premessa - abbiamo ricevuto una email da : "Jacopone da Todi" con un post dal titolo " Il Cavaliere, moderno Catilina e le persecuzioni dei riformatori." Alla fine dell'articolo, il seguente messaggio: "Con preghiera vivissima di pubblicare queste mie righe non come semplice commento, bensì come articolo di pagina al fine di garantire anche su questo sito la pluralità delle idee, spesso messa in discussione da taluni". Ecco Jacopone, la questione è più semplice: quelle non sono tue parole ma il testo completo di un articolo, uscito recentemente sul Corriere on line che si chiama, appunto, Il Cavaliere, moderno Catilina e le persecuzioni dei riformatori . ...... oh non hai avuto manco la forza di cambiare il titolo...oppure da oggi inizia a firmarti JaCOPIONE da Todi così capiremo che sei tu, e pubblicheremo in rassegna stampa.
Visto che ci hai dato l'occasione di linkare articoli già scritti da altri, continuiamo noi ma, ovviamente, citando la fonte.
Un referendum beffa: ecco perchè ci asteniamo e non andremo a votarlo
da www.sinistracristiana.net
Prima parte: considerazioni sulla vigente legge elettorale
1. Siamo tutti scontenti della vigente legge elettorale, unanimemente denominata “porcellum” con la quale si è votato nelle ultime due tornate elettorali (2006 e 2008).
2. Due sono i principali aspetti negativi di questa legge: le liste bloccate ed il premio di maggioranza.
3. Questa legge, attraverso le liste bloccate, ha espropriato gli elettori di ogni residua possibilità di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento, conferendo a una ristrettissima oligarchia di persone (i capi dei partiti politici) il potere di determinare al 100% la composizione delle Assemblee legislative.
4. Con questo sistema elettorale i nomi dei candidati sono persino scomparsi dalla scheda elettorale, con la conseguenza che le scelte dei candidati operate dai capi dei partiti non possono in alcun modo essere censurate, sconfessate o corrette dal corpo elettorale.
5. Di conseguenza tutti i “rappresentanti del popolo” sono stati nominati da oligarchie di partito svincolate da ogni controllo popolare.
6. In questo modo gli eletti, più che rappresentanti del popolo, sono – anche in senso tecnico – dei delegati di partito, anzi del capo politico che li ha nominati, al quale sono legati da un vincolo di fedeltà estremo, restando così fortemente pregiudicato il principio sancito dall’art. 67 della Costituzione che prevede che “ogni membro del parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”.
7. Il premio di maggioranza è un meccanismo truffaldino che interviene a manipolare la volontà espressa dagli elettori, trasformando – per legge – una minoranza in maggioranza.
8. Un sistema così fortemente distorsivo della volontà popolare non esisteva neppure nella c.d. “legge truffa” del 1953, che prevedeva che, per ottenere il premio di maggioranza, occorresse ottenere almeno la maggioranza dei voti popolari.
9. Con la legge truffa per conseguire il premio di maggioranza, che mirava a rendere più stabile il governo, occorreva godere del consenso della maggioranza degli elettori; la legge vigente, invece, trasforma una minoranza in maggioranza (attribuendole per legge il 54% dei seggi alla Camera) e sancisce il principio che per governare non occorre il consenso della maggioranza degli elettori.
10. La vigente legge elettorale ha introdotto delle soglie di sbarramento per l’accesso alla Camera ed al Senato che, se appaiono ragionevoli per i partiti che si riuniscono in coalizione (2% alla Camera e 4% al Senato), sono del tutto irragionevoli per i partiti esclusi dalle coalizioni (4% alla Camera e 8% al Senato). In questo modo milioni di elettori vengono esclusi dalla possibilità di essere rappresentati in Parlamento.
11. Infine la vigente legge elettorale, con l’indicazione sulla scheda del candidato alla presidenza del Consiglio, introduce una sorta di investitura popolare del Capo politico, mortificando il ruolo del Presidente della Repubblica a cui la Costituzione assegna il compito di nominare il Presidente del Consiglio.
Seconda Parte: quali modifiche introduce il referendum, con quali conseguenze
12. Il referendum proposto non corregge nessuno dei difetti del “porcellum” ma, al contrario, li aggrava, esaltandone le conseguenze negative.
13. Il referendum non restituisce agli elettori il potere di scelta dei propri rappresentanti politici, che la legge vigente ha sequestrato per conferirlo nella mani dei partiti, conservando le liste bloccate.
14. Il referendum propone sostanzialmente due modifiche della vigente legge elettorale: a) attribuisce il premio di maggioranza alla lista che abbia ottenuto anche un solo voto in più delle altre liste concorrenti, abrogando la possibilità che il premio venga attribuito ad una coalizione di partiti; b) determina il raddoppio delle soglie di sbarramento confermando per tutti la soglia del 4% alla Camera dei Deputati e dell’8% al Senato (che la legge attuale impone soltanto ai partiti non coalizzati)
15. Le conseguenze che verrebbero fuori dalla legge elettorale modificata dal referendum sarebbero nefaste per la democrazia e ne sovvertirebbero il metodo basilare per il quale le decisioni si prendono a maggioranza.
16. La nuova disciplina elettorale sancirebbe il principio che il potere di governo spetta ad una minoranza e deve essere consegnato nelle mani di un solo partito, a prescindere dal livello del consenso popolare ricevuto
17. Infatti, attribuire il premio di maggioranza ad una sola lista determina un incremento esponenziale del premio stesso, sovvertendo il rapporto fra i voti espressi ed i seggi ottenuti.
18. Nelle elezioni del 2006, a fronte di una ampia coalizione di forze politiche, che ottenne alla Camera il 49,8 %, il premio di maggioranza è stato del 4 %. Nelle elezioni del 2008, a fronte di una coalizione meno ampia, che ottenne il 46,8%, il premio di maggioranza è stato del 7%. Se si fosse votato nel 2008 con il sistema elettorale proposto dai referendari, la lista più votata (il PdL) con il 37,4% dei voti, avrebbe ottenuto il 54% dei seggi, cioè si sarebbe giovata di un premio di maggioranza del 16,6%. Vale a dire a un solo partito sarebbe stata attribuita dalla legge elettorale quasi il 50% in più della rappresentanza che gli sarebbe spettata in base ai voti ricevuti dagli elettori (cioè gli sarebbero spettati oltre 100 seggi in più rispetto ai voti ricevuti) .
19. Con questo sistema viene attribuito ad una singola lista un premio di maggioranza di proporzioni inusitate, che può consentire ad un singolo partito di ottenere in Parlamento una rappresentanza doppia rispetto al consenso ricevuto, a danno di tutti gli altri partiti e di tutti gli altri elettori.
20. La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 15/2008, pur dichiarando ammissibile il referendum elettorale, ha adombrato un pesante sospetto di incostituzionalità segnalando al Parlamento: “l’esigenza di considerare con attenzione gli aspetti problematici di una legislazione che non subordina l’attribuzione del premio di maggioranza al raggiungimento di una soglia minima di voti e/o di seggi.”
21. Attraverso questo spropositato premio di maggioranza resta pregiudicato il principio costituzionale che il voto è uguale per tutti. Non tutti i cittadini saranno uguali nel voto perché il voto di taluni varrà il doppio rispetto al voto degli altri, tanto da consentire a una minoranza di diventare ex lege maggioranza e di fondare il governo non più sul consenso della maggioranza, ma su quello di una minoranza del corpo elettorale.
22. L’ulteriore effetto negativo è quello della riduzione forzata del pluralismo politico dovuta all’effetto combinato dell’incremento del premio di maggioranza e delle soglie di sbarramento.
23. Il corpo elettorale, proprio per la presenza di un così grave e destabilizzante premio di maggioranza, sarà costretto ad orientare le sue scelte sulle due principali liste in competizione. Ciò indebolirà tutti gli altri partiti, rendendo ancora più difficile superare lo sbarramento delle soglie raddoppiate dalla disciplina risultante dal referendum.
24. In questo modo dal bipolarismo forzato si passerà a un bipartitismo forzato, non determinato da scelte genuine del corpo elettorale, ma imposto dalle costrizioni del sistema elettorale
25. Questa situazione mortificherà ulteriormente la rappresentanza, riducendo la possibilità che il corpo elettorale possa ottenere che nel sistema politico siano rappresentati i bisogni, le esigenze, le culture ed i valori presenti nel popolo italiano.
26. In questo modo verrà introdotta, di fatto, una sorta di democrazia dell’investitura al posto della democrazia fondata sulla rappresentanza e la partecipazione dei cittadini come prevista dalla Costituzione.
27. La riduzione del pluralismo politico nelle assemblee legislative e la posizione di rendita assicurata a un solo partito politico, metterà a rischio la Costituzione, consegnandone il destino nelle mani di una sola parte politica.
28. L’attuale maggioranza politica, infatti, non può modificare a suo piacimento la Costituzione perché non dispone della maggioranza dei due terzi richiesta per escludere il referendum sulle leggi di modifica della Costituzione.
29. Se si fosse applicata alle elezioni del 2008 la legge elettorale con le modifiche proposte dai referendari, con lo stesso numero di voti, le forze politiche della attuale maggioranza (PDL + Lega) disporrebbero di circa il 62% dei seggi alla Camera. Con un piccolo sforzo potrebbero ottenere la maggioranza di due terzi necessaria per cambiare la Costituzione senza dover affrontare il giudizio del popolo italiano attraverso il referendum.
30. In questo modo si realizzerebbe una sorta di dittatura della minoranza, in quanto un solo partito, senza avere il consenso della maggioranza del popolo italiano, avrebbe nelle sue mani il controllo del Governo e la possibilità di eleggere – da solo – il Presidente della Repubblica, mentre una sola parte politica (cioè il partito beneficiato dal premio di maggioranza più i suoi alleati) avrebbe la possibilità di nominare i giudici della Corte Costituzionale e di modificare a suo piacimento la Costituzione.
31. Gli effetti che il referendum produrrebbe sul sistema politico sono stati già parzialmente sperimentati nelle elezioni politiche del 2008, quando i capi dei due principali partiti in competizione hanno deciso di restringere le coalizioni, limitandole ad una alleanza fra due soli partiti. In questo modo i partiti esclusi dalla possibilità di competere per il premio di maggioranza hanno perso una parte del loro genuino consenso elettorale e sono stati stroncati dal raddoppio delle soglie di sbarramento alla Camera ed al Senato.
32. In conseguenza di questa interpretazione delle legge elettorale sulla scia del modello proposto dal referendum, circa tre milioni di persone hanno perso ogni forma di rappresentanza in Parlamento, sono stati, pertanto, esclusi dal circuito della democrazia, mentre il tasso di astensionismo è cresciuto, essendo diminuita la partecipazione al voto dall’83,6% (2006) all’80,5% (2008).
33. Questa situazione di espulsione dal circuito democratico di milioni di persone, che abbiamo già sperimentato nelle elezioni del 2008, non sarebbe corretta dalle conseguenze del referendum, al contrario essa sarebbe ulteriormente aggravata perché le soglie di sbarramento raddoppiate varrebbero in ogni caso e per tutti i partiti.
34. Il sistema elettorale prefigurato dal referendum non esiste in nessun ordinamento di democrazia occidentale ma non rappresenta una novità assoluta nel nostro paese. Esso infatti si ispira alla legge “Acerbo” voluta da Mussolini, ed è stato già sperimentato nella storia d’Italia con le elezioni del 1924 che, schiacciando l’opposizione e le minoranze, aprirono la strada alla dittatura fascista.
35. Tuttavia la legge Acerbo era più democratica della disciplina che viene fuori dal referendum. Essa, infatti prevedeva che per accedere al premio di maggioranza, la lista più votata dovesse comunque superare la soglia del 25% dei voti e non imponeva soglie di sbarramento.
36. Per questo nel Parlamento del 1924 ebbero accesso – sia pure a ranghi ridotti - tutte le forze d’opposizione, mentre nel Parlamento repubblicano eletto nel 2008 con il metodo referendario, le opposizioni sono state drasticamente falcidiate.
37. Una situazione simile a quella del 1924 si produrrebbe di nuovo in Italia se venisse approvato il referendum.
38. Il principio democratico della rappresentanza verrebbe colpito a morte perché non vi è rappresentanza senza pluralismo e senza la libertà del corpo elettorale di scegliere le persone e le forze politiche da cui farsi rappresentare. Di conseguenza verrebbe meno il carattere democratico della forma di Governo.
39. Si produrrebbe quindi, attraverso la riforma elettorale, una riforma di fatto della Costituzione.
40. Il modello di democrazia, concepito dai padri costituenti, fondato sul pluralismo, sulla centralità del Parlamento e sulla partecipazione popolare dei cittadini associati in partiti, verrebbe definitivamente stravolto e sostituito da un ordinamento oligarchico.
Terza parte: come opporsi al referendum beffa
41. Per non tornare al 1924 bisogna respingere il referendum, utilizzando gli strumenti che la Costituzione ha messo a disposizione del corpo elettorale.
42. I Costituenti hanno previsto che i proponenti del referendum abrogativo devono superare una doppia soglia di consenso per poter raggiungere lo scopo dell’abrogazione delle norme prese di mira. Per questo la Costituzione prevede che la proposta è approvata soltanto se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi.
43. A differenza che nelle elezioni politiche, che mirano al rinnovo di assemblee politiche le quali devono necessariamente essere rinnovate, nel referendum il voto non è un dovere civico, in quanto la proposta di abrogazione non deve necessariamente essere approvata o respinta. Nel referendum gli elettori scelgono liberamente se andare o non andare a votare, a seconda dei risultati che vogliono conseguire.
44. Questa volta la chiamata degli elettori alle urne per il referendum nasconde un inganno: essa sfrutta l’insoddisfazione generale che tutti noi nutriamo verso questa legge elettorale (il porcellum) per spingerci ad un voto che, qualunque sia il risultato, non può avere altro effetto che quello di rafforzare il porcellum.
45. Infatti, se prevalessero i no, l’effetto sarebbe quello paradossale di offrire ai fautori dell’attuale legge elettorale imposta dalle oligarchie il destro di dire che la legge avrebbe avuto l’avallo di un voto popolare.
46. Se prevalessero i si, l’effetto sarebbe quello di blindare l’attuale legge elettorale, nella versione peggiorata proposta dai referendari. Il parlamento difficilmente potrebbe metterci mano per effettuare delle modifiche, sia perché gli si potrebbe obiettare di essere vincolato dalla volontà popolare espressa attraverso il voto referendario, sia perché la legge così modificata piacerebbe ancora di più alla maggioranza che vuole restringere gli spazi e le opportunità della democrazia.
47. Per questo si tratta di un referendum beffa: chiama alle urne dicendo di voler ammazzare il porcellum, ma in realtà lo ingrassa e lo rende intoccabile, qualunque sia la risposta al quesito referendario.
48. L’unico modo per non essere beffati, per dire NO alla proposta referendaria, è quello di disubbidire alla chiamata alle urne che i proponenti vogliono imporre al popolo italiano.
49. E’ questa l’unica strada per lasciare aperta la possibilità di una riforma elettorale che restituisca agli elettori i poteri che sono stati loro confiscati con il porcellum.
50. Per questo diciamo No al referendum elettorale, non andando a votare, dove si vota solo per il referendum, e rifiutando le schede del referendum, se chiamati alle urne per il ballottaggio che si terrà in diversi comuni e province.
(16 giugno 2009)
Gli italiani di andare a votare non ci pensano proprio.Il popolo italiano è partitodipendente, hanno avuto l'0rdine dai vari partiti di non votare e non lo faranno. Per ottemperare all'invito ricevuto non per le considerazioni così esaustivamente espresse nel post. Hanno sprecato un sacco di euro, in un momento di grave crisi economica, apposta per indurre il popolo a non votare. Per me se la maggioranza degli italiani si recassero alle urne lo vedrei come un atto di ribellione verso il diktat della nomenclatura.Sono sicuro che pochissimi si ribelleranno, il motto nazionale attuale è chissenefrega.E "Loro" continueranno a coltivare i loro sporchi affari.
RispondiEliminaRingrazio vivamente la redazione per aver comunque in qualche modo garantita la pubblicazione delle righe da me proposte....e mi scuso per non aver specificato in modo chiaro che si trattava dell'articolo proposto dall'ON. Bergamini al Corriere della Sera.
RispondiEliminaPensavo e penso tuttora, che comunque l'articolo a tratti pure provocatorio, possa suscitare la critica costruttiva di tutti e quindi dare ulteriore contributo alla nostra democrazia.
Grazie ancora al Quiquirì!
IACOPONE DA TODI
....paraculo....
RispondiEliminaIaCOPIONE da Todi...Bellissimo!
RispondiEliminaSilvio Berlusconi come Catilina?Magari. Lucio Sergio Catilina era un rivoluzionario e ciò è dimostrato da come lo stesso storico Sallustio(che avrebbe dovuto difendere Cesare dalla congiura)ne sia rimasto affascinato dal coraggio e in generale dal suo spirito.Ma lasciamo stare, che cazzo vuoi dire su una persona vissuta quando gli uomini combattevano a viso aperto con le spade, sognando di doppiare l'impero di Allesandro. Silvio Berlusconi è un bugiardo pubblico, seduttore di minorenni molto potente,che non finirà mai nelle attenzioni di storici che ne siano rimasti affascinati.Cambierà l'Italia come vogliono gli italiani in questo momento.Eppure è il capo del governo, prende decisioni che graveranno sul nostro futuro in campo nazionale e internazionale. Coloro che tifano a Carinola per lui, sono convinti che stanno belli comodi sul carro della vittoria. Spero vivamente che se davvero riusciranno a fare i cinque anni con questo completo immobilismo la gente assisterà allo sgretolamento dell'immagine dei vari Marcantonio, Giggino, Mattia, Grimaldi e Gennaro. Il resto sono burattini, hanno paura di leggere perfino le carte. Servono uomini coraggiosi nelle proprie idee sane. Questi cinque (forse si salva solo gennaro ma se da solo) in questo momento mettono in pratica idee insane: piccole operazioni, bacheche, transenne, lavoretti..contributi..Nababbi.. Odio i nababbi.
RispondiEliminaConferma straordinaria. Strappate altre città e province alla sinistra.
RispondiEliminaPoliticamente alla fine di questa tornata amministrativa il PDL governerà piu’ della meta’ delle province in palio, mentre prima ne governava solo 9 e il centrosinistra 50. Il PDL ha conquistato citta’ storiche governate da sessant’anni dalla sinistra. E'un risultato che conferma quello del primo turno, anche se caratterizzato da una astensione eccessiva, cosa che mi pare debba mettere in discussione il sistema dei ballottaggi.
E’ abitudine per tutti di aver vinto,(soprattutto per il nostro lampaDARIO Francischiegl che addirittura e in modo paradossale annuncia il "declino" del centrodestra) ma ricordo che andavano al ballottaggio 22 province governate tutte dal centrosinistra e noi ne portiamo a casa 9, che sommate a quelle vinte al primo turno portano al centrodestra piu’ della meta’ delle amministrazioni.
La stessa cosa vale per i capoluoghi che erano 14 del centrosinistra e due per noi e alla fine gliene strapperemo 4 o 5.
E’ una conferma straordinaria per il PDL.
Delle 62 province andate alle urne in questa tornata elettorale estiva ben 33 sono state assegnate al centrodestra di cu 26 fin dal primo turno. Sono 29 le province confermate dal centrosinistra che non e’ riuscito a strappare nemmeno una al centrodestra. Centrodestra che invece ne espugna ben 22. Il PDL con la LEGA governa tutte le province della Lombardia e 4 su 5 in Veneto dove Venezia e Belluno hanno cambiato colore, così come Savona e Piacenza.
Alla faccia del lampaDARIO e di tutti gli invidiosi che cercano di distruggere il CAVALIERE DIFFAMANDOLO E CALUNNIANDOLO.
VIVA IL PDL, VIVA SILVIO!
Dario Franceschini si conferma un segretario di partito surreale. Ha perso alle europee e ha festeggiato. Ha straperso al primo turno delle amministrative e si e’ detto soddisfatto. Ora continua a dichiararsi contento nonostante che il Pd, alla fine, dimezzera’ o comunque ridurra’ in modo importante le province governate, a fronte del grande aumento di province che saranno guidate dal Pdl. Contento lui...........
RispondiEliminaper 11.29 hai dimenticato VIVA LA MAFIA, VIVA LE PUTTANE E I PUTTANIERI, VIVA LA REPUBBLICA DELLE BANANE!!!!!
RispondiEliminacerto devo darvi un merito. A differenza della sinistra, nelle posizioni aperte non mettete i TROMBATI ma LE TROMBATE!
Salute e campate 200 anni!
Il Pd di Franceschini non e’ altro che la riedizione malcelata del Pci, Pds, Ds che ha fatto della mistificazione storica il suo unico fine che pero’ e’ stato smascherato dagli italiani.
RispondiEliminaIl segretario pro tempore del Pd, il nostro lampaDARIO Francischiegl, ha affermato, con la piu’ spudorata falsita’ degna della propaganda stalinista, mentendo sapendo di mentire, che in un film diverso da quello che hanno visto e contribuito a girare gli italiani, fosse rappresentato l’inizio del declino del centrodestra. Bene per per il PDL, continui cosi’ il Pd, tenuto insieme solo dall'odio-invidia personale contro Berlusconi, dalle logiche di potere e di clientela localistica. Continui nel non volere ammettere le proprie sconfitte e a non farsi nessun esame di coscienza e alle prossime regionali gli italiani consegneranno anche la maggioranza delle regioni al centro destra e il Titanic rosso affondera’ definitivamente.
Grazie Italia per aver compreso come stanno le cose!
Grazie Silvio!
Francischiegl qualche giorno fa si è permesso da vigliacco quale è... di insultare come al solito Berlusconi e di insinuare che lui i suoi figli da uno come Berlusconi non li avrebbe mai fatti educare.....
RispondiEliminaOra io mi chiedo, una persona ipocrita e falsa come Francischiegl, che si ostina a non ammettere una sonora sconfitta elettorale come qualla subita dal PD, che campa solo di odio e antiberlusconismo... cosa avrebbe creato alla guida del nostro Paese???? Non oso nemmeno immaginarlo.....sicuramente catastrofico!!! e come disse il GRANDE VITTORIO FELTRI... IO DA FRANCISCHIEGL NON FAREI EDUCARE MANCO IL MIO CANE!
L'amico dell'amico del Giaguaro
e cosa c'entra questo con il contenuto del post? perchè non vai a farti un giro con l'amico dell'amico dell'amico di Stokazz?
RispondiEliminaCaro 11.49 ,
RispondiEliminariuscire a fare ragionare certi individui è cosa davvero impossibile in quanto non posseggono ragione,lavare la cap all'asino ci perdi l'acqua e il sapone. Considerare leader nonchè 'educatore' un berlusconi è cosa non da bocca buona, ma di più.
Grazie al loro leader ora siamo il Paese delle zoccole,dei papponi e dei mignottari,e tutte le donne italiane ringraziano...
Sei fuori traccia nonchè fuori testa amico del giaguaro, non te la meno perchè è chiaro che i tuoi neuroni non vanno oltre la soglia del tuo pollaio e non mi capiresti,rimani nella tua mediocre, insulsa e mefistelica melma berlusconiana e che buon prò ti faccia.
RispondiEliminaper 11,49/ 12,12/ 12,22
RispondiEliminacapisco che si sta male quando si perde.....capisco che si ROSICA....
e capisco quindi pure il perchè INSULTATE....DA BUONI SINISTRI...
ma i vostri insulti, i vostri squallidi comportamenti (uguali a quelli del lampaDARIO, del Tonino TogaRossa ecc ecc..) non giovano affatto al paese e alla nostra vita democratica....
ma a voi tanto che importa.... basta solo aggredire l'avversario, criminalizzarlo e siete soddisfatti....
fortuna che DIO vede e provvede....
e grazie a Dio appunto gente come voi o i vari Tonino , Francischiegl ecc. ecc. sono MINORANZA NEL PAESE!
Alice nel Paese del Buon Governo
non basta Emilio Fido e il nuovo arrivato Scodinzolini, sono arrivati pure i cani da compagnia carinolesi.
RispondiEliminaSchiavi, morite.
15,45 è l'EMBLEMA di ciò che afferma Alice nel Paese del Buon Governo.
RispondiEliminaVoi SINISTRI sapete solo offendere.... insultare... calunniare....
Mago Merlino
Dio,dio,dio,ma hai bisogno così tanto del sostegno divino per raccontarti e collarti stè fregnacce? Mi ripeterò,dio mentre tu lo invochi si pulisce le unghie,per cui non ringraziare dio di questo sfacelo,ma la tua poca materia grigia e le tue aspettative mediocri di vita. Ti dirò,del racconto di L. Carroll, più che alice mi rammenti le 'cozze' che vennero pappate in un sol boccone.
RispondiEliminaCerto che puoi capire,prova pure a capire che stai alla catena e che il tuo guinzaglio lo tiene Bossi e i suoi vaccari,ti dice niente il Fini defilato?
RispondiEliminaDa un pò di tempo sul Quì c'è una inflazione di fiabe,Alici e Maghi che te li buttano dietro...Ma stì berlusconiani che se leggono?