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venerdì 25 febbraio 2011

Zitti zitti… quatti, quatti

Ogni riferimento ai ratti è puramente causale
La popolarità cede, la credibilità pure dei super-big-sparaball- Politici italiani. Da noi il quadro non è così diverso. Forse, addirittura più pietoso. Calcoli notturni di anime dannate, ininterrotte strategie quotidiane, accordi qua, accordi là, accordi anche lì. Cose da far rabbrividire, perché in ordine di cose il progetto da presentare ai carinolesi è l’ultimo pensiero. Per essere generosi. Anzi ci sono soluzioni più semplici: il copia & incolla. Basterà prendere i tanti punti non realizzati e ripresentarli, come se prima ci fossero stati gli alieni sul Comune. E poi attaccarsi sui cimiteri, sull’Ufficio tecnico, sui Vigilini, spaventare un pò la gente col solito metodo, così in voga nelle tormentate campagne elettorali: voce grossa, carota e bastone.


Per ora, di accordi in giro ce ne sono parecchi, ma le alleanze non si sono ancora del tutto determinate. Poche sere fa a Nocelleto mancava poco che qualcuno volasse dalla finestra. Da quanto si è capito – Pd, Verdi, Psi, Udc e Pdl (questi assenti) - dovevano decidere qualcosa, sembra i nomi di un nucleo, per conto di tutte le forze politiche, che avrebbe stabilito i nomi dei candidati sindaci, e altre cose. Insomma, un passaggio democratico. Il Verdone Razzino pensa invece di fare una mossa a sorpresa. Propone i due candidati sindaci che secondo lui andrebbero bene, ossia Pasquale Galdieri e Antonella Migliozzi. Un secondo dopo e Pasquale di Biasio mette le ali e si spara a tutta birra dalla porta del circolo del Pd. Ha fatto il giro del Comune urlando - proprio come un film di Fantozzi- per scaricare la bile, per poi ritornare. Il motivo? Troppo semplice. Si è rotta qualche uova nel paniere, ma non tutto è perso per fare una frittata. Nei Dieci invece - etichetta quasi mitologica vista l’età- la situazione è altrettanto comica, perché questi pensando di andarsene tutti a casa, ora devono pensare a come ritornare in Comune. E così si scervellano. Pure qui il sindaco lo vogliono fare in troppi, dimenticando che cosa sono stati, quante cose non hanno fatto e soprattutto quale serissimo progetto servirebbe per Carinola. Gennaro Mannillo? Ne sta studiando un'altra, scoprendo sempre più il meraviglioso mondo dei blog. E allora? Mandarli tutti quanti in vacanza a Honululu, sarebbe un’ultima spesa ma sicuramente salvifica. La verità? Serve una seria alternativa, la gente ci crede, i giovani pure. Don Paolo Marotta, parroco di san Donato e Ventaroli, lancia una provocazione che sta facendo rumore: “scendere in campo quando si è totalmente liberi da qualsiasi interesse privato e pubblico, quando sei chiamato a fare delle scelte o prendere decisioni e le fai e basta, senza chiederti se i tuoi amici trarranno qualcosa di buono, senza paura di chi ti potrebbe creare difficoltà o addirittura minacciarti”. Succederà qualcosa di nuovo?


Jhon alla Mano

mercoledì 23 febbraio 2011

Le ipocrite piroette della politica

Lasciando da parte il puttanaio nazionale vorrei parlare delle questioni politiche locali che pur prive di storie  sessuali (forse) è comunque lo stesso bordello. Dai bunga bunga di Silvio alle orge politiche dei  “nostri rappresentanti” il passo, eticamente parlando, è decisamente breve. Sembra certo che a maggio i carinolesi dovranno esprimersi sulla “nuova” faida che dovrà gestire l’amministrazione comunale e al di là delle compagini in via di definizione, che si scontreranno per l’ambito traguardo, è chiaro che non avremo nessuna novità. Le stesse facce, le stesse parole, le stesse promesse, la stessa ipocrisia e quindi la stessa puzza di vecchio. Gli amici diventati nemici ritornano amici, quelli che, invece, erano prima nemici per poi essere amici sono nuovamente nemici. Dividersi per poi unirsi odiarsi per poi amarsi tutto all’insegna dell’offesa della nostra lucidità intellettuale.
La forza di questi magnaccioni della politicuccia da 4 soldi è proprio il radicamento di essi nei terreni paludosi della nostra piccola società locale, nella quale non c’è chiaramente la partecipazione, la voglia di riscatto, l’indipendenza mentale di noi cittadini nei confronti di questi individui. I soliti noti, sono sempre forti grazie e questa melma di cui sono gelosissimi e golosissimi e che grazie alla quale, applicheranno nuovamente la regola della sudditanza, ovvero: io ti faccio un piacere in quanto posso farlo e tu e tutta la tua famiglia mi voti.
Poi, quando le elezioni saranno all’archivio, chi si è visto si è visto. Oddio, qualche posticino lo si trova sempre ai tifosi che hanno lavorato meglio, ma più di questo niente.
Lo so che tu lettore stai pensando : “ma perché non ti candidi tu” ma la soluzione non è semplicemente costruire una nuova classe politica ma costruire una cittadinanza, un nuovo modo di approcciarsi al vivere socio-politico. Non può esistere una nuova classe politica che miri ad una agognata e improbabile svolta se prima non c’è una popolazione che unita senta:  la partecipazione, la voglia di riscatto, l’indipendenza mentale come beni primari. Condizioni fondamentali per rompere la iattura della sudditanza ingiustificata tra politico e cittadino. Un triste incantesimo che i nostri politiciucci continuano (con successo) a tramandare da padre in figlio dal primo dopo guerra. I cittadine sono migliori dei loro rappresentanti, i cittadini sono più potenti dei loro rappresentanti.
Finche i carinolesi continueranno a rintanarsi pensando che alla fine di tutto, ciò che conta è il frigo mediamente pieno, il giardino fiorito e la casa ordinata non ci sarà via d’uscita. Il nostro comune è il nostro frigo,il nostro giardino, la nostra casa. Chiunque amministri deve temere i suoi concittadini e questi devono pretendere senza dire mai grazie. Il diritto non è una concessione personale.

Screwed Over Lou


domenica 20 febbraio 2011

Così parlò Zarathustra (2)


Lo scenario politico carinolese é totalmente cambiato negli ultimi giorni. I candidati aspiranti alla candidatura di Sindaco salgono vertiginosamente. Rosa Di Maio rimane in pole position diversamente il gruppo Grimaldi si sfalderà, perderà i dissidenti del PD Marrese e altri. Ottima la proposta di candidatura di Ullucci Modesto ma pare che non abbia accettato, così come non ha accettato Leandro Loffredo, gli altri aspiranti rimangono Di Lorenzo Mattia, Galdieri, i fratelli Di Biasio. Rimango dell'idea che il candidato vincente sarà Di Maio per tutta una serie di convergenze, Mannillo sta per costituire un movimento ma solo per far dispetto alla coppia Benito Migliozzi - Mattia Di Lorenzo alla fine farà una battaglia ideologica. Sarà contento Carlo Zampi che proporrei come candidato della frazione di Nocelleto nella lista del cugino a patto che non faccia più il prete ""non è credibile"". Ha sempre parlato di onestà, trasparenza ma spesso si é circondato di persone non integre da un punto di vista morale. Sulla questione cimitero non dice una parola perchè sa di avere delle responsabilità per il ruolo delle congreche per non parlare poi dell'allegra gestione del comitato festeggiamenti.

Zarathustra

giovedì 17 febbraio 2011

Ci seppelliranno i gomorristi?


Sembra che ormai i giochi siano fatti per i cimiteri carinolesi  che molto probabilmente saranno affidati alla Sacom. come tutti sanno è una ditta  operante nelle terre dei fuochi, in cui ha la sede ed il personale.. L'operazione studiata  da DiBiasio, con la collaborazione di tecnici raffinati ,sembra ormai sulla dirittura di arrivo. Con l'ausilio deteminante del commissario prefettizio tra poco i nostri morti saranno affidati alle cure dei suoi compaesani. L'operazione del costo di milioni di euro è troppo allettante per molti per poter essere fermata. Si è assistito al balbettìo di qualche politico ma senza atti concreti. Il primo atto dovrebbe essere la richiesta alla procura ad indagare su tutta la vicenda. Si dovrebbe verificare la regolarità della gara, la congruità del costo ed il veramento di eventuali tangenti, presenti, future e ...passate. Il progetto, come si sa, prevede la gestione e l'ampliamento dei due cimiteri carinolesi.Quello che non si comprende perchè la gestione non possa restare nell'ambito del comune, sistemando qualche disoccupato. Non si comprende perchè non si possa affidare alla cooperativa che già opera a Carinola oppure a qualche congrega. Non si comprende o forse si comprende benissimo,una gestione paesana sarebbe troppo trasparente riguardo la contabilità. Comunque si dovrebbe tentare di fermare questa prepotenza tentando di farli accontentare solo dell'ampliamento. La campagna elettorale scorsa fu dominata da questo argomento, cerchiamo di sostenerlo anche in questa. Se il sindaco di Falciano dice che a lui interessa solo che si faccia l'ampliamento del cimitero a quello di Carinola, che auspico migliore, dovrà interessare anche che i nostri morti non finiscano nelle mani dei gomorristi.

Aspirante custode

lunedì 14 febbraio 2011

Se non ora quando?...



 Oggi, domenica 13 febbraio 2011, sono per e con tutte le donne del mondo. A dire la verità, non solo oggi ma trecentosessantacinque giorni all’anno. Oggi però c’è qualcosa di più che le unisce e le fa scendere in tutte le piazze d’Italia e del mondo: la difesa della loro dignità. Chi pensa che la donna possa essere solo comprata, mercificata, usata ed abusata, sbaglia di grosso. Chi pensa che le immagini pubblicitarie di donne bellissime e seminude che pubblicizzano qualsiasi cosa siano quelle più vere, sbaglia ancora di più. La donna non è questa, né in Italia né in altre parti del mondo.
La donna è colei che lavora senza ricompensa 24 ore al giorno; è la mamma che piange i suoi quattro figli morti bruciati in una baracca fredda e umida, è la moglie che traina l’intera famiglia, è la sorella che provvede ai suoi fratelli più grandi o più piccoli, è la figlia che tende le mani all’angolo delle strade per avere un euro d’elemosina, è la lavoratrice che lavora fuori e dentro casa e magari non ha neanche un’ora per se stessa. 
E’ anche brutta, grassa, bassa, nera o gialla, tutto il contrario delle bellissime silfidi che popolano il piccolo schermo e a cui sembra che spetti tutto, ma è la depositaria di quei valori che ancora governano il mondo: amore e condivisione per gli altri, dignità, onestà. Parole scontate? Certo. Sono talmente scontate che quasi  non si sentono più. Eppure sono proprio queste le parole che hanno fatto girare il mondo per millenni e che hanno portato la donna a conquistare dei diritti che prima le erano negati. Molte sono morte per questi diritti di cui, oggi, usufruiscono tutte le donne del mondo occidentale. E ora cosa succede? Una classe politica corrotta e opportunista vuole riportare la donna alla condizione di oggetto sessuale, di merce di scambio, annullando in un attimo qualsiasi conquista per cui  tante donne hanno lottato per secoli.
Non possiamo permettere che questo avvenga ed è giustissimo ripristinare i parametri e dire ai capoccia: “Alt! Un momento! Il messaggio che state facendo passare al mondo intero non è corretto! Le donne siamo soprattutto noi, quelle che lavorano, quelle che vivono una vita normale o al di sotto del normale, quelle che non scendono a vergognosi compromessi. E oggi saremo tutte in piazza per ricordarvelo”.
Non potrò essere fisicamente in nessuna piazza, ma sarò in ogni piazza d’Italia per difendere almeno col cuore e con la mente la dignità delle donne. Quelle vere.

Lady O

giovedì 10 febbraio 2011

Eroi o codardi?

E' ormai diventato normale che i giovani laureati migliori lascino l'Italia per lavorare all'estero. Tutti fanno finta di indignarsi, perchè gli altri paesi si avvalgono delle migliori menti italiane. Questi arrivi, servono a quei paesi per progredire in tutti i settori di attività, mentre il nostro resta fermo, se non addirittura regredisce. 
I politici, dietro le loro lacrime di coccodrillo, sono contentissimi di non avere intorno gente preparata che potrebbe infastidirli. Berlusconi è arrivato addirittura ad invitare esplicitamente i giovani, che reclamavano il lavoro, ad espatriare. Oltre ai politici, più felici di loro, sono quei laureati di mezza tacca, che sono riusciti a completare gli studi grazie alla loro assidua frequenza dei corsi o alla pietà dei professori. 
Questi, consci della loro incapacità conclamata, si danno alla politica o affiancano i politici già affermati, se non lo hanno già in casa. Grazie  alla politica, quello che è impossibile ed inesistente, per incanto si materializza, molte volte senza nemmeno la farsa del concorso. Una domandina, un colloquio, e si viene inseriti nei ruoli di qualche ente, dal quale poi agevolmente si passerà nell'ente locale preferito. Chi non vuole sottostare al ricatto politico è certamente un eroe!
Anni fa sicuramente un laureato, per il suo sacrificio, oltre che godere di una posizione economica migliore, riscuoteva anche il rispetto di tutti. Oggi che i valori individuali sono cambiati, se non addirirttura scomparsi, anche il vento è cambiato. Chi parte è considerato un disperato,  nelle migliori delle ipotesi un fesso, anche se tutti, all'apparenza, lo osannano. Questo cambiamento di valori appanna le scelte coraggiose classificandole come atti di codardia. I dubbi sono molti, in quanto è molto più difficile districarsi in un mercato del lavoro inesistente, come quello italiano in mano alla politica. Non per questo, tutti quelli capaci di leggere e scrivere devono abbandonare questo paese. Di questo si sta parlando, di abbandonare l'Italia, perché anche il nord soffre delle stesse problematiche del sud, almeno nei confronti degli immigrati meridionali.
Il coraggio, forse sarebbe quello di organizzarsi e di provare ad ostacolare questo tipo di politica imperante. Anche se perdenti, come oltraggiosamente li indica qualche capetto politico, si dimostrerebbe più coraggio contrastare i politici apertamente, non facendoli dormire per il terrore di perdere il loro potere, con annesse prebende. Su questo la Lega è emblematica, perchè è riuscita a soppiantare dei Moloh politici come la DC ed il PCI. L'importante è iniziare, per farlo ci vuole tanto coraggio e tanto ottimismo.
Amleto

mercoledì 9 febbraio 2011

All’ anonimo della Protezione Civile

La Redazione del Quiquiri riceve moltissimi articoli anonimi e quasi tutti vengono pubblicati per quel senso di  democrazia che caratterizza il blog. Alcuni però vengono respinti  perché senza alcun interesse per la pubblica utilità o perché pieni di offese fine a se stesse.
Ogni tanto riceviamo anche qualche articolo  che ci accusa di qualche cosa e a cui, di solito, non rispondiamo. L’ultimo è arrivato qualche giorno fa da  parte di un  anonimo di una fantomatica Protezione Civile  carinolese, il quale ci accusa di non aver trattato un argomento a lui caro, ossia la diatriba che sta animando Nocelleto tra la stessa Protezione Civile e il nuovo Parroco.
Per questo articolo vogliamo spendere due parole, se non altro per mero fine di chiarimento, rivolgendoci direttamente all’anonimo interlocutore.

Noi del QUIQUIRI non siamo abituati a parlare di cose che non conosciamo, anche se può sembrare il contrario.
E’ noto a tutti che questo blog è aperto ai cittadini e chiunque abbia qualcosa da dire può inviare un articolo che sarà pubblicato previa valutazione da parte della Redazione.
Se la Protezione Civile di Carinola, di cui non conosciamo assolutamente l’esistenza, avesse cercato di usare Il QUIQUIRI quale strumento formativo e informativo per far conoscere la propria opera a favore del territorio e dei cittadini e noi non avessimo pubblicato, essa avrebbe il diritto di accusare e di criticare, ma dal momento che tutto ciò  non è stato fatto, questo diritto non ce l’ha.
Non ci risultano però interventi o denunce da parte di una Protezione Civile carinolese ogni qualvolta la montagna ha preso fuoco, per il taglio abusivi dei boschi o ogni qualvolta si è parlato di emergenza ambientale. Se una Protezione Civile esiste in quel di Carinola, essa è sicuramente un' associazione fantasma, visto che non si preoccupa abbastanza di diffondere la propria opera.
Il blog non si presta quindi alle piccole vendette dei singoli o dei gruppi che vogliono screditare una persona appellandola in un modo così razzista ed anti-democratico. Se questi sono i metodi della Protezione Civile carinolese, siamo ben lontani dall’essere “Civile” e il blog non può prestarsi  a simili, gratuite meschinità.

La Redazione del Quiquiri

mercoledì 2 febbraio 2011

Faraoni globali


Guerra all'Irak: governati e oppressi da un dittatore.

Guerra all'Afghanistan: governati e oppressi da talebani dittatori e terroristi.

Guerra all'Iran: governati da un maniaco assassino che si permette di definire Israele stato nazista.

Guerra al Venezuela: governato e oppresso da un pazzo protezionista e in più grasso.

Le guerre sono tante, appoggiate dalle tv, dagli stati, dai politici, ma ancor di più dagli imprenditori, dai magnate delle armi, dei medicinali, delle droghe, delle industrie in genere.
Il Cairo e l'Egitto sono da giorni nel caos, la ribellione del popolo è sfociata come un fiume in piena come pochi avrebbero immaginato potesse accadere. E tanti in Europa e ancor di più in Italia si augurerebbero lo stesso per il proprio paese. In effetti da noi la situazione non è poi così diversa, laureati senza un posto nè prospettiva, costretti ad emigrare o a prostrarsi al politico di turno. Diritti cancellati e straziati, tasse sproporzionate e redditi miseri. Oligarchia allo stato puro. Beh! Io personalmente mi auguro una vera e feroce ribellione come quella in Egitto o in Tunisia.
Ma torniamo al primo discorso introdotto.
Stranamente in questa occasione non sentiamo, tranne che con accenti poco interessati, grandi nazioni parlare di democrazia e libertà civili, non sentiamo presidenti di stati detentori della libertà e democrazia mondiale appoggiare quelle persone che soffrono e subiscono una dittatura ventennale. Questa volta il più grande stato “democratico” del medio-oriente ad esempio, non parla di liberare i popoli dalla schiavitù del dittatore e neanche sentiamo gli americani parlare più di tanto di libertà, democrazia e bla bla bla.. li sentiamo stranamente parlare dell'importanza dello stretto di Suez,  o sentiamo i loro amici israeliani parlare della paura dei partiti islamici e così via. Questo stato di cose, questo tipo di ribellioni così spontanee purtroppo le vediamo poche volte, e non perchè ci siano pochi dittatori in giro, ma perchè i dittatori fanno comodo e tanto.  Dittatori ce ne sono dovunque, in quasi tutti gli stati dei nostri o meglio “loro” amici (o meglio servi) americani e israeliani su tutti. Basti pensare a paesi come l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi, Qatar, Kuwait ecc ecc. A pensarci bene ed a riflettere su come il mondo giri veramente, siamo tutti rinchiusi ed oppressi da un'enorme dittatura o meglio ci sono due o tre dittature mondiali che si confrontano.
I poveri egiziani avranno la loro gloria forse nell'abbattere il vecchio dittatore Mubarak ma non sanno purtroppo che ne arriveranno altri che sotto le mentite spoglie di democratici inizieranno ad affossare il paese in modo forse più dolce.. diciamo più democratico, ossia un po' uno e un po' un altro ma sempre con ben fisso lo scopo e cioè arricchire se stessi e i loro supporter americani e israeliani. La situazione è critica e potrebbe scappare di mano, circolano già voci su alti ufficiali Usa ed ebrei arrivati in Egitto per far procedere il processo di ribellione e deposizione del loro dittatore al meglio. Questo in base alle mie previsioni è ciò che accadrà.
In effetti a pensarci bene è lo stesso che è successo con noi, se solo pensiamo che ancora oggi a distanza di 70 anni dalla fine del fascismo ancora siamo costretti ad andare a combattere guerre  e far morire nostri soldati per guerre che non ci interessano minimamente. Guerre fatte, generate e provocate su misura dei forti industriali, politici e banchieri americani ed internazionali. Guerre atroci ed assassine, che non trovano spiegazione ne prima ne dopo il loro compimento. Guerre che tutti sanno che sono illegali e illegittime, ma che per forza di cose dobbiamo andare a combattere. Sempre ovviamente per lo stesso discorso. I nostri politici sono una metastasi di un cancro più grande. Un cancro mondiale. Un malanno psicologico, una disfunzione brutale assassina e avida di potere che si protrae tra tutti i governanti del nostro beneamato continente come in tutti quei paesi satellite di USA in primis.
Non so se riusciremo mai a risorgere, non so se il nostro futuro sarà un giorno quello di vederci liberi per davvero, di esser governati da un pizzico di buon senso globale, da un pizzico di giustizia globale. Devo dire che non ne sono cosi convinto ma la speranza si sa è l'ultima a morire..
La speranza che la nostra società, come una fenice si distrugga e divenga cenere per poi rinascere è l'ultimo amo a cui aggrappare la nostra seppur ormai flebile essenza di esseri umani giusti. 

 Sutekh, Setesh o Set

lunedì 31 gennaio 2011

La pseudo emancipazione carinolese


La grande emancipazione culturale che trapela dai commenti del post precedente mi fa inorridire: difesa  incondizionata del Berluska, offese ai presunti comunisti e a tutti coloro che dicono una parola di schietta obiettività contro il nostro Premier, e pretesa di ragionare con la propria testa... Con la propria testa? Mah! Questa è proprio grossa!
Avere una testa e ragionare con essa, per me significa non allinearsi con nessuno se non con se stessi.  Sentirsi vicino ad un certo partito politico o a una persona non significa pensarla come la pensa il Partito o quella persona, ma è il Partito che la pensa come me e con me condivide aspettative, aspirazioni e altro.
Chi sono i nuovi “emancipati” di questo Comune? Ce ne sono tantissimi a quanto pare,  e tutti tendono verso la stessa direzione: non a destra, che sarebbe la cosa più normale e accettabile, ma verso il basso. Molto in basso. Tanto in basso da giustificare le porcate di un porco, legittimandole a discapito di qualsiasi prova contraria e facendolo passare per una povera vittima del sistema giudiziario.
Siete diventati tutti porci come lui? Vi sta bene come Premier un corruttore di minorenni, un bugiardo, uno psicolabile, un opportunista che ha a cuore solo la salvaguardia dei propri interessi e non quello di milioni di italiani? Che cosa ha dato questa persona al popolo italiano in fatto di benessere sociale, economico e culturale? Niente. Quale messaggio ha fatto passare tra le nuove generazioni?

Uno solo e ve lo dico io quale: venditi e otterrai.
E così ci troviamo una maggioranza di venduti. Vi sta bene tutto questo? A quanto pare si. Allora vi dico che mi fate un po’ schifo perché, per allinearvi con un uomo idolo, rinnegate tutti i valori dei vostri genitori, dei vostri nonni, del carinolese tutto: l’onestà, la dignità, l’operosità e i sani valori della cristianità. Mi dispiace amici, ma non siete degni di chiamarvi carinolesi perché non avete più nulla di quello che distingueva il vero carinolese onesto.
Ve lo ricordate Monsignor Nogaro, il nostro ex Vescovo che era sempre in prima linea nelle battaglie sociali e nella difesa dei più deboli? Ebbene vi consiglio di leggere questo suo articolo. Forse vi chiarirà le idee.

Accettare i non-valori che ci propone il Premier significa sputare in faccia a tutto ciò che è legale ed onesto, a tutto ciò che da dignità all’uomo. E per favore, non lo fate passare per la povera vittima: è solo un gran farabutto opportunista. Le vittime siete voi e non ve ne accorgete.

Ma non mi fate per niente pena. Tutto sommato, Berlusconi è il capo di governo che vi meritate

N. R.


mercoledì 26 gennaio 2011

Articolo 15

Tutti coloro che hanno avuto un percorso scolastico, anche limitato, conoscono a grandi linee gli articoli principali della costituzione italiana. In particolare, i professori di diritto insegnano agli allievi, quelli sulle libertà personali. Uno di questi è l'articolo 15 che recita: - La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili - Le vicende hot del presidente del consiglio sono state trattate in tutti i particolari più scabrosi ma non da questo punto di vista. Nessuno ne parla per non essere accusato di prendere le difese di Berlusconi, senza comprendere , a mio avviso, che difendendo i diritti inviolabili di Berlusconi si difendono anche quelli dei comuni cittadini. Verissimo che in presenza di reati gravi il giudice può violare questo diritto ma bisognerebbe regolamentare la gravità dei reati.

Se ci si intromette nella vita di chiunque sia sospettato di avere un rapporto con ragazze di vita, gran parte degli italiani dovrebbero essere spiati. Se a quelli che frequentano prostitute o escort, come si chiamano adesso, aggiungiamo quelli che frequentano ragazzi di vita o trans, dobbiamo mettere sotto controllo quasi tutti gli italiani. Con questo intendo che è un reato talmente diffuso quello sessuale che ormai non si considera più tale. Tra l'altro basta guardare i film in circolazione e le tramissioni televisive per capirlo. Allora bisognerebbe o derubricarlo ad una infrazione punendolo con una multa o annullare l'articolo 15 permettendo di controllare se tutti si comportano in modo moralmente ineccepibile. A questo punto già sento gli antiberlusconiani inveire contro il servo di turno che vuole difendere l'indifendibile. Il dividersi pro o contro le gesta amorose di Berlusconi, alla gente comune come noi non porta nulla. Se i conduttori famosi, su questo argomento, si accapigliano e fanno accapigliare i loro ospiti è per questioni di audience, che a loro porta più guadagno. Alle persone normali che si dividono sulle nottate di Berlusconi ed il numero di ragazze inchiappettate non apporta nulla. Ognuno si faccia il proprio convincimento seguendo i propri veri pricipi morali e si comporti di conseguenza. Se sono state rispettate le regole nell' inchiesta invece dovrebbe interessare tutti, in quanto malauguratamente ci si trovasse nelle stesse condizioni, si potrebbero avere conseguenze devastanti che, a volte, hanno portato anche al suicidio.

Provo ad esprimere il mio pensiero, anche se sono convinto di non essere creduto per la sua genuinità, in quanto in tutti c'è il germe del pro o contro. Ci provo lo stesso, secondo me è eccessivo che venga violato il diritto costituzionle della riservatezza di una persona per una scappatella ed anche per cento. Ben altro sarebbe il mio giudizio se si stesse parlando di droga o mafia. Trovo eccessivo per un reato simile che non venga rispettato l'articolo 15 ed in questo caso anche l'articolo 25 della costituzione che garantisce ad ognuno un giudice precostituito. Sono libertà costituzionali fondamentali che non devono essere intaccate per nessuno, ricordando a chi gioisce oggi per il disagio del proprio avversario che potrebbe piangere un domani per il proprio.



sabato 22 gennaio 2011

C’era una volta la montagna….


Montagna19
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        I nostri monti fanno talmente parte della nostra normalità paesaggistica che quasi non li vediamo più e perciò  non vengono tenuti nella giusta considerazione. Chi oggi li guarda, ci vede solo delle elevazioni pietrose, un po’ aride e non si sofferma ad alcuna considerazione speculativa. 
Chi invece riesce ad allungare lo sguardo oltre ciò che vede, verso periodi lontani  e realtà diverse, quando essi erano verdi e lussureggianti, ricchi di acque torrentizie e di popolo operoso,  comprende che non sono solo un elemento decorativo permanente, ma sono stati e sono un’intima parte della nostra evoluzione sociale, economica e culturale fin dai tempi più antichi.
Essi sono stati il perno principale intorno al quale ruotava l’economia e la vita del territorio, dando alle genti che lo hanno abitato sicuro sostentamento e anche benessere. 
Sebbene di piccole dimensioni, i monti massicani possono essere tranquillamente chiamati “montagne” perché  superano la quota dei 600 metri richiesti con il Monte Massico, che è alto poco più di 800 metri, e di altre cime poco più basse quali  Monte Pecoraro, Corbellino, Monte Petrino e Monte Cicoli.
Geologicamente, la catena del Massico è una diramazione calcarea del Vulcano di Roccamonfina che si estende fino al Mar Tirreno e conserva ancora le tracce del passaggio dell’uomo nel suo divenire, a cominciare da tempi remotissimi. Interessantissime sono senza dubbio le “pagliare” del Massico che ho avuto modo di vedere personalmente qualche anno fa: resti di capanne in pietra  perfettamente circolari che potrebbero essere state abitazioni  di un insediamento preistorico o ricoveri per pastori d’altri tempi. Non conosco studi al riguardo.
Nell’antichità classica, essa era il confine settentrionale della Magna Grecia ed aveva quindi un’importanza fondamentale nella delimitazione territoriale e culturale: al di qua e al di là del Massico, due mondi socialmente, economicamente e culturalmente diversi che, ad un certo punto, si incontrarono, si scontrarono e infine si fusero in un unico grande popolo.
Con i romani, la catena del Massico divenne fondamentale per l’economia della zona grazie alle coltivazioni del pregiato Falerno che inorgogliva le tavole dei patrizi romani nella capitale. I resti delle numerose ville romane che ancora punteggiano le sue pendici, sono la testimonianza di una vita molto fruttuosa, dedita alla produzione del vino. I proprietari di queste ville, senz’altro splendide,  non erano solo ricchi romani con una casa in campagna  da queste parti, ma erano sicuramente anche produttori del Falerno la cui commercializzazione con Roma era legata ad un determinato tipo di anfora: di tipo greco-italico  in periodi più antichi e vari tipi di dressel (IA, IB, 2-4) dal III sec a.C. alla metà del I sec. d.C.
Anche queste anfore venivano prodotte in zona e numerosissime sono le fornaci ritrovate lungo le falde del Massico. Questo testimonia una filiera produttiva e commerciale incredibilmente dinamica e vitale che sicuramente portò in zona se non ricchezza almeno benessere.
Il Falerno non era però l’unico prodotto commerciabile proveniente dai nostri monti; anche l’olio aveva la sua importanza, ma soprattutto la carne di cinghiale. I recenti brevi scavi a Foro Popolio hanno portato alla luce le ossa di centinaia di cinghiali, il che fa supporre che la zona commerciasse anche questa carne selvatica molto richiesta e che i monti ne fossero pieni. La caccia al cinghiale era dunque  un’attività praticata quotidianamente e molto redditizia.
Il periodo paleocristiano cosparse questi monti  con il seme della sacralità, quando le loro numerose grotte ospitarono cristiani perseguitati, eremiti contemplativi e asceti, diventando “grotte di fede”. Oltre alla più famosa grotta di San Martino, dove il santo si ritirò in solitudine, esistono anche l’enorme grotta di Sant’Angelo, quella quasi inaccessibile di Santa Venere (o Verene) e San Mauro. Quando poi il cristianesimo divenne la ben consolidata religione ufficiale, diversi monasteri e cenobi  furono costruiti in luoghi solitari sui monti, dove i monaci si isolavano per vivere la propria fede.
Attraverso i secoli, l’economia del carinolese è andata mutando, ma i monti hanno sempre rappresentato una parte fondamentale di essa.
La produzione intensiva del Falerno fu sostituita in parte da quella dell’olio, e la montagna forniva ai baroni prima e al Comune poi, un cospicuo reddito annuale grazie all’affitto delle “cesine” a conduzione familiare. Le cese della catena del Massico sono state per secoli, fino a qualche decennio fa,  l’unica fonte di sostentamento delle famiglie casanovesi e falcianesi che in esse producevano i basilari ceci, cicerchie, fagioli e grano, oltre a sfruttarne legna e quant’altro. Proprio perché le cese erano così importanti per il sostentamento familiare, la montagna veniva curata e tutelata in maniera quasi maniacale e la flora e la fauna mediterranea trovavano in essa l’ habitat naturale ideale, rendendola rigogliosa e florida.
Il periodo post-unitario soffuse invece questi monti col fascino del brigantaggio, allorquando divenne via di fuga e rifugio ai numerosi briganti che scorrazzavano nel sessano e nel carinolese.  E rifugio sono stati per i nostri padri e nonni, quando, durante la Seconda Guerra Mondiale,  i tedeschi perlustravano i paesi in cerca di uomini da avviare al lavoro coatto; e ancora da essi, trasformati in luoghi dispensatori di morte, giunsero in paese le cannonate che uccisero decine di civili, nostri parenti.
Storia e  storie si sono intrecciate e posate su di essi che per sempre ne custodiranno la memoria, ma la sensibilità per la loro sorte non è più la stessa così come non è più lo stesso il rispetto e la tutela.

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“C’era una volta la montagna”  mi suggerisce  che non posso non far seguire “Mi ricordo montagne verdi” nonché “Com’era verde la mia valle”. Questo excursus panoramico storico di Clio così denso, pregno dei continui riferimenti ai passaggi evolutivi  umani che sul nostro territorio si sono susseguiti, dalla preistoria all’ultimo periodo post-bellico, mi da il coraggio di lanciare l’ennesimo grido di allarme: i nostri monti non sono più NOSTRI! Le nostre valli (vaglie) non sono più verdi!
Una visione piccina dello sfruttamento delle nostre risorse ambientali ha lanciato sui nostri monti, come cercatori d’oro nel Klondike, ambigui e biechi personaggi che quotidianamente se ne appropriano.
Nell’attuale epoca moderna, i nostri monti, ormai abbandonati, da tempo non ricevono più le cure religiose che i nostri avi vi dedicavano; sottovalutati e legalmente dimenticati dalle varie amministrazioni che nel tempo si sono susseguite, sono divenuti terra di conquista da parte di chiunque voglia depredarli di alberi, abbandonarvi rifiuti e, infine, incendiarli per avere pascolo fresco.
Tali azioni viziate, illegali e non perseguitate da alcun Organo preposto, attuate da persone prive di
qualsiasi cultura storica e/o ambientale, ha trasmesso nella maggior parte della popolazione indigena l’idea di un unico, misero, immediato, possibile guadagno. Non mi stancherò mai di ripeterlo: uno sfruttamento simile è da ciechi in quanto pericoloso e limitato nel tempo.
Siamo figli ingrati ed irriconoscenti,  abbiamo cancellato con gesti incivili, conditi da ignoranza, la sacralità che, attraverso i monti, ci legava ai nostri antenati…
Sono solo segno dei tempi, mi si dice: giustissimo! Tempi bui, dico io. E spesso mi ritrovo a pensare… che… un buon padre, sempre attento e vicino ai propri figli, si aspetta un atto d’amore e di riconoscenza quando attraversa dei periodi e delle vicissitudini poco piacevoli.

C’era una volta la montagna…. Così inizieranno i nostri racconti alle future generazioni.

Clio & Cleo

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mercoledì 19 gennaio 2011

Riflessioni Amatriciane : Antimus Mutus

Antimus Mutus non si tiene. La data di celebrazione del turno elettorale amministrativo che ingloba anche Carinola si avvicina e lui freme, si agita, si dimena, si distende come una molla. Oggi qua, domani là. E’ una sorta di Santissima Trinità: ha il dono dell’ ubiquità. Lo trovi ovunque vi sia un capannello di persone intente a parlar di politica. Prevale persino nel singolarissimo derby con Marcantonio Russo, il vecchio della politica carinolese, già pronto per passare a miglior vita, che forse, quanto a girovagare come uno “spendone” (Brunetta se ci sei batti un colpo) lo insidia seriamente. Mutus ha colpi in serbo, assi nella manica, uscite pirotecniche dell’ ultime ora. Vedrete cosa sarà capace di combinare pur di mettersi alle spalle il frustrante periodo di opposizione, solo formale s’ intende, degli ultimi due anni. Saprà stupirvi ancora una volta. Sentite come è bravo a cambiar pelle. Seguitemi per lo spazio di pochi attimi. In un articolo vergato di suo pugno ai tempi del CCD, sull’ organo ufficiale del partito e che io rinvenni nell’ allora sede del movimento (anno 1998 circa) in cui all’ epoca militava Zinzi Mimì da MARCIANAISE (cosi pronunciano gli indigeni), ubicata all’ inizio di via Mazzini a Caserta scriveva: ”dobbiamo arginare in ogni modo il Centrosinistra, a tutti i livelli. Solo il Centrodestra e Berlusconi possono salvare l’ Italia e, con essa, la nostra amata Campania e Terra di Lavoro. Le prossime amministrative dovranno essere il momento della prova del nove. E il Centrodestra dovrà prevalere, Comune per Comune, sul Centrosinistra e sulle liste civiche ad esso riconducibili.” Bene, dopo sessanta giorni, dico sessanta, non un secolo, si votò anche a Carinola e Mutus Antimus, nome d’ arte azzecatissimo dalla redazione del Quiquirì di Antimo Marrese da Casale, cosa fa? Clamoroso al Cibali! Si allea con Pasquale Di Biasio (espressione autentica del più squisito centrosinistra) diventandone addirittura Assessore. In campagna elettorale, esibirò in milioni di copie, se del caso, questo articolo, ancora gelosamente custodito nel mio archivio, laddove qualcuno dovesse dubitare della veridicità di ciò che scrivo!!!!! Ma qual è il programma attuale di Mutus? Ha mandato, in concorso con un manipolo di automi etorodiretti, a zampe all’ aria quello scapigliatone di Mannillo, ha fritto in padella Pasquale Di Biasio, ormai considerato cavallo-cappone, inutile perfino per le monte, un tempo apprezzate e politicamente vantaggiose, specie se consumate presso il palazzo di Città. Ha stretto alleanza solida con Grimaldi, De Risi, con I socialisti , Buccheri e Locandieri, e pure non si ferma. Perché, ci si chiede ? E’ presto detto. Mutus odia la tecnologia, il progresso, la globalizzazione. Ama i servizi sociali e Capriglione, nutre una inestinguibile passione per qualche dipendente comunale addetta allo scopo ma, soprattutto, ed è questo quello che più lo manda in bestia fungendo da mordente per il suo infaticabile attivismo, schifa visceralmente Bill Gates e i suoi maledettissimi computers! Si perché Mutus è contro la informatizzazione, l’ avanzamento in rete, internet e suoi succedanei. Lui è per la carta, la carta pura e semplice, la carta straccia. La carta, magari igienica, ma pur sempre carta. Punto e basta. Il suo albero preferito è il Pioppo: sarebbe capace di sventrare, da solo, la foresta dell’ Amazzonia e ripopolarla di soli Pioppi. Lui declinerebbe perfino una passeggiata alle due del pomeriggio con Marcantonio e Micio Micillo, su e giù per viale dei ciliegi ad ordir trame che manco De Mita, pur di distribuire certificati ad ogni piè sospinto con foga, impeto e abnegazione da mulo. Del resto è con i certificati che ha costruito la sua carriera (si fa per dire). Una carriera a cui solo l’ avvocato dal ”cappello western” dà ancora un po’ di credito, se è vero, come è vero, che ancora lo intervista per sapere sulle sorti e gli obiettivi dei dieci più famigerati e ridicoli dell’ Universo mondo. A proposito di politica, dato che tra i dieci dimissionari, da tempo non più tali, non si riesce a trovare la cosiddetta quadra, Mutus ha suggerito una sensazionale, avveniristica e straordinaria soluzione: tornare alla politica. Si, proprio cosi. Avrebbe declamato stizzito e adontato e con tono enfaticamente tribunizio: torniamo alla politica! Si? E come? Viene da chiedere. Sfornando certificati a iosa? Certificati, per dindirindella, certificati, solo ed esclusivamente certificati, ha imperativamente chiosato Marrese Mutus, si certificati, Benedetto Iddio!! Ma come cazzo volete fare politica senza certificati? Mah, io non vi capisco, avrebbe aggiunto sgomento e inviperito. Ma può essere? Vi chiederete. Si può essere. Anzi ..è! Ipse dixit. Lo stesso deprimente personaggio, in politica dagli settanta, che la mattina, forte dell’ accordo consociativo con Marcantonio, negli ultimi due anni, arrivava a Carinola, sostava sulla soglia del tabacchino di proprietà Trabucco (nipote di De Risi) in compagnia di Giovanni Micillo, volgeva lo sguardo sopra (Micillo manco se ne accorgeva tanto era preso dallo sfornar battute su pollastri e melelle) , verso il balcone del gabinetto del Sindaco e, pensando di non essere scorto, alla chetichella, quatto quatto, decadente per stile e andatura, si avviava verso l’ ufficio tecnico dove veniva accolto con onori e feste da “Pietro l’ Inutile” a lui devoto e regalatogli da Marcantonio: lo ha detto, lo ha proprio detto. A mò di intemerata e, cosa ancora più inquietante, lo ha pensato e lo pensa ancora..! Mi sia consentita una domanda, per chiudere: ”Massimo ma a che ti serve sto campione?”E’ con lui che vuoi rinnovare?Ti rendi conto che è già pronto per Rolando De Cristofaro? Fammi sapere se te ne dovessi avvedere..

Vincenzo l’ Amatriciano

P.s. Che ve pozzana accire sti recchiuni pecchè nun pensate a cuarnà le mugliere voste? Purtatele a me ….ve facciu verè i….Ah Musulinu uu!

domenica 16 gennaio 2011

Panta Rei


Inesorabilmente  le lancette dell’ orologio compiono il loro giro a cui fa da triste riscontro lo scorrere, altrettanto inarrestabile, delle pagine del calendario. Passano i giorni, se li conti anche i minuti  e   perfino i secondi,  e si approssima ineludibile la data delle elezioni. E con essa, buona novella nel “panta rei” generale, l’ inarrestabile ascesa al tramonto dei tre più disperati politici che oggi esprime il Comune di Carinola : Pasquale Di Biasio, Gennaro Mannillo e Antonio Russo. Appartenenti alla stessa specie di Dinosauri fuori stagione ,  i famigerati tre  ancora si dimenano  per ogni dove nel tentativo patetico e improbabile di salvare la pelle salpando su qualche Arca che tuttavia , a meno di colpi di scena dell’ ultima ora ,quantunque si aggirasse per quel Mare Magnum del teatrino politico carinolese, non darà loro diritto di accesso a bordo. Affatto diversi, hanno in comune la dote della “tuttologia” e quella di sentirsi, per effetto di essa, almeno 20 spanne al di sopra degli altri. Tutti e tre hanno già occupato lo scranno di “primus inter pares” dei carinolesi e ovviamente sono convinti di aver lavorato con zelo e merito e,  per questo, vorrebbero, anzi pretendono, di ritornarvi e nemmeno prendono in considerazione, neppure lontana, neppure remota, una alternativa alla loro consumata sapienza e al loro mastodontico cervello. Russo batte il territorio comunale  palmo a  palmo, manco fosse una trottola,  pensando di esercitare ancora un potere persuasivo su qualche malcapitato interlocutore, quando lo trova. Già perché in molti, quasi tutti invero,   ormai,  quando lo scorgono da lontano se la danno a gambe , tanto è diventato tedioso e insopportabile  con le sue teoria-truffa, tutte protese a gettar fango all’ indirizzo del suo “sodomizzatore” finale : Massimo Grimaldi. Di Biasio, dopo aver fatto “specchio mio specchio”  al risveglio,  di buon ora, a casa, prima di uscire ed essersi convinto delle sue divine virtù, invia in avanscoperta le donne del PD, certo  più guardabili della Bindi ma , come lei, abbastanza vacue  sotto il profilo dell’ efficacia argomentativa . Mannillo invece si ritorce su stesso, inventa teorie, stira e ammira, sforna nomi da bruciare  e non si accorge che è terminato in fuori gioco da almeno tre mesi , sicchè i suoi cerini non producono fiamma e a furia di sfregarli per appiccare il rogo in cima al quale ha riposto i suoi competitori,  da giustiziare per lesa maestà s’ intende, non si avvede che il cerino usato sta per  emettere scintille incendiarie nella parte finale dell’ asticella, ossia tra le sue mani. Insomma,  i tre giurassici esemplari sono proprio alla frutta : non gli resta che far piccini dispettucci, ricorsi anonimi, offendere alle spalle ; cattiverie da comari in astio, calunniare  come rivali ai ferri corti e proni a far uso di qualsiasi espediente pur di veder  soffrire, anche per lo spazio di un attimo, l’ antagonista,  screditare a furia di vomitare una miscela di cui solo le fiere malvagie  come  loro dispongono : un micidiale preparato intriso di fiele e sterco! Nulla potranno però al fine di arrestare l’ epilogo di un ciclo , di una epoca, di un periodo, di un’ era, mettetela come volete, chiamatela come meglio reputate, tanto il risultato non cambia e può essere sintetizzato con un solo angosciante(per loro) termine: Fine. I Dinosauri carinolesi tra poco più di 100 giorni saranno  un pagina amara che molti ricorderanno con rabbia, altri con magone e  traumatica preoccupazione di ritorno e,  molti ancora,  non rammenteranno neppure(menomale, beati loro). Che passino i cento giorni !!!! Grazie a Dio saremo liberi… e gli esemplari preistorici TROMBATI, PER SEMPRE!!!! La provvidenza esiste, aveva ragione Manzoni! E il tempo è GALANTUOMO.

Quiquirigno22