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giovedì 2 febbraio 2012

Terra rubata - Viaggio nell' Italia che scompare

Un’Italia erosa dalle lobby del cemento e del mattone che fagocitano per sempre, al ritmo di 75 ettari al giorno, tesori naturalistici e paesaggistici, terreni agricoli e spazi di aggregazione sociale che non saranno più restituiti all’ambiente e alla collettività.

È la fotografia di un processo irreversibile e in crescita, quello della perdita di territorio, che FAI e WWF tracciano nel Dossier sul consumo del suolo “Terra Rubata – Viaggio nell’Italia che scompare”, presentato ieri a Milano, in cui vengono illustrate le analisi e le proposte delle due associazioni. Secondo il Dossier, nei prossimi 20 anni la superficie occupata dalle aree urbane crescerà di circa 600mila ettari, pari ad una conversione urbana di 75 ettari al giorno, raffigurabile come un quadrato di 6.400 chilometri quadrati.
La stima, emerge da un’indagine condotta su 11 regioni italiane, corrispondenti al 44% della superficie totale, secondo cui l’area urbana in Italia negli ultimi 50 anni si è moltiplicata, secondo i dati ufficiali, di 3,5 volte ed è aumentata, dagli anni ’50 ai primi anni del 2000, di quasi 600mila ettari - oltre 33 ettari al giorno e 366,65 mq a persona, con valori medi oltre il 300% e picchi di incremento fino al 1100% in alcune regioni – equivalenti all’intera regione del Friuli Venezia Giulia, come risulta da un progetto di ricerca promosso dall’Università degli Studi dell’Aquila in collaborazione con il WWF Italia, l’Università Bocconi, l’Osservatorio per la Biodiversità, il Paesaggio Rurale e ilProgetto Sostenibile della Regione Umbria.
E in 50 anni (1951 – 2011) persino quei comuni che si sono svuotati a causa dell’emigrazione sono cresciuti di oltre 800 mq per ogni abitante perso.
Resta la piaga dell’abusivismo edilizio, che dal 1948 ad oggi ha ferito il territorio con 4,5 milioni di abusi edilizi, 75mila l’anno e 207 al giorno, e in favore negli ultimi 16 anni ci sono stati 3 condoni (1985, 1994 e 2003). Poi ci sono le cave che nel solo 2006 hanno mutilato il territorio escavando 375 milioni di tonnellate di inerti e 320 milioni di tonnellate di argilla, calcare, gessi e pietre ornamentali. I progetti delle grandi infrastrutture, invece, mettono a rischio 84 aree protette, 192 Siti di Interesse Comunitario e 64 International Bird Area.

Si registra poi, in agricoltura, dal 2000 al 2010 una diminuzione della Superficie Aziendale Totale (SAT) dell’8% e della Superficie Agricola Utilizzata (SAU) del 2,3%, mentre il numero delle aziende agricole e zootecniche diminuisce, nello stesso periodo, del 32,2% in meno di aziende agricole e zootecniche. Il risultato è un territorio meno presidiato e più fragile: in Italia circa il 70% dei Comuni è interessato da frane che, tra il 1950 e il 2009, hanno provocato 6.439 vittime tra morti, feriti e dispersi. Allarmante anche il rischio desertificazione: il 4,3% del territorio italiano è considerato “sensibile a fenomeni di desertificazione” e il12,7% come “vulnerabile”.
Tra le proposte di FAI e WWF contenute nella road map per fermare il consumo del suolo, ci sono:
- severi limiti all’urbanizzazione nella nuova generazione di piani paesistici e, in attesa della loro definitiva redazione, la richiesta di una moratoria delle nuove edificazioni su scala comunale;
- il censimento degli effetti dell’abusivismo edilizio su scala comunale per contrastare più efficacemente il fenomeno;
- dare priorità al riuso dei suoli anche utilizzando la leva fiscale per penalizzare l’uso di nuove risorse territoriali;
- procedere ai Cambi di Destinazione d’Uso solo se coerenti con le scelte in materia di ambiente, paesaggio, trasporti e viabilità.
- rafforzare la tutela delle nostre coste estendendo da 300 a 1000 metri dalla linea di battigia il margine di salvaguardia;
- difendere i fiumi non solo attraverso il rispetto delle fasce fluviali ma con interventi di abbattimento e delocalizzazione degli immobili situati nelle aree a rischio idrogeologico;
- farsi carico degli interventi di bonifica dei siti inquinati, escludendo che i costi di bonifica vengano compensati attraverso il riuso delle aree a fini edificatori.

Fonte: Greenews.info

mercoledì 1 febbraio 2012

Calendario Eventi C.C.C.

Pochi giorni fa è stato pubblicato il calendario bimestrale delle attività dell'associazione Circuito socio-Culturale Caleno. Gli eventi si terranno tutti presso la sede operativa dell’associazione carinolese situata nello storico Borgo Laurenzi di Casanova di Carinola. L'organizzazione delle attività ha un cartellone decisamente avvincente e pieno di spunti per chiunque, si svaria infatti dal teatro alla poesia, dal rock all'elettronica, per passare poi a serate all'insegna della letteratura e dell'attualità politica sia nazionale che internazionale e con infine una serata dedicata all'enogastronomia.

Si inizierà dunque il 4 Febbraio con il “Reading Rock”, iniziativa di grande spessore ed originalità, ideata dall'attore e regista teatrale Pasquale Passaretti. Una serata di sinergia tra musica e poesia, dove rock e teatro si confondono e si mescolano creando sensazioni e vibrazioni di fortissimo impatto.

Un evento di grande coinvolgimento emotivo durante il quale, la musica diventa momento teatrale e la poesia corpo scenico. L'evento è organizzato dall’associazione Circuito socio-Culturale Caleno insieme all' Associazione Teatrale Etérnit di Mondragone.
A partire dalle ore 22:00, gli attori e musicisti Agostino Pagliaro, Pasquale Passaretti, Luigi Morra e Velia Esposito daranno vita ad un momento di grande sperimentazione nel quale la musica rock, poesia classica e azione scenica confluiranno insieme dando luogo ad uno spazio toccante ben definito, circondato da simboli ad uso degli spettatori. Un reading che diventa, quindi, un contenitore che avvicina generi artistici apparentemente lontani. Poeti classici come Alfieri, Foscolo, D'Annunzio, Montale, Ungaretti, Baudelaire verranno riletti dagli attori, accompagnati da sonorità acide e allo stesso tempo melodiche di stampo rock, offrendo così al pubblico una chiave di lettura diversa rispetto alle classiche interpretazioni accademiche. La serata, proseguirà con un dj set a cura del collettivo "CoseDiCasa".

Ci sarà poi il 18 Febbraio alle ore 20:00 una cena sociale dove si assaporeranno i prodotti tipici locali del periodo di Carnevale.

Sabato 10 Marzo alle ore 17:30 sarà invece la giornata di presentazione del libro di Paola Broccoli “Quegli istanti a ridosso del futuro” con la prefazione di Roberto Saviano. Alla presentazione del testo ci sarà anche la partecipazione della preside della facoltà di lettere della Seconda Università di Napoli ed altri esponenti della cultura campana e non solo. Si coglierà l'occasione per dar vita ad un dibattito aperto riguardo la situazione nello specifico delle zone di Terra di Lavoro, le opportunità perse e quelle che ancora è possibile recuperare.

Il 17 marzo alle ore 20:00 sarà la volta dell'ultimo appuntamento con l'attualità in programma per questo bimestre di attività così intense con: “Free Palestine”una giornata dedicata alla memoria di Vittorio Arrigoni noto attivista ed uomo sempre in primo piano nella salvaguardia dei diritti civili calpestati nell'area della Cisgiordania. All'evento parteciperanno diversi attivisti tra cui “Castelli per la Palestina” ed amici dello stesso Arrigoni che porteranno il loro contributo con video, dossier e testimonianze, illustrando le diverse campagne portate avanti in nome della giustizia nell'area del medio oriente. Anche in questo caso vi sarà un dibattito aperto sulla questione palestinese con confronti e spunti di sicuro molto interessanti.

L'ultimo evento in programma, ma non per questo meno importante ci sarà il 31 Marzo alle ore 20:00 con una seconda riproposizione del riuscitissimo “Terre di Vino” evento entusiasmante che propone la spiegazione del noto sommelier Antonio Papa della storia del Vino Falerno con delucidazioni riguardo le migliori tecniche di produzione e conservazione vitivinicole.

Non ci resta dunque che dirci arrivederci al 4 Febbraio data del primo evento in programma. NON MANCATE!!!!!

Per info circuitocaleno@gmail.com
oppure chiama al 3386812014

martedì 24 gennaio 2012

Volere, fortemente volere


Un occhio all’Europa e una mano al nostro territorio: l’essenziale è darci da fare. Molto in alto si preannunciano una serie di misure dettate dalla presidenza danese, che ha fissato il calendario per una crescita verde, attraverso una riforma fiscale ambientale che proverà ad approvare durante i sei mesi che gli spettano. E questi i dieci punti programmatici che Ida Auken, Ministro dell’Ambiente danese cercherà di sviluppare entro il 30 giugno prossimo. Vediamo. “Uscita sostenibile dalla crisi, prospettive finanziarie, clima, energie, salute e inquinamento, prodotti chimici, agricoltura e pesca sostenibile, risorse, spreco e tutela dell’ambiente”.

Insomma, sei mesi di politiche verdi come non si sono mai viste prima? Vedremo. Intanto aspettando Godot, bisogna comunque rimboccarci le maniche e fare ognuno la propria parte. Per primi a dare un esempio dovrebbero essere coloro che amministrano, troppo impegnati forse con la formazione dello Staff, con la Esogest, con la scrittura di un Puc misterioso. Che dire di un’unione dei comuni per farsi trovare pronti alle misure della green-economy, o si preferisce quella grey? Ma anche la minoranza potrebbe fare tanto, produrre proposte, segnalare, mettere in campo iniziative simboliche. Macchè! Signore e signori il quadro è triste.

Se facessimo una fotografia dello stato di salute del territorio comunale, di certo non sarebbe per niente facile fare un bel sorriso, al contrario verrebbe da indignarci. Scarichi di eternit ( denunciati da cinque associazioni - Coraggio e Libertà, Circuito socio-Culturale Caleno, Nessun Dorma, Associazione La Grangelsa e Compagnia Teatrale 'A Scarpasciota - lunedì a Carabinieri, Sindaco, Vigili e Asl), sversamenti continui di sacchetti di rifiuti solidi urbani, materiale di risulta; scarichi bianchi senza depurazione. E ancora, salendo in collina e spingendoci fino in montagna, bossoli dappertutto lasciati dai cacciatori, per non parlare di quel che resta degli incendi estivi. Credere che questa sia la normalità è il più grande inganno in cui potessimo cadere. No, questa non è normalità, queste sono barbarie che dobbiamo assolutamente contrastare. Dov’è finita la Civiltà? Si è persa dentro le parole della politica, nell’indifferenza, nella fretta di consumare, buttare e di spendere ancora. Nel frazionismo esasperato, che invece di essere un valore, diventa ostacolo. Quali sono le soluzioni? Tantissime, basta solo volerle veramente.

Penny Vendolo


martedì 17 gennaio 2012

Concordia, disastro all'italiana



In questi giorni i media ci stanno bombardando con notizie e reportage sul naufragio della nave da crociera Concordia. Tutto il mondo è collegato con l'isola del Giglio dove è spiaggiata la più bella nave della marineria italiana e forse del mondo. Meglio sorvolare sui giudizi degli stranieri sul nostro paese che ricordano tanto i sorrisini della Merkel e Sarkozy. Tutti ridono dell'Italia e concordano con i giudizi delle agenzie di valutazione internazionali che giudicano inaffidabile il nostro paese. La Concordia è un esempio molto vistoso dell'anarchia in qui vive l'Italia senza regole e senza alcun senso dello stato.

Confusione, approssimazione, scarsa professionalità , arroganza e menefreghismo condite da tanta furbizia: queste sono le virtù che imperano in Italia. Tutto questo si è visto su quella nave, personale che non conosceva la lingua dei passeggeri, stranieri ingaggiati a prezzi minimi, scarsa professionalità, niente preparazione alle emergenze.

Senza dimenticare l'organizzazione amministrativa da barzelletta che dopo giorni dalla disgrazia non riesce a stabilire l numero preciso dei dispersi, perché forse non sapevano il numero preciso di passeggeri imbarcati. Si ha motivo di credere che il comandante della nave abbia avuto quell'incarico perché la madre era amica della proprietaria della società, nel più tradizionale stile italiano. Il merito e la capacità non contano, serve solo essere amico di o figlio di - il resto non conta.

E alla prima occasione ecco i risultati. I disastri che comporta questo sistema vigente in tutti gli ambiti, in particolare nella gestione dello stato sono incalcolabili. Ormai si diventa ministro o assessore perché amica/o del premier o del sindaco.

Adesso che abbiamo al governo tutto il reparto geriatrico del policlinico, nessuno si è preoccupato di controllare in che modo questi vecchi tromboni abbiano fatto carriera, sono bravi e basta. Se i politici se la cavano semplicemente mettendosi momentaneamente in disparte, nonostante i disastri fatti, non è lo stesso per questo comandante fasullo. Anche se fatiscente la giustizia non potrà esimersi dal comminargli il massimo della pena per le nefandezze commesse. Questi, forte del suo presunto potere assoluto, non solo ha fracassato tale bellezza ma si è disinteressato della salvezza dei passeggeri e delle vittime della sua incapacità. Le marinerie di tutto il mondo hanno sempre celebrato il comandante coraggioso che abbandona per ultimo la nave o addirittura è andato a fondo con essa.
Adesso assistiamo al comandante napoletano che ha pensato a filarsela
per primo e anche davanti ad un ordine perentorio di un bravo ufficiale di tornare sulla nave si è rifiutato. Sembra un oltraggio a tutti i buoni principi ma non è altro che il normale modo di agire in Italia.
Chiunque abbia una responsabilità in Italia, ha diritto ai privilegi del grado ma non agli obblighi se ce ne sono come in questo caso. Ormai anche il bidello della scuola è convinto di poter fare quello che vuole, tralasciamo il preside. Il reparto geriatrico che ci governa in questo momento riuscirà a invertire questo modo di vivere?
Chissà, difficilmente ci proveranno in quanto anche loro sono imbevuti di questa nuova dottrina imperante in Italia e cioè chi può, può e
basta.

Naufrago giapponese

giovedì 12 gennaio 2012

Di Lorenzo cercasi

Il coordinatore campano del PDL Cosentino dovrebbe andare in galera; dovrebbe, in quanto in Italia se sei un ladro di polli ti danno venti anni, se invece sei una persona con oggettivi interessi camorristici e sei parte della casta, il "dovrebbe" scatta automatico. Non voglio spendere parole sui chiari e provati legami di Cosentino con il clan di Setola e tutti i ladrocini fatti dal coordinatore campano, il quale, ad oggi, potrebbe (speriamo di no) scamparsela nuovamente in quanto l’amico Berlusconi, con i suoi soliti mezzi, magicamente, nell’arco di una giornata, ha convinto i leghisti pappisti di attuare “voto libero e di coscienza”. [Notare come le parole abbiano significati diversi per i nostri politici, dove libertà significa libertà di salvare un camorrista e coscienza significa comprensione per i camorristi].

Ad ogni modo, vorrei spostare l’attenzione sui mattoncini che reggono la posizione dominante di Cosentino in Campania, ovvero Landolfi e il suo fido (nostro concittadino) Di Lorenzo. Lungi da me di identificare Di Lorenzo come un Cosentino nostrano ( ci vuole decisamente più talento), ma piuttosto mi piacerebbe capire la posizione del nostro compaesano, pienamente integrato nei meccanismi gestionali del PDL, verso questa vicenda. Non vuole essere una provocazione la mia, ma visto che il nostro Di Lorenzo dai balconi si è sempre mostrato candido come un giglio, puro come un fanciullo che per il bene del nostro territorio avrebbe fatto di tutto, vorrei sapere cosa pensa dei chiari e oggettivi coinvolgimenti del suo capo con la melma camorrista della nostra regione.

Un giglio sicuramente si dissocerebbe da una persona che non va in galera, non perché sia estraneo ai fatti, ma perché la casta romana, alzando un muro di fango secco, gli evita le sbarre. Io mi auguro che Cosentino sia arrestato e mi auguro che Landolfi insieme al suo fido Di Lorenzo “scomunichino” il loro capo.
Chiaramente questo non succederà in quanto la colpa, come al solito, è dei giudici quindi della polizia che hanno attuato “forzature” e che Cosentino è l’ennesimo perseguitato di questi farabutti che non hanno nulla da fare e si accaniscono contro i nostri “onesti” politici. AAA Di Lorenzo cercasi.

odiolacamorra

mercoledì 11 gennaio 2012

Rubinetti a secco


Carissimi amici redattori e lettori del Quiquirì volevo semplicemente denunciare, attraverso qualche domanda, un fatto gravissimo che oramai dura da mesi. E' mai possibile che a Casanova di Carinola, da diversi mesi appunto, all'incirca dopo le ore 21,30, manca quasi del tutto l'acqua???

In pratica, scusatemi la volgarità, se si vuole andare a cagare dopo le 21,00 bisogna premunirsi di bacinelle o secchi d'acqua (precedentemente riempiti) perchè se no non si può nemmeno scaricare.

E il nostro "zelante" Sindaco De Risi che ci dice in merito? E il nostro Consigliere Regionale non si può scomodare a muovere i fili del burattino De Risi e cercare di risolvere questo disservizio?? Capisco che non si tratta di una cosa redditizia per loro come la Sacom-cimitero o l'affare dell'orto-frutta a Francolise.... ma almeno l'acqua per il cesso, a noi poveri cittadini di Casanova, ce la potrebbero dare! Grazie.

Cittadino Casanovese

martedì 10 gennaio 2012

Risorse in saldo

La nota scritta da Roberto sulla sua Tribuna politica riguardo alla “desertificazione” del territorio non è certamente una cosa nuova. E’ da tempo che da questo blog si sottolinea l’emigrazione dei giovani e delle menti migliori verso l’Italia settentrionale o verso altri paesi europei. La conseguenza di tutto questo la vediamo bene: paesi vuoti, economia ferma, vita sociale e culturale al minimo e grazie ai soliti noti che incontrano non poche difficoltà di attuazione dei loro progetti. Non è solo questione della crisi che ha investito l’Europa; non è solo il lavoro che non c’è; è la “desertificazione” della vita politica carinolese.

Qualcuno potrebbe darmi torto, e lo farà sicuramente, ma io credo che se avessimo avuto amministrazioni più dinamiche, più pronte, più lungimiranti qualcosa sarebbe cambiato. Forse non avremmo fermato il fenomeno dell’emigrazione, ma lo avremmo almeno contenuto e qualcuno sarebbe rimasto, cercando di tentare qua la sua avventura esistenziale.

Cosa da questo Comune ai giovani? Nulla. Cosa da ai bambini? La chiusura mentale. Cosa da ai vecchi? La pace eterna. In cimiteri umani prima e in quelli di mattoni poi.
Il dinamismo sociale, economico e culturale non è una prerogativa di questo Comune. Mancano le spinte, mancano le motivazioni e mancano anche le capacità laddove invece dovrebbero esserci. Le menti no, quelle non mancano, a dire il vero. Ma si chiudono in se stesse, nel loro mondo, perché non hanno voglia di scontrarsi contro i mulini a vento locali: assessori inetti e incompetenti; un sindaco che non c’è. Come l’isola di Peter Pan.

Ok, arriveranno i soliti commenti: ma perché non ti metti in gioco tu, se credi di capire e di poter fare più degli altri? A cui rispondo con una domanda
semilsimile: ma perchè vi mettete in gioco se non avete voglia di fare un cavolo, neanche di provarci?... Forse se i politici carinolesi andassero tutti a zappare le patate, sarebbero di maggior utilità alla comunità.

La realtà è una sola: che bisogna smetterla con la retorica e con i “te l’avevo detto” e cercare di recuperare in qualche modo questo territorio, prima che muoia definitivamente. O è già morto?... Aiuto!

Sisalvichipuò

sabato 31 dicembre 2011

Onore al merito



Con la giornata di oggi termina la collaborazione col comune di Carinola del comandante dei vigili urbani Mario Tuozzi. Andare in pensione non è una bella esperienza per molti, esservi costretto non lo è per nessuno. Questa seconda ipotesi sembrerebbe interessare il nostro comandante.  In questa circostanza è consuetudine augurare al pensionando di godersi lungamente la pensione. Parimenti si esprime il rammarico per non vederlo più al suo posto. Questi pronunciamenti molte volte sono di routine ma mai come in questo caso saranno sentiti anche da chi non lo vuole più al suo posto. il comandante Tuozzi è stato il cardine di tutte le amministrazioni che si sono susseguite sul comune di Carinola nella sua carriera. La sua capacità operativa basata sulla sua preparazione ed esperienza sul campo ne ha fatto il punto di riferimento anche per i comuni viciniori. 
A qualcuno non piaceva la sua aria di consapevolezza di capacità ma non era certo colpa sua se altri non erano all'altezza dei loro compiti. Mai nessuno in questo comune ha potuto dire di aver subito un torto da lui, anche chi ha avuto qualche sanzione. Chiunque abbia avuto una contravvenzione, anche se pesante, ha dovuto riconoscere che era stata fatta per esclusivo rispetto della legge non per altri fini, tantomeno politici. La sua serietà e serenità di valutazione ed il suo senso del dovere non gli è stato mai confutato da nessuno e per questo ha subito parecchi attacchi anche nella carne. Inutile dilungarsi sulle qualità della persona, anche se non ricordate restano tutte. Ormai il dado è tratto, compreso di non aver la fiducia dell'amministrazione in carica ha deciso di lasciare il suo posto. Ufficialmente dal suo pensionamento si vantano presunti risparmi per le casse comunali ma si comprende benissimo che è una pezza. Se si volesse risparmiare basterebbe ridurre le posizioni dirigenziali da sei a due massimo tre che per Carinola sarebbero anche troppe. Mai sentito che si spinge il personale al pensionamento per risparmiare specialmente col governo attuale che sta studiando un normativa che permette a chi vuole di restare fino a settant'anni. Se fossero tutti capaci come il comandante Tuozzi potrebbe anche andare bene ma.... ....questo sarà un 'altro articolo. Se lui, come ormai sembra certo, è stato costretto e quindi falso che sia per risparmiare, la spiegazione più ovvia è una sola, non era allineato ala maggioranza. Lui non si è allineato e loro non hanno agevolato il suo cambio di marcia, il risultato è l'addio apparentemente consensuale. Così sembra perchè mancano grida o pugni sul tavolo, un addio da ottimi amici all'apparenza. Tutti sanno che le grandi persone non fanno trapelare i loro veri sentimenti nè li esternano solo per fare confusione. Prossimamente sapremo se questo combattente veterano si ritirerà a coltivare qualche orticello o lo ritrotroveremo nei panni di un attore della politica. Per lui che di politici ne ha conosciuti tanti e che conosce bene anche quelli attuali, debolezze comprese , sarà difficile tirarsi indietro dall'agone politico. Se succedesse per i cittadini carinolesi sarebbe positivo avere una voce in più che li aiuterebbe a conoscere tutti i volti nascosti dell'ammiinistrazione. Queste considerazioni lasciamole per il domani, oggi auguriamo al nosto comandante una  lunga e felice vita da pensionato insieme a tutta la sua famiglia.
Cittadino carinolese 

Bbuche bbuche - le foto















BUON ANNO


giovedì 29 dicembre 2011

La Cantata di San Silvestro

Inizialmente ogni città, paese, contrada, aveva un testo ed una melodia più o meno propria, legata al proprio substrato culturale, e insieme aveva anche un nome preciso per definire la Cantata di San Silvestro: Buche-Buche per alcuni, per altri PutiPù, per altri ancora il Carro della ‘Nferta e così via. Ma alla fine queste “farse natalizie”, o “canti a suffragio”, dalla remotissima tradizione popolare del Meridione (ma che molti vogliono far provenire dal territorio santarpinese), sono semplicemente dei canti augurali, tramandati, con vari mutamenti linguistici e semantici, nel corso dei secoli. Così avviene che in questi giorni la Cantata di San Silvestro bussi ancora alle porte delle case e passi per le piazze, col suo seguito di musici, cantanti per risvegliare una cultura antica e una memoria che si rinnova anno dopo anno.
Come sia nato e quando soprattutto, sono domande di non facile soluzione. Tuttavia, appunto per le misteriose origini che si nascondono dietro di essa, è stata studiata da filosofi, musicologi e antropologi, da G.B. Basile ( che ne parlò per la prima volta nel 1600) a Pasolini, fino a Roberto de Simone che ne ha garantito certa divulgazione scritta.
Naturalmente datarla è quasi impossibile, a causa dei suoi riferimenti alle antiche farse avellane ( addirittura V secolo a.C.). Di sicuro sappiamo però che essa fu vietata varie volte nel corso dei secoli per le strade della Campania. Per ultimo, dal regime fascista, che impediva di andare cantando per le strade e forse pure per i suoi contenuti pagani.
Poi tutto rinasce nel dopoguerra, anche in quel di Casanova. La voglia di ricominciare, il benessere, spinsero Francesco Zuè (artigiano casanovese) a rimpiazzare in qualche modo la cantata locale, andata però perduta. Pensò, insieme ad alcuni, ad una rielaborazione del testo e della musica, integrando con quanto rimaneva delle strofe tramandate, con altre ascoltate nei comuni limitrofi ( Sessa, Casale, Lauro, Cascano, Corigliano, Piedimonte). Una sera di fine anno partì per i vicoli di Casanova, con il suo mandolino, qualche chitarra, alcuni cantanti, ed ovviamente con un suonatore di buche-buche, realizzato artigianalmente.
La tradizione ha resistito, si è rinnovata, con la partecipazione di nuovi componenti, che anche quest’anno porteranno in giro - per case, piazze, vicoli e cortili - la Cantata di San Silvestro, col suo seguito colorato, affascinato, carico di gioia e coperto da un mantello mitico.

micsorv

martedì 27 dicembre 2011

Lettera al direttore

Esimio Direttore,
Le sottopongo un quesito a cui nessun tecnico è riuscito a rispondere.
Oltre la Tarsu il cittadino paga l’ex ECA, l’ex MECA ed il tributo di igiene ambientale, l’arrotondamento (0,30) complessivamente nella misura del 15%.
Mi chiedo e vi chiedo un cittadino paga il 15% in più perché così prevede la Legge, ed è dovuto.
Il 15% in più riscosso coattivamente dall’Equitalia non va al comune, l’Ente non lo prevede in bilancio, non lo riscuote, Equitalia non lo trasferisce al comune.

Girerei il quesito ad una trasmissione satirica, mi troverei in difficoltà per il mio ruolo professionale e politico, Direttore Lei potrà aprire una discussione sul sito e dare una risposta ad una domanda a cui mai nessuno ha risposto.
Lei mi chiederà, perché non ha affrontato la questione a suo tempo debito?
Non so se mi crederà, non ho avuto il tempo, almeno quando ho ricoperto la massima carica.

Tex

lunedì 19 dicembre 2011

Cultura da bere e…… da mangiare


Quando si parla di cultura molti pensano a qualcosa di tedioso e di pesante. Se fossero intervenuti alla bellissima manifestazione organizzata dal Circuito socio-Culturale Caleno avrebbero avuto molti motivi per ricredersi. Questa associazione è nata da poco, senza aiuti pubblici, solo grazie all’entusiasmo di alcuni giovani che hanno concretizzato un loro progetto culturale. Questi hanno deciso di rendere fruibile la cultura nelle sue più alte e molteplici forme ad una platea di fruitori sempre più larga. Per fare ciò hanno ideato un modo innovativo di proporla, fatto di semplici iniziative di facile recepimento da parte di tutti. Innanzitutto hanno avuto la brillante idea di ubicare la sede dell’associazione in un palazzo antico che già di sé è un museo. Solo visitarlo compensa del piccolo sacrificio che si fa per recarvisi. Se poi si sceglie una occasione come quella di ieri sera, si raggiunge il massimo del piacere. Ho avuto la fortuna di essere ospitato per la serata dedicata al vino e sono tornato a casa veramente strabiliato da quello che ho avuto. Una meravigliosa serata possibile anche a Casanova quando si mette in moto la fantasia e la creatività dei giovani specialmente se capaci come Mario, Michele, Pasquale, Salvatore, Angelo, Giorgio, e l’Archimede Pitagorico della compagnia, l’infaticabile Quirino e tanti altri. Ho trovato la sede già pronta con le sedie già occupate in parte da un pubblico non numerosissimo ma di una certa levatura. Ha introdotto la serata il giovane archeologo Riccardo Laurenza che giocava in casa perché di Casanova. Completa e circostanziata la sua dotta dissertazione sui recipienti usati anticamente per il vino Falerno e sulla vita di questo nobile vino. Ha fatto tutta la storia di questo nettare degli dei partendo dalle sue origini fino ai giorni nostri. Ha riportato, tradotto e spiegato tantissime citazioni di scrittori romani, nelle quali si elogiavano le virtù del Falerno considerato nell’antichità il re dei vini. La sua conferenza è stata resa ancora più chiare brochure anche a colori che ha distribuito agli attenti ascoltatori. Dopo un primo assaggio dell’ottimo vino delle cantine Papa la serata è proseguita con l’intervento del titolare delle stesse, Antonio, come tema: la storia del vino. Interessante come la precedente la relazione svolta, ha captato l’attenzione del pubblico presente. Chiaro e completo, l’intervento ha percorso tutta la storia del vino dalla sua nascita ai giorni odierni. Ha iniziato dai Greci che per primi si dedicarono alla cultura di questa pianta magica, passando poi ai romani che ne allargarono la coltivazione ed il commercio. Ha continuato descrivendo l’opera della chiesa che determinò il lancio di questo prodotto a livello mondiale verso tutte le masse popolari. L’aver da sempre sostenuto la misticità del vino che durante la S. messa si trasforma nel sangue di Cristo fece sì che questo diventasse la bevanda più bevuta da tutti. Ha poi dissertato sulle capacità dei Francesi di aver capito per primi le potenzialità economiche di questo prodotto e di essersi dedicato per primi alla sua commercializzazione in tutte le sue forme. Ha tenuto a dire che le aziende vitivinicole italiane non sono da meno come qualità e quantità ma sono frenate da lacci e lacciuoli di un burocrazia asfissiante che ne frena la piena espansione. Ha concluso con l’augurio che qualcosa cambi e con l’auspicio di un intervento dello stato che almeno non ostacoli chi lavora in questo delicato settore. A conclusione ha fatto degustare i vini di punta della sua cantina apprezzati da tutti gli astanti come da chiunque abbia il piacere di assaggiare il fantastico primitivo Campantuono delle cantine Papa. A seguire c’è stato l’intervento musicale di Emilio il notissimo rocker locale che ha allietato la serata con la sua meravigliosa musica. Gli organizzatori hanno tenuto a far sapere a tutti gli intervenuti che nulla è stato pagato per i relatori ed i materiali distribuiti nonchè per il vino il cui costo non è poco. Neanche l’applaudito artista musicale ha voluto il suo solito cachet. Insieme al bere è stato servito anche il mangiare con la sorpresa della bontà e della genuinità delle pietanze offerte in perfetta simbiosi col il nettare degli dei. Si è iniziato con i “ciculariegli” di salsiccia accompagnati dai “friariegli” continuando con fagioni e” noglia” cotti vicino al camino in magnifici e capienti “pignati” di terracotta Si è concluso con un magnifico soffritto di maiale cucinato per l’occasione da Mimì che ha estasiato tutti quelli che lo hanno assaggiato. Da notare che nessun politico ha partecipato alla manifestazione, eppure l’assessore alla cultura di Carinola abita a Casanova e quello della provincia a Nocelleto. Bisogna abituarsi a questo loro modo di fare che li vuole protagonisti solo di manifestazioni vacue organizzate esclusivamente dai loro amici per le quali non lesinano i fondi. Questo non deve scoraggiare chi crede in questa iniziativa anzi deve essere di sprone e di orgoglio il riuscire a fare simili meravigliose iniziative senza aiuti. La riuscita di questa manifestazione come delle tantissime che l’hanno preceduta deve spingere questi giovani a continuare sulla strada intrapresa. L’auspicio più grande è che queste iniziative oltre che arricchire il loro già fornitissimo bagaglio culturale serviranno anche a far appassionare tanti altri che li sosterranno moralmente ed anche economicamente.

SPETTATORE ATTENTO

sabato 17 dicembre 2011

I professionisti della legalità



Dante e la bolgia degli ipocriti
Un fatto di cronaca di questi giorni mi ha colpito profondamente. L'arresto del sindaco di Marsala che da sempre si dichiarava antimafia ed invece è sospettato di farne parte organicamente.  Mi sono ricordato del grande giornalista e scrittore siciliano Leonardo Sciascia. Questi scrisse un articolo, rimasto memorabile, sui professionisti dell'antimafia. Sosteneva con prove inoppugnabili che il dichiararsi antimafia si fosse trasformato in un mezzo di potere. A tal proposito citava nomi di giudici che avevano avuto avanzamenti di carriera, rispetto ad altri più meritevoli, solo perchè dichiaratisi antimafia. Dopo tanti anni ho l'impressione che non siano avvenuti tanti cambiamenti. Allora avevamo i professionisti dell'antimafia, oggi quelli della legalità. Magistrati, poliziotti, preti, avvocati, politici,  personaggi in cerca di notorietà, girano in lungo ed in largo inneggiando alla legalità. Questo fatuo inneggiare a qualcosa di ovvio è sempre tenuto sugli altari da certa stampa servile e prona a qualunque rappresentante del potere. 
Anche a Carinola si sono tenuti  diversi convegni sulla legalità con la sfilata dei soliti noti. Quasi sempre si servono di ragazzotti inesperti o addirittura di bambini come platea ai loro dicorsi inneggiando alla legalità. Oggi come tanti anni fa, meditando attentamente su questi convegni, si conviene sulla loro scarsa utilità per la comunità, ma che apportano piccoli o grandi vantaggi per i predicatori del momento. Una considerazione su tutte: la legalità è uguale per tutti, non l'illegalità. Questa non è la stessa per tutti i territori, non si può paragonare l'illegalità esistente a Carinola con quella dell'Agro aversano o di Scampìa. Perciò se si volesse essere costruttivi in ogni territorio si dovrebbero metere in risalto le illegalità esistenti, chi sono i responsabili, chi dovrebbe combatterle e le modalità per eliminarle. Restando a Carinola, quali sono le illegalità più diffuse? Incendi boschivi, parcheggio selvaggio, furti, smaltimento irregolare dei rifiuti e loro dispersione dell'ambiente, oltre alla sospetta regolarità dei pochi appalti pubblici. 
Monitorare precisamente tutte le ilegalità ed eliminarle non sarebbe un lavoro tanto gravoso. Se si discutesse dei problemi della comunità e si proponessero soluzioni adeguate allora sì che si che farebbe un buon servizio. Ci sarebbe solo un piccolo problema - nella discussione si potrebbe dover arrivare a parlare di rsponsabili - e questo a Carinola, come in tutta Italia non si può fare. A chi può conviene quindi discutere astrattamente di legalità senza mai entrare in problematiche pratiche.  Molti di questi predicatori  potrebbero risolvere tante criticità  con un minimo di impegno, ma per loro c'è più convenienza ad impegnarsi nei convegni. Loro parlano, i politici si mettono in mostra, i giornalisti scrivono, i ragazzi applaudono e l'illegalità prospera.

 Movimento anti illegalità