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venerdì 2 aprile 2010

Il partito dello struzzo

I commenti ai risultati della campagna elettorale appena conclusa tengono ancora banco su tutti i giornali da parte di politici e commentatori politici. Seguendo le discussioni, si è notato che non sono state per niente accese, in parte perchè i risultati sono stati abbastanza chiari ed in parte per quel desiderio di accordarsi a tutti i costi che vige tra i partiti italiani. Tra le dichiarazioni che più hanno colpito l'opinione pubblica ci sono quelle del segretario del Partito Democratico, ribattezzato Partito dello Struzzo. Come fa quell'animale quando si trova in difficoltà, di mettere la testa sotto la sabbia, così si comportano i dirigenti di questo partito. Il segretario ha esordito affermando di aver vinto perchè ha perso solo in sei regioni invece che in quasi tutte come si aspettava. In questo modo è convinto di aver risolto il problema, senza comprendere che ormai le scempiaggini le bevono in pochi anche se devono subirle. Continua col suo proporsi come difensore delle classi deboli, dei lavoratori e dei disoccupati, facendo finta di non capire che è lui il problema, insieme a tutta la classe politica italiana, a causa della spesa enorme che assorbono. 
Continua a chiamare razzisti quelli della Lega non vedendo che l'enorme numero di immigrati irregolari e clandestini sono un problema per gli italiani e anche per loro stessi. 
Continua con l'invocare la punizione fiscale sulle categorie produttive del paese che permettono a questo paese di annoverarsi tra i primi del mondo. Lui e tutta la corte di funzionari dell'ex PCI che campavano e campano di politica continuano con queste che hanno fatto diventare delle facezie. Nascondendosi dietro a sbiadite ideologie che sono sempre attuali, ma che non vogliono comprendere che sono travolte dai popoli quando sono in difficoltà. Loro continuano a galleggiare, cosa che forse in fondo è il loro vero obiettivo principale. Non li preoccupa il rischio di affondare sotto l'urto di un'ondata più forte delle altre che potrebbe venire dai movimenti spontanei costituiti al di fuori dei partiti.   

Tra le molte giustificazioni di questa sconfitta, che è stato costretto suo malgrado ad ammettere, ha sbandierato ai quattro venti le liste di Grillo. Non si comprende per quale motivo, ma hanno fatto passare il concetto che i votanti delle liste Grillo siano tutti votanti della sinistra. Se anche lo fossero, sono persone schifate dei loro comportamenti che mai li voterebbero anche se hanno ribrezzo del teatrante che domina attualmente il panorama politico italiano. Da rilevare che appena il segretario del partito dello struzzo ha dato questa versione, tutti l'hanno presa per buona e ripetuta nei giornali e telegiornali. 
Questo movimento spontaneo li terrorizza, il politico di professione quando nota masse di persone con le quali è difficile o addiruttura impossibile patteggiare o scendere a compromessi, tenta di distruggerli o almeno di demonizzarli. Così hanno iniziato di nuovo con la storia dell'antipolitica e del comico, come se loro fossero tutte persone serie quando,  invece, a capo hanno anche loro un capocomico. Ancora una volta invece di recepire le istanze che questo popolo ormai numeroso sostiene, le ignorano girando la faccia dall'altra parte con la segreta speranza che non guardando la realtà cambi. Non vogliono affrontare la realtà dell'esistenza di persone che dalla politica non si aspettano il privilegio personale, ma che pretendono solo che faccia il proprio dovere di programmare e gestire la vita pubblica e non i propri interessi e quelli degli adepti. 
Non comprendono che queste persone, in quanto più intelligenti di loro, se non hanno la forza di sconfiggerli almeno hanno quella di farli vivere nella preoccupazione. La Lega, che inizialmente pure era un movimento di opinione, ha iniziato con dei programmi che allora sembravano assurdi ed indigeribili, ma nel tempo, anche se con qualche modifica, è riuscita a coinvolgere milioni di persone. 
Se si prosegue nel combattere per le proprie idee per cambiare la società, prima  o poi ci si riesce. Se si parla di vero cambiamento, non si deve intendere il cambiamento predicato dai politici in questi giorni, inteso come sostituzione del personaggio seduto sulla poltrona, ma cambiamento delle regole che favoriscano la migliore convivenza possibile. Per realizzare qualunque progetto innovativo bisogna prima abbattere questi struzzi che hanno la testa nella sabbia, molte volte, non per paura ma perchè là sotto trovano il becchime che li ingrassa.

Grillino

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