riguarda le vicende giudiziarie del loro leader, facendo passare delle leggi scandalose rivolte a proteggerne la persona e il patrimonio. Sembrano burattini fatti in serie con lo stesso, identico stampo, manovrati da un esperto burattinaio.
O forse sarebbe meglio dire che sembrano esponenti di una cosca tenuti insieme da legami di complicità al loro mammasantissima.
Se capita un episodio come quello di qualche giorno fa, in cui uno di loro dissente minimamente in qualche cosa, ecco che arriva il contentino e il dissidente viene subito rimesso in riga.. Non è bene che ci sia difformità di pensiero!
Non c’è dialettica, non c’è confronto, non c’è scontro; neanche uno piccolo piccolo! C’è invece un tragico appiattimento di tutte le funzioni intellettive.
Per dirla in termini medici: elettroencefalogramma piatto. E questo significa morte dell’individuo.
Allora viene da chiedersi: come è possibile che tutte queste persone ruotino intorno a un uomo come api intorno alla propria regina? E’ veramente la gran voglia di migliorare l’Italia che li tiene tutti così assurdamente uniti e soggetti o è qualche altra cosa?...
Scusatemi, ma voglio essere malpensante: è qualche altra cosa.
Come si dice in un altro post, sono i soldi del Berluska che tappano la bocca, chiudono gli occhi, otturano le orecchie, ma soprattutto offuscano il cervello, producendo la perdita della cosa più preziosa che possa esistere per un uomo: la libertà di pensiero.
Alla fine, questo loro svolazzare intorno ad una sagoma, non è il dolce e onesto lavoro delle api intorno alla loro produttiva regina, ma è piuttosto il putrido e stomachevole volteggiare delle mosche intorno al loro signore.
Linguaccia sacrilega