Sono mesi che una massa di persone sfidano le onde del mare per raggiungere le coste italiane. Migliaia di profughi e di disperati affidano la loro vita a barche di fortuna per raggiungere l’Europa. Non tutti riescono a raggiungere la meta prefissata a volte per l’inclemenza del mare ed a volte per errore umano. Tante le vittime che giacciono in fondo al mare il cui numero solo nell'ultimo mese ha superato il migliaio. Per chi li accompagna nel loro pericoloso viaggio loro sono solo merce da consegnare, merce pagata alla partenza perciò se non arriva a destinazione agli spedizionieri poco importa. All'inizio di questo anno sembrava una semplice impennata del numero di sbarchi invece sembra che resteranno ad un ritmo altissimo ancora per molto tempo. Le prefetture interessate all'accoglienza ormai sono allo stremo e non sanno più dove ospitare il gran numero di nuovi arrivati. L’ingorgo si è creato perché solo poche regioni ed un limitato numero di comuni si è reso disponibile ad accogliere i migranti. Anche il numero paventato del milione di arrivi sarebbe poca cosa se diviso fra tutti i novemila comuni d’Italia. Se ogni comune facesse accoglienza si risolverebbe il problema e non si creerebbe disagio come accade adesso a causa della eccessiva concentrazione di immigrati in poche città. Anche Carinola potrebbe rendersi disponibile senza alcun trauma per la popolazione. Abbiamo tanti fabbricati a Carinola vuoti o poco impegnati come l’ex tribunale, la scuola elementare di Carinola, Santa Croce, San Donato senza dimenticare il famoso polo scolastico. Le case delle frazioni di Casanova e Casale sono il doppio degli abitanti contando anche i bambini dell’asilo senza dimenticare il convento di San Francesco. Quello sarebbe il luogo più indicato visto che non vi si svolge alcuna attività e che è dotato di almeno quaranta posti letto già disponibili. Per renderli perfettamente operativi basterebbero dei lavori di ristrutturazione di modesta entità. Nel comune ci sono tanti volontari di associazioni culturali, associazioni religiose e caritatevoli, congreghe, comitati feste ecc. Centinaia di persone volenterose che potrebbero dare una mano per ospitare queste persone in difficoltà. Senza ricorrere ai famosi quaranta euro a testa basterebbe procurare loro un po’ di biancheria e le cucine oltre alle vettovaglie necessarie per le esigenze giornaliere. Sarebbe una accoglienza paesana più economica e certamente più solidale.