Io Clio, Musa della Storia, in questo nuovo anno ritengo che il popolo di Carinola, così duramente provato negli affetti e negli interessi, debba guardare un attimo indietro al suo passato per riscoprire la magia e la freschezza della semplicità, nonchè il rispetto reciproco che sembra aver perduto.
Vengo a ricordarvi, o carinolesi, che non perdere mai di vista le proprie radici è ciò che aiuta a ben crescere e a progredire pur conservando intatto il proprio carattere.
Vi regalo perciò una pagina della vostra Storia, e molte altre ve ne regalerò, affinchè possiate ritrovare in essa il giusto amore per la vostra terra e per voi stessi, e perchè possiate riappropriarvi di quella dignità che avete messo da parte. E poichè sembrate interessati in montagne, boschi e foreste.....A voi!
Buona lettura.
Provincia di Terra di Lavoro. Circondario di Carinola.
Verbale per il distacco di duemiladuecentoventuno moggia, tre passi e ventiquattro passitelli dei dieci canali dell' ex barone Sig. Duca Grillo per le due terze parti spettantino alla Comune di Carinola incluso in questo il compenso di 150 moggia di cese rilasciate al detto Sig. Duca e delle moggia 85, passi 19 e passitelli 6 dall' Uliveto piantato nel Canale delle Vaglie rilasciate all' istesso Sig. Duca.
Noi Giustino Conti, agente dipartitore demaniale del Circondario di Carinola, volendo mandare in effetti il distacco delle moggia 2221, passi 3 e passitelli 24 dei dieci canali dell' ex barone Sig. Duca Grillo nella Montagna di Montemarsico, cioè: Fossa Lupara, Cerchiello, Rivone Separa, la Pizza, Sant' Angelo, S. Maria, Le Mandre, Lo Ceraso e S. Martino, per le due terze parti spettantino in prezzo alla Comune per il compenso delle 150 moggia destinate a cese rilasciate al Sig. Duca, non men che delle moggia 85, passi 19 e passitelli 6 per l' uliveto piantato al Canale delle Vaglie di proprietà della Comune, rilasciati all' istesso Duca in virtù della sentenza dell' abolita Suprema Commissione Feudale, giusta la perizia fatta dall' agrimenzore sig. Paolo Vitolo, coll' intervento e presenza dell' arbitro del Sig. Duca, il Sig. Diego Leardi e l'antecedente verbale del dì 11 aprile 1812, essendo eccedenti oggi li 13 del mese medesimo, ci recammo al luogo col detto agrimenzore Sig. Vitolo e ancorchè coll' arbitro Sig. Leardi da noi invitato, il Sindaco Comunale Sig. Giacomo Rozera, i Decurioni Sig.ri Antonio Saraceni e Pietro Mazzucchi, con i testimoni fuori guardia Sig. Giacomo Apicerni di Casanova e il Sig. Giuseppe Broccoli di Falciano; quivi, essendo da detto Sig. Vitolo designato il confine dove giungono le giuste quantità di moggia 2221, passi 3 e passitelli 24, caduto dopo di sette canali che vengono inclusi nella suddetta quota e cioè: S. Martino, Ceraso, la Pizza, la Separa, S. Angelo, S. Maria e le Mandre, e propriamente nella linea che tira tra il suddetto ultimo settimo canale e parte dell' intervallo si frappone tra questo e l'altro denominato Olivone che spetta al Sig. Duca ed esce sotto l' arbusto che Nicola Prata di Falciano tiene di suo conto alle falde dei suddetti ultimi canali, quivi alla presenza del Sindaco, Decurioni e Testimoni ho proceduto e fatto procedere all' effettivo distacco della suddetta quantità di moggia 2221-3-19 facendo all' effetto scorciare un albero di quercia sistente in detto confine e scavare sotto di esso un fosso provvisorio per l'apposizione dei termini stabiliti, marmorei o di fabrica, nell' approvazione che si avrà dal Sig. Intendente della Provincia, facendo tirare su per il Monte l' istessa linea e scavar dei fossi provvisori per il medesimo effetto da mano in mano, alla dimostrazione dei confini indicati.
Avendo formato il presente verbale, ne ho dato lettura ai detti Sig. Vitolo, Sindaco Sig. Rozera, Decurioni e Testimoni che son passati perciò a sottoscrivere avendo trovato formata la verità.
Carinola lì tredici Aprile milleottocentododici. Seguono firme.
La pagina di Storia locale che vi ho appena dato risale al periodo napoleonico, a voi meglio noto come decennio francese poichè inizia nel 1806 e termina nel 1816 circa.
Quando i francesi occuparono il Regno di Napoli, prima con Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone e poi con suo cognato Gioacchino Murat, vigeva ancora il feudalesimo: estesissimi territori e città, i feudi, erano nelle mani di un solo padrone, il barone, che aveva enormi poteri sulle vite degli uomini e sulle cose.
Con l'arrivo dei francesi, arrivarono nel Regno molte idee nuove nate sulla scia della Rivoluzione Francese da cui Napoleone veniva. Nuove riforme furono perciò necessarie per rimodernare la pesante e caotica impalcatura su cui si reggeva il Regno di Napoli. Le riforme più impellenti riguardavano la giustizia, le imposte e l' amministrazione civile, ma per attuarle il feudalesimo, nemico acerrimo di ogni rinnovamento, doveva sparire. E sparì ufficialmente con la legge del 2 Agosto 1806.
A seguito di questa legge che abolì la feudalità, nacquero nuove circoscrizioni territoriali e amministrative: le Comuni. E per far funzionare in maniera agevole questi nuovi organismi, venne adottato il moderno Codice Napoleonico che già operava in Francia.
Ma la piccola storia locale non sempre cammina con lo stesso passo della Grande Storia, soprattutto nella mentalità e nei comportamenti delle persone.
Nel 1812, la Comune di Carinola stava ancora disegnando il proprio territorio contendendolo all' ex barone, il Sig. Duca di Mondragone Gaetano Grillo, come testimonia la pagina data. In essa, i grandi nomi della Grande Storia vengono sostituiti da nomi e cognomi a voi più familiari, tra cui sono sicuramente vostri antenati.
La Grande Storia continuò il suo corso, come ben sapete (o no?), e di conseguenza anche la piccola storia: i Borboni ritornarono ancora per molti anni, il Codice Napoleonico diventò, con qualche ritocco, il Codice Ferdinandeo e il Decurionato( l' amministrazione municipale) ritornò ad essere chiamato Senato, ma le basi erano state gettate e la Comune di Carinola diventò infine il Comune di Carinola.
CLIO