La corte europea di Strasburgo ha emesso una sentenza molto chiara: via il crocifisso dalle aule scolastiche italiane. Tutto questo in nome della laicità dello Stato e del diritto di tutti di professare la propria religione senza sentirsi offesi dai simboli di altre religioni. Alla corte europea danno man forte anche personalità dello spettacolo come Dario Fo che vede nel crocifisso il simbolo di una religione di Stato gestita dai cattolici.
Beh, che male ci sarebbe?
Qui siamo in Italia. Il Paese dove è stato crocifisso San Pietro e dove è stato decapitato San Paolo. Dove migliaia di martiri cristiani sono stati trucidati negli anfiteatri per soddisfare un popolo pagano che sapeva divertirsi solo con la violenza e la morte degli altri fino a quando non ha scoperto il cristianesimo. E’ il Paese dove si sono susseguiti centinaia di Papi. Dove sono state indette ben nove Crociate per la liberazione della Terra Santa e dove è nato San Francesco che la Terra Santa l’ha conquistata con i suoi frati e non con le armi dei crociati. E potrei andare avanti per molto ancora, ma non voglio sembrare una bigotta inguaribile, perché non credo di esserlo.
Quello che invece voglio mettere in evidenza è il cammino storico di questa nazione strettamente legato alla religione cristiana, che nel bene e nel male, ne ha condizionato la crescita sociale e culturale. Eliminarne il simbolo principale è un po’ come voler rinnegare la storia italiana che pur è cresciuta e si è formata con tale simbolo. Personalmente, quando guardo il crocifisso, non penso al potere dell’istituzione Chiesa, che può essere condiviso o no, ma penso al sacrificio di un uomo e ai tanti valori positivi ad esso legati. Vogliamo privare le nuove generazioni italiane persino della curiosità di conoscere questa Persona e i valori che può tramandare? E con quali saranno sostituiti quelli cristiani emanati dal crocifisso? Questo mi piacerebbe proprio saperlo. Non mi sembra che la nostra società moderna attuale sia ricca di valori positivi da offrire alle nuove generazioni. Tutt’altro.
Parlare di laicità dello Stato potrebbe anche essere giusto, ma è alquanto riduttivo. Non esiste nessuno stato e nessun popolo che non sia stato condizionato nei propri comportamenti sociali, civili e culturali dalle proprie credenze religiose, anzi, la religione è una componente essenziale del processo di maturità storica che caratterizza ogni popolo.
Chiunque venga in Italia o viva in Italia, non dovrebbe far altro che prendere atto della realtà delle cose e accettarne tutte le componenti storiche, compreso il crocifisso nelle aule e negli uffici. D’altra parte, si può benissimo praticare la propria religione senza sentirsi offesi dalla presenza di una croce appesa alla parete.
Chi ce l’ha una fede, dovrebbe averla soprattutto nel cuore.
Cristiana delusa
Beh, che male ci sarebbe?
Qui siamo in Italia. Il Paese dove è stato crocifisso San Pietro e dove è stato decapitato San Paolo. Dove migliaia di martiri cristiani sono stati trucidati negli anfiteatri per soddisfare un popolo pagano che sapeva divertirsi solo con la violenza e la morte degli altri fino a quando non ha scoperto il cristianesimo. E’ il Paese dove si sono susseguiti centinaia di Papi. Dove sono state indette ben nove Crociate per la liberazione della Terra Santa e dove è nato San Francesco che la Terra Santa l’ha conquistata con i suoi frati e non con le armi dei crociati. E potrei andare avanti per molto ancora, ma non voglio sembrare una bigotta inguaribile, perché non credo di esserlo.
Quello che invece voglio mettere in evidenza è il cammino storico di questa nazione strettamente legato alla religione cristiana, che nel bene e nel male, ne ha condizionato la crescita sociale e culturale. Eliminarne il simbolo principale è un po’ come voler rinnegare la storia italiana che pur è cresciuta e si è formata con tale simbolo. Personalmente, quando guardo il crocifisso, non penso al potere dell’istituzione Chiesa, che può essere condiviso o no, ma penso al sacrificio di un uomo e ai tanti valori positivi ad esso legati. Vogliamo privare le nuove generazioni italiane persino della curiosità di conoscere questa Persona e i valori che può tramandare? E con quali saranno sostituiti quelli cristiani emanati dal crocifisso? Questo mi piacerebbe proprio saperlo. Non mi sembra che la nostra società moderna attuale sia ricca di valori positivi da offrire alle nuove generazioni. Tutt’altro.
Parlare di laicità dello Stato potrebbe anche essere giusto, ma è alquanto riduttivo. Non esiste nessuno stato e nessun popolo che non sia stato condizionato nei propri comportamenti sociali, civili e culturali dalle proprie credenze religiose, anzi, la religione è una componente essenziale del processo di maturità storica che caratterizza ogni popolo.
Chiunque venga in Italia o viva in Italia, non dovrebbe far altro che prendere atto della realtà delle cose e accettarne tutte le componenti storiche, compreso il crocifisso nelle aule e negli uffici. D’altra parte, si può benissimo praticare la propria religione senza sentirsi offesi dalla presenza di una croce appesa alla parete.
Chi ce l’ha una fede, dovrebbe averla soprattutto nel cuore.
Cristiana delusa
il problema di questa nazione è che in essa vi sono delle forze che remano sempre contro l'interesse nazionale. A qualcuno dà fastidio che si parli di comunisti ma si deve perchè il nostro problema sono quelli che si identificano con quella siglla rimasti solo da noi. Sempre pronti a schierarsi col nemico di turno, a dargli man forte per il loro piccolo interesse personale sempre cammuffato da bene per l'umanità. Nel post è citato uno di questi, quel Dario Fo un bavoso che per tutta la vita è vissuto raccontando insieme alla moglie come questa fu stuprata, che melma! Chiunque si può permettere di condannare l'italia per qualunque cosa adesso anche per il crocifisso.Se si fossero permessi di mettere in discussione qualche simbolo di qualche altra nazione già sarebbero sotto assedio. Qui invece si assiste a convegni e tavole rotonde dove la maggioranza dei partecipanti dà ragione a chi condanna l'Italia.Un giorno ci condannano perchè non prendiamo abbastanza clandestini, un altro che non ospitiamo i delinquentiin stanze abbatanze comode, un altro giorno che non c'è libertà di stampa adesso se la prendono anche con Gesù Cristo e queste fecce della storia sempre schierati con chi condanna l'italia.A quando una legge che li mandi in esilio questi traditori della patria.
RispondiElimina20.37.
RispondiEliminaEcco uno degli stupratori di Franca Rame. Suicidati e dai un senso alla tua vita.
Patria, chiesa, famiglia. Il tempo passa, l'evoluzione fa il suo percorso ma gli idioti rimangono idioti. Fossi 20.37,mi proporrei volontario per un trapianto di cellule cerebrali, anche se, analizzato il soggetto, correrrebbe sempre il rischio di un rigetto feroce.
RispondiEliminaComunisti sono evidentemente pure 15,12 e 15,27
RispondiEliminache incalzati e messi alle strette e non avendo argomentazioni valide per replicare a 20.37 cosa fanno??? INSULTANO COME IL MIGLIOR TRAVAGLIO....IL MIGLIOR DI PIETRO....IL MIGLIOR SANTORO....
Vergognatevi !! Vergognatevi Voi e i comunisti come voi che siete rimasti gli unici come al solito ad essere contenti per una sentenza ridicola e ingiusta!
per 19:32, visto che lo hai tirato in ballo, vorrei farti leggere il corsivo scritto da Travaglio il 5 novembre a proposito di questa sentenza.
RispondiEliminaVorrei che le cose si discutessero in modo civile, e invece siamo sempre alla solita : comunisti, anticomunisti... ma chi se ne fotte di Dario Fo, perchè non dite ciò che pensate voi? Mah, la mia paura è che finchè non vi dicono cosa pensare, non sapete aprire bocca...
Cmq eccoti l'articolo di un "comunista"
"MA IO DIFENDO QUELLA CROCE
di Marco Travaglio
Dipendesse da me, il crocifisso resterebbe appeso nelle scuole. E non per le penose ragioni accampate da politici e tromboni di destra, centro, sinistra e persino dal Vaticano. Anzi, se fosse per quelle, lo leverei anch’io. Fa ridere Feltri quando, con ignoranza sesquipedale, accusa i giudici di Strasburgo di “combattere il crocifisso anziché occuparsi di lotta alla droga e all’immigrazione selvaggia”: non sa che la Corte può occuparsi soltanto dei ricorsi degli Stati e dei cittadini per le presunte violazioni della Convenzione sui diritti dell’uomo. Fa tristezza Bersani che parla di “simbolo inoffensivo”, come dire: è una statuetta che non fa male a nessuno, lasciatela lì appesa, guardate altrove. Fa ribrezzo Berlusconi, il massone puttaniere che ieri pontificava di “radici cattoliche”. Fanno schifo i leghisti che a giorni alterni impugnano la spada delle Crociate e poi si dedicano ai riti pagani del Dio Po e ai matrimoni celtici con inni a Odino. Fa pena la cosiddetta ministra Gelmini che difende “il simbolo della nostra tradizione” contro i “genitori ideologizzati” e la “Corte europea ideologizzata” tirando in ballo “la Costituzione" (continua al prossimo commento)
che riconosce valore particolare alla religione cattolica”. La racconti giusta: la Costituzione non dice un bel nulla sul crocifisso, che non è previsto da alcuna legge, ma solo dal regolamento ministeriale sugli “arredi scolastici”. Alla stregua di cattedre, banchi, lavagne, gessetti, cancellini e ramazze. Se dobbiamo difendere il crocifisso come “arredo”, tanto vale staccarlo subito. Gesù in croce non è nemmeno il simbolo di una “tradizione” (come Santa Klaus o la zucca di Halloween) o della presunta “civiltà ebraico-cristiana” (furbesco gingillo dei Pera, dei Ferrara e altri ateoclericali che poi non dicono una parola sulle leggi razziali contro i bambini rom e sui profughi respinti in alto mare). Gesù Cristo è un fatto storico e una persona reale, morta ammazzata dopo indicibili torture, pur potendosi agevolmente salvare con qualche parola ambigua, accomodante, politichese, paracula. È, da duemila anni, uno “scandalo” sia per chi crede alla resurrezione, sia per chi si ferma al dato storico della crocifissione. L’immagine vivente di libertà e umanità, di sofferenza e speranza, di resistenza inerme all’ingiustizia, ma soprattutto di laicità (“date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”) e gratuità (“Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”). Gratuità: la parola più scandalosa per questi tempi dominati dagli interessi, dove tutto è in vendita e troppi sono all’asta. Gesù Cristo è riconosciuto non solo dai cristiani, ma anche dagli ebrei e dai musulmani, come un grande profeta. Infatti fu proprio l’ideologia più pagana della storia, il nazismo – l’ha ricordato Antonio Socci - a scatenare la guerra ai crocifissi. È significativo che oggi nessun politico né la Chiesa riescano a trovare le parole giuste per raccontarlo. Eppure basta prendere a prestito il lessico familiare di Natalia Ginzburg, ebrea e atea, che negli anni Ottanta scrisse: “Il crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace. È l’immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l’idea dell’uguaglianza fra gli uomini fino ad allora assente… Perché mai dovrebbero sentirsene offesi gli scolari ebrei? Cristo non era forse un ebreo e un perseguitato morto nel martirio come milioni di ebrei nei lager? Nessuno prima di lui aveva mai detto che gli uomini sono tutti uguali e fratelli. A me sembra un bene che i bambini, i ragazzi lo sappiano fin dai banchi di scuola”. Basterebbe raccontarlo a tanti ignorantissimi genitori, insegnanti, ragazzi: e nessuno – ateo, cristiano, islamico, ebreo, buddista che sia - si sentirebbe minimamente offeso dal crocifisso. Ma, all’uscita della sentenza europea, nessun uomo di Chiesa è riuscito a farlo. Forse la gerarchia è troppo occupata a fare spot per l’8 per mille, a batter cassa per le scuole private e le esenzioni fiscali, a combattere Dan Brown e Halloween, e le manca il tempo per quell’uomo in croce. Anzi, le mancano proprio le parole. Oggi i peggiori nemici del crocifisso sono proprio i chierici. E i clericali. "
RispondiEliminaMarco Travaglio
x20.37 mai andato a zoccole.
RispondiEliminacARO 21,54
RispondiEliminaIl diffamatore per definizione, ovvero travaglio, è stato da me nominato non per discutere su quello che lui, piccolo omino, pensa sul Crocifisso o qualsiasi altra cosa (anke perkè io persone come lui non le prendo proprio in considerazione visto che sistematicamente alterano i fatti.....). E' stato bensì da me tirato in ballo travaglio semplicemente per prenderlo come "modello" di calunniatore e diffamatore, proprio come chi ha preceduto i miei commneti (15,12 e 15,27).
Rispetto a ciò che invece, egli, il travagliato marco, afferma in merito al Crocifisso, ritengo che sia la solita trovata strumentale per gettare un pò di fango sul nemico.....e se la vuoi sapere proprio tutta, credo che una persona così piena di ipocrisia, rancore, odio e cattiveria verso gli avversari politici non sia nemmeno degna di nominarlo il Crocifisso.
Marco Travaglio ha ragione.
RispondiEliminaParlare di Gesù è una cosa seria.
Così come parlare di Maometto.
Uagliù quann' parlate 'e Dio, sciaquateve a vocca.
E bravo Marco!
RispondiEliminaRingrazio l'anonimo delle 21,54 che ha postato l'articolo sul crocifisso e mi rivolgo a 19,32 per fargli notare possa parlare a vanvera e senza cognizione di causa, per il semplice gusto di offendere persone ritenute "comuniste" o semplicemente avverse a questo sistema.
RispondiEliminaA proposito amico delle 19,32, lo sai che Travaglio è di destra?
Ma evidentemente una destra obiettiva, che non ha paura di essere critica verso tutti e verso se stessa.
Se si guardano le bandiere delle nazioni europee più di una decina portano la croce come simbolo. Georgia,Danimarca,Finlandia, svezia, Svizzera,Inghilterra e tante città. Provate a rivolgervi a quei bacucchi della corte europea perchè quel simbolo offende la vostra sesibilità vedrete che non si permetteranno mai di emettere una sentenza contro quelle nazioni. Sanno che là sarebbero tutti compatti nel partire per prenderli a calci in culo. Quando dico tutti intendo destra,sinistra,uomini, donne e anche gay,trans e zoccole varie che là pure abbondano.Invece da noi, forse pensando di fare dispetto a Berlusconi queste ultime categorie quasi tutte di sinistra sono apertamente schierate a favore di quei pseudogiudici. Prorio ieri ho assistito ad un veemente difesa di quella sentenza da parte di quel simbolo della sinistra che è la Parietti, persona che campa mostrando le cosce e ragionando con quanto si trova all'incrocio di esse.
RispondiEliminaMa non siamo capaci di discutere tranquillamente senza offenderci?
RispondiEliminaPer favore, ognuno dica la sua, ma rispettando le opinioni degli altri
Non sono un cattolico praticante ma sono rimasto offeso come italiano pre una ingerenza nelle mie tradizioni calpestate dall'ultimo arrivato. Appena saputo della sentenza mi sono procurato un crocifisso e l'ho messo sulla parete del mio ufficio, sfido chiunque a toglierlo.
RispondiEliminaVi comunico che il sindaco del comune di Scarlino(GR)ha emesso una ordinanza che prevede una multa di 500 euro a chi toglie il crocifisso dlla parete di un edificio pubblico. Il sindaco è del PD. Perchè non chiediamo al sindaco di Carinola di fare altrettanto?
RispondiEliminaAria fritta ...
RispondiEliminaTravaglio diffamatore nonchè piccolo omino, Santoro e Di Pietro non nè parliamo, Dario Fò uno che prova piacere al sentire della violenza subita dalla moglie...
Ci perdoni sua onnipotenza delle 22.27 se ogni tanto ci si prova a dissentire dalle corbellerie con cui da aria alla bocca.
O porca miseria ma allora e vero che i comunisti mangiano i bambini ...
RispondiEliminaIo ho un opinione molto semplice... a chi non piace il crocifisso se ne stia a casa propria ...
ciao
QUANDO TUTTI I PARTITI HANNO FIRMATO IL TRATTATO DI LISBONA
RispondiEliminaFORZANUOVA AVEVA AVVERTITO:
1. Con questo trattato verrà meno la sovranità nazionale italiana;
2. questo trattato ci costringerà ad accettare decisioni di corti di giustizia straniere;
3. questo trattato imporrà i controvalori massonici anti-cristiani;
4. questo trattato ci imporrà i matrimoni omosessuali;
5. questo trattato ci imporrà aborto ed eutanasia;
6. questo trattato osteggerà, in ogni modo possibile, la Religione Cattolica e come ovvio nel caso del Crocifisso i suoi simboli.
Alcuni Paesi guidati da gente più accorta della nostra hanno barattato in cambio della firma al Trattato l’ opzione di non seguire la Carta dei Diritti che è alla base della decisione di Strasburgo. L’ Italia no, Pd, Pdl e Lega hanno fatto passare questo Trattato in Parlamento all’ unanimità E’ inutile che oggi i partiti farisei facciano finta di scandalizzarsi di fronte alla sentenza di Strasburgo che vieta di esporre il Crocefisso. Loro sapevano bene tutto. Forza Nuova avvertì, nella persona di Roberto Fiore perfino esponenti importanti della Lega che dissero di non potere nulla perché erano arrivati ordini precisi da Berlusconi a Bossi che il Trattato di Lisbona andava firmato. I diktat di Strasburgo sono esecutivi. Tra poco impediranno ai militanti ed esponenti politici di Forza Nuova di difendere il diritto naturale, ai nostri sacerdoti di dire la Verità dai pulpiti delle Chiese ed alla gente semplice di sostenere la legge del buon senso . I partiti, firmando e votando, all’unanimità il Trattato di Lisbona, sono tutti complici. Come sempre, nella storia, quando l’identità e la tradizione popolare sono sotto attacco, l’unica salvezza risiede nell’insorgenza.
La Segreteria Nazionale di Forza Nuova
Ciao Forza Nuova, rispetto il tuo pensiero anche perchè mi trovo d'accordo sul primo punto di quelli che hai citato. Ti sfugge tuttavia che la Corte di Strasburgo non c'entra un benemerito cavolo con il trattato di Lisbona. La corte che ha dato quella sentenza infatti non fa parte degli organi dell'Unione Europea, ma della Convenzione Europea dei diritti dell'Uomo, firmata nel 1950 da 47 paesi europei, quando l'Unione nemmeno esisteva. L'emanazione di tale convenzione, la corte europea dei diritti dell'uomo, appunto, è nata invece quando la CEE comprendeva solo 6 stati.
RispondiEliminaCome dicevo rispetto il tuo pensiero ma devo dirti che sei ignorante fino al midollo e faresti bene a studiare un pò perchè hai tirato conseguenze da fatti completamente falsi.
x 0,33
RispondiEliminaComplimenti!Prima dici di rispettare il pensiero di una persona e poi lo chiami ignorante...ma quando hanno distribuito i cervelli dove cazzo eri?
quando hanno distribuito i cervelli sicuramente non ero con te: nel mio mondo si rispettano anche le idee degli ignoranti
RispondiEliminagli ignoranti dovrebbero star zitti quando con prove e fatti gli si prova la loro ignoranza....
RispondiEliminail cervello è fatto per funzionare e forse ancor più per apprendere... non c'è nulla di peggio di persone che non sanno e fanno finta di conoscere tutto... tra l'altro, dato che siamo in tema, la superbia è un vizio capitale.
x 13,46
RispondiEliminanel tuo mondo a quanto pare si rispettano le idee ma non le persone...un bel controsenso!
In molte scuole italiane il crocifisso non c'è da tempo come non vi è più la foto del capo dello Stato. Onestamente la croce, simbolo del cristianesimo e dei valori ad esso legati, è qualcosa di distintivo di un credo ed essendo la nostra Repubblica di stampo laico è giusto che esso non sia esposto nella scuola dove, a mio avviso già e troppo che si insegni la religione come materia facoltativa...solo per accontentare la Chiesa e nessun altro...
RispondiElimina