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venerdì 22 giugno 2012

Quando non puoi fare meglio, fai di peggio!


E pensare che con Giorgio alla cultura pensavamo di aver toccato il fondo e invece per la serie “quando non puoi fare meglio, fai di peggio! Cit.” abbiamo scavato oltre il fondo. Ma per seguire a pieno e in modo oltremodo stakanovista la precedente citazione, gli abbiamo dato anche deleghe per l’ecologia e questo visti i suoi vizietti notturni in montagna è un tutto dire. Ma centriamoci in un solo discorso e torniamo alla cultura.
Se dico arte catalana, congiuntivo, arte paleocrstiana, associazionismo, caro assessore Di Spirito lei non ne comprende il significato, ma tanto l'istruzione, l'erudizione o la dialettica non sono cose necessarie a Carinola per dilettarsi nella cultura. Il guaio è fatto e alla fine di tutto, in pieno stile Grimaldi lei non offrirà nulla ai carnolesi, in quanto è agli antipodi delle deleghe a lei assegnate. Sono sicuro che sempre in pieno stile Grimaldi, lei con spocchia e arroganza si limiterà al massimo a mettere qualche maxi schermo per gli europei o organizzerà feste di cattivo gusto contraddistinte dal flop così come ha già fatto a natale. Non è colpa sua,  la cultura non è cosa di tutti, la colpa è del Grimaldi che ha determinato questa vergogna, che ha umiliato due volte i casanovesi prima con Giorgio e ora con lei, che chiaramente non è neppure capace di esprimersi in un corretto italiano. Lei è un bravo ragazzo, vittima di questi Giuda che fanno del nostro territorio cosa loro, seguendo i propri capricci e i propri interessi. Spero vivamente che lei conosca il termine ETICA ed il termine MORALE e si cerchi in un vocabolario l'etimologia del significato della parola POLITICA. Caro assessore Di Spirito, so che alcuni potranno criticarmi dicendo “ma alla fine chigliu e nu buon waglion è colpa d’altri” dunque a parer mio la cosa migliore che in questo momento può fare è abbassare il capo e in piena umiltà chiedere aiuto a chi di cultura si nutre e a chi alla cultura da valore. A Casanova e nel comune ci sono molte persone che per istintiva passione vivono di cultura ed è a loro che potrebbe chiedere aiuto, a loro deve chiedere consiglio. Adesso che ha coronato il suo sogno, in piena umiltà accetti le sue falle formative e che la madonna ci aiuti. A questo punto posso solo ribadire il mio punto di vista: meglio nessun assessore per Casanova che un Lei in tale ruolo. Che pena che monotonia…

Sturm und Drang

venerdì 15 giugno 2012

Dar da bere agli assetati




E’ una delle sette opere di misericordia spirituale che hanno  marcato la vita morale di tante generazioni di cristiani. Da un punto di vista religioso il simbolismo è d’obbligo: acqua = vita; vita = conoscenza, consapevolezza. Chi ha conoscenza ha ricchezza. 
E’ praticamente un dovere morale di ogni persona (o ente)  dare da bere l’acqua di vita, ossia trasferire la sua conoscenza a chi meno ha e meno sa. Veramente, di questi tempi, ci basterebbe solo l’acqua, quella liquida, quella che scorre, che evapora… quella che piaghiamo più dell’oro. 
Ironia della sorte, noi carinolesi siamo capitati proprio male con un’amministrazione simile: non ci da’ da bere né l’acqua di vita né l’acqua per la vita. 
Troppo illetterati per trasmettere conoscenza, troppo venali ed incapaci per darci l’acqua che si beve, che fa funzionare i reni, che ci fa fare una doccia altrimenti puzziamo, ci fa lavare i panni o puzzano anche quelli, ci fa cucinare e via dicendo. Dobbiamo farlo con acqua minerale? 
Un dato è certo: nella Carinola del ricco occidente del 21simo secolo c’è ancora chi non usufruisce dell’acqua a tempo pieno. Chi la vuole usare dopo le 21-22, deve pensare a riempirsi  vasca da bagno,  bacinelle,  bottiglie e quant’altro, in puro stile dopoguerra. 
Forse gli amministratori non se ne rendono conto, ma i bambini piccoli hanno bisogno di essere lavati anche la notte, se si sporcano; i malati ne hanno bisogno a tutte le ore, del giorno e della notte! O si pretende di ignorare queste realtà? 
Tutte le frazioni sono penalizzate dalla carenza di acqua, ma soprattutto Croce di Casale, Borgo Migliozzi e Borgo Vittorio che l’acqua la vedono con il contagocce. Un drastico ritorno all’età della pietra. Cosa fanno gli amministratori per risolvere il problema? Si grattano la pancia e se ne fregano. 
L’attuale tronfio barone del circondario, quello che voleva dimostrare la sua forza politica ai carinolesi, si è sgonfiato come un palloncino pieno d’aria, dimostrando solo il suo menefreghismo e la sua incapacità. Ora vorrei dire a questi signori che ci amministrano: come possono sperare nella benevolenza del popolo se non riescono a risolvere nessun problema, neanche quello che riguarda un elemento di prima necessità come l’acqua e che penalizza famiglie, bambini, vecchi e malati? 
Il popolo non vede l’ora di togliersi dai piedi un’amministrazione inetta come questa e reagisce come può. Via gli incapaci! Largo, largo ai giovani! Almeno se sbaglieranno lo faranno per inesperienza; questi lo fanno per incapacità e malafede. E se si buscano volantini offensivi, non hanno il diritto di lamentarsi perché niente fanno per non meritarseli.


Jatafafotte

mercoledì 13 giugno 2012

Ridicoli



Un' altra occasione, l'ennesima. Azzerata la giunta, c'è un rimpasto da organizzare in meno di una settimana: quali manovre in atto nella politica del do minore? I criteri di scelta dei nuovi assessori saranno poveri di fattori legati alla qualità morali e culturali dei selezionati, piuttosto determinati alla sopravvivenza della maggioranza per i prossimi mesi... fino a nuova crisi.

Ricominciamo... la prova di forza per la nomina del revisore dei conti non ha bisogno di ulteriori spiegazioni, Giggi battuto al primo round ha plaudito la sua caduta, mentre Massimo, il piccolo idolo ha fatto un nuovo tonfo a terra, nella sua terra; lui che pensa a progetti faranoici, disinteressandosi delle piccole cose, quelle che servono al Comune e sopratutto alla comunità, sta pensando a come tirare avanti, ingannandosi da solo. A casa vanno Tonino Pagano, gli altri Antonio Giorgio, Verrengia ed il piccolo Passaretti, ci restano visto che la loro presenza non si è quasi mai accusata in questi tredici mesi di gestione De Risi. 
Giorgio ha bocciato un ampio programma culturale sognato di notte da Dionigi di Alicarnasso, mentre Massimo faceva le sue guerre sotterranee per mostrasi grande. Verrengia mostrava il sorriso, velando rabbia e frustazione, venute fuori alla prima occasione per rifarsi della sua inoperosità. Passaretti, non ha colpa se non quella di aver creduto alle parole di Massimo, quando gli propose di servirlo e di difenderlo. 

Che farai ora, tu che ti nascondi? Carinola ha bisogno di essere amministrata, ricordalo. Dunque, avete un' altra possibilità, decidete pure come vorrete essere ricordati. Carinola ha bisogno di gente normale con voglia di lavorare, non di fenomeni, di stelle e prime donne. 

MASASI

martedì 5 giugno 2012

Situazione di stallo

E' trascorso un anno e qualche settimana dalla vittoria della lista Impegno il Comune e poco si è visto. Ovviamente nessuno si aspettava posti di lavoro, crescita o miglioramento della vita ma qualcuno, incluso me, si aspettava almeno un impegno e un ascolto attivo verso i cittadini; e invece tanto silenzio. 
Tutte le amministrazioni appena elette, da tradizione, dichiarano l'imminenza di mettere in ordine i conti sballati a causa dell'amministrazione precendente e, per continuare questa tradizione, anche Impegno il Comune, appena eletta, lo ha comunicato, dimenticando, però, che erano gli stessi della passata amministrazione. 
Un anno tra i numeri è passato e i numeri che contano li ha assorbiti la Esogest; più che numeri, cifre liquide e corpose. Un assegno staccato senza perdere tempo, controfirmato dagli assessori messi li solo per firmare, appunto. Firme chiare e leggibili, tra le quali spicca quella dell'assessore alla cultura, Giorgio che solo questo ha fatto. 
Tralasciando l'Esogest, che è una delle operazioni che non possono essere dimenticate e evidenziate appena se ne ha occasione, torno sul tema di questo mio articolo, ovvero la totale mancanza di ascolto e vicinanza di questa amministrazione, verso i cittadini di Carinola. 
Forse gli addetti ai lavori hanno orecchie solo per alcuni cittadini, quelli che meritano ascolto in quanto portano voti, e altre cose non proprio legate al bene comune. Orecchie sorde, che non ascoltano idee che, vi assicuro, ci sono. Orecchie sorde accompagnate da occhi ciechi che guardano solo ciò che è opportuno guardare. A ciò si unisce una spocchia irritante degli assessori, tutti, i quali sono l'anima di qualsiasi amministrazione e che in tredici mesi non hanno dato nessun frutto. Zero proposte, zero idee, zero ascolto. Solo lontananza e strategia politica-personale.
Una situazione voluta da Grimaldi che, per un suo arrivismo e per una dimostrazione di onnipotenza, ha voluto questo stallo. L' unico che ci prova è il sindaco, ma la sua solitudine amministrativa lo incatena nel suo studio con vista sulla strada. L'irresponsabilità degli assessori è tanta, in quanto non hanno nemmeno gli attributi di guardarsi dentro e afferrare le mancanze morali-politiche verso noi cittadini. Assessori afferati alla sedia, muti e ciechi, lontani dal popolo e dalle soluzioni possibili. Che delusione!  Che monotonia!

RainMan

sabato 2 giugno 2012

Carditello: paradosso italiano


Interno della Reggia di Carditello

Un articolo sulla pagina della cronaca casertana del Mattino mi ha fatto molto sorridere. Di amarezza. Oltre cento associazioni casertane si stanno infine muovendo per la Reggia di Carditello.  Hanno chiesto al giudice responsabile di poter installare un presidio permanente per il controllo del monumento borbonico e la cura dei giardini! A questo punto, non so davvero se ridere o arrabbiarmi. Che dire? “ropp' arrubbatu, ‘e porte ‘e fierru!” Niente potrebbe rendere meglio l’idea della situazione che per anni ha visto la Reggia di Carditello in balìa di ladri, vandali, saccheggiatori e mascalzoni. Hanno fatto di tutto: preso il marmo dello scalone d’onore, quello dei camini, le porte delle stanze, gli stemmi; hanno distrutto gli affreschi, scempiato quadri, rubato suppellettili; l' hanno oltraggiata fino al punto da farla diventare un rudere messo all’asta per 15 milioni di euro, con il rischio di darla in mano alla camorra.

Ora si svegliano le Associazioni! Perché non l’hanno fatto prima? Perché non hanno occupato a tempo indeterminato l’area della Reggia per evitare quello scempio?
Mai vista una vergogna simile, né da parte delle istituzioni né da parte dei cittadini che dovrebbero essere i primi custodi del proprio patrimonio artistico. Qualsiasi cosa si celi sotto la situazione di Carditello, e che probabilmente noi non possiamo sapere, ci si doveva muovere molto tempo prima e portarla all’attenzione dell’Italia e del mondo. Forse la Reggia sarebbe stata meno abusata.

Tutto questo mi porta col pensiero alla nostra Carinola dove alcuni monumenti versano ancora in condizioni precarie. A dire il vero, tante cose sono state fatte, seppur a rilento, ma tante ancora devono essere fatte. Dopo il restauro del Convento di San Francesco e quello dell’Episcopio di Ventaroli, adesso tocca all’Annunziata, la bella chiesa quattrocentesca che sta agonizzando nell’umidità che le divora le pareti e nella sporcizia che la circonda dentro e fuori. 
I tempi di intervento sono sempre troppo lunghi e non sempre si può aspettare. L’Annunziata, come un malato in grave crisi cardiaca, ha subito bisogno del medico per salvarsi, o finirà per morire. Le istituzioni locali non possono permettersi di aspettare troppo, altrimenti porteranno sulle spalle il peso della loro colpa. Ancora una volta invito ad intervenire al più presto; ancora una volta invito a salvare un pezzo importantissimo del nostro patrimonio storico-artistico, prima che sia troppo tardi.



Clio

martedì 29 maggio 2012

A Casanova attori veri



Grande spettacolo teatrale domenica  sera nella piazza di  Casanova. La Compagnia Teatrale casanovese "A Scarpasciota" ha  ripresentato la commedia di Eduardo De Filippo "Non ti pago", completando infine una "Festa di Maggio" molto infelice a causa dell'inclemenza del tempo. 
Davanti ad un pubblico numerosissimo, che ha riempito tutta la pur  capiente piazza di Casanova, la Compagnia ha dato il meglio di sè. Tutti gli astanti all'unanimità hanno dovuto riconoscere la bravura di questi ragazzi e non. Tutti magnifici, tutti pronti nelle battute che nella commedia si susseguono a ritmo frenetico. 
La loro impeccabile esibizione è riuscita  a strappare tantissimi e prolungati applausi alla platea. Da precisare che gli spettatori erano tutti di Casanova e avere applausi dai casanovesi non è cosa facile. Forse abituati alle pietose recitazioni  a cui assistono nelle fiction della Rai e di Mediaset hanno compreso meglio il grande valore di questi loro attori. 
La padronanza del palcoscenico e la scioltezza di linguaggio da loro esibito nella più grande naturalezza e semplicità sono riuscite a coinvolgere tutti. Si ha avuto l'impressione di stare in piazza ad assistere ad un dialogo tra amici o in casa ad ascoltare normalissimi e divertenti battibecchi tra marito e moglie; insomma, alla vita quotidiana  di una famiglia che scorreva, con tutte le sue sfumature, sulla scena. 
Bravi oltre ogni immaginazione, hanno dato dimostrazione delle virtù nascoste di un paese trasformato, grazie a loro, per una sera in grande città. Al contrario del nome che si è dato,  la Compagnia ha dato il senso dell'ordine e di una preparazione meticolosa, indispensabile per ottenere grandi risultati. La cura dei costumi, della scenografia e dei particolari è davvero encomiabile, degna di professionisti. E da professionisti hanno recitato. Per una sera si è avuto la sensazione che Eduardo, Peppino e Titina De Filippo fossero ricomparsi per incanto sul palco. 
I tre protagonisti pricipali, insieme a tutti gli altri, hanno regalato una serata di sano divertimento. Il tempo inclemente in questi giorni già minacciava la serata con dei grandi nuvoloni neri che, per incanto, alle prime battute si sono fermati, rimandando la pioggia alla mattina successiva  per non rovinare uno spettacolo così bello.


Anonimo

domenica 20 maggio 2012

Trent’anni e li dimostra tutti!

Un disegno dell'Infiorata 2012
Si è appena conclusa la fatica della squadra dell’Infiorata che quest’anno festeggia il 30mo anno dall’inizio di questa tradizione legata alla festa  della Madonna Grande ed Eccelsa. Sono proprio trent’anni che va avanti la fatica di preparare un tappeto di fiori su cui la Madonna può camminare per essere portata alla chiesetta che ha voluto  in montagna, nel luogo dove apparve secoli fa ad un pastore.  Nuova tradizione, se vogliamo, ma che si inserisce egregiamente in quella secolare di portare la statua della Madonna nel luogo originario del ritrovamento della sua immagine. 
Questa tradizione, iniziata in sordina, è andata sempre più arricchendosi  e perfezionandosi  di disegni stupendi, fatti con fiori e con tutto ciò che la natura offre. 
 
Schiere di giovani la notte del sabato sera si presentano a dare il loro aiuto per portare avanti questa tradizione. Ma l’entusiasmo di una solo notte non basta. L’infiorata richiede una preparazione metodica che inizia una decina di giorni prima con la raccolta del mirto e di tutto ciò che occorre per srotolare questo stupendo tappeto. E’ soprattutto in questo periodo che occorrerebbe  il valido aiuto  dei giovani che potrebbero partecipare con le loro forze ed il loro entusiasmo. Così come occorrerebbe che più giovani si facessero carico  di realizzare qualche disegno in più. Pur nella sua bellezza, quest’anno i disegni realizzati erano solo quattro. Questo denota una mancanza di forza lavoro  sconcertante. 
 
Dalle pagine di questo blog voglio ringraziare pubblicamente tutte le persone che lavorano all' Infiorata da anni, ma  in particolare  due fratelli rumeni: Mariano e Giovanni, che da anni partecipano a tutte le fasi di preparazione dell’Infiorata. Mariano è veramente da ammirare perché, pur non essendo di Casanova e non avendo assimilato fin da piccolo l’amore per questa festa, è quello che più aiuta per questa manifestazione e lo fa dopo le sue giornate di lavoro niente affatto leggere. 
Tanti giovani casanovesi non fanno quello che fa Mariano; si limitano a dare una mano solo la notte del sabato, a disturbare con chitarra e canti  chi ha lavorato tutto il santo giorno e vorrebbe riposare (anche questo!) o a fotografare il tappeto la mattina, prima che esca la processione.  Questo non è edificante per i giovani casanovesi che rischiano di far finire una manifestazione  stupenda per la loro mala volontà. 
 
Tra i tanti devo salvare Ilaria, che ogni anno ci regala un bellissimo disegno, fatto con minuzia di particolari e con maestria, preoccupandosi di raccogliere personalmente tutto ciò che le occorre.  
 
Il mio è si un rimprovero alle nuove generazioni che non riescono a capire l’importanza del ricambio in certe cose, ma è anche uno stimolo a rendersi disponibili negli anni futuri, altrimenti questa tradizione finirà per stanchezza e per vecchiezza.  In tal caso, sarebbe inutile stare a rimproverare qualcosa o qualcuno, ma semplicemente noi stessi che non sappiamo offrire alla comunità un piccolo sacrificio.



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mercoledì 9 maggio 2012

Fuori un altro




Oggi un altro giovane ha abbandonato Carinola in cerca di lavoro. Anche lui dopo tanti abbandona questo comune forse per non tornarvi che per sporadiche ferie. Ormai è nella normalità delle cose andare a trovare un lavoro lontano da casa. Il problema che questi cometantissimi altri è uno che ha studiato ed ha conseguito un titolo universitario.Quello che doveva essere un traguardo che gli avrebbe aperto le porte del futuro, a Carinola si rivela un passaporto per l'esilio. A Carinola infatti ci sono pochissime prospettive lavorative per gli operai ma per chi studia assolutamente nessuna. Questo era l'ultimo dei giovani rimasti che si interessava della vita culturale del comune e del suo ambiente bistrattato. Tante le iniziative ascritte a questo gruppo di giovani che uno alla volta sono stati costretti a partire. Nessuno si dispiace per questo anzi si ha l'impressione che ad ogni partenza qualcuno tiri un sospiro di sollievo.Per i potenti gli uomini di cultura sono sempre stato un ostacolo da abbattere perchè  considerati di intralcio alla loro egemonìa ed un pericolo per il loro futuro. Come  moderni Erode gioiscono della morte dei giovanetti favorendola invece di tentare di evitarla.Non sanno però che queste partenze rafforzano il loro potere nella stessa misura che impoveriscono il territorio. Ormai queste terre sono destinate ad essere abitate solo da persone ignoranti e maleducate, per adesso in gran numero, in futuro dalla quasi totalità. Tra gli effetti ci sarà il declino totale del territorio e chi ha favorito questo un giorno dovrà fare i conti con questi errori. Quando il degrado avrà raggiunto il massimo livello, anche per loro la vita in questi luoghi sarà molto difficile, ed allora ,forse, qualche rimorso lo avranno, ma sarà troppo tardi.


venerdì 4 maggio 2012

Chiacchierata con un tombarolo



Uno scavo fatto dai tombaroli

 

Ho conosciuto G.T. quasi per caso, tramite amici comuni. Chiacchierando davanti  ad un caffè,  non so come siamo finiti a parlare di Foro Popilio. Non ho potuto non notare il lampo di compiacimento che gli attraversò gli occhi e il sorriso un po’ sornione che gli apparve sul viso, anche se cercava di essere molto naturale ed equilibrato. Ho cominciato a sospettare di lui quando mi ha mostrato delle monete ritrovate a Foro Popilio in ottimo stato, come se fossero appena uscite dalla zecca: una del’imperatore Adriano e l’altra di Antonio Pio. Mi disse che era un cultore delle monete romane e che ne aveva una bella collezione. Gli chiesi dove le prendesse e mi rispose semplicemente che le “comprava”. A questo punto cominciai a ridere di gusto, ma non dissi una parola. L’incontro finì li e  il mio sospetto rimase sospetto. Fu qualche tempo dopo che cominciò ad aprirsi e a parlare, quando in un successivo incontro io gli chiesi se avesse “comprato” altre monete. Calcai molto la parola e allora lui cominciò a sorridere. Fu così che iniziò a parlare senza più remore.

Aveva cominciato a fare il tombarolo verso i trent’anni, coinvolto da un suo amico che già era nel giro. Ogni notte, caricati in macchina il metal detector, le pale i picconi e qualche cassetta, andavano direttamente a Foro Popilio.  Quando il metal detector iniziava a suonare, allora iniziavano a scavare. A volte le monete saltavano fuori subito perché erano molto in superficie,  altre volte  bisognava scavare più in profondità. Ma non erano solo monete quelle che saltavano fuori; anche statuette e altri oggetti in metallo. La sua casa cominciò ad essere frequentata da “strani personaggi”: professori universitari, archeologi e  cultori d’arte che venivano, per lo più da Napoli,  a comprare i reperti. Era ancora un dilettante, ma il fatto che pagassero senza discutere troppo, lo rese sospettoso. Lo fregavano sul prezzo e lui non ne era consapevole. Stava svendendo a poco prezzo tesori d’arte che valevano molto di più! Allora si rese conto che doveva studiare il mestiere, capire quanto potessero valere certi reperti prima di piazzarli sul mercato. E così fece, per mesi. Quando infine ebbe una conoscenza maggiore del mestiere, si rese conto di quanti milioni si era fatto fregare. Ma si sarebbe rifatto!

Foro Popilio era lì che aspettava e sicuramente avrebbe regalato ancora tesori, come faceva tutte le volte.
Il colpaccio lo fecero una notte di primavera. E come sempre, quando il metal detector iniziò a suonare, loro iniziarono a scavare. Il terreno era umido perché aveva piovuto fino a due giorni prima e la terra si lasciava prendere con facilità. Ma successe che, mentre scavavano, il terreno franò e si formò una grande buca. Alla luce della torcia videro che, sotto di loro, c'era una stanza abbastanza ampia. La buca non  era molto profonda e uno di loro saltò giù. L’urlo di stupore che diede fece saltare giù anche l’altro: la stanza era completamente affrescata e per terra giacevano una diecina di reperti tra statuine e altre cose. Il sogno di un tombarolo era diventato realtà! Con quei reperti guadagnò 50 milioni di lire  con cui si comprò la casa e non smise più di visitare Foro Popilio.

Qualcuno potrebbe domandarmi: se lo conosci, perché non lo denunci?... Non posso denunciare una persona per cose che ha fatto trent’anni fa, né senza averne prove tangibili. Il problema vero è che di tombaroli  che visitano Foro Popilio ce ne sono ancora tanti, anche se i metal detector non suonano più da un bel po'. Credo che tutto quello che c’era da trafugare sia stato trafugato. E il Comune di Carinola rimarrà per sempre a bocca asciutta!

Cosa è rimasto a Foro Popilio? Forse niente, forse ben poco. Ma  lasciare che questo luogo sia stato saccheggiato e continui ad essere saccheggiato in questo modo, senza prendere seri provvedimenti,  è una delle più grandi mancanze  delle amministrazioni di  Carinola, che lascia che il popolo venga per sempre depredato delle proprie ricchezze e della propria storia.

O si reperiscono i fondi necessari per avviare una seria campagna di scavi o si mette almeno un custode a protezione del sito. Se gli amministratori non riescono ad essere i custodi delle ricchezze  e della storia del loro territorio, mi dispiace dirlo, ma non hanno il diritto di stare al posto che occupano.

 

sabato 28 aprile 2012

An american hobo: Woody Guthrie



Nella lingua inglese, con la parola hobo si intende semplicemente un “vagabondo”, un senza fissa dimora che passa la sua vita girovagando tra gli stati americani, mangiando quando può, dormendo dove può, di solito nei vagoni dei lunghissimi treni americani. Qualcuno la traduce semplicemente con il termine “barbone”, ma non è assolutamente esatto, perché a questa parola è collegata tutta un’etica che abbraccia vari aspetti della cultura americana, dalla musica alla letteratura, alla filosofia. Un hobo infatti non è necessariamente un mortodifame, un disoccupato o uno sfaticato, non è neppure un testa calda o un criminale; è semplicemente una persona libera che volontariamente sceglie quel tipo di vita perché rifiuta l’ imposizione della cultura ufficiale americana e soprattutto rifiuta un tipo di schiavismo legato al mondo del lavoro. Se vogliamo, possiamo considerare l’hobo  un paladino di una libertà personale e intellettuale, che non si piega agli schemi di una cultura e di una società di asservimento. La cultura hobo si affermò in America già dalla seconda metà del 1800, ma nella prima metà del novecento, anni ’50, venne conosciuta in tutto il mondo grazie a scrittori  della beat generation come Jack Kerouac

Uno dei rappresentanti più importanti della cultura hobo fu senza dubbio il cantante e musicista folk Woodrow Wilson Guthrie, meglio conosciuto come Woody Guthrie. Dopo una serie di tragedie familiari in cui perse madre, padre e sorella, Woody cominciò a girare gli Stati Uniti con la sua chitarra, forse per scappare alla  depressione, al seguito di lavoratori stagionali che si spostavano dall’Oklahoma, dove era nato nel 1912, alla California. Imparò da loro le canzoni tradizionali folk e blues che sono ora protette e conservate nella Library of Congress di Washington. Quella più conosciuta è certamente This land is your land (Questa terra è la tua terra) da cui fu tratto il film Bound for glory (questa terra è la mia terra). Spirito ribelle e poeta di grande talento, diventò l’ispiratore principale  di tanti intellettuali americani che stavano riscoprendo il valore della musica  popolare e a lui attinsero artisti come Bob Dylan, Joan Baez, Judy Collins, il più contemporaneo Bruce Springsteen e tanti altri, anche italiani. Fu tacciato di essere “comunista” per il suo schierarsi al fianco dei lavoratori più oppressi, anche perchè sulla sua chitarra portava scritto this machine kills fascists (questo arnese ammazza i fascisti), ma fu soprattutto un uomo libero che il crescente capitalismo americano non riuscì a piegare.

 QUESTA TERRA È LA TUA TERRA

Questa terra è la tua terra questa terra è la mia terra

dalla California all’isola di New York
dalle foreste di sequoie alle acque del Golfo del Messico
questa terra è fatta per te e per me

Mentre camminavo su quel nastro di asfalto

vidi sopra di me il cielo infinito
vidi sotto di me la valle dorata
questa terra è fatta per te e per me

Ho girato e vagato e inseguito i miei passi

attraverso le sabbie scintillanti dei deserti di diamante
e tutto intorno a me una voce risuonava
questa terra è stata creata per te e per me

Il sole usciva splendente e io camminavo

nei campi di grano che ondeggiavano e la nube di polvere si alzava
mentre la nebbia saliva una voce cantava
questa terra è stata fatta per te e per me

Mentre camminavo vidi un cartello

e sul cartello c’era scritto “Non oltrepassare”
ma dall’altra parte non c’era scritto niente
questa parte è stata fatta per te e per me

All’ombra del campanile ho visto la mia gente

vicino all’Ufficio Assistenza ho visto la mia gente
loro stavano lì affamati ed io stavo lì a chiedermi
questa terra è stata fatta per te e per me?

Nessuno potrà mai fermarmi

mentre percorro quella grande strada della libertà
nessuno potrà mai farmi tornare indietro
questa terra è stata fatta per te e per me

Vi consiglio di ascoltarla. Nella versione originale, naturalmente.

Calamity Jane

venerdì 27 aprile 2012

Giggi

Che sia il momento di dire qualcosina?
Sembra proprio di si
Ogni ulteriore silenzio suona come complicita' in cio' che ancora chiaro non e', ma che poco sara'.
Meglio vuotare il sacco subito oggi che dopo in altre situazioni...

Jobs

martedì 24 aprile 2012

Atto di Amicizia



Di fronte al più limpido dei sentimenti si liquefa ogni severità di spirito. Che bella l’amicizia, in tutte le sue espressioni. La solidarietà, la considerazione, la complicità si consumano tra umani anche negli ambienti apparentemente più crudi e formali dei rapporti commerciali ed istituzionali, ed assistere ad abbracci colmi di premura e benevolenza reciproca tra soggetti che ufficialmente si trovano in aspro contenzioso riscalda sempre il cuore. E riscalda il cuore vedere come, al cospetto di esempi nitidi di fratellanza, anche il più inflessibile ed austero dei ragionieri abbandona per un attimo il suo rigore inclemente.

Ma sì, ma cosa sono 700.000 euro in fondo. Si transa tutto in questo mondo, ed anche le relazioni fraterne si pagano a rate. Il Comune di Carinola pagherà a porzioni mensili, da oggi fino al 2015, la sua vicinanza a Luciano Sorbo ed alla sua Esogest Ambente srl. Così è stato deciso tra le due parti (parti? ma ci facciano il piacere….), alla fine di una controversia che Antonio Pagano ci descriveva come tenzone da sfinimento, durata in realtà solo qualche giorno e senza spargimenti di sangue ma nemmeno menar di urla. C’era, evidentemente, una certa urgenza di definire il tutto e procedere alla monetizzazione delle economie di guerra che nel frattempo si erano create tra combattenti divenuti alleati e confidenti, cosicchè il ring in cui tutti abbiamo immaginato il Comune di Carinola contestare ogni virgola dei titoli di pagamento ad una pretenziosa (e forse pretestuosa) ditta di servizi ecologici, si è trasformato in un splendido giardino dove vecchi lord con il culto dell’amicizia tra maschi adulti della stessa specie hanno concordato reciproche compiacenze con fare da gentlemen.

Stiamo parlando, si è capito, della delibera numero 23/2012 della Giunta Comunale di Carinola con cui si è approvata una transazione con l’Esogest Ambiente srl, impresa specializzata che cura l’igiene urbana e la raccolta dei rifiuti nel nostro comune, la quale accampa crediti insoddisfatti per oltre 800 mila euro. Transare vuol dire giungere ad un accordo bonario tra soggetti che inizialmente si trovano in contenzioso economico. Un patteggiamento, per chi si ritiene debitore.

Ma che vi sia stato mai vero contenzioso tra Amministrazione Comunale di Carinola e dirigenti Esogest è fortemente dubitabile. E’ stata sempre una finta, una messa in scena ben resa, e mi prendo la responsabilità di questa affermazione. O perlomeno posso sostenere in piena coscienza che, in questo caso, la conoscenza diretta tra le parti, o meglio tra “autorevolezze” che ne costituiscono l’espressione ed anche la rappresentanza (legale o informale), abbia in qualche modo impedito il dipanarsi di un confronto serrato su cifre e verifiche, a cui lo stesso Antonio Pagano avrebbe avuto in cuor suo intenzione di dar vita. L’intesa, in poche parole, è avvenuta su altre basi e non è difficile notare le tracce di ciò.

Non serve, all’uopo, andare molto a fondo nell’analisi dei documenti. E’ tutto chiaro anche in superficie. Si legga la delibera: il Comune di Carinola, a fine Gennaio, affida all’avvocato Iannettone il compito di legale di parte, poichè l’Esogest srl reclama pagamenti che probabilmente non convincono del tutto o presentano lati oscuri (“assistere l’Ente per la definizione di tutta la posizione di dare ed avere…..”). Vi è qualcosa di complicato nella ricostruzione del debito maturato che rende necessario il ricorso a tale assistenza, altrimenti, evidentemente, non sarebbe stata richiesta. Oppure, ed è la cosa più probabile, il ricorso all’assistenza legale è modo per mallevarsi dalle responsabilità al cospetto di sicuri dubbi che chiunque nel futuro contesterà, ad esempio elettori o addirittura magistratura contabile: beh cari miei, io ci ho messo l’avvocato, dirà il Sindaco De Risi, mica sono stato lì a concedere tutto!

In quel momento, 24/01/2011 giorno dell’incarico a Iannettone, l’Esogest Ambiente srl ha in mano solo due decreti ingiuntivi, resi esecutivi dal giudice non perché questi ritenga fondato il credito, ma semplicemente (così si legge sul testo di essi) per mancanza di opposizione da parte del Comune di Carinola (tra amici, figurati, che vuoi opporti…..). Uno di € 380.000, uno di 23.586,20 e l’ultimo di 10,768,00. In tutto (le tre ingiunzioni decretate) per circa 415.000 euro di titoli esecutivi, su cui avrei chiamato Iannettone a soddisfare curiosità varie – es.: ma a che attività si riferiscono?. Non è, e si vede lontano un miglio, il solito Iannettone quello che si prende cura del Comune in questo caso. Non è quel cagnaccio che, ingaggiato dal Comune di Carinola in altra occasione, ha messo alla porta nientedimeno che l’Enel spa ed il Commissario ad acta del Consorzio Idrico Terra di Lavoro, respingendo (o sospendendo), grazie ad un cavillo accordato dal TAR, il pagamento di una fornitura di energia chiesta con decreto ingiuntivo e probabilmente anche dovuta. Stavolta appare morbido, come gli è stato indicato.

Infatti l’avvocato incaricato va per grazia e trova giustizia. Ma quale 415.000 euro, i debiti con l’Esogest, come si legge nella relazione allegata alla delibera, sono addirittura di più! E ti pare…Ci sono altre fatture non corrisposte, di cui il buon Sorbo chiede l’immediato riconoscimento e pagamento nonostante non abbia ancora provveduto ad ingiungere il suo amico debitore. Infatti, riconosce Iannettone (e quindi la Giunta Comunale), dei 4.042.012,72 euro costituenti il fatturato complessivo emesso dall’Esogest verso il Comune di Carinola dal 2008 al 2012, ne sono stati pagati “appena” 3.241.746,86, come risulta dalla somma dei mandati di pagamento spiccati dalla tesoreria comunale. Differenza? € 800.265,90. Ecco in cosa è consistito, quindi, il lavoro di “verifica” svolto dal legale del Comune: due addizioni (quella delle fatture emesse e quella dei mandati di pagamento) ed una sottrazione tra i due risultati parziali. Nessuna verifica più approfondita, magari sulla natura, sul contenuto e sulla corrispondenza reale a servizi resi delle fatturazioni, almeno quelle non oggetto di decretazione ingiuntiva (dando insomma quelle decretate per buone). Niente, il Comune evidentemente non glielo chiedeva, e l’avvocato giustamente non l’ha fatto.

Si noti infatti una cosa che ci racconta lo stesso bravissimo Iannettone nella sua relazione: il 15/03/2012, e cioè ben oltre il giorno dell’incarico e probabilmente nel pieno delle attività investigative e legali, il Comune di Carinola comunica ufficialmente con il suo avvocato e, attraverso il caposettore ecologia, gli specifica che, sia chiaro, anche il Comune di Carinola ritiene a buona ragione di dovere del danaro all’Esogest. Ci difenda caro Avvocato, ma non insista troppo, non si affanni più del richiesto! Vogliamo che Lei ci assista ma la preghiamo: non si sbatta più di tanto, non sia eccessivamente cavilloso, riponga il microscopio e non si sacrifichi ad oltranza, perché € 709.985,50 a Luciano Sorbo glieli dobbiamo senz’altro (abbiamo già verificato noi, grazie) e glieli vogliamo dare……..anzi, non abbiamo atteso nemmeno l’ultimazione del suo lavoro: abbiamo cominciato già a pagare inviando l’8 marzo un primo bonifico di euro 50.000 (così, tanto per gradire, senza il parere di nessuno, cominciati a prendere questo…..). L’avvocato, nella relazione, ci tiene molto a sottolineare tale nota, per non incorrere lui stesso nel sospetto di scarsa combattività: ragazzi, se me lo dite voi che gli dovete 700mila euro e che su quelli non volete che faccia questione, io lascio stare e mi occupo solo di quel poco che invece contestate….

Insomma, si paghino questi 700.000 euro (e zitto) al fine transare, siano questi danari ingiunti o non ingiunti (ce ne ingiungevano in effetti solo 415.000, sul resto quasi non insistevano), anche se otteniamo una comoda rateizzazione a sedicimila euro al mese (!). Nel testo della delibera non si fa cenno alla sostanza dei decreti ed all’oggetto delle fatture, di cui si dice solo l’ammontare complessivo: (ripetiamo) 4.042.012,72.

Perché 700.000 e non 800.000 mila? Un primo sconto che otteniamo è quello dovuto all’azione di Pagano che lamenta alcuni disservizi.  Sono quelle famose mancanze di cui l’Assessore ci parlava qualche tempo fa, e sembrava, dai suoi proclami, veramente intenzionato a fargliela pagare cara a quegli impuniti dell’Esogest! E poi sai, Antonio pagano è Antonio Pagano, quando tuona sono cazzi…..c’è da aver paura! Iannettone, da professionista valido qual è, questi disservizi contestati se li fa riconoscere tutti quanti, a norma dell’articolo 21 del contratto di appalto della raccolta: corrispondono, secondo una stima dello stesso Comune di Carinola, ad una cifra di 9850,00 euro. Sì caro amico che mi stai leggendo, hai letto bene! ecco il valore delle ostinate contestazioni del Super Assessore Moralizzatore: 9 mila euro! Loro ci chiedono e ottengono (a semplice esibizione di stampati) 4 milioni di euro e Antonio Pagano contesta disservizi per 9 mila. Ma pigliateli sti 9 mila euro e vaffanculo, gli risponde Sorbo. E lascia perdere pure i 27.000 euro e rotti dell’Estate Carinolese del 2009, che so benissimo che non ti dovevo fatturare in quanto nel frattempo, un mese prima, avevo vinto una gara di appalto con la Giunta Mannillo in cui le pulizie post-manifestazioni di piazza risultavano e risultano comprese nel corrispettivo totale mensile (mi  farei pagare, ora, una clamorosa doppia fatturazione, troppo spudorato sarebbe e ci beccherebbero sicuramente, per quattro soldi). E facciamo una cosa, non mi dare nemmeno i 41.879 euro che ti ho messo in più in alcune fatture di scarico della frazione organica differenziata da maggio 2011, in quanto ti sarai accorto che ho vinto anche la gara di appalto per l’impianto di stoccaggio dell’umido ad un prezzo e ti ho applicato (per mero errore materiale) un prezzo più alto a tonnellata. Ma sì, lascia stare, stai tranquillo, transiamo da buoni fratelli! dammi solo il resto dei miei schifosissimi 4 milioni di euro che ti ho fatturato in modo minimamente decente…...

Qualcuno, giorni fa, sul Quiquirì manifestò incredulità: 

QUATTROMILIONIQUARANTADUEMILADODICIVIRGOLASETTANTADUE? Dal 2008 già ampiamente inoltrato a inizio 2012 più di quattromilioni? Un milione e duecentomila all’anno? Per far cosa? Vediamo: il rapporto tra Esogest Ambiente srl e Comune di Carinola inizia nel Marzo 2008 quando, in seguito allo scioglimento di fatto dell’Eco 4 – Ce4, l’allora Sindaco Pasquale Di Biasio emise ordinanza urgente di affidamento del cantiere “Raccolta RSU differenziata e trasporto a discarica” alla società di Sorbo con sede a Pastorano. Il canone mensile stabilito in ordinanza è di € 50.000 + IVA (55.000 IVA inclusa). Il rapporto prosegue per alcuni mesi con tale modalità provvisoria (brevi proroghe assegnate dal Sindaco Gennaro Mannillo e dall’allora assessore all’Ambiente Luigi Angelo De Risi) fino a quando l’Amministrazione in carica non emana bando di evidenza pubblica per affidare il servizio con gara di appalto. A vincere la gara, espletata i primi di Luglio 2009 è la stessa Esogest srl, con un ribasso minimo sulla base d’asta che era di 1.800.000 euro per tre anni di cantiere, ossia 600.000 euro l’anno con pagamenti mensili di euro 50.000 + Iva al 10% (stessa quota del rapporto pregresso). Considerando il piccolo ribasso applicato in sede di gara, la società Esogest ambiente si impegnò a garantire, per € 49.167,834, le seguenti prestazioni (estratto dal CAPITOLATO della Gara di Appalto) : 1) Raccolta porta a porta e/o condominiale, in tutto il territorio comunale interessato al servizio, trasporto in forma differenziata e conferimento dei rifiuti riferiti alle seguenti merceologie: carta e cartoni, lattine ed altri contenitori metallici di prodotti non etichettati pericolosi ai sensi della normativa per le materie pericolose, materiali metallici ferrosi e non ferrosi di impiego domestico e di uso comune, contenitori di plastica, negli impianti di smaltimento finale regolarmente autorizzati, provenienti da utenze domestiche, commerciali, artigianali ed industriali, uffici privati, Istituzioni o Enti Pubblici ed in genere da ogni edificio o locale a qualunque uso adibiti, nessuno escluso ed eccettuato, sia di facile che di difficile accesso; 2) Raccolta porta a porta e/o condominiale, trasporto e conferimento dei rifiuti della frazione residuale secca non riciclabile presso gli impianti che saranno indicati dall‘Amministrazione Comunale, provenienti da utenze domestiche, commerciali, artigianali ed industriali, uffici privati, Istituzioni o Enti Pubblici ed in genere da ogni edificio o locale a qualunque uso adibiti; 3) Raccolta dalle campane e dai contenitori stradali installati su tutto il territorio cittadino del vetro, delle pile esauste e dei farmaci scaduti con trasporto agli impianti di  smaltimento finale regolarmente autorizzati, 4) Raccolta a domicilio (su prenotazione ed in forma differenziata) dei rifiuti ingombranti e di beni durevoli presso insediamenti civili, uffici, artigianali ed industriali, commerciali, istituzioni ed il loro trasporto agli impianti di trattamento e smaltimento; 5) Rimozione e trasporto dei rifiuti in genere, degli ingombranti e degli inerti depositati, da ignoti, su aree pubbliche e private soggette ad uso pubblico; 6) Messa in opera degli elementi forniti dall‘A.C. (cassonetti, campane, cestini gettacarte, raccoglitori per rifiuti differenziati); 7) Spazzamento, manuale e meccanico (settimanale), come da calendario indicato di seguito all‘art. 33, del territorio comunale, compreso lo svuotamento dei cestini gettacarte stradali, l‘estirpazione e la pulizia delle erbacce dai marciapiedi e dalla sede stradale, anche con il ricorso ad operazioni di diserbamento chimico quando richiesto dall‘Amministrazione, l‘asportazione di foglie, frutti e quant‘altro, di strade, piazze, marciapiedi, viali e giardini pubblici, o comunque delle aree pubbliche dell‘intero territorio comunale, nonché delle strade ed aree private soggette aad uso pubblico, compreso le aree di stazionamento dei contenitori; 8) Rimozione delle deiezioni di animali, carcasse di animali di piccolo taglio e delle siringhe abbandonate in aree e luoghi pubblici; 9) Distribuzione presso l‘utenza di avvisi e/o materiale inerenti i vari aspetti della raccolta dei rifiuti, forniti dall‘A.C.
Tutto ciò con l’impiego di dieci unità lavorative (3 autisti e 7 operatori), due camion (art.10 del capitolato) e 5 giorni alla settimana di raccolta. Inoltre la ditta appaltatrice è tenuta “possedere” ulteriori due mezzi auto compattatori da 100 quintali, per esigenze straordinarie, che verrebbe pagato in forma extra per euro 350,00 al giorno.

Il rapporto così determinato dall’espletata gara di appalto, tra varie fasi di assegnazione (provvisoria e definitiva) inizia il 28 novembre 2009. Fino al novembre 2012, ripetiamo, spettano alla Esogest, qualora espletasse bene il servizio, circa euro 1.800.000 + IVA meno il piccolo e trascurabile ribasso. A febbraio del 2012, di fatto e a norma del contratto in essere, Esogest dovrebbe aver maturato al massimo 1.278.863,68 + IVA (26 mesi dal dicembre 2009 compreso). Dal Marzo 2008 sino al novembre 2009 vi è un rapporto regolato dall’ordinanza di Pasquale Di Biasio e dal rinnovo del Sindaco Mannillo: stesso servizio, più o meno, della gara di appalto, e stesso prezzo, più o meno (circa 55.000 euro iva inclusa). Totale del rapporto pre-appalto tra Esogest e Comune (22 mesi dal Maggio 2008 al Novembre 2009): circa 1100.000 euro + IVA. In totale, solo per il servizio di raccolta, dal 2008 al 2012 l’Esogest avrebbe dovuto quindi fatturare circa 2.378.863,68 euro + IVA.

In effetti l’Esogest non gestisce, a Carinola, solo l’appalto per la raccolta. Il giorno 5 Maggio 2011 vince anche l’appalto per la messa a disposizione un impianto per lo sversamento dell’umido. Appalto annuale, che sta per terminare in quanto comincia subito dopo l’assegnazione (07/05/2011) da parte della Stazione Unica Appaltante della Provincia di Caserta, che vede l’Esogest battere la famosa Ecotransider srl di Gricignano di Aversa con un ribasso del 16,5% rispetto al 15% su un clamoroso importo a base d’asta di 150 €/tonn + IVA (clamoroso e molto sospetto, dopo dirò). Insomma, dal 6 maggio 2011 si sversa l’umido (o meglio la frazione CER CER 20:01:08 proveniente dalla raccolta differenziata) all’impianto di Pastorano dell’Esogest, e paghiamo € 137,77. Si memorizzi tale cifra, che è il risultato  di questo calcolo: (base d’asta € 150 + 10% IVA) - 16,5% di ribasso applicato. In tutto, la gara di appalto, prevedendo essa uno sversamento di 900 tonnellate di umido in tutti i 12 mesi, dovrebbe fruttare all’Esogest un fatturato di 135.000 euro + IVA Maggio 2011 – Aprile 2012. Maggio 2011-Gennaio 2012 circa 100.000 + IVA. Siccome sappiamo che a Pastorano sversiamo sempre un po’ di più del previsto (e figurati, misurano loro…..), ecco che possiamo stabilire che per questo secondo appalto di servizio, fino a Gennaio 2011, l’Esogest avrebbe dovuto fatturare circa € 130.000 + IVA. Togliamo il ribasso offerto del 16,5% ed ecco che otteniamo la cifra di 108.550 che essendo indicativa arrotondiamo, per eccesso e favorevolmente all’Esogest, a € 110.000. Ancora: siccome prima della vittoria nella gara di appalto l’impianto di Pastorano era stato già precettato dalla Commissaria Prefettizia Vittoria Ciaramella nel febbraio 2011 ad euro 150+IVA la tonnellata, possiamo calcolare: tre mesi, circa 40.000 euro più IVA, giù di li’. Con la stessa ordinanza Vittoria Ciaramella comandò all’Esogest anche il deposito di multi materiale da imballaggio (plastica/vetro ecc.), per un valore di ulteriori 40.000 euro l’anno, circa 30.000 euro in dieci mesi (Marzo 2011-Gennaio 2012). In tutto, per la messa a disposizione dell’impianto di stoccaggio dell’umido e per quello multimateriale, l’Esogest da Aprile 2011 a Gennaio 2012 avrebbe dovuto fatturare al massimo 180.000 + IVA.

Ricapitoliamo: dal 2008 fino al Gennaio 2012 l’Esogest avrebbe dovuto fatturare € 1100.000+ IVA durante il primo periodo di raccolta pre-assegnazione della gara di appalto, 1.278.863,68 per il servizio di raccolta in forza della gara di appalto del Luglio 2009, € 180.000 + IVA per la messa a disposizione dell’impianto per l’umido e per il multimateriale. In tutto, 2.558.863 + IVA. 2.814.750,04 IVA inclusa.

Perché allora ne ha fatturati 4 milioni e rotti? E perché gliene abbiamo già dati 3 milioni e 250mila con mandati di pagamento già effettuati, circa 450mila in più del previsto??? E perché ancora ne esigono altri 415.000 (e noi transiamo generosamente per 700mila) più spese varie? Questo avrebbe dovuto chiedersi l’Amministrazione Comunale di Carinola, questo avrebbe dovuto indagare l’avvocato di parte.

Fatture fuori mazzo, chiaro. Fatture fuori delle prestazioni minime che l’Esogest avrebbe dovuto garantire sotto ordinanza o perché titolare dei servizi di cui al capitolato di appalto delle gare che ha vinto. Non c’è scampo, sono fatture per attività straordinarie. Né nella delibera, né nella relazione di Iannettone, né nell’atto di transazione, abbiamo detto, c’è la descrizione delle attività cui fanno riferimento tali titoli. Titoli che determinano un aumento abnorme del corrispettivo totale. Sappiamo solo che non si tratta della questione Selleccola, come troviamo scritto in maniera ossessiva. Traspare un grande imbarazzo da parte dello stesso avvocato, che proprio non ne vuol parlare nella relazione, proprio non vuol parlare dell’oggetto di quelle fatture extra che abbiamo pagato o che ci accingiamo a pagare transando, mentre invece sulle poche su cui si riesce ad ottenere lo sconto (le abbiamo già indicate) vi è quasi un gusto esibito per il dettaglio descrittivo…..lo stesso imbarazzo è confermato sul sito internet istituzionale del Comune di Carinola, dove, “affissa” all’albo pretorio on line, obbligatorio per legge, appare la delibera 23/2012 con tutti gli allegati, tranne quelli relativi all’elenco fatture ed all’elenco pagamenti effettuati, che pure vengono dichiarati, sul testo del provvedimento, “parte integrante” della delibera stessa e dell’atto di trasnsazione.

Considerazione: nelle gare di appalto e nei relativi contratti che impegnano l’Esogest, si fa esplicito riferimento (es. art.12 del capitolato) alle attività di natura “straordinaria” o che superino in qualche maniera lo standard minimo di prestazione. Tali attività devono, sta scritto, essere richieste dal committente via fax o via incarico in forma scritta e devono essere supportate da una relazione tecnica illustrativa approvata dall’Amministrazione Comunale. Inoltre le attività extra non possono superare il 20% del valore del contratto in essere, altrimenti il Comune dovrebbe, sta scritto anche questo, ricorrere per quella prestazione ad altra apposita gara. Ci si è accertati di questo? Ci si è accertati che a fronte di ogni fattura “straordinaria” ci fosse relativo ordine di servizio in forma scritta? Ci si è accertati che non si sia superato il 20% di sovrafatturazione? E se la procedura corretta non fosse stata seguita, sarebbe stato possibile invalidare i titoli di pagamento o almeno contestarli (una sovrafatturazione che superi il 20% che non abbia seguito procedure idonee può portare addirittura, così vedo scritto in modo solenne nel capitolato e nel contratto, alla risoluzione unilaterale del rapporto)? Niente di tutto questo. Addizione delle fatture, verifica del risultato aritmetico e basta…questa è l’attività che si è inteso portare avanti…eppure parliamo di un milione e 200mila euro solo di extra… Se ci aggiungiamo i 320.000 euro già pagati (da mandato) per Selleccola (nulla dovremmo più su quella questione) parliamo di oltre un milione e 600mila di servizi agguntivi che, ammesso che siano stati effettivamente resi nella loro pienezza, superano il 60% del totale del valore dei contratti in essere (1.600.000 su 2.800.000)!….ovviamente dovremmo, per essere precisi, considerare solo il contratto di raccolta e le fatture extra che sono intervenute dopo la stipula di esso, ma risparmio a chi legge tale percorso matematico che comunque da, assicuro, lo stesso risultato….ma possibile che nessuno, nell’Amministrazione, si sia accorto di ciò, nemmeno in questa ultima fase in cui l’attenzione sarebbe dovuta essere massima? Molti di questi extra risalgono alla seconda parte del 2011, a “controversia” già aperta!!!!

Chiarisco concetto importante: non intendo dire che i titoli di credito presentati dall’Esogest siano riferibili ad attività non svolte o siano falsi. Ciò che meraviglia e preoccupa è tuttavia la manifesta docilità con cui si comporta l’Amministrazione. L’altro giorno un assistente informatico mi ha presentato fattura, e pur riconoscendogli il merito di aver rianimato il mio vecchio hardware, ho discusso voce per voce quel pezzo di carta, fino a fargli rimuovere una chiamata, che lui stesso ha poi ammesso non dovuta. Ci è concesso sapere se uno spulcio del genere è stato intentato con i foglietti che giornalmente ci recapitavano quelli della nostra amica ditta?

Io l’elenco delle fatture emesse ce l’ho, ed ho l’elenco dei mandati fin qui spiccati. Nonostante siano occultati all’albo pretorio, me li sono procurati. Anche nell’elenco delle fatture, tuttavia, manca l’oggetto di esse, non essendoci proprio l’apposita colonna della tabella. E’, per così dire, un elenco omertoso. Allora ho dovuto rimediare un paio di fatturazioni campione, copia dell’originale. Su di uno di questi titoli che si aggiungono misteriosamente a quelli relativi al contratto di raccolta omnicomprensivo (che vengono generalmente indicati con la dicitura IGIENE URBANA), ad esempio, vi è la dicitura “INGOMBRANTI”, ma sul contratto c’è esplicitamente scritto, come abbiamo visto, che il servizio ingombranti è a chiamata ed il pagamento della prestazione e ricompresa nel canone mensile di appalto (compresa la messa a disposizione dell’Ecocentro di deposito). Perché allora Esogest fattura in maniera diversificata? E vi è tracciabilità delle chiamate? Su di un’altra fattura,all’oggetto della controprestazione, c’è scritto “RIFIUTI INERTI ECCEZIONALI”, ma l’impressione che ho è che spesso si equivochi ad arte la prestazione di “Servizi straordinari e urgenti comprendenti la bonifica dei siti inquinati presenti sul territorio comunale”, di cui il capitolato di appalto della raccolta prevede un compenso straordinario a parte, con quelle di “SERVIZIO DI RIFIUTI INERTI DEPOSITATI SU SUOLO PUBBLICO con utilizzo di automezzo scoperto e di pale meccaniche piccole (bob-cat), rimozione entro 24 ore dalla segnalazione dei competenti uffici comunali e trasporto dei medesimi presso idonei centri di smaltimento indicati dall’Amministrazione Comunale” oppure con quelle di “rifiuti eccezionali (cartoni, materiale di risulta proveniente da lavori edili, manutenzioni,etc.), in genere di elevata volumetria con produzione sporadica non prevedibile” che invece sono ricomprese, come gli ingombranti, nel compenso omnicomprensivo di 49.167,834+ IVA senza costi aggiuntivi. Per non parlare della voce “diserbo” spesso ad oggetto di fatture che abbiamo chiamato “eccezionali” ma che invece dovrebbe essere ricompreso nelle prestazioni standard da appalto come si legge nel capitolato di raccolta: “Pulizia delle cordolature di delimitazione strade, marciapiedi, aiuole spartitraffico dalla vegetazione spontanea (diserbo)”. Molti dei titoli extracontrattuali sottintendono che, per svolgere quella prestazione apparentemente ordinaria, in quei giorni è stato necessario, causa eccezionalità di qualsiasi tipo, l’impiego di più mezzi (ad esempio dei due auto compattatori a 350 euro al giorno di cui si è detto) e più uomini, ma dubito che vi siano a supporto relazioni e perizie tecnico-descrittive (almeno nessuno ha notizia della loro stesura) da parte del caposettore o di chi ha competenza. Tutto assolutamente contestabile quindi, tutte le fatture portabili in cassazione, se solo si fosse voluto….il miglior Iannettone, ingaggiato per boxare e non per abbracciare l’avversario, li avrebbe messi ko alla prima ripresa…..

In definitiva: Esogest agisce a Carinola dal 2008 e al 2011 e lo fa pressoché in regime di monopolio avendo il Comune assegnato loro anche la messa a disposizione dei vari impianti di stoccaggio multimateriale. Per gestire l’intero ciclo avrebbe dovuto percepire, fino al 2011 tutto, circa 2.800.000 iva inclusa. Stiamo parlando di prezzi già assai generosi. Ma di euro l’Esogest ne fattura nientedimeno che  1.200.000 di più, attraverso un centinaio (!) di fatturazioni extra, di imprecisata natura. Di quelle fatture (ripeto, circa cento) l’Amministrazione Comunale di Carinola ne contesta solo due o forse tre, di piccolo importo e palesemente sbagliate.

Abbiamo già detto dei decreti ingiuntivi a cui (fatto assai singolare) né la Ciaramella, né De Risi (da Sindaco) si sono opposti. Il primo (380.000 euro) fa riferimento ad una batteria di fatturazioni extra recapitate all’Assessorato all’Ambiente del Comune di Carinola dal Maggio 2009 all’Aprile 2010. L’Assessore di allora non le contesta e ne dispone il pagamento di alcune. Poi, dimettendosi, lascia al Sindaco Mannillo la gestione del debito. Questi, con atto monocratico, propone il 21/04/2010 il riconoscimento delle fatture che trova in assessorato e la loro transazione, ma cogliendo che qualcosa non quadra, dispone nello steso atto che venga fatta chiarezza attraverso un’investigazione legale (di cui ordina la convocazione) che terminasse con un atto di giunta, vincolante per il perfezionamento del riconoscimento del debito. Ma la Giunta, come si è detto, già non è operativa per le note dimissioni e dopo pochi giorni Gennaro Mannillo non è più Sindaco, cosicchè quell’indagine e quella chiarezza sulle fatture viene dimenticata.

Come mai, a partire dalla gestione commissariale, non vi è stata alcuna resistenza al pagamento dei titoli, come mai non ci si è opposti alle ingiunzioni, come mai si sia evitato di dar seguito ai dubbi di Mannillo e non si sia soddisfatta alcuna curiosità sulla sostanza dei mandati di pagamento e sulle relative bolle, come mai non si sia contestata alcuna richiesta di corrispettivo (tranne i simpatici novemila euro di Pagano) ed anzi si sia transatta (gli avvocati dicono “transatto” il participio passato  di “transare”, ma sarebbe sbagliato: “transatto” dovrebbe essere voce del verbo “transigere”, mentre di “transare”, termine nato dall’ignoranza, dovrebbe essere “transato”..ma la Microsoft mi segnala errore) una cifra molto vicina al massimo del presunto debito (quando la media delle transazioni, anche quelle con l’Equitalia, è del 50-60%) ve lo lascio immaginare. Ho premesso una piccola apologia dell’amicizia. Mi fermo. Tutto potrebbe essere effetto di tale premessa, ma tutto potrebbe essere anche illazione e congettura affrettata. Lascio a chi ha letto tale esercizio…..

Nel divertirsi a trarre conclusioni sbrigative (così verranno tacciate, qualsiasi siano quelle che verranno fuori), si consideri che il mondo del lavoro, soprattutto quello negli enti pubblici, è governato, anche in maniera connaturata ed inevitabile, dai “rapporti”. Mantenere buoni rapporti con una rete di agenti influenti è spesso vitale, sicuramente proficuo. Si veda un aspetto non secondario della vicenda: l’Esogest Ambiente srl è titolare, come si è detto, anche dell’appalto per la messa a disposizione dell’impianto di stoccaggio dell’umido proveniente dalla raccolta differenziata applicata a Carinola. Non so se si è colta, leggendo la relazione dell’avv. Iannettone e lo stesso atto di transazione, l’incredibile incertezza con cui si indica il prezzo del servizio di questo appalto: prima si dice che l’Esogest per qualche mese ha emesso per errore fattura per un prezzo maggiorato (per circa 41.000 euro), poi si dice che la stessa Esogest si è accordata (!) grazie alla transazione per il prezzo vero che offerse in sede di gara, poi si dice (in relazione) che tale prezzo è € 124,00 a tonnellata. In ultimo, al punto 5 dell’atto di transazione schematizato, si rileva e ci si accorda di nuovo (!!) che il prezzo da applicare venuto fuori dalla gara è 125,00 alla tonnellata sversata. Come dire: tra amici non si fa caso all’euro in più e l’euro in meno. Infatti la cifra è sbagliata anche nell’atto di transazione, perchè l’offerta dell’Esogest fu di € 125,25 + IVA/tonn (come abbiamo detto 137,77 Iva inclusa). L’appalto per lo stoccaggio dell’umido dovrebbe terminare a fine Aprile, come lo stesso atto di transazione ricorda. Ma ad oggi una nuova gara di appalto non è stata indetta e, quindi, anche dopo la fine dei termini, si continuerà a sversare a Pastorano da Luciano Sorbo. Rinnovi taciti, in qualche modo legali perché previsti da legge e da capitolato (“Il servizio continuerà fino ad espletamento definitivo di nuova gara di evidenza pubblica…”) ma che rendono chiare le indecisioni di questa amministrazione nel resistere e gestire i rapporti con una ditta veramente amica…o amica degli amici…

Rapporti che consentono, d’altro canto, di mantenere il “controllo” di alcuni dati. Il mio alter ego con nome e cognome registrato all’anagrafe denunciò qualche tempo fa che, consentendo il Comune di Carinola l’anomalia in ordine alla quale una ditta abbia sia il compito di raccogliere i rifiuti, misurare il loro peso in partenza e trasportarli in discarica sia il compito di ricevere i rifiuti trasportati e misurare il loro peso in arrivo (Esogest è titolare di entrambi gli appalti), favorisce che la stessa ditta possa in qualche modo “istintivamente” pesare in modo a lei favorevole, senza che alcuno si lamenti di qualche pesata allegra. Il camion carico di umido viene pesato, per conto del committente, da un omino quando parte da Carinola (ma viene veramente pesato, come c’è scritto sul capitolato?) per poi trovare in discarica un altro omino che riconosce ed accetta il tipo di rifiuto conferito, pesando di nuovo. Si dovrebbero controllare a vicenda i due omini, ma ovviamente essendo entrambi al soldo di Luciano Sorbo…..o essendo addirittura lo stesso omino…..Non è automatico né sicuro che avvengano sviste o manipolazioni ma, come dire, il Comune di Carinola non si è reso immune da tale evenienza….e controllando i FIR (Formulario Identificazione Rifiuti) delle pesate dal momento che Esogest ha cominciato a mettere a disposizione l’impianto di destinazione dell’umido che raccoglie ci si potrebbe accorgere che la quantità di frazione organica prodotta dai cittadini carinolesi è improvvisamente aumentata, o per lo meno è aumentata rispetto alle previsioni che la stessa gara di appalto pronosticava. L’Esogest viene pagata a peso ed il vantaggio di una pesata imprecisa per eccesso è evidente, ma anche l’Amministrazione Comunale, da una situazione del genere, ha qualcosa da guadagnare: il peso dell’umido sversato sta infatti alla base della formula per il calcolo della percentuale della raccolta differenziata (allegato 3 al Decreto Ministeriale n° 5723 del 14/11/2008 “Modalità di monitoraggio sulla produzione dei rifiuti e sulla raccolta differenziata”, emanato in attuazione della 123/2008 dal Sottosegretario di Stato per l’Emergenza Rifiuti -figura oggi soppressa- Guido Bertolaso). Proporzionalità marcatamente diretta: più aumenta l’umido trasportato ad impianto di stoccaggio più tale percentuale cresce. Ed infatti, come per incanto, dal Maggio dell’anno scorso è aumentata iperbolicamente, sino a raggiungere vette inaspettate e sbandierate del 56-57 %....

Insomma, se si tutelano bene i rapporti con una ditta che gestisce “intelligentemente” il ciclo dei rifiuti, o perlomeno il segmento di ciclo di competenza comunale, un’amministrazione può trarre vantaggi. O perlomeno tale dominio dei meccanismi, permette a molti sindaci di difendersi da quella “legge cravatta” (la 123/2008 appunto) che invece di intimare loro di ridurre la quantità assoluta di rifiuti prodotti nel territorio di competenza, li costringe ad aumentare, con pene severe, la percentuale di rifiuti differenziati. Basta a quel punto “padroneggiare” il sistema di rilevamento del peso in arrivo ed il gioco è fatto…contento tu che guadagni un po’ di più, contento io che ho la percentuale di differenziata giusta……

Le amministrazioni, penso sia chiaro, sono quasi costrette a scendere a patti (espliciti o silenziosi) con i gestori privati del ciclo rifiuti, che quindi governano i processi. Si faccia caso, a proposito ed in ultimo, ad un altro dato. Abbiamo detto che la base d’asta della gara di appalto per l’individuazione dell’impianto di stoccaggio della frazione organica della nostra raccolta differenziata era assurdo. Perché? Ma perché era di 150 euro a tonnellata + IVA quando sversare l’indifferenziato nelle discariche tenute dalla Provincia di Caserta costava una tariffa di € 118 iva inclusa. Considerato il ribasso in sede di gara, l’Esogest riceve, abbiamo detto, circa 137,77 euro Iva inclusa. Non solo trattasi di un prezzo oltremodo caro, considerando che trattasi di una semplice giacenza, ma ciò che da più da pensare è che si vive a Carinola il seguente paradosso: ci si affatica tanto e con impiego di mezzi portentoso e costosissimo (due camion tre volte a settimana per l’umido, due volte a settimana per il secco, 10 persone impiegate ecc.) per differenziare i rifiuti, per poi portarli ad un impianto che ci costa di più, a tonnellata, rispetto a quanto avremmo pagato se quei rifiuti non li avessimo differenziati. E vabbè, ma intanto preserviamo i rapporti ……….. rapporti importanti, amicizie fondamentali……..
Rapporti ed amicizie diffusi, che fanno la fortuna degli imprenditori, dei “contractors”. Anche Marcianise ha individuato il sito di stoccaggio dell’umido mediante gara di appalto ad evidenza pubblica, anche San Prisco, anche altri comuni. A parte che vincono sempre o l’Esogest o l’Ecotransider (si scambiano anche loro molti “favori”, altrimenti non si capisce perché l’Esogest offre un ribasso del 16,5 % per ospitare l’umido carinolese e poi non va oltre il 15% per quello di altri enti locali, perdendo la gara con i colleghi di Gricignano che a loro volta, cambiando misteriosamente l’offerta, pare abbiano “deciso” di perdere a Carinola ed in altre parti). Quello che colpisce più è invero la base d’asta: 150 euro a tonnellata + IVA!. Ma guarda un po’. Si dirà: forse c’è un prezzario regionale, da dove questa cifra viene estratta. No non c’è, ma anche se ci fosse sarebbe un prezzario assurdo e troppo favorevole alle ditte di raccolta e smaltimento.

Come dire: c’è un disegno superiore…….ed alla base ci sono quelle che una volta si chiamavano reti di amicizie ed oggi si chiamano network di poteri forti. Sono sistemi che si pongono al di sopra di tutto e trasversalmente permeano ogni cosa….è il mondo degli affari del ventunesimo secolo, un turbocapitalismo che tutto governa, che si autoalimenta con meccanismi anticoncorrenziali dove le amministrazioni pubbliche non sono più distributrici di servizi essenziali, ma fonte inesauribile di enorme profitto….profitto, ovviamente, solo per pochi, sempre per gli stessi….un sistema consolidatissimo e potentissimo che mette sotto chiunque, figuriamoci chi debole lo è nelle fondamenta come l’Amministrazione De Risi…..

Firmo, sul Quiquiri, con il mio solito pseudonimo per rispetto dello spirito di questo storico spazio libero. Tuttavia non scarico la responsabilità di quello che ho affermato…….gli amministratori del sito, a cui non mi stancherò mai di dire grazie per il risveglio delle coscienze che hanno contribuito a determinare da qualche anno a questa parte, sanno bene chi sono e forse anche qualche lettore…..a richiesta di chiunque, rivelate pure la mia identità….. Augh!

                                                                                                                             L’Olandese







venerdì 13 aprile 2012

Congiure di palazzo: il gioco più bello in Comune


Per un pelo il nostro Giggi si salvò. Comincia così la storia di questi giorni, o settimane che siano, appese ad un filo, ad un capriccio, ad una minaccia. La maggioranza è sana e salva ripete qualcuno, ma nè da dentro nè da fuori si direbbe che sia così.
Musi lunghi, sindaco solo, Tonino Pagano tuttofare; alcuni cospirano. Intanto 700.000 euro alla Esogest - di buona uscita verrebbe da dire, ammesso che a novembre facciano definitivamente le valigie - per debiti dal 2008 al 2012.
Madonna che fortuna! La minoranza si sfrega le mani. Ed ecco la politica delle nostre parti!
Il povero Massimo sparito da Carinola (si farà vedere tre mesi prima delle prossime amministrative, provinciali o politiche che siano); uomo lontano da Caldoro (diversamente da quanto faceva credere) pensa che i problemi si possano risolvere con contributi piuttosto che con infrastrutture o piuttosto che attirare investimenti per creare occupazione. E poi deve fare i conti con le congiure, lui che ne ha ordita una due anni fa. Per la serie chi la fa, l'aspetti.
Così questi giorni si parlava spesso di sfiducia, di trame, di beghe, di sopra e di sotto, ma per chi conosce bene i suoi polli, sa che sono solo minacce per ottenere chissà cosa. Proprio così. Tant'è vero che il sindaco ha convocato due verifiche per saperne di più.
Figuratevi se glielo avrebbero detto in faccia: " si è vero, ti vogliamo far cadere, ci dispiace. Anzi, se troviamo il settimo, andiamo dal notaio". Ma queste sono cose che si dicono alle spalle dell'interessato. Come direbbe il grande Troisi: pensavo fosse amore, invece era un calesse.
Intanto chi ci pensa al territorio, alle famiglie, ai problemi, alla depurazione, all'agricoltura, al turismo, ai beni culturali?
Proviamo a ragionare un attimo. La minoranza deve controllare l'operato della maggioranza, ma non solo. Deve anche proporre, fare segnalazioni di cose che non vanno. Bene, da noi è così? L'amministrazione, a cui la maggioranza della popolazione ha dato fiducia per cambiare le cose, fidando nelle parole del povero Massimo, litiga per le poltrone dal secondo giorno della nomina della Giunta. Ebbene, come fa a pensare e a concretizzare il programma amministrativo ogni santo giorno se ha altro per la testa?
Amministratori, datevi un pizzicotto e svegliatevi dai vostri incubi di potere. O deve pensarci qualcun altro a svegliarvi con un bel calcio nel culo? Non meritate di meglio!

Gavroche