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venerdì 10 giugno 2011

Referendum comunisti?


Aveva ragione mio nonno quando diceva che il comunismo alligna dove c'è ignoranza e miseria, almeno morale!
Una prova la stiamo vedendo in questa consultazione referendiaria: in tanti sono a digiuno di conoscenze specifiche e giuridiche, eppure vengono aizzati a votare per difendere l'acqua, come se qualcuno li volesse lasciare a secco, o proteggere il mondo dai disastri di Chernobyl, un disastro più comunista che nucleare!
Premessa: quando sentite dei leader politici che vi invitano a votare No, cancellateli dalla lista delle persone affidabili. 
Chi è contrario alle abrogazioni, infatti, NON DEVE RECARSI AL VOTO!
Non diciamo balle del genere: l'astensione è devastante per la democrazia!
Non è lo Stato che ci chiama a votare, allora sarebbe antidemocratico non partecipare alla consultazione, ma dei soggetti privati che si sono organizzati per far abrogare delle leggi e devono farlo a spese loro, mentre se scatta il quorum, hanno diritto ad un rimborso di 1 euro a voto, ergo sono già almeno 25milioni, un business! Se il legislatore prevede che l'abrogazione possa avvenire solo se il referendum raggiunge il quorum della metà più 1 dei votanti, evidentemente prevede che si possa non andare a votare, è una posizione democratica, sana, di gente non ignorante che ha compreso cos'è l'istituto referendario!
I cittadini hanno 2 opzioni: se d'accordo sulle abrogazioni, si recano alle urne e votano, se contrari, NON CI DEVONO ANDARE! Nel caso siano contrari non a tutti e 4 i quesiti ma solo ad alcuni, NON DEVONO RITIRARE LA SCHEDA PER QUEI REFERENDUM e farlo mettere a verbale!
E' vero, è previsto il NO, ma è un'ulteriore possibilità offerta al cittadino che può cambiare idea anche nella cabina elettorale, leggendo il quesito referendario, magari per la prima volta, perché in pochi si sono presi la briga di verificare quali leggi si vogliano abrogare.
Vediamo di che si tratta.
Acqua: i quesiti sono 2, uno per privatizzare non l'acqua ma la sua distribuzione, affidare ai privati la gestione delle reti, conseguentemente la possibilità di aggiungere in bolletta una quota per il recupero del capitale investito. 
PRIMA MENZOGNA: L'ACQUA E' E RESTA PUBBLICA, si privatizza la gestione delle tratte idriche, ossia privati ne curano la manutenzione, dire che si vuole privatizzare l'acqua è una mistificazione è un'altra profonda manifestazione di ignoranza! La rete idrica nazionale "fa acqua" da tutte le parti, si perdono all'anno oltre 2 miliardi di euro, cifre ancora più spaventose se tradotte in litri di risorsa sprecata!
Se c'è una cosa che mi terrorizza al mondo, è restare senz'acqua! Se sento scorrere l'acqua, brutta abitudine delle colf, divento pazza, un bene prezioso non va sprecato in questo modo, figuriamoci poi se si deve perdere perché i tubi sono bucati come uno scolabrodo!
Perché la sinistra si oppone alla privatizzazione della gestione? ma perché in questo modo riesce a gestire, attraverso gli enti locali, un potere immenso, aggiungendo spreco di risorsa a spreco di soldi.
Non a caso l'acqua più costosa in Italia è quella delle Regioni Rosse, Toscana in testa, seguita a ruota dalla Puglia. Già Ennio Flaiano ai suoi tempi diceva che l'Acquedotto Pugliese è quell'ente che serve a dare più da mangiare che da bere! Non è cambiato nulla dagli anni '50, continua ad essere così ovunque il pubblico gestisca risorse, è solo un settore della partitocrazia! 
Vogliamo la meritocrazia? Liberalizziamo tutto, solo così potremo ottenere che coloro che valgono siano premiati, attualmente conta solo la tessera rossa!
Vogliamo sperare di non sprecare acqua e soldi? NON ANDIAMO A VOTARE, i privati sapranno farlo, anche perché si occuperanno di tratte ridotte in regime di concorrenza, sotto la supervisione dello Stato, dunque che problema c'è? Certo che Vendola non vuole privatizzarne la distribuzione, gli servono i 2 euro al metro cubo che fa pagare ai poveri pugliesi, già provati da una sanità malata.. pensate che a Milano costa 0,60, con un'ottima rete.. la povera Moratti aveva lavorato bene, come i precedenti sindaci di CDX!
TUTTI AL MARE O RIFIUTIAMO LA SCHEDA ROSSA E QUELLA GIALLA!
Passiamo al nucleare.
C'è da morire dal ridere, o da piangere, a leggere illustri pareri su FaceBook, di persone che evidentemente sono diventate "fisici nucleari ad honorem", saltando le elementari, a giudicare dall'uso spregiudicato dei verbi e degli ausiliari, per lo più sono, infatti, seguaci del Di Pietro, un altro laureato, come dice di essere, a cui l'Italiano fa difetto! 
Io non ho la competenza di occuparmi della cosa, per cui mi rifugio nel buon senso, nella logica che mi suggerisce due argomenti:
1) La legge che si va ad abrogare porta già una data di scadenza, finirà a novembre di quest'anno, se anche passasse il referendum, come probabilmente avverrà, stante l'ignoranza e la mistificazione che circonda la materia, l'abrogazione sarebbe valida a settembre, e si mette su un costosissimo, per lo Stato, ambaradam referendario solo per 2 mesi? Nemmeno Superman Berlusconi potrebbe tirar su una centrale nucleare in così poco tempo! Mah! Sento puzza di business, le decine di milioncini di cui sopra, oltre che di strumentalizzazione politica…..
2) Visto che tutti gli Stati Europei, nessuno escluso, hanno centrali nucleari, la Francia ne ha 59 di cui 13 vicinissime a noi, che senso ha proibirla in Italia? Vuol dire indebitarci per comprare l'energia e rischiare allo stesso modo. La materia, complessa tanto da poter essere discussa da pochissimi nel mondo, dev'essere affrontata dall'UE! Comprendo la priorità di prezzare le banane….ma se l'Europa non ha una comune politica energetica, che ci sta a fare??? 
TUTTI AL MARE O NON RITIRATE LA SCHEDA DI COLORE GRIGIO!
Chicca finale, il referendum sul legittimo impedimento, ovvero il referendum contro Berlusconi, quello che, secondo i comunisti più tosti, dovrebbe essere il KO per il Premier.
Va da sé che, se ministri o Premier sono chiamati a svolgere le loro funzioni di pubblica utilità, devono privilegiare queste, piuttosto che eventuali presenze nelle aule dei Tribunali, non ci sarebbe bisogno di ribadirlo, gli stessi giudici dovrebbero pensarci come Servitori dello Stato, ma alcuni servono solo la mammona rossa! 
Sono certa che la Magistratura ha un alto senso dello Stato, ma dobbiamo prendere atto che esistono fasce minoritarie nocive alla stessa immagine dell'Istituzione.
Non ho mai compreso perché il governo di CDX abbia battuto strade impervie, lodo Schifani, lodo Alfano, ora il legittimo impedimento, piuttosto che ripristinare l'Immunità Parlamentare, unico strumento per un equilibrio tra i Poteri dello Stato, il perno dello Stato di Diritto teorizzato da Montesquieu, fondamento delle Democrazie moderne, contro il temuto Partito dei Giudici, di cui già all'Epoca dei Lumi si conoscevano le storture!
Notare che i leader referendari, Di Pietro e De Magistris, hanno già usato il legittimo impedimento per non presentarsi in aula e si sono avvalsi dell'immunità in Europa, come D'Alema!
Conclusione: tutto è legittimo per tutti tranne che per Berlusconi?
L'equivoco su cui gioca la sinistra è che Berlusconi abbia problemi suoi, che risolve con leggi ad personam, NOOOOOO! E' vero il contrario, Berlusconi è vittima di una persecuzione perché è a capo della parte politica che si oppone al regime rosso, quello che ha sventato il colpaccio SME di Prodi e De Benedetti, per difendere i quali la Boccassini e Colombo misero sotto accusa tutta la magistratura romana, parlando di "ambiente corrotto", criminalizzando giudici perbene come il Misiano e tanti altri, con il supporto mediatico dei giornali di De Benedetti (altro che conflitto d'interessi!), tenendo in pugno, da allora in poi, tutta la magistratura sana! 
L'hanno fatto con altri prima di lui, Andreotti fu accusato di mafia e di omicidio, Almirante di stragi, Craxi poi, ha pagato per tutti ed è quello che ha preso di meno, i soci di Primo Greganti invece, sono usciti di scena in modo alquanto sorprendente……!
Lo faranno con chiunque osi schierarsi contro, che ci vuole a scattare una foto ad Alfano che bacia uno in odore di mafia? Magari alla fine di un comizio, quando si stringono mille mani, si abbracciano centinaia di sostenitori, impossibile chiedere preventivamente la fedina penale a chi si avvicina per una stretta di mano!
I servizi sono in mano ai poteri forti, c'è da aspettarsi di tutto!
SALVIAMO LA DEMOCRAZIA NON ANDANO A VOTARE O NON RITIRANDO LA SCHEDA VERDE CHIARO.
Personalmente andrò al mare, non mi faccio strumentalizzare né dagli ignoranti, né da chi in mala fede illustra realtà distorte. 


Sveva

martedì 7 giugno 2011

Informando - 9 e 10 Giugno


clicca sull'immagine per ingrandire

Infine, ce l’abbiamo fatta! Dopo varie riunioni, parecchi intoppi, qualche resistenza e anche un po’ di inutile polemica, siamo riusciti a raggiungere lo scopo: una due giorni informativa sul referendum tra la villa comunale di Casanova  e Palazzo Petrucci di Carinola.
Si inizia Giovedì 9 a Casanova, intorno alle 20,30, con una serata musicale a cui parteciperanno tre gruppi musicali: IL GRUPPO OPERAIO DI POMIGLIANO D’ARCO, IL MALPERTUGIO  e I FIOCCHI D’AVENA che gratuitamente hanno aderito a questa manifestazione  e a cui va il nostro indiscutibile grazie.
Durante la serata ci sarà l’intervento di Gennaro Variale e, inoltre, il giovanissimo Antimo Matano, studente dell’Istituto d’arte di Cascano, darà un saggio di arte estemporanea.
Venerdi 10 alle ore 18:00, il Palazzo Petrucci di Carinola ospiterà, invece, gli interventi della prof.ssa Giulia Casella e del dott. Dimitri Pierri che non vanno assolutamente persi.
E’ fondamentale dire che questa due giorni informativa è stata possibile grazie all’impegno di tutti i componenti del Comitato Referendario che hanno creduto a questo piccolo progetto al di là di ogni difficoltà e di ogni colore, ma soprattutto grazie al contributo economico dei commercianti del Comune che hanno sostento con piacere la manifestazione. Per loro sarà creato un piccolo spazio pubblicitario da affiggere in loco.
Che dire di più? Invitiamo la cittadinanza carinolese  ad accorrere numerosa a queste manifestazioni  non solo per informarsi, ma anche per trascorrere piacevoli momenti di comunità.

Il Comitato Referendario

lunedì 6 giugno 2011

ORA TOCCA A NOI!

La volontà popolare sembra chiara, ma non basta. Per cancellare il nucleare,e la privatizzazione dell’acqua sarà indispensabile una forte partecipazione al voto. Superando quella soglia del “50 per cento più uno” degli aventi diritto che resta inviolata dal 1997.

Mercoledi 8 giugno l’associazione “GIOVANI INDIPENDENTI CARINOLA” insieme ad altre associazione come l’eco-club e l’endas organizza una manifestazione referendaria per i SI al referendum. TRE SI, due per l’acqua bene pubblico e il terzo contro il ritorno del nucleare in Italia, Il tutto si svolgerà nella piazzetta di Casale di Carinola contornata da Musica live e stand gastronomici.

Il fine ultimo della manifestazione è quello di focalizzare l’attenzione sui referendum - due sulla privatizzazione dell’acqua pubblica, e uno sulle centrali nucleari in Italia

Al di là della manifestazione in sé la popolazione, secondo le rilevazioni statistiche, sembra essere favorevole all’abrogazione delle leggi in discussione. Il problema, a questo punto, è riuscire a raggiungere il quorum necessario perché il risultato referendario venga convalidato: il 50 per cento più uno degli aventi diritto. Si tratta di uno scoglio quasi insuperabile, viste le ultime consultazioni di questo tipo: dal 1997 in poi nessun referendum abrogativo in Italia lo ha raggiunto. Ma stavolta le questioni toccano al cuore la sensibilità di moltissime persone, e il Governo rischia di essere contraddetto dalla stessa volontà popolare che, stante il successo dell’attuale maggioranza nelle ultime tornate elettorali, invoca sempre di fronte alle critiche politiche e alle stesse inchieste giudiziarie.

Anche per questo le votazioni per le elezioni Amministrative e i referendum sono stati separati, e nel secondo caso si è optato per metà giugno sperando che gli italiani “vadano al mare” e decidano, nonostante tutto, di lasciare ancora il loro Paese al volere dei partiti. Ed è proprio il quorum la preoccupazione di Ermete Realacci, presidente di Legambiente, che spera «che ai referendum su acqua e nucleare vada a votare più gente possibile indipendentemente dal raggiungimento del quorum che è molto difficile per come è fatta la legge italiana sui referendum che prevede appunto la partecipazione del 50% degli aventi diritto».

«Siamo in piazza per sostenere le ragioni della vita. L'acqua integra il diritto alla vita, è il bene comune per eccellenza. Immaginare di viverla come una qualunque merce, immaginare processi di privatizzazione è un delitto contro il diritto dei popoli», ha detto Nichi Vendola durante il corteo a favore di telecamera, il cui ddl regionale di ripubblicizzazione dell’Acquedotto Pugliese è però ancora lontano dall’avere valore di legge. E ha aggiunto: «Le furbizie del governo a proposito di moratoria nucleare non ingannano nessuno. Il 12 giugno andremo a dire sì non solo per l'acqua pubblica, ma anche contro il nucleare». Stavolta non si può che essere d’accordo, nonostante lui sembri già entrato in clima da campagna elettorale.

D’altronde, l’espressione (o la non espressione) di voto è l’unica arma, se si esclude la mobilitazione di massa, che permette ai cittadini di difendersi dai suoi stessi governanti. Un’arma spuntata, ma che almeno in qualche caso può tornare a essere efficace. Soprattutto se si tratta di giudicare leggi specifiche come nel caso dei referendum, e non di mettere una semplice croce su un simbolo. Proprio per questo Mario Valducci, presidente della Commissione trasporti della Camera, ha già confermato nelle scorse settimane che in riferimento al 12 e 13 giugno «l'indicazione del Pdl sarà quella di astenersi». La maggioranza al governo cercherà dunque di tenere lontano l’elettorato dalle urne, fregandosene di quali siano realmente le sue reali preferenze.

Quindi vi aspettiamo Mercoledi 8 Giugno alle ore 20!
 
Giovani Indipendenti


domenica 5 giugno 2011

Ultime dalla stampa on-line

Articolo tratto da casertace.net

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Un lettore ci pone il questito all'indomani della notificazione al medico e neo primo cittadino di un provvedimento dell'autorità giudiziaria, che, di qui a due o tre mesi, potrebbe condurre al suo rinvio a giudizio


Salve, Vi scrivo per portavi a conoscenza che tra i 34 medici indagati nell'inchiesta "Asl - Piedimonte Matese" figura anche Luigi Salvatore Angelo De Risi (Luigi Di Risi il nome usato in modo errato nell'articolo). De Risi il 16 maggio è stato eletto Sindaco di Carinola (CE) nelle fila del NPSI. Leggendo il vostro articolo e gli articoli delle altre redazioni inerenti sempre alle stesse indagini a Carinola si è scatenata una polemica perchè ci sono dei giuristi che ritengono che in caso di condanna in primo grado di un sindaco per tale reato sia previsto il commissariamento del comune!!! Potete approfondire??? Grazie.
Lettera firmata


LA RISPOSTA DEL DIRETTORE:

Non è cominciata, dunque, certo bene l’avventura di Luigi De Risi, all’anagrafe Luigi Salvatore Angelo De Risi alla guida del Comune di Carinola. Il suo nome, infatti, risulta presente nell’elenco dei 34 medici indagati dalla procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per il reato di peculato. Un’indagine chiusasi con l’invio delle comunicazione ai sensi dell’articolo 416 bis del codice di procedura penale e che di qui a uno massimo due mesi, quando gli indagati stessi avranno, eventualmente, presentato alla procura stessa elementi a loro discolpa, attraverserà un altro bivio importante: quelle delle più che possibili, a questo punto, richieste di rinvio a giudizio, con annessa fissazione dell’udienza preliminare, alla fine della quale, ascoltate accusa e difesa, il giudice, che in questa funzione, si chiama, appunto, giudice per l’udienza preliminare (gup), deciderebbe, nel caso, se mandare o meno a processo gli indagati.

Il reato contestato a De Risi rende ancor più delicata la sua situazione, dato che il peculato appartiene proprio a quella categorie delle patologie dei funzionari della pubblica amministrazione. De Risi, dunque, secondo l’ipotesi accusatoria che si va, mano mano, consolidando nella testa dei magistrati inquirenti, da dipendente pubblico, cioè da dipendente di un’ospedale dell’Asl “Caserta uno” avrebbe introitato guadagni illegali, dopo aver dichiarato l’adozione del regimeintramoenia, non trasferendo all’Asl la parte di incassi (fifty fifty, cinquanta e cinquanta) che gli derivavano dall’esercizio dell’attività di medico specialista privato, in aggiunta a quella di medico nella’ambito di una struttura ospedaliere pubblica. Siccome De Risi è diventato sindaco di Carinola lo scorso 16 maggio, appoggiato da una lista civica che faceva perno sulla regia politica del consigliere regionale del Nuovo Psi, Massimo Grimaldi, uomo vicinissimo al governatore della Campania, Caldoro è evidente che un’accusa di peculato finisce, comunque, per pesare nell’attività di un sindaco, per di più tanto collegato con autorevolissimi ambienti istituzionali, quand’anche si tratti di un’accusa che non è stata ancora provata in un processo e, dunque, tocchi una persona innocente fino a sentenza definitiva di Cassazione passata in giudicato.
Per il momento, Casertace non prende posizione e attende gli eventi, proponendosi, però, di seguire, con attenzione, l’evoluzione del percorso giudiziario.
E veniamo alla polpa della lettera giuntami: a Carinola, qualcuno dice che il peculato, in caso di condanna di primo grado dell’imputato porti automaticamente alla decadenza dalla carica pubblica ricoperta. Non è proprio così, ma neanche si tratta di una fregnaccia a assoluta.
Dò un contributo di chiarezza al lettore: cominciamo a dire che la contestazione che viene fatta a De Risi riguarda il primo e non il secondo comma dell’articolo 314 del codice penale: dunque si tratta di “peculato” e non della sua variabile più blanda di “peculato d’uso”, che si fonda, a differenza della versione ordinaria del reato, sul trattenimento temporaneo da parte del funzionario pubblico dei beni di proprietà altrui, allo scopo di farne, appunto, “uso temporaneo”. La precisazione è importante perché questa, in passato, fu materia dibattuta nel casodella decadenza del sindaco di Messina, fino a che una sentenza della Corte costituzionale, innescata da una contestazione di legittimità sollevata dalla Cassazione, non chiuse il casoconsiderando incostituzionale un articolo del decreto legislativo che metteva a riparo dall’ineleggibilità e, dunque, dalla sospensione, chi era stato condannato per la fattispecie meno grave di peculato d’uso e, dunque, equiparando, per gli effetti relativi al mantenimento delle cariche pubbliche il peculato pieno a quello d’uso,

Quello ipotizzato per De Risi è, dunque, peculato, diciamo così, pieno. E allora non resta altro da fare che ricorrere alle norme contenute nel Testo Unico degli enti locali, precisamente al combinato degli articoli 58 e 59, i quali, da un lato elencano tutti i reati che, in caso di sentenza definitiva passata in giudicato e in caso di patteggiamento decretano l’annullamento, dunque, la cancellazione dell’elezione del condannato, dall’altro, proprio nell’articolo 59 associano il provvedimento meno afflittivo della sospensione a chi ha riportato condanne non definitive per quei reati, tra cui c’è proprio quello dell’articolo 314, cioè il peculato.

Per farla breve, siccome una condanna di primo grado, al pari di una condanna di secondo grado, non è condanna definitivasi ci limita alla semplice sospensione. Ordunque, se De Risi, da qui a uno o due anni (questo dipende dai tempi della giustizia) fosse condannato per peculato, sarebbe automaticamente sospeso dalla carica di sindacoSospeso e non decaduto. Il che significa che non si andrebbe automaticamente a nuove elezioni, ma sarebbe il suo vice a guidare le sorti del Comune di Carinola,
Spero di essere stato chiaro.

Gianluigi Guarino

sabato 4 giugno 2011

Ciao Antonio


Ieri pomeriggio è venuto a mancare l'amico di tutti Antonio Ricciardone. La tremenda malattia che lo ha colpito qualche anno fa, ha avuto la meglio su di lui. Era un giovanotto pieno di gioia e di interessi sociali, come sono tutti i giovani normali. Nonostante i tanti dispiaceri avuti nella sua vita cercava senpre di essere sereno o almeno dimostrarsi tale. Non voleva assillare chi gli stava intorno con i suoi problemi che sono stati tanti per lui. Per una questione di privacy non li voglio elencare, ne cito uno per tutti la mancanza del padre. Nonostante lo avesse cercato e desiderato tanto di conoscerlo non è mai riuscito ad incontrarlo. Ultimamente era stato anche sospeso dal servizio, per una strana coincidenza dopo qualche mese è comparsa la malattia che lo ha portato alla morte. Nonostante tutto, i suoi temi preferiti erano il sociale e l'ambiente. I suoi discorsi erano sempre in difesa dei boschi degli animali selvatici, perfino dei randagi. Polemizzava sempre con i cacciatori locali, che oltre a sterminare gli uccelli, abbandonano i bossoli delle cartucce nei boschi. Diventava  una furia quando vedeva i boschi bruciare ed invitava tutti a combattere questa vergognosa abitudine. Antonio non parlava mai di interessi personali, i suoi discorsi erano sempre su questi temi, Pensava sempre come si potesse creare una cooperativa di giovani che potessero gestire al meglio il patrimonio naturale e culturale del comune. Ripeteva continuamente questi concetti per far sì che i giovani non fossero costretti ad allontanarsi dal paese natale. 
Questi discorsi Antonio li faceva molto prima di andare a Milano per lavoro, forse li aveva fatti da quando era nato. Con le poche forze che gli erano rimaste sosteneva i referendum che si terranno prossimamente. Nonostante fosse fortemente debilitato si era impegnato ad andare a votare anche in carrozzella. Il destino non ha voluto concedergli questo suo ultimo desiderio. L'impegno dei giovani sensibili ai temi collettivi, come lo era lui, lo faranno contento convincendo qualcuno restìo a recarsi a votare. Quel voto recuperato sarà dato al posto di Antonio. Certamente lui ne sarà molto  felice, più  delle messe e delle visite di rito che si tengono in queste dolorose circostanze. Ci impegniamo tutti ad accontentarti, ciao Antonio.

Un Amico

giovedì 2 giugno 2011

REFERENDUM: giovani in movimento

Per fortuna tutta l’Italia, o quasi, ha capito l’importanza del prossimo referendum, ma purtroppo c’è sempre  una fetta di popolazione che non la capisce e se ne sta tranquilla a casa invece di andare a votare. Per far si che si raggiunga il quorum del 50% più uno che assicuri la validità delle votazioni, è opportuno che tutte le forze disponibili si diano da fare per informare i cittadini e li convincano ad andare a votare.

E’ quello che sta succedendo anche a Carinola.

Da circa un mese,  un gruppo di giovani e meno giovani si  riunisce nell’oratorio di Casanova per approntare una campagna informativa per la cittadinanza carinolese e regalarle anche una serata diversa, all’insegna della musica e dell’informazione referendaria.

Ma per potere mettere insieme una serata simile c’è bisogno di impegno, buona volontà e un po’ di soldini per affrontare le spese che inevitabilmente si devono sostenere.

Nonostante molti amici abbiano fatto a proprie spese le fotocopie per il volantinaggio e diversi gruppi musicali abbiano dato la propria disponibilità gratis perché consapevoli dell’importanza della manifestazione, c’è tuttavia la SIAE da pagare, un palco da affittare, il servizio tecnico, l’attacco elettrico con ENEL e altre spesucce varie.

Oltre ad auto-tassarsi, il gruppo ha bisogno anche dell’aiuto di tutti i commercianti di Carinola che possano elargire un piccolo contributo per la buona riuscita della manifestazione, per cui rivolgo a loro l’invito ad accogliere questi ragazzi e partecipare con fiducia alla loro richiesta: quello che stanno facendo, lo fanno per tutto il popolo carinolese e non per loro stessi. Il minimo che tutti noi possiamo fare è condividere ogni sforzo che si fa per il nostro benessere comunitario.

Grazie a tutti.

Una di loro

mercoledì 1 giugno 2011

Analisi primo Consiglio Comunale (2)

Che noia fare un’analisi su Massimo, ma in qualche modo bisogna pure afferrare il senso delle scelte prodotte nel primo consiglio comunale, svoltosi ieri a Palazzo Petrucci, in una sala consiliare capovolta per l’occasione. Quindi cominceremo proprio da questo. Invertita la disposizione dei tavoli, ci si è ritrovati in una sala molto più ariosa, dove il popolo era sopra, gli amministratori qualche gradino più sotto. Ma per ora sembra solo simbologia derisiana. La notizia invece è un'altra, ed è fin troppo semplice fare sarcasmo sui due dinosauri, Marrese e Russo, fuori dalla giunta e da incarichi per la prima volta, variamente ringraziati per il “passo indietro”, seduti nei pressi del presepe, uno accanto all’altro, scambiandosi mezzi sorrisi, tentando di smorzare il colpo, la botta, la mazzata, o come volete chiamarla, di Massimo Grimaldi. Poco lontani dai Re magi ( ossia i tre assessori esterni, Tonino Pagano, Antonio Giorgio, Fabio Passaretti) , i due sembravano quasi volersi abbracciare per consolarsi dal freddo politico.
Certo Giggi ha avuto fermezza, ma prima, madonna, quante ne ha tentate. Correva voce di parecchi assessorati proposti nelle ultime 48ore, da Casanova a Nocelleto, passando per Carinola. AAA si cercavano disperatamente volti puliti, professionisti, ragazzi e ragazze da mettere in giunta, ed alla fine ha accettato un ventitreenne, Fabio Passaretti, un bravo ragazzo, tranquillo, studente di ingegneria. Ovviamente di Nocelleto. Ma perché non individuarli prima che si trionfasse, permettere una formazione, farli arrivare in giunta a poco a poco, magari quasi alla fine della turnazione?Perchè all’ultimo momento? Massimo Grimaldi così ha deciso, premiando solo Luigi Verrengia con la vicesindacatura per tenerlo buono per il dopo-Giggi. Infilando due suoi componenti nelle commissione elettorale ( il diligente Nardelli ed il piccolo Di Spirito) ha poi espresso il desidero che Carinola restasse senza assessore, in cambio Peppe del Prete si accontenta della presidenza del Consiglio. E ancora il piccolo Di Spirito vicepresidente.
Massimo, in poche parole ha fatto capire a tutti che ha lo scettro in mano, ma questo Russo e Marrese lo sapevano fin dall’inizio eppure hanno accettato di remare per lui e per Giggi. (Essere più forti, trionfare, sedersi sul comune, questo dolore che Carinola sopporta). Ma con queste scelte di forza Massimo fa capire soprattutto a chi non lo ha votato, a chi voterà, che con lui si può far tutto. Dalla mattina alla sera siedi in consiglio comunale, entri nelle commissioni, diventi assessore. Sei grande, famoso. Tutto questo a costo dello svilimento del significato di formazione politica-amministrativa. Con lui fai prima l’amministratore e poi la formazione.
Ma qual è il prezzo che Carinola paga? Certamente è molto pericoloso questo metodo, in quanto chi si affaccia alla politica per la prima volta ha bisogno di formarsi da solo, farsi da solo, pensare da solo, decidere da solo, ovviamente con un gruppo fidato alle spalle. Ma per ora la gente vuole questo.

DeLucis

Analisi primo Consiglio Comunale (1)

Con la riunione del consiglio comunale di ieri si è completato l'organigramma della squadra che collaborerà col neo sindaco di Carinola. Con la nomina della giunta, del presidente del consiglio e commissioni varie, gli adempimenti preliminari sono stati tutti ultimati e bisogna solo operare. Non ci sono più ostacoli all'inizio dell'azione di questo sindaco che ha sempre eruttato progetti in tutti i campi, da quello delle finanze comunali a quello dell'economia, senza tralasciare lo sport e il sociale. Se realizzerà la metà dei progetti che ha predicato in tanti anni, Carinola diventerà una piccola Svizzera. L'eminenza grigia della lista ha pensato a tutto mettendogli tutti i mezzi a disposizione, lui ci deve mettere solo l'impegno.
Mai nessun sindaco ha potuto avere a disposizione tanti mezzi ed agganci amministrativi come questo. Ha un assessore proviciale eletto con lui, ha il presidente del bilancio regionale che lo protegge, inoltre, cosa non da poco, una giunta oltremodo docile.
Sua eminenza con una grandiosa manovra politica ha eliminato i dinosauri che avrebbero potuto intralciare il lavoro della giunta.Veramente encomiabile questa operazione che ha portato all'estinzione dei due dinosauri sopravvissuti. Dopo aver eliminato Mannillo, Di Lorenzo e Di Biasio adesso ha ingabbiato anche Marrese e Russo dopo averli sfruttati elettoralmente. Prime mosse azzeccatissime da parte dell'allenatore che ha fornito anche una squadra che più arrendevole di così non si poteva trovare: Giorgio, Verrengia, Passaretti non sono dei piantagrane, tantomeno Pagano, da sempre grande elettore del sindaco. Questi ora non ha alcuna giustificazione o alibi per sottrarsi alla concretizzazione dei suoi programmi. Nessuno lo disturberà e tutti lo aiuteranno, anche se qualcuno  volesse ostacolarlo non ha la forza per farlo, visto che in consiglio ci sono tutti gruppi politici singoli.. Non potrà certo essere disturbato dall'ipotetico gruppo dei due dinosauri eliminati,  adesso contano i numeri non i voti. Un consigliere di cinquecento preferenze vale uno, quanto quello di centocinquanta.
Quindi il sindaco può e deve lavorare in tutta serenità, abituandosi anche  a pensare prima di parlare, cosa non facile per lui. Ieri sera ha confermato questo suo difetto cronico gaffando nei confronti della maggioranza, nei confronti di Di Spirito e dell'opposizione nei confronti della lista di Zannini. Ha rivelato coram populi che Di Spirito non ha voluto cariche e che non voleva nemmeno quella simbolica di vice presidente del consiglio per paura di dover parlare. Ha poi apostrofato i componenti della lista  Coraggio e Libertà col termine "guagliuni". Bene ha fatto Zannini a rintuzzarlo fermamente, ricordandogli che tutti i componenti la sua lista ed anche i supporters, sono stimati professionisti. La reazione dell'altro  arriverà quando capirà. Si spera che in futuro faccia attenzione alle sue parole ricordandosi di essere il sindaco e non un politicante da bar. Tutto a gonfie vele dunque, perciò sindaco lavora e se possibile in silenzio.

Sfreccero

Circuito socio-Culturale Caleno


A breve sarà operativa la nuova ONLUS Circuito socio-culturale Caleno (C.C.C. ONLUS). L’associazione si pone come proposito quello di creare uno spazio culturalmente attivo, aperto a chiunque abbia a cuore l’equitá sociale, la cultura, la promozione di attivitá socio culturali in Italia e all’estero tramite progetti di cooperazione, progetti che permettano di ideare e promuovere attività artistiche, culturali, teatrali e artigianali. Il Centro è un’associazione senza scopo di lucro che ha come fine quello di divenire l’epicentro di un laboratorio di idee e attivitá in continua evoluzione, un luogo aperto a tutte le menti fervide della zona e non, così come a gruppi e realtá di ogni tipo. Dopo i successi di iniziative quali il Lunarte Festival giunto ormai alla 5ª edizione, ci proponiamo di far crescere l’idea della cultura vista come un propellente dinamico capace di creare e sviluppare le potenzialitá di giovani e meno giovani.
Chiediamo per tanto l’aiuto di tutti coloro vogliano in un modo o nell’altro collaborare con noi in questo affascinante ed ambizioso progetto. Stiamo allestendo la nuova sede del centro che si trova nella piazzetta dei Laurenzi a Casanova di Carinola (Via Grangelsa 87) e come si puó ben immaginare, c’è bisogno di tutto o quasi, oltre a tanto lavoro da fare.
Chiunque abbia in casa oggetti o materiale vario da buttare via o riposto in qualche dimenticata dispensa o cantina ha dunque la possibilitá di contattarci. Verremo a vedere quello che vogliate darci (in forma di prestito o come donazione) e lo porteremo ed useremo come allestimento per la sede.
Gli oggetti ed i materiali di cui abbiamo bisogno possono essere : libri, libreire, scaffali, monitor, proiettori, PC, poltrone,  scrivanie e qualsiasi altra cosa vi venga in mente.
Se avete intenzione di collaborare con un’ iniziativa dinámica e nuova, che ha come idea base quella della partecipazione totale di chiunque abbia a cuore la cultura come base fondante dei rapporti sociali e come incentivo per lo sviluppo e l'evoluzione di tutti, non esitate a contattarci all’indirizzo mail ccclunarte@gmail.com

oppure contattate:  
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lunedì 30 maggio 2011

Viva Giggino!

De Magistris è sindaco di Napoli. Un altro "Giggino" (così viene chiamato dai suoi amici) che però ha in comune con il nostro Giggino, purtroppo, solo il nome. Rappresentante di un nuovo modo di fare politica, fatto di idee concrete e non di intrighi, saltimbanchi e cambiacasacca a tradimento, una persona pulita che non è mai sceso a compromessi con i poteri forti. La sua vittoria è la dimostrazione che l'impegno a favore della legalità alla lunga paga, e sopratutto che il nostro capoluogo regionale si è finalmente svegliato. Ciò lascia ben sperare anche per il nostro futuro locale, dove per il momento le coscienze sembrano ancora addormentate e dove si è preferito continuare con il "meno peggio", dando il comune in mano a una banda di politicanti da quattro soldi con a capo un pagliaccio politico, che solo a sentirlo parlare, con i suoi discorsi vacui di chi non ha il minimo senso della realtà, mi viene da piangere. 

Ma ripenso ai risultati di Napoli e Milano - e un sorriso stampato sul viso, oggi, non me lo toglie nessuno.
Ovvio, queste alla fine sono piccole cose se ci si pensa bene, nel senso che ci vuole ben altro che una sconfitta del governo alle comunali, per cambiare un Paese complessamente infognato come il nostro. Ma forse è arrivato quel segno tanto atteso che l'aria sta cambiando. 
Se persino Milano volta pagina, dopo 20 anni, magari il berlusconismo  si sta sgretolando. Visto che lui ha contribuito a farla, Milano. 
O almeno si comincia ad avvertire quella nausea tipica prima di un'indigestione. Quell'alito pesante.
Tutto e' meglio di quello che abbiamo dovuto tollerare in questi ultimi anni. L'ignoranza becera, la papponeria, il ladrocinio legittimato. Legittimato a tal punto che improvvisamente non si sono dovuti manco piu' nascondere, i criminali, visto che gli si e' creato un habitat favorevole. Sono usciti dalle loro tane e gongolano in doppio petto, trionfanti. 
Eppur si muove - nonostante l'intossicazione mentale-televisiva, la lobotomizazzione degli adolescenti, il fumo negli occhi, il populismo sudamericano, la piacioneria sboccata da bar che tanto piace a certi italiani, le promesse di soldi facili ... la gente gli ha votato contro. E dico tutti, pure quelli che sventolavano le bandiere ai suoi comizi. 
Vuol dire, probabilmente, che tutta quella schiera di gente che fino a ieri ci ha mangiato sopra, chi piu' chi meno, ora si trova improvvisamente a bocca asciutta. Non ce n'e' piu' per nessuno. Neanche gli scarti, sono rimasti, di quel festoso banchetto andato avanti per anni.

Onesti o criminali, il pane e' finito. E chi prometteva la moltiplicazione di pani e di pesci si ritrova ad arringare piazze vuote.
Se qualcuno ha la voglia e la forza di far cambiare rotta alla politica italiana, questo e' il momento giusto. Se veramente ci fosse qualcuno.
Se qualcuno cogliesse il segnale e lo incanalasse, non dico a rivoluzionare il sistema, ma almeno a renderlo piu' razionale, vivibile. 
Non per noi, sinceramente, ormai la nostra generazione e' andata cosi', c'e' poco da riparare. Per i figli che metteremo al mondo, un giorno, si spera.


Basco Amaranto


Ru Carrettiegliu de ru priatorio

Dopo quasi 20 anni ieri a Casale di Carinola si è svolto l’ultima parte “de Ru carretiegliu de ru Priatoriu”, è stato un grandissimo successo. Sabato pomeriggio il comitato di Maria Ss. Delle Grazie alle ore 14,30 ha iniziato il giro di tutte le contrade di Casale per raccogliere tutti gli oggetti che il popolo Casalese ha voluto donare. Il giro con il carrettino è terminato quasi alle ore 20.00, e tutti quello che è stato raccolto è stato portato all’oratorio Parrocchiale di Casale, e stato bellissimo vedere tutto il salone dell’oratori riempito da generi alimentari a oggettistica varia. E’ proprio vero, il popolo Casalese ha nel cuore Maria Ss. delle Grazie. Per il comitato festeggiamenti, la serata è stata molto lunga, poiché hanno dovuto creare tutti i lotti per poi poterli vendere il giorno successivo, il lavoro è terminata alle ore 01,30 . Il giorno successivo il 29 il comitato dal primo mattino già era all’opera per cercare di organizzare tutto al meglio. Dopo un ripasso di tutti i lotti creati la sera precedente, si sono spostati nella piazzetta di Casale dove hanno iniziato ha preparare tutto per il pomeriggio. Alle ore 17.30 lo start dopo moltissimi anni ecco inizia “Ru carretiegliu de ru priatoriu”, le persone che si trovavano nella piazzetta hanno subito iniziato a comprare quello che il banditore Carmine A. metteva all’asta. La serata è terminata alle ore 22.00, ed è stato un pomeriggio veramente divertente sia per gli adulti che per i bambini. Alla fine della serata guardando in faccia tutti i membri del comitato, si poteva riscontrare che erano molto stanchi, perché  sono stati due giorni molto faticosi, però nei loro volti si poteva anche guardare la contentezza di aver fatto passare un pomeriggio in allegria a tutto il paese e di aver fatto rinascere una tradizione che ormai a Casale era svanita nel nulla. Il comitati Maria Ss. delle Grazie ringrazia di vero cuore tutto il Popolo Casalese per tutto quello che fanno per la riuscita della Festa di Maria Ss. delle Grazie.

venerdì 27 maggio 2011

Il morso del serpente

Le cose cominciarono a complicarsi quando i Progenitori si abbandonarono al morso seduttore del Serpente. Dopo, non si accontentarono più della conoscenza: vollero l’onniscienza. Non si accontentarono più dell’autorità: vollero l’onnipotenza. E il Serpente, soddisfatto della sua opera, cominciò ad essere il padrone indiscusso degli animi trasformando la semplicità in scaltrezza, la fame in ingordigia, la condivisione in sopraffazione, la verità in menzogna. Il Giardino lussureggiante divenne deserto arido e pietroso; non più luogo di felicità, ma luogo di espiazione: la Terra era infine nata.

In questa enorme landa deserta, un pezzo del Giardino primigenio, chiamato Carinola, resistette fino a quando il Serpente non lo scoprì e volle impadronirsene. Vi disseminò le famiglie più pericolose e velenose dei suoi figli e, con pazienza, aspettò...

Tra le spire di questi rettili, il territorio calinensis cominciò la sua lenta, ma inesorabile trasformazione. Una volta distrutte le lussureggianti foreste montane, rinsecchiti e infettati i ruscelli limpidi e chiacchierini, sostituiti i fiori silvestri con cumuli di sudiciume maleodorante, dispersi e allontanati gli animi dissidenti, Carinola fu preda dei voraci serpenti che continuarono senza sosta l’opera di distruzione.

Il territorio era comunque troppo piccolo per l’enorme voracità dei rettili ed essi cominciarono a mordersi tra di loro in una feroce lotta per la sopraffazione. Annientato il python biasionis, zittiti gli elapidi juniores, schiacciati gli aspis viperidae, l’anaconda regia si nascose soddisfatto sull’Albero del Libero Arbitrio per dettare la sua volontà, facendosi aiutare dal fedelissimo serpente corallo, senz'altro minuscolo rispetto a lui, ma capace di stregare con i suoi sgargianti colori ottenuti con innumerevoli mutazioni.
Gli aspis viperidae erano tosti, molto tosti ad arrendersi. Sebbene schiacciati al suolo dal peso dell’ enorme anaconda regia, le teste di tutto il parentado schizzavano fuori come saette e continuavano a mordere, a mordere,  scagliando il loro veleno contro chiunque si trovasse a tiro, anche contro chi non c’entrava proprio nulla ed era solo di passaggio. Non sapendo accettare la definitiva disfatta, gli aspidi cominciarono ad accusare gli altri della loro sconfitta, incapaci di valutare il peso della loro forza che, in confronto a quella dell’anaconda regia, era ben misera.

Quando finalmente se ne resero conto, si dileguarono in silenzio lasciando al suolo un’enorme pozza di viscido, rivoltante veleno.

La lotta era stata infine debellata, ma quale impavido combattente riuscirà a debellare l’anaconda e a ristabilire l'ordine primigenio?... Mah!

Dubius Dubiosis



mercoledì 25 maggio 2011

La compagnia si ritrova

Era passato ormai un mese dalla fine del Grande Gioco di Biasox. I coraggiosi di Micheligno cercavano tutti di riposarsi e di ritornare alla vita semplice, di tutti i giorni.

Il successo da loro ottenuto aveva fatto il giro di tutta la contea, e ormai tutta la popolazione era a conoscenza dell’avvenimento.

Micheligno non riusciva a dormire pensando a quanto era accaduto.

Ricordava con molto piacere e con tanta emozione i giorni precedenti al grande gioco, fatti di passione, e di lotta contro il tempo.

Ora però un funesto pensiero gli sobbalzava continuamente per la mente, e si chiedeva: “ E ora che ne sarà di me?” Pensava ancora parlando con se stesso :

” Siamo stati capaci di vincere un’azzuffata, aiutati anche dalle energie, del poco peso, dei nostri pochi anni, ma ora come continuare l’opera come membro del gran consiglio”?

Non trovando risposta nei suoi pensieri decise: “Ricomincerò da dove ho iniziato!”

Fu cosi che si mise in viaggio verso la montagna di Kasanovia per cercare il pastore Franz.

In poco tempo arrivò alla casa del barbuto pastore, che come sempre era intento a curare il suo buon vino, che produceva dalla sua vigna.

Dopo averlo cercato per tutta la capanna, Micheligno, conoscendo le abitudini di Franz, scese in cantina, e fu così che riuscì a trovare Franz che travasava il vino a suo modo, ovvero dalla damigiana al suo stomaco. Lo trovò riverso per terra con stretto tra i denti un tubo che usciva dalla damigiana, anche se annebbiato dai fumi dell'alcool riuscì ad intravedere il giovane e perfino a riconoscerlo. Dopo avergli dato tre o quattro pacche sulle spalle che gli procurarono una quasi polmonite costrinse il malcapitato Micheligno a tragugiare tutto di un fiato un boccale di vino. Per una persona quasi astemia bere tutto quel vino alle nove del mattino... sono da immaginare le conseguenze.

Dopo i saluti affettuosi e... dolorosi Franz portò il giovanotto a spasso tra i suoi olivi in modo che all'aria aperta avrebbero parlato meglio. Micheligno espresse le sue perplessità e le sue preoccupazioni al canuto amico, gli disse che non sapeva di chi fidarsi e che aveva paura dei tranelli di Biasox e del suo visconte Giano Trifronte divenuto nel frattempo El Querelator (anche se ormai relegato ad una posizione del tutto secondaria) - senza dimenticare il padrone di turno il marchese De Grimaldellis, che spadroneggiava nella contea per mezzo del cerusico don Luis de Santa Cruz, che aveva messo a capo di questa.

Franz, tra un singhiozzo e l'altro, cercò in tutti i modi di rassicurarlo sulla fedeltà dei suoi amici e sulla compattezza del gruppo. Mentre tornavano verso la capanna furono investiti da un effluvio di profumi vari per cui entrambi all'unisono dissero: c'è il politologo di Sanseverino! Non avevano sbagliato, e anche se mancavano ancora più di un centinaio di metri dalla capanna, il profumo francese che era solito usare il politologo gli aveva anticipato la sua presenza. Questi poco riusciva parlare in quanto aveva consumato tutte le sue energie nel raccontare alle donzelle le sue imprese nel grande gioco. Naturalmente aveva ingigantito sempre di più il suo racconto tanto che tutti erano convinti che l'esito della battaglia era esclusivo merito suo, ed anche lui.

Con la poca voce rimastagli raccontò che la dama Laura de Passerottis aveva affrontato gli armati del marchese Grimaldellis difesa dagli sgherri di Biasox, ma che questi appena trovatisi nella mischia l'avevano abbandonata al suo destino nelle mani degli avversari. Gli sgherri l'avevano legata nella fontana della piazza di Nocellum, e dopo averle tagliato i capelli l'avevano ricoperta di pomodori della fabbrica locale, famosi per il maleodore che procuravano e che rimaneva per mesi. Dopo il linciaggio, la dama aveva giurato di non voler più vedere Biasox e annunciato di ritirarsi nel convento di San Martino come eremita.

Mentre continuavano nei commenti, il galoppo di un cavallo li portò fuori della capanna, dove giunse il giovane Tussolotto da Ripabene. L'arrivo di Tussolotto preoccupò non poco Micheligno, il quale sapeva che questi era l'incaricato di sorvegliare le mosse di tutta la comitiva di lazzaroni che spadroneggiavano nella contea. La sua abilità era rinomata: riusciva a controllare Biasox mentre parlava con Giano e nello stesso tempo riusciva a sentire le arringhe di Mattia il gerarca e sapere le decisioni di Grimaldellis in tempo reale: leggenda vuole che avesse il dono dell'ubiquità. Tussolotto li rassicurò dicendo che li voleva informare che Grimaldellis aveva organizzato la prima riunione generale di tutti i suoi bricconi e che nel frattempo Biasox ed i suoi accoliti per i forti mal di pancia mangiavano tanti di quei limoni che erano costretti a rubarli.

Li informò inoltre che un individuo, alquanto basso e paffutello, si aggirava nelle piazze di Calenum chiedendo di Micheligno, non sembra pericoloso però meglio fare attenzione. Franz subito si incaricò di risolvere il caso strozzando il misterioso personaggio ma Micheligno lo pregò di non preoccuparsi e di tornare ai suoi travasi.

Il politologo subito partì a spron battuto verso Calenum, avendo preso l'impegno del caso con una semplice strizzatina dell'occhio, proponendosi di risolverlo nel più breve tempo possibile grazie alle sue innate doti diplomatiche.

Continua...

Goffredo il Merlo.