In questi giorni piovosi d'autunno, per trascorrere le ore noiose dei giorni di pioggia, ho riletto su questo blog la cronaca della vicenda rifiuti di un anno fa a Carinola. Leggendo sono tornato con il pensiero alle vicende che interessarono il territorio di Carinola al momento di essere individuato come località da adibire a deposito delle ecoballe napoletane. Anche se è trascorso un anno da quei giorni tristi e concitati, al solo pensarci ho l'impressione che il pericolo sia ancora incombente. Ogni giorno apprendo dai giornali di nuovi scandali, di corruzione politica e simili: notizie che interessano tutte le amministrazioni più importanti della Campania. A fianco del malcostume politico, la presenza costante della camorra a tutti i livelli, pronta ad approfittare di questi sbandamenti nella gestione della cosa pubblica. Per questo sento il mio comune sempre in pericolo per qualche decisione scellerata, anche se attualmente sul fronte rifiuti la situazione sembra ottimale.
Ho letto e ricordato l'angoscia e la paure che pervasero tutta la popolazione, ma per citare un post di questo blog, dal letame poterono nascere i fiori. Dopo aver assistito alle recite del sindaco in carica, che dopo aver svenduto il proprio comune si atteggiava a difensore dello stesso; dopo aver assistito alle sue performance degne di Orson Welles insieme alle controfigure meschine degli assessori e consiglieri comunali succubi delle sue farse; dopo aver assistito ai voltafaccia di professionisti che si vendevano per la promessa di un incarico... insomma... dopo tutto il letame che era stato sparso in tutto il comune rappresentato dalle fandonie che gli amministratori comunali, con in testa il sindaco, dispensarono in ogni dove, si verificò il miracolo: il popolo, invece di allinearsi come di solito alle direttive del despota di turno, gli si oppose e agi' di testa sua. Si fecero saltare i comitati addomesticati scesi dall'alto, si organizzarono manifestazioni e contatti personali con le autorità nazionali. Come in ogni rivoluzione che si rispetti, i contestatori eressero le loro barricate con tanto di tende per ripararsi dal freddo e dalla pioggia, ma soprattutto per esibirle come emblema della propria volontà di resistere alle prepotenze.
Emarginati gli immancabili Masaniello e capere d'occasione, contestarono apertamente il sindaco arrivando addirittura ad assediarlo nella casa comunale. Mai prima di allora si era visto a Carinola il popolo così unito, il popolo quello vero dei lavoratori, degli studenti, dei giovani, delle donne anziane assistite dalle giovani: tutti insieme a presidiare le tende e le barricate anche di notte. A fianco di questi stoici resistenti si materializzò un pattuglione di pseudo giornalisti che attraverso questo blog sostennero strenuamente le ragioni della protesta. Scrittori, pragmatici, fantastici, surreali, ironici, metaforici, insomma tutti gli stili del giornalismo esistenti. Tutti con nomi fantasmagorici che con il loro stile semplice e diretto superarono l'affidabilita' accordata a molti giornalisti "ufficiali" e che porto' anche Beppe Grillo a citare il Quiquiri' in un suo post. Tali voci dal web facevano pero' imbestialire il sindaco, che si rivolse anche alla magistratura tramite un topone di tribunale, il quale aveva annusato la possibilità di procurarsi molto formaggio.
Nonostante le minacce, questi continuarono a sostenere la rivolta, la quale si protrasse fino alle elezioni che segnarono la fine dei despoti, anche se non di tutti.
Alcuni infatti, nella migliore tradizione italiana, saltarono repentinamente il fosso, e pertanto si trovano ancora al timone dell'amministrazione. Memori della recente rivoluzione però, i cittadini sono adesso molto piu' guardinghi e prestano molta attenzione alla gestione della cosa pubblica. Per commemorare degnamente l'anniversario di quella rivolta storica per Carinola voglio citare i "nomi" di quei grandiosi e impavidi giornalisti che tanto hanno contribuito alla rivoluzione democratica. Talia, Mazza e Pastanaca, Dingheddang, Il Patino, Antiope, De Popa, Il Bufalo, Manfredi Dei Galeotti, Ponzio, Ciki Panzo, Piccozza d'Oro, Toraskam, Misero Gaudio, Il Quarto Cavaliere Perduto nel Sonno, Micco dei Carani, L'Olandese, Wangfu, Alice nel Paese delle Meraviglie, Manfredi delle Mattinate, Zappa e Tridente, Iacopone da Todi, Diomede Vamm Ignotte, Jeronimus, Il Conte del Grillo, Elettra Belfagor, Il Fratello di Belfagor, Lamu', Sgrinchio, Galatea, Orchidea ed altri. Un ricordo particolare per Clio che ha riportato alla nostra attenzione i ricordi più nobili della storia di Carinola. Un plauso alla redazione del Quiquiri' che ha dato la possibilità a tutti di esprimere i propri pensieri dimostrando che anche con pochi mezzi si può vincere contro i potenti o presunti tali.
L'INTERNAUTA
Il topone di pretura di cui si parla nel post si aggira ancora nei dintorni del comune a caccia di incarichi iperremunerati. Aveva addentato l'affare quiquiri ma gli elettori con uno scappellotto(ed un calcione a MarresePasquale) glielo hanno fatto sfuggire dai denti. Sembra che ogni tanto torni alla carica con gli amministratori attuali per tentare di portare a termine il pranzo bruscamente interrotto.
RispondiEliminaMi piacerebbe tanto conoscere il nome questo di topone di pretura. E anche che cosa intendi per 'affare quiquirì'. Nel senso che aveva cercato di strumentalizzare chi scrive per il blog per averne voti?
RispondiEliminaNon ci sarebbe riuscito. La maggior parte delle menti del quiquiri sono abituate al pensiero critico, non al servilismo mentale.
che schifo di paese
RispondiEliminaMa perchè? E' un bellissimo paese...song' 'e capu ca'nzu bbone!
RispondiEliminaMa col tempo e con la paglia, maturano anche le nespole.
x 10.17 ho parlato di incarichi iper remunerati che nell'era Dibiasio non si negavano a nessuno. Il topone di cui si parla aveva avuto l'incarico legale di far chiudere il quiquiri. Sono curioso di sapere quanto è stato pagato per qull'incarico. Sembra che ne abbia chiesto il rinnovo. Il motivo? Solo i soldi, non altro.
RispondiEliminaPasquale Di Biasio e il suo comitato d'affari è di fatto tramontato, purtroppo per molti, un bene per noi. I cinque anni che si appresta a finire Gennaro Mannillo e i suoi lanzichenecchi, compreso scavatori di pozzi, bigotte figure di professionsiti e mignotte da sala, stanno creando l'implosione di una classe politica malata e quindi timorosa della vera informazione,che le crisi in ogni tempo generano nella storia della cosa pubblica. Ora farsi perdere una così buona occasione per far dirigere la cosa pubblica a Carinola da professionisti e gente per bene significherebbe riaprire la porticina ai vari franco di biasio(che magari si accorderà co massimo grimaldi) e ai vari neo-aspiranti di quest'ultimi. Noi non lo permetteremo, perchè la rivoluzione è sempre viva, inarrestabile, silenziosamente imprevedibile, liberamente cerca la vittoria. salute e libertà al quiquirì-
RispondiEliminax 15,32
RispondiEliminaPresumo che il topone di cui parli sia un avvocato e che bazzica ancora intorno al comune.
Altro chiarimento: da questa amministrazione vuole il rinnovo dell'incarico di far chiudere il quiquirì?...E quest'amministrazione come reagisce?....
Cerca di essere più esplicito. Ti ringrazio
Salute e libertà al quiquirì.
RispondiEliminaOra e sempre!
x 17.54 riguardo al rinnovo dell'incarico hai capito perfettamente. Riguardo alla reazione della attuale amministrazione chiedilo a loro, io non posso saperlo. Se lo fai chiedi pure quanto ha incassato per l'incarico avuto dalla gestione precedente. 15.07
RispondiEliminala cosa certa è che non c'è alcuna giustificazione per cui si spendano dei soldi pubblici per tappare la voce a qualche bocca che non vuole accodarsi al gregge. Questo l'amministrazione precedente lo ha capito troppo tardi a sue spese (sono tutti stati spazzati via, sopratutto quelli di casanova). Se quella attuale non lo ha capito, lo capirà. Ma questi sono di altra estrazione, hanno altri metodi molto più spiccioli (anche se parimenti inefficaci)
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