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martedì 17 gennaio 2012
Concordia, disastro all'italiana
giovedì 12 gennaio 2012
Di Lorenzo cercasi
Chiaramente questo non succederà in quanto la colpa, come al solito, è dei giudici quindi della polizia che hanno attuato “forzature” e che Cosentino è l’ennesimo perseguitato di questi farabutti che non hanno nulla da fare e si accaniscono contro i nostri “onesti” politici. AAA Di Lorenzo cercasi.
odiolacamorra
mercoledì 11 gennaio 2012
Rubinetti a secco
Carissimi amici redattori e lettori del Quiquirì volevo semplicemente denunciare, attraverso qualche domanda, un fatto gravissimo che oramai dura da mesi. E' mai possibile che a Casanova di Carinola, da diversi mesi appunto, all'incirca dopo le ore 21,30, manca quasi del tutto l'acqua???
In pratica, scusatemi la volgarità, se si vuole andare a cagare dopo le 21,00 bisogna premunirsi di bacinelle o secchi d'acqua (precedentemente riempiti) perchè se no non si può nemmeno scaricare.
E il nostro "zelante" Sindaco De Risi che ci dice in merito? E il nostro Consigliere Regionale non si può scomodare a muovere i fili del burattino De Risi e cercare di risolvere questo disservizio?? Capisco che non si tratta di una cosa redditizia per loro come la Sacom-cimitero o l'affare dell'orto-frutta a Francolise.... ma almeno l'acqua per il cesso, a noi poveri cittadini di Casanova, ce la potrebbero dare! Grazie.
Cittadino Casanovese
martedì 10 gennaio 2012
Risorse in saldo
Qualcuno potrebbe darmi torto, e lo farà sicuramente, ma io credo che se avessimo avuto amministrazioni più dinamiche, più pronte, più lungimiranti qualcosa sarebbe cambiato. Forse non avremmo fermato il fenomeno dell’emigrazione, ma lo avremmo almeno contenuto e qualcuno sarebbe rimasto, cercando di tentare qua la sua avventura esistenziale.
Cosa da questo Comune ai giovani? Nulla. Cosa da ai bambini? La chiusura mentale. Cosa da ai vecchi? La pace eterna. In cimiteri umani prima e in quelli di mattoni poi.
Il dinamismo sociale, economico e culturale non è una prerogativa di questo Comune. Mancano le spinte, mancano le motivazioni e mancano anche le capacità laddove invece dovrebbero esserci. Le menti no, quelle non mancano, a dire il vero. Ma si chiudono in se stesse, nel loro mondo, perché non hanno voglia di scontrarsi contro i mulini a vento locali: assessori inetti e incompetenti; un sindaco che non c’è. Come l’isola di Peter Pan.
Ok, arriveranno i soliti commenti: ma perché non ti metti in gioco tu, se credi di capire e di poter fare più degli altri? A cui rispondo con una domanda semilsimile: ma perchè vi mettete in gioco se non avete voglia di fare un cavolo, neanche di provarci?... Forse se i politici carinolesi andassero tutti a zappare le patate, sarebbero di maggior utilità alla comunità.
La realtà è una sola: che bisogna smetterla con la retorica e con i “te l’avevo detto” e cercare di recuperare in qualche modo questo territorio, prima che muoia definitivamente. O è già morto?... Aiuto!
Sisalvichipuò
sabato 31 dicembre 2011
Onore al merito
giovedì 29 dicembre 2011
La Cantata di San Silvestro
Naturalmente datarla è quasi impossibile, a causa dei suoi riferimenti alle antiche farse avellane ( addirittura V secolo a.C.). Di sicuro sappiamo però che essa fu vietata varie volte nel corso dei secoli per le strade della Campania. Per ultimo, dal regime fascista, che impediva di andare cantando per le strade e forse pure per i suoi contenuti pagani.
Poi tutto rinasce nel dopoguerra, anche in quel di Casanova. La voglia di ricominciare, il benessere, spinsero Francesco Zuè (artigiano casanovese) a rimpiazzare in qualche modo la cantata locale, andata però perduta. Pensò, insieme ad alcuni, ad una rielaborazione del testo e della musica, integrando con quanto rimaneva delle strofe tramandate, con altre ascoltate nei comuni limitrofi ( Sessa, Casale, Lauro, Cascano, Corigliano, Piedimonte). Una sera di fine anno partì per i vicoli di Casanova, con il suo mandolino, qualche chitarra, alcuni cantanti, ed ovviamente con un suonatore di buche-buche, realizzato artigianalmente.
La tradizione ha resistito, si è rinnovata, con la partecipazione di nuovi componenti, che anche quest’anno porteranno in giro - per case, piazze, vicoli e cortili - la Cantata di San Silvestro, col suo seguito colorato, affascinato, carico di gioia e coperto da un mantello mitico.
micsorv
martedì 27 dicembre 2011
Lettera al direttore
Oltre la Tarsu il cittadino paga l’ex ECA, l’ex MECA ed il tributo di igiene ambientale, l’arrotondamento (0,30) complessivamente nella misura del 15%.
Mi chiedo e vi chiedo un cittadino paga il 15% in più perché così prevede la Legge, ed è dovuto.
Il 15% in più riscosso coattivamente dall’Equitalia non va al comune, l’Ente non lo prevede in bilancio, non lo riscuote, Equitalia non lo trasferisce al comune.
Girerei il quesito ad una trasmissione satirica, mi troverei in difficoltà per il mio ruolo professionale e politico, Direttore Lei potrà aprire una discussione sul sito e dare una risposta ad una domanda a cui mai nessuno ha risposto.
Lei mi chiederà, perché non ha affrontato la questione a suo tempo debito?
Non so se mi crederà, non ho avuto il tempo, almeno quando ho ricoperto la massima carica.
Tex
lunedì 19 dicembre 2011
Cultura da bere e…… da mangiare
Quando si parla di cultura molti pensano a qualcosa di tedioso e di pesante. Se fossero intervenuti alla bellissima manifestazione organizzata dal Circuito socio-Culturale Caleno avrebbero avuto molti motivi per ricredersi. Questa associazione è nata da poco, senza aiuti pubblici, solo grazie all’entusiasmo di alcuni giovani che hanno concretizzato un loro progetto culturale. Questi hanno deciso di rendere fruibile la cultura nelle sue più alte e molteplici forme ad una platea di fruitori sempre più larga. Per fare ciò hanno ideato un modo innovativo di proporla, fatto di semplici iniziative di facile recepimento da parte di tutti. Innanzitutto hanno avuto la brillante idea di ubicare la sede dell’associazione in un palazzo antico che già di sé è un museo. Solo visitarlo compensa del piccolo sacrificio che si fa per recarvisi. Se poi si sceglie una occasione come quella di ieri sera, si raggiunge il massimo del piacere. Ho avuto la fortuna di essere ospitato per la serata dedicata al vino e sono tornato a casa veramente strabiliato da quello che ho avuto. Una meravigliosa serata possibile anche a Casanova quando si mette in moto la fantasia e la creatività dei giovani specialmente se capaci come Mario, Michele, Pasquale, Salvatore, Angelo, Giorgio, e l’Archimede Pitagorico della compagnia, l’infaticabile Quirino e tanti altri. Ho trovato la sede già pronta con le sedie già occupate in parte da un pubblico non numerosissimo ma di una certa levatura. Ha introdotto la serata il giovane archeologo Riccardo Laurenza che giocava in casa perché di Casanova. Completa e circostanziata la sua dotta dissertazione sui recipienti usati anticamente per il vino Falerno e sulla vita di questo nobile vino. Ha fatto tutta la storia di questo nettare degli dei partendo dalle sue origini fino ai giorni nostri. Ha riportato, tradotto e spiegato tantissime citazioni di scrittori romani, nelle quali si elogiavano le virtù del Falerno considerato nell’antichità il re dei vini. La sua conferenza è stata resa ancora più chiare brochure anche a colori che ha distribuito agli attenti ascoltatori. Dopo un primo assaggio dell’ottimo vino delle cantine Papa la serata è proseguita con l’intervento del titolare delle stesse, Antonio, come tema: la storia del vino. Interessante come la precedente la relazione svolta, ha captato l’attenzione del pubblico presente. Chiaro e completo, l’intervento ha percorso tutta la storia del vino dalla sua nascita ai giorni odierni. Ha iniziato dai Greci che per primi si dedicarono alla cultura di questa pianta magica, passando poi ai romani che ne allargarono la coltivazione ed il commercio. Ha continuato descrivendo l’opera della chiesa che determinò il lancio di questo prodotto a livello mondiale verso tutte le masse popolari. L’aver da sempre sostenuto la misticità del vino che durante la S. messa si trasforma nel sangue di Cristo fece sì che questo diventasse la bevanda più bevuta da tutti. Ha poi dissertato sulle capacità dei Francesi di aver capito per primi le potenzialità economiche di questo prodotto e di essersi dedicato per primi alla sua commercializzazione in tutte le sue forme. Ha tenuto a dire che le aziende vitivinicole italiane non sono da meno come qualità e quantità ma sono frenate da lacci e lacciuoli di un burocrazia asfissiante che ne frena la piena espansione. Ha concluso con l’augurio che qualcosa cambi e con l’auspicio di un intervento dello stato che almeno non ostacoli chi lavora in questo delicato settore. A conclusione ha fatto degustare i vini di punta della sua cantina apprezzati da tutti gli astanti come da chiunque abbia il piacere di assaggiare il fantastico primitivo Campantuono delle cantine Papa. A seguire c’è stato l’intervento musicale di Emilio il notissimo rocker locale che ha allietato la serata con la sua meravigliosa musica. Gli organizzatori hanno tenuto a far sapere a tutti gli intervenuti che nulla è stato pagato per i relatori ed i materiali distribuiti nonchè per il vino il cui costo non è poco. Neanche l’applaudito artista musicale ha voluto il suo solito cachet. Insieme al bere è stato servito anche il mangiare con la sorpresa della bontà e della genuinità delle pietanze offerte in perfetta simbiosi col il nettare degli dei. Si è iniziato con i “ciculariegli” di salsiccia accompagnati dai “friariegli” continuando con fagioni e” noglia” cotti vicino al camino in magnifici e capienti “pignati” di terracotta Si è concluso con un magnifico soffritto di maiale cucinato per l’occasione da Mimì che ha estasiato tutti quelli che lo hanno assaggiato. Da notare che nessun politico ha partecipato alla manifestazione, eppure l’assessore alla cultura di Carinola abita a Casanova e quello della provincia a Nocelleto. Bisogna abituarsi a questo loro modo di fare che li vuole protagonisti solo di manifestazioni vacue organizzate esclusivamente dai loro amici per le quali non lesinano i fondi. Questo non deve scoraggiare chi crede in questa iniziativa anzi deve essere di sprone e di orgoglio il riuscire a fare simili meravigliose iniziative senza aiuti. La riuscita di questa manifestazione come delle tantissime che l’hanno preceduta deve spingere questi giovani a continuare sulla strada intrapresa. L’auspicio più grande è che queste iniziative oltre che arricchire il loro già fornitissimo bagaglio culturale serviranno anche a far appassionare tanti altri che li sosterranno moralmente ed anche economicamente.
SPETTATORE ATTENTO
sabato 17 dicembre 2011
I professionisti della legalità
Dante e la bolgia degli ipocriti |
Stazione Appaltante ed altro
giovedì 15 dicembre 2011
Succede a Gomorra
Carinola. Auditorium, una ditta vicina al clan dei casalesi tenta, per due volte, di mettere le mani sui lavori. Il calcestruzzo del clan casertano prova ad infilarsi nel Comune. Ma la cosa strana è che fu la stessa Stazione unica appaltante ad aggiudicare i lavori nel 2009 dopo l’arrivo di un finanziamento regionale per il completamento dei lavori di adeguamento statico e funzionale di un edificio comunale per attività culturali. Parliamo dell’Auditorum in via Platani, costretto a restare all’ombra della decadenza per tutto quanto avviene negli uffici amministrativi e nei tribunali. Siamo nel 2009, amministrazione Mannillo, quando giunge dalla Regione un finanziamento di un milione e seicento mila euro destinato al rifacimento funzionale dell’ex carcere mandamentale. La gara sarà aggiudicata in Provincia, presso la Stazione unica appaltante, dopo l’adesione al nuovo ufficio della legalità. Raffaele Pezzella arriva primo. Passano un paio di anni e la Prefettura dopo alcuni accertamenti, si accorge che la ditta Pezzella ha qualcosa che non va sul suo curriculum penale.
Così scatta l’interdittiva antimafia, giunge il decreto all’Ufficio Tecnico. La patata bollente passò allora in mano ai commissari straordinari, precisamente finì sulla scrivania dell’allora responsabile Utc, Antonio Lombardo, il quale però senza indugi revocò la gara con un procedimento di annullamento. Tuttavia la ditta Pezzella non si arrende - dopo l’emissione di un’ interdittiva antimafia della Prefettura e la conseguente revoca dei lavori - decide di trascinare il ricorso davanti al Tar della Campania. Ma anche qui gli va male. Infatti, il nove dicembre scorso, è stata emessa la sentenza, nella quale si legge come “La società ricorrente (dunque la ditta Pezzella ndr) denuncia innanzitutto carenza di motivazione del decreto di revoca e della presupposta misura interdittiva. Il motivo è infondato”, assicurano i giudici del Tar. Infatti, “Vale premettere – si legge ancora nella sentenza -che il Pezzella è stato già destinatario di informative prefettizie (n. prot. n. 531/12b.16/ant/area 1^ del 20 marzo 2008 e prot. n. 531/12b.16/ant/area 1^ del 20 marzo 2008), nelle quali il giudizio di sussistenza di pericolo di condizionamento da parte della criminalità organizzata viene basato dal Prefetto di Caserta sul coinvolgimento dello stesso in un procedimento penale diretto contro esponenti del clan Farina”.
E ancora più avanti si legge come “L’attuale giudizio di pericolosità mafiosa, oltre a riprendere gli elementi già scrutinati in sede giurisdizionali, prende le mosse dalla nota dei Carabinieri di Caserta del 25 settembre 2010 che evidenzia un ulteriore episodio (oggetto di procedimento penale sfociato in un’ordinanza di custodia carceraria) in cui il Pezzella è accusato di aver pagato un’ulteriore tangente agli esponenti del medesimo clan, nell’ambito dell’esecuzione di lavori in sub-appalto nel Comune di Santa Maria a Vico. Tale episodio è stato ripreso nella relazione stilata in data 16 febbraio 2011 dal Nucleo Investigativo Interforze della Provincia di Caserta, istituito presso la locale Stazione Unica Appaltante, unitamente alla circostanza che il Pezzella è stato incriminato e sottoposto alla misura custodiale (ordinanza n. 53 del 21.1.2011 del G.i.p. presso il Tribunale di Napoli) per una serie di false fatturazioni in favore della società Beton Campania s.r.l., produttrice di calcestruzzo”.
MicSor
mercoledì 14 dicembre 2011
Fetida acqua stagnante
Si dice, che Grimaldi abbia volutamente scelto questa poltrona per Giorgio proprio per mostrare la sua incapacità e bruciarlo per sempre. Un gioco che, se vero, sicuramente non regala nulla di buono ad una comunità che nella cultura potrebbe ritrovare molte risorse. Purtroppo, Giorgio, tronfio di strafottenza, preferisce fare il fantasma anziché smentire la sua incapacità amministrativa.
Giorgio non ha mai partecipato ad una giunta, non ha mai proposto un piccolissimo progetto, non ha mai espresso una piccola idea. Buio assoluto. L'assessore alla cultura, diversamente da un giovane amministratore come Passaretti, ha una lunga esperienza politica che dovrebbe suggerirgli di fare un passo indietro per evitare ulteriori delusioni da parte di chi lo ha votato.
Poi, non si esclude che l'assessore in questione sia così preso a dare una mano a chi gli ha espresso fiducia che proprio non conviene mollare. Supposizioni, nulla di più, che non possono distrarci dal vuoto che l'assessore sta offrendo con il suo irresponsabile modo di "non" fare. L' assessore alla cultura dovrebbe rendersi conto che comportandosi così non fa del bene a nessuno. Non fa del bene alla comunità e neppure a se stesso in quanto uomo politico, quindi uomo pubblico con precisi doveri. Non ha mai presieduto un evento culturale, non conosce, se non per sentito dire, le associazioni presenti sul territorio e non ha mai chiesto aiuto e non ha mai dato aiuto.
Questo l'errore più grande, non allungare la mano verso i giovani e meno giovani che potrebbero proporre, consigliare, costruire in nome della cultura sotto il coordinamento dell'assessorato al ramo. Ma dall'assessore nessun segnale. A questo punto, non si comprende il motivo per cui non lasci la sedia e perchè il sindaco non dia una bella strigliata all'assesore Giorgio che, forse, sta assecondando i piani di Grimaldi. L'unico vero responsabile di questo nulla.
Facocerointellettuale