Caro Gennaro,
Ti do del tu anche se non abbiamo mai avuto tanta confidenza in privato. Lo faccio perchè mi aiuta a parlare amichevolmente.
Riuscire a diventare Sindaco, anche in un piccolo comune, è cosa estremamente difficile. Non basta essere in gamba e preparati. Lo sanno bene Brunetta e Castelli, bocciati rispettivamente a Venezia e Lecco. Ma lo sanno bene anche Antimo Marrese, Di Stasio, Grimaldi Giovanni e tanti altri che neanche sono riusciti a candidarsi perchè la scelta del candidato Sindaco avviene secondo lo schema che i teorici chiamano "garbage can" ovvero cestino della spazzatura. Per chi non lo conoscesse riporto la definizione di Wikipedia: "In questo contenitore vengono inseriti i problemi a cui dare una soluzione, le possibili soluzioni, e infine le persone che devono fare la scelta. L'idea è che il processo decisionale è confuso, poiché problemi e soluzioni vengono estratti dal contenitore in maniera del tutto casuale: c'è mancanza di razionalità tra l'azione dei singoli e l'output complessivo che da quelle azioni si ricava. Una decisione sarà perciò, il risultato di diverse correnti relativamente indipendenti, all'interno della stessa organizzazione."
Diventare Sindaco richiede, quindi, anche fortuna. Questa fortuna si accompagna ad un grande onere: amministrare per un mandato con la coalizione che ti ha sostenuto.
Tenere insieme la squadra sugli obiettivi concordati E' il compito del Sindaco.
E i fatti dicono che hai fallito la missione affidatati e, purtroppo, nel peggiore dei modi. Sei stato cacciato.
Ma anche chi ti ha sfiduciato ha perso. Ha perso il posto da consigliere o da assessore che pure si era costruito ed ha perso credibilità. Anche loro non sono riusciti nella missione che noi elettori gli abbiamo affidato.
Ma se ne stanno in religioso silenzio, forse ad aspettare che il dolore passi. Il dolore viene prima dello sfogo.
Non credi anche tu che la morte meriti il silenzio?
Accettare le sconfitte è da grandi così come rispettare gli avversari.
Guardiola, con la squadra migliore al mondo ha perso contro l'Inter e quando gli hanno chiesto cosa aveva da rimproverare alla sua squadra ha risposto: NIENTE. Se avrò qualcosa da dire a qualche giocatore lo dirò negli spogliatoi.
Dire che solo tu e Di Lorenzo siete buoni e gli altri incapaci (o peggio) non ti fa onore, non fa onore all'intelligenza di noi cittadini e non aiuta a guardare oltre la sconfitta.
Se hai, come tutti crediamo, ancora tanto da dire in politica fermati, rifletti e costruisci.
con simpatia,
un tuo elettore da qualche parte nel mondo.