Tutti i partiti politici parlano di un cambiamento, tutti i candidati a qualcosa promettono un cambiamento. Anche il popolo e il popolino lo vorrebbero, ma nella loro realistica visione delle cose, sanno perfettamente che per loro non cambierà mai niente.
Che significato vorremmo dare a questa parola?
Quando la sento, francamente mi preoccupo. Comincio a pensare a palazzoni che crescono come funghi, a ruspe che spianano zone di montagna, a una crescita abnorme della zona abitativa, a zone verdi che scompaiono, a un traffico insostenibile e a tante cose che sono come incubi nella mia mente. Non sono uno di quelli che anelano ad una radicale trasformazione della tranquilla vita di ogni giorno del nostro Comune. Opterei piuttosto per un miglioramento.
Molti di noi si accontenterebbero veramente di poco: che i servizi pubblici fossero più efficienti; che le scuole fossero più accoglienti e sicure per i nostri ragazzi; che il look dei nostri paesini venisse curato e abbellito col dovuto rispetto storico; che i fossi lungo le strade comunali venissero ripuliti prima della stagione delle piogge; che le strade fossero quindi praticabili anche in caso di pioggia intensa e non trasformati improvvisamente in fiumane capaci di travolgerti; che il servizio trasporti Angelino non ti lasciasse a piedi quando hai bisogno di andare alla stazione ferroviaria; che illustri sconosciuti non stessero sempre a sversare monnezza e ingombranti davanti alle carreggiate di terreni privati o negli anfratti più nascosti delle strade vicinali; che la Fontana Vecchia diventasse un luogo ameno e ridente, con un bel lavatoio chiacchierino; che la strada del Convento di San Francesco, e non solo quella, venisse rifatta, visto lo stato pietoso in cui è ridotta (mi scusino i concittadini carinolesi se nomino solo luoghi di Casanova: sono quelli che conosco meglio, ma tutti i luoghi del territorio mi sono cari).
Tuttavia, il cambiamento che veramente vorrei vedere nella vita del Comune è una concreta presenza giovanile capace di farsi rispettare e considerare, respingendo qualsiasi tentativo di strumentalizzazione da parte dei furboni della politica. Vorrei che fossero loro a prendere in mano le sorti del nostro Comune, ringiovanendolo nelle metodologie e nelle aspettative, ma purtroppo, sono anche quelli che meno si lasciano coinvolgere. Preferiscono andare via. Che altro potrebbero fare?!
Da quello che noto osservando la vita della Nazione, sono proprio i giovani i primi a scendere in piazza e a protestare contro le ingiustizie della casta politica, responsabilmente preoccupati del loro futuro e del benessere del paese, ma sono anche quelli più disgustati dalle realtà politiche locali da cui cercano di stare lontani.
Credo invece che, nella gestione della cosa pubblica, sia importante la presenza di giovani determinati, con idee fresche ed entusiasmo vivace, capaci di ravvivare la vita sonnolenta del nostro Comune dando gli impulsi giusti per una crescita sempre migliore.
Ecco, il cambiamento che vorrei è proprio questo: un Comune giovane, attivo, vivo, responsabile, attento alle problematiche dei cittadini di qualsiasi fascia d’età, capace di sfruttare le risorse del territorio e creare qualche posto di lavoro, di sfruttare le intelligenze e le abilità dei singoli e delle associazioni, capace di prestare la massima attenzione al rispetto dell’ambiente e alla cura del patrimonio artistico, capace di creare in tutti i cittadini il piacere di vivere in questo posto invece di costringerli a fuggire. Ma perché questo avvenga, penso che ognuno di noi dovrebbe fare la propria parte.
Mister No