PONZIO
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lunedì 7 gennaio 2008
Un altro motivo per odiare la politica
Sorvegliati molto speciali: I Frati Francescani
Siamo ancora nel decennio francese. Gioacchino Murat, Re di Napoli dal 1806 al 1813, anno della sua morte, non era una persona tanto di Dio. Le sue idee ultra moderne e rivoluzionarie cozzavano di brutto con quelle del clero, conservatrici e antiquate, che influenzavano pesantemente la vita sociale e politica del Regno. I suoi rapporti con la Chiesa non erano perciò affatto idilliaci, ma chi gli stava proprio sullo stomaco erano gli ordini mendicanti.
A che servivano, in fondo, tutti quei religiosi? A niente. Non avevano nessuna utilità sociale se non quella di pesare sulla comunità che doveva mantenerli.
E un Governo come quello francese, votato a migliorare le sorti della gente, non poteva tollerare chi non era di pubblica utilità.
Con sommo piacere, Murat continuò gli interventi del suo Governo che già aveva decretato l' espulsione dei gesuiti nel 1806, degli Ordini delle regole di S. Bernardo e S. Benedetto nel 1807 e ora, nel 1809, era la volta dei francescani.
Mendicanti si, ma avevano dei conventi e dei monasteri che erano una meraviglia. Pronti all' uso. E il Governo francese sapeva come usarli. D'altra parte, dove poteva far alloggiare tutte le truppacce che si era portato dietro? E dove situare i municipi, i tribunali, gli orfanatrofi e tutto ciò che era necessario alle nuove riforme? E' facile immaginarlo: nei conventi. La soluzione era dunque semplice e la trasformazione dei conventi in caserme, o altro, ancora più semplice: bastava cacciare via i religiosi.
In attesa di applicare la Legge che avrebbe soppresso gli ordini mendicanti, i religiosi erano tenuti sotto stretta sorveglianza.
Anche i frati del vostro bellissimo Convento di S. Francesco, che oggi potete ammirare restaurato, non sfuggirono alla sorveglianza: eccoli tutti 'schedati', insieme ai loro confratelli di Mondragone.
clicca sull'immagine per ingrandirla
Con il Real Decreto del 7 Agosto 1809, anche gli ordini religiosi francescani degli Osservanti, dei Riformati, dei Cappuccini e degli Alcantarini furono soppressi. I frati presenti a Casanova, nel Convento di S. Francesco e nell' Ospizio, sparirono dalla vita del paese. Preferirono tutti essere accorpati ad altre famiglie religiose non toccate dalla Legge e andarono alle loro nuove destinazioni. Uno solo rimase per qualche anno a Casanova: fra' Alessandro.
Potete trovarlo nelle registrazioni dei vostri registri parrocchiali come aiutante del parroco, don Fortunato Verazza.
Poi, anche lui sparì dalla scena del paese volando verso altri lidi.
Per il Convento, abbandonato alla sua sorte e alle truppe francesi, ebbe inizio una lunga e dolorosa epopea che solo recentemente si è conclusa.
Ma questa è un' altra pagina.
CLIO
p.s. Per consultare la trascrizione della schedatura dei frati scaricare il file "frati.doc" dalla sezione download oppure cliccare qui.
domenica 6 gennaio 2008
Il Grande Imbroglio - Antefatto
Intanto Sandrino de Ricchioniis aveva inviato un messaggero al console Panza de Ecobalarium, che era il responsabile del regno per lo smaltimento dello sterco con l’ordine verbale di portarla a Calenum.
mercoledì 2 gennaio 2008
Un effetto dell' abolizione del Feudalesimo e nascita del Territorio del Comune di Carinola
Io Clio, Musa della Storia, in questo nuovo anno ritengo che il popolo di Carinola, così duramente provato negli affetti e negli interessi, debba guardare un attimo indietro al suo passato per riscoprire la magia e la freschezza della semplicità, nonchè il rispetto reciproco che sembra aver perduto.
Vengo a ricordarvi, o carinolesi, che non perdere mai di vista le proprie radici è ciò che aiuta a ben crescere e a progredire pur conservando intatto il proprio carattere.
Vi regalo perciò una pagina della vostra Storia, e molte altre ve ne regalerò, affinchè possiate ritrovare in essa il giusto amore per la vostra terra e per voi stessi, e perchè possiate riappropriarvi di quella dignità che avete messo da parte. E poichè sembrate interessati in montagne, boschi e foreste.....A voi!
Buona lettura.
Provincia di Terra di Lavoro. Circondario di Carinola.
Verbale per il distacco di duemiladuecentoventuno moggia, tre passi e ventiquattro passitelli dei dieci canali dell' ex barone Sig. Duca Grillo per le due terze parti spettantino alla Comune di Carinola incluso in questo il compenso di 150 moggia di cese rilasciate al detto Sig. Duca e delle moggia 85, passi 19 e passitelli 6 dall' Uliveto piantato nel Canale delle Vaglie rilasciate all' istesso Sig. Duca.
Noi Giustino Conti, agente dipartitore demaniale del Circondario di Carinola, volendo mandare in effetti il distacco delle moggia 2221, passi 3 e passitelli 24 dei dieci canali dell' ex barone Sig. Duca Grillo nella Montagna di Montemarsico, cioè: Fossa Lupara, Cerchiello, Rivone Separa, la Pizza, Sant' Angelo, S. Maria, Le Mandre, Lo Ceraso e S. Martino, per le due terze parti spettantino in prezzo alla Comune per il compenso delle 150 moggia destinate a cese rilasciate al Sig. Duca, non men che delle moggia 85, passi 19 e passitelli 6 per l' uliveto piantato al Canale delle Vaglie di proprietà della Comune, rilasciati all' istesso Duca in virtù della sentenza dell' abolita Suprema Commissione Feudale, giusta la perizia fatta dall' agrimenzore sig. Paolo Vitolo, coll' intervento e presenza dell' arbitro del Sig. Duca, il Sig. Diego Leardi e l'antecedente verbale del dì 11 aprile 1812, essendo eccedenti oggi li 13 del mese medesimo, ci recammo al luogo col detto agrimenzore Sig. Vitolo e ancorchè coll' arbitro Sig. Leardi da noi invitato, il Sindaco Comunale Sig. Giacomo Rozera, i Decurioni Sig.ri Antonio Saraceni e Pietro Mazzucchi, con i testimoni fuori guardia Sig. Giacomo Apicerni di Casanova e il Sig. Giuseppe Broccoli di Falciano; quivi, essendo da detto Sig. Vitolo designato il confine dove giungono le giuste quantità di moggia 2221, passi 3 e passitelli 24, caduto dopo di sette canali che vengono inclusi nella suddetta quota e cioè: S. Martino, Ceraso, la Pizza, la Separa, S. Angelo, S. Maria e le Mandre, e propriamente nella linea che tira tra il suddetto ultimo settimo canale e parte dell' intervallo si frappone tra questo e l'altro denominato Olivone che spetta al Sig. Duca ed esce sotto l' arbusto che Nicola Prata di Falciano tiene di suo conto alle falde dei suddetti ultimi canali, quivi alla presenza del Sindaco, Decurioni e Testimoni ho proceduto e fatto procedere all' effettivo distacco della suddetta quantità di moggia 2221-3-19 facendo all' effetto scorciare un albero di quercia sistente in detto confine e scavare sotto di esso un fosso provvisorio per l'apposizione dei termini stabiliti, marmorei o di fabrica, nell' approvazione che si avrà dal Sig. Intendente della Provincia, facendo tirare su per il Monte l' istessa linea e scavar dei fossi provvisori per il medesimo effetto da mano in mano, alla dimostrazione dei confini indicati.
Avendo formato il presente verbale, ne ho dato lettura ai detti Sig. Vitolo, Sindaco Sig. Rozera, Decurioni e Testimoni che son passati perciò a sottoscrivere avendo trovato formata la verità.
Carinola lì tredici Aprile milleottocentododici. Seguono firme.
La pagina di Storia locale che vi ho appena dato risale al periodo napoleonico, a voi meglio noto come decennio francese poichè inizia nel 1806 e termina nel 1816 circa.
Quando i francesi occuparono il Regno di Napoli, prima con Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone e poi con suo cognato Gioacchino Murat, vigeva ancora il feudalesimo: estesissimi territori e città, i feudi, erano nelle mani di un solo padrone, il barone, che aveva enormi poteri sulle vite degli uomini e sulle cose.
Con l'arrivo dei francesi, arrivarono nel Regno molte idee nuove nate sulla scia della Rivoluzione Francese da cui Napoleone veniva. Nuove riforme furono perciò necessarie per rimodernare la pesante e caotica impalcatura su cui si reggeva il Regno di Napoli. Le riforme più impellenti riguardavano la giustizia, le imposte e l' amministrazione civile, ma per attuarle il feudalesimo, nemico acerrimo di ogni rinnovamento, doveva sparire. E sparì ufficialmente con la legge del 2 Agosto 1806.
A seguito di questa legge che abolì la feudalità, nacquero nuove circoscrizioni territoriali e amministrative: le Comuni. E per far funzionare in maniera agevole questi nuovi organismi, venne adottato il moderno Codice Napoleonico che già operava in Francia.
Ma la piccola storia locale non sempre cammina con lo stesso passo della Grande Storia, soprattutto nella mentalità e nei comportamenti delle persone.
Nel 1812, la Comune di Carinola stava ancora disegnando il proprio territorio contendendolo all' ex barone, il Sig. Duca di Mondragone Gaetano Grillo, come testimonia la pagina data. In essa, i grandi nomi della Grande Storia vengono sostituiti da nomi e cognomi a voi più familiari, tra cui sono sicuramente vostri antenati.
La Grande Storia continuò il suo corso, come ben sapete (o no?), e di conseguenza anche la piccola storia: i Borboni ritornarono ancora per molti anni, il Codice Napoleonico diventò, con qualche ritocco, il Codice Ferdinandeo e il Decurionato( l' amministrazione municipale) ritornò ad essere chiamato Senato, ma le basi erano state gettate e la Comune di Carinola diventò infine il Comune di Carinola.
CLIO
venerdì 28 dicembre 2007
Editto
Sudditi della contea, il conte Biasox ha parlato!
Stanco dei continui attacchi alla sua immacolata e illustrissima persona, infangato nel suo universalmente riconosciuto onore, minacciato nella sua santissima incolumità dai rozzi bifolchi ignoranti e pretestuosi della contrada di Kasanovia, ha deciso di dichiarare lo
STATO D’ASSEDIO!!!
A partire da questa mattina ogni parola, ogni discussione e ogni scritto che sia stato emesso nel territorio di Calenum sarà attentamente vagliato da un Comitato Della Salute Pubblica appositamente istituito dal Conte, i cui membri sono i più alti rappresentanti del Potere, sceso direttamente dalle mani di Dio in quelle dei nostri regnanti. Le pene saranno durissime!
A tutti i bifolchi si consiglia vivamente di restare nelle proprie case, di non discutere con le proprie mogli e figli di alcuna delle tematiche che hanno portato allo stato d’assedio. Il Conte ha detto infatti che non li dovreste nemmeno guardare più in faccia i vostri figli. Ciò vale per tutti: contadini, esattori, artigiani e perfino alti ufficiali del Regno.
Datevi ai lavori nel vostro giardino e alla preghiera solitaria, non bivaccate in più di tre persone nello stesso posto, e tenete presente fisso nella mente questa affermazione: quando il Conte diventa prepotente, è solo per difendere i suoi sudditi e non, come qualche rozzo pretestuoso ha pensato, perché ha la tremarella.
martedì 25 dicembre 2007
Buon Natale Carinola!
Tanti Auguri
P.S. Grazie a Beppe Grillo per aver dato una risposta alle nostre numerose lettere, scrivendo un post sulla situazione e citandoci come link di riferimento
lunedì 24 dicembre 2007
Coerenza o Sudditanza?
Il prossimo giovedì 27 dicembre si terrà un consiglio comunale straordinario con all’ordine del giorno la REVOCA della delibera consiliare che individuava la località Carabottoli come sito alternativo a quello di Vaglie. Evitando speculazioni sul perché di un tale odg e sulla sua eventuale opportunità e utilità, torniamo un attimo allo scorso 25 novembre, prima del quale i consiglieri di Casanova nella loro interezza (Sciaudone, Giorgio, Mannillo, Mazzucchi per la maggioranza e di Lorenzo per la minoranza) si erano impegnati per iscritto a dimettersi qualora la mozione sull’individuazione di un sito alternativo non fosse stata approvata.
Oggi si chiede la revoca di quella stessa ordinanza. Ai cittadini sbigottiti che chiedevano ai consiglieri di Casanova circa questa novità, i nostri rappresentanti hanno assicurato di non essere stati convocati per discutere in merito a questo ordine del giorno. Insomma, di non saperne niente!
Due sono le cose: o non sapevano, e allora è la prova che i nostri consiglieri non contano nulla nell’ambito della maggioranza; o sapevano, e allora hanno preferito mentire.
Ma di tutto questo non vogliamo fare una polemica. Vorremmo semplicemente porre loro una domanda: considerando che hanno preso un impegno per la delibera che individuava un sito alternativo, cosa faranno al prossimo consiglio, nel caso un cui tale delibera venga revocata? Manterranno gli impegni e si dimetteranno o preferiranno fare buon viso a cattivo gioco?
Mazz' e Pastanaca
HIC SUNT LEONES
“Non andate lì, che c’abbuscate!”. Quante volte questa frase è stata ripetuta alle persone che proponevano di recarsi al presidio. Qualcosa tuttavia non era chiaro, e questi avvertimenti ci sono sempre sembrati dettati dalla volontà di mantenere viva la “guerra tra poveri” per distogliere l’attenzione del popolo sui veri responsabili di questa sporca vicenda. E invece al quartier generale a Carabottoli si trova non una tribù di Unni, bensì un campo organizzato, strade d’accesso difese, tendoni per riparare donne, uomini e bambini dalla pioggia e dal freddo di giorno e notte, tutto questo in un silenzio che fa rabbia. E poi si chiacchiera riscaldati nei pressi di stufe o tizzoni che bruciano ormai da più di una settimana, cercando risposte tra le pieghe di una vicenda, complicata che, seppur ha rischiato di dividere popolazioni – sopratutto per colpa di qualcuno - ora comprende che l’obbiettivo comune è non piegarsi a delle scelte davvero assurde, siti che oltre a non risolvere il problema- e questo è chiaro a tutti - danneggiano sacrifici fatti fino a ieri, e la salute dei cittadini. E dunque vicino ai trattori, che ostacolano per centinaia di metri il passaggio, convivono a pochi metri terreni messi a coltura, tra frutta e verdura, tra bufale e mozzarella, settore già messo in crisi dalla brucellosi. Ma il fatto più importante è che da sette giorni non si lavora più nelle campagne: i trattori e gli uomini infatti stanno li per il momento e non intendono muoversi. Si tratta di un capitolo della nostra grave crisi, una crisi però solo per il popolo, la cui soluzione e’ stata per quattordici anni sistematicamente rimandata, creando addirittura nuovi problemi e alimentandosi degli stessi, divenendo una risorsa economico-politica per un certo tipo di consulenti, avvocati, medici, geologi, camorristi, imprenditori, portaborse e reggipanza, una risorsa chiaramente dosata abilmente dai cosiddetti “politici”. La domanda è una: come mai le dinamiche poste in essere per la risoluzione del ciclo dei rifiuti nelle regioni contigue alle nostre hanno alla fine portato a risultati grossomodo soddisfacenti, mentre in Campania il risultato è stato solo quello di prorogare un’emergenza? Perché l’interesse per la vita pubblica, per gli affari interni, per la ricerca di sviluppo e benessere, per la legalità appartiene ad altre epoche. A questo punto però quello che dovremmo imparare da tutta questa vicenda che, anche se non lo vogliamo capire, ci tange molto da vicino, è che l’era dei “dinosauri” dovrà al più presto tramontare. Con le buone o con le cattive.
Mazz’ & Pastanaca
giovedì 20 dicembre 2007
TIR' E MMOLLA
Tir' e molla, molla e tira
viri u vientu comme ggira?
Mmolla e tira, tir' e mmolla
'sta munnezza a chi la mollu?
Oggi a tte, rimani a mme
chi 'a vò? 'Nze po' sapè!
Ma veremmu d' a fernì,
j' da cca me n'aggia ascì!
Casanova nun ze po',
Carauottuli n' 'a vo',
e Casale che sta a ffa?
nun ze sente annummenà!
Che ne facciu 'e cheste balle
ca m'abboffanu le palle?
Mo' sapete che facimmu?
Je so' propriu nu sfaccimmu!
'E purtammu in alti piani,
addo steunu i 'mericani,
tra Cascanu e Casanova,
e che Ddiu ci' a manni bbona!
Uè, uagliò, nun sai che ffa?
'nce penzà, vatte a curcà
e 'ste balle, si te 'mporta
schiaffatelle arret' a porta!
'Stu cunzigliu nun te piace?
Megliu ca te fai capace,
ca sinnò... lacrime 'e sale,
caccherunu se fa... male!
TALIA
mercoledì 19 dicembre 2007
18 dicembre 2007 : la storia continua !
C'erano le ruspe e tutto l'armamentario per la presa di possesso.
Ritornata la calma , il Sindaco di Francolise ed il Sindaco di Carinola sono andati in prefettura per fare il punto della situazione e per cercare di far desistere il Commissariato dalle sue intenzioni adducendo le ragioni di incompatibilità del suolo.
Dalle parole del sindaco di Francolise è emerso che probabilmente si è dovuto offrire un terzo sito alternativo ai primi due e che comunque deve stare nel tenimento di Carinola, un sito che in passato è già stato utilizzato come sito provvisorio di stoccaggio rifiuti dallo stesso comune.Non si sono fatti nomi ma sembrerebbe l'ultima scance per escludere i Carabottoli.
Sul posto si sono portate numerose persone ed il presidio è stato anche raggiunto da una folta delegazione di Pignataro che ha portato solidarietà e collaborazione, nentre Carinola era per gran parte assente , e considerato che l'azione si svolge su terreni di sua proprietà la cosa è estremamente preoccupante e non lascia presagire nulla di buono.
Il problema è che siamo tutti nella stessa melma e il potenziale che riserva Carabottoli è di una enormità inimmaginabile visto che la sua completa estensione è più del doppio di Taverna del Re, dove si parla di uno stoccaggio intorno ai 5.000.000 di eco?balle, sarebbe la morte totale dell'economia agricola in tutto il comprensorio.
Inoltre non tutto è deciso e si potrebbero avere anche decisioni diverse da oggi, ragion per cui bisogna essere vigili e non permettere insediamenti a Carinola ne a Pignataro e lottare fichè prevalga la ragione e si affronti politicamente la questione coinvogendo i Sindaci e le popolazioni unitamente alla Provincia per stilare un piano credibile e capace di dare una svolta a queto stato di emergenza temporanea che perdura da 13/14 anni almeno.
E un appello,a tutti i cittadini, a tutti i comitati di lotta a tutti i Sindaci e a tutti i partiti politici dall'area , a non mollare e non lasciare soli quelli che stamattina per difendere un nostro territorio hanno rischiato le botte , è un invito a riflettere e lasciare da parte i campanili perchè questa è una battaglia campale che se si perde è una sconfitta per i nostri figli. E' brutto restare soli in momenti così difficili ed è bruto restare a casa quando sai che li fuori c'è chi lotta per una giusta causa.
sabato 15 dicembre 2007
Domanda ai consiglieri aderenti al PD di Casanova
Mi auguro che Mannillo e soci non diano incarico a qualche altro avvocato di presentare qualche altra denuncia per aver pensato, spero questa volta con i soldi loro e non quelli del comune (cioè i nostri).