Tra le tre cariche della Repubblica, la Presidenza della Camera dei Deputati anche se considerata la terza sicuramente è stata sempre prestigiosa come le altre due, cioè la Presidenza della Repubblica e la Presidenza del Senato. I vari presidenti sono stati sempre personaggi politici di spessore che si sono sempre contraddistinti per il rispetto del ruolo istituzionale ricoperto e di quella carica. Ricodiamo nell'era repubblicana Gronchi, Leone, Ingrao, Pertini, Iotti, Napolitano, Violante, Casini, Bertinotti. Se si scorre la biografia di questi politici si comprenderà come quasi tutti erano di forte apparteneza al proprio partito, alcuni in modo viscerale come Ingrao, Bertinotti e lo stesso Pertini. Una volta eletti presidenti però si sono spogliati della loro fede, ovviamente senza abiurarla, e hanno adeguato il loro comportamento alla carica ponendosi in egual modo nei confronti di tutti i deputati di qualunque colore fossero. Alcuni di loro, eletti presidenti della repubblica come l'attuale presidente Napolitano, hanno continuato ad operare al di sopra delle parti come se non fossero stati iscritti mai ad alcun partito. Da ricordare anche la Pivetti, un personaggio del tutto diverso da quelli su citati in quanto proveniente dalla società civile, digiuna del concetto di istituzione oltre che giovanissima. Questa ragazza si immedesimò nella carica cercando di imitare i predecessori più autorevoli e forse riuscì anche a superarli. Sono memorabili i suoi tailleur che per lei che era una mezza soubrettina abituata a vestirsi in altro modo dovevano essere una tortura. Dall'abbigliamento al comportamento si sforzò, riuscendovi, ad adeguarsi al ruolo istituzionale ricoperto ricevendo le congratulazioni di tutti.
Come tutto anche le istituzioni si degradano o per essere buoni, si modernizzano, giustificando con questo termine lo scadimento etico di molte istituzioni e perfino della magistratura, perfino della magistratura. Dopo tanti nobili presidenti della camera abbiamo questo attuale che è l'unico che non ha congelato la propria storia e la propria provenienza. Si ha il sospetto che abbia chiesto lui di essere eletto a quella carica col progetto di sabotare da quel posto privilegiato l'azione del governo. Quotidianamente ha disturbato e rallentato i lavori della camera, facendo pendere le proprie decisioni quasi sempre da una parte. Se è vergognoso da presidente favorire una fazione politica lo è ancora di più se si favorisce quella avversa al proprio schieramento di appartenenza. La giusta reazione della parte danneggiata, anche se tardiva, è arrivata con tanto di sfiducia per l'operato del presidente ma senza effetto. Ormai il comportamento che dovrebbe essere la sua vergona è diventato il suo vanto anche perchè fortemente sostenuto dalla parte politica che lui ha sempre favorito nel suo mandato. Altra vergona nella vergogna, una parte politica che giustifica ed incoraggia un presidente che oltraggia una importante istituzione, anche questo fa parte del decadimento di cui si trattava prima. Non si confondano queste riflessioni come un attacco verso Fini ed a favore di Berlusconi ma semplicemente in difesa delle istituzioni che devono essere sempre rispettate da tutti, principalmente da chi le rappresenta. Non si può combattere le proprie battaglie, anche se giuste, avvalendosi della propria carica istituzionale perchè la si svilisce. Non si può da presidente della camera fare tutti i giorni comizi, collaborare alla destabilizzazione del quadro politico o addirittura sovvertire i regolamenti parlamentari per favorire la confusione. Partecipare a conventicole segrete o lavorare per creare bande di disturbatori col solo scopo di mettere in difficoltà i propri avversari con i quuali oltretutto ci si è alleati. Queste azioni sono legittime per qualunque politico ma non per il presidente di un organo istituzionale e l'esempio più fulgido è l'attuale presidente della repubblica che bacchetta chi sbaglia senza guadare la parte di appartenenza. Se si legge la cronistoria della presidenza della camera dei deputati mai si è assistito a comportamenti tanto riprovevoli e pertanto senza ombra di dubbio si può assegnare a Fini il titolo di Il Peggiore.