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mercoledì 29 maggio 2013

Catilina ,exi ex urbe;libera rem publicam metu, in exilium abi!

L’ Amministrazione Comunale è a lavoro ormai da 2 anni, eppur con sforzi immensi d'immaginazione, la popolazione ancora non riesce a percepire nessun beneficio,  nè in termini di servizi nè di una gestione oculata delle spese.

Il territorio si presenta in pessima condizione su tutto il comune.

Manca la pulizia, mancano opere pubbliche d'immagine, a chi per caso si trova a passare per le nostre zone.
Ma intanto quando occorre pagare consulenze faraoniche ai vari "Enzo Piano" ingaggiati dalla nostra amministrazione all'improvviso "il cash"si materializza e viene veicolato dalla tesoreria per pagare  importanti consulenze.

Per non parlare delle cifre con cui sono state pagate le ditte per la raccolta rifiuti, con transazioni sottotono e silenti,  ma dall'entità nemmeno immaginabile per un piccolo comune come Carinola...

 Carinola di ELDORADO, per alcuni oseremo ironizzare,  ma con rabbia e perplessità.

Perché l'altra faccia della medaglia non è dorata come la famosa città dell'oro, 
bensì' bianca e blu : il colore delle cartelle esattoriali, dell' acqua e della spazzatura.

(con tanto di addizionale per lo smaltimento delle acque reflue, quando tutti sanno che manca il depuratore al nostro acquedotto, anzi pare che manchi l'intera impiantistica, ma questa è una storia da trattare in seguito).


E' grigia e mesta come il cuore gonfio di rabbia degli operatori ecologici licenziati, ove non c'è stata nessuna trattativa di reintegro.
E bianca e incredula come quella di chi  si presta a giochi,sulla mancanza o meno di una firma su un atto pubblico.

C'è rassegnazione, c'è consapevolezza, che cambiare è impossibile.

Da una lista con questo nome : "Impegno in Comune"ci  aspettavano altri risultati e altre prospettive.

Sembra che l'impegno ce lo mettono e tanto , ma non per risolvere i problemi della gente !
Ma solo per elargire laute consulenze!!

Ora vedremo con il tanto sbandierato finanziamento,che colore potremmo attribuire, 
speriamo il blu del mare,  perché altrimenti ci sarà rimasto solo il blu del cielo a Carinola.

Il blu di una notte scura che sembra non passare mai.


Arcobaleno


lunedì 27 maggio 2013

Oggi vi presento un paesologo



Franco Arminio è uno scrittore e poeta nato in Irpinia che se ne va in giro per i paesi d’Italia a vederli per poi raccontarli. Viaggia parecchio, ascolta la voce di chi non ha niente o poco da dire, poi scrive, parla, incontra le facce dei paesi desolati, stringe mani vigorose e sporche di chi fa cose e  ricostruisce pian piano dalle macerie. A tutti parla di paesologia, una fusione tra poesia e geografia ha detto qualcuno, una scienza che inizia proprio con lui. La sua scrittura mi ha fatto bene, la sua visione dei paesi mi aiuterà a capire cosa siamo diventati. Qualche giorno fa è uscito il suo ultimo libro (Geografia commossa dell’Italia interna, Bruno Mondadori ) ma in attesa di averlo riproponiamo scorci di qualche anno fa. Ora sotto gli occhi abbiamo un suo pezzo, la Repubblica della paesologia. 
Alcuni passaggi mi hanno colpito. “…I paesi non sono morti, ci sono ancora, sono malati, esattamente come è malato tutto il pianeta. C’è una parola che può riassumere tutto: desolazione. Si tratta di una malattia nuova per i paesi. Prima c’era la miseria, c’era il mondo mirabilmente descritto da Carlo Levi, c’era la lontananza e l’oppressione, c’era la comunità dei poveri, degli umili. Siamo passati dalla civiltà contadina, a volte crudele, perfino spietata, a questa cosa oscena che chiamo modernità incivile”. Penso a Ventaroli, San Donato, Casanova. Carinola il comune dei paesi disgiunti e dei borghi abbandonati alla loro bellezza fatta di rovi e solitudine. E ancora, “Scrivo a oltranza di luoghi che perdono abitanti e di abitanti che hanno perso i loro luoghi”. Dalle nostre parti accade qualcosa di simile, siamo proprio noi che perdiamo ogni giorno i nostri palazzi, ruscelli, fontane, case, strade di campagna, casini.

Qualcuno di noi si emoziona ancora per tutto questo perdere e cerca disperatamente aiuto. Altri hanno dimenticato come si fa. Le occasioni e le soluzioni giungeranno se saremo capaci di ritrovare “una nuova etica, un umanesimo delle montagne” scrive ancora Arminio.
Ecco che oggi piu’ che mai, tornando in città lontane dopo qualche giorno in paese sento che dovremmo semplicemente provare a fare qualcosa. 

Basta una passeggiata, 
il sole che passa nelle fronde di quercia,
che acceca di bellezza. Della nostra bellezza. 

Micco

venerdì 10 maggio 2013

Lettera all'assessore Antonio Russo




Queste righe intendono semplicemente invogliare a prendersi cura del territorio, in particolare di alcuni spazi caduti nel più totale degrado, frutto dell’abbandono urbano quale coerente conseguenza di una più complessiva degenerazione sociale.

In riferimento a quanto premesso, preme allo scrivente, in questa sede, seppur riduttiva, rivolgere alla Sua autorevole attenzione, una riflessione concreta, in virtù della sua decennale esperienza maturata in ambito politico-amministrativo, tenendo conto dell’importante ruolo istituzionale assunto nell’attuale giunta cittadina.
Vengo subito al problema: abbandono e degrado della villa comunale di Casanova, medesime problematiche per il campetto sportivo.

Pur riconoscendo il limite delle deleghe attribuitegli - edilizia sportiva e relativa gestione di competenza del Suo illustre Collega, Assessore Francesco Di Spirito - confidiamo, ugualmente, in un suo preciso e puntuale interessamento o, cosa migliore, in un'azione politico-amministrativa congiunta.

Sono stato raggiunto da un amico qui a Parigi, il quale mi ha descritto un quadro piuttosto desolante della situazione urbana e sociale del Comune, ma più di tutto sono rimasto colpito dal furto di tombini nella villa comunale  di Casanova.

Un fatto grave si ma che rivela tutto il suo carattere grottesco e inaudito, segno di una evidente decadenza strutturale.

Successivamente, partendo da tale argomentazione si è, via via, parlato della struttura del campetto sportivo, dove gli spogliatoi restano tuttora incompleti e, cosa gravissima, il campo versa nell'abbandono più totale.
Un’azione politica e amministrativa degna di questo nome avrebbe saputo trasformare negli anni il campetto in un impianto capace di accogliere discipline sportive di vario tipo, trasformarsi in attività ricettiva ed in forma occupazionale attraverso l'organizzazione di un vero e proprio centro sportivo di qualità.

L'azione politica amministrativa è andata nel senso contrario, disinteressandosi, per motivi incomprensibili. 

Tutti capiscono che se la struttura sportiva fosse riabilitata e vissuta, la stessa villa comunale ne gioverebbe, naturalmente con adeguata manutenzione settimanale.

In definitiva, la riflessione volge ad un punto concreto di proposta: promuovere un tavolo cittadino finalizzato alla concertazione, con tutti gli attori istituzionali presenti nella Nostra Comunità, per poter predisporre, nei modi e nei tempi, una precisa proposta progettuale, entro l'otto giugno prossimo, indirizzata al Dipartimento per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport per accedere, come spero che a Lei sia notorio, al Fondo per lo sviluppo e la capillare diffusione della pratica sportiva in concerto con associazioni del Comune che si occupano di sport avendo requisiti di competenza e spirito di passione.



Confidando di un Suo preciso quanto immediato riscontro, in attesa di Sue indicazioni al riguardo, l’occasione mi è gradita per porgeLe i miei più Cordiali Saluti. 

Michele Sorvillo







lunedì 6 maggio 2013

Gli indifferenti



Se Moravia avesse trascorso qualche giorno a Carinola sicuramente avrebbe ambientato qui il suo celebre romanzo . 
A Carinola  il degrado amministrativo ed economico viene vissuto nell'indifferenza totale della popolazione. Sulle loro spalle scivola qualunque avvenimento senza scuoterli minimamente. Eppure nel corso degli anni quasi tutte le amministrazioni hanno cercato di risolvere il problema.   Si sono susseguite negli anni, amministrazioni che hanno progettato lavori pubblici solo per arricchire imprenditori e tecnici. Amministrazioni che sono entrate in contatto con la camorra provocando lo scioglimento del consiglio comunale. Nulla, nessuna reazione. Hanno appaltato i servizi economici a prezzi astronomici lo stesso senza risultati. Allora i maggiorenti del comune hanno pensato di ingaggiare un sindaco medico che potesse curare meglio i cittadini da questa oscura malattia. Il poveretto si è messo subito al lavoro convinto di poter guarire i carinolesi convinto di essere bravo come medico ma ancor più bravo come amministratore. Ha iniziato col vestirsi sempre di rosso cercando di strappare un sorriso almeno ai bambini , nulla. Li ha privati dell'acqua e della viabilità , nulla . 
Ha incrementato notevolmente l'inquinamento ambientale anche con l'amianto, nulla nessun segnale di reazione. Allora ha provato a toccarli nella tasca aumentando le tasse a dismisura , nulla. Ha aumentato il costo dei servizi licenziando contemporaneamente un pò di persone, nulla. Non volendo arrendersi è ricorso all'ultimo tentativo quello di ingaggiare un nuovo comandante di vv uu. assumendo un forestiero che sarà pagato con le tasse dei carinolesi sperava di creare una protesta tra i giovani laureati che dovrebbero aspirare a quel posto ma senza esito. Ormai gli restano a disposizione solo due soluzioni per risolvere la gravissima epidemia. O farli  frustare tutti dal comandante che si è scelto o dimettersi permettendo a qulcun altro di provarci. Chiunque sarà il successore certamente fallirà in quanto non riuscirà a far meglio del sindaco attuale. Questi  nonostante i suoi sforzi inventivi e la sua riconosciuta capacità non è riuscito nemmeno a scalfire la cappa di indifferenza che avvolge i carinolesi.
Speranza

venerdì 3 maggio 2013

...... Il Fascio-Vivente.....


In questo periodo vaga nell'inquietudine l'anima d'un fascio-vivente. Sulla pagina Fb di tribuna politica  lo zombie Mattia non perde tempo a postare commenti in continuazione, per altro qualunquisti che fanno invidia anche a Grillo, in merito alla situazione italiana e carinolese. Quando scrive questi post crede proprio che la gente sia stupida e che non abbia memoria, ma si sbaglia e leggendo alcune sue frasi mi viene il dubbio che sia proprio lo zombie in questione ad averla persa. Quindi rinfreschiamola un po’.

Il fasciovivente dopo anni e anni di inconsistente opposizione ha trovato la sedia in maggioranza solo grazie alla genuflessione a Grimaldi aprendo una grande storia d’amore in quei mesi con il compagno Mannillo degna dei migliori romanzi harmony. Il fascio vivente dimentica, poi, che alle ultime elezioni si è venduto a Di Biasio, offendendo i suoi elettori, i quali, diversamente da lui, vivono una vita reale fatta di lavoro e sacrificio e non una vita su tribuna politica dove poter sparare cazzate a fiumi, cercando una sorta di resurrezione. Il fascio vivente, si permette di offendere il sindaco Gigi ( non è una difesa in quanto Gigi è indifendibile) etichettandolo come lupo del matese evidenziando sempre che non è di Carinola trascurando il fatto che lui vive a Caserta e non conosce assolutamente la vita reale del comune e i suoi problemi reali ( non politici),  diversamente dai suoi sostenitori e partner di partito che si spaccano la schiena col lavoro.

Percio' il fascio vivente dovrebbe avere la dignità di stare zitto e viversi la sua vita a Caserta presso la segreteria del suo partito (suo appunto) senza postare commenti ipocriti così come la sua storia politica, caratterizzata da accordi  sottobanco con chi il giorno prima sputtana dai balconi. Se vuole fare l’uomo di destra deve farsi un bell'esame di coscienza dinanzi ai suoi sostenitori e ricordare che un uomo di destra mai avrebbe accettato la candidatura con Mannillo e Gigi e mai avrebbe accettato di portare l’acqua a Di Biasio. Vergogna.

Ma tanto sono convinto che la gente ha già aperto gli occhi e il tuo vagare in questo purgatorio mediatico come internet si tradurrà in un inferno politico dove per la legge del contrappasso porterai l’acqua a Di Biasio per l’eternità sotto il busto di Mussolini
unodidestravero

mercoledì 1 maggio 2013

LETTA & HOLLANDE, LA NUOVA COPPIA

E' finita da pochi minuti la conferenza stampa di Enrico Letta e di François Hollande, a margine del loro primo incontro politico, che a Parigi scende la pioggia su un pomeriggio dove non ci sono concerti nelle piazze ma almeno tre manifestazioni ( due di sinistra  ed una di estrema destra) nella sola capitale.  I due rispondono alle domande dei giornalisti  dopo aver spiegato i punti del loro confronto all'Eliseo e gli obiettivi che si propongono per i prossimi mesi: unione bancaria europea, abbassamento tassi di interesse, sblocco delle risorse per creare lavoro nei piu' giovani, alleggerimento delle politiche del rigore per rilanciare crescita e sviluppo. Evidentemente i due hanno stretto un forte patto in Europa, che con Monti sarebbe stato impensabile: fatto il lavoro sporco, ottenuto il posto in Senato, ora puo' riposarsi in santa pace. Letta, l'uomo dalle ampie vedute e dalle larghe intese, due giorni dopo la fiducia  prende a braccetto la Francia. Ma ora dovranno convincere la Germania ed i Paesi vicini alla locomotiva che è giunto il momento di prendere un nuovo cammino per mostrare un altro volto dell'Europa, quella che non punisce, che non tassa solamente ma che sia capace di creare benessere. Un altro miraggio? La sfida è enorme.

Enrico Letta si è espresso in un buon francese, ha convinto la  stampa per la sua determinazione, ma per lui la vera sfida sarà quella di convincere il Parlamento italiano, dove già la battaglia per i sottosegretari sembra piu' importante della battaglia per la creazione del lavoro.

Intanto, oggi primo maggio, in Francia si protesta per le politiche di rigore, per tre milioni di disoccupati e per le scelte di Hollande che non convincono. In Italia pic-nic e concertone a Roma, mentre a Taranto si lotta.

Cosa ne sarà dell'Europa diciamo fra dieci  anni?La Cina già grande potenza mondiale, gli Stati Uniti che raggiungono l'indipendenza energetica, Paesi in via di sviluppo ( nel continente africano come altrove) che conoscono margini di crescita rigogliosa, mentre noi europei  bloccati dalla fine del lavoro.
Proviamo a rialzarci.

Mi So