Sono mesi che una massa di persone sfidano le onde del mare per raggiungere le coste italiane. Migliaia di profughi e di disperati affidano la loro vita a barche di fortuna per raggiungere l’Europa. Non tutti riescono a raggiungere la meta prefissata a volte per l’inclemenza del mare ed a volte per errore umano. Tante le vittime che giacciono in fondo al mare il cui numero solo nell'ultimo mese ha superato il migliaio. Per chi li accompagna nel loro pericoloso viaggio loro sono solo merce da consegnare, merce pagata alla partenza perciò se non arriva a destinazione agli spedizionieri poco importa. All'inizio di questo anno sembrava una semplice impennata del numero di sbarchi invece sembra che resteranno ad un ritmo altissimo ancora per molto tempo. Le prefetture interessate all'accoglienza ormai sono allo stremo e non sanno più dove ospitare il gran numero di nuovi arrivati. L’ingorgo si è creato perché solo poche regioni ed un limitato numero di comuni si è reso disponibile ad accogliere i migranti. Anche il numero paventato del milione di arrivi sarebbe poca cosa se diviso fra tutti i novemila comuni d’Italia. Se ogni comune facesse accoglienza si risolverebbe il problema e non si creerebbe disagio come accade adesso a causa della eccessiva concentrazione di immigrati in poche città. Anche Carinola potrebbe rendersi disponibile senza alcun trauma per la popolazione. Abbiamo tanti fabbricati a Carinola vuoti o poco impegnati come l’ex tribunale, la scuola elementare di Carinola, Santa Croce, San Donato senza dimenticare il famoso polo scolastico. Le case delle frazioni di Casanova e Casale sono il doppio degli abitanti contando anche i bambini dell’asilo senza dimenticare il convento di San Francesco. Quello sarebbe il luogo più indicato visto che non vi si svolge alcuna attività e che è dotato di almeno quaranta posti letto già disponibili. Per renderli perfettamente operativi basterebbero dei lavori di ristrutturazione di modesta entità. Nel comune ci sono tanti volontari di associazioni culturali, associazioni religiose e caritatevoli, congreghe, comitati feste ecc. Centinaia di persone volenterose che potrebbero dare una mano per ospitare queste persone in difficoltà. Senza ricorrere ai famosi quaranta euro a testa basterebbe procurare loro un po’ di biancheria e le cucine oltre alle vettovaglie necessarie per le esigenze giornaliere. Sarebbe una accoglienza paesana più economica e certamente più solidale.
Chat
giovedì 7 maggio 2015
giovedì 23 aprile 2015
Lo scoraggiatore di professione. Definizione.
Oggi non lavoro e voglio dedicarmi ad altro. Devo inviare un dossier importante ed apro un cassetto per cercare dei documenti. Li trovo. Faccio tutto per bene, quindi preparo un caffè e apro Facebook. Finisco su Franco Arminio, paeseologo, il quale pubblica un pezzo di un articolo che uscirà su una rivista. Eccolo.
"La paesologia conosce bene lo scoraggiatore militante, ma sarebbe il caso di definirlo meglio. Io in genere dico che è uno che ha fallito la sua vita e si adopera con successo a far fallire la vita degli altri. Poi ricorro a un’immagine: il tipo truce che sta davanti al bar con la birra in mano, quello che si diverte a infilzare chi passa con gli aghi della maldicenza. Lo scoraggiatore militante è uno che conosce benissimo il galateo del rancore. È l’eroe della vita piccola. È un piromane della maldicenza, appicca appena può focolai di malanimo e trova ovunque terreno fertile. In Irpinia se parli male di qualcuno, subito trovi un ruolo, diventi un missionario dello sconforto. Immagino che accada in altre terre, ma qui siamo all’alta specializzazione."
Si, accade anche in altre terre, da noi ad esempio. E sebbene di cio' ne avessi coscienza, questo insolito pezzo mi ha fatto ancora una volta riflettere. Anche a Casanova pascolano e ingrassano scoraggiatori di professione i quali effettivamente in genere si ritrovano davanti al bar. Ma per quale inspiegabile godimento "ci si mette a parlar male " dei vicini di casa, talvolta dei parenti, insomma di persone della stessa comunità?Non saprei dirlo, quello che so invece è che quelle parole dette con malanimo molto spesso feriscono a fondo. Parole che affondano iniziative, ucciso nuove idee sul nascere. Fortunatamente pero' non tutti si lasciano ferire dagli scoraggiatori e dalle scoraggiatrici: le lingue non posson nulla contro le menti libere, spensierate.
E quindi apro un libro e mi metto a leggere tranquillamente.
martedì 24 febbraio 2015
Anche l’on.le tiene famiglia
Sui giornali si è letta la notizia che la Regione Campania ha erogato i fondi per la riapertura del Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni. Per i meno informati detto villaggio offre una vasta offerta formativa anche innovativa come i corsi in scienze aeronautiche. Morto il fondatore don Salvatore D’Angelo, sacerdote famosissimo per essere stato grande amico di Giulio Andreotti, l’istituto ha avuto un forte tracollo finanziario che lo ha portato alla chiusura. L’intervento della regione con l’interessamento del presidente della commissione bilancio, Massimo Grimaldi, ha permesso la ripresa delle attività con grande soddisfazione del personale e degli allievi. A latere di questa notizia, su un giornale on line locale si è letto che la moglie del consigliere è stata assunta in detto istituto alla sua riapertura. Tante polemiche e commenti scandalizzati anche da parte di chi spesso ha usato gli stessi metodi. La pratica del nepotismo è talmente diffusa in Italia che ormai la si può considerare legge. Tutte le personalità di peso hanno figli teste d’uovo come i genitori pertanto hanno diritto a posti di rilievo. I figli di Ciampi, Napolitano, Mattarella, Severino, Fornero, solo per citarne qualcuno, sono piazzati in posti super pagati senza che nessuno protesti più di tanto. Adesso per un posto da mille euro al mese (se li prende ) alla moglie del consigliere regionale si sono scatenate polemiche a non finire. Non si vuole prendere la parti di nessuno ma è risaputo da tutti quali siano i metodi di reclutamento del corpo docente della scuola italiana. Per accedere all'insegnamento una volta si espletava un regolare concorso che si ripeteva a cadenza regolare. Da una decina di anni invece si entra per punteggio, che ci si procura, con servizi resi presso scuole private o diplomifici, spesso gratuitamente. Si conseguono diplomini e master presso improbabili università private o invalidità varie, tutto fa brodo per aumentare il punteggio ed entrare in prima o seconda fascia, anticamere dell’assunzione. Chi si impegna di più in questi giochetti arriva primo all'agognata assunzione in ruolo. Non si può far finta di non conoscere queste situazioni quando tutti le praticano, dal famoso avvocato o commercialista all'ultimo ingegnere. L’uso dell’influenza politica per procurare un posto alla moglie è criticabile ma in questo caso sembra legittima difesa. Sarebbe ingiusto privare una laureata, forse anche brillante, dell’opportunità offerta a tante casalinghe disperate. La critica è sempre giusta ma in questo caso bisognerebbe riportarla nei giusti termini imposti dalla vita reale della nazione in cui si vive.
Fuge Rumores
lunedì 2 febbraio 2015
Il comune della confusione
C’è un comune dove ogni giorno il sindaco litiga con qualche
assessore e in mancanza di questi con
qualche consigliere comunale. Ogni funzionario ha diritto oltre che allo
stipendio al suo premio di produzione o allo straordinario ma in cambio dà il
servizio che vuole. A queste condizioni è ovvio che ci sia anche chi non dia
nulla. Nessuno sa cosa debba fare e nessuno cerca cosa fare e così tutti girano a vuoto creando solo confusione.
Si deve pagare un fornitore? Si va dal dirigente degli affari generali, che manda dal dirigente dell’ufficio finanza, che manda dal dirigente dell’ufficio
economato, che a sua volta rinvia al dirigente degli affari generali. Chi
resiste a questo giro dopo cinque sei anni viene liquidato. Ogni giorno in
questo fantastico comune sorge qualche problema, che non si sa chi dovrebbe
risolvere e quando si sa quello non lo risolve comunque. Siccome non ci sono i veri responsabili
i problemi si accavallano sempre di più. Ci sono le strade rotte dalle ditte
che dovevano aggiustarle. Ci sono gli edifici senza tetto perché qualcuno
doveva restaurarli. C’è l’edificio scolastico inutilizzato perché abusivo. C’è
il cimitero che non si sa a chi è affidata la manutenzione. Ci sono i plessi
scolastici ancora col riscaldamento a gasolio, che per qualcuno è strano che
finisca quando fa freddo. Ma l’ultima è
da raccontare in quanto è una vera chicca.
Si dice che per un errore di copia
l’amministrazione abbia deliberato uno sconto tariffario per i cittadini che
avessero effettuato il compostaggio domestico. Siccome lo sconto è notevole, visto che le tariffe sono come quelle della Costa Smeralda, molti cittadini ne
hanno fatto richiesta .Tantissimi hanno presentato la loro domandina dichiarando
la propria adesione al progetto. Nel comune della confusione purtroppo però non
esiste il progetto del compostaggio, né esiste un regolamento che ne fissi i
paletti, né si sa a chi rivolgersi per chiedere. Nel pieno rispetto della regola
della confusione ognuno esegue il compostaggio a modo suo. Fin qui si può anche
sorridere di questi dilettanti professionisti della politica, ma se si pensa che
ci possono essere centinaia di piccole discariche incontrollate c’è un po’ da
preoccuparsi. Visto che non ci sono regole anche chi ha solo qualche metro quadrato si dà al
compostaggio. Può darsi che abbia aderito anche chi non ha il giardino e butti
l’umido chi sa dove. Purtroppo questa come le altre vicende resteranno insolute
perché altrimenti questo comune perderebbe il titolo di comune della confusione
e forse anche dell’incapacità.
P.S. Il comune di cui si tratta non è frutto di fantasia ma
è reale. E’ un comune molto esteso con quasi diecimila abitanti in provincia di
Caserta e dista qualche decina di km dal Garigliano. Ad amministrarlo ci sono
medici, infermieri e portantini. Non si scrive il nome per non fare pubblicità
Teodosio
domenica 25 gennaio 2015
Ricordi sporchi d'inverno
Era parecchio tempo che non guardavo foto del paese dove sono cresciuto, poi giovedi' pomeriggio, per caso, nell'appartamento di R, un amico brasiliano di origini italiane, ne sono venute fuori assai e quasi per magia hanno colorato quelle ore. Cosi' sulle foto ci siamo messi a chiacchierare.
***
Wow! ha esclamato R, ma è bellissimo!!come avete fatto?!Deve essere stata proprio una bella esperienza...
[Si, lo è stata ed i ricordi si sono messi su un treno che correva di pomeriggio, per attraversalo dolcemente].
***
Poi gli ho mostrato foto di Palazzo Petrucci, il Convento di San Francesco, l'Episcopio, il borgo di Casale, le colline di Casanova, la Cattedrale di Carinola, i terreni a coltura a Nocelleto...gli ho parlato delle processioni, dei nostri bar, di San Giuseppe, della caccia al cinghiale, del mare a due passi, del vino Falerno, di San martino e Monte Massico..e di tanto altro ancora..
[la mia voce era rapita dalla luce dei ricordi]
***
R: Come mai te ne sei andato?! Sembra proprio un bel posto..
Io: Si lo è..solo che manca lavoro ..
.. e manca pure..
[ le parole erano piene di rabbia
e quando è cosi' si gelano dentro
vi rimangono
aspettando di sciogliersi dopo l'inverno]
domenica 18 gennaio 2015
Io non sono Charlie
Il mondo intero è rimasto scosso, come è giusto che sia, dal duro attentato terroristico ai giornalisti francesi del satirico Charlie Hebdo. Un colpo tremendo che ha suscitato orrore, paura e rabbia sia in Occidente che nell’Oriente moderato. La domanda che oggi, dopo un simile atto criminoso, corre in molte coscienze è: si poteva evitare tutto questo?
Per molti è facile puntare il dito contro il fondamentalismo islamico e il suo terribile terrorismo, ma siamo cosi sicuri che l’Occidente non abbia la sua parte di responsabilità? Siamo cosi sicuri che non abbia colpa alcuna in quello che è accaduto? Francamente no, non ne sono cosi sicuro.
Credo che l’Occidente abbia la sua bella parte di responsabilità e non può certo esserne soddisfatto. E’ molto semplice giustificarsi, nascondendosi dietro un paravento di pseudo libertà; la libertà di stampa, la libertà di parola, la libertà di tutto. Ma dove finisce la libertà di una persona?... Finisce là dove comincia quella di un altro. Frase scontata, ma non sempre osservata.
I giornalisti del Charlie Hebdo sono state le vittime di questa mancata osservanza di una semplice regola del vivere civile e questa inosservanza ha innescato un meccanismo subdolo di vendetta e ferocia.
Non si può ignorare che il fanatismo islamico esista e sia pericoloso, né si può pensare di arginarlo ridicolizzando ciò che per esso è sacro con delle vignette satiriche. Per conto mio, è il metodo più sbagliato che possa esserci e che mette in pericolo non solo l’intero occidente, ma anche e soprattutto le numerose minoranze cristiane che vivono in paesi islamici e che diventano bersagli di rabbia e di vendetta.
Credo invece che il rispetto per l’altrui religione sia sempre alla base della civile convivenza. Là dove questo rispetto non c’è, è chiaro che si scherza con il fuoco e si agita un bastoncino in un vespaio.
Purtroppo, non tutti i popoli riescono a raggiungere lo stesso livello di civiltà e di democrazia ed alcuni non le raggiungono mai. Non tutti i popoli condividono la stessa cultura. Pretendere che le raggiungano in un attimo, sapendo sorridere a certe provocazioni, è una superbia tutta occidentale.
Ali Baba
giovedì 15 gennaio 2015
Uomo avvisato, mezzo salvato..
Giggi corri, presto:
mettici un cerotto...!
Giunto in Comune un avviso di garanzia in cui risultano indagati il sindaco di Carinola Luigi De Risi ed il capo dell'Ufficio Tecnico D. Menditto per assenza di depuratori nello scarico delle acque delle fogne.
Tuttavia anche i sindaci precedenti e tutta la classe politica passata dovrebbero sentirsi in qualche modo colpevoli agli occhi del popolo per aver sempre "lasciato correre" le acque delle fogne nei terreni.
Piu' in generale, la maggioranza del popolo di Carinola e la classe politica che poi rispecchia, ha sempre sottovalutato i problemi ambientali e le relative soluzioni.
Cosi', quando finalmente l'educazione ambientale sarà studiata sui banchi di scuola, i nostri politici finiscono tra i banchi degli imputati.
Il popolo? Cammina a bocca aperta e continuerà a votare e rivotare sempre gli stessi volponi, come per una maledizione
antica di cui non riusciamo a liberarci...
domenica 21 dicembre 2014
Giggi' e il trionfo del neo-decadentisimo. Cap. I
Davanti l'opera del Giggi' spesso si resta immobili, spaesati: anche se l'atmosfera dei suoi primi paesaggi era già pienamente decadente, oggi con la sua ultima opera ( insieme con il Russo) spinge la sua tecnica verso un nuovo tipo di arte, poichè quel gusto specifico d'ispirazione classicheggiante - che tanto aveva animato il suo manifesto artistico politico - ora è definitivamente perduto per dirigersi verso il suo trionfo della decadence.
Un Comune elemento di sviluppo di questa svolta manieristica la potrebbe suggerire l'abbandono per lo spazio urbano- piazzette, ville, ma anche per i complessi riservati alle istituzioni scolastiche. Stessa scelta per tutto cio' che è passato, archeologia, religiosità, non ha importanza: a Giggi' interessa solo l'avvenire è chiaro.
Cosi arriviamo ad analizzare la sua non-opera, l'ultimo grande fasto, un misto di leggerezza rococo' e ambiguità di giochi di luce. In effetti, la sua ultima opera [ Vico Toppetta, brecciame su terra argillosa. 2014] colpisce per la straordinaria incompletezza, la sfrontatezza esibita nel brecciame, lasciato al misto di pioggia d'inverno: un vero richiamo per i romantici.
L'ideazione dell'utilizzo del grigio coinvolge emotivamente lo spettatore ( e ancora piu' l'abitante) in un dramma che solo Giggi' ( o a questo punto nemmeno lui) riesce a spiegare e che sfocia ancora una volta nel non finire l'opera: la provocazione è riuscita.
Considerato da tutti i carinolesi come il caposcuola del brecciame (una volta superato il sampietrino con il Mannillo ed il cemento grezzo del Di Biasio) il Giggi preferisce una fuga nostalgica verso una civiltà scomparsa, quella decadente, come un modello di perfezione irrimediabilmente perduta.
La reazione del pubblico, non si farà attendere: esposizione permanente, Casanova di Carinola, ingresso libero.
Ms
lunedì 15 dicembre 2014
Auguri a Sua Eccellenza il Vescovo
Eccellenza carissimo,
la Diocesi di Sessa è veramente sorpresa dalla vivacità della sua azione pastorale e dalla velocità con cui la mette in opera!
la Diocesi di Sessa è veramente sorpresa dalla vivacità della sua azione pastorale e dalla velocità con cui la mette in opera!
In
poco più di un anno lei è riuscito a rendersi antipatico a quasi
tutto il suo gregge! Bravo! Nessuno dei suoi predecessori è stato tanto
veloce nell’attirarsi addosso gli anatemi di tutti e il desiderio che ci
si liberi di lei al più presto!
Il popolo diocesano, pur apprezzando la sua cultura e la sua preparazione, non riesce a capire la sollecitudine con cui lei è intervenuto e interviene nella vita pastorale delle comunità, cambiando i parroci da un giorno all’altro, vietando gruppi di preghiera, chiudendo le porte di diverse chiese, vanificando il difficoltoso cammino che tanti parroci avevano fatto per arrivare a quel punto. Interventi messi in atto senza guardarsi prima intorno, senza analizzare con perspicacia le situazioni delle singole parrocchie…. O lei è stato così bravo da aver capito tutto nel giro di un anno (beato lei!) oppure si è affidato alla voce di altri. Che fa, si lascia mal consigliare o si lascia manovrare?
Ci sarebbe anche una terza possibilità, ma la vedo molto remota: che a lei non gliene importa nulla né delle situazioni parrocchiali, né delle comunità parrocchiali, ma solo di arrivare ben in alto. Vuoi vedere che ce la ritroveremo Papa?....
Ora leggo sui giornali locali una piccola diatriba tra lei e il padre guardiano del Convento di San Francesco. E’ vero, padre Giovanni è un po’ ribelle, non sta tanto alle regole, ma a chi fa del male? E’ un sacerdote molto scrupoloso, molto buono e disponibile e non credo che questo sia un male. Vogliamo parlare di altri sacerdoti della sua diocesi?.... E’ sicuro che siano tutti così bravi anche se più allineati?... Via Eccellenza! Lei è molto intelligente; il fariseismo non dovrebbe rientrare tra le sue prerogative. In fondo, il primo ribelle alle regole fu proprio Gesù. E non si può negare che noi Lo amiamo moltissimo.
Certo, il Convento è molto bello, vi si respira un’aria mistica unica e attira i fedeli più di ogni altra chiesa. Cosa c’è di male?.... Lei lo sa meglio di me che Francesco di Assisi è stato il protagonista di un’avventura spirituale unica e in quel Convento si sente la sua presenza, la sua aura. Vuole togliere ai fedeli tutto questo?... Togliendo una messa domenicale e quella della notte di Natale lei sta condannando tanti fedeli a non andare a messa in quella santa notte. E non dica “Ognuno vada nella sua parrocchia!” sarebbe molto riduttivo. Le anime bisogna aiutarle ad elevarsi con tutti i mezzi e non schiacciarle al suolo con regole e precetti.
O vuole liberarsi di un ostacolo per poter acquisire il Convento?... Non lo pensi neppure, Eccellenza. Per amor di pace, è bene che il Convento rimanga nelle mani dei Frati Minori a cui appartiene dalla sua fondazione.
Che altro dirle?.... Non mi resta che farle gli auguri di un santo e felice Natale. Che il Buon Gesù le porti tante cose belle e buone, soprattutto la voglia di essere vero pastore di questo gregge,.... piu' che dittatore.
Voce di uno che grida....
Il popolo diocesano, pur apprezzando la sua cultura e la sua preparazione, non riesce a capire la sollecitudine con cui lei è intervenuto e interviene nella vita pastorale delle comunità, cambiando i parroci da un giorno all’altro, vietando gruppi di preghiera, chiudendo le porte di diverse chiese, vanificando il difficoltoso cammino che tanti parroci avevano fatto per arrivare a quel punto. Interventi messi in atto senza guardarsi prima intorno, senza analizzare con perspicacia le situazioni delle singole parrocchie…. O lei è stato così bravo da aver capito tutto nel giro di un anno (beato lei!) oppure si è affidato alla voce di altri. Che fa, si lascia mal consigliare o si lascia manovrare?
Ci sarebbe anche una terza possibilità, ma la vedo molto remota: che a lei non gliene importa nulla né delle situazioni parrocchiali, né delle comunità parrocchiali, ma solo di arrivare ben in alto. Vuoi vedere che ce la ritroveremo Papa?....
Ora leggo sui giornali locali una piccola diatriba tra lei e il padre guardiano del Convento di San Francesco. E’ vero, padre Giovanni è un po’ ribelle, non sta tanto alle regole, ma a chi fa del male? E’ un sacerdote molto scrupoloso, molto buono e disponibile e non credo che questo sia un male. Vogliamo parlare di altri sacerdoti della sua diocesi?.... E’ sicuro che siano tutti così bravi anche se più allineati?... Via Eccellenza! Lei è molto intelligente; il fariseismo non dovrebbe rientrare tra le sue prerogative. In fondo, il primo ribelle alle regole fu proprio Gesù. E non si può negare che noi Lo amiamo moltissimo.
Certo, il Convento è molto bello, vi si respira un’aria mistica unica e attira i fedeli più di ogni altra chiesa. Cosa c’è di male?.... Lei lo sa meglio di me che Francesco di Assisi è stato il protagonista di un’avventura spirituale unica e in quel Convento si sente la sua presenza, la sua aura. Vuole togliere ai fedeli tutto questo?... Togliendo una messa domenicale e quella della notte di Natale lei sta condannando tanti fedeli a non andare a messa in quella santa notte. E non dica “Ognuno vada nella sua parrocchia!” sarebbe molto riduttivo. Le anime bisogna aiutarle ad elevarsi con tutti i mezzi e non schiacciarle al suolo con regole e precetti.
O vuole liberarsi di un ostacolo per poter acquisire il Convento?... Non lo pensi neppure, Eccellenza. Per amor di pace, è bene che il Convento rimanga nelle mani dei Frati Minori a cui appartiene dalla sua fondazione.
Che altro dirle?.... Non mi resta che farle gli auguri di un santo e felice Natale. Che il Buon Gesù le porti tante cose belle e buone, soprattutto la voglia di essere vero pastore di questo gregge,.... piu' che dittatore.
Voce di uno che grida....
venerdì 26 settembre 2014
Rotonda di Falciano. Creatività o scempio?
mercoledì 3 settembre 2014
Le messe sono finite
Dal primo Settembre le messe celebrate nel convento di san Francesco di Casanova non potranno essere più di tre a settimana. Questo il laconico comunicato di padre Giovanni Siciliano guardiano del convento. Con la faccia molto amareggiata ha aggiunto semplicemente "così è stato ordinato dall'alto". Nonostante le sollecitazioni non ha voluto aggiungere altro, probabilmente per non alimentare le già troppe illazioni sull'argomento. Alla notizia, i fedeli che più frequentano il convento per seguire la celebrazione della Messa domenicale e feriale, hanno commentato in vari modi. Alcuni hanno accusato il nuovo parroco che si è insediato a Casanova, di aver sollecitato il provvedimento in relazione alla scarsa affluenza alle celebrazioni nella chiesa parrocchiale. Altri hanno indicato nel mandante il parroco di Falciano per lo stesso motivo. Negli ultimi giorni la seconda tesi è stata la più condivisa, non si sa se per nuove informazioni o per aver constatato che la maggioranza dei fedeli che frequentano il convento è di Falciano e che il suo parroco è in ottimi rapporti col Monsignore, tanto da esser stato nominato nuovo Vicario proprio in questi giorni. Se il provvedimento fosse stato accompagnato da una motivazione, anche parziale, probabilmente si sarebbe evitato il pettegolezzo generalizzato sull'argomento. Si è avuto invece l'impressione da parte di tutti, che le motivazioni non siano però così tanto elevate. Strano che il firmatario dell'ordine non conosca la principale direttiva di Papa Francesco, che è di evitare il pettegolezzo nel clero e tra i fedeli e di fare ogni sforzo per aprire e rendere accessibili i luoghi di culto. Il Papa è tornato varie volte su questi argomenti, mostrando una forte determinazione a che siano seguite le Sue linee guida e biasimando fortemente il contrario, ma forse qualcuno era distratto. La considerazione che ha fatto la parte più elevata della cittadinanza, che si tiene fuori dalle diatribe tra beghine è però un'altra. La cancellazione delle messe quotidiane comporterà l'assenza di padre Giovanni dal convento sempre più frequente. Nonostante la sua ferma e forte volontà di salvaguardare uno dei più importanti monumenti del comune di Carinola, sarà inevitabilmente portato a disinteressarsene, in quanto quasi allontanato o relegato a ruolo di portinaio. Il risultato di questo criticabile e un po' se vogliamo politico provvedimento, sarà un probabile abbandono della struttura, con possibili atti di vandalismo disastrosi. Un caposaldo del patrimonio culturale carinolese, che tutti invidiano è messo in pericolo da una decisione insensata. Come al solito chi può e dovrebbe non interviene, rischiando il danno irreversibile. Speriamo almeno che in questo nefasto presagio non ci si deresponsabilizzi come si è soliti fare dalle nostre parti.
Ubimaior
Ubimaior
martedì 26 agosto 2014
I folli di Casanova
Seguendo l’invito di Steve Jobs alcuni giovani di Casanova sono diventati folli. Folli per aver voluto fortemente un festival artistico e teatrale ambientato nel centro storico del paesello. Sembrava una follia voler avvicinare persone tradizionalmente indifferenti al teatro ed alle espressioni artistiche alle più ricercate avanguardie culturali. Invece sono riusciti a richiamare migliaia di persone che si sono accalcate nei portoni per assistere ai vari spettacoli. Gli spettatori erano talmente presi dalle varie esibizioni che forse non hanno ammirato le location delle varie performance artistiche. Il portone dei De Simine, del Vescovo, dei Gentile, dei Caldarone, dei Noviello, dei Parenti ecc, sono tutte testimonianze di un passato che non c’è più. Bella follia quella di questi giovani, che una volta l’anno accomuna tutti e di ogni età, che bello ad esempio vedere i piccoli mascherati da personaggi delle fiabe grazie alle mani fatate di Simona. Ogni bambino trasformato in gatto, in volpe o in grillo con un tocco di matita che sembrava magica. Anche molti anziani, abituati ad andare a letto abbastanza presto o a “frischiare” davanti le loro abitazioni, si sono immersi nella grande festa. Inutile parlare della marea di giovani che da ogni dove hanno invaso il borgo e Casanova anche per alcuni giorni. Difficile capire da dove siano arrivati, di tutte le età e di tutti gli abbigliamenti anche i più eccentrici. Una cosa ha accumunato gli spettatori: l’interesse per la musica e l’arte, divertendosi e ballando fino a notte fonda ma rimanendo sempre nei canoni della buona educazione. Ragazzi e ragazze ovviamente, anzi sembrerebbe che le ragazze abbiano superato di gran lunga i maschi in numero. Follia pura che ha pervaso tutti fino al mattino ascoltando i due concerti finali proposti dal programma. Folli non solo Mario, Pasquale, Luigi, Salvatore, Amato e tanti altri ma anche coloro che hanno dato il supporto logistico alla grande festa. Folle il sindaco e la Di Maio che hanno concesso il contributo finanziario stornandolo dal loro appannaggio. Doppiamente folle il sindaco, in quanto ha firmato il permesso di suonare fino alle quattro di mattina. Folle Antonio Pagano titolare dell’omonima azienda vitivinicola che ha offerto il vino per tutta la serata e che vino! Tutte le migliori bottiglie del suo catalogo, dal Falerno rosso forte e corposo dal profumo intenso, all’Angelus dal sapore caldo secco e sensuale, per finire con il Piedirosso in purezza, un vino di qualità superiore che fa immergere chi lo sorseggia in un manto di frutti di bosco. Per le signore un bianco elegante e raffinato brillante come i loro occhi. Folle Nunzia che ha provveduto alle bibite ed alla tanta acqua necessaria, salvata dal padre nei momenti di difficoltà che provvedeva a ripristinare le riserve di birra che sparivano velocemente. Folle la titolare di Sapore che ha saputo soddisfare l’appetito di tutti con i suoi piatti degni dei migliori chef. Incredibili i suoi straccetti in letto di rucola e reggiano, sublime la pasta con le zucchine, superiore la pasta e fagioli accompagnata da una parmigiana dalla fattura ineguagliabile. Questi folli insieme a tantissimi altri hanno acceso la follia generale che ha resi tutti più felici per una notte.
mercoledì 30 luglio 2014
Come siamo caduti in basso!
Con grande piacere vedo che sul carinolese cominciano a sorgere strutture di accoglienza come agriturismi, bed and breakfast e ristorantini tipici per un eventuale turismo. Sicuramente il nostro territorio potrebbe essere luogo di sosta e di relax per chi voglia avvicinarsi, senza restare coinvolto nello stress cittadino, a centri più grandi come Caserta, Napoli, Pompei ed altri.
Partire la mattina per ritornare la sera sarebbe l’ideale, magari visitando anche ciò che Carinola e dintorni offrono al turista interessato.
Ma cosa offre Carinola?.....
Basta guardarsi intorno per rendersene conto.
L’immagine di Carinola non è mai scesa così in basso come con quest’amministrazione! E le persone per bene non hanno mai avuto tanta vergogna di dire di essere di Carinola! Strade pericolosamente malandate e a cui non si pone alcun riparo; immondizia buttata dappertutto come nei tempi peggiori; strutture pubbliche che vanno a catafascio senza che vengano mai ripulite; erbaccia che cresce lungo le strade e che ha raggiunto un' altezza simile da compromettere seriamente la visibilità dei guidatori; crolli che non vengono risanati e che sono un’ulteriore brutta ferita.
L’immagine che si presenta ai pochi visitatori che ancora hanno il coraggio di venire e agli stessi cittadini è veramente deprimente: un paese abbandonato a se stesso, sporco, trascurato, morente. Una vera vergogna. Eppure non credo che non ci sia nulla da fare; penso piuttosto che non si voglia fare nulla. E a quegli amministratori che hanno ancora il coraggio di dire che fanno tanto per il Comune, si può solo ridere in faccia.
Non ho altro da dire se non: vi raccomando gente, votateli sempre, fino a quando ci avranno affossato completamente!
JB
Iscriviti a:
Post (Atom)