Molte volte nel corso della vita di ogni individuo, davanti a fatti che a sé stessi sembrano evidenti, ma che sono ignorati dagli altri, ci si domanda se sia fantasia o realta’. Come per dire che non si crede a quello che si vede chiaramente.
Come quando sento che milioni di persone hanno votato Berlusconi, quando sento che milioni di persone seguono l’Isola dei Famosi o il Grande Fratello. Come quando migliaia di persone applaudono il sindacalista di turno che palesemente invece di difendere i loro interessi aspira solo a sedersi al fianco di chi dovrebbe combattere.
In questi ultimi giorni ho seguito un acceso dibattito sulla base NATO, ora ex, di Casanova. Ho sentito esternare fantasie di ogni genere su cosa sia nascosto o depositato in quella galleria e quale sia la sua funzione odierna. C’e’ chi sostiene che vi siano stipate le scorie dei reattori nucleari, chi bombe atomiche, e chi addirittura dei missili con testate nucleari puntati contro qualche paese nemico non meglio precisato. I meno fantasiosi si accontentano di immaginarla piena di bidoni schiumosi di materiali tossici o di amianto cancerogeno. Tutti uniti in un carosello di invenzioni fantastiche per dimostrare la particolare pericolosità di quel sito che secondo loro è pronto ad esplodere e distruggere tutto quello che vi è intorno, persone e cose.
Ho notato con mio stupore che moltissimi interlocutori si sono fatti prendere da queste notizie di fantasia. Ognuno ha aggiunto la sua: chi vuole interessare le autorità locali o nazionali, oltre che le televisioni, chi vuol e andare ad ispezionare personalmente, chi vuol acquistare un contatore Geiger e altre astrusità, come nei migliori film di fantasia.
Non hanno pero’ pensato che se anche vi fossero depositati i materiali di cui si ciancia, essi sarebbero ben protetti dalla spessa parete della montagna, quindi non sono di alcun pericolo immediato per chi sta intorno. Questa perciò è fantasia.
La realtà, che e’ triste invece, e’ il materiale che si trova depositato all’esterno della base. Quello si vede e si sente, non è difeso da niente e nessuno, chiunque lo può avvicinare. Non si sa se sono solo rifiuti urbani e non si sa se sotto vi è stato sepolto materiale tossico o radioattivo …. e visto a confine di quale zona ci troviamo, cio è piu’ che possibile .
Tutti fantasticano su cosa si trovi all’interno e nessuno vede cosa succede all’esterno: in questi giorni di pioggia intensa, da quelle immondizie fuoriesce un brodo denso e abbondante che scorre verso valle. Nessuno osserva l’amara realtà di un inquinamento continuo, che si verifica ad ogni pioggia, dei terreni e delle falde acquifere sottostanti augurandosi che sia solo m…….Questo caso come tanti altri dimostra che la fantasia se in mano a persone abili può sostituire o far sparire la realtà portando gli ignari interlocutori a preoccuparsi di un pericolo ipotetico o che potrebbe accadere, ignorando quello vero che realmente minaccia la loro salute e deteriora per sempre l’ambiente in cui vivono.
Imaginaria
coloro i quali cercano come me di aprire gli occhi su problematiche di parlarne apertamente(come si dovrebbe e come si fa in tutte le società civili rispettabili e rispettose del territorio e degli altri cittadini) spesso vengono definti pazzi, bugiardi. Perchè?perchè fa comodo far credere che gli altri siano nell'errore. Questa è la realtà. La fanatsia poi- ricollegandomi duqnue con il post- è quello che continuano a far credere i nostri amministraotri e quello che hanno fatto credere alla maggiroranza dei carinolesi questa maggiroanza dai balconi, parlando di cambiamento..Bene, bisogna che questi implodano da soli in questi cinque anni e dalla crisi poi nasceranno fiori.Salute e libertà al quiquiri.
RispondiEliminaquoto in pieno questo articolo,
RispondiEliminadella m... che sta li fuori
come ho già detto in un commento
nn ne parla nessuno,
è quello il vero problema..
la giunta "scarica barili" ribadirà dicendo
che è opera della vecchia amministrazione
ma guarda caso il nosto attuale sindaco era vicesindaco di quella..e non solo
doveva tutelare l'ambiente vista la sua carica di assessore all'ambiente...
apparte questo
io vorrei tanyo che quel posto sia bonificato
gli sia ridata un'altra scians
ci si potrebbe fare un immobile per vari usi...
dai festival musicali sino alle recite e cosi via
ma anche un centro di riciclaggio
ma serio e getito da persone della nostra comunità..visto che creare posti lavoro dalle nostre parti non è di moda...
anche al cimitero a mondragone hanno tolto la monnnezza..nn per diprezzare mondragone..ma nel periodo dell'emergenza stava davvero messa male
Caro/a imaginario se leggi bene tra i commenti al vechio post non solo è evidenziata la tanto goniata bonificadl piazzale esterno ma sono invovate anche misure per evitare colpi di tsta e sicurezza del luogo.
RispondiEliminaAlè
Io verrei dire che sono stufo di questi ambientalisti e quant'altro c'è in giro perché queste persone si preoccupano della ex Base Nato o di antenne telefoniche, invece di preoccuparsi della camorra e di tutti disastri ambientali che ha prodotto nella nostra terra, dei quali fino da aggi nessuno ha mai parlato e quindi credo che non è certo la ex Base Nato o cosa evantualmente vi sia depositato che ha deturpato il nostro territorio ma altre cose, come i campi di pomodoro piantati sulle discariche tossiche e molto altro ancora.
RispondiEliminabravo! sono d'accordo con te!
RispondiEliminauhmmmmmm
RispondiEliminama di cosa parli?
ma di dove sei?di acerra?
non mi sembra che nella nostra comunità ci siano questi problemi
e se mi sbaglio, illuminami.
ma scusa??? dove compri i pomodori????
RispondiEliminafammi capire chi sei che se mi inviti a pranzo mangio solo spaghetti aglio e olio....
perchè secondo te la situazione base nato non èuna tipica situazione cammorristica?
RispondiEliminaCara Imaginaria devo pensare che le cose sono due:
RispondiEliminao cerchi di sviare l'attenzione( chisssà per quale motivo..) posta giustamente sulla ex- base nato e le attività che si svolgevano al suo interno oppure,
sei tale.. ossia una che immagina un mondo fatto di sole brave persone che non dicono bugie e non costruiscono armi nucleari...
Preferirei la seconda ma credo che sia la prima che ho detto..
Le armi nucleari esistono e non sono solo bombe atomiche come tu forse ancora le chiami.
Chi possiede più armamenti nucleari? gli americani.
E quando dico armamenti intendo varie tipologie di armi e munizioni a componente nucleare.
Non mi stupirei se sotto una montagna ci fossero missili a testata nucleare o prototipi di munizioni e/o piccole bombe.
E'il posto migliore dove poter nascondere e custodire con cura certe cose che per forza di cose devono essere custodite da qualche parte, no?
Credi che le tengano nel quartier generale della nato a gaeta?
Allora, che il piazzale sia pieno d' immondizia lo sappiamo oramai tutti. E sappiamo anche chi dovrebbe risolvere il problema.
Quello che non sappiamo è :
cosa facevano realmente gli americani sotto quel tunnel?
L'ipotesi del centro o ponte radio ci stà, ma ci stà anche l'ipotesi della "Riservetta"
( termine tecnico che indica il luogo dove vengono custodite le armi e le munizioni).
Perchè ancora oggi se ti rechi sul piazzale o nei dintorni della ex base vieni automaticamente allontanato o dai VV.UU. o dai CC.?
Facci sapere qualcosa...imaginaria
be a gaeta ne dubito che ci sono armi nucleari. la base è sta chiudendo da tempo ed era solo sede amministrativa.
RispondiEliminacome potete leggere nell'altro post era solo una base logistica di telecomunicazioni, usata per lo piu per esercitazioni.
Se cercate un po in giro in rete troverete molte informazioni su questo tipo di sito.
NON CE NESSUNA RADIOATTIVITA IN QUEL LUOGO.
poi con questo fatto che ti allontanano.
in tutte le volte che son stato in quella zona non ho mai visto nessuna forza dell'ordine di nessuna specie.
poi cmq nn esiste nessun cartello che indichi divieto di accesso o transito tranne uno arrugginito e inleggibile a inzio strada
x 16.04: non sono un ambientalista , nel senso che non faccio politica e affari per mezzo della natura. Poichè la noncuranza per certe cose che avvenivano fino a qualche tempo fa ( vedi discariche abusive etc etc etc etc) è la concausa dell'avvelenamento dei nostri territori ( loro...facevano e noi zitti a farci gli affari nostri...) vorremmo solo evitare che in un futuro prossimo non ci sia una emergenza ex- base nato. Quindi se potessimo sapere qualcosa in più su questa base saremmo tutti più tranquilli(anche tu) non credi?
RispondiEliminaah , sappi che certe malattie non hanno colore politico ( nu guardano nfacc' a nisciune )
ma va là...missili,bombe...
RispondiEliminasenti, li l'unica cosa che c'è di nucleare è la puzza di quella merda..
se ci fossero delle bombe o cose di quel genere apparte murare la montagna avrebbero recintato l'intera zona...la fantasia abbenge a malament
x 20.22 non mi risulta che -automaticamente- come affermi, vieni allontanato, succede qualche rara volta.Io vorrei, invece, che fosse seriamente presidiato, possibilmente dall'esercito. Non certo per evtare il furto delle armi nucleari che sono nascoste nella riservetta della base ma per impedire ai miei vicini di Casal di principe di sversarvi rifiuti tossici. Per me il pericolo è più fuori che dentro. Ti rivelo un segreto, entrare in quella base è semplicissimo, e lo sanno in molti della zona. Non penso che anche il più imbecille ufficiale americano lasciasse armi alla portata di chiunque. Parlo di armi di qualunque genere, oltre a quelle atomiche anche chimiche e batteriologiche in riferimento ai famosi bidoni schiumosi. Siate seri, veramente pensate che le sorti del mondo siano nelle mani di persone mezze rimbambite come Bush?I vertici militari americani sono occupati da persone serie che non lasciano armi incustodite nelle montagne. Ti comprendo in quanto pensi siano uguali ai vertici italiani, militari e non. Questi lo farebbero sicuramente se ci fosse da imbastirci sopra qualche grosso affare.
RispondiElimina22.41 parafrasando lo scozzese auguriamoci che sia merda.
RispondiEliminaqui nessuno parla di armi atomiche abbandonate... ci mancherebbe pure!
RispondiEliminaqui si parla di eventuali presenze di materiale radioattivo e amianto.
A me personalmente interessa poco sapere che cosa facevano gli americani laggiù ( non lo direbbero mai! neanche a te...
Quello che mi interessa è sapere cosa realmente sia rimasto laggiù....
Attenzione: vi informo che il Governo, in assoluto silenzio ( ..o quasi...) stà cercando da qualche anno un posto sicuro dove poter stipare le scorie radioattive delle ex- centrali nucleari...ovviamente si pensa al Sud poichè ricco di campagne ( a loro dire )e ci hanno già provato con un sito, quello di Scansano in Basilicata... a buon intenditore poche parole....
p.s. : sull'isola della Maddalena come è ben noto c'erano gli americani con i loro sommergibili ( queste non sono fantasie o come tu dici paranoie militaresche.. book in har...)e quando questi gran signori sono andati via hanno lasciato un bel pò di cose redioattive che non servivano. Un esempio?
i siluri dei sommergibili con testate nucleari che, forse non tutti lo sanno, hanno una scadenza...e non vengono riciclati! se qualcuno è in grado, attraverso ovviamente notizie ufficiali date dalla stampa, di smentire quanto ho detto lo prego di scrivere un post
per il materiale sull'isola della maddalena è falso in quanto con la smilitarizzazione e con l'abbattimento dell 'arsenale militare è stato tutto portato via. adesso la vecchia base americana alla madallena è in fase di demolizone ci nascera tra poco un lussuossimo albergio che servira per il G8 del 2009 che si terra sull'isola.
RispondiEliminaper le scorie nucleari il sito non è idoneo poiche vicino a una centrale nucleare( quella del garigliano)
RispondiEliminaMa quante cose sapete! Quali sono le vostre fonti di informazioni? Mi piacerebbe proprio saperlo! Fate tutti dei commenti interessantissimi e surrealisti. Perchè qualcuno di voi non scrive un vero articolo, con tutti gli annessi e connessi, e lo fa pubblicare su questo blog? Almeno gli ignoranti in materia come me potranno avere idee più chiare, ma finchè la si dice cotta e la si dice cruda, sembra tutto assolutamente fantasioso e irrilevante.
RispondiEliminaChi la conta cotta chi cruda riguardo al contenuto interno della base. Riguardo all'esterno la verità è una sola, c'è una montagna di monnezza. Basta andarci per vederla. Non ti preoccupare nessuno te lo impedirà.
RispondiEliminaprchè non si parla dello schifo che cè fuori? monumento dell'ex assessore all'ecologia oggi sindaco.
RispondiEliminax 21.34 : informati meglio... facci sapere cosa è rimasto sotto il mare antistante l'arcipelago della Maddalena...
RispondiEliminax 21.35 : lo sai che nella centrale del garigliano c' è la più alta quantità di scorie radiotattive "stoccate" in Italia? cito anche la fonte, così evitiamo che qualcuno possa sistematicamnete smentire :
il sole24 ore del 12/09/08
...avevo chiesto di smentirmi con notizie ufficali...prego citare la fonte....
RispondiEliminagli alberghi sulla Maddalena esistevano già.
RispondiEliminasolo che li usavano gli americani....
ora che sono andati via dovranno pur riutilizzare questi edifici no?
ma che centra questo con quanto lasciato sotto il mare ?
vi dò un pò di notizie ufficiali:
RispondiElimina"L'isola di Santo Stefano ospita dal 1972 due strutture: una
della NATO ed una dichiaratamente Statunitense, un
distaccamento del Navy Support Activity costituito da 18 mila
metri cubi di edifici sulla superficie dell'isola e da una
nave appoggio per l'assistenza ai sottomarini nucleari, nella
cui stiva sono stoccate una notevole quantità di barre
radioattive per i propulsori dei sottomarini stessi. Si
rammenta che già nel 1974 il settimanale corso Kirn denunciò
il ritrovamento di rifiuti radioattivi sotterrati a Santo
Stefano. Il giorno successivo i comandi militari Usa
confermarono la notizia e assicurarono che le scorie
radioattive presenti a S. Stefano non erano pericolose (!).
La base è stata concessa in applicazione di accordi datati
1954-'72-'78-'79, tuttora segreti e mai ratificati dal
Parlamento. È la sola base Usa in Italia che agisce fuori
dalla copertura Nato, in regime di indiscussa
extraterritorialità ed extragiurisdizionalità. Per evitare di
chiamarla "BASE", nel 1972 Andreotti-Medici-Tanassi
convenirono di chiamarla "PUNTO D'APPRODO PER NAVE
APPOGGIO/OFFICINA''.
I sottomarini di Santo Stefano, armati con missili da
crociera Tomahawk con gittata di oltre 1.100 km e con armi
nucleari, sono stati utilizzati più volte in azioni di
guerra: avvenne nel 1991 e recentemente lo stesso
sommergibile Hartford è stato utilizzato durante la guerra in
Afganistan.
Fonte: Umanità Nova n° 38 del 23/11/2004
eccone un'altra:
L'isola della Maddalena, così come molte altre località della Sardegna, incarna in maniera quasi didascalica il rapporto che da mezzo secolo a questa parte lega il nostro paese agli Stati uniti. Se è vero che l'intero nostro territorio è disseminato di basi Usa e Nato - Camp Darby, Ghedi, Sigonella, Aviano, Pisignano - all'interno delle quali sono stoccati armamenti nucleari di cui non si conosce né la quantità, né i criteri di sicurezza adottati per la sicurezza delle popolazione civile, in nessun'altra regione, più della Sardegna, la concentrazione di strutture militari raggiunge livelli paragonabili. Santo Stefano, Decimomannu, Salto di Quirra, Capo Teulada, Capo Frasca sono solo alcuni punti - quelli conosciuti - della ragnatela che gli Usa hanno costruito sull'isola, sulla quale grava il 66% delle installazioni militari italiane-Nato. Come se non bastasse, questa presenza asfissiante è in continua crescita: un nuovo centro logistico e un nuovo molo Nato a Cagliari, ulteriori, massicci, investimenti a Capo Teulada e Quirra, la gigantesca torre-spia statunitense spuntata nel mare del Parco Naturale Sinis-Malu Bentu. Per la costruzione di questi presidi sono stati investiti negli anni somme gigantesche di danaro, non solo dagli Usa ma dalle maggiori aziende produttrici di sistemi d'arma - Alenia, Fiat, Aerospatiale, Thomson - così da trasformare la Sardegna in un vero e proprio paradiso per i mercanti di morte.
L'isola della Maddalena è recentemente tornata agli onori delle cronache in seguito all'incidente che il 25 ottobre 2003 è occorso al sottomarino nucleare Hartford, incagliatosi nella Secca dei Monaci, riportando gravi danni. L'incidente fu tenuto irresponsabilmente celato all'opinione pubblica dalle nostre autorità e di esso si è venuto a sapere soltanto in seguito alle misure disciplinari adottate dalla marina statunitense nei confronti del comandante e di altri otto membri dell'equipaggio del sommergibile. Non è certo neppure che esso si sia verificato il 25 ottobre o, invece, qualche giorno prima - il 20 ottobre -, quando gli abitanti dell'isola udirono un forte boato che fece tremare i vetri delle abitazioni, ma di cui non si è mai risaliti alla causa. I controlli effettuati dai carabinieri della locale stazione non appurarono la fonte del rumore e tra le ipotesi fatte vi fu quella che il boato fosse da addebitare al bang supersonico di un aereo militare decollato da una base in Corsica…
Nulla si sa anche delle movimentazioni degli armamenti nucleari, che pure entrano - e sono periodicamente spostati - da un sito all'altro della complessa rete logistica militare che innerva il territorio sardo. Grazie a una serie di accordi segreti stipulati negli anni fra i governi italiani, l'amministrazione Usa e la Nato - accordi che operano al di fuori del controllo del parlamento -, sulla gestione dell'arsenale nucleare vige infatti il silenzio assoluto.
Nel porto di Santo Stefano, i sommergibili a propulsione e armamento nucleare - veri e propri "mostri" di 110 metri di lunghezza e quasi 7000 tonnellate di stazza, affiorano placidi dalle acque del molo di attracco della base accanto alla nave-balia Uss Emory S.Land, ospitante ben 34 missili a testata nucleare Cruise Tomahawk in condizioni di massimo rischio; le autorità militari Usa evitano infatti di stoccarli nei depositi scavati nella roccia e gestiti dalla Nato perché così facendo il controllo delle armi passerebbe al paese ospitante.
Bene, da molti anni la popolazione del luogo, forze politiche di vario orientamento, associazioni e organi di stampa hanno denunciato l'uso di materiali radioattivi all'interno del poligono, circostanza smentita a più riprese dal Ministero della Difesa nonostante sulla rete metallica posta a protezione delle carcasse di carri-bersaglio impiegati nelle esercitazioni chiunque potesse leggere la scritta "Pericolo-Residui radioattivi sparsi sul terreno"! Tale attività ha da sempre destato forti timori nella popolazione, preoccupazione accresciutasi a dismisura negli ultimi anni in relazione alla crescita esponenziale, e apparentemente ingiustificabile, di casi di tumori al sistema emolinfatico (lo stesso tipo di patologia che ha colpito numerosi militari italiani in missione in Bosnia) nel piccolo villaggio di Quirra, nelle immediate vicinanze della base militare, dove su una popolazione di 150 persone si sono registrati 13 casi mortali di linfoma nel corso degli ultimi 5 anni, percentuale assolutamente anomala e non riscontrabile in nessuna altra zona d'Italia.
In seguito alla denuncia inoltrata dal sindaco e a numerose interrogazioni parlamentari, il ministero della Difesa è stato costretto a "manifestare la volontà del governo ad occuparsi della vicenda" ma, invece di avviare un'inchiesta ufficiale, ha organizzato nel marzo dell'anno scorso un'inqualificabile pagliacciata, affidando ad un singolo esperto, il Dott. Francesco Riccobono, docente di Geochimica ambientale all'università di Siena, il compito di effettuare prelievi nella zona che si presumeva contaminata. Quest'ultimo, nel corso di una sorta di "manifestazione pubblica" organizzata dal sottosegretario alla difesa e alla presenza di telecamere e giornalisti, prelevava tre piccoli campioni di terreno - all'interno della base missilistica di San Lorenzo, sulla spiaggia dove vengono lanciati missili hawks contro radiobersagli, e nelle zone di montagna dove i vecchi carri armati vengono colpiti da proiettili speciali ("penetratori cinetici") durante le esercitazioni - riservandosi di far conoscere in un non meglio precisato "futuro" i risultati delle analisi!
Ma ad essere veramente insultante fu il comportamento delle autorità militari della base le quali da una parte continuarono a negare l'uso di materiali radioattivi, e, dall'altra, rimossero o ritoccarono goffamente i cartelli posti sulle recinzioni - ora riportanti la scritta "residui ATTIVI sul terreno".
Un'ennesima dimostrazione del senso di assoluta impunità di cui si sentono depositari i vertici militari americani e italiani in virtù del vincolo della segretezza che copre le loro attività. Viene il sospetto che questi protocolli segreti assicurino in realtà qualunque tipo di operazione sul nostro territorio e, in caso di incidente, tutelino a priori i militari che ne siano responsabili. Solo a disastro avvenuto noi veniamo a conoscenza che essi, in virtù di accordi sconosciuti al parlamento, non sono processabili.
E' il caso, ad esempio, della strage del Cermis: una commissione parlamentare italiana aveva condannato per strage i tre piloti Usa che il 3 febbraio del 1998, a bordo di due aerei, alla velocità di oltre 1.000 km orari e a soli 108 metri dal suolo, dopo aver compiuto una serie di irresponsabili acrobazie, tranciarono i cavi della funivia. Ebbene, solo in quella circostanza venimmo a sapere che il trattato fondativo della Nato conteneva delle clausole segrete che conferivano l'immunità diplomatica a qualunque soldato semplice (private) americano all'estero. I piloti americani non solo non vennero neppure processati dalle autorità statunitensi per quell'orribile strage ma, nel settembre scorso, uno di loro, il capitano dei marines Chandler P. Seagraves, ottenne addirittura una promozione!
Il Mediterraneo è da sempre luogo di passaggio anche per la navi militari; negli ultimi anni poi gli eventi nei Balcani hanno ulteriormente aumentato la presenza della varie marine militari a volte impegnate in vere e proprie operazioni da guerra
Ogni 6 mesi la flotta atlantica statunitense prevede lo schieramento di un gruppo di battaglia nel Mediterraneo, comprensivo di una portaerei, due sottomarini e altre navi da guerra. La portaerei e i sottomarini sono a propulsione nucleare e molto spesso transitano anche nei porti italiani, che per posizione e per motivi operativi sono frequentemente visitati.
Inoltre nei mari italiani si svolgono spesso esercitazione che coinvolgono tutte le navi da guerra della Nato in quel momento nel Mediterraneo.
Non è possibile conoscere con precisione i dettagli dei passaggi delle navi e dei sottomarini perché coperti da segreto militare; però sfogliando il sito della US Navy, leggendo i vari bollettini e altre informazioni tutte disponibili su internet siamo riusciti a ricostruire una parte dei passaggi che è già di per sé significativa.
L'Italia ha concesso 11 porti per l'ingresso di navi a propulsione nucleare[1]; di questi i più visitati sono due: La Maddalena e, per l'appunto, Napoli.
La Maddalena ha particolare importanza in quanto vi è dislocata permanentemente una nave in grado di effettuare riparazioni e manutenzione (anche all'impianto nucleare) ai sottomarini USA. Napoli invece sembra essere molto gradita per l'aspetto turistico!!!
x gli scettici:
se non vi bastano fatemi sapere , sarò lieto di darvene ancora....
Il Piccione viaggiatore
L'esagerazione la fa sempre da padrone ed anche in questo caso si vuole camuffare la richiesta di verità e trasparenza con ipotesi catastrofiche se non apocalittiche.
RispondiEliminaChe ci sarebbe di male , visto l'interessamento di cittadini (contribuenti) ignari ,pubblicare una versione ufficiale da parte del sindaco anche a mezzo stampa , in cui si direbbe chiaramente in cosa consiste quella "galleria" perchè non è in uso alle autorità civili territoriali, quali sono i tempi di bonifica dell'area antistante ecc,
Eviteremo la costruzione di leggende metropolitane e daremo un contributo alla democrazia che vede gli eletti nostri rappresentanti e non nostri padroni.
Ale’
Se non ci muoviamo a prendere possesso della Selleccola, legalmente ovviamente, e le diamo un utilizzazione diversa, anche per i funghi, farà la fine della cava di Casanova. Qualcuno la destinerà a deposito di scorie radioattive, comprese quelle del Garigliano. Dopo potrete interpellare tutti i geologi del mondo, nessuno avrà il coraggio di asserire che non è idonea a quello scopo. Pensandoci bene è stata costruita per questo, ovvero come rifugio antiatomico. Se le radiazioni non potevano entrare dll'esterno non lo potranno nemmeno dall'interno. Ovvio o no?
RispondiEliminax 19.49 miauguro che le notizie da te riportate siano di fantasia, altrimenti non c'è riuscito topone a chiudere questo blog ci riuscirà il SISDE. Intendo i servizi segreti, nelcaso non si chiamassero più così, perdonami, hanno cambiato tante volte il nome che è un segreto anche quello.
RispondiEliminaDavvero esauriente 19.49,ci sarebbe da rabbrividire. Il paradosso è che i nostri amministratori, alle domande sulla ex basenato ,sai che fanno? Sorridono e fanno spallucce. Anzi,tirano fuori i nomi di quelle poche persone che sono sopravvissute alla Base,quasi fosse una garanzia scientifica di innocuità.
RispondiEliminaper Alè
RispondiEliminaalcuni soci dell'associazione Nessundorma hanno incontrato qualche giorno fa l'assessore all'ambiente, a cui hanno posto alcuni dei quesiti che tu hai evidenziato. Stasera,presso l'oratorio,l'associazione ha organizzato un incontro con tutti coloro hanno piacere a partecipare ed è probabile che si discuta di alcune problematiche ambientali nonchè della selleccola(la sede dell'incontro è di comodo, e non per la religiosità delle tematiche che verranno trattate).
attenzione: le notizie sulla maddalena sono vere; ma questo non vuol dire che tutto ciò è successo anche nella ex- base nato della selleccola.
RispondiEliminasi voleva solo dimostrare( a book in har soprattutto) che gli americani hanno in Italia armamenti nucleari.
Che cosa si è fatto sotto la base non c'interessa.
C'interessa sapere cosa è rimasto e cosa si s'intende fare con il tunnel..o no?
Da quando appreso da persone ben informate la base della Selleccola sta per essere riaperta per trasferirvi i prigionieri di Guantanamo. Tutto segretamente,forse già qualcuno è stato tasferito, perciò il movimento di elicotteri di questi giorni.
RispondiEliminaX nessun dorma da Alè , ti ringrazio dell'invito ma ,purtroppo, quel giorno non mi è stato possibile venire per motivi di lavoro, se puoi fai una relazione sull'accaduto attraverso il quiquirì in modo da rendere partecipi anche gli assenti. Grazie , comunque , per l'invito è sempre bene accetto anche per prossime opportune occasioni .
RispondiEliminaIn bocca al lupo Alè
Da quando appreso da persone ben informate la base della Selleccola sta per essere riaperta per trasferirvi i prigionieri di Guantanamo. Tutto segretamente,forse già qualcuno è stato tasferito, perciò il movimento di elicotteri di questi giorni.
RispondiEliminaahahah questa è il massimo! pure guantanomo!! ahahahah
qualcuno è ancora più scemo del più scemo dei commentatori di questo blog
RispondiEliminahttp://eftorsello.wordpress.com/2009/07/09/il-buco-nero-della-base-nato-di-mondragone-carinola/#more-2521