Scorrendo la guida dei vini italiani 2011 ho trovato una piacevole sorpresa. Come tutti sanno la guida dei vini italiani è preparata dal gruppo Espresso. Ogni anno pubblica l'elenco dei migliori vini italiani. L'assaggio viene eseguito dai migliori sommelier italiani che esaminano più di ventimila vini, di tutte le regioni italiane. La valutazione è espressa in ventesimi:
sufficiente 14/20; buono15/20, 16/20; ottimo 16,5/20,17.5/20; eccellente da 18/20 a 20/20.
Per essere catalogato come eccellente, un vino deve essere eccezionale e molto raro. Deve compendiare, oltre alle qualità specifiche del vino, anche quelle del territorio e della sua cultura. Trovare ai primi posti della guida, un vino di Carinola, per me è stato un momento di gioia ed orgoglio. L'azienda vitivinicola Migliozzi di Carinola si è classificata ai primi posti, con un punteggio straordinario di 18/20 che lo cataloga come un vino straordinario.
Il vino denominato Rampaniuci, prende il nome dal sito ove è ubicata la vigna, in cui si coltiva l'uva da cui si produce. E' un Falerno rosso ricavato da aglianico, primitivo e piedirosso, un amalgama perfetto collaudato nei secoli per un prodotto straordinario. Da secoli questo vino speciale è stato prodotto nelle nostre zone ed esportato in tutto il mondo già dai tempi dell' impero romano. Poi, non si sa perchè, quando gli altri vini hanno incominciato a farsi conoscere, il Falerno è quasi scomparso. Fortunatamente, da qualche decennio, alcune aziende agricole carinolesi stanno ritornando all'antica vocazione dei nostri territori. Alcuni imprenditori coraggiosi hanno reimpiantato le vigne e riattato le cantine, riproponendo un vino unico come il Falerno. Anche se per produrre vino occorre un grosso sacrificio di fatica e finanziario, quando si ottiene un riconoscimento da parte di esperti illustri, ci si rende conto che ne vale la pena.
Falerno: bassorilievo della vendemmia |
Auguriamoci che questo trend positivo dei nostri coraggiosi viticoltori continui e sia imitato anche da nuovi in questo campo. La concorrenza non toglie nulla agli altri, anzi, apporta un valore aggiunto. Più varietà di Falerno si trovano sul mercato, più appassionati si portano a questo meraviglioso vino. Quando si beve un Falerno, si ha una sensazione unica, a patto che chi lo degusta abbia la necessaria cultura per affrontarlo.
Non è vino per beoni il Falerno, ma per veri intenditori, che gustandolo, si sentono trasportati nella storia e si vedono seduti affianco di nobili romani. Chi non conosce la storia è meglio che beva altro.
Il nipote di Bacco