L'isola di Utopia |
Vorrei tanto che a Carinola ci fosse un posto dove leggere Frigidaiere (Free Giovani Dai Re), oppure consultare le opere di Cesare Segre; prenotare viaggi su internet per dieci, quindici persone, organizzare corsi e mostre di fotografia. Avere rapporti e scambi con paesi e popoli meno fortunati di noi. Fumare una sigaretta, sfogliare una rivista d’arte o di letteratura. Vedere una pellicola degli anni ’40. Ospitare una compagnia teatrale veneta per due settimane, e poi collaborare alla prima, montare la scenografia, parlare sottovoce prima dello spettacolo. Applaudire, pensare ad una nuova giornata. Collaborare con la compagnia del comune, smontare le scenografie della compagnia veneta, montarle per quella locale, mettere a posto le sedie, distribuire le note di regia, osservare, ascoltare, applaudire. Solite noie per la nostra class politically correct, già annoiati dalle loro perfide idee da cui non sanno liberarsene, poverini. Che cosa vogliono questi da noi? Teatro? fotografie, scambi? E che cazzo ci fanno co ste cose? Perchè le fotografie non possono vedersele a casa….ahahah…che risate!!
Relegati nei bar o appunto nelle loro case, giovani, vecchi, donne, bambini, hanno pochissimi mezzi e rari spazi per fare cose, per parlare di pittura, creare musica, produrre spettacoli di teatro. Fare letteratura, parlare di politica. Fare controinformazione. Pensare a idee per migliorare la società in cui abbiamo deciso di trascorrere la nostra esistenza. Non voglio degenerare in accuse di sorta come a qualcuno piacerebbe, ma piuttosto ripartire da un’idea, balenatami proprio mentre leggevo ieri per la prima volta Frigidaire, dopo averne solamente sentito parlare da alcuni amici più grandi di me. L’idea è quella di una Repubblica della Cultura indipendente a Carinola, magari una succursale del Quiquiri, che facesse solamente ricezione, promozione, che garantisse ospitalità di espressione ai visitatori di disparate origini e più disinteressati, che desse a noi “viaggiatori della vita" le informazioni di cui tutti abbiamo bisogno per viaggiare. Da qui a organizzare cose il passo è breve, è come un soffio che dalla bocca, passa per la mano. Naturalmente in attesa di uno spazio fisico, concreto, dove stabilire il quartier generale della Repubblica della Cultura indipendente, si attendono risposte, critiche, motti e suggerimenti. E naturalmente iniziative.
Emilio Votaterra