
Chat
venerdì 25 marzo 2016
Lo chiamavano E.I.C.

giovedì 17 marzo 2016
Speriamo che almeno sia donna
mercoledì 9 marzo 2016
Incredibile ma vero
Collaboratore scolastico
sabato 5 marzo 2016
Biasox il Caino
Comunque il suo pensiero era concentrato su Calenum e
segretamente e instancabilmente tramava per impossessarsi del trono della
contea. Nessuno lo aveva più visto da anni ma alcuni servi della gleba giuravano
di averlo avvistato nel cuore della notte per le vie di Calenum. Non si
sbagliavano: l’astuto Biasox tesseva la sua tela che si ingrandiva ogni giorno
di più. Aveva contattato Giano Trifronte facendogli sottoscrivere anche un
documento associativo ma dopo averlo abbracciato e baciato, conoscendo bene la sua
doppiezza incaricò due suoi scagnozzi di tenerlo sempre sotto controllo. Aveva
portato nella sua fazione anche Antimus Mutus, operazione molto più facile in
quanto era bastato promettergli un appannaggio mensile perpetuo. L’operazione
più importante era stata di riportare tra i suoi sostenitori anche don Luis de
Santa Cruz, ormai appagato nel suo desiderio di pavoneggiarsi nelle vesti di
conte. Inoltre aveva ingaggiato come capo della sua sicurezza personale
l'ex capo dei pretoriani della contea Marius Tigellino.
Tutto questo lavoro il vecchio conte non lo aveva fatto per
sé, ormai troppo stanco e con i forzieri stracolmi di monete d’oro da non avere più dove metterle.
Il suo grande desiderio era di assicurare il trono della contea che considerava
suo per sempre alla sua discendenza familiare. Aveva pensato di mettere sul
trono sua figlia la duchessina Jusina de Biasox e pertanto riuniti tutti i
familiari ed i suoi scherani aveva lanciato la proposta. Il vecchio conte ebbe
però una brutta sorpresa: il germano Franciscus de Biasox avanzò il suo diritto
al trono come legittimo erede secondo la legge salica di Calenum. Il vecchio
conte istintivamente mise la mano sull’elsa della sua spada con l’intento di
sgozzarlo ma si trattenne per opportunità politica e per mancanza di forza e
pertanto fece finta di acconsentire. Biasox poteva anche accusare il fratello
di ingratitudine in quanto era stato lui che lo aveva fatto assumere come
stalliere della contea e grazie al potere del fratello aveva espletato sempre
alti incarichi. Anche grazie alla sua avvenenza e al suo savoir faire per cui
era soprannominato lo sciupapuelle di Calenum era riuscito perfino a diventare
il vice del magistrato della contea.
Biasox usò contro di lui tutta la sua abilità diplomatica e
facendo finta di assecondarlo organizzò il suo tranello invitandolo a trovarsi
un gruppo di persone che lo affiancasse nel futuro governo.
Nottetempo sguinzagliò i suoi bravi a convincere tutti i
possibili candidati con le buone ed anche con le cattive a non rendersi
disponibili e così fu. Tutti gli amici di Franciscus erano anche clienti di
Biasox, chi riceveva un obolo dalla contea, chi una promessa di lavoro presso
il ministero delle acque, chi una carica onorifica. Tanti altri avevano
ricevuto l'ultima invenzione di quei tempi: un lavatoio in pietra lavica e il
permesso di usufruire della sorgente pubblica senza pagare la tassa prevista.
Il povero Franciscus provò a contattare gli amici della sua cerchia di nobili
ma tutti con qualche scusa rifiutarono. Si rivolse perfino a qualche servo
della gleba ma anche quelli gli dissero di no. Dopo inutili tentativi di giorni
e notti fu costretto ad abbandonare il suo proposito e colpito da un forte
esaurimento fu ricoverato nel lazzaretto di famiglia e non si riprese più.
Eliminato il temibile ostacolo Biasox presentò la figlia alla nobiltà di Calenum
ed ai numerosi bifolchi e giurò a sé stesso e agli astanti che lei sarebbe
stata la futura contessa di Calenum e dopo di lei i figli ed i figli dei figli.
Il marchese del grillo
sabato 27 febbraio 2016
Occasione persa
Ormai è certo la Santa Messa in diretta dal comune di Carinola si farà il 28 di Febbraio p.v. Precisamente sarà celebrata nella chiesa parrocchiale di Casale di Carinola. Come e perchè questa scelta nessuno lo sà e nulla è trapelato dalle alte sfere. Si parla di un prete consulente della rai che decide autonomamente sulle location della messa domenicale in diretta. Si dice che il vescovo di Sessa A. che celebrerà la messa non abbia contribuito alla decisione, tantomeno il sindaco di Carinola. L'evento è qualcosa di eccezionale perchè è la prima volta che si verifica nel comune di Carinola e doveva essere sfruttato meglio. La Messa domenicale trasmessa in diretta dalla rai ha diffusione in tutto il mondo, perciò è seguita da milioni di spettatori cattolici ed in particolare italiani residenti all'estero. Oltre all'aspetto religioso, dall'evento tutti cercano di ricavare un ritorno, mostrando le bellezze del territorio. Anche in questa occasione ci sarà come al solito un breve scorcio sulle bellezze paesaggistiche ed artitiche del comune ospitante, seppur certamente non sufficiente ad evidenziarle. Sarebbe stato meglio che la celebrazione avvenisse nella chiesa dell'Episcopio a Ventaroli o nella cattedrale di Carinola o nel convento di San Francesco di Casanova. Monumenti prestigiosi che pochi conoscono ma che sono unici per l'arte che racchiudono tra le proprie mura. Sarebbe stato un biglietto da visita di Carinola eccezionale, che avrebbe potuto attrarre la curiosità di tanti appassionati di arte. Purtroppo la scelta è caduta su una chiesa come tante altre migliaia in Italia e nel meridione. Chiesa bellissima e tenuta benissimo, ma senza alcuna opera d'arte capace di far diventare una trasmissione televisiva occasione di ritorno economico. Si è preferito una chiesa anonima ad un tesoro artitisco come la chiesa dell'Episcopio di cui ne esiste solo un'altra, che è la basilica di Sant'Angelo in Formis. Gli affreschi del x secolo, o meglio quelli che restano, sono unici come pure i mestieri che raffigurano. Le colonne che portano direttamente alla magnifica abside affrescata, sembrano un percorso verso la redenzione. Assistere ad una funzione religiosa in quella chiesa è qualcosa di veramente emozionante in quanto ci si sente insieme a migliaia e migliaia di antenati, oltre che ai primi cristiani che vi hanno pregato. Unica nota positiva della vicenda, la solerzia con cui l'amministrazione carinolese ha reso praticable la strada per raggiungere la chiesa per permettere il transito ai camion della rai. Non è servito e sarà una occasione persa in quanto, invece di mostrare un tesoro di Carinola, mostremo la chiesa di Casale, facendo commuovere i casalesi lontani, diciamo che almeno, servirà a questo.
lunedì 8 febbraio 2016
Carinola senza futuro
Da qualche mese si discute di città
futura, di rilancio del comune, di innesto di forze fresche e di
associazioni progressiste che dovrebbero rilanciare il comune di
Carinola. Ottimi propositi, corredati da ottime frasi ad effetto, pronunciate però da persone inaridite dagli anni e da un vecchio
modo di operare. Questi discorsi sono fatti da una oligarchia vecchia
di decenni logorata da dibattiti al solo fine del desiderio di potere
e la legislatura trascorsa ne è un esempio lampante. I nomi sono quelli
di sempre, De Risi, Russo, Di Biasio, Marrese, Di Maio, affiancati da
qualche accolito di secondo ordine. Già hanno iniziato a riunirsi, anche tramite interposte persone ed appena finita la barzelletta
della proposta di lista unica si disporranno in due liste
contrapposte. La lista unica è inattuabile perché l’obiettivo di
ognuno di loro è ricoprire la carica di sindaco e, purtroppo o per fortuna, c’è
un solo posto disponibile. Se fosse possibile come con le vecchie
normative di ruotare, facilmente avrebbero raggiunto l‘accordo
sulla lista unica. Fare il sindaco a Carinola per loro non è
difficile in quanto gli interventi da realizzare sono gli stessi da
trent’anni a questa parte. Portare avanti l’inutile piano
regolatore e come da trenta anni distribuire compensi al sempiterno
ing. Di Santa Croce, a geologi , agronomi, tecnici ed
amministrativi vari. Elargire contributi ai tantissimi poveri di
Nocelleto senza verificarne l’isee, incarichi a tutti gli avvocati
dei dintorni e se capita qualche incarico tecnico per qualche
lavoretto finanziato dalla regione, oltre a pagare regolarmente la Sacom e
l’impresa di raccolta rifiuti. Per i fondi non ci sono problemi, si
attinge dai proventi delle tasse più alte d’Europa decurtate dalla
percentuale per qualche società esterna individuata dal sindaco.
Volendo si può anche assumere qualche tecnico amico o anche qualche
nuovo impiegato comunale, purché abbia la residenza fuori comune in modo tale da evitar litigi. Atti già visti e ripetuti negli anni
che non danno alcuna difficoltà nel ripeterli a nessuno di questi
personaggi vecchi del mestiere. A fianco di queste osservazioni che
possono sembrare critiche ma sono la realtà, bisogna anche esprimere
alcune considerazioni in difesa dei dinosauri carinolesi. Sono gli
unici che si interessano giornalmente, anche se a modo loro, della
cosa pubblica che bene o male ha bisogno di essere guidata. L’assenza
di partecipazione delle masse popolari e dei giovani in particolare, ha comportato la vita eterna dei soliti noti con nessi e connessi.
Purtroppo tranne qualche timido tentativo nel periodo elettorale non
c’è interesse per la vita politica del comune da parte dei
giovani. Azione che deve essere giornaliera e che comporta anche
sacrificio personale ed a volte economico. La mancata progettualità,
la mancanza di sogni dei giovani si manifesta anche nella situazione
di questo blog aperto per esprimere le loro idee che evidentemente
mancano. Difficile raccogliere frutti senza aver seminato in
concorrenza con agricoltori che lavorano giorno e notte come Russo,
Marrese , Dimaio e Dibiasio. La mancanza di partecipazione dei
giovani e delle loro idee certamente moderne condanna questo comune
a renderlo senza futuro e sempre più arretrato.
PopUp
domenica 13 dicembre 2015
Giubileo della poca misericordia
Domenica 13 Dicembre alle ore 17 il vescovo di Sessa Aurunca celebrerà il giubileo aprendo solennemente la porta della cattedrale. Leggendo l'avviso ho ricordato il volto tirato e tristissimo di p Giovanni, il custode del convento di Casanova, di qualche domenica fa. Ho ricordato i suoi occhi pieni di lacrime, a stento trattenute, proprio a causa del giubileo come solo poi si è capito. Le sue parole farfugliate ed evidentemente trattenute per non trascendere, informavano i fedeli della telefonata che aveva ricevuto di prima mattina. Stava ancora sonnecchiando quando era stato svegliato da una telefonata del vescovo. Questi gli chiedeva se fosse vero che avesse intenzione di inaugurare il giubileo al convento di san Francesco senza il suo permesso. Dal tono della voce del vescovo capiva che più di una richiesta di informazioni era una dura censura verso il suo operato. Il vescovo gli diceva che aveva ricevuto un fax con la foto di un manifesto informativo sull'avvenimento in questione. Padre Giovanni capito di che parlasse gli spiegò che si trattava semplicemente di un concerto per celebrare il giubileo senza apertura di nessuna porta. Qualche fedele aveva fotografato la testata del manifesto del concerto in onore del giubileo e lo aveva inviato al vescovo provocando l'equivoco. Giustificata la rabbia di padre Giovanni verso l'informatore ed anche verso l'informato anche se trattenuta. Assurdo che esistano persone che si professano cristiani che possano agire in questo modo. Più assurdo che un vescovo possa incoraggiare questi comportamenti per tenere sotto controllo un sacerdote. Un francescano che ogni giorno si sacrifica per il bene del convento che gli è stato affidato, sacrificio anche economico per la manutenzione continua di cui ha bisogno. Il suo impegno per offrire tante iniziative culturali come il concerto degli allievi musicisti di Santa Cecilia, vari premi di alto livello, oltre alla collaborazione offerta a varie associazioni culturali. Questa sua frenetica e fruttuosa attività viene vista come concorrenza sleale da qualcuno molto poco cristiano. Questi topi di sagrestia intendono la professione della fede come un commercio o come pura attività politica, in cui bisogna a tutti i costi contrastare la concorrenza. Se non si vuole riconoscere a padre Giovanni ed ai suoi collaboratori e collaboratrici il merito del suo lavoro, almeno gli si conceda di lasciarlo in pace in ossequio agli insegnamenti di papa Francesco sulla misericordia cristiana.
Arcipre
sabato 28 novembre 2015
Verrilo Funeral Service
La campagna propagandistica della ditta Verrillo continua senza sosta nel nostro comune.
E’ la seconda volta che piazzano lo stesso manifesto. La prima volta che l'ho letto, dopo essermi fatto una risata, l’ho
cordialmente ignorato; ora, come cittadino, mi sento un po’ preso in giro. Cosa
credono questi signori, che i cittadini carinolesi siano idioti?
Scrivono a lettere cubitali, su un manifesto, quello che sono i
comportamenti scorretti della concorrenza che , secondo loro, sguinzaglia i propri segugi per
accaparrarsi un funerale. Peccato che i comportamenti che deplorano siano stati
essi stessi a praticarli per primi! O forse credono che non abbiamo notato
le loro squallide manovre?
In qualsiasi casa c’era un malato grave, fuori si piazzavano due avvoltoi pronti ad aspettare il decesso, per racimolare quel misero 50 euro di
mancia per avergli procurato un cliente. Qualche volta, gli avvoltoi si sono
fatti avanti anche prima del decesso.
Ora i Verrillo sentono il dovere di
avvisare la popolazione che ci sono persone che danno falsi consigli ed indirizzano eventuali clienti verso un servizio funebre diverso dal loro. Ma guarda!
Lucrare sulla morte e sulle disgrazie delle persone è stato sempre qualcosa di vomitevole, ma qualcuno è più vomitevole degli altri.
Se dovessi aver bisogno di un servizio funebre, sicuramente mi rivolgerei a chi mostra almeno un po' di rispetto per la morte degli altri, non ad altri.
Sempreverde
venerdì 10 luglio 2015
La Sagra del cinghiale
Personalmente ( non me ne vogliano gli
ambientalisti) credo che il CACCIATORE vero è più ambientalista di
un ambientalista, in quanto per preservare la sua passione preserva
l’ambiente naturale. Il cacciatore vero spara ciò che si può
sparare e non fa stragi solo per fare il tronfio verso gli amici,
purtroppo però sul Massico ci sono pochi cacciatori e moltissimi
bracconieri, tutti lo sanno ma non importa a nessuno.
La lobby dei bracconieri, dalle nostre
parti, è più forte delle lobby delle banche, pensiamo infatti alla
mobilitazione contro la proposto di trasformare le nostre colline in
aree protette, possibilità subito cestinata in quanto tutte le forze
politiche avrebbero perso voti e credibilità da tutte quelle persone
vicine alla lobby della scoppetta.
Il 19 tutti a
mangiare cinghiale a Casanova e chi se ne frega degli sfregi
eternati dai soliti noti perché, diciamocela tutta, i bracconieri
dalle nostre parte sono delle star, tutti conoscono le loro identità
ma non si può dire, denunciare altrimenti pare brutto ed è proprio
tale concetto, al limite della camurria, che distrugge tutto. Ora,
non fraintendetemi, non sto assolutamente dicendo che il male del
nostro territorio sono i cacciatori anzi i bracconieri ma il fingere
di non sapere e/o di non vedere, questo sì che è un male mortale.
E’ sempre così, tutti sanno ma non
si può dire perché pare brutto e quindi chi se ne frega dei
cinghiali, dei boschi che prendono fuoco, degli incivili che
inquinano le campagne e così via, tanto il 19 mangeremo cinghiale e
tutto sarà perdonato a tutti.
Una sola cosa chiedo a chi legge questo
pezzo, di farsi una piccola domanda mentre inforchettiamo una
squisita pappardella: cosa danno i cacciatori/bracconieri al nostro
territorio?
Avete mai visto o saputo di un
cacciatore che un giorno ha lasciato a casa il proprio fucile per
dedicarsi, per esempio, alla raccolta dei bossoli o dei rifiuti
lasciati in collina?
Avete mai visto o saputo di un
cacciatore che abbia provato a cacciare un piromane?
Io no ma spero di sbagliarmi.
Buon cinghiale a tutti
mercoledì 1 luglio 2015
Segnalazione Importante
Con la presente vi segnalo che stanno pervenendo ad alcuni utenti del Servizio Acquedotto del Comune di Carinola, alcuni avvisi Bonari di pagamento inviati da Equitalia, per consumi di acqua mai effettuati. La stima dei consumi per gli anni 2011, 2012 e 2013 per alcuni utenti, molti peraltro non residenti, è stata fatta sulla base di valutazioni forfettarie, pur essendo accessibili in molti casi i contatori pere rilevarne la lettura ed esistendo in molti casi la lettura rilevata di gran lunga inferiore alla stima effettuata.
Per cui ci sono persone (tra cui anche molti anziani) che hanno ricevuto avvisi di pagamento per consumi pari al doppio di quello ad oggi (2015) effettuati.
Molti di questi utenti sono costretti a recarsi in Comune per far rettificare la richiesta di pagamento, ma sono invitati a presentare una richiesta al Protocollo senza la certezza dei tempi in cui le bollette saranno riemesse e soprattutto senza la certezza che il Comune richieda ad Equitalia la sospensione dell’emissione delle Cartelle Esattoriali conseguenti all’avviso bonario con emissione veloce di uno Sgravio Parziale. E’ una cosa gravissima perché Equitalia interpellata ha dichiarato che per non procedere con l’emissione delle cartelle esattoriali, il Comune deve emettere subito uno Sgravio Parziale per il cittadino sulla base delle letture reali comunicate e della documentazione presentata, e l’utente con questo sgravio dovrebbe recarsi presso Equitalia stessa per bloccare l’avviso di pagamento errato e pagare quanto invece dovuto; ma questo il Comune non lo sta facendo e sta solo accettando i ricorsi che non si saprà se e quando saranno esaminati.
E’ molto probabile quindi che molti di questi utenti si ritroveranno fra un anno o due con una Cartella di Pagamento illegittima, maggiorata dai costi e dalle sanzioni, e saranno costretti a far ricorso, con ulteriore dispendio di Costi e Tempo oltre ad avere per tutto questo tempo una situazione debitoria in itinere con Equitalia. Tutto questo per una inefficienza dell’Amministrazione Comunale, che dovrebbe invece per la "legge sull'autotutela" (ai sensi dell'Art. 68 del DPR n.287/92, dell'Art.2 quater del DL n.564/94 convertito nella legge 656/94 e del DM n.37/97) riparare tempestivamente ai propri errori palesi.
lunedì 25 maggio 2015
Tra Lui e Lei sceglier non saprei

Orpheus
giovedì 7 maggio 2015
Carinola faccia la sua parte

Sono mesi che una massa di persone sfidano le onde del mare per raggiungere le coste italiane. Migliaia di profughi e di disperati affidano la loro vita a barche di fortuna per raggiungere l’Europa. Non tutti riescono a raggiungere la meta prefissata a volte per l’inclemenza del mare ed a volte per errore umano. Tante le vittime che giacciono in fondo al mare il cui numero solo nell'ultimo mese ha superato il migliaio. Per chi li accompagna nel loro pericoloso viaggio loro sono solo merce da consegnare, merce pagata alla partenza perciò se non arriva a destinazione agli spedizionieri poco importa. All'inizio di questo anno sembrava una semplice impennata del numero di sbarchi invece sembra che resteranno ad un ritmo altissimo ancora per molto tempo. Le prefetture interessate all'accoglienza ormai sono allo stremo e non sanno più dove ospitare il gran numero di nuovi arrivati. L’ingorgo si è creato perché solo poche regioni ed un limitato numero di comuni si è reso disponibile ad accogliere i migranti. Anche il numero paventato del milione di arrivi sarebbe poca cosa se diviso fra tutti i novemila comuni d’Italia. Se ogni comune facesse accoglienza si risolverebbe il problema e non si creerebbe disagio come accade adesso a causa della eccessiva concentrazione di immigrati in poche città. Anche Carinola potrebbe rendersi disponibile senza alcun trauma per la popolazione. Abbiamo tanti fabbricati a Carinola vuoti o poco impegnati come l’ex tribunale, la scuola elementare di Carinola, Santa Croce, San Donato senza dimenticare il famoso polo scolastico. Le case delle frazioni di Casanova e Casale sono il doppio degli abitanti contando anche i bambini dell’asilo senza dimenticare il convento di San Francesco. Quello sarebbe il luogo più indicato visto che non vi si svolge alcuna attività e che è dotato di almeno quaranta posti letto già disponibili. Per renderli perfettamente operativi basterebbero dei lavori di ristrutturazione di modesta entità. Nel comune ci sono tanti volontari di associazioni culturali, associazioni religiose e caritatevoli, congreghe, comitati feste ecc. Centinaia di persone volenterose che potrebbero dare una mano per ospitare queste persone in difficoltà. Senza ricorrere ai famosi quaranta euro a testa basterebbe procurare loro un po’ di biancheria e le cucine oltre alle vettovaglie necessarie per le esigenze giornaliere. Sarebbe una accoglienza paesana più economica e certamente più solidale.
giovedì 23 aprile 2015
Lo scoraggiatore di professione. Definizione.
Oggi non lavoro e voglio dedicarmi ad altro. Devo inviare un dossier importante ed apro un cassetto per cercare dei documenti. Li trovo. Faccio tutto per bene, quindi preparo un caffè e apro Facebook. Finisco su Franco Arminio, paeseologo, il quale pubblica un pezzo di un articolo che uscirà su una rivista. Eccolo.
"La paesologia conosce bene lo scoraggiatore militante, ma sarebbe il caso di definirlo meglio. Io in genere dico che è uno che ha fallito la sua vita e si adopera con successo a far fallire la vita degli altri. Poi ricorro a un’immagine: il tipo truce che sta davanti al bar con la birra in mano, quello che si diverte a infilzare chi passa con gli aghi della maldicenza. Lo scoraggiatore militante è uno che conosce benissimo il galateo del rancore. È l’eroe della vita piccola. È un piromane della maldicenza, appicca appena può focolai di malanimo e trova ovunque terreno fertile. In Irpinia se parli male di qualcuno, subito trovi un ruolo, diventi un missionario dello sconforto. Immagino che accada in altre terre, ma qui siamo all’alta specializzazione."
Si, accade anche in altre terre, da noi ad esempio. E sebbene di cio' ne avessi coscienza, questo insolito pezzo mi ha fatto ancora una volta riflettere. Anche a Casanova pascolano e ingrassano scoraggiatori di professione i quali effettivamente in genere si ritrovano davanti al bar. Ma per quale inspiegabile godimento "ci si mette a parlar male " dei vicini di casa, talvolta dei parenti, insomma di persone della stessa comunità?Non saprei dirlo, quello che so invece è che quelle parole dette con malanimo molto spesso feriscono a fondo. Parole che affondano iniziative, ucciso nuove idee sul nascere. Fortunatamente pero' non tutti si lasciano ferire dagli scoraggiatori e dalle scoraggiatrici: le lingue non posson nulla contro le menti libere, spensierate.
E quindi apro un libro e mi metto a leggere tranquillamente.
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