Il paese delle pari opportunità non ha smentito se stesso. Barack Obama, giovane afro-americano, è il primo presidente di colore degli Stati Uniti d’America. Obama è il sogno americano che diventa realtà, ma è soprattutto il profetico sogno di Martin Luther King che si realizza. Quarant’anni sono passati da quando il pastore protestante statunitense arringava alle folle con la sua famosa “I have a dream” rimasta pietra miliare nella storia delle lotte per i diritti civili dei neri d’America.
In questi anni la democrazia americana ha galoppato, non tanto ai livelli presidenziali, quanto nel cuore e nella mente degli americani.
Il cammino non è stato semplice: la democrazia americana, prima di arrivare ad Obama, è passata attraverso il sangue di Lincoln, dello stesso Martin Luther King, di Malcom X ed è passata attraverso il difficile impegno sociale e politico di persone come Angela Davis, scomoda intellettuale afro-americana che delle battaglie per i diritti civili ne ha fatto un scopo di vita.
Tuttavia, Obama mi piace non perché è il primo nero a diventare presidente degli USA, ma perché racchiude in sé quello che ho sempre ammirato in una persona: la consapevolezza e il rispetto della propria appartenenza, la forza di volontà, l’impegno costante, la fiducia nelle proprie capacità.
Obama ha avuto le idee chiare fin da subito e non le ha celate. La sua sfida è quella di demolire l’idea di un’America imperialista, aggressiva e bellicosa che basa il proprio potere sulla forza delle armi per far crescere un’America nuova che basa il proprio potere sulla forza delle idee, sui diritti civili, sul rispetto dell’ambiente e degli altri.
E’ consapevole che gli americani sono abbastanza maturi da accettare questo cambiamento e il fatto che lo abbiano votato in massa gli ha dato ragione.
Dopo un personaggio negativo come Bush, considerato uno dei peggiori presidenti che l’America abbia mai avuto, Obama è certamente il meglio che l’America abbia mai partorito finora.
Mezzo bianco e mezzo nero, di umile famiglia che ha saputo guadagnarsi una dignità sociale, vissuto in parti diverse del mondo, con un cognome giapponese, Obama sembra essere il compendio di tutto il mondo, colui che racchiude in sé una globalità razziale e culturale senza precedenti. Ogni popolo, ogni persona si riconosce in lui. Forse è per questo che piace tanto.
Qualcuno lo accusa di non avere abbastanza esperienza politica per governare un paese grande e complesso come gli USA, penso invece che lui sia abbastanza intelligente da saperlo e quindi si circonderà delle persone giuste. Ambizioso si, ma presuntuoso no.
Ce la farà perché crede in quello che fa, crede in se stesso e crede nella forza della democrazia, ma crede soprattutto nella forza della idee che possono essere grande veicolo di crescita sociale ed economica.
Molti paesi della civilissima Europa, tra cui l’Italia, hanno ancora molto da imparare, sia per quanto riguarda l’applicazione della democrazia, sia per il rispetto reciproco che dovrebbero avere le parti politiche in causa.
L’Italia in particolare, sembra lontana anni luce da un comportamento veramente democratico, e per certi versi l'elezione di Obama a Presidente degli Stati Uniti mi rattrista nno poco guardando alla situazione politica del mio paese.
Speranzoso
E' con una certa sorpresa che ho letto, in questo post, un riferimento ad Angela Davis. Non pensavo che le nuove generazioni ne avessero mai sentito parlare.
RispondiEliminaAngela Davis veramente ha vissuto sulla propria pelle la durezza e l'ingiustizia dell'imperialismo americano, ma la sua lotta per i diritti civili dei neri d'America non ha mai conosciuto sosta. E' una donna che merita il massimo rispetto e la massima ammirazione. Consiglio a chi non la conosce di andare a cercarsi un po' di notizie su di lei. Grazie per averci offerto questa possibilità.
non si può chiedere ad Obama di annettersi anche l'Italia...?
RispondiEliminaObama lascia ben sperare.....ma io sarei piu prudente e aspetterei la fine del suo mandato per affermare che sia stato o meno il miglior presidente che l'America potesse mai eprimere.
RispondiEliminabha alla fine sempre americano è
RispondiEliminaAnch'io ho tifato per Barack Obama e ho sperato che la politica di Bush, e il suo prevedibile continuatore McCain, andasse in soffitta.
RispondiEliminaMa tuttavia andrei cauto con giudizi tipo quelli espressi nell'articolo:
1. "Dopo un personaggio negativo come Bush, considerato uno dei peggiori presidenti che l’America abbia mai avuto"... considerato da chi? dall'articolista che vuole rafforzare le proprie tesi? Non dimentichiamo che Bush ha governato pur sempre per due mandati (cioè il massimo previsto dalla Costituzione Americana), e che all'epoca era stato il Presidente più votato della storia...
2. "Obama è certamente il meglio che l’America abbia mai partorito finora"... prima di dare un giudizio aspettiamo di vederlo all'opera: CHIUNQUE, e ripeto CHIUNQUE, può esser giudicato solo dai fatti!
PS - In pratica concordo pienamente con gli ultimi due commenti - 10 nov h. 19.06 & 10 nov h. 23.18 -
Apsettiamo i fatti dopo giudichiamo. Come si è rivolto nei confronti dell'Iran mi fa pensare che sempre americano è. Comunque peggio di Bush non potrà fare anche impegnadosi.Come Berlusconi peggio di Prodi anche se si sta impegnando al massimo non ancora è riuscito a fare peggio.
RispondiEliminaPer 17,43 e 19, 06 -
RispondiEliminaBush è considerato uno dei peggiori presidenti degli USA da una gran varietà di mezzi di informazione e dagli americani stessi. Se giri un po' su internet,o leggi un po' di buone riviste, potrai renderti conto che il popolo americana piazza George Bush agli ultimi posti in fatto di preferenza popolare.
Per quanto riguarda Barack Obama, è chiaro che non può essere considerato "il miglior presidente" addirittura prima che cominci il suo mandato presidenziale, ma è sicuramente il migliore nella linea governativa che vuole seguire, dando ampia risonanza ai diritti civili, attenzione ai più poveri e, soprattutto, alla CULTURA. Nessun presidente prima di lui ha mai parlato dell'importanza della Cultura per la crescita e per il benessere di un popolo. Anzi, gli intellettuali negli USA, sono sempre stati guardati come dei sovversivi.
Meditate gente.
Sono pienamente d'accordo con la redazione Quiquiri quando si afferma che spesso l'Italia è lontana anni luce da comportamenti veramente democratici....un esempio su tutti ciò che si sta verificando in alcune Università ad opera di una minoranza di scalmanati facenti parte dei centri sociali, collettivi studenteschi, sinistra giovanile, arci porci,ecc ecc , che spesso in modo pure violento non permettono di esercitare un diritto che è garantito dalla nostra costituzione : il sacrosanto diritto allo studio!! Per carità anche il diritto di dissentire e manifestare è sacrosanto! Ma insultare le forze dell'ordine, creare disordini, pericoli per la sicurezza e l'incolumità di altri cittadini e soprattutto negare a chi volesse frequentare le università di frequentarle appunto....non mi pare per niente un grande esempio di civiltà e democrazia...!!
RispondiElimina18.05 . Grazie del commento. Volevo ricordarti che i post non sono espressione del pensiero della redazione, ma di chi lo ha scritto.
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