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lunedì 25 maggio 2015

Tra Lui e Lei sceglier non saprei



La consultazione elettorale per il rinnovo del consiglio regionale della Campania è ormai alle porte. Il comune di Carinola presenta due candidati, uno di centrodestra ed una di sinistra. Da giorni il bel faccione di Massimo Grimaldi sorride da ogni angolo di strada invitando tutti a dare il massimo, che ovviamente si traduce in date il voto a Massimo. L’altro volto sui muri è quello di Giuseppina Di Biasio, figlia d’arte del sindaco emerito di Carinola per oltre un decennio.  Grimaldi da cinque anni è scomparso dalle contrade carinolesi, dedicandosi a quelle aversane forse più redditizie elettoralmente parlando. Tranne qualche fugace apparizione nella sede comunale per dare disposizioni alla sua giunta, quasi mai si è fermato a chiacchierare con i comuni mortali come faceva all’inizio della sua carriera. Ormai non ha bisogno del loro voto visto che con due legislature si è assicurato una ricca buonuscita ed un altrettanto corposo vitalizio. Comunque è da giustificare se si ferma di più nell’agro aversano, lì ci vivono centinaia di migliaia di persone e pertanto il consenso elettorale è molto più cospicuo. Purtroppo però ogni tanto qualche amico di quelle parti lo cita nelle proprie dichiarazioni ai giudici e per lui sono grattacapi. La figlia di Di Biasio, come da tutti conosciuta, non è valutabile in quanto non si è mai cimentata nell’agone politico. E’ stata oggetto delle cronache cittadine soltanto perché alcuni sostenevano che lavorasse presso lo studio a cui il padre procurava delle consulenze. Semplici cattiverie di paese, che colpiscono qualunque brava ragazza. L’unico suo merito al momento è quello di essere "la figlia di", che di questi tempi non è poco. Criticarla non si può ma nemmeno sostenerla in quanto si ha l’impressione che votando lei si voti suo padre. Si ha la netta sensazione che il padre l’abbia candidata per  racimolare qualche migliaio di voti per  aspirare a qualche altra poltrona visto che quella che ha è traballante se non rotta. Per quanto considerato fin ora, scegliere tra i due, come un giusto senso di campanilismo imporrebbe, è davvero difficile. La lista di Grimaldi ha in Giggino a purpetta l’esponente di punta. Per chi non lo sapesse è un condannato a cinque anni di reclusione per i suoi rapporti con la nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo. La lista del pd sostenuta da Di Biasio è infarcita  di condannati ed inquisiti insieme ad ex esponenti del centrodestra e qualche fascista non ex. Il quadro è deprimente  per chi vota per avere una buona ed onesta amministrazione. Semplicissimo scegliere per chi pratica il voto di scambio con un favore avuto o da avere. Difficilissimo per il cittadino onesto che vorrebbe le istituzioni rappresentate da persone oneste e che amministrino nell’interesse della comunità e non dei singoli. Per questi cittadini, se sono veramente onesti, il problema della scelta tra questi due candidati non deve essere presa nemmeno in considerazione ed il loro consenso andrà sicuramente ad altri.

Orpheus

giovedì 7 maggio 2015

Carinola faccia la sua parte


Sono mesi che una massa di persone sfidano le onde del mare per raggiungere le coste italiane. Migliaia di profughi e di disperati affidano la loro vita a barche di fortuna per raggiungere l’Europa. Non tutti riescono a raggiungere la meta prefissata a volte per l’inclemenza del mare ed a volte per errore umano. Tante le vittime che giacciono in fondo al mare il cui numero solo nell'ultimo mese ha superato il migliaio. Per chi li accompagna nel loro pericoloso viaggio loro sono solo merce da consegnare, merce pagata alla partenza perciò se non arriva a destinazione agli spedizionieri poco importa. All'inizio di questo anno sembrava una semplice impennata del numero di sbarchi invece sembra che resteranno ad un ritmo altissimo ancora per molto tempo. Le prefetture interessate all'accoglienza ormai sono allo stremo e non sanno più dove ospitare il gran numero di nuovi arrivati. L’ingorgo si è creato perché solo poche regioni ed un limitato numero di comuni si è reso disponibile ad accogliere i migranti. Anche il numero paventato del milione di arrivi sarebbe poca cosa se diviso fra tutti i novemila comuni d’Italia. Se ogni comune facesse accoglienza si risolverebbe il problema e non si creerebbe disagio come accade adesso a causa della eccessiva concentrazione di immigrati in poche città. Anche Carinola potrebbe rendersi disponibile senza alcun trauma per la popolazione. Abbiamo tanti fabbricati a Carinola vuoti o poco impegnati come l’ex tribunale, la scuola elementare di Carinola, Santa Croce, San Donato senza dimenticare il famoso polo scolastico. Le case delle frazioni di Casanova e Casale sono il doppio degli abitanti contando anche i bambini dell’asilo senza dimenticare il convento di San Francesco. Quello sarebbe il luogo più indicato visto che non vi si svolge alcuna attività e che è dotato di almeno quaranta posti letto già disponibili. Per renderli perfettamente operativi basterebbero dei lavori di ristrutturazione di modesta entità. Nel comune ci sono tanti volontari di associazioni culturali, associazioni religiose e caritatevoli, congreghe, comitati feste ecc. Centinaia di persone volenterose che potrebbero dare una mano per ospitare queste persone in difficoltà. Senza ricorrere ai famosi quaranta euro a testa basterebbe procurare loro un po’ di biancheria e le cucine oltre alle vettovaglie necessarie per le esigenze giornaliere. Sarebbe una accoglienza paesana più economica e certamente più solidale.



giovedì 23 aprile 2015

Lo scoraggiatore di professione. Definizione.



Oggi non lavoro e voglio dedicarmi ad altro.  Devo inviare un dossier importante ed apro un cassetto per cercare dei documenti. Li trovo. Faccio tutto per bene, quindi preparo un caffè e apro Facebook. Finisco su Franco Arminio, paeseologo, il quale pubblica un pezzo di un articolo che uscirà su una rivista. Eccolo.

"La paesologia conosce bene lo scoraggiatore militante, ma sarebbe il caso di definirlo meglio. Io in genere dico che è uno che ha fallito la sua vita e si adopera con successo a far fallire la vita degli altri. Poi ricorro a un’immagine: il tipo truce che sta davanti al bar con la birra in mano, quello che si diverte a infilzare chi passa con gli aghi della maldicenza. Lo scoraggiatore militante è uno che conosce benissimo il galateo del rancore. È l’eroe della vita piccola. È un piromane della maldicenza, appicca appena può focolai di malanimo e trova ovunque terreno fertile. In Irpinia se parli male di qualcuno, subito trovi un ruolo, diventi un missionario dello sconforto. Immagino che accada in altre terre, ma qui siamo all’alta specializzazione."

Si, accade anche in altre terre, da noi ad esempio. E sebbene di cio' ne avessi coscienza, questo insolito pezzo mi ha fatto ancora una volta riflettere. Anche a Casanova pascolano e ingrassano scoraggiatori di professione i quali effettivamente in genere si ritrovano davanti al bar.  Ma per quale inspiegabile godimento "ci si mette a parlar male " dei vicini di casa, talvolta dei parenti, insomma di persone della stessa comunità?Non saprei dirlo, quello che so invece è che quelle parole dette con malanimo molto spesso feriscono a fondo.  Parole che affondano iniziative, ucciso nuove idee sul nascere. Fortunatamente pero' non tutti si lasciano ferire dagli scoraggiatori e dalle scoraggiatrici: le lingue non posson nulla contro le menti libere, spensierate. 

E quindi apro un libro e mi metto a leggere tranquillamente. 


martedì 24 febbraio 2015

Anche l’on.le tiene famiglia


Sui  giornali  si è letta la notizia che la Regione Campania ha erogato i fondi per la riapertura del Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni. Per i meno informati detto villaggio offre una vasta offerta formativa anche innovativa come i corsi in scienze  aeronautiche. Morto il fondatore don Salvatore D’Angelo, sacerdote famosissimo per essere stato grande amico di Giulio Andreotti,  l’istituto ha avuto un forte tracollo finanziario che lo ha portato alla chiusura. L’intervento della regione con l’interessamento del presidente della commissione bilancio, Massimo Grimaldi, ha permesso la ripresa delle attività con grande soddisfazione del personale e degli allievi. A latere di questa notizia, su un giornale on line locale si è letto che la moglie del consigliere è stata assunta in detto istituto alla sua riapertura. Tante polemiche e commenti scandalizzati anche da parte di chi spesso ha usato gli stessi metodi. La pratica del nepotismo è talmente diffusa in Italia che ormai la si può considerare legge. Tutte le personalità di peso hanno figli teste d’uovo come i genitori pertanto hanno diritto a posti di rilievo. I figli di Ciampi, Napolitano, Mattarella, Severino, Fornero,  solo per citarne qualcuno, sono piazzati in posti super pagati senza che nessuno protesti più di tanto. Adesso per un posto da mille euro al mese (se li prende ) alla moglie del consigliere regionale si sono scatenate polemiche a non finire. Non si vuole prendere la parti di nessuno ma è risaputo da  tutti quali siano i  metodi di reclutamento del corpo docente della scuola italiana. Per accedere all'insegnamento una volta si espletava un regolare concorso che si ripeteva a cadenza regolare. Da una decina di anni invece si entra per punteggio, che ci si procura, con servizi resi presso scuole private o diplomifici, spesso gratuitamente. Si conseguono diplomini e master presso improbabili università private o invalidità varie, tutto fa brodo per aumentare il punteggio ed entrare in prima o seconda fascia, anticamere dell’assunzione.  Chi si impegna di più in questi giochetti arriva primo all'agognata assunzione in ruolo. Non si può  far finta di non conoscere  queste situazioni quando tutti le praticano, dal famoso avvocato o commercialista all'ultimo ingegnere. L’uso dell’influenza politica per procurare un posto alla moglie è criticabile  ma in questo caso  sembra legittima difesa. Sarebbe ingiusto privare una laureata, forse anche brillante,  dell’opportunità offerta a tante casalinghe disperate. La critica è sempre giusta ma in questo caso bisognerebbe riportarla  nei giusti termini imposti dalla vita reale della nazione in cui si vive.


 Fuge Rumores

lunedì 2 febbraio 2015

Il comune della confusione


C’è un comune dove ogni giorno il sindaco litiga con qualche assessore e in mancanza di questi con qualche consigliere comunale. Ogni funzionario ha diritto oltre che allo stipendio al suo premio di produzione o allo straordinario ma in cambio dà il servizio che vuole. A queste condizioni è ovvio che ci sia anche chi non dia nulla. Nessuno sa cosa debba fare e nessuno cerca cosa fare e così  tutti girano a vuoto creando solo confusione. Si deve pagare un fornitore? Si va dal dirigente degli affari generali, che  manda dal dirigente dell’ufficio finanza, che  manda dal dirigente dell’ufficio economato, che a sua volta rinvia al dirigente degli affari generali. Chi resiste a questo giro dopo cinque sei anni viene liquidato. Ogni giorno in questo fantastico comune sorge qualche problema, che non si sa chi dovrebbe risolvere e quando si sa quello non lo risolve comunque. Siccome non ci sono i veri responsabili i problemi si accavallano sempre di più. Ci sono le strade rotte dalle ditte che dovevano aggiustarle. Ci sono gli edifici senza tetto perché qualcuno doveva restaurarli. C’è l’edificio scolastico inutilizzato perché abusivo. C’è il cimitero che non si sa a chi è affidata la manutenzione. Ci sono i plessi scolastici ancora col riscaldamento a gasolio, che per qualcuno è strano che finisca quando fa freddo. Ma l’ultima  è da raccontare in quanto è una vera chicca. 

Si dice che per un errore di copia l’amministrazione abbia deliberato uno sconto tariffario per i cittadini che avessero effettuato il compostaggio domestico. Siccome lo sconto è notevole, visto che le tariffe sono come quelle della Costa Smeralda, molti cittadini ne hanno fatto richiesta .Tantissimi hanno presentato la loro domandina dichiarando la propria adesione al progetto. Nel comune della confusione purtroppo però non esiste il progetto del compostaggio, né esiste un regolamento che ne fissi i paletti, né si sa a chi rivolgersi per chiedere. Nel pieno rispetto della regola della confusione ognuno esegue il compostaggio a modo suo. Fin qui si può anche sorridere di questi dilettanti professionisti della politica, ma se si pensa che ci possono essere centinaia di piccole discariche incontrollate c’è un po’ da preoccuparsi. Visto che non ci sono regole anche chi  ha solo qualche metro quadrato si dà al compostaggio. Può darsi che abbia aderito anche chi non ha il giardino e butti l’umido chi sa dove. Purtroppo questa come le altre vicende resteranno insolute perché altrimenti questo comune perderebbe il titolo di comune della confusione e forse anche dell’incapacità.


P.S. Il comune di cui si tratta non è frutto di fantasia ma è reale. E’ un comune molto esteso con quasi diecimila abitanti in provincia di Caserta e dista qualche decina di km dal Garigliano. Ad amministrarlo ci sono medici, infermieri e portantini. Non si scrive il nome per non fare pubblicità

Teodosio

domenica 25 gennaio 2015

Ricordi sporchi d'inverno


Era parecchio tempo che non guardavo foto del paese dove sono cresciuto, poi  giovedi' pomeriggio, per caso, nell'appartamento di R, un amico brasiliano di origini italiane, ne sono venute fuori assai e quasi per magia hanno colorato quelle ore. Cosi' sulle foto ci siamo messi a chiacchierare.


***
                                                                            
Improvvisamente sullo schermo del Pc appare la foto della fonte battesimale trovata a Forum Popilii, le carriole di terra, le ragazze e i ragazzi della Sun. Il sole cocente, il sudore, i sorrisi bianchi.
Wow! ha esclamato R,  ma è bellissimo!!come avete fatto?!Deve essere stata proprio una bella esperienza...

[Si, lo è stata ed i ricordi si sono messi su un treno che correva di pomeriggio, per attraversalo dolcemente].


***
Poi gli ho mostrato foto di Palazzo Petrucci, il Convento di San Francesco, l'Episcopio, il borgo di Casale, le colline di Casanova, la Cattedrale di Carinola, i terreni a coltura a Nocelleto...gli ho parlato delle processioni, dei nostri bar, di San Giuseppe, della caccia al cinghiale, del mare a due passi, del vino Falerno, di San martino e Monte Massico..e di tanto altro ancora..

[la mia voce era rapita dalla luce dei ricordi]

***


R: Come mai te ne sei andato?! Sembra proprio un bel posto..

Io: Si lo è..solo che manca lavoro ..
.. e manca pure..

[ le parole erano piene di rabbia 
e quando è cosi' si gelano dentro
vi rimangono
aspettando di sciogliersi dopo l'inverno]












Mas

domenica 18 gennaio 2015

Io non sono Charlie


Il mondo intero è rimasto scosso, come è giusto che sia, dal duro attentato terroristico ai giornalisti francesi del satirico Charlie Hebdo. Un colpo tremendo  che ha suscitato orrore, paura e rabbia sia in Occidente che nell’Oriente moderato. La domanda che oggi, dopo un simile atto criminoso, corre in molte coscienze è: si poteva evitare tutto questo? 
Per molti è facile puntare il dito contro il fondamentalismo islamico e il suo terribile terrorismo, ma siamo cosi sicuri che l’Occidente non abbia la sua parte di responsabilità? Siamo cosi sicuri che non abbia colpa alcuna in quello che è accaduto? Francamente no, non ne sono cosi sicuro.

Credo che l’Occidente abbia la sua bella parte di responsabilità e non può certo esserne soddisfatto. E’ molto semplice giustificarsi, nascondendosi dietro un paravento di pseudo libertà; la libertà di stampa, la libertà di parola, la libertà  di tutto. Ma dove finisce la libertà di una persona?... Finisce là dove comincia quella di un altro. Frase scontata,  ma non sempre osservata.
I giornalisti del Charlie Hebdo sono state le vittime di questa mancata osservanza di una semplice regola del vivere civile e questa inosservanza ha innescato un meccanismo subdolo di vendetta e ferocia.
Non si può ignorare che il fanatismo islamico esista e sia pericoloso, né si può pensare di arginarlo ridicolizzando ciò che per esso è sacro con delle vignette satiriche. Per conto mio, è il metodo più sbagliato che possa esserci e che mette in pericolo non solo l’intero occidente, ma anche e soprattutto le numerose minoranze cristiane che vivono in paesi islamici e che diventano bersagli di rabbia e di vendetta.
Credo invece che il rispetto per l’altrui religione sia sempre alla base della civile convivenza. Là dove questo rispetto non c’è, è chiaro che si scherza con il fuoco e si agita un bastoncino in un vespaio.
Purtroppo, non tutti i popoli riescono a raggiungere lo stesso livello di civiltà e di democrazia ed alcuni non le raggiungono mai. Non tutti i popoli condividono la stessa cultura. Pretendere che le raggiungano in un attimo, sapendo sorridere a certe provocazioni, è una superbia tutta occidentale.  


Ali Baba

giovedì 15 gennaio 2015

Uomo avvisato, mezzo salvato..




Giggi corri, presto: 

mettici un cerotto...! 




 Giunto in Comune un avviso di garanzia in cui risultano indagati il sindaco di Carinola Luigi De Risi ed il capo dell'Ufficio Tecnico D. Menditto per assenza di depuratori nello scarico delle acque delle fogne. 

Tuttavia anche i sindaci precedenti e tutta la classe politica passata dovrebbero sentirsi in qualche modo colpevoli agli occhi del popolo per aver sempre "lasciato correre" le acque delle fogne nei terreni. 

Piu' in generale, la maggioranza del popolo di Carinola e la classe politica che poi rispecchia, ha sempre sottovalutato i problemi ambientali e le relative soluzioni. 

Cosi', quando finalmente l'educazione ambientale sarà studiata sui banchi di scuola, i nostri politici finiscono tra i banchi degli imputati. 

Il  popolo? Cammina a bocca aperta e continuerà a votare e rivotare sempre gli stessi volponi, come per una maledizione 
antica di cui non riusciamo a liberarci...

domenica 21 dicembre 2014

Giggi' e il trionfo del neo-decadentisimo. Cap. I



Davanti l'opera del Giggi' spesso si resta immobili, spaesati: anche se l'atmosfera dei suoi primi  paesaggi era già pienamente decadente, oggi con la sua ultima opera ( insieme con il Russo) spinge la sua tecnica verso un nuovo tipo di arte, poichè quel gusto specifico d'ispirazione classicheggiante - che tanto aveva animato il suo manifesto artistico politico - ora è definitivamente perduto per dirigersi verso il suo  trionfo della decadence.

Un Comune elemento di sviluppo di questa svolta manieristica la potrebbe suggerire l'abbandono per lo spazio urbano- piazzette, ville, ma anche per i complessi riservati alle istituzioni scolastiche. Stessa scelta per tutto cio' che è passato, archeologia, religiosità, non ha importanza: a Giggi' interessa solo l'avvenire è chiaro.

Cosi arriviamo ad analizzare la sua non-opera, l'ultimo grande fasto, un misto di leggerezza rococo' e ambiguità di giochi di luce. In effetti, la sua ultima opera [ Vico Toppetta, brecciame su terra argillosa. 2014] colpisce per la straordinaria incompletezza, la sfrontatezza esibita nel brecciame, lasciato al misto di pioggia d'inverno: un vero richiamo per i romantici.
L'ideazione dell'utilizzo del grigio coinvolge emotivamente lo spettatore ( e ancora piu' l'abitante) in un dramma che solo Giggi' ( o a questo punto nemmeno lui) riesce a spiegare e che sfocia ancora una volta nel non finire l'opera: la provocazione è riuscita. 

Considerato da tutti i carinolesi come il caposcuola del brecciame (una volta superato il sampietrino con il Mannillo ed il cemento grezzo del Di Biasio) il Giggi preferisce una fuga nostalgica verso una civiltà scomparsa, quella decadente, come un modello di perfezione irrimediabilmente perduta.
La reazione del pubblico, non si farà attendere: esposizione permanente, Casanova di Carinola, ingresso libero.

Ms

lunedì 15 dicembre 2014

Auguri a Sua Eccellenza il Vescovo



Eccellenza carissimo,
la Diocesi di Sessa è veramente sorpresa dalla vivacità della sua azione pastorale e dalla velocità con cui la mette in opera! 
In poco più di un anno lei è riuscito a rendersi antipatico a quasi tutto il suo gregge! Bravo! Nessuno dei suoi predecessori è stato tanto veloce nell’attirarsi addosso gli anatemi di tutti e il desiderio che ci si liberi di lei al più presto!
Il popolo diocesano, pur apprezzando la sua cultura e la sua preparazione, non riesce a capire la sollecitudine con cui lei è intervenuto e  interviene nella vita pastorale delle comunità, cambiando i parroci da un giorno all’altro, vietando gruppi di preghiera, chiudendo le porte di diverse chiese, vanificando il difficoltoso cammino che tanti parroci avevano fatto per arrivare a quel punto. Interventi messi in atto senza guardarsi prima intorno, senza analizzare con perspicacia le situazioni delle singole parrocchie…. O lei è stato così bravo da aver capito tutto nel giro di un anno (beato lei!) oppure si è affidato alla voce di altri. Che fa, si lascia  mal consigliare o si lascia manovrare?
Ci sarebbe anche una terza possibilità, ma la vedo molto remota: che a lei non gliene importa nulla né delle situazioni parrocchiali, né delle comunità parrocchiali, ma solo di arrivare ben in alto. Vuoi vedere che ce la ritroveremo Papa?....
Ora leggo sui giornali locali una piccola diatriba tra lei e il padre guardiano del Convento di San Francesco. E’ vero, padre Giovanni è un po’ ribelle, non sta tanto alle regole, ma a chi fa del male? E’ un sacerdote molto scrupoloso, molto buono e disponibile e non credo che questo sia un male. Vogliamo parlare di altri sacerdoti della sua diocesi?.... E’ sicuro che siano tutti così bravi anche se  più allineati?... Via Eccellenza! Lei è molto intelligente; il fariseismo non dovrebbe rientrare tra le sue prerogative. In fondo, il primo ribelle alle regole fu proprio Gesù. E non si può negare che noi Lo amiamo moltissimo.
Certo, il Convento è molto bello, vi si respira un’aria mistica unica e attira i fedeli più di ogni altra chiesa. Cosa c’è di male?.... Lei  lo sa meglio di me che Francesco di Assisi è stato il protagonista di un’avventura spirituale unica e in quel Convento si sente la sua presenza, la sua aura. Vuole togliere ai fedeli tutto questo?... Togliendo una messa domenicale e quella della notte di Natale lei sta condannando tanti fedeli a non andare a messa in quella santa notte. E non dica “Ognuno vada nella sua parrocchia!” sarebbe molto riduttivo. Le anime bisogna aiutarle ad elevarsi con tutti i mezzi e non schiacciarle al suolo con  regole e precetti.
O vuole liberarsi di un ostacolo per poter acquisire il Convento?... Non lo pensi neppure, Eccellenza. Per amor di pace, è bene che il Convento rimanga nelle mani dei Frati Minori a cui appartiene dalla sua fondazione.
Che altro dirle?.... Non mi resta che farle gli auguri di un santo e felice Natale. Che il Buon Gesù le porti tante cose belle e buone, soprattutto la voglia di essere vero pastore di questo gregge,.... piu' che dittatore.

Voce di uno che grida....  

 

venerdì 26 settembre 2014

Rotonda di Falciano. Creatività o scempio?



Chi percorre la provinciale che da Casanova di Carinola porta a Falciano del Massico incontra una opera stradale che difficilmente si dimentica. Di questi tempi, che le rotonde stradali vanno di moda, anche Falciano ha voluto la sua. Visto che Sessa Aurunca le ha realizzate e Francolise addirittura ne ha due a dieci metri una dall'altra, Falciano ha voluto mettersi alla pari. Non avendo però nessun incrocio particolarmente trafficato, l'amministrazione ha deciso di realizzarne una su un quadrivio di campagna, a mezzo km dal paese, dove solo qualche trattore o qualche proprietario terriero talvolta percorre le strade che incrociano la provinciale, ma si sa ogni scusa è buona per spendere soldi pubblici. La soluzione tecnica trovata è da ammirare o, a seconda dei punti di vista, da detestare. Chi ha inclinazioni artistiche molto sviluppate trova di gran pregio la rotonda, arricchita con lapislazzuli e mosaici, questi, insieme alle luci incorporate, danno un tocco fiabesco alla piccola pianta di olivo che vi è stata messa a dimora. Ammirevole è anche la perfetta asimmetria dell'incrocio, che rompe il solito schematismo e classicismo della rotonda piazzata giusto al centro delle quattro strade. Fa invidia anche l'affaccio creato con i guardrail, che permette ai trattori di osservare l'arrivo di qualche automobile che transita sulla provinciale. Questi stessi punti sono considerati dai detrattori dell'opera, tutte persone di certo in mala fede, un vero scempio. Il trovarsi all'improvviso davanti quell'ingombro stradale in effetti, fa un po' paura e fa pensare a possibili disgrazie future. La stessa preoccupazione è per la protuberanza creata  dai guardrail che invadono la sede stradale e che difficilmente si notano. Diventa pericolosissimo di sera quando si incrocia un autoveicolo, in quanto i fari rendono invisibile la curva. Altro pericolo latente, è la brutta abitudine che molti hanno preso di tirare diritto senza affrontare la rotonda rischiando così l'impatto con i veicoli provenienti dalla montagna. A molti sembra un lavoro pericoloso e inutile del quale si poteva fare a meno o meglio, visto lo stato di tante strade del comune di Falciano si potevano investire quei soldi in modi decisamente migliori. Gli unici che invece non ne potevano fare a meno, sono stati i costruttori e i progettisti, dato che si parla di un finanziamento che supera abbondantemente i centomila euro. Loro, sicuramente sono ne sono ben contenti dell'ottimo affare.

mercoledì 3 settembre 2014

Le messe sono finite

Dal primo Settembre le messe celebrate nel convento di san Francesco di Casanova non potranno essere più di tre a settimana. Questo il laconico comunicato di padre Giovanni Siciliano guardiano del convento. Con la faccia molto amareggiata ha aggiunto semplicemente "così è stato ordinato dall'alto". Nonostante le sollecitazioni non ha voluto aggiungere altro, probabilmente per non alimentare le già troppe illazioni sull'argomento. Alla notizia, i fedeli che più frequentano il convento per seguire la celebrazione della Messa domenicale e feriale, hanno commentato in vari modi. Alcuni hanno accusato il nuovo parroco che si è insediato a Casanova, di aver sollecitato il provvedimento in relazione alla scarsa affluenza alle celebrazioni nella chiesa parrocchiale. Altri hanno indicato nel mandante il parroco di Falciano per lo stesso motivo. Negli ultimi giorni la seconda tesi è stata la più condivisa, non si sa se per nuove informazioni o per aver constatato che la maggioranza dei fedeli che frequentano il convento è di Falciano e che il suo parroco è in ottimi rapporti col Monsignore, tanto da esser stato nominato nuovo Vicario proprio in questi giorni. Se il provvedimento fosse stato accompagnato da una motivazione, anche parziale, probabilmente si sarebbe evitato il pettegolezzo generalizzato sull'argomento. Si è avuto invece l'impressione da parte di tutti, che le motivazioni non siano però così tanto elevate. Strano che il firmatario dell'ordine non conosca la principale direttiva di Papa Francesco, che è di evitare il pettegolezzo nel clero e tra i fedeli e di fare ogni sforzo per aprire e rendere accessibili i luoghi di culto. Il Papa è tornato varie volte su questi argomenti, mostrando una forte determinazione a che siano seguite le Sue linee guida e biasimando fortemente il contrario, ma forse qualcuno era distratto. La considerazione che ha fatto la parte più elevata della cittadinanza, che si tiene fuori dalle diatribe tra beghine è però un'altra. La cancellazione delle messe quotidiane comporterà l'assenza di padre Giovanni dal convento sempre più frequente. Nonostante la sua ferma e forte volontà di salvaguardare uno dei più importanti monumenti del comune di Carinola, sarà inevitabilmente portato a disinteressarsene, in quanto quasi allontanato o relegato a ruolo di portinaio. Il risultato di questo criticabile e un po' se vogliamo politico provvedimento,  sarà un probabile abbandono della struttura, con possibili atti di vandalismo disastrosi. Un caposaldo del patrimonio culturale carinolese, che tutti invidiano è messo in pericolo da una decisione insensata. Come al solito chi può e dovrebbe non interviene, rischiando il danno irreversibile. Speriamo almeno che in questo nefasto presagio non ci si deresponsabilizzi come si è soliti fare dalle nostre parti.

Ubimaior

martedì 26 agosto 2014

I folli di Casanova

Seguendo l’invito di Steve Jobs alcuni giovani di Casanova sono diventati folli. Folli per aver voluto fortemente un festival artistico e teatrale ambientato nel centro storico del paesello. Sembrava una follia voler avvicinare persone tradizionalmente indifferenti al teatro ed alle espressioni artistiche alle più ricercate avanguardie culturali. Invece sono riusciti a richiamare migliaia di persone che si sono accalcate nei portoni per assistere ai vari spettacoli. Gli spettatori erano talmente presi dalle varie esibizioni che forse non hanno ammirato le location delle varie performance artistiche. Il portone dei De Simine, del Vescovo, dei Gentile, dei Caldarone, dei Noviello, dei Parenti ecc, sono tutte testimonianze di un passato che non c’è più. Bella follia quella di questi giovani, che una volta l’anno accomuna tutti e di ogni età, che bello ad esempio vedere i  piccoli mascherati da personaggi delle fiabe grazie alle mani fatate di Simona. Ogni bambino trasformato in gatto, in volpe o  in grillo con un tocco di matita che sembrava magica. Anche molti anziani, abituati ad andare a letto abbastanza presto o a “frischiare” davanti le loro abitazioni, si sono immersi nella grande festa. Inutile parlare della marea di giovani che da ogni dove hanno invaso il borgo e Casanova anche per alcuni giorni. Difficile capire da dove siano arrivati, di tutte le età e di tutti gli abbigliamenti anche i più eccentrici. Una cosa ha accumunato gli spettatori: l’interesse per la musica e l’arte, divertendosi e ballando fino a notte fonda ma rimanendo sempre nei canoni della buona educazione. Ragazzi e ragazze ovviamente, anzi sembrerebbe che le ragazze abbiano superato di gran lunga i maschi in numero. Follia pura che ha pervaso tutti fino al mattino ascoltando i due concerti finali proposti dal programma. Folli non solo Mario, Pasquale, Luigi, Salvatore, Amato e tanti altri ma anche coloro che hanno dato il supporto logistico alla grande festa. Folle il sindaco e la Di Maio che hanno concesso il contributo finanziario stornandolo dal loro appannaggio. Doppiamente folle il sindaco, in quanto ha firmato il permesso di suonare fino alle quattro di mattina. Folle Antonio Pagano titolare dell’omonima azienda vitivinicola che ha offerto il vino per tutta la serata e che vino! Tutte le migliori bottiglie del suo catalogo, dal Falerno rosso forte e corposo dal profumo intenso, all’Angelus dal sapore caldo secco e sensuale, per finire con il Piedirosso in purezza, un vino di qualità superiore che fa immergere chi lo sorseggia in un manto di frutti di bosco. Per le signore un bianco elegante e raffinato brillante come i loro occhi. Folle Nunzia che ha provveduto alle bibite ed alla tanta acqua necessaria, salvata dal padre nei momenti di difficoltà che  provvedeva a ripristinare le riserve di birra che sparivano velocemente. Folle la titolare di Sapore che ha saputo soddisfare l’appetito di tutti con i suoi piatti degni dei migliori chef. Incredibili i suoi straccetti in letto di rucola e reggiano, sublime la pasta con le zucchine, superiore la pasta e fagioli accompagnata da una parmigiana dalla fattura ineguagliabile. Questi folli insieme a tantissimi altri hanno acceso la follia generale che ha resi tutti più felici per una notte.